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slides Pisano File - FAD Provincia di Padova

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slides Pisano File - FAD Provincia di Padova
Preposti
Compiti e responsabilità
La figura del preposto negli istituti scolastici ai
sensi del D.Lgs. 81/08
Sistema di prevenzione aziendale
Principali soggetti
compiti
obblighi
responsabilità
Datore di lavoro D.lgs. 81/08
D. Lgs 81/08 - art. 2 c. 1 lettera b
D. Lgs 165/01 - art. 1 c. 2 – Amministrazioni pubbliche – chi sono
Datore di lavoro D.lgs. 81/08
D. Lgs 81/08 - art. 2 c. 1 lettera b
Qualifica
Poteri
Dirigente
Scolastico
Gestionali
ovvero
Funzionario non
dirigente
A capo di un ufficio avete
autonomia gestionale
Dotato di autonomi poteri
decisionali e di spesa
Inividuato dall’organo di vertice delle
singole amministrazioni
Datore di lavoro D.lgs. 81/08
Ambito scolastico
D.M. 292/1996 – art. 1 c. c
Capo Istituzione Scolastica
ed Educativa Statale
Datore di lavoro D.lgs. 81/08
Autonomi poteri decisionali e di spesa
Non devono essere intesi come illimitati
Nessuna amministrazione dispone di questo potere
Spesa inserita nel bilancio
Sentenza cass. Pen. , Sez III, 17 luglio 2009 n. 29543 :
Il potere di spesa di un D.G. di una ULSS non è infinito, dipende dal bilancio e
dai trasferimenti regionali
Datore di lavoro D.lgs. 81/08
Poteri di spesa
D. Lgs 165/01 - art. 25 c. 2
D. Lgs 165/01 - art. 25 c. 2
Datore di lavoro D.lgs. 81/08
Risorse economiche insufficienti
Dirigenti D.lgs. 81/08
art. 2 c. 1 lettera d
art. 299
La posizione di garanzia grava altresì su colui il quale, pur sprovvisto di
regolare investitura, eserciti di concreto tali poteri giuridici, per le
comptenze stabilite dal contratto di lavoro, il Direttore dei servizi
Generali e amministrativi
Preposti D.lgs. 81/08
art. 2 c. 1 lettera e
Cassazione penale , sez IV, 20.01.1998 n. 2277
Chiunque, in qualsiasi modo, abbia assunto posizione di preminenza rispetto ad altri
lavoratori così da poter loro impartire ordini, istruzioni o direttive sul lavoro da
eseguire, deve considerarsi automaticamente tenuto, ai sensi dell’art. 4 del DPR
547/55, ad attuare le prescritte misure di sicurezza e ad esigere che le stesse siano
rispettat, non avendo rilevanza che i siano altri soggetti contemporanemente gravati,
per un diverso e autonomo titolo, dello stesso obbligo.
Cassazione civile , sez lav, 20.08.1996 n. 7669
L’attribuzione ad un soggetto della qualifica di preposto, ai fini del suo
assoggettamento agli obblighi previsti dalle norme antifortnistiche, va fatta, più che in
base alle formali qualificazioni giuridiche, con riferimento alle mansioni
effettivammente svolte.
Preposti D.lgs. 81/08
art. 299 individua
Insegnanti teorici
Insegnanti tecnico-pratici
Assistenti tecnici quando gli allievi utilizzano :
laboratori
Attrezzature di lavoro
Agenti chimici
Agenti fisici
Agenti biologici
videoterminali
Preposti D.lgs. 81/08
Datori di lavoro di fatto
Dirigenti di fatto
Preposti di fatto
Corte di cassazione 9.3.2007
L’individuazione dei destinatari delle norme per la prevenzione degli infortuni nei
luoghi di lavoro va effettuata, non attraverso la qualificazione astratta dei rapporti tra i
diversi soggetti, bensì essenzilmente in concreto, tenendo conto delle mansioni e delle
attività in concreto solte da ciscun soggetto, anche di propria iniziativa.
Incarichi scritti e deleghe sono irrilevanti qualora non corrispondano all’organizzazione
presente in azienda.
