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Riflessioni critiche in Endodonzia Martignoni “Un successo enorme

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Riflessioni critiche in Endodonzia Martignoni “Un successo enorme
Anno V n. 2
Novembre 2011
Allegato n.1 di Dental Tribune Italian Edition
Anno VII, n. 11 - Novembre 2011
Attualità
Clinica & Ricerca
Al XIX Congresso AIE
la gestione odontoiatrica
del paziente traumatizzato
Il XIX Congresso nazionale dell’Accademia Italiana di
Endodonzia (AIE), svoltosi
tra il 29 settembre e il 1 ottobre al Palazzo dei Congressi
di Montecatini quest’anno è
stato focalizzato sulla gestione odontoiatrica del paziente
traumatizzato. Tema assai
specifico, affrontato con
approccio multidisciplinare
in modo da fornire ai partecipanti le indicazioni cliniche più
aggiornate per il trattamento. La giornata del 29 è stata dedicata ai corsi pratici precongressuali: tema del primo corso (che ha
fornito innanzitutto una panoramica di dati della letteratura)
le emergenze mediche nello studio odontoiatrico. Seppur eventi
piuttosto rari, i numeri dicono che almeno una volta nella carriera, un odontoiatra si trova di fronte a un’emergenza in studio. “Saperla gestire con prontezza può fare la differenza per
il paziente” ha spiegato Manuela Lugano, medico anestesista e
relatore del corso. Spesso l’emergenza è correlabile non all’azione
diretta dell’odontoiatra, ma piuttosto alle patologie pregresse del
paziente, magari esacerbate dallo stress legato alla procedura.
ET
pagina 18
Riflessioni critiche
in Endodonzia
Kenneth S. Serota
L’intento di questo articolo è
quello di vedere se sia possibile stimolare coloro che leggono
il mio blog (su www.oralhealthjournal.com); ci passano del
tempo ma non inseriscono nessun post. Lo scopo di questo blog
è quello di indurre alla “scoperta” di informazioni, tendenze,
ciò che piace e ciò che non piace
e di dialogare nel modo più sincero e nel contesto di un social
network di questa professione.
Leggete McDentist e lasciate
il vostro commento – positivo,
negativo o indifferente – ma
non perdete l’opportunità di far
sentire la vostra voce.
Ogni era porta con sé contraddizioni che si preferisce ignorare: i Greci parlavano di giustizia
e tenevano degli schiavi, i crociati predicavano il pensiero del
Principe della Pace e cercavano
di debellare gli infedeli, e il 17°
secolo credeva in un universo
che girava come un orologio,
assolutamente in accordo con
la legge della natura, e anche
in Dio che era sceso sulla terra
per compiere miracoli e punire
i peccatori(1).
ET
pagina 17
Torna a Milano Expo
d’autunno V Edizione
R icerca sulla
Si svolge come ogni anno a
novembre (il 25 e 26) a Milano
all’Ata Hotel Quark. L’edizione
2011 ha come elemento cardine
“Il valore e la sostenibilità della
qualità in odontoiatria”.
> pagina 26
In un recente studio in Spagna è
stato dimostrato che la CBCT è
uno strumento utile e valido per
la valutazione in vitro della morfologia del sistema canalare di
MFM permanenti.
> pagina 23
Martignoni “Un successo enorme”
il 15° Congresso dell’Ese a Roma
Dal 14 al 17 Settembre 2011
si è svolto con enorme successo
il 15° Congresso Biennale della
ESE, European Society of Endodontology, nella splendida sede
dell’Hotel Rome Cavalieri, sito
nella panoramica zona capitolina
di Monte Mario a Roma; è quindi
mio dovere darvene un resoconto. Il congresso è stato sapientemente organizzato dalla Società
Italiana di Endodonzia, società
ospitante dell’evento, della quale
sono Presidente in carica. È stato
un enorme successo grazie alla
notevole presenza di partecipanti,
più di 2000 da 70 paesi di provenienza, fra odontoiatri, studenti
e ospiti. Numerose e prestigiose
le delegazioni di società scientifiche internazionali, fra le quali la
AAE (American Association of
Endodontists), l’IFEA (Interna-
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popolazione spagnola
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tional Federation of Endodontic
Associations), presenti anche il
presidente del prossimo congresso
APEC (Asia Pacific Endodontic
Confederation) e il presidente del
Pan-Arab Endodontic Conference 2012. Molto nutrita la presenza degli sponsor, 11 in totale fra
platinum, silver e bronze, e degli
espositori (complessivamente 26)
nelle aree appositamente allesti-
te per l’occasione. Mercoledì 14
settembre: si sono svolti 3 corsi
pre-congresso di tipo hands-on,
focalizzati sull’impiego di alcuni
degli strumenti e delle tecniche
endodontiche di sagomatura di
ultima generazione, che hanno
attirato molti iscritti di nazionalità italiana e straniera.
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pagina 16
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16 News e Commenti
Anno V n. 2 - Novembre 2011
Editoriale
Un congresso così
non si era
mai visto!
Il
primo
commento
che mi viene di fare
al ritorno
dal
congresso ESE
di Roma è
proprio questo: un congresso così non si era
mai visto, né in Italia né all’estero. E già immagino l’ansia e la
preoccupazione degli organizzatori del prossimo congresso
in Portogallo! Mi sono sforzato
per cercare di trovare un qualche difetto, ma sinceramente
non ci sono riuscito. La sede era
semplicemente splendida, con
una vista su Roma mozzafiato.
La cena nella bellissima villa
adiacente al Cavalieri Hilton
ha lasciato tutti a bocca aperta,
soprattutto al momento dei fuochi d’artificio. Per non parlare
del programma culturale e della
quantità e qualità di relazioni,
portate da colleghi provenienti
da tutto il mondo. Per la prima
volta inoltre si sono visti sponsor
che eravamo soliti incontrare ai
congressi negli Stati Uniti o in
altre parti del mondo, e questo
ha dato a noi italiani la possibilità di procurarci materiali
e strumenti altrimenti molto
difficili da reperire. Il merito
di tutto questo va ovviamente al
Consiglio Direttivo della Società
Italiana di Endodonzia, che ha
ospitato il 15° Congresso della
European Society of Endodontology. A questo punto desidero
ricordare i tempi in cui tale società è stata fondata. Dobbiamo
tornare all’inizio degli anno
’80, quando un gruppo di endodontisti europei, tra cui Giorgio
Lavagnoli, Fred Harty, Peter
Guldener, Rafael Minana, il
sottoscritto e numerosi altri ci
trovammo insieme a Phoenix,
Arizona, in occasione del Congresso dell’AAE e decidemmo
di dare vita a una nuova società denominata ESE. Il primo
congresso ebbe luogo al Lido di
Venezia e fu subito un successo.
Certamente il numero dei relatori di allora non aveva niente a
che fare con quello del congresso
di settembre e viene da sorridere pensando che a quei tempi
il congresso si svolgeva anche
la domenica mattina, cosa che
oggi sarebbe impensabile, pena
parlare alle sale completamente
vuote. Ma se i 14 congressi successivi hanno tutti avuto successo, questo si deve anche agli inizi
felici che questa società ha avuto.
Si deve all’enorme lavoro che a
suo tempo svolse l’allora Presidente ESE nelle persone del
carissimo Giorgio Lavagnoli
e della sua infaticabile moglie
Daniela. Allora non esistevano
le e-mail, non esistevano i fax
e certamente non doveva essere
facile mettere insieme un congresso internazionale. Ma, come
dice il proverbio, il buongiorno
si vede dal mattino e se il 15°
Congresso è stato un successo che
resterà nella memoria di tutti,
ciò si deve anche a chi, a quel radioso “mattino” ha contribuito
nella maniera che, chi c’era, di
sicuro non scorderà mai.
Arnaldo Castellucci
Italian Edition
Martignoni “ Un successo enorme”
il 15° Congresso dell’Ese a Roma
ET
pagina 15
Nel tardo pomeriggio della
stessa giornata si è svolto, presso
la splendida cornice dell’hotel, il
cocktail di benvenuto.
