Comments
Description
Transcript
Presentazione di PowerPoint
Progetto For.T.e Isiss Marco Polo a.s.2013/14 1 Due monaci stavano discutendo di una bandiera. Uno disse: “La bandiera si muove” L’altro disse: “E’ il vento a muoversi” Zenone disse loro: “Non il vento, non la bandiera, è la mente che si muove” Hofstadter 1984 2 ARTICOLAZIONE DEI PERCORSI TRIENNALI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE REALIZZATI IN VIA SUSSIDIARIA DAGLI ISTITUTI PROFESSIONALI DI STATO L’intesa sancita dalla Conferenza unificata Stato Regioni del 16 dicembre 2010 e il DM 4/2011 di adozione delle Linee Guida per i raccordi organici tra percorsi degli IP e dell’IeFP Tipologie di offerta previste: -integrativa -complementare ARTICOLAZIONE DEI PERCORSI TRIENNALI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE REALIZZATI IN VIA SUSSIDIARIA DAGLI ISTITUTI PROFESSIONALI DI STATO http://www.bdp.it/scuolavoro/content/index.php?action=lettura&id_m=7619 5 Dati in sintesi e trend Rapporto Nazionale Alternanza 2012-2013 Dagli esiti del monitoraggio sull’alternanza scuola lavoro, realizzato dall’Indire, per conto del MIUR, risulta che, nell’a.s. 2012/13, il 45,6% delle scuole secondarie di secondo grado (3.177 su 6.972) ha utilizzato l’alternanza come metodologia didattica per sviluppare le competenze previste dall’ordinamento degli studi. Dei 3.177 istituti, il 44,4% sono professionali, il 34,2% tecnici, il 20% licei, 1,5% altri istituti. Essi hanno realizzato 11.600 percorsi, di cui 7.783 (67,1%) negli istituti professionali (di cui 6.043 nelle classi IV e V) 2.556 (22%) negli istituti tecnici, 903 (7,8%) nei licei e 86 (lo 0,7%) in altri istituti, per formare 227.886 studenti, pari all’8,7% della popolazione scolastica della scuola secondaria di secondo grado. Anche il mondo del lavoro ha dato un contributo: gli studenti in alternanza sono stati ospitati in 77.991 strutture, di cui il 58,2% (45.365) sono imprese http://www.indire.it/scuolavoro/ 6 Dati in sintesi e trend Rapporto Nazionale Alternanza 2012-2013 Le esperienze di alternanza attivate negli istituti scolastici sono caratterizzate da una grande differenziazione dell’offerta, che solo in parte risente delle diverse realtà socioeconomiche, ma che sembra molto centrata sul modello organizzativo proprio a ciascuna scuola. Tutto ciò sembra richiamare la necessità di azioni, strumenti, indicazioni che rendano unitarie le diverse esperienze realizzate nei singoli territori. 7 Che cosa è l’alternanza Scuola-lavoro Non è nuovo percorso formativo che si aggiunge ai quelli tradizionali, ma un modo per conseguire il profilo formativo proprio del curriculum, sia esso liceale che tecnico che professionale si tratta quindi di modalità di apprendimento flessibili e equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo, rispetto agli esiti dei percorsi del secondo ciclo (D. lgs. 77/05, Art. 2) ed i periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro fanno parte integrante dei percorsi formativi personalizzati,(D. lgs. 77/05, Art. 4) e prefigurano un modello didattico (non una sequenza di esperienze interne ed esterne alla scuola, né tanto meno singole esperienze ‘spot’), che colleghi sistematicamente la formazione in aula con l'esperienza pratica. 8 A chi si rivolge l’alternanza Scuola-lavoro Gli studenti che hanno compiuto 15 anni, possono presentare la richiesta di svolgere, l'intera formazione dai 15 ai 18 anni o parte di essa, attraverso l'Alternanza di periodi di studio e di lavoro, sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa. (D.lgs.77/05, Art. 1). Tutti gli studenti di tutti gli istituti dopo il 15° anno di età possono dunque richiedere di svolgere anche l’intera formazione (o parte di essa) fino al conseguimento del titolo. Le scuole sono tenute a dare risposta positiva. 