Preposti D.lgs. 81/08
Compiti e attribuzioni
Sovraintende e coordina l’attività di altri lavoratori;
Impone l’attuazione delle direttive impartite dal datore di lavoro in materia di salute e
sicurezza sul lavoro;
Impone l’utilizzo dei mezzi di protezione collettivi;
Impone l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali;
Relazione i diretti superiori sull’inosservanza persistente di queste direttive da parte dei
lavoratori;
In caso di situazioni di emergenza DEVE informare immediatamente i lavoratori esposti al
rischio di un pericolo grave e immediato, deve attuare le disposizioni stabilite per queste
situazioni;
Preposti D.lgs. 81/08
Compiti e attribuzioni
Segnala immediatamente al D.L. o al dirigente le carenze dei mezzi e delle attrezzature;
Segnala immediatamente ogni altra condizione di pericolo conosciuta , anche in base alla
propria formazione;
Assume automaticamente la figura di preposto colui che di fatto esercita potere di
sovraintendenza rispetto ad altri lavoratori e d questi è così riconosciuto (art. 299) ;
Non indispensabile atto di nomina formale;
Rendere noto a tutti i nominativi di coloro che ricoprono tale titolo indicandli in n elenco
“pubblico”;
Tale incarico deriva come conseguenza (discende) dalle attività lavorative previste dal c.c.n.l. e
non rappresenta incarico aggiuntivo;
Preposti D.lgs. 81/08
Il datore di lavoro assieme al RSPP individuano le figure dei preposti
Preposti D.lgs. 81/08
Il datore di lavoro assieme al RSPP individuano le figure dei preposti
Preposti D.lgs. 81/08
Il datore di lavoro assieme al RSPP individuano le figure dei preposti
Preposti D.lgs. 81/08
Il datore di lavoro assieme al RSPP individuano le figure dei preposti
Preposti D.lgs. 81/08
Il datore di lavoro assieme al RSPP individuano le figure dei preposti
Preposti D.lgs. 81/08
Il datore di lavoro assieme al RSPP individuano le figure dei preposti
Preposti D.lgs. 81/08
Il datore di lavoro assieme al RSPP individuano le figure dei preposti
Preposti D.lgs. 81/08
Il datore di lavoro assieme al RSPP individuano le figure dei preposti
Il servizio di prevenzione e protezione
Responsabile – RSPP
> 200 lavoratori
Dirigente
scolastico
< 200 lavoratori
Esclusi studenti
+
Addetti – ASPP
Personale interno unità
scolastica in possesso dei
requisiti di cui all’art. 32 D.Lgs 81
che si dichiari disponibile.
Personale interno ad una unità scolastica
in possesso dei requisiti di cui all’art. 32
D.Lgs 81 che si dichiari disponibile ad
operare in una pluralità di istituti
Mancanza di tale personale
Il servizio di prevenzione e protezione
Gruppi di istituti possono avvalersi in maniera comune dei servigi di un unico
esperto esterno
Enti locali proprietari degli edifici soclastici
convenzione
Enti o istituti specializzati in materia di siurezza sul lavoro
Altri esperto esterno libero professionista
La figura del RSPP / ASPP deve aver accettato l’incarico e può rifiutarlo in qualsiasi momento
ASPP --> almeno 1 per plesso
Il servizio di prevenzione e protezione
Compiti
Art. 33 D.Lgs 81
• Individuazione dei fattori di rischio;
• valutazione dei rischi;
• individuazione misure per la sicurezza degli ambienti di lavoro;
• elabora misure preventive e protettive in relazione alla valutazione dei rischi;
• elabora sistemi per il controllo nel tempo dell’efficienza di tali misure;
• elaboara procedure di sicurezza per le varie attività aziendali;
• propone i programmi per la formazione e informazione dei lavoratori;
•Partecipa alle consultazioni in maeria di sicurezza e tutela della salute, almeno 1
riunione periodiche;
•Fornisce ai lavoratori informazioni relative ai rischi, alle misure di prevenzione adottate
alle rocedure di pronto soccorso, alla lotta antincendio e alle altre situazioni di
emergenza.
Principali attori
• SPP;
• Addetti alle mergenze – art. 43;
•……………….
• medico competente;
•……………….
• dirigenti;
•……………….
• preposti;
•……………….
• RLS;
•……………….