Giovedì 15 settembre: ha avuto luogo la bellissima cerimonia
inaugurale di apertura ufficiale
dei lavori, durata complessivamente un’ora, caratterizzata dalla
proiezione di un circostanziato
video illustrativo, dal saluto delle
autorità e dalla presentazione sul
palco di un tenore che ha intonato
alcuni famosi pezzi fra cui l’inno
nazionale italiano, “O sole Mio”,
“Nessun dorma” e un brano tratto da “West Side Story”, accompagnato da un pianoforte a coda.
Tra le autorità, ringraziamo per
la loro presenza: il magnifico rettore dell’Università di Roma La
Sapienza, prof. Luigi Frati, il Presidente del Collegio dei Docenti e
Direttore della Clinica Odontoiatrica di Roma La Sapienza, prof.
ssa Antonella Polimeni, il Direttore della Clinica Odontoiatrica
di Roma Tor Vergata, prof. Alberto Barlattani e il Presidente del
Corso di Laurea in Odontoiatria
e Protesi Dentaria di Roma La
Cattolica, prof. Massimo Cordaro;
il Ministro della Salute Ferruccio
Fazio, impossibilitato a partecipare per impegni di Stato, ha
inviato in sua vece il prof. Enrico
Gherlone, professore ordinario del
San Raffaele di Milano e referente per l’area odontoiatrica “Commissione di programmazione” del
Ministero del lavoro, della salute
e delle politiche sociali, membro
del consiglio superiore della sanità. I lavori congressuali si sono
svolti in 5 sale e, visto il tema
del congresso, not only roots, gli
argomenti oggetto delle presentazioni sono stati davvero molteplici: clinica e disinfezione; origine,
gestione del dolore e dell’infiammazione di natura endodontica;
sistemi e metodologie relative
alla ricerca in endodonzia; rigenerazione pulpare; tecniche di
preparazione e di sagomatura
canalare; anatomia e diagnosi
clinica; endodonzia chirurgica;
tecniche di otturazione canalare;
endodonzia ortograda; ritrattamenti endodontici o impianti e
ricostruzione post-endodontica.
Fra i relatori internazionali di
maggior spicco citiamo Markus
Haapasalo, Roeland de Moor,
Luc van der Sluis, Gunnar Bergenholtz, Lars Bjørndal, Carsten
Appel, Gilberto Debelian, Jean
Yves Cochet, Bertrand Khayat,
Paul Lambrechts, Michael Naumann; i notissimi statunitensi
Ben Johnson, Cliff Ruddle, L. Stephen Buchanan, James Gutmann
e Ken Hargreaves; gli italiani
Elio Berutti, Giuseppe Cantatore,
Arnaldo Castellucci, Marco Ferrari, Gianluca Gambarini, Fabio
Gorni, Augusto Malentacca e
Francesco Mannocci.
Nelle sale minori si sono succedute svariate relazioni da parte di
altri numerosi relatori nazionali e
internazionali, tutte di elevatissimo livello qualitativo e iconografico, mentre di altrettanto alto
livello si è dimostrata la sessione
dedicata ai poster, davvero numerosissimi, tanto da essere stati
suddivisi in ben 9 sessioni.
Il programma sociale ha previsto nelle serate di giovedì e venerdì lo svolgimento di due eventi
davvero magnifici: giovedì tutti i
partecipanti e i relativi accompagnatori hanno trascorso la serata
presso l’incantevole sede di “Villa Miani”, sita nelle vicinanze
dell’hotel, in una posizione dalla
quale si poteva osservare dall’alto lo splendido scenario dell’intero panorama capitolino. La cena
è stata animata dalla presenza
di un quintetto musicale che ha
suonato brillantemente numerosi pezzi swing, presenza favorita,
oltre che dalla bellissima sede,
anche dallo spirito conviviale
creatosi nell’occasione fra gli ospiti (ben 1400!). Al termine della
cena, il comitato organizzatore
ha voluto stupire i presenti con
fuochi d’artificio esplosi addirittura a tempo di musica, aventi un
tempismo e una precisione fuori
dal comune. La serata di venerdì
invece si è svolta in zona Eur presso lo Spazio Novecento, sede abitualmente impiegata in occasione
delle sfilate di moda, allietata da
un menù ricco di leccornìe romane apprezzato da tutti i 400 ospiti
presenti e dai discorsi di ringraziamento pronunciati da parte
dei rappresentanti del Board della
ESE, dell’AAE, del Presidente SIE
Marco Martignoni, del Segretario SIE e del congresso Vittorio
Franco, nonché del Presidente
eletto della prossima edizione di
quello che sarà il 16th Congresso
ESE, Antònio Ginjeira. Sabato 17
settembre: si sono chiusi i lavori scientifici di questo grandioso
congresso, svoltosi con una cadenza di relazioni, incontri ufficiali e
riunioni tipiche degli eventi internazionali, ma tutte perfettamente e minuziosamente organizzate,
soprattutto iniziate e concluse in
modo preciso e puntuale, cosa
che il comitato organizzatore ha
voluto orgogliosamente sottolineare, dando a tutti l’arrivederci
a Lisbona 2013 per la sedicesima
edizione del Congresso Biennale
ESE “Navigating canal Systems”,
che avrà come tematica principale “Exciting Novelties”. È doveroso ricordare per l’organizzazione
degli eventi sociali, il responsabile
Pio Bertani e lo staff composto da
Massimo Giovarruscio e da Luigi
Scagnoli.
Per l’ottima gestione del sito
internet, sia come veste grafica
sia per la funzionalità operativa,
Augusto Malentacca merita un
grande apprezzamento.
Ad AIM, organizzatore professionale del congresso, va la mia
gratitudine per aver impeccabilmente seguito tutti i dettagli
in tutte le fasi nel migliore dei
modi. Le nostre segretarie Lorenza Dall’Oglio e Gaia Garlaschè
ancora una volta hanno seguito
l’intero processo organizzativo
dal primo giorno in cui la SIE ha
ricevuto l’incarico di coordinare
il congresso ESE. Il loro lavoro è
prezioso per la società e per tutti
i soci e viene svolto sempre con il
sorriso sul volto. Grazie ragazze.
Da ultimo desidero plaudire il
nostro nuovo segretario Vittorio
Franco. Vittorio ha preso le redini
di una segreteria già funzionante,
ma è riuscito a organizzare e ordinare in modo quasi maniacale e
preciso nel dettaglio, come era
necessario, le fila di un evento che
rimarrà nella memoria di tutti
coloro che vi hanno partecipato
e che, in virtù dei benefici che la
SIE trarrà dall’aver organizzato
ESE Rome 2011, sarà ricordato
anche da coloro che non hanno
potuto partecipare.
Avere l’opportunità di far parte
di questa SIE è per me un grosso
motivo di orgoglio.
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Dr Edward Lynch, Ireland – Restorative
Dr Ziv Mazor, Israel – Implantology
Prof Dr Georg Meyer, Germany – Restorative
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Allegato n. 1 di Dental Tribune Italian Edition
Anno VII n. 11, novembre 2011
Registrazione Tribunale di Torino n. 5892 del 12/07/2005
Direttore responsabile
Massimo Boccaletti
Direzione scientifica
Arnaldo Castellucci
Amministratore
Patrizia Gatto
[email protected]
Comitato scientifico
Maria Giovanna Barboni, Elio Berutti, Antonio Bonaccorso,
Giuseppe Cantatore, Giacomo Cavalleri, Massimo Gagliani,
Gianluca Gambarini, Fabio Gorni, Marco Martignoni,
Damiano Pasqualini, Sandro Rengo, Maria Teresa Sberna,
Luigi Scagnoli, Silvio Taschieri
Redazione
Chiara Siccardi
© 2011, Dental Tribune International GmbH. All rights reserved.
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News e Commenti 17
Italian Edition
Anno V n. 2 - Novembre 2011
Riflessioni critiche
in Endodonzia
ET
pagina 15
Storicamente, la decisione di
eseguire una terapia endodontica e di restaurare un dente o di
estrarlo e sostituirlo in qualche
modo era una decisione relativamente “logica”; però, nell’era
della pianificazione del trattamento implanto-guidata del
nuovo millennio, i dentisti hanno a che fare con una moltitudine di fattori complicanti, tra cui
il principale è l’irrefutabile successo della terapia implantare e
la relativa facilità del restauro
“vite e dado”, a patto che siano
rispettati gli aspetti fondamentali del protocollo chirurgico(2).
