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slides Pisano File - FAD Provincia di Padova
Preposti Compiti e responsabilità La figura del preposto negli istituti scolastici ai sensi del D.Lgs. 81/08 Sistema di prevenzione aziendale Principali soggetti compiti obblighi responsabilità Datore di lavoro D.lgs. 81/08 D. Lgs 81/08 - art. 2 c. 1 lettera b D. Lgs 165/01 - art. 1 c. 2 – Amministrazioni pubbliche – chi sono Datore di lavoro D.lgs. 81/08 D. Lgs 81/08 - art. 2 c. 1 lettera b Qualifica Poteri Dirigente Scolastico Gestionali ovvero Funzionario non dirigente A capo di un ufficio avete autonomia gestionale Dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa Inividuato dall’organo di vertice delle singole amministrazioni Datore di lavoro D.lgs. 81/08 Ambito scolastico D.M. 292/1996 – art. 1 c. c Capo Istituzione Scolastica ed Educativa Statale Datore di lavoro D.lgs. 81/08 Autonomi poteri decisionali e di spesa Non devono essere intesi come illimitati Nessuna amministrazione dispone di questo potere Spesa inserita nel bilancio Sentenza cass. Pen. , Sez III, 17 luglio 2009 n. 29543 : Il potere di spesa di un D.G. di una ULSS non è infinito, dipende dal bilancio e dai trasferimenti regionali Datore di lavoro D.lgs. 81/08 Poteri di spesa D. Lgs 165/01 - art. 25 c. 2 D. Lgs 165/01 - art. 25 c. 2 Datore di lavoro D.lgs. 81/08 Risorse economiche insufficienti Dirigenti D.lgs. 81/08 art. 2 c. 1 lettera d art. 299 La posizione di garanzia grava altresì su colui il quale, pur sprovvisto di regolare investitura, eserciti di concreto tali poteri giuridici, per le comptenze stabilite dal contratto di lavoro, il Direttore dei servizi Generali e amministrativi Preposti D.lgs. 81/08 art. 2 c. 1 lettera e Cassazione penale , sez IV, 20.01.1998 n. 2277 Chiunque, in qualsiasi modo, abbia assunto posizione di preminenza rispetto ad altri lavoratori così da poter loro impartire ordini, istruzioni o direttive sul lavoro da eseguire, deve considerarsi automaticamente tenuto, ai sensi dell’art. 4 del DPR 547/55, ad attuare le prescritte misure di sicurezza e ad esigere che le stesse siano rispettat, non avendo rilevanza che i siano altri soggetti contemporanemente gravati, per un diverso e autonomo titolo, dello stesso obbligo. Cassazione civile , sez lav, 20.08.1996 n. 7669 L’attribuzione ad un soggetto della qualifica di preposto, ai fini del suo assoggettamento agli obblighi previsti dalle norme antifortnistiche, va fatta, più che in base alle formali qualificazioni giuridiche, con riferimento alle mansioni effettivammente svolte. Preposti D.lgs. 81/08 art. 299 individua Insegnanti teorici Insegnanti tecnico-pratici Assistenti tecnici quando gli allievi utilizzano : laboratori Attrezzature di lavoro Agenti chimici Agenti fisici Agenti biologici videoterminali Preposti D.lgs. 81/08 Datori di lavoro di fatto Dirigenti di fatto Preposti di fatto Corte di cassazione 9.3.2007 L’individuazione dei destinatari delle norme per la prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro va effettuata, non attraverso la qualificazione astratta dei rapporti tra i diversi soggetti, bensì essenzilmente in concreto, tenendo conto delle mansioni e delle attività in concreto solte da ciscun soggetto, anche di propria iniziativa. Incarichi scritti e deleghe sono irrilevanti qualora non corrispondano all’organizzazione presente in azienda. Preposti D.lgs. 81/08 Compiti e attribuzioni Sovraintende e coordina l’attività di altri lavoratori; Impone l’attuazione delle direttive impartite dal datore di lavoro in materia di salute e sicurezza sul lavoro; Impone l’utilizzo dei mezzi di protezione collettivi; Impone l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali; Relazione i diretti superiori sull’inosservanza persistente di queste direttive da parte dei lavoratori; In caso di situazioni di emergenza DEVE informare immediatamente i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato, deve attuare le disposizioni stabilite per queste situazioni; Preposti D.lgs. 81/08 Compiti e attribuzioni Segnala immediatamente al D.L. o al dirigente le carenze dei mezzi e delle attrezzature; Segnala immediatamente ogni