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MAPPA CONCETTUALE
MAPPA CONCETTUALE GRUPPO Ciffolilli Teresa Cristini Alessandra Ialacci Sabrina Liano Moreno Nardone Francesca Romano Mauro Sciatta Veronica 1 RISORSE UMANE ORGANIZZAZIONE MERCATO DEL LAVORO 2 “MERCATO” DEL LAVORO Leggi sui generis: risponde non solo a leggi economiche ma anche leggi sociali Investimento risorse umane Mutamento dovuto alla scomparsa della produzione di massa Offerta variegata e specializzata 3 ORGANIZZAZIONE Tre paradigmi: moderno: lo schema taylorista dell’organizzazione, che considera l’uomo al lavoro neomoderno: cerca di rivalutare l’importanza delle dimensioni affettive ed umane: né più ne meno che una sorta di prolungamento delle macchine e, proprio per questo, le sue capacità lavorative (che saranno ricompensate monetariamente in misura corrispondente al contributo apportato all’insieme) non solo dovranno meccanicamente rispondere alle disposizioni del management, ma dovranno necessariamente essere piegate alle esigenze dell’organizzazione; l’uomo al lavoro, per riprendere una metafora organicistica piuttosto efficace (Crozier 1964), non è come voleva la tradizione taylorista, solo una mano (cioè un arto che si aggiunge, essendo il suo prolungamento – quasi una protesi vivente – alla macchina), ma è anche un cuore, è cioè un essere dotato di emozioni, di capacità affettive e di bisogni, tra i quali, non ultimo dal punto di vista della sua partecipazione alla vita organizzativa, quello di realizzarsi anche attraverso il lavoro e l’esser parte di un’impresa alla quale dedicarsi insieme ad altri. Ecco dunque emergere – fermi restando tuttavia alcuni principi tecnici propri della logica tayloriana – un insieme di concezioni organizzative secondo cui le dimensioni legate ai fattori tecnici della produzione e dell’organizzazione non sono più un imperativo, ma devono tener conto dei bisogni e delle esigenze degli individui FATTORE UMANO; 4 ORGANIZZAZIONE 2 Postmoderno: Rispetto all'ossessione quantitativista della Competenze: quello spazio in cui il soggetto costruisce la cultura della produzione di massa prevale il criterio selettivo della qualità e, proprio per questo, è necessario alimentare al massimo le fonti di produzione della qualità con conseguenze ed implicazioni cruciali dal punto di vista sociale ed organizzativo: la produzione di qualità richiede investimenti forti e costanti in “capitale intellettuale”, cioè in risorse umane, le uniche in grado di garantire la valorizzazione delle esperienze apprendendo dai problemi che esse costantemente generano e di produrre, attraverso l’apprendimento realizzato, innovazione (creatività – mente). sua specificità professionale, in termini soggettivi e intersoggettivi; il sapere che si apprende con l’esperienza 5 ASPETTO SOCIOLOGICO Processo di individualizzazione: società che fa leva su un processo di "individualizzazione" che dissolve le forme di vita precostituite, e l'appartenenza a una classe sociale, a una nazione o a una famiglia diventa, così, un vuoto simulacro predisposto per un temporaneo riparo in una realtà in cui "bisogna sempre sapersi imporre sulla concorrenza per ottenere risorse limitate". Leadership: formale e informale Ruolo: modello di comportamento attribuito dalla società a un individuo che ricopre una determinata posizione sociale Identità: modo in cui l’ individuo considera e costruisce sé stesso come membro di determinati gruppi sociali e modo in cui le norme di quei gruppi consentono a ciascun individuo di pensarsi, muoversi, collocarsi e relazionarsi rispetto a sé stesso, agli altri, al gruppo a cui afferisce Habitus: intende la chiave della riproduzione culturale in quanto è in grado di generare comportamenti regolari che condizionano la vita sociale ed è strettamente collegata alla struttura di classe 6 Destabilizzazione identità ASPETTO ECONOMICO Le attività di gestione del personale e le relative politiche sono in stretto collegamento con gli obiettivi di COMPETITIVITA’ Processo di acquisizione; Valutazione formazione e sviluppo Mobilità e carriera compensation REDDITIVITA’ Processo di acquisizione - pianificazione: prevedere, in termini qualitativi e quantitativi, la necessità di personale - reclutamento: attività continua e costante di ricerca di persone per ricoprire posizioni e ruoli - selezione: individuare i soggetti che per le competenze possedute sembrano le più idonee a svolgere il lavoro a cui si intende avviarle. Processo centrato Processo centrato sul lavoro Mira a ricoprire specifiche carenze sulla persona orientamento - assunzione: instaurare un rapporto di lavoro - accoglimento e inserimento: iniziative e procedure formali programmate nei primi giorni di lavoro per fornire tutte le informazioni utili; immettere operativamente il nuovo assunto nello specifico contesto di lavoro Valutazione 1. Posizioni Oggetto: quanto vale il lavoro in se Obiettivo: capire come la singola posizione contribuisca al raggiungimento dei risultati aziendali Modalità: analizzare lo scopo o finalità per cui una posizione esiste e viene retribuita, descriverne le responsabilità, gli obiettivi, i compiti La posizione si inquadra -Categoria contrattuale -Livello retributivo -Classe retributiva Risultato richiesto