Come disciplina in modo
specifico e come professione in
generale, dobbiamo assicurare
che il nostro processo non generi la “risistemazione delle sedie
a sdraio sul Titanic”(3). L’identificazione e la quantificazione di
fattori specifici che influenzano
la prognosi riabilitativa nei singoli pazienti sono essenziali per
la formulazione di protocolli di
trattamento standardizzati e
piani di trattamento individuali.
Tali fattori includono la quantità e la qualità ossea, il rischio di
carie e di malattia parodontale,
nonché il fattore di importanza
critica della quantità di struttura dentale residua. Differenze
minori o anche moderate nei
risultati globali del trattamento
o nei costi non devono influenzare le decisioni cliniche né il
pensiero critico(4).
L’endodonzia richiede, come
qualunque altra disciplina, la
raccolta e la verifica delle conoscenze e delle prove scientifiche
al fine di creare una competenza
intrinseca nei desiderati risultati positivi del trattamento; non
manifesta un approccio tecnico dettato dai numeri in base
a cui l’illusione di una scienza
sia discernibile solo nel design
e nell’innovazione percepita
dell’attrezzatura o del prodotto immessi nel mercato senza
studi retrospettivi o meta-analisi di risultati di trattamenti
multicentrici, multivariati. Nel
mondo Madoffiano, è una pazzia
lasciarsi guidare da affermazioni e dichiarazioni puramente
personali.
Sarebbe falso e gratuito suggerire che la condanna di denti sani e recuperabili non abbia
raggiunto proporzioni epidemiche. Gli studi sui risultati di
trattamento sulla sopravvivenza implantare per lo più riportano la sopravvivenza come un
risultato binario piuttosto che a
seguito dell’utilizzo dell’analisi
di sopravvivenza Kaplan-Meier,
che invece riflette in modo più
accurato la percentuale di successo(5). È proprio perché il risultato binario è diventato il punto
di riferimento per giustificare
la rimozione di denti recuperabili che il pendolo oscilla troppo
lontano e troppo velocemente.
L’odontoiatra ha bisogno di un
momento “Sputnik” per rinvigorire i fondamenti e i principi
basilari. Purtroppo, gli endodontisti sono visitatori infrequenti
del pensiero critico e della pia-
nificazione del trattamento, in
quanto la semplificazione tecnologica della disciplina nega il
suo contributo biologico all’approccio interdisciplinare del
team.
ET
pagina 18
Fig. 1
Immagini di studi di perfusione che
illustrano la complessità del sistema
canalare di tutti i tipi di denti.
efficienza e semplicità
la preparazione del canale con un solo strumento

semplICe Da usaRe meno fasi di lavoro e nessuna sequenza da ricordare

sICuRO minori rischi di frattura e avvitamento anche in canali curvi e stretti
mOnOusO Conveniente perché elimina le fasi di pulizia e sterilizzazione

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ma
di zona o chia
il N. Verde
800-921107
18 News e Commenti
Anno V n. 2 - Novembre 2011
Italian Edition
Fig. 2 - Immagini Micro-CT di un molare (per concessione di Root Canal
Anatomy Project; http:// rootcanalanatomy.blogspot.com/).
ET
pagina 17
Questo articolo intende determinare se l’endodonzia in quanto
specialità ha posto le basi per una
reale collaborazione nell’ambito
dell’indispensabile odontoiatria
interdisciplinare. Il suo obiettivo
è quello di valutare le innovazioni e le iterazioni negli strumenti
a disposizione della disciplina
endodontica e assicurare che la
ritenzione dei denti naturali vada
di pari passo con la realtà biologica e non con la scienza guidata
dalle esigenze economiche del
marketing.
Vi sono due pietre miliari storiche che abbracciano la nostra
comprensione della notevole
complessità del sistema radicolare; prima di tutto, il lavoro di
Hess è stato eseguito nell’era della
“Focal Infection Theory” e ha stimolato l’annichilimento di milioni di denti salvabili e ha portato
l’odontoiatria decisamente indietro nella scienza dell’Età Buia
(Fig. 1). Secondariamente, l’uso
della tecnologia della micro-TC
per mappare lo spazio interno dei
denti ha replicato gli studi di Hess
usando strumenti digitali (Fig. 2).
Sfortunatamente, il risultato di
questa rinnovata consapevolezza non ha portato a un approccio
più sofisticato per conservare i
denti naturali grazie a un secolo
di miglioramenti nei materiali
e nelle tecniche, ma ha favorito
una mentalità del “più semplice è
meglio” che inevitabilmente sarà
devastante per la ritenzione della
dentizione naturale, come l’egregia previsione che il dr. Hunter
sostenne all’inizio del ’900(6).
Il depositario del tessuto duro
della polpa dentale umana assume diverse forme e configurazioni. Un’accurata conoscenza
della morfologia dentale, l’attenta
interpretazione delle radiogra-
fie angolate, l’uso di CBT a FOV
piccolo, la corretta preparazione
dell’accesso e la dettagliata esplorazione dell’interno del dente sono
prerequisiti essenziali per il successo del trattamento.
La completa conoscenza della
complessità del sistema radicolare è essenziale per comprendere i
principi e i problemi della bonifica, disinfezione e otturazione
canalare per determinare i limiti
apicali e le dimensioni delle preparazioni canalari, nonché per
eseguire con successo procedure
di microchirurgia laddove necessario.
Gli ultimi decenni sono stati
seppelliti nella più egregia descrizione nichilistica di “Mad Men”
della magia tecnologica e della
comprensione biologica necessarie per assicurare una prognosi
predicibile a lungo termine del
dente trattato endodonticamente:
“pulire, sagomare, condensare”.
Questo ha portato a una pletora di
lanci di prodotto che ha raggiunto
il suo crescendo con l’arrivo di “un
solo strumento che fa tutto”.
Con la metamorfosi di strumenti nati da materiali per angioplastica per migliorare l’elasticità del
NiTi e la loro riformulazione in
nuove forme e l’utilizzo con movimento di reciprocazione piuttosto che di rotazione, il mercato
sta ancora una volta portando la
scienza e i nostri pazienti - nonché
la nostra professione - a pagare
un prezzo per l’ipersemplificazione e l’ottuso rifiuto della realtà
che conosciamo per l’opportunità
della quale ci inducono ad aver
bisogno.
I sigillanti basati sui fondamenti restaurativi dovevano essere la conditio sine qua non della
creazione di monoblocco nello
spazio radicolare. Sfortunatamente, uno degli studi più esaustivi
eseguiti per valutare il supporto
basato sull’evidenza dei meriti del
loro utilizzo clinico ha concluso
che “sulle basi dei dati in vitro e
in vivo attualmente disponibili,
sembra non essere chiaro il vantaggio dell’utilizzo dei sigillanti
a base di resina metacrilica in
combinazione con materiali adesivi per l’otturazione canalare in
questa fase del loro sviluppo”(7).
La scienza ha dimostrato che la
direzione per l’estirpazione della malattia refrattaria e cronica
legata all’eliminazione del biofilm
risiede nella terapia fotodinamica
che ha fornito una chiara evidenza
dell’efficacia clinica e l’applicabilità continua a essere dimostrata(8).
Una serie di prodotti sonici e
ultrasonici ha invaso il mercato
con la promessa di ottimizzare
il controllo microbico mediante
l’innovazione dei protocolli di irrigazione studiati per disinfettare
e rimuovere lo smear layer dello
spazio radicolare preparato nonostante il fatto che la loro capacità
di rimuovere il biofilm misto non
sia ancora stata provata. La grande virtù della matematica è che le
verità sono certe e inevitabili; in
qualunque universo, la distanza
più breve tra due punti è una linea
retta. Gli esperti della nuova era
dell’endodonzia vorrebbero farci
credere che i singoli file indipendentemente dal loro movimento,
sia esso di reciprocazione, rotante
o a pistone, possano ripulire efficacemente lo spazio negativo del
sistema canalare a dispetto della
morfometria e della miriade di
complessità del mondo interno
dei denti.
In modo similare, insubordinata alla scienza della reologia,
l’otturazione mediante carrier
è considerata equivalente alla
generazione di forza e alla gravitometria risultanti delle tecniche
di iniezione di guttaperca termolabile riscaldata, come descritte
inizialmente da Blaney e rese
attuali da Schilder.