altra condizione di pericolo conosciuta , anche in base alla propria formazione; Assume automaticamente la figura di preposto colui che di fatto esercita potere di sovraintendenza rispetto ad altri lavoratori e d questi è così riconosciuto (art. 299) ; Non indispensabile atto di nomina formale; Rendere noto a tutti i nominativi di coloro che ricoprono tale titolo indicandli in n elenco “pubblico”; Tale incarico deriva come conseguenza (discende) dalle attività lavorative previste dal c.c.n.l. e non rappresenta incarico aggiuntivo; Preposti D.lgs. 81/08 Il datore di lavoro assieme al RSPP individuano le figure dei preposti Preposti D.lgs. 81/08 Il datore di lavoro assieme al RSPP individuano le figure dei preposti Preposti D.lgs. 81/08 Il datore di lavoro assieme al RSPP individuano le figure dei preposti Preposti D.lgs. 81/08 Il datore di lavoro assieme al RSPP individuano le figure dei preposti Preposti D.lgs. 81/08 Il datore di lavoro assieme al RSPP individuano le figure dei preposti Preposti D.lgs. 81/08 Il datore di lavoro assieme al RSPP individuano le figure dei preposti Preposti D.lgs. 81/08 Il datore di lavoro assieme al RSPP individuano le figure dei preposti Preposti D.lgs. 81/08 Il datore di lavoro assieme al RSPP individuano le figure dei preposti Il servizio di prevenzione e protezione Responsabile – RSPP > 200 lavoratori Dirigente scolastico < 200 lavoratori Esclusi studenti + Addetti – ASPP Personale interno unità scolastica in possesso dei requisiti di cui all’art. 32 D.Lgs 81 che si dichiari disponibile. Personale interno ad una unità scolastica in possesso dei requisiti di cui all’art. 32 D.Lgs 81 che si dichiari disponibile ad operare in una pluralità di istituti Mancanza di tale personale Il servizio di prevenzione e protezione Gruppi di istituti possono avvalersi in maniera comune dei servigi di un unico esperto esterno Enti locali proprietari degli edifici soclastici convenzione Enti o istituti specializzati in materia di siurezza sul lavoro Altri esperto esterno libero professionista La figura del RSPP / ASPP deve aver accettato l’incarico e può rifiutarlo in qualsiasi momento ASPP --> almeno 1 per plesso Il servizio di prevenzione e protezione Compiti Art. 33 D.Lgs 81 • Individuazione dei fattori di rischio; • valutazione dei rischi; • individuazione misure per la sicurezza degli ambienti di lavoro; • elabora misure preventive e protettive in relazione alla valutazione dei rischi; • elabora sistemi per il controllo nel tempo dell’efficienza di tali misure; • elaboara procedure di sicurezza per le varie attività aziendali; • propone i programmi per la formazione e informazione dei lavoratori; •Partecipa alle consultazioni in maeria di sicurezza e tutela della salute, almeno 1 riunione periodiche; •Fornisce ai lavoratori informazioni relative ai rischi, alle misure di prevenzione adottate alle rocedure di pronto soccorso, alla lotta antincendio e alle altre situazioni di emergenza. Principali attori • SPP; • Addetti alle mergenze – art. 43; •………………. • medico competente; •………………. • dirigenti; •………………. • preposti; •………………. • RLS; •………………. Addetti alle emergenze emergenze • situazioni di rischio • prevenzione incendi • basso • medio • alto •Numero di plessi • dimensione dei plessi • congruo numero di addetti che emerge dalla valutazione dei rischi che copra le funzioni richieste dalla norma Piano delle emergenze per plesso • evacuazione lavoratori • Numero occupanti • Portatori di handicap Medico competente Nominato dal datore di lavoro • requisiti indicati art. 38 D.Lgs. 81 Attività con obbligo di sorveglianza Medico competente Obblighi Medico competente Obblighi Medico competente Obblighi RLS Nominato in base alla contrattazione colletiva aziende scuola • art. 47 D.Lgs. 81 - aziende • accordo quadro 10.07.96 – art. 58 ccnl 31.08.99 •Numero minimo in base ai lavoratori (no studenti) Art 4. D.Lgs. 81 • N. 1 sino a 200 lavoratori per unità produttiva • N. 3 oltre a 201 lavoratori per unità produttiva • N. 6 oltre a 1000 lavoratori per unità produttiva • i nominativi vanno comunicati all’INAIL • 32 ore di formazione – 12 su rischi specifici Allievi Sono equiparati ai