Addetti alle emergenze
emergenze
• situazioni di rischio
• prevenzione incendi
• basso
• medio
• alto
•Numero di plessi
• dimensione dei plessi
• congruo numero di addetti
che emerge dalla
valutazione dei rischi che
copra le funzioni richieste
dalla norma
Piano delle emergenze per plesso
• evacuazione lavoratori
• Numero occupanti
• Portatori di handicap
Medico competente
Nominato dal datore di lavoro
• requisiti indicati art. 38 D.Lgs. 81
Attività con obbligo di sorveglianza
Medico competente
Obblighi
Medico competente
Obblighi
Medico competente
Obblighi
RLS
Nominato in base alla contrattazione colletiva
aziende
scuola
• art. 47 D.Lgs. 81 - aziende
• accordo quadro 10.07.96 – art. 58 ccnl 31.08.99
•Numero minimo in base ai lavoratori (no studenti)
Art 4. D.Lgs. 81
• N. 1 sino a 200 lavoratori per unità produttiva
• N. 3 oltre a 201 lavoratori per unità produttiva
• N. 6 oltre a 1000 lavoratori per unità produttiva
• i nominativi vanno comunicati all’INAIL
• 32 ore di formazione – 12 su rischi specifici
Allievi
Sono equiparati ai lavoratori quando:
• sono impiegati effettivamente in laboratori nell’uso di sostanze e attrezzature di lavoro
• quando sono esposti a rischio chimico, fisico o biologico (se considerato nel DVR) anche
in aula attrezzata
• i nominativi vanno comunicati all’INAIL
• quando usano VDT (solo se attività curricolare svolta in aula di informatica)
Non sono equiparati ai lavoratori quando:
gli allievi di ogni età durante le attività in palestra (in caso d’infortunio sono tuttavia coperti
da assicurazione INAIL)
gli allievi, pur presenti in laboratorio, se il docente esegue personalmente solo esercitazioni
dimostrative
gli allievi della scuola del I° ciclo d’istruzione occupati in attività creative all’interno di
apposite aule attrezzate a questo scopo.
Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione
Soggetti esterni
• progettisti
• fabbricanti
• fornitori
devono rispettare le norme di sicurezza nonché fare
riferimento a quanto indicato dagli istituti scolastici
• installatori
Considerare anche gli altri soggetti che si occupano della
sicurezza e possiedono competenze ed esperienze
consolidate e collaudate
• contesto
territoriale
Messa in “rete” di risorse e competenze
Esperienze di lavoro multiprofessionali
Scuola sanità e altri enti
Associazioni datoriali
Associazioni dei lavoratori
Aziende presso le quali si inviano gli allievi
Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione
Enti locali
• comune
Il Sindaco – unica autorità che può intervenire per la
salvaguardia della salute del cittadino
Si avvale di – Dip. Prev. Delle ASL
ARPA regionali
Interviene su richiesta degli organi di vigilanza;
Emette ordinanze restrittive/cautelative in cas di pericolo
Potrebbe essere il proprietario di molti edifici scolastici
di norma scuole primarie , secondarie di I grado
• provincia
E competente nei seguenti ambiti :
tutela e sviluppo risorse ambientali, teritoriali;
valuta l’impatto ambientale;
coinvolge le aggregazioni di volontariato al fine
intervenire nel disagio sociale;
promuove le pari opportunità nella vita economica e
sociale;
proprietaria o gestore di edifici scolastici destinati alle
scuole di II grado.
Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione
Enti locali
• comune
• provincia
Entrambi gli enti possono promuovere la sicurezza nella scuola
Gestire in modo condiviso con la scuola gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria
degli edifici scolastici
Collaborare nelle attività di aggiornamento del DVR delle scuole
Mettere a disposizione delle scuole proprio personale preparato per ricoprire il ruolo di RSPP
Sostenere e realizzare percorsi didattici sulla sicurezza , rivolti agli allievi delle scuole e dei centri di
formazione
Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione
Dipartimento di Prevenzione delle ASL
Scopo
Struttura tecnico funzionale preposta al controllo della salute e prevenzione delle
malattie , garantisce la tutela della salute collettiva anche tramite il serizio di vigilanza
Attività
• Profilassi delle malattie infettive parassitarie
• Tutela della collettività dai rischi sanitari degli ambienti di vita e degli inquinanti
ambientali
• Tutela della collettività lavorativa e prevenzione degli infortuni e malattie
professionali
• Sanità pubblica veterinaria
• tutela igenico-sanitaria degli alimenti
• sorveglianza e prevenzione nutrizionale
Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione
Dipartimento di Prevenzione delle ASL
Servizio di prevenzione e vigilanza negli ambienti di lavoro - SPISAL
Scopo
Prevenzione infortuni e delle malattie professionali
Vigilanza, assistenza, formazione, promuove la cultura di SGS
Attività
• vigilanza e conrollo sulla normativa in materia di sicurezza sul lavoro ( art. 13)
• il personale ispettivo del servizio assume la qualifica di UPG
• tale presonale ha la facoltà di ispezionare ogni luogo di lavoro in qualsiasi ora del
giorno o della notte
• ha l’obbligo di riferire all’autorità giudiziaria eventuali reati
• interventi di vigilanza
Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione
Dipartimento di Prevenzione delle ASL
Servizio di prevenzione e vigilanza negli ambienti di lavoro - SPISAL
Interventi di vigilanza
• attuazione norme in materia di igiene e sicurezzaa in tutti i luoghi di lavoro
• controllo dei fattori nocivi, misurazione inquinanti ambientali
• indagini in merito alle cause e responsabilità nei casi di infortunio o malattia
profesisonale – accertamento delle violazioni
Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione
Dipartimento di Prevenzione delle ASL
Servizio di prevenzione e vigilanza negli ambienti di lavoro - SPISAL
Assistenza e formazione
• progettazione e realizzazione corsi di formazione/informazione
• interventi di educazione e promozione della salute
• divulgazione di documentazione scientifica, tecnica e normativa
• dati statistici ed epidemiologici su infortuni e malattie professionali
• pareri su soluzioni di bonifica ambientale o di antifortunistica
• indagini sanitarie conoscitive sullo sato di salute dei lavoratori
• informazioni ai lavoratori e alle figure preposte
• competenze autorizzative e amministrative
• collaborazione con le scuole nell’ambito didattico della sicurezza – interventi o
percorsi formativi
Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione
Direzione Territoriale del Lavoro
DTL
Assistenza e formazione
• organo del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali
• tutela del lavoro e previdenza sociale
• interventi ispettivi in accordo con gli altri istituti previdenziali
• uffici legali / contenziosi
• autorizzazioni per il lavoro – astensioni anticipate gravianza – lavoro minorile –
flussi migratori
• relazioni sindacali – conflitti di lavoro – arbitrao e conciliazioni di controversie
• servizio ispezione del lavoro – controlla lavoro sommerso e l’applicazione dei CCNL
vigilanza tecnica – sicurezza cantieri – tutela minori – lavoatrici madri – categorie
protette – vigilanza in materia di radiazioni ionizzanti – controllo di mercato
direttiva macchina
Può collaborare con la scuola nell’organizzare interventi formativi o tirocini formativi
di studenti con particolari indirizzi scolastici presso i propri uffici
Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione
Agenzia Regionale Protezione dell’Ambiente
ARPA
Ruolo
• protezione della salute della popolazione e sicurezza del territorio
• controlli ambientali in relazione ai principali inquinanti :
scarichi
Emissioni
Rifiuti
Radiazioni
Aria
acqua
Prevenzione attraverso ricerca – formazione – educazione ambientale
Può collaborare con la scuola nell’organizzare interventi formativi o tirocini formativi
di studenti con particolari indirizzi scolastici presso i propri uffici
Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione
Istituo Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro
INAIL
Ruolo
• ente pubblico sottoposto alla vigilanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche
sociali e del ministero della Salute
Assicura tutti i lavoratori - li assiste nelle prestazioni sanitarie ed economiche
monitorizza l’andamento degli infortuni