Eppure, abbiamo una nuova
onda di dispositivi di otturazione mediante carrier che, insieme
a protocolli di strumentazione
semplificati, vengono commercializzati dai loro sviluppatori in
un contesto di “Ho letto riguardo
all’argomento della semplificazione del trattamento canalare.
Molti colleghi combattono contro la complessità dei trattamenti
canalari e non vedo perché non si
possa renderli più semplici. Ciascun odontoiatra competente ha
buone capacità manuali. Se possiamo semplificare la procedura
di trattamento per gli odontoiatri
generici e quindi migliorare le
loro possibilità di completare un
maggior numero di trattamenti a
uno standard più elevato, i nostri
pazienti sicuramente ne trarranno vantaggio”(9).
Per coloro che ritengono che
questo articolo sia fine a se stesso, suggerisco semplicemente di
sostituire la disciplina citata con
qualunque altra. Forse abbiamo
raggiunto il punto in cui non
desideriamo più migliorare e
supportare l’arte e la scienza di
____________ (riempire il
vuoto) con una ricerca conclusiva
che confuti i nababbi chiacchieroni del nichilismo sull’altro lato
della proverbiale linea nella sabbia. È tempo che gli odontoiatri
comprendano la gravità del fatto
che l’industria è il conducente e la
professione il passeggero. Abbiamo bisogno di una leadership per
rigenerare la scienza dell’odontoiatria prima che l’arte sia prepianificata e pre-programmata
da coloro che sono al di fuori della
professione e i cui interessi risiedono nel profitto e non nella sconfitta della malattia orale.
Kenneth S. Serota
La bibliografia è disponibile
presso l’Editore.
Al XIX Congresso AIE (Montecatini) la gestione
odontoiatrica del paziente traumatizzato
ET
pagina 15
Il corso ha fornito elementi utili a identificare i pazienti a rischio sulla base di
semplici dati anamnestici e obiettivi, a
inquadrare la gravità di una situazione
critica, a gestire in modo semplice le più
comuni emergenze che si presentano in
studio. Non ultime le manovre salvavita in
caso di arresto cardiocircolatorio. Durante il corso si è svolta anche un’esercitazione pratica sulle manovre di soccorso e
sull’uso di un defibrillatore. In parallelo al
corso sulle emergenze mediche nello studio odontoiatrico, ne sono stati tenuti altri
teorico-pratici dedicati alla sagomatura
del canale radicolare con strumenti Mtwo,
Reciproc One File Endo e Wave One. Il
venerdì 30 settembre e sabato 1 ottobre il
congresso si è articolato per sessioni tematiche gestite da coordinatori. Al termine di
ciascuna sessione ogni relatore ha risposto
a domande specifiche sul tema trattato. I
coordinatori hanno introdotto ogni singola sessione e gestito il momento delle
domande e delle risposte. Affrontati i temi
dell’eziologia, della diagnosi, della terapia
e della prognosi dei diversi tipi di lesione
da trauma dentale, quali la frattura semplice o complicata di corona, la frattura di
radice, le diverse tipologie di lussazione e
l’avulsione dell’elemento.
Sono stati inoltre trattati gli aspetti
eziologici, diagnostici e terapeutici delle
complicanze, immediate e tardive, come
la necrosi della polpa, l’arresto della formazione della radice nel dente ad apice
immaturo, l’obliterazione del canale pulpare, i diversi tipi di riassorbimento interno ed esterno, l’anchilosi, fino a considerare
l’evenienza della perdita precoce o tardiva
dell’elemento dentale traumatizzato.
Particolare attenzione è stata dedicata alla scelta delle opzioni terapeutiche
più idonee: da quelle endodontiche e conservative, alle parodontali, ortodontiche
e protesiche, fino alla scelta implantare.
Così Eugenio Tosco ha trattato gli effetti
del trauma sulla vitalità pulpare, le complicanze immediate e tardive e l’incappucciamento pulpare. Alessandro Marcoli
ha invece descritto gli effetti del trauma
sul dente ad apice immaturo, le tecniche
e i materiali impiegati nell’apicogenesi e
nell’apecificazione. Roberto Spreafico ha, a
sua volta, illustrato le soluzioni da adottare nel trattamento delle fratture coronali
semplici. La relazione di Silvia Pizzi ha
riguardato l’avulsione dentale e il reimpianto immediato e tardivo, mentre quella
di Germana Uliana il ruolo dell’igienista
nel mantenimento del dente traumatizzato. Gianfranco Vignoletti ha, a sua volta,
approfondito il tema dei riassorbimenti
esterni, Mauro Venturi quello delle fratture radicolari e delle lussazioni e Rober-
to Pontoriero quello dell’allungamento di
corona clinica ed estrusione ortodontica
nelle fratture coronali complesse. Si sono
poi succedute le relazioni di Marino Musilli sul ruolo dell’ortodonzia nel recupero dei
denti traumatizzati, quella di Aniello Mollo sul trattamento interdisciplinare nel
recupero estetico e funzionale del dente
traumatizzato, Tiziano Testori ha riferito
dell’alternativa implanto-protesica nella
sostituzione del dente traumatizzato. La
relazione conclusiva di Claudio Radice e
Claudio Citterio ha preso in considerazione
gli aspetti medico-legali in traumatologia odontoiatrica. In chiusura dei lavori la
Presidente AIE Federica Fonzar ha sottolineato che la varietà e il grado di approfondimento dei temi trattati ha voluto
significare la volontà dell’Associazione di
fornire indicazioni pratiche ai partecipanti, i quali, d’altra parte sembrano aver gradito l’impostazione dell’evento, la qualità e
quantità delle informazioni raccolte, oltre
al clima particolarmente familiare e ospitale. “Questo è risultato - come conferma
la presidente - dalle risposte raccolte a fine
congresso attraverso i questionari di gradimento compilati dagli iscritti”. “L’AIE può
archiviare con soddisfazione questo congresso”, sottolinea la Fonzar, la quale afferma di sentirsi onorata da alcune presenze
di particolare rilievo. Cita infatti la partecipazione all’evento del servizio Enpam e
del Vice Presidente Nazionale dell’Ente,
Giampiero Malagnino che ha onorato il
congresso con una presentazione. Accenna
inoltre alla presenza di Francesco Scarparo, Presidente CIC, a testimonianza dello
spirito di appartenenza e collaborazione
tra le società scientifiche. Il congresso ha
avuto anche il patrocinio dell’Associazione
Igienisti Dentali Italiani (Aidi), a sottolineare il ruolo centrale che l’igienista ha nel
monitoraggio del paziente e quindi nella possibilità di intercettare tempestivamente le complicanze tardive del trauma
dentale. Fonzar esprime infine un sentito ringraziamento a nome del Consiglio
Direttivo e dei soci tutti, agli sponsor che
hanno contribuito e sostenuto l’AIE nel suo
impegno.
KOMET
Specialista nell’asportazione dei materiali in Odontoiatria
SonicLine KOMET
È innegabile che KOMET rap-
insultare i tessuti molli o i denti
presenti un parametro di riferi-
prossimali, allora si deve ricor-
mento in tutto il settore dentale
rere all’impiego degli strumenti
nell’ambito dell’asportazione
a oscillazione micrometrica,
dei materiali per la ricchezza
soprattutto in modalità sonica.
e l’esaustività delle soluzioni
Questi permettono l’esecuzio-
del suo catalogo. Un tempo
ne di tagli o l’asportazione di
l’asportazione dei materiali in
materiali in modo più preciso e
odontoiatria era eseguita pre-
conservativo, migliorando il livel-
valentemente con frese di vario
lo della qualità clinica e i tempi
tipo, sia su denti e tessuti natu-
di guarigione.
rali che su materiali artificiali.