lavoratori quando: • sono impiegati effettivamente in laboratori nell’uso di sostanze e attrezzature di lavoro • quando sono esposti a rischio chimico, fisico o biologico (se considerato nel DVR) anche in aula attrezzata • i nominativi vanno comunicati all’INAIL • quando usano VDT (solo se attività curricolare svolta in aula di informatica) Non sono equiparati ai lavoratori quando: gli allievi di ogni età durante le attività in palestra (in caso d’infortunio sono tuttavia coperti da assicurazione INAIL) gli allievi, pur presenti in laboratorio, se il docente esegue personalmente solo esercitazioni dimostrative gli allievi della scuola del I° ciclo d’istruzione occupati in attività creative all’interno di apposite aule attrezzate a questo scopo. Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione Soggetti esterni • progettisti • fabbricanti • fornitori devono rispettare le norme di sicurezza nonché fare riferimento a quanto indicato dagli istituti scolastici • installatori Considerare anche gli altri soggetti che si occupano della sicurezza e possiedono competenze ed esperienze consolidate e collaudate • contesto territoriale Messa in “rete” di risorse e competenze Esperienze di lavoro multiprofessionali Scuola sanità e altri enti Associazioni datoriali Associazioni dei lavoratori Aziende presso le quali si inviano gli allievi Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione Enti locali • comune Il Sindaco – unica autorità che può intervenire per la salvaguardia della salute del cittadino Si avvale di – Dip. Prev. Delle ASL ARPA regionali Interviene su richiesta degli organi di vigilanza; Emette ordinanze restrittive/cautelative in cas di pericolo Potrebbe essere il proprietario di molti edifici scolastici di norma scuole primarie , secondarie di I grado • provincia E competente nei seguenti ambiti : tutela e sviluppo risorse ambientali, teritoriali; valuta l’impatto ambientale; coinvolge le aggregazioni di volontariato al fine intervenire nel disagio sociale; promuove le pari opportunità nella vita economica e sociale; proprietaria o gestore di edifici scolastici destinati alle scuole di II grado. Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione Enti locali • comune • provincia Entrambi gli enti possono promuovere la sicurezza nella scuola Gestire in modo condiviso con la scuola gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici Collaborare nelle attività di aggiornamento del DVR delle scuole Mettere a disposizione delle scuole proprio personale preparato per ricoprire il ruolo di RSPP Sostenere e realizzare percorsi didattici sulla sicurezza , rivolti agli allievi delle scuole e dei centri di formazione Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione Dipartimento di Prevenzione delle ASL Scopo Struttura tecnico funzionale preposta al controllo della salute e prevenzione delle malattie , garantisce la tutela della salute collettiva anche tramite il serizio di vigilanza Attività • Profilassi delle malattie infettive parassitarie • Tutela della collettività dai rischi sanitari degli ambienti di vita e degli inquinanti ambientali • Tutela della collettività lavorativa e prevenzione degli infortuni e malattie professionali • Sanità pubblica veterinaria • tutela igenico-sanitaria degli alimenti • sorveglianza e prevenzione nutrizionale Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione Dipartimento di Prevenzione delle ASL Servizio di prevenzione e vigilanza negli ambienti di lavoro - SPISAL Scopo Prevenzione infortuni e delle malattie professionali Vigilanza, assistenza, formazione, promuove la cultura di SGS Attività • vigilanza e conrollo sulla normativa in materia di sicurezza sul lavoro ( art. 13) • il personale ispettivo del servizio assume la qualifica di UPG • tale presonale ha la facoltà di ispezionare ogni luogo di lavoro in qualsiasi ora del giorno o della notte • ha l’obbligo di riferire all’autorità giudiziaria eventuali reati • interventi di vigilanza Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione Dipartimento di Prevenzione delle ASL Servizio di prevenzione e vigilanza negli ambienti di lavoro - SPISAL Interventi di vigilanza • attuazione norme in materia di igiene e sicurezzaa in tutti i luoghi di lavoro • controllo dei fattori nocivi, misurazione inquinanti ambientali • indagini in merito alle cause e responsabilità nei casi di infortunio o malattia profesisonale – accertamento delle violazioni Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione Dipartimento di Prevenzione delle ASL Servizio di prevenzione e vigilanza negli ambienti di lavoro - SPISAL Assistenza e formazione • progettazione e realizzazione corsi di formazione/informazione • interventi di educazione e promozione della salute • divulgazione di documentazione scientifica, tecnica e normativa • dati statistici ed epidemiologici su infortuni e malattie professionali • pareri su soluzioni di bonifica ambientale o di antifortunistica • indagini sanitarie conoscitive sullo sato di salute dei lavoratori • informazioni ai lavoratori e alle figure preposte • competenze autorizzative e amministrative • collaborazione con le scuole nell’ambito didattico della sicurezza – interventi o percorsi formativi Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione Direzione Territoriale del Lavoro DTL Assistenza e formazione • organo del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali • tutela del lavoro e previdenza sociale • interventi ispettivi in accordo con gli altri istituti previdenziali • uffici legali / contenziosi • autorizzazioni per il lavoro – astensioni anticipate gravianza – lavoro minorile – flussi migratori • relazioni sindacali – conflitti di lavoro – arbitrao e conciliazioni di controversie • servizio ispezione del lavoro – controlla lavoro sommerso e l’applicazione dei CCNL vigilanza tecnica – sicurezza cantieri – tutela minori – lavoatrici madri – categorie protette – vigilanza in materia di radiazioni ionizzanti – controllo di mercato direttiva macchina Può collaborare con la scuola nell’organizzare interventi formativi o tirocini formativi di studenti con particolari indirizzi scolastici presso i propri uffici Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione Agenzia Regionale Protezione dell’Ambiente ARPA Ruolo • protezione della salute della popolazione e sicurezza del territorio • controlli ambientali in relazione ai principali inquinanti : scarichi Emissioni Rifiuti Radiazioni Aria acqua Prevenzione attraverso ricerca – formazione – educazione ambientale Può collaborare con la scuola nell’organizzare interventi formativi o tirocini formativi di studenti con particolari indirizzi scolastici presso i propri uffici Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione Istituo Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro INAIL Ruolo • ente pubblico sottoposto alla vigilanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e del ministero della Salute Assicura tutti i lavoratori - li assiste nelle prestazioni sanitarie ed economiche monitorizza l’andamento degli infortuni realizza iniziative di fromazione e consulenza in materia di prevenzione e finanzia aziende che investono in sicurezza Nel 2010 ha assorbito l’IPSEMA (istituto di prevenzione marittimo) e l’ISPESL (istituto superiore prevenzione e sicurezza sul lavoro) Collabora con il MIUR (minisero istruzione università ricerca) al fin di diffondere la cultura della sicurezza già nel percorso di istruzione scolastica Può fornire materiale formativo alle scuole Organizza corsi di formazione Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco VVF Ruolo • salvaguadia delle persone e l’integrità dei beni soccorso in occasione di incendi Incontrollati rilasci di energia Improvviso o possibile crollo stutturale Frane / piene Alluvioni Contrasto dei rischi derivati dall’energia atomica Sostanze batteriologiche / chimiche / radiologiche Sicurezza sul lavoro prevenzione di incendi e delle esplosioni Vigilanza limitata alla prevenzione incendi Rilascio del CPI Formazione delle figure sensibili – addetti emergenze, evacuazione antincendio Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco VVF assistenza •Attività di assistenza •Informazione e formazione •Interveni mirati di approfondimento su temi specifici •Forniscono materiale informtaivo •Supervisione alle