realizza iniziative di fromazione e consulenza in materia di prevenzione e
finanzia aziende che investono in sicurezza
Nel 2010 ha assorbito l’IPSEMA (istituto di prevenzione marittimo) e l’ISPESL (istituto
superiore prevenzione e sicurezza sul lavoro)
Collabora con il MIUR (minisero istruzione università ricerca) al fin di diffondere la
cultura della sicurezza già nel percorso di istruzione scolastica
Può fornire materiale formativo alle scuole
Organizza corsi di formazione
Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
VVF
Ruolo
• salvaguadia delle persone e l’integrità dei beni
soccorso in occasione di incendi
Incontrollati rilasci di energia
Improvviso o possibile crollo stutturale
Frane / piene
Alluvioni
Contrasto dei rischi derivati dall’energia atomica
Sostanze batteriologiche / chimiche / radiologiche
Sicurezza sul lavoro
prevenzione di incendi e delle esplosioni
Vigilanza limitata alla prevenzione incendi
Rilascio del CPI
Formazione delle figure sensibili – addetti emergenze, evacuazione antincendio
Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
VVF
assistenza
•Attività di assistenza
•Informazione e formazione
•Interveni mirati di approfondimento su temi specifici
•Forniscono materiale informtaivo
•Supervisione alle prove di evacuazione a scopo educativo
Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione
Protezione Civile
Ruolo
• struttura della Presidenza del Consiglio dei ministri
• organizzata operativamente a livello provinciale
• Coordina tutti i soccorsi in caso di calamità
• Prepara provvedimenti normativi eccezionali e ordinanze per far fronte alle
calamità e ridurre al minimo i danni a persone e cose
• Gestisce le reti di monitoraggio pper la previsione, prevenzione , valutazione e
mitigazione dei rischi definendo procedure di intervento comuni;
• centro di studi e formazione regionale di previsione e prevenzione collabora
con la scuola;
Ambito
• rischio sismico
• rischio idrogeologico
• incendi boschivi
• rischi sanitario
• rischio antropico (attività svolte dall'uomo all'interno del sistema urbano)
• Salvaguardia dei beni culturali
Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione
Organismi provinciali di coordinamento - OPC
• il D.Lgs. 81/08 ne ha previsto l’istituzione formale;
• la presidenza e organizzazione spetta alle ASL capoluogo di Provincia
• gli altri componenti sono :
•DTL
•INAIL
•INPS
•VVF
• elaborare piani di attività e progetti specifici aderenti alla realtà territoriale;
• indirizzare e programmare le attività di prevenzione e vigilanza nel territorio
provinciale;
• fornire risposte alle istanze provenienti dal territorio per supportare le
aziende nell’adempimento degli obblighi previsti dalle norme;
• promuovere la cooperazione con le parti sociali e con altri enti per le funzioni
di promozione della salute.;
Relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione
Associazioni imprenditoriali di categoria , Organizzazioni sindacali e comitati partitetici
• programmare attività formative
• elaborare, raccogliere e divulgare buone prassi ai fini prevenzionistici
• sviluppare azioni inerenti alla salute e sicurezza sul lavoro
• assistere le imprese nell’attuazione degli adempimenti in materia,
• effettuando, anche, sopralluoghi conoscitivi nelle unità produttive locali.
Attraverso questi organismi le associazioni di categoria possono concretizzare
forme di collaborazione con la scuola impegnandosi a:
• mettere a disposizione materiale informativo (pubblicazioni, opuscoli,
sintesi di studio, dati estrapolati dalla propria banca dati informatica)
per allievi e per tutto il personale operativo della scuola
• assistere le scuole nell'individuazione di aziende innovative nell'ambito
della tutela della sicurezza dei lavoratori, al fine di favorire
l'inserimento di studenti in tirocinio o stage
• promuovere progetti sulla sicurezza rivolti a istituti a indirizzo tecnico
o professionale..
Magistratura
Funzione
giurisdizionale
applicazione delle norme giuridiche pre la risoluzione di
controversie tra cittadini o cittadini e stato
Organo
giudicante
Magistratura Ordinaria
Giudici Giurisdizione
Civile
Giudici Giurisdizione
Penale
giudice accerta la responsabilità di colui che è accusato di avere commesso un reato.
Fatti che per la loro gravità non sono ritenuti lesivi solo del singolo ma vengono
ritenuti lesivi di interessi dalla collettività.
Magistratura
Pecuniaria ( multa)
Denaro
Sanzione
Pena
Detentiva (reclusione in
carcere)
Pubblico
Ministero
Giudice che veglia sull’osservazione delle leggi e tutela diritti stato
Agisce sulla repressione dei reati
Titolare dell’accusa, esercita azione penale, svolge indagini
Richiesta emissione decreto
penale – pena pecuniaria
GIP accoglie
GIP rigetta
Richiesta rinvio a gudizio
Pena pecuniaria
15 gg per
contestarla
Udienza Preliminare innanzi al GIP
Magistratura
Tutti gli operatori dei Servizi di Vigilanza
U.P.G.
Riferiscono le notizie di reato al Pubblico ministero
Inoltrano le informative d’indagine al P.M.
