Camagni - Politecnico di Milano - La nuova ferrovia del Brennero
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Camagni - Politecnico di Milano - La nuova ferrovia del Brennero
PROGETTO ALPENCORS - WP 6 L’IMPATTO DI NUOVE POLITICHE INFRASTRUTTURALI SUL CORRIDOIO DEL BRENNERO ED IL SUO TERRITORIO WP Leader: Provincia Autonoma di Trento WP Coordinator: Prof. Camagni - Politecnico di Milano Trento, 16 settembre 2005 Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 1 Sub-Working Projects POLITECNICO DI MILANO: 1. 2. Analisi dei flussi interregionali di traffico merci sul Corridoio del Brennero Presentazione di infrastrutture alternative strategiche per la connessione Corridoio V-Brennero e per il nodo di Trento POLITECNICO DI MILANO (Proff. Camagni-Pompili): 3. Valutazione comparativa integrata delle infrastrutture strategiche con il modello VIT (Valutazione d’Impatto Territoriale) SPIEKERMANN & WEGENER (Urban and Regional Research): 4. Impatto delle politiche di trasporto alternative sullo sviluppo economico delle regioni AlpenCorS ed in Trentino (modello “SASI”) UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRENTO: 5. Linee guida strategiche per la ri-organizzazione del nodo logistico di Trento Trento, 16 settembre 2005 Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 2 1-A: Caratteristiche generali del traffico merci lungo l’asse del Brennero • Analisi dei flussi effettuate con dati TPS, CSST, e del Ministero austriaco dei Trasporti, Innovazione e Tecnologia (BMVIT) • Principali trend risultanti dall’analisi dei dati (principalmente BMVIT): Il Brennero è il passo più utilizzato per il traffico merci: fra il 1994 ed il 1999 la circolazione dei beni è aumentata del 31%; attualmente più di 1/3 del traffico alpino corre attraverso il Brennero; il volume annuo di traffico ha un tasso di crescita del 8% Il trasporto su strada oltre ad essere la modalità di trasporto principale (75,4% nel 1999/2000), è anche quella che ha registrato una crescita maggiore rispetto alle altre: 45,5% contro solo il 3,8% del trasporto su rotaia (periodo 1994 -1999) Il trasporto su rotaia ha una quota (24,6%) rilevante rispetto alla media italiana: crescita del trasporto intermodale “accompagnato” (+22,3%) e “non accompagnato”(+10,8%) fra il 1994-1999 Trento, 16 settembre 2005 Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 3 1-B: Origine e Destinazione delle merci lungo l’asse del Brennero a livello europeo Caratteristiche geografiche (origine e 1999/2000, e trend nel periodo 1994/2000: • • destinazione) nell’anno Netta dominanza delle relazioni tra Italia e Germania (72,2% del traffico merci). Inoltre, rilevanti sono i flussi tra l’Italia-Benelux (8,5%) e Italia-Austria (7,6%) Lieve declino delle relazioni tra Italia e Germania (-5%) a favore delle relazioni tra Italia e Benelux e altri paesi europei, come la Grecia, i Paesi Scandinavi e dell’Europa Orientale Il corridoio del Brennero sta allargando il suo raggio d’azione, diventando un asse di comunicazione nord-sud a livello europeo. L’area industriale principale che genera o attrae flussi di merci è ancora la cosiddetta “Banana Blu”, tuttavia si manifesta un allargamento verso Est. Trento, 16 settembre 2005 Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 4 1-C: Origine e destinazione delle merci per regioni d’origine e destinazione (1999/2000; ton; %) ORIGINE Trento, 16 settembre 2005 DESTINAZIONE Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 5 1-D: Origine e Destinazione delle merci lungo l’asse del Brennero a livello regionale (1999/2000) • La maggior parte del traffico merci proviene o è diretto nelle regioni della Germania meridionale (Bayern, Baden-Wrüttemberg) e dell’Italia settentrionale. • Il 97% del traffico merci del Brennero ha origine o destinazione in Italia. Il 72,5% del traffico in origine ed il 73,1% di quello a destinazione è concentrato in 