9 Quali finalità si pone l’alternanza Scuola-lavoro 1. l’alternanza rimotiva allo studio (finalità didattica) 2. lo studente acquisisce conoscenze del mondo del lavoro (finalità formativa) 3. lo studente acquisisce competenze spendibili nel mondo del lavoro (finalità professionalizzanti) quindi l’alternanza permette di realizzare un percorso formativo che si basa sulle vocazioni, gli interessi e gli stili cognitivi individuali degli alunni 10 Soggetti coinvolti nella funzione di tutorato dell’alternanza Tutor scolastico dell’alternanza Tutor aziendale dell’alternanza Responsabile organizzativo dell’alternanza dell’Istituto 11 La figura del tutor scolastico è un facilitatore di apprendimento è una vera e propria guida è un affiancatore di situazioni da vivere, da comprendere, da assimilare si assume il ruolo di accompagnare l’inserimento del giovane nell’ambiente di lavoro e di garantire lo svolgimento del programma di formazione concordato con la scuola collabora col tutor aziendale per verificare il corretto svolgimento del percorso , I compiti svolti dal tutor scolastico - che dovrà possedere titoli documentabili certificabili - sono riconosciuti nel quadro della valorizzazione della professionalità del personale docente. 12 Le funzioni del tutor aziendale Viene individuato prima che l’allievo entri in azienda. • Intrattiene rapporti con il tutor scolastico e/o con il responsabile organizzativo dell’istituto per progettare, organizzare e valutare l’esperienza • Assiste nel percorso di formazione sul lavoro • Collabora alla progettazione, organizzazione e valutazione dell’esperienza di alternanza (con il responsabile dell’alternanza dell’Istituto e con il tutor scolastico) 13 Interazione tra tutor scolastico e tutor aziendale Tra questi due tutor ci deve essere una forte interazione. L’azione congiunta favorisce l’integrazione e lo scambio superando le resistenze reciproche ed i pregiudizi anacronistici. Lo scambio di informazioni impresa/scuola/università Aspetti di carattere organizzativo per scambiarsi informazioni e dati in tempo reale Aspetti qualitativi (questionari, schede sintetiche, relazioni) per valutare gli esiti dello stage Verifiche comuni per: •Correggere in tempo eventuali previsioni sbagliate •Intervenire tempestivamente a fronte di problemi nuovi •Raccogliere elementi che consentano la riproducibilità delle esperienze e la loro capitalizzazione 14 Il responsabile organizzativo dell’alternanza • • • È il soggetto che in stretta collaborazione con il tutor scolastico si occupa dell’organizzazione sul piano didattico, gestionale e logistico delle attività svolte in alternanza degli studenti dell’istituto. Ha una buona conoscenza delle aziende presenti sul territorio Aggiorna la banca-dati delle imprese/associazioni/enti/organizzazioni interessate a progetti di alternanza 15 Certificazione Le istituzioni scolastiche o formative rilasciano, a conclusione dei percorsi di Alternanza, (...) una certificazione relativa alle competenze acquisite nei periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro. (D.lgs. 77/05, Art. 2) dei processi produttivi e dei prodotti;” (D.lgs. 77/05,Art. 3). Il territorio Il territorio non è ‘teatro’ dell’Alternanza ma soggetto collettivo nello stesso tempo costitutivo e beneficiario dell’Alternanza(D.lgs. 77/05, Art. 1). 16 L’Alternanza non deve quindi essere confusa con le pratiche di stage e tirocinio, altrimenti se ne limita la portata innovativa E’ necessario contrastare la tendenza a resistere cambiamento tentando di ricondurre il nuovo al già noto. 17 al LE FASI DEL PERCORSO FORMATIVO DELL’ALTERNANZA 1. LA FORMAZIONE 2. PROGETTAZIONE DEL “PERCORSO” 3. COMUNICAZIONE/INFORMAZIONE (Alunni, famiglie, aziende etc.). 4. PERCORSI SPECIFICI SCUOLA/AZIENDA COPROGETTAZIONE DI PERCORSI PERSONALIZZATI 5. ATTUAZIONE DEL PERCORSO 6. VALUTAZIONE FINALE DEGLI STUDENTI 7. MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PROGETTO NELLA SUA GLOBALITÀ 18