In genere questi Servizi sono già attivi nei confronti della
formazione nelle scuole
Nell’ottica di una promozione della cultura della sicurezza intesa
nella sua accezione più vasta, la scuola può ottenere rilevanti
vantaggi nell’instaurare una collaborazione con i magistrati locali.
Infatti essi possono assicurare alla scuola interventi informativi
sugli aspetti della legalità, possono partecipare a momenti
formativi delle figure della sicurezza e fornire risposte a precisi
quesiti non solo in tema di sicurezza ma anche di responsabilità,
comportamenti a rischio
Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza
ECCO COSA RISCHIA CHI NON RISPETTA LE REGOLE
L'inosservanza, da parte del lavoratore, delle disposizioni sul rapporto di lavoro
stabilite da leggi e dai contratti, può dar luogo all'applicazione di sanzioni
disciplinari che, secondo la gravità dell'infrazione, possono essere le seguenti:
a) richiamo verbale;
b) ammonizione scritta;
c) multa;
d) sospensione dal lavoro e dalla retribuzione;
e) licenziamento per mancanze.
Nell'applicazione delle sanzioni il datore di lavoro dovrà tenere conto del principio di
proporzionalità che deve sussistere tra infrazione e sanzione
Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza
E’ importante però rispettare la procedura prevista dalla legge e dal CCNL:
L'esposizione in bacheca del regolamento disciplinare
Il datore di lavoro (a norma dell'articolo 7, comma 1, della Legge 300/70)
e' obbligato a esporre, in un luogo accessibile a tutti i lavoratori
dell'azienda o dell'unità produttiva, le norme disciplinari relative: alle
sanzioni, alle infrazioni in relazione alle quali ciascuna sanzione può
essere applicata, alle procedure di contestazione delle stesse. La non
affissione dell'insieme di norme che compongono tale codice
disciplinare ha come conseguenza la nullità dei provvedimenti
disciplinari eventualmente adottati, poiché é uno dei presupposti
essenziali richiesti dalla legge.
Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza
Procedure per l'adozione e l'impugnazione dei provvedimenti disciplinari
Le aziende che intendessero comminare (infliggere) al lavoratore un provvedimento
disciplinare, più grave del rimprovero verbale, ai sensi dell'articolo 7 della legge 300/70, salvo
condizioni più favorevoli, formalizzate attraverso la contrattazione collettiva, devono
osservare la seguente procedura.
1) L'azienda contesterà al lavoratore i fatti costitutivi dell'infrazione. La contestazione deve
essere: a) tempestiva, rispetto al momento in cui si é verificata l'infrazione ovvero, rispetto al
momento dell'effettiva conoscenza della stessa da parte del datore di lavoro; b) circostanziata,
in ordine al fatto addebitato e alle circostanze di tempo e luogo in cui questo sarebbe
avvenuto; c) effettuata in forma scritta. Questo é un requisito essenziale senza il quale la
contestazione é giuridicamente inesistente.
2) Il lavoratore entro cinque giorni dalla data del ricevimento della contestazione, deve
presentare le proprie giustificazioni, per iscritto, oppure di persona, con l'assistenza di un
rappresentante dell'associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato. A questo
proposito va osservato che il termine di cinque giorni decorre dal giorno successivo a quello
della notifica della contestazione.
3) Se il provvedimento non viene comminato al lavoratore entro il termine previsto dal CCNL,
queste ultime si intendono accolte. Va detto che l'orientamento prevalente della
Giurisprudenza ritiene illegittimo il provvedimento disciplinare intimato prima che siano
trascorsi, dalla data di contestazione degli addebiti, i 5 giorni di intervallo minimo previsti dalla
legge.
Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza
Impugnazione
Ai sensi dell'art. 7,Legge n. 300, il lavoratore che intende impugnare il provvedimento avanti il
Collegio di conciliazione e arbitrato, deve farlo entro 20 giorni dalla data di comunicazione del
provvedimento stesso. In sede giudiziaria il provvedimento può essere impugnato nei termini
di 5 anni.
La prescrizione delle sanzioni disciplinari
L'ultimo comma dell'art. 7, legge 300, prevede che non si possa tenere conto, ad alcun effetto,
delle sanzioni disciplinari decorsi due anni dalla loro applicazione. Questo vuol dire che dopo il
compimento di un bienno la sanzione disciplinare non può provocare alcun effetto. Trascorso
dunque tale periodo, la sanzione disciplinare non può essere invocata come precedente di
recidiva.
