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Terapia Posizionale
Terapia Non-Pneumologica Attuale Elisa Morrone Unità Operativa: Servizio Autonomo di Medicina del Sonno Responsabile: dott. Francesco Fanfulla Terapia Non-Pneumologica?? Keys Points Terapia Posizionale “Definizione di posizionale” Patogenesi Trattamenti/ device posizionali Aderenza e follow-up Terapia Ortodontica/ Chirurgica Maxillo-facciale Oral Appliance Interventi Maxillo-facciali Stimolatore dell’ipoglosso Terapia comportamentale/mantenimento Dimagrimento Igiene del sonno Diminuzione fattori di rischio (alcool, fumo ecc… Terapia Farmacologica Terapia Posizionale Definizione OSA posizionale: indice AHI > 5 eventi respiratori in posizione supina sono il doppio in confronto a quelle registrate nelle altre posizioni (Cartwrigh RD.Sleep, 1984; 7. 110-4; Oksenber A et al., Chest, 1997; 1112. 629-39). Prevalenza 50-60% dei pazienti che eseguono la PSG Indicazione nei quadri clinici assolutamente dipendenti dalla posizione corporea Può non essere efficace isolatamente Non corregge gli eventi respiratori patologici; impedisce esclusivamente il decubito supino (importanza di ripetute PSG). Terapia Posizionale Patogenesi, I Forza di Gravità L’indice AHI registrato in assenza di gravità è minore rispetto a quello registrato in condizioni standard ciò è dovuto all'effetto che la forza di gravità ha sui muscoli respiratori Il volume polmonare non presenta cambiamenti significativi in presenza o assenza di gravità (Elliot AR et al., AM J Respir CAre MEd 2001. 164. 478-485.Bettinelli D et al., J APp Physiol 2002. 93. 2044-2052.) Terapia Posizionale Patogenesi, II Anatomia delle vie Respiratorie Cambiamenti fisiologici dal decubito laterale al decubito in posizione supina. Si nota la diminuzione della capacità di volume totale. Terapia Posizionale Patogenesi, III Volume polmonare Modificazione a livello del volume polmonare si osservano dal decubito in posizione laterale a quello in posizione supina. Tali cambiamenti sono più intensi in pazienti con BMI elevato. Terapia Posizionale Patogenesi, IV Grado di collabimento delle vie aeree superiori diverso per ciascun paziente (Schwartz AR et al., J Appl Physiol 1988. 64. 535-42.) Maggiore collabimento delle vie aeree superiori nei pazienti Maschi in posizione supina (Ong et al., 2011. J Sleep Research, 20.533-7) Il grado di collabimento delle vie aeree superiori misurato tramite Pcrit e l’attività del genioglosso é diverse nei diversi stadi del sonno Terapia Posizionale Device Posizionali, I Pallina da tennis: efficace a breve termine… SONA Pillow®:Efficace per i pazienti con AHI moderato o severo, ma campione piccolo (Zuberi Sleep and Breathing 2004) Positional therapy: SOS SNORE-LESS: Nessuno studio di validazione Terapia Posizionale Device Posizionali, II Night Balance 91.8% dopo un mese 74.3% dopo 3 mesi 59.8% dopo 6 mesi Terapia Posizionale Device Posizionali, III Controindicato in pazienti con problemi alla colonna vertebrale, o in presenza di pacemaker cardiaco o in presenza di allergie e pelle sensibile. Terapia Posizionale Follow-up Aderenza a breve termine molto alta 7/h a notte Miglioramento del quadro respiratorio in assenza di perdita di peso Diminuzione dell’aderenza al trattamento a lungo termine (effetto adattamento? Diminuzione sintomatologica? Percezione di guarigione del paziente? Terapia Posizionale Follow-up Night Balance 91.8% dopo un mese 74.3% dopo 3 mesi 59.8% dopo 6 mesi Pallina da tennis vs Night balance: entrambi efficaci nel ridurre il tempo in posizione supina, il russamento e l’indice AHI. > aderenza a lungo termine del Night Balance piuttosto che la pallina da tennis Terapia Posizionale Terapia Ortodontica Raccomandata in pazienti adulti per il trattamento del russamento: Riduce la frequenza e l’intensità del russamento, migliora la qualità del sonno e la qualità di vita anche del partner di letto. In Assenza di eventi respiratori.Raccomandata solo in casi in cui il paziente con apnee ostruttive rifiuta l’utilizzo del dispositivo ventilatorio. E’ necessario che il dentista qualificato controlli nel tempo l’effetto che il dispositivo può avere sulla mandibola e sull’ occlusione mandibolare ed eventuali altri problemi che può avere il paziente, non ultimo le allergie. Terapia Ortodontica Protesi Endo-Orali Il dentista/odontoiatra dovrà inoltre valutare con particolare attenzione lo stato di salute dentale e parodontale, l’occlusione dentale, la funzionalità delle articolazioni temporo-mandibolari e dei muscoli masticatori, la presenza di eventuali patologie associate, con