prove di evacuazione a scopo educativo Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione Protezione Civile Ruolo • struttura della Presidenza del Consiglio dei ministri • organizzata operativamente a livello provinciale • Coordina tutti i soccorsi in caso di calamità • Prepara provvedimenti normativi eccezionali e ordinanze per far fronte alle calamità e ridurre al minimo i danni a persone e cose • Gestisce le reti di monitoraggio pper la previsione, prevenzione , valutazione e mitigazione dei rischi definendo procedure di intervento comuni; • centro di studi e formazione regionale di previsione e prevenzione collabora con la scuola; Ambito • rischio sismico • rischio idrogeologico • incendi boschivi • rischi sanitario • rischio antropico (attività svolte dall'uomo all'interno del sistema urbano) • Salvaguardia dei beni culturali Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione Organismi provinciali di coordinamento - OPC • il D.Lgs. 81/08 ne ha previsto l’istituzione formale; • la presidenza e organizzazione spetta alle ASL capoluogo di Provincia • gli altri componenti sono : •DTL •INAIL •INPS •VVF • elaborare piani di attività e progetti specifici aderenti alla realtà territoriale; • indirizzare e programmare le attività di prevenzione e vigilanza nel territorio provinciale; • fornire risposte alle istanze provenienti dal territorio per supportare le aziende nell’adempimento degli obblighi previsti dalle norme; • promuovere la cooperazione con le parti sociali e con altri enti per le funzioni di promozione della salute.; Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione Associazioni imprenditoriali di categoria , Organizzazioni sindacali e comitati partitetici • programmare attività formative • elaborare, raccogliere e divulgare buone prassi ai fini prevenzionistici • sviluppare azioni inerenti alla salute e sicurezza sul lavoro • assistere le imprese nell’attuazione degli adempimenti in materia, • effettuando, anche, sopralluoghi conoscitivi nelle unità produttive locali. Attraverso questi organismi le associazioni di categoria possono concretizzare forme di collaborazione con la scuola impegnandosi a: • mettere a disposizione materiale informativo (pubblicazioni, opuscoli, sintesi di studio, dati estrapolati dalla propria banca dati informatica) per allievi e per tutto il personale operativo della scuola • assistere le scuole nell'individuazione di aziende innovative nell'ambito della tutela della sicurezza dei lavoratori, al fine di favorire l'inserimento di studenti in tirocinio o stage • promuovere progetti sulla sicurezza rivolti a istituti a indirizzo tecnico o professionale.. Magistratura Funzione giurisdizionale applicazione delle norme giuridiche pre la risoluzione di controversie tra cittadini o cittadini e stato Organo giudicante Magistratura Ordinaria Giudici Giurisdizione Civile Giudici Giurisdizione Penale giudice accerta la responsabilità di colui che è accusato di avere commesso un reato. Fatti che per la loro gravità non sono ritenuti lesivi solo del singolo ma vengono ritenuti lesivi di interessi dalla collettività. Magistratura Pecuniaria ( multa) Denaro Sanzione Pena Detentiva (reclusione in carcere) Pubblico Ministero Giudice che veglia sull’osservazione delle leggi e tutela diritti stato Agisce sulla repressione dei reati Titolare dell’accusa, esercita azione penale, svolge indagini Richiesta emissione decreto penale – pena pecuniaria GIP accoglie GIP rigetta Richiesta rinvio a gudizio Pena pecuniaria 15 gg per contestarla Udienza Preliminare innanzi al GIP Magistratura Tutti gli operatori dei Servizi di Vigilanza U.P.G. Riferiscono le notizie di reato al Pubblico ministero Inoltrano le informative d’indagine al P.M. In genere questi Servizi sono già attivi nei confronti della formazione nelle scuole Nell’ottica di una promozione della cultura della sicurezza intesa nella sua accezione più vasta, la scuola può ottenere rilevanti vantaggi nell’instaurare una collaborazione con i magistrati locali. Infatti essi possono assicurare alla scuola interventi informativi sugli aspetti della legalità, possono partecipare a momenti formativi delle figure