4 regioni: Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Trentino Alto Adige. Rilevanti sono anche le quote delle regioni meridionali. • A livello provinciale, le quote più elevate (sia in origine, sia a destinazione) si registrano a Modena, Milano, Verona e Bolzano le quali generano la metà del traffico stradale in entrata o uscita dal Brennero. Seguono le province di Trento, Brescia, Vicenza e Padova che assieme generano circa il 20% del traffico stradale. Le suddette regioni e province italiane si localizzano in corrispondenza o prossimità del Corridoio V, o nell’intersezione tra questo ed il Corridoio I Trento, 16 settembre 2005 Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 6 1-E: Origine e destinazione delle merci per regioni italiane d’origine e destinazione (ton, 1999/2000, %) ORIGINE DESTINAZIONE 11.3% 26.7% 17.3% 4.2% 26.7% 4.1% 17,5% 4.4% 22.8% 12.8% 4.3% 4.8% 3.4% Trento, 16 settembre 2005 3.7% 2.2% 3% Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 7 1-F: Origine e destinazione delle merci in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto-Adige per province d’origine e destinazione (ton,1999/2000,%) ORIGINE Trento, 16 settembre 2005 DESTINAZIONE Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 8 2-A: Alternative infrastrutturali considerate per il Trentino ed il corridoio del Brennero a) b) c) d) Tunnel base del Brennero e bypass ferroviari meridionali: implementazione asse ferroviario tra Monaco e Verona con lo scopo di deviare su rotaia gran parte del traffico merci su strada. Oltre al tunnel base (Innsbruck-Fortezza) sarebbero costruiti una serie di tunnel ferroviari (bypass), tra cui importante è quello di Trento-Rovereto. Autostrada A 31 Valdastico e Pedemontana Veneta: completamento dell’ultima sezione (40Km) della parte settentrionale della A31 che congiunge Trento con Vicenza. Completamento, inoltre, del collegamento Treviso-Vicenza. Strada (SS47) e rete ferroviaria della Valsugana: miglioramento del corridoio della Valsugana, sia la SS47 (standard di qualità, allargamento carreggiate ecc.), sia la linea ferroviaria (velocità e frequenza dei treni). Interporto di Trento: nel 2000 ha incrementato il traffico intermodale di merci del 325%; come autostrada viaggiante (servizi “Ro-Ro” e “Ro-La”) assorbe da solo più del 50% del traffico generato dalla imprese locali; in futuro subirà la crescente domanda di servizi intermodali. Trento, 16 settembre 2005 Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 9 2-B: Infrastrutture alternative stradali Trento, 16 settembre 2005 Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 10 2-C: Infrastrutture alternative ferroviarie Trento, 16 settembre 2005 Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 11 3-A: Metodologia per la valutazione comparativa di alternative strategiche di rete ESDP Action Programme (1999) : “Lo sviluppo di un concetto comune per la valutazione di impatto territoriale (TIA – Territorial Impact Assessment) è necessario per supportare le politiche di sviluppo spaziale. Il concetto deve avere una natura inter-settoriale (cross-sectoral) e includere indicatori socio economici, ambientali e culturali per i territori in questione”. La VIT (Valutazione d’Impatto Territoriale) va oltre le classiche tecniche e metodologie di valutazione (VAS, Analisi Multicriteri, Costi- Benefici) cercando di integrarle e migliorarle con lo scopo di: Essere un approccio di area vasta Valutare la sostenibilità di politiche, piani, programmi, grandi progetti integrati a carettere territoriale Avere una natura multidimensionale Agire su un orizzonte a medio-lungo termine (visione strategica) Trento, 16 settembre 2005 Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 12 3-B: Caratteristiche della VIT A) tutti gli impatti devono essere presi in considerazione, siano essi di natura socioeconomica, socioculturale, biofisica, estetica, o