C’è purtroppo una certa confu-
Il continuo miglioramento delle
sione riguardo al tipo di oscilla-
tecniche e delle aspettative di
zione micrometrica e non sono
medici e pazienti e la ricerca di
pochi gli operatori che non
un maggior controllo nelle fasi
distinguono bene tra aziona-
dell’asportazione di materiali in
mento sonico ed azionamento
odontoiatria ha affiancato allo
ultrasonico.
strumento rotante lo strumento
L’azionamento sonico nasce
ad oscillazione micrometrica - di
tipo sonico e/o ultrasonico -.
dall’aria compressa immessa in
un manipolo specifico, definito
In tutti i casi in cui sia necessa-
“air scaler” per via la generazio-
rio lavorare in modo controllato,
ne pneumatica del movimento,
per es. eseguire dei tagli molto
analogamente a quanto avviene
sottili e precisi o rilasciare delle
con la turbina ad aria. Grazie al
superfici ad alto livello di fini-
dispositivo interno del manipolo
tura, oppure ancora evitare di
si ottengono delle vibrazioni alla
punta di circa 6000 Hz (quindi
e costante, soprattutto quando
“soniche”) di tipo orbitante tridi-
si impiegano le punte Sonosur-
mensionale.
gery® sec. il Dr. Ivo Agabiti di
Tali vibrazioni presentano una
Pesaro. Lavorando tali punte in
banda di oscillazione molto
spazi chiusi, si deve regolare la
ampia, maggiore di 200 µm!
pressione dell’aria al massimo
SonoStripping
Due punte per gli anteriori,
due punte per i posteriori
rispettivamente per gli spazi
mesiali o distali.
Vantaggi del sistema sonico :
delicato e performante.
L’azionamento ultrasonico
del parametro consentito dal
produttore dell’air scaler. Per
nasce dall’espansione
e dalla alle punte di
L’azionamento
sonico consente
il taglio dell’osso non solo è
muoversi
libere
spazio,
con oscillazioni di
contrazione
di nello
cristalli
di quarzo
necessario, ma anche consigliacirca
6000 Hz
di frequenza,
generate per via
in seguito
al passaggio
della
bile, tarare l’apporto di aria a
pneumatica
(come per
le turbine ad aria)
corrente elettrica.
Si ottengono
livelli sostenuti, al fine di evitare
vibrazioni alla punta di circa
scarsa resa di esercizio e tempi
Mentre
frequenza
indica il numero di oscilla30.000laHz
(quindi “ultrasonidi lavoro lunghi per operatore e
zioni
nell’unità
di tempo, esiste un altro parameche”)
di tipo prevalentemente
paziente.
tro
importante
per valutare
correttamente
il
reciproco
bidirezionale,
con
una
altri tipi di lavorazioni (per
lavoro
punte oscillanti,
banda
bandadelle
di oscillazione
che siovverosia
atte- la Per
Riduzione interprossimale
dello smalto durante lo
stripping ortodontico con
la punta SonoStripping SFM3F.
Manipolo sonico a fibre ottiche con regolatore
della potenza a 3 livelli e regolabile in continuo.
l’anatomia
del6.000
dente,hzpraticando
controllabili (frese taglienti su
Frequenza di
oscillazione
una riduzione interprossimale
tutta la loro circonferenza), le
Amplitude (a)
es. in protesi con le punte di
dista
oscillazione,
cioè
l’ampiezza di escursione
sui 50 – 70
µm.
Massironi o in endodonzia per
dell’onda.
Volendo riassumere possiamo
aprire
Non è detto che sia sempre meglio lavorare
conla camera pulpare o svadire che:
sare gli imbocchi canalari) non
alte frequenze, anzi, per l’asportazione superfi• L’azionamento sonico lavora a
è strettamente
indispensabile
ciale di materiale, è senz’altro meglio avere
frebassa frequenza, ma a grande
quenze più basse e onde oscillanti molto regolare
ampie. la pressione dell’aria
ampiezza di oscillazione tridismalto
omotetica
e natupunte
SonoStripping
sui livelli massimi,
perché in
Immergetevi
nel mondo delle
punte
a vibrazioneconsentono
Il manipolo dello
funziona
su tutti
i cordoni
ad aria
mensionale
rale.
un’asportazione
monolaterale
questi
punte lavorano
Le punte soniche compiono un movimento
ellit- casi le sonica
della Komet scoprite un’offerta in contidi qualsiasi riunito ed è collegato allo stesso
• L’azionamento ultrasonico
smaltosonica
senzadidanneggiare
senza costrizioni
cielo aperto.
tico che non obbliga l’operatore ad una gestione
nuaaespansione
di punte adello
vibrazione
tramite raccordo
art 9969
o similare.
Per larapido
bisellatura
di cavità
per
lavora ad alta frequenza, ma a
il dente
particolare del manipolo all’interno del cavo
elevata
qualità, che trovano
utilizzovicino.
nell’ambito
intarsi o per la rifinitura di cavità
Il fatto che la resa
operativa
limitata ampiezza di oscillazioorale. L’azionamento sonico risulta più versatile
della profilassi,
prossimali in composito sono
Lo spessoredella
minimo di queste
delle punte soniche
dipenda della parodontologia,
ne bidimensionale
ed efficiente. In base all’esperienza nel campo
del collo impiantare,
dellaèpreparazione
state ideate dal Dr. Ivo Agabiti di
dalla taratura pulizia
della pressione
punte
di 2/10 di mm e quello
Le conseguenze:di materiale, maturata infinale
dell’asportazione
circadell’ariadel
moncone può
coronale, della
preparazione
della
Pesaro le punte SonoShaping,
al manipolo
massimo,
rilevato
all’attaccatura
• L’azionamento
90
anni di attività, sonico,
Komet più
propende per questa
prossimale,
a prima vista molto simili alla
sembrare unocavità
svantaggio,
ma è dei lavori
condiilriempimento,
gambo, è di 3,2/10 di mm.
deboleoscillante,
sulla carta,
permette
modalità
anche
a motivo dell’ottimo
dell’ortodonzia,
di rivestimento
punte SonoStripping, ma con
in effetti un enorme
vantaggiodella tecnica
La parte diamantata in grana
un’azione
su tuttie del
i piani
dello
controllo
operativo
basso
sviluppo diper
calore
con
veneerl’azionaestetiche, del trattamento di fissure,
una parte operativa diamantata
l’operatore,
perché
fine 46 µm ha una lunghezza di
rispetto
aglimotivo
ultrasuoni.
della endodonzia
orale.
9969
Il raccordo
permette
l'immisione
spazio,
per cui è stato
di tipo
convesso,
in grado
quindi
mento pneumatico
esclude dele della chirurgia
lavoro di 4,75 mm ed è perfettadi acqua sterile nel manipolo sonico
possibile costruire delle pundi produrre uno smusso corretto
tutto qualsiasi danno da surrimente piana, in grado quindi di
te di spessori sottili, taglienti
ai bordi prossimali e di rilasciascaldamento dei tessuti, come
praticare uno stripping rettilineo
anche sui lati e sui fianchi. Lo
re una superficie senza riccioli
pare possa avvenire in chirurgia
al punto di contatto.
sviluppo di calore è minimo
sopra e sotto l’equatore.
piezoceramica.
È
possibile
vedere
un
breve
fi
l• L’azionamento ultrasonico, più
Lo spessore minimo di queste
Punte SonoStripping e Sonomato del Dr. Agabiti sull’impiego
Movimento sulla
operativo
punteconcentra
per
potente
carta,
punte è di 2/10 di mm e quello
Shaping sec. il Dr. Ivo Agabiti,
di queste punte, scaricando sul
tutta la sua forza pressoché
massimo, rilevato all’attaccatura
Pesaro. Le punte SonoStripping
proprio smartphone o sull’iPad
solo su di un piano, per cui
con il gambo, è di 3,2/10 di mm.
rappresentano lo strumento più
un’apposita applicazione dal sito
si devono costruire punte di
La parte diamantata in grana
avanzato per eseguire una IPR
http://gettag.mobi e centrando
spessori robusti, taglienti solo
fine 46 µm ha una lunghezza di
(interproximal enamel reduction)
sullo schermo dello smartphone
in testa. Lo sviluppo di calore
lavoro di 4,75 mm ed è leggera fini ortodontici. A differenza
o dell’iPad il quadratino nell’ultiè molto elevato
mente convessa, in grado quindi
di altri strumenti decisamente
ma pagina.
