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ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLE RISORSE UMANE Prof . Stefano Paneforte Anno Accademico 2015/2016 II Canale LE POLITICHE E LA PIANIFICAZIONE DELLE RISORSE UMANE : IL RECLUTAMENTO E LA SELEZIONE 3° Lezione RICAPITOLANDO… IL RAPPORTO AMBIENTE - STRATEGIA – STRUTTURA- RISORSE UMANE -Il legame tra business, strategia e struttura organizzativa -Il contratto psicologico organizzazione e persone -Le determinanti del comportamento organizzativo (le motivazioni al lavoro: le competenze) IL SISTEMA INTEGRATO DI GESTIONE E SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE - Dalla pianificazione strategica alle politiche di gestione/sviluppo delle risorse umane - La Gestione delle Risorse Umane: finalità, funzioni e interazioni con la funzione organizzazione Intervento del Prof. Stefano Paneforte 2 DI COSA PARLEREMO OGGI? I SISTEMI DI RECLUTAMENTO, SELEZIONE E INSERIMENTO Analisi, descrizione e valutazione delle posizioni Come si scrive un CV Job profile Intervento del Prof. Stefano Paneforte 3 LE POLITICHE E LA PIANIFICAZIONE DELLE RISORSE UMANE STRATEGIE AZIENDALI PIANI DI GESTIONE Previsione esigenze di personale: •professionalità critiche •fabbisogno quantitativo Bilancio esigenze/disponibilità Mercato interno •Investimenti •disinvestimenti •diversificazioni COMPETENZE: •capacità •conoscenze •comportamenti Previsione di struttura: •a breve •a medio ACQUISIZIONE Piani di successione Mercato esterno Inventario delle risorse disponibili: •Reclutamento •valutazione delle prestazioni •selezione •valutazione del potenziale Sviluppo delle risorse •inserimento •eventuali riconversioni •Sentieri di carriera, piani formazione •piani di mobilità, sistemi d’incentivazione Intervento del Prof. Stefano Paneforte 4 IL PROCESSO DI RECLUTAMENTO, SELEZIONE ED INSERIMENTO Piani del personale DEFINIZIONE DEI FABBISOGNI Descrizione della posizione Descrizione della figura professionale Caratteristiche personali Fonti interne Fonti esterne Competenze: PROFILO PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO Conoscenze Capacità Comportamenti ATTIVAZIONE DELLE FONTI DEL RECLUTAMENTO SELEZIONE Pre-selezione Selezione approfondita Graduatoria dei candidati ASSUNZIONE Accoglimento Inserimento Intervento del Prof. Stefano Paneforte 5 IL RECLUTAMENTO, LA SELEZIONE E L’INSERIMENTO Il sottosistema di RECLUTAMENTO E SELEZIONE è costituito dall’insieme delle politiche e dei criteri che regolano i processi volti a gestire i flussi di entrata di Risorse Umane e le variabili che li condizionano. Assicurare nel tempo la scelta delle persone più adatte a ricoprire determinate posizioni o ruoli critici dell’organizzazione in un’ottica prospettica. Intervento del Prof. Stefano Paneforte 6 FASI DEL PROCESSO DI RECLUTAMENTO, SELEZIONE E INSERIMENTO DEFINIZIONE DEI FABBISOGNI QUANTITATIVI E QUALITATIVI suddivisi per settore aziendale, ovvero per aree e famiglie professionali, per livello, grado di maturità professionale, ecc. IDENTIFICAZIONE DEL PROFILO PROFESSIONALE di riferimento RICERCA E ATTIVAZIONE DELLE FONTI DEL RECLUTAMENTO (interne ed esterne) PRE-SELEZIONE SELEZIONE propriamente detta DEFINIZIONE DI UNA GRADUATORIA di merito dei candidati idonei ASSUNZIONE ACCOGLIMENTO Intervento del Prof. Stefano Paneforte 7 DEFINIZIONE DEI FABBISOGNI •La DEFINIZIONE DEI FABBISOGNI DEL PERSONALE trova riscontro nei piani del personale e trova il necessario momento di specificazione attraverso l’identificazione delle figure professionali occorrenti tramite i seguenti riferimenti : dall’analisi e progettazione delle mansioni dalla definizione della posizione di lavoro o dal profilo di ruolo dai volumi di attività dai contatti attivati dal responsabile della selezione le strutture richiedenti. Intervento del Prof. Stefano Paneforte con 8 L’IDENTIFICAZIONE DEL PROFILO PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO Lo scopo è quello di OTTENERE UN RITRATTO, del candidato considerato ideale , non solo RISPETTO ALLE MANSIONI connesse ad un determinato incarico, ma anche in linea con la flessibilità richiesta. PER VALUTARE LE CAPACITÀ DI ADATTAMENTO NEL TEMPO AD ALTRI RUOLI E ATTIVITÀ Il PROFILO PROFESSIONALE consiste allora nella: Descrizione della figura professionale attesa, derivata dal profilo di ruolo (Descrizione della posizione) Caratteristiche personali. Intervento del Prof. Stefano Paneforte 9 DEFINIZIONE DEL PROFILO PROFESSIONALE L’IMPOSTAZIONE DEL PROCESSO DI SELEZIONE DIPENDE