Per semplicità si indicano le infrazioni previste dal CCNL metalmeccanico (Contratto
Assolombarda: 8 giugno 1999 Articoli 24 e 25, disc. gen., sezione terza). Gli altri contratti
collettivi però non si discostano sensibilmente da tale CCNL.
Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza
infrazioni previste dal CCNL metalmeccanico
a) ammonizione scritta, multa e sospensione.
Possono essere inflitte al lavoratore che:
- non si presenti al lavoro o abbandoni il proprio posto di lavoro senza giustificato motivo, oppure
non giustifichi l'assenza entro il giorno successivo a quello dell'inizio dell'assenza stessa, salvo il
caso di impedimento giustificato;
- senza giustificato motivo ritardi l'inizio del lavoro o lo sospenda;
- compia lieve insubordinazione nei confronti dei superiori;
- esegua negligentemente o con voluta lentezza il lavoro affidatogli; per disattenzione o negligenza
guasti il materiale dello stabilimento o il materiale di lavorazione;
- venga trovato in stato di manifesta ubriachezza durante l'orario di lavoro;
- fuori dall'azienda compia, per conto terzi, lavoro di pertinenza dell'azienda stessa; contravvenga al
divieto di fumare laddove questo esista e sia indicato con apposito cartello;
- esegua entro l'officina dell'azienda lavoro di lieve entità per conto proprio o di terzi fuori
dall'orario di lavoro e senza sottrazione di materiale dell'azienda stessa ma con uso di attrezzature
dell'azienda;
- in altro modo trasgredisca l'osservanza del contratto di lavoro o commetta qualsiasi mancanza che
porti pregiudizio alla disciplina, alla morale, all'igiene e alla sicurezza dello stabilimento.
L'ammonizione verrà applicata per le mancanze di minor rilievo; la multa e la sospensione per
quelle di maggiore gravità. L'importo delle multe, che non costituisce risarcimento di danni, é
devoluto alle istituzioni assistenziali e previdenziali di carattere aziendale o, in mancanza,all'Inps.
Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza
infrazioni previste dal CCNL metalmeccanico
b) licenziamento per mancanze, con preavviso.
In tale provvedimento incorre il lavoratore che commetta infrazioni alla disciplina e alla diligenza
del lavoro che, pure essendo di maggior rilievo di quelle contemplate per le ammonizioni scritte, le
multe e le sospensioni, non siano così gravi da rendere applicabile il licenziamento senza preavviso.
A titolo indicativo rientrano nelle infrazioni di cui sopra:
- le insubordinazioni ai superiori;
- il sensibile danneggiamento colposo al materiale dello stabilimento o il materiale di lavorazione;
- l'esecuzione, senza permesso, di lavoro nell'azienda per conto proprio o di terzi, di lieve entità,
senza impiego di materiale dell'azienda stessa;
- la rissa nello stabilimento fuori dai reparti di lavorazione;
- l'abbandono del posto di lavoro da parte del personale a cui siano specificatamente affidate
mansioni di sorveglianza, di custodia, di controllo a eccezione dei casi previsti per analoga
mancanza nella ipotesi di licenziamento senza preavviso;
- le assenze ingiustificate prolungate oltre i quattro giorni consecutivi o assenze ripetute per tre
volte in un anno nel giorno seguente le festività o ferie;
- la condanna a una pena detentiva comminata al lavoratore (sentenza passata in giudicato), per
azione commessa non in connessione con lo svolgimento del rapporto di lavoro, che leda la figura
morale del lavoratore;
- le recidive in qualunque delle mancanze contemplate quando siano stati comminati due
provvedimenti di sospensione di cui alla lettera a).
Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza
infrazioni previste dal CCNL metalmeccanico
c) licenziamento per mancanze, senza preavviso.