L’azionamento pneumatico
di praticare una contornatura
più aggressivi (lime reciproche)
Si noterà come sia possibile
richiede che la pressione finale
(shaping) regolare su tutte le
o indaginosi (strisce abrasive
almanipolo
manipolo sia sempre
elevata
manipolo
SonicFlex
1 Profilassi
IP
piezoceramico
2 Parodontologia
manuali) o non perfettamente
tipo sonico
rispettare nel modo più assoluto
superfici.
tipo ultrasonico
3 Implant
Cleaning
4 Preparazione protesica di monconi
5 Stripping/Shaping
SonoShaping
Due punte per gli anteriori,
due punte per i posteriori
rispettivamente per gli spazi
mesiali o distali.
Kit SonicLine
SF1lM
Manipolo a vibrazione
sonica di KOMET
Portastrumenti autoclavabile
specifico per punte soniche.
Portastrumenti
Arrotondamento
dei margini prossimali
con la punta
Sonoshaping SFM2F.
per la decontaminazione, la
pulizia e la sterilizzazione delle
punte soniche.
SF4887
Chiave dinamometrica
Le punte SonoStripping e SonoShaping si prestano ovviamente
anche ad altri impieghi, come
per es. la separazione preprotesica, soprattutto in posizioni
disagevoli.
Della linea “SonicLine“ fanno
parte anche degli accessori
intelligenti, come il manipolo
sonico SF1LM, l’adattatore per
Set 4602
l’irrigazione con acqua sterile
Adattatore di raffreddamento
SF1979, come
anche
gli adattaSF1979
per l’apporto
esterno
di acqua sterile con chiave di
tori per le lavaferri Miele SF1978
montaggio 566
e SF1977.
Grazie a tale raccordo e in presenza di una pompa peristaltica
è possibile far affluire alla punta
acqua sterile per un lavoro chirurgico clinicamente sicuro.
Un discorso a parte merita il
Grazie a tali adattatori si posnuovo raccordo tipo Multiflex
 Offerta
sono disinfettare e pulire in
con presa supplementare per
• ManipoloSF1LM
modo semplice, sicuro e valil’acqua sterile da boccia esterna
• 3punteascelta
dato le punte soniche KOMET.
o da pressosacca, art. 9969,
• chiavedinamometrica
Per la sterilizzazione succesideato dal Dr. Agabiti.
• boxdisterilizzazioneinacciaio
siva KOMET consiglia il nuovo
inox per 7 punte soniche
portastrumenti autoclavabile
• e/oset4602peradduzione specifico per punte soniche art.
dall’esterno di liquido refrigerante
9952 – un bell’esempio di come
sterile.
KOMET ragioni in modo sistema9952
tico e in sintonia con le esigenze
Cassetta di sterilizzazione
dello studio odontoiatrico.per
Si punte a vibrazione sonica
Il raccordo permette
+ IVA
(senza strumentario)
possono scaricare da internet
l’immissione di acqua sterile
nel manipolo sonico.
anche le informazioni specifiche
1.520 €
9969
SF1LM manipolo sonico
ad azionamento
pneumatico.
SF1978
per punte
soniche.
6 Veneer
7 Fissure
8 Endodonzia
SF1977
per la pulizia
dell’adattatore.
9 Chirurgia
IP
La famiglia delle punte soniche
comprende anche le classiche
punte da detartrasi, sia gengivale (max. 2 mm sotto gengiva)
che sottogengivale con tasche
fino a 9 mm.
Dall’immagine qui di seguito
potete notare che esiste anche
una punta specifica per la
detartrasi implantare, costituita
da un pin polimerico in grado di
asportare delicatamente la placca depositatasi sugli abutment
degli impianti, senza graffiarli e
rovinarli.
Anche in questo caso lo stru-
rapida rispetto all’asportazione
con strumentario manuale.
Con quest’ultimo si può eseguire il lavoro di ritocco e rifinitura
con maggiore sensibilità tattile.
La rimozione di tartaro e di
placca con punte soniche molto
sottili come appunto le SF1-3
risulta efficace e confortevole
per il paziente.
Il peculiare movimento di lavoro
di tipo ellittico, tipico delle punte
soniche, consente di praticare
una detartrasi in tutta tranquillità. Smalto e tessuti molli vengono risparmiati.
Punte soniche per profilassi e parodontologia
mento sonico si rivela controllato e confortevole.
Per la detartrasi sopragengivale
si impiegano le punte soniche
da SF 1 a SF 3 e per la parodontologia, vale a dire la rimozione
di tartaro sottogengivale in
tasche fino a 9 mm si impiegano
le punte soniche SF4, L e R.
Come è noto l’asportazione
meccanica del tartaro risulta più
SF1982
Punta polimerica
per detartrasi impiantare.
SonicLine
Punta diritta SF4
durante l’uso.
Scaler/Paro | SF1–4
SF4L
SF4R
SF4
SF3
SF2
SF1
max. 2 mm
Durante il lavoro sottogengivale
ricostruzione di un parodonto
la punta universale diritta SF4
senza infiammazioni.
(insieme alla versioni angolate
Per valutare l’usura delle pun-
SF4L e SF4R) riduce in modo
te SF1-4, Komet consiglia una
consistente la microflora bat-
cartina-calibro, che viene fornita
terica, a tutto vantaggio della
gratuitamente su richiesta.
Komet Italia srl
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È possibile vedere l’impiego dell’Angle Modulation System, una profilatura prossimale dello
smalto con dischi OS, un inserimento MicroPlant, il prelievo di blocchi ossei intraorali con
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Preparazione protesica
di monconi
Preparazione cavitaria
Stripping
Clinica & Ricerca 23
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Anno V n. 2 - Novembre 2011
Studio CBCT della morfologia del canale radicolare
di primi molari inferiori nella popolazione spagnola
Ó. Valencia de Pablo, J. María Abadal, R. Estévez, F. Moreno-Sancho, T. Pérez- Zaballos, M. Péix Sánchez
3 canali
4 canali
5 canali
6 canali
7 canali
dimostrano la possibile presenza di tre canali in ciascuna delle
radici(11-14). Per lo studio dell’anatomia interna, sono stati utilizzati metodi diversi. Il metodo
più conosciuto e usato più frequentemente in letteratura è
l’ottenimento della trasparenza delle radici. Recentemente,
è stata introdotta la tecnologia
di imaging 3D e in particolare
la tomografia computerizzata
Cone-beam (CBCT) sta dimostrando di essere preziosa
nell’imaging dento-maxillo-facciale. La CBCT è uno strumento
utile in implantologia per identificare le strutture anatomiche
e per la valutazione delle lesioni parodontali(15-18), nonché per
molte altre applicazioni.
Per quanto riguarda l’endodonzia, Cotton et al. hanno
descritto diversi casi in cui come
strumento diagnostico è stata
utilizzata la CBCT(19). In questi casi, la CBCT ha mostrato
un MFM con una radice extra
che inizialmente non era stata
diagnosticata o trattata. Però,
solo pochi studi hanno utilizzato questa moderna tecnica
diagnostica per analizzare la
configurazione canalare. Diversi ricercatori hanno utilizzato
la CBCT per valutare i molari
superiori(20-23). La CBCT è stata
utilizzata anche per determinare il numero e la morfologia
delle radici dei molari inferiori
nei pazienti(24-27). Questo è il primo studio in vitro che utilizza
la tecnologia CBCT per determinare la configurazione e la
2-2
2-1-2
3-3
3-2
2-3-1
2-3-2
3-1-2
Fig. 2 - Esempi di diverse configurazioni canalari rilevate nella radice mesiale
mediante CBCT.
Fig. 1 - Tagli in base al numero di canali nei MFM rilevati mediante CBCT.
L’obiettivo del trattamento
del canale radicolare è la rigorosa pulizia meccanica e chimica dell’intera cavità pulpare,
la sua otturazione tridimensionale con un materiale inerte
e l’ottenimento di un corretto
sigillo coronale ermetico per evitare l’infiltrazione di microrganismi(1). I microrganismi sono
il fattore eziologico più importante della patologia pulpare e
periapicale. Il tessuto pulpare
non completamente rimosso
dal sistema canalare è la ragione principale del fallimento del
trattamento endodontico nei
molari. La causa del fallimento
è l’infezione del tessuto residuo,
che è già o che sarà infettato
dai microrganismi(2). Questo
problema sembra essere aggravato dalla presenza di canali
radicolari non notati dal clinico,
coincidenti con variazioni anatomiche o canali aggiuntivi(3).