della sicurezza e fornire risposte a precisi quesiti non solo in tema di sicurezza ma anche di responsabilità, comportamenti a rischio Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza ECCO COSA RISCHIA CHI NON RISPETTA LE REGOLE L'inosservanza, da parte del lavoratore, delle disposizioni sul rapporto di lavoro stabilite da leggi e dai contratti, può dar luogo all'applicazione di sanzioni disciplinari che, secondo la gravità dell'infrazione, possono essere le seguenti: a) richiamo verbale; b) ammonizione scritta; c) multa; d) sospensione dal lavoro e dalla retribuzione; e) licenziamento per mancanze. Nell'applicazione delle sanzioni il datore di lavoro dovrà tenere conto del principio di proporzionalità che deve sussistere tra infrazione e sanzione Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza E’ importante però rispettare la procedura prevista dalla legge e dal CCNL: L'esposizione in bacheca del regolamento disciplinare Il datore di lavoro (a norma dell'articolo 7, comma 1, della Legge 300/70) e' obbligato a esporre, in un luogo accessibile a tutti i lavoratori dell'azienda o dell'unità produttiva, le norme disciplinari relative: alle sanzioni, alle infrazioni in relazione alle quali ciascuna sanzione può essere applicata, alle procedure di contestazione delle stesse. La non affissione dell'insieme di norme che compongono tale codice disciplinare ha come conseguenza la nullità dei provvedimenti disciplinari eventualmente adottati, poiché é uno dei presupposti essenziali richiesti dalla legge. Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza Procedure per l'adozione e l'impugnazione dei provvedimenti disciplinari Le aziende che intendessero comminare (infliggere) al lavoratore un provvedimento disciplinare, più grave del rimprovero verbale, ai sensi dell'articolo 7 della legge 300/70, salvo condizioni più favorevoli, formalizzate attraverso la contrattazione collettiva, devono osservare la seguente procedura. 1) L'azienda contesterà al lavoratore i fatti costitutivi dell'infrazione. La contestazione deve essere: a) tempestiva, rispetto al momento in cui si é verificata l'infrazione ovvero, rispetto al momento dell'effettiva conoscenza della stessa da parte del datore di lavoro; b) circostanziata, in ordine al fatto addebitato e alle circostanze di tempo e luogo in cui questo sarebbe avvenuto; c) effettuata in forma scritta. Questo é un requisito essenziale senza il quale la contestazione é giuridicamente inesistente. 2) Il lavoratore entro cinque giorni dalla data del ricevimento della contestazione, deve presentare le proprie giustificazioni, per iscritto, oppure di persona, con l'assistenza di un rappresentante dell'associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato. A questo proposito va osservato che il termine di cinque giorni decorre dal giorno successivo a quello della notifica della contestazione. 3) Se il provvedimento non viene comminato al lavoratore entro il termine previsto dal CCNL, queste ultime si intendono accolte. Va detto che l'orientamento prevalente della Giurisprudenza ritiene illegittimo il provvedimento disciplinare intimato prima che siano trascorsi, dalla data di contestazione degli addebiti, i 5 giorni di intervallo minimo previsti dalla legge. Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza Impugnazione Ai sensi dell'art. 7,Legge n. 300, il lavoratore che intende impugnare il provvedimento avanti il Collegio di conciliazione e arbitrato, deve farlo entro 20 giorni dalla data di comunicazione del provvedimento stesso. In sede giudiziaria il provvedimento può essere impugnato nei termini di 5 anni. La prescrizione delle sanzioni disciplinari L'ultimo comma dell'art. 7, legge 300, prevede che non si possa tenere conto, ad alcun effetto, delle sanzioni disciplinari decorsi due anni dalla loro applicazione. Questo vuol dire che dopo il compimento di un bienno la sanzione disciplinare non può provocare alcun effetto. Trascorso dunque tale periodo, la sanzione disciplinare non può essere invocata come precedente di recidiva. Per semplicità si indicano le infrazioni previste dal CCNL metalmeccanico (Contratto Assolombarda: 8 giugno 1999 Articoli 24 e 25, disc. gen., sezione terza). Gli altri contratti collettivi però non si discostano sensibilmente da tale CCNL. Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza infrazioni previste dal CCNL metalmeccanico a) ammonizione scritta, multa e sospensione. Possono essere inflitte al lavoratore che: - non si presenti al lavoro o abbandoni il proprio posto di lavoro senza giustificato motivo, oppure non giustifichi l'assenza entro il giorno successivo a quello dell'inizio dell'assenza stessa, salvo il caso di impedimento giustificato; - senza giustificato motivo ritardi l'inizio del lavoro o lo sospenda; - compia lieve insubordinazione nei confronti dei superiori; - esegua negligentemente o con voluta lentezza il lavoro affidatogli; per disattenzione o negligenza guasti il materiale dello stabilimento o il materiale di lavorazione; - venga trovato in stato di manifesta ubriachezza durante l'orario di lavoro; - fuori dall'azienda compia, per conto terzi, lavoro di pertinenza dell'azienda stessa; contravvenga al divieto di fumare laddove questo esista e sia indicato con apposito cartello; - esegua entro l'officina dell'azienda lavoro di lieve entità per conto proprio o di terzi fuori dall'orario di lavoro e senza sottrazione di materiale dell'azienda stessa ma con uso di attrezzature dell'azienda; - in altro modo trasgredisca l'osservanza del contratto di lavoro o commetta qualsiasi mancanza che porti pregiudizio alla disciplina, alla morale, all'igiene e alla sicurezza dello stabilimento. L'ammonizione verrà applicata per le mancanze di minor rilievo; la multa e la sospensione per quelle di maggiore gravità. L'importo delle multe, che non costituisce risarcimento di danni, é devoluto alle istituzioni assistenziali e previdenziali di carattere aziendale o, in mancanza,all'Inps. Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza infrazioni previste dal CCNL metalmeccanico b) licenziamento per mancanze, con preavviso. In tale provvedimento incorre il lavoratore che commetta infrazioni alla disciplina e alla diligenza del lavoro che, pure essendo di maggior rilievo di quelle contemplate per le ammonizioni scritte, le multe e le sospensioni, non siano così gravi da rendere applicabile il licenziamento senza preavviso. A titolo indicativo rientrano nelle infrazioni di cui sopra: - le insubordinazioni ai superiori; - il sensibile danneggiamento colposo al materiale dello stabilimento o il materiale di lavorazione; - l'esecuzione, senza permesso, di lavoro nell'azienda per conto proprio o di terzi, di lieve entità, senza impiego di materiale dell'azienda stessa; - la rissa nello stabilimento fuori dai reparti di lavorazione; - l'abbandono del posto di lavoro da parte del personale a cui siano specificatamente affidate mansioni di sorveglianza, di custodia, di controllo a eccezione dei casi previsti per analoga mancanza nella ipotesi di licenziamento senza preavviso; - le assenze ingiustificate prolungate oltre i quattro giorni consecutivi o assenze ripetute per tre volte in un anno nel giorno seguente le festività o ferie; - la condanna a una pena detentiva comminata al lavoratore (sentenza passata in giudicato), per azione commessa non in connessione con lo svolgimento del rapporto di lavoro, che leda la figura morale del lavoratore; - le recidive in qualunque delle mancanze contemplate quando siano stati comminati due provvedimenti di sospensione di cui alla lettera a). Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza infrazioni previste dal CCNL metalmeccanico c) licenziamento per mancanze, senza preavviso. In tale provvedimento incorre il lavoratore che provochi all'azienda grave nocumento morale o materiale o che compia, in connessione con lo svolgimento del rapporto di lavoro, azioni che costituiscono delitto a termine di legge. A titolo indicativo rientrano nelle infrazioni di cui sopra: - la grave insubordinazione ai superiori; - il furto nell'azienda o il trafugamento di schizzi o di disegni di macchine e di utensili o di altri oggetti o di documenti dell'azienda, il danneggiamento volontario al materiale dell'azienda o al materiale di lavorazione; - l'abbandono