Valutazione della posizione 9 Valutazione 2. Prestazioni Oggetto: determinare quanto vale ciò che quella persona ha fatto Colloquio per l’assegnazione degli obiettivi Modalità Verifiche periodiche Valutazione dei risultati conseguiti Comunicazione della valutazione Obiettivo: capire quanto una persona ha contribuito ai risultati aziendali MBO – management by objectives Parte dal vertice dell’organizzazione a cui Compete di avviare il processo a cascata di definizione e articolazione di obiettivi a vari livelli La prestazione si premia - Aumenti di merito - Incentivi, una tantum, bonus Risultato conseguito: valutazione della prestazione 10 Valutazione 3. Potenziale Si immagina la persona proiettata nel futuro, diagnosticandone capacità, caratteristiche professionali, attitudini in lui potenzialmente presenti anche se non utilizzate nella posizione ricoperta. Definisce piani e sistemi di sviluppo mobilità carriera Il potenziale si sviluppa -Carriera -Mobilità -formazione Risultato fornibile: valutazione del potenziale 11 LE POLITICHE RETRIBUTIVE Retribuzione (art. 36 Cost): compenso riconosciuto al lavoratore dal datore di lavoro per il compimento di una determinata prestazione Proporzionata a qualità e quantità del lavoro Sufficiente ad assicurare una vita libera e dignitosa del lavoratore e della sua famiglia Due tipologie di retribuzione Contrattuale Prevista dalle norme di legge o di contratto Discrezionale L’impresa eroga come riconoscimento di impegno Finalità: Attrarre ed acquisire risorse sul mercato; Mantenere e motivare le risorse in forza Richiedere e riconoscere prestazioni elevate Orientare agli obiettivi Allontanare le risorse non più necessarie Le Politiche retributive vengono definite in aderenza alle strategie dell’azienda in termini di posizionamento, sviluppo, e risultati aziendali attesi, al fine di sostenere l’implementazione 12 Metodologia di valutazione delle posizioni Il metodo Hay di valutazione delle posizioni è un metodo standardizzato, ampiamente collaudato e confrontabile con altre realtà organizzative esterne Garantisce la qualità della valutazione utilizzando definiti criteri e metodi di controllo Prende in considerazione 3 fattori: Know how Totale di ogni conoscenza e capacità Problem solving finalità Autonomia ed originalità del pensiero Responsabilità ed effetto sui risultati MA le nuove filosofie organizzative emergenti inducono ad introdurre nuovi criteri nella gestione delle politiche e dei piani retributivi. Si premiano individui essenziali per l’originalità delle loro competenze Si analizza ciò che i performer eccellenti fanno con maggior frequenza e con i migliori risultati Si individuano le competenze di successo Competenze comportamentali Caratteristiche personali che causano e predicono comportamenti e risultati efficaci o superiori, misurabili in base a criteri prestabiliti Abilità e conoscenze; ruolo sociale; immagine di sé; tratti, motivazione È una leva per raggiungere la MISSION aziendale 13 FORMAZIONE La necessità di ampliare le conoscenze, le abilità ed i comportamenti individuali è diventata un elemento indispensabile per il miglioramento ed il successo delle organizzazioni che attraverso il capitale umano detengono il vantaggio competitivo. L’evoluzione del concetto di formazione è strettamente collegato all’ambiente di riferimento in cui l’impresa opera e gli obiettivi sono strettamente coerenti con l’esigenza di confronto con il mercato e la concorrenza. La formazione contribuisce ad aumentare il livello di performance dell’azienda attraverso lo sviluppo delle prestazioni e delle competenze individuali; Allinea le strategie di apprendimento ai bisogni strategici e agli obiettivi di business; Concorre alla definizione, mantenimento e diffusione della cultura e dei valori aziendali Cattura la conoscenza all’esterno e all’interno dell’organizzazione e la diffonde ai singoli e alle famiglie professionali; Crea e fa interiorizzare una cultura dell’apprendimento all’interno dell’organizzazione 14 EVOLUZIONE DELLA FORMAZIONE APPROCCIO MECCANICO: la formazione ha la funzione di garantire che le capacità operative degli individui siano piegate alle esigenze dell’organizzazione addestramento - indottrinamento APPROCCIO ORGANICO Lettura congiunta delle esigenze formative espresse dall’organizzazione e dagli individui APPROCCIO POST- MODERNISTA superamento radicale di tutte le visioni precedenti a causa del cambiamento rapido e continuo Necessità da parte delle imprese e dei soggetti di innovare, contestualizzare e rielaborare le conoscenze per evitare il rischio dell’obsolescenza delle competenze LIFE LONG LEARNING Knowledge management Disciplina che si concentra sullo sviluppo della conoscenza nelle organizzazioni, in quanto fattore strategico della competizione. Rende disponibile il patrimonio informativo dell'azienda a coloro che ne hanno bisogno per svolgere la propria attività; la necessità è quella di catturare ogni aspetto possibile della conoscenza per evitare che possa andare perduto. Il nuovo ruolo della formazione non è solo quello di rendere una persona capace di ricoprire in modo ottimale un ruolo MA anche capace di cambiare continuamente e di adattarsi ai continui cambiamenti di contesto, realizzando il saper divenire