particolare attenzione a bruxismo, reflusso gastro-esofageo e dolore orofacciale. La diagnosi di OSAS, che deve essere sempre clinica e strumentale, la scelta delle opzioni terapeutiche e la verifica dell’efficacia della terapia devono essere effettuate da un medico con competenze di medicina del sonno, che ne ha la responsabilità. Terapia Ortodontica E’ necessario eseguire anche controlli polisonnografici al fine di valutare l’efficacia terapeutica anche sul disturbo respiratorio E’ necessario che medico del sonno e dentista collaborino affinché il paziente continui ad eseguire controlli regolari E’ indicata anche in pazienti con indice AHI moderato >15 o in pazienti con AHI >5 associato a eccessiva sonnolenza diurna Controindicato in pazienti con BMI > 35 Terapia Ortodontica Follow-up Aderenza al trattamento con OA varia tra il 4-76%. (Hoffstein V, 2007, Sleep Breath 11(1):1–22) Aderenza a lungo termine influenzata molto dal grado di accettazione iniziale del trattamento (Ingman 56 et al., 2013, Eur J Orthod 35:752–757) % dei pazienti a distanza di 6 mesi continua ad utilizzare il dispositivo 86% dei pazienti che accetta di utilizzare la protesi endo-orale continua a d utilizzarla anche a distanza di circa 3 anni. 14% invece sospende il trattamento Terapia Chirurgica Interventi ORL (turbinati, deviazione setto, adenotonsillectomia: aumentare il diametro delle viee aeree superiori) Riduzione o rimozione totale del palato molle Avanzamento muscolo Genioglosso Sospensione dell’osso Ioide Avanzamento Maxillomandibolare (MMA): mascella e la mandibola sono disgiunte dal cranio, spostate in avanti, e riposizionate con perni e/o placche. Terapia Chirurgica Tracheostomia solo in casi super selezionati e ove non sia possibile utilizzare altre strategie terapeutuiche UPPP o LAUP sono quando le altre strategie non sono praticabili Selezione accurata dei pazienti prima di qualsiasi inizio di terapia chirurgica Il paziente deve essere informato sui rischi dell’intervento e soprattutto sulla probabilità che non sia risolutivo E’ necessaria una accurata diagnosi prima di qualsiasi tipo di intervento chirurgico Stimolazione Nervo Ipoglosso Contrastare il rilassamento della lingua durante il sonno che provoca apnee e conseguenti crisi respiratorie Stimola il nervo ipoglosso, inducendo la contrazione dei muscoli del collo e della lingua e mantenere, così, libere le vie aeree. Il dispositivo rileva il ritmo respiratorio e si sincronizza ad esso stimolando opportunamente il nervo ipoglosso: il flusso d’aria respirata si stabilizza e la pressione sull’esofago si riduce. Costo Eccessivo anche buona aderenza e controllo del disturbo a distanza di 12 mesi Pazienti super-selezionati e in assenza di altre comorbidità Terapia Farmacologica Farmaci che aumentano l’attivazione dei motoneuroni che innervano i muscoli respiratori : SSRI: mantengono l’attivazione dei muscoli respiratori alta impedendone il collabimento (Berger et al., 1992. Kubin et al., 1992). Farmaci che diminuiscono le fasi di sonno REM (antidepressivi triclici) (Hazel et al., 1991; Smith et al., ,1983; Brownell 1982; Stepanski 1988; Whyte 1988, Prasad 2010) Farmaci Ipertensivi: acetazolamide: diminuisce l’AHI ma non provoca miglioramento nei sintomi associati (Whyte et al., 1988) Farmaci che agiscono sul drive ventilatorio (broncodilatatori…) (Espinoza 1987, Mulloy 1992; Hein 2000) Terapia Comportamentale Perdita di peso: Interventi di chirurgica bariatrica per pazienti con un BMI>40 Miglioramento dello stile di vita Esercizio fisico dieta riduzione comportamenti errati igiene del sonno educazione alimentare Approccio Cognitivo-Comportamentale Terapia Cognitivo-Comportamentale Incontri e materiali psico-educativi sulla patologia e sul trattamento Sonno normale e sonno patologico OSA: descrizione patologia e complicanze della stessa Trattamenti possibili Scelta del trattamento adeguato a quel singolo paziente Benefici del trattamento Terapia Cognitivo-Comportamentale Modificazione di comportamenti disadattivi Dieta non equilibrata, attività fisica Intervento Cognitivo-Comportamentale mirato alla perdita di peso Assunzione di alcool o sostanze eccitanti la sera Igiene del sonno Strategie di rilassamento Rinforzo positivo Conclusioni Ciascun trattamento può essere efficace SOLO se il paziente è stato adeguatamente selezionato È necessario collaborare con i diversi specialisti E’ importante coinvolgere il paziente nella scelta della terapia Il paziente deve sentirsi parte attiva del percorso clinico-diagnostico E’ necessario informare, supportare e rinforzare il paziente Grazie