In effetti, la mancanza di conoscenza dell’anatomia radicolare
è stata identificata come uno dei
motivi più comuni di fallimento
endodontico(4). Il primo molare
mandibolare (MFM) è il dente
trattato endodonticamente più
di frequente(5,6). Inoltre, è il dente
che vede la percentuale maggiore di fallimento endodontico(7,8).
La relativa semplicità e uniformità delle superfici esterne
delle sue radici spesso mascherano la complessità interna(9).
Generalmente, il MFM viene
descritto come avente tre canali,
due nella radice mesiale e l’altro
in quella distale(10). Studi recenti
2-1
morfologia del sistema canalare
di MFM permanenti.
Materiali e metodi
In collaborazione con diversi centri del Servizio Sanitario
Nazionale Spagnolo, sono stati
selezionati 53 MFM permanenti. L’età e il sesso dei pazienti non
era noto. Prima dell’estrazione, il
dentista verificava che i denti da
estrarre fossero MFM, riferendosi alla loro posizione nell’arcata inferiore. Inoltre, questo
veniva corroborato dall’analisi
dell’anatomia coronale di tutti
i campioni. Dopo l’estrazione,
tutti i campioni sono stati puliti e conservati in formaldeide al
10%. Tutti i campioni sono stati immersi in NaClO al 4% per
dissolvere qualunque residuo di
tessuto organico. Sono state utilizzate curette manuali e a ultrasuoni per eliminare l’eventuale
volta processate le immagini 3D
di ciascun campione, i dati sono
stati analizzati con il software
i-CAT Vision (Imaging Sciences
International), che offre diverse
viste dei dati.
Abbiamo utilizzato uno schermo di ricostruzione multiplanare, in quanto ci permetteva di
analizzare le immagini in tagli
nei tre diversi assi dello spazio.
Inoltre, lo schermo mostra un’interazione simultanea tra gli assi,
permettendo all’operatore di ruotare l’inclinazione del campione in un modo che permetteva
l’osservazione della curvatura di
ciascuna radice mediante tagli
assiali indipendenti.
Le configurazioni canalari
osservate nei campioni sono state raggruppate in base alla classificazione di Vertucci(28).
tartaro rimasto sulle superfici
radicolari. Al fine di posizionare
e fissare i campioni sul supporto
del dispositivo CBCT, essi sono
stati inglobati in plastilina. La
scansione è stata eseguita da un
radiologo esperto nell’uso della CBCT. Il dispositivo usato in
questo studio era l’i-CAT (Imaging Sciences International) con
dimensione di voxel di 0,2 mm e
una scala di grigi di 14 bit. Date
le caratteristiche della CBCT, la
posizione dei campioni durante
la scansione non era importante.
È stato registrato l’intero volume,
non solo il volume che si trova in
una determinata area, come nel
caso dell’utilizzo di tecniche convenzionali. Quindi, siamo stati
in grado di studiare i risultati in
tutti i piani dello spazio. Tutti i
campioni sono stati posizionati
partendo dalla radice mesiale,
seguita da quella distale. Una
ET
pagina 24
1-1
1-1
1-1
2-1
1-2-1
1-2
2-1-2
3-1
2-3
1-2-3-2
3-2-1
2-3-2-1
2-4-3-1
1-3-2
Fig. 3 - Esempi di diverse configurazioni canalari rilevate nella radice distale mediante CBCT.
Vertucci 1984
Tipo 1
1-1
Tipo 2
2-1
Kartal & Cimilii 1997
Tipo 2a
2-1
Tipo 2b
2-1
Tipo 3
1-2-1
Tipo 4
2-2
Tipo 5
1-2
Gulavibala et al. 2001
Tipo 9
3-1
Tipo 10
2-1-2-1
Tipo 11
4-2
Tipo 12
3-2
Tipo 13
2-3
Tipo 6
2-1-2
Sert et al. 2004
Tipo 14
4-4
Tipo 15
5-4
Tabella I - Possibilità di configurazione delle radici di MFM inferiori secondo la letteraturaCBCT.
Tipo 16
1-3
Tipo 17
1-2-3-2
Tipo 7
1-2-1-2
Peiris et al. 2007
Tipo 18
1-2-3
Tipo 19
3-1-2
Tipo 8
3-3
Al-Qudah & Awawdej 2009
Tipo 20
2-3-1
Tipo 21
2-3-2
Tipo 22
3-2-1
Tipo 23
3-2-3
24 Clinica & Ricerca
Anno V n. 2 - Novembre 2011
Italian Edition
Numero di canali
3
4
5
6
7
Numero di molari
22
14
15
1
1
41,5
29,4
28,3
1,9
1,9
Incidenza in %
Tabella II - Numero di canali nei MFM.
2-1
2-2
2-1-2
3-3
3-2
2-3-1
2-3-2
3-1-2
Numero di
radici mesiali
22
21
2
1
3
3
1
1
Incidenza in %
39,6
39,6
3,8
1,9
5,7
5,7
1,9
1,9
Tabella III - Configurazione del sistema canalare mesiale.
1-1
2-1
1-2-1
1-2
2-1-2
3-1
2-3
ste differenze(29). La calcificazione della
parte coronale del canale spesso non permette un accesso adeguato alla radice e
alla morfologia canalare, ma questo non
significa che sia scomparsa.
La calcificazione segue sempre una
direzione corono-apicale. Quindi, la parte più complicata per un clinico è l’identificazione dell’entrata del canale. Però,
una volta ottenuta, la strumentazione è
solitamente semplice. Grazie alla CBCT,
è possibile osservare i tagli assiali di
radici di qualunque altezza e di contare
il numero di canali indipendentemente
dall’accesso coronale.
Sappiamo che inizialmente, sia la radice mesiale sia quella distale hanno un
solo canale e che l’apposizione della den1-2-3-2
3-2-1
2-3-2-1
1-3-2
2-4-3-1
Numero di radici mesiali
25
3
10
2
1
4
1
1
2
2
1
1
Incidenza in %
47,2
5,7
18,9
3,8
1,9
7,5
1,9
1,9
3,8
3,8
1,9
1,9
Tabella IV - Configurazione del sistema canalare distale.
ET
pagina 23
Dal 1984, sono state proposte configurazioni diverse da quelle di Vertucci. La
tabella I mostra una rappresentazione
schematica dei diversi tipi di sistemi canalari presenti nelle radici dei MFM permanenti, come indicato in letteratura(29).
Risultati
I risultati del numero totale di canali riscontrati, le configurazioni canalari
nella radice mesiale e quelle nelle radici
distali sono riportati nelle Tabelle II, III
e IV. La figura 1 mostra gli esempi dei
Unbenannt-9 1
tagli dei molari che illustrano il numero
di canali. La figura 2 mostra gli esempi
di diverse configurazioni trovate nelle
radice mesiale, mentre la figura 3 mostra
gli esempi della radice distale.
Discussione
Una revisione della letteratura ha
riscontrato che il numero di canali nei
MFM varia e che vi sono differenze tra
i risultati degli studi in vitro e in vivo a
questo riguardo. Noi suggeriamo che le
modifiche alla cavità d’accesso e lo sforzo
clinico per localizzare i canali possano
essere una possibile spiegazione di que-
08.03.2011 18:10:01 Uhr
tina al loro interno sviluppa un sistema
canalare(30). In alcuni casi, siamo stati in
grado di trovare fino a quattro diverse
divisioni in una certa altezza. Clinicamente, è estremamente difficile non solo
rilevare la loro esistenza, ma anche accedervi con gli strumenti manuali o rotanti. In effetti, quando abbiamo osservato
quattro canali in una radice, le divisioni
tra questi erano così piccole da scomparire dopo la strumentazione del primo
canale, con il risultato di un’anatomia
“preparata” più semplice.
I fatti summenzionati possono spiegare il numero inferiore di canali riscontrato in letteratura rispetto ai risultati
del nostro studio(29). Abbiamo ottenuto
risultati similari a Forner Navarro et al.
per quanto riguarda il numero di canali
nella radice mesiale dei MFM con l’uso
della TC(11). In due diversi studi in vitro
hanno trovato che la frequenza di tre
canali nella radice mesiale era del 14,8%
e del 12%. Nel nostro studio abbiamo
ottenuto una percentuale dal 17%, il che
ci ha fatto dubitare della validità di altre
metodologie.