del posto di lavoro da cui possa derivare pregiudizio all'incolumità delle persone o alla sicurezza degli impianti o, comunque, il compimento di azioni che implichino gli stessi pregiudizi - il fumare ove ciò può recare pregiudizio all'incolumità delle persone o alla sicurezza degli impianti; - l'esecuzione, senza permesso, di lavoro dell'azienda per conto proprio o di terzi, di non lieve entità e/o con l'impiego di materiale dell'azienda stessa; - la rissa all'interno dei reparti di lavorazione Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza infrazioni previste dal CCNL metalmeccanico d) sospensione cautelare non disciplinare. Nel caso in cui la mancanza commessa possa comportare il licenziamento senza preavviso, l'azienda potrà disporre la sospensione cautelare non disciplinare del lavoratore, con effetto immediato, per un periodo massimo di sei giorni. Anche in questo caso il datore di lavoro dovrà comunicare per iscritto al lavoratore i fatti rilevanti ai fini del provvedimento e dovrà esaminare le eventuali giustificazioni. Qualora il datore di lavoro ritenesse non valide le giustificazioni e pertanto procedesse al licenziamento, questo avrà affetto dal momento in cui é stata disposta la sospensione, in caso contrario qualora il datore di lavoro ritenesse valide le giustificazioni i giorni in cui il lavoratore é stato sospeso cautelarmente dovranno essere retribuiti. Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza Disporre ed esigere l'osservanza delle norme di prevenzione La Cassazione ha sancito l'assoluta continuità tra l'obbligo di disporre ed esigere l'osservanza delle misure di sicurezza da parte dei lavoratori Disporre ed esigere Il datore di lavoro, i dirigenti e i preposti devono, nell’ambito delle rispettive attribuzioni e competenze, disporre ed esigere che i singoli lavoratori osservino le norme di igiene e sicurezza (Corte di Cassazione pen. 20 settembre 2002 n. 31427). Per adempiere a tale obbligo, anche mediante opportuni mirati controlli, il datore di lavoro deve usare tutta l’autorità di cui è investito, adottando, se necessario, provvedimenti sanzionatori a carico dei lavoratori riottosi, fino a giungere, nei casi più gravi, alla misura del licenziamento per giusta causa (Corte di Cassazione pen. 3 marzo 1993 in causa Zoccola; Corte di Cassazione pen. 6 ottobre 1995 in causa Villa; Corte di Cassazione pen. 26 gennaio 1999 n. 1017). Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza Il carattere di tassatività delle misure di sicurezza comporta che l’incolumità dei lavoratori debba essere tutelata anche contro la loro volontà ( Corte di Cassazione pen. 31 maggio 1986 n. 4628: Le norme di sicurezza dettate a tutela dell’integrità fisica del lavoratore devono essere attuate anche contro la volontà del lavoratore stesso, sicchè risponde della loro violazione il datore di lavoro che non esplichi la sorveglianza necessaria alla rigorosa osservanza delle norme medesime.). La giurisprudenza in più occasioni ha ribadito l’obbligo di esigere e disporre l’osservanza delle misure di prevenzione, in assoluta continuità Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza Gli obblighi dell’imprenditore in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro non si esauriscono nell’adozione delle attrezzature necessarie a tale scopo, ma si estendono alla costante vigilanza diretta a prevenire e, in ogni caso, a far tempestivamente cessare eventuali manomissioni da parte dei dipendenti. Ne consegue che l’accertata violazione di una norma antinfortunistica vale da sola a configurare la colpa del datore di lavoro ( Corte di Cassazione pen. 7 maggio 1999 n. 5679). L’applicazione delle cautele antinfortunistiche non può essere affidata alla valutazione discrezionale degli stessi lavoratori (Corte di Cassazione 25 maggio 2000 n. 688). Sono fatti salvi i casi di comportamento abnormi, cioè quando la condotta del lavoratore sia del tutto anomala, esorbitante dal procedimento di lavoro a cui questi è addetto ed in dispregio delle istruzioni impartite dal datore di lavoro (Corte di Cassazione 14 agosto 2004 n. 15896; Corte di Cassazione 16 luglio 2004 n. 31303).