In tale provvedimento incorre il lavoratore che provochi all'azienda grave nocumento morale o
materiale o che compia, in connessione con lo svolgimento del rapporto di lavoro, azioni che
costituiscono delitto a termine di legge. A titolo indicativo rientrano nelle infrazioni di cui sopra:
- la grave insubordinazione ai superiori;
- il furto nell'azienda o il trafugamento di schizzi o di disegni di macchine e di utensili o di altri
oggetti o di documenti dell'azienda, il danneggiamento volontario al materiale dell'azienda o al
materiale di lavorazione;
- l'abbandono del posto di lavoro da cui possa derivare pregiudizio all'incolumità delle persone o
alla sicurezza degli impianti o, comunque, il compimento di azioni che implichino gli stessi
pregiudizi
- il fumare ove ciò può recare pregiudizio all'incolumità delle persone o alla sicurezza degli impianti;
- l'esecuzione, senza permesso, di lavoro dell'azienda per conto proprio o di terzi, di non lieve
entità e/o con l'impiego di materiale dell'azienda stessa;
- la rissa all'interno dei reparti di lavorazione
Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza
infrazioni previste dal CCNL metalmeccanico
d) sospensione cautelare non disciplinare.
Nel caso in cui la mancanza commessa possa comportare il licenziamento senza preavviso, l'azienda
potrà disporre la sospensione cautelare non disciplinare del lavoratore, con effetto immediato, per
un periodo massimo di sei giorni. Anche in questo caso il datore di lavoro dovrà comunicare per
iscritto al lavoratore i fatti rilevanti ai fini del provvedimento e dovrà esaminare le eventuali
giustificazioni.
Qualora il datore di lavoro ritenesse non valide le giustificazioni e pertanto procedesse al
licenziamento, questo avrà affetto dal momento in cui é stata disposta la sospensione, in caso
contrario qualora il datore di lavoro ritenesse valide le giustificazioni i giorni in cui il lavoratore é
stato sospeso cautelarmente dovranno essere retribuiti.
Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza
Disporre ed esigere l'osservanza delle norme di prevenzione
La Cassazione ha sancito l'assoluta continuità tra l'obbligo di disporre ed esigere l'osservanza delle
misure di sicurezza da parte dei lavoratori
Disporre ed esigere
Il datore di lavoro, i dirigenti e i preposti devono, nell’ambito delle rispettive attribuzioni e competenze,
disporre ed esigere che i singoli lavoratori osservino le norme di igiene e sicurezza (Corte di
Cassazione pen. 20 settembre 2002 n. 31427).
Per adempiere a tale obbligo, anche mediante opportuni mirati controlli, il datore di lavoro deve
usare tutta l’autorità di cui è investito, adottando, se necessario, provvedimenti sanzionatori a
carico dei lavoratori riottosi, fino a giungere, nei casi più gravi, alla misura del licenziamento
per giusta causa (Corte di Cassazione pen. 3 marzo 1993 in causa Zoccola; Corte di Cassazione
pen. 6 ottobre 1995 in causa Villa; Corte di Cassazione pen. 26 gennaio 1999 n. 1017).
Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza
Il carattere di tassatività delle misure di sicurezza comporta che l’incolumità dei lavoratori debba
essere tutelata anche contro la loro volontà ( Corte di Cassazione pen. 31 maggio 1986 n.
4628: Le norme di sicurezza dettate a tutela dell’integrità fisica del lavoratore devono essere
attuate anche contro la volontà del lavoratore stesso, sicchè risponde della loro violazione il
datore di lavoro che non esplichi la sorveglianza necessaria alla rigorosa osservanza delle
norme medesime.).
La giurisprudenza in più occasioni ha ribadito l’obbligo di esigere e disporre l’osservanza delle
misure di prevenzione, in assoluta continuità
Modalità di esercizio della funzione di controllo sul rispetto della sicurezza
Gli obblighi dell’imprenditore in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro non si
esauriscono nell’adozione delle attrezzature necessarie a tale scopo, ma si estendono alla
costante vigilanza diretta a prevenire e, in ogni caso, a far tempestivamente cessare eventuali
manomissioni da parte dei dipendenti.
Ne consegue che l’accertata violazione di una norma antinfortunistica vale da sola a configurare la
colpa del datore di lavoro ( Corte di Cassazione pen. 7 maggio 1999 n. 5679).
L’applicazione delle cautele antinfortunistiche non può essere affidata alla valutazione
discrezionale degli stessi lavoratori (Corte di Cassazione 25 maggio 2000 n. 688).
Sono fatti salvi i casi di comportamento abnormi, cioè quando la condotta del lavoratore sia del
tutto anomala, esorbitante dal procedimento di lavoro a cui questi è addetto ed in dispregio
delle istruzioni impartite dal datore di lavoro (Corte di Cassazione 14 agosto 2004 n. 15896;
Corte di Cassazione 16 luglio 2004 n. 31303).
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