È necessaria un’ulteriore analisi della
tecnica in 3D. Secondo noi, il vantaggio
principale della tecnica è che non altera
la struttura dei campioni in alcun modo.
Una recente pubblicazione ha confermato i dati summenzionati. Nello studio,
sono stati preparati 48 accessi di cavità in
vitro e modificati nella radice mesiale di
MFM. La camera pulpare è stata esplorata con un microscopio e con punte per
ultrasuoni. L’operatore ha osservato la
presenza di un canale mediale mediano
in nove radici (18.7%).
Questo conferma che la corretta eliminazione della calcificazione e delle interferenze coronali permette l’accesso a un
numero maggiore di canali nella radice
mesiale dei MFM.
La letteratura mostra che i Tipi II e
IV della classificazione di Vertucci della
configurazione del sistema canalare sono
più frequenti nella radice mesiale(29). Nel
nostro studio, il 39,6% delle radici mesiali
- rispetto al 35% in letteratura - mostrava
due canali che erano collegati nel terzo
apicale, in una stretta correlazione. Sempre nel nostro studio, la configurazione
di Tipo IV, due canali indipendenti, era
meno frequente (39,6%) rispetto al dato
in letteratura (52,3%). La presenza di
tre canali indipendenti era visibile in un
solo caso, ma vi erano altre configurazioni complesse, come 3-2, 2-3-1, 2-3-2 e 3-12, portando il numero di radici mesiali
con tre canali a nove.
La configurazione del sistema canalare
della radice distale offriva una maggior
varietà. La frequenza di un solo canale
(47,2% nei nostri dati rispetto al 62,7%
in letteratura) era inferiore, aumentando
il numero di casi con configurazioni più
complesse. Questo è dovuto probabilmente a una percentuale superiore di calcificazione nei canali nei nostri campioni.
La maggior parte dei nostri campioni è
stata estratta a causa di lesioni cariose,
fratture coronali o restauri difettosi e non
riparabili, con un numero considerevole
che mostrava chiari segni di bruxismo
cronico prolungato. Tutti questi fattori
rinforzano l’apposizione di dentina all’interno dei canali, creando suddivisioni nel
canale principale. Abbiamo trovato tre
configurazioni non ancora descritte in
letteratura:
- 1-3-2: Inizialmente, abbiamo osservato un singolo canale, che divergeva rapidamente in tre. Verso il terzo
medio della radice, due canali si univano per finire in due diversi canali
nel terzo apicale.
- 2-3-2-1: Una delle radici mostrava due
canali che successivamente si dividevano in tre. Verso il terzo medio, due
di questi si univano e tutti finivano
nello stesso forame.
- 2-4-3-1: In un’altra radice distale,
abbiamo trovato la configurazione
più complessa di tutte le radici. Due
canali si dividevano in quattro, fondendosi poi in tre e infine unirsi per
terminare nello stesso forame.
Un’altra differenza tra i nostri risultati
rispetto alla letteratura inerente la radice distale era la bassa frequenza della
configurazione di Tipo II (5,7% rispetto
a 14,5%), il che è in contrasto con i nostri
risultati per la configurazione di Tipo III.
La spiegazione sembra essere semplice: i
risultati di studi in vitro erano simili ai
nostro risultati, mentre quelli degli studi
in vivo non lo erano. Il problema è che
quando il canale si divide in due verso il
terzo medio, il solo modo per otturarlo è
la strumentazione del canale per allargare la parte coronale, permettendo un
accesso diretto a ciascuno dei canali. La
conseguenza è che clinicamente tutti i
canali di Tipo III (1-2-1) diventano canali di Tipo II (2-1) una volta completato il
trattamento radicolare.
Data la quantità di informazioni fornite senza alterare i campioni, la tecnologia
CBCT è di grande aiuto per la valutazione in vitro dell’anatomia radicolare di
MFM permanenti. Michetti et al. hanno confrontato tagli CBCT con sezioni
istologiche per determinare l’aspetto del
secondo canale mesiobuccale nei molari superiori. Essi non hanno riscontrato
differenze significative(32). Neelakantan
et al. hanno confrontato la CBCT con
quattro metodi diversi per lo studio della morfologia del sistema canalare. I loro
risultati della CBCT erano simili a quelli
della tecnica di trasparenza, che è considerata come il gold standard per questo
tipo di studio(33).
La radiazione a cui un paziente viene sottoposto dipende direttamente dal
volume che deve essere sottoposto a scansione, il che rende l’analisi in vivo con
CBCT una possibilità clinica(19).
In effetti, la revisione della letteratura
ha mostrato che la CBCT è uno strumento valido e molto utile per ottenere risultati di trattamento soddisfacenti(34,35).
Conclusioni
È stato dimostrato che la CBCT è uno
strumento utile e valido per la valutazione in vitro della morfologia del sistema
canalare di MFM permanenti.
Le configurazioni più frequenti della
radice mesiale erano 2-1 e 2-2, ma un’elevata percentuale di radici (17%) aveva
tre canali. Metà delle radici distali aveva un solo canale ma l’altra metà aveva
configurazioni diverse, con 1-2-1 come
configurazione più frequente. I risultati CBCT ottenuti in questo studio hanno dimostrato anche configurazioni più
complesse, come 1-3-2, 2-3-2-1 e 2-4-3-1,
che non erano state descritte precedentemente in letteratura.
La Bibliografia è disponibile
presso l’Editore.
www.simitdentalnew.it/endoforum/index.html
26 Attualità
Anno V n. 2 - Novembre 2011
Italian Edition
L’Expo d’Autunno, quinta edizione
torna a Milano (ormai è tradizione)
L’Expo d’Autunno, importante avvenimento
riguardante le scuole universitarie del nord, si
svolge come ogni anno a novembre (il 25 e 26)
a Milano presso l’Ata Hotel Quark. L’edizione
2011(la quinta della serie) ha come elemento cardine “Il valore e la sostenibilità della qualità in
odontoiatria”, tema di grande attualità di politica
sanitaria, verso il quale anche il Ministero della
salute ha rivolto la sua attenzione. La crisi economica, la necessità di implementare il numero delle
prestazioni odontoiatriche richieste dalla popolazione e di conseguenza, formare oltre ai professionisti esistenti, nuove leve in grado di adempiere
con successo e qualità a questa mission, chiama in
causa l’università come attore principale. Il mondo
accademico, conscio di questo importante ruolo,
sta procedendo attraverso i suoi quadri dirigenziali verso questo obiettivo. Durante il congresso,
oltre a una importantissima sessione di ricerca
che conferirà al vincitore il premio Oscar Hoffer
alla ricerca, tutte le componenti del Collegio dei
3P_impla_doppia_colonna_01
20-09-2011
Docenti a livello nazionale vengono chiamate in
causa attraverso un’assemblea generale e riunioni
varie dei singoli gruppi referenti, presidenti dei
corsi di laurea ecc..
Un’altra indicazione di come questo appuntamento stia diventando una tradizione consolidata
sempre più importante per il mondo accademico
e non solo.
Enrico Gherlone
Le biotecnologie applicate
alla pratica quotidiana
Siamo lieti di presentarVi
un importante appuntamento
nello scenario dell’odontoiatria, il Congresso “Le biotecnologie applicate alla pratica
Quotidiana”. L’appuntamento
è a Bari presso Villa Romanazzi Carducci il 2 e 3 Dicembre 2011. Converanno illustri
relatori, preannunciando un
evento di elevato valore scientifico e culturale.
Abstract
Il congresso vuole fornire
un aggiornamento e un indirizzo all’uso delle Biotecnologie applicate alla pratica di
“tutti i giorni”. Sempre più i
nostri studi si sono riempiti di
Co-presidente del Comitato Organizzatore
11:10
brochure che narrano “meraviglie” sull’utilizzo di nuovi
macchinari e nuovi prodotti.
Attraverso le relazioni degli
esimi docenti che converranno a Bari in occasione del congresso, potremmo finalmente
avere una guida per poterci
servire di tali macchinari con
dovizia scientifica e rendere
meno invasive le applicazioni
delle nostre terapie chirurgiche sui pazienti.
Vi aspettiamo
Le biotecnoLogie appLicate
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