di altra natura, B) deve essere perseguita la massima commensurabilità e comparabilità degli impatti, utilizzando tutte le tecniche di valutazione disponibili, C) si deve sempre assumere un punto di vista relativo e comparativo, e dunque definire sempre diverse alternative di policy , fra cui l’alternativa zero, D) dunque la valutazione va essenzialmente affrontata come un problema di decisione multicriteri E) i territori, intesi come collettività locali e relative strutture amministrative e di policy, forniscono l’importanza relativa da attribuire ai diversi obiettivi attraverso effettivi ed efficaci processi partecipativi. Trento, 16 settembre 2005 Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 13 3-C: Il processo di valutazione • Metodo costruito all’interno del Comitato per la Programmazione della PAT e già utilizzato a livello sperimentale. • Scenari (2015) infrastrutturali strategici valutati: a) “Do-nothing” b) “Basis” (Tunnel del Brennero) c) “All rail” (Tunnel+bypass ferroviario) d) “Rail and Road I” (Tunnel+Valdastico) e) “Rail and Road II” (Tunnel+Valsugana) f) “Rail and Road III” (Tunnel +Valdastico+ bypass) g) “Rail and Road IV” (Tunnel+Valsugana+bypass) • L’ordinamento delle preferenze della “popolazione obiettivo” (provincia di Trento) per i diversi obiettivi è stato analizzato con interviste CATI e definito con la tecnica dei confronti a coppie. Trento, 16 settembre 2005 Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 14 3-D: Risultati finali del processo di valutazione • Tutte la alternative strategiche attive sono superiori allo “status quo”: la strategia passiva è sempre inferiore allo scenario corrente. • Emergono tre alternative strategiche: Tunnel+bypass, Tunnel+bypass+Valdastico,Tunnel+bypass+Valsugana. • In termini di preferenze locali l’alternativa con la Valdastico precede quella “All rail” (Tunnel+bypass). • Solamente un set di preferenze fortemente a favore della conservazione (culturale o ambientale) può aiutare la strategia con la Valsugana a superare quella con la Valdastico. Trento, 16 settembre 2005 Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 15 4-A: Modello “SASI”: risultati della simulazione con scenari al 2021 Si confrontano i risultati differenziali di scenari in cui, oltre al Tunnel del Brennero, si ipotizzano disgiuntamente i bypass ferroviari, il completamento della Valdastico/Pedemontana ed il miglioramento del corridoio della Valsugana: PER L’ACCESSIBILITÁ: 1. Rispetto allo scenario con il solo Tunnel del Brennero, gli effetti sono più forti sebbene i miglioramenti dovuti ai singoli progetti alternativi siano ridotti. 2. L’effetto addizionale più ampio è del bypass ferroviario, mentre inferiore è quello che Valdastico/Pedemontana e Valsugana producono. Tuttavia queste ultime sono importanti nel connettere le province di Padova e Vicenza (in misura minore Belluno e Treviso) con il corriodio. 3. Lo scenario con la Valdastico/Pedemontana presenta effetti maggiori di quello con la Valsugana. Trento, 16 settembre 2005 Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 16 4-B: Modello “SASI”: risultati della simulazione con scenari al 2021 PER LO SVILUPPO ECONOMICO: • Gli effetti sul PIL di tutte e tre le infrastrutture alternative sono minimi rispetto allo scenario con solo il tunnel, ma molto estesi geograficamente • Le province di Trento e Bolzano sono quelle che beneficiano di più della realizzazione delle infrastrutture alternative, ma in nessun caso presentano aumenti del PIL superiori all’1% • L’estensione della Valdastic/Pedemontana ottiene un effetto maggiore nel promuovere lo sviluppo le altre province venete (Vicenza, Belluno, Padova, Treviso e Venezia). Trento, 16 settembre 2005 Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 17 FINE GRAZIE PER L’ATTENZIONE! Trento, 16 settembre 2005 Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 18