ANCHE DAL REPERIMENTO E DALL’ANALISI DI ALCUNI DATI ANALISI E DESCRIZIONE DELLE POSIZIONI Riferimenti qualitativi profilo di ruolo Intervento del Prof. Stefano Paneforte VOLUMI DI ATTIVITÀ Numero di persone occorrenti 10 LA POSIZIONE ORGANIZZATIVA LA POSIZIONE ORGANIZZATIVA mission task/responsabilità POSIZIONE PUNTO DI ACCUMULAZIONE DI RESPONSABILITÀ CHE RICHIEDONO CONOSCENZE E CAPACITÀ SPECIFICHE Intervento del Prof. Stefano Paneforte 11 LA POSIZIONE ORGANIZZATIVA ESSENDO L’ELEMENTO DI MAGGIORE DETTAGLIO DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA (E QUINDI IL “PUNTO DI CONTATTO” TRA L’ORGANIZZAZIONE E LA PERSONA), RAPPRESENTA UN ELEMENTO CENTRALE DAL QUALE SI FANNO DIPENDERE NUMEROSE DECISIONI GESTIONALI: •Chi assumo? •Quanto pago il titolare di quella posizione? •Chi ha le competenze per ricoprire quella posizione? •Che devo fare per sviluppare competenze tali da consentire a mr.X di ricoprire quella posizione? •Etc… Intervento del Prof. Stefano Paneforte 12 POSIZIONI INDIVIDUALI La posizione individuale, che rappresenta l’elemento più piccolo della struttura organizzativa, si definisce come un PUNTO DI ACCUMULO DI COMPITI E RESPONSABILITÀ. Nel progettare le diverse posizioni organizzative è necessario definire: •NUMERO COMPITI ASSEGNATI (specializzazione orizzontale) •AUTONOMIA del titolare nello svolgere il lavoro assegnato (specializzazione verticale) Intervento del Prof. Stefano Paneforte 13 POSIZIONI INDIVIDUALI Autonomia, regolazione, controllo DIVISIONE VERTICALE DEL LAVORO MANSIONE RICCA COMPITO MANSIONE VARIA VARIETÀ DIVISIONE ORIZZONTALE DEL LAVORO Intervento del Prof. Stefano Paneforte 14 POSIZIONI INDIVIDUALI Specializzazione verticale e orizzontale possono essere variamente combinate fra loro dando luogo a differenti tipologie di posizioni: caratterizzate da conoscenze tecnico-specialistiche di livello più o meno elevato POSIZIONI OPERATIVE POSIZIONI GESTIONALI POSIZIONI MISTE Intervento del Prof. Stefano Paneforte caratterizzate da capacità prettamente manageriali dove i due fattori si combinano in proporzioni diverse man mano che si passa da livelli alti ai capi delle unità operative. 15 LE FASI DELLA JOB EVALUATION •JOB ANALYSIS: esame approfondito delle posizioni di lavoro; •JOB DESCRIPTION: esposizione scritta ed analitica dei compiti; •JOB EVALUATION: definizione del valore relativo di ogni posizione Intervento del Prof. Stefano Paneforte 16 ANALISI, DESCRIZIONE E VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ANALISI indagine sui contenuti delle posizioni DESCRIZIONE produzione di “job description” VALUTAZIONE determinazione del peso della posizione EQUITÀ INTERNA Intervento del Prof. Stefano Paneforte COMPETITIVITÀ VS ESTERNO 17 ANALISI E DESCRIZIONE DELLE POSIZIONI SCOPO Ragion d’essere FINALITÀ ATTIVITÀ Mansioni RISULTATI Risultato finale attesi •Risultati quantitativi e qualitativi •Comportamenti organizzativi Intervento del Prof. Stefano Paneforte 18 ANALISI E DESCRIZIONE DELLE POSIZIONI L’ANALISI E LA DESCRIZIONE DELLE POSIZIONI È LA METODOLOGIA PER DEFINIRE L’ARTICOLAZIONE E L’IMPORTANZA RELATIVA DELLE POSIZIONI ALL’INTERNO DELL’AZIENDA. ESSA CONSENTE DI: •Chiarire le aree di responsabilità presenti nell’organizzazione; •Mettere a fuoco le componenti gestionali, organizzative, professionali presenti nelle varie posizioni; •Indicare le mansioni e le finalità di ciascuna posizione; •Pesare l’importanza relativa delle diverse posizioni e stabilire una graduatoria (grading) delle stesse; •Definire gli inquadramenti. Intervento del Prof. Stefano Paneforte 19 ANALISI DELLE POSIZIONI INTERVISTE QUESTIONARIO titolare della posizione capo gerarchico DESCRIZIONE DELLA POSIZIONE validata dal capo gerarchico validata dal titolare della posizione Intervento del Prof. Stefano Paneforte 20 Uno STRUMENTO di ANALISI della POSIZIONE: L’INTERVISTA L’ANALISI E LA DESCRIZIONE DELLE POSIZIONI SERVE A COMPRENDERE LO STATO DELLE POSIZIONI STESSE, PER VERIFICARE LE EVENTUALI DIFFERENZE ESISTENTI FRA IL DISEGNO ORIGINARIO E L’ORGANIZZAZIONE IN AZIONE, PERMETTENDO ALLE PERSONE DI PERCEPIRE ED INTERIORIZZARE PIÙ FACILMENTE LE ASPETTATIVE DELL’ORGANIZZAZIONE INTERVISTA Intervento del Prof. Stefano Paneforte Oggetto d’indagine non è la persona (caratteristiche o prestazioni svolte) ma la posizione in quanto parte del contesto organizzativo e, quindi: insieme di azioni da compiere, obiettivi, responsabilità, ambiente di riferimento, mezzi a disposizione, conoscenze richieste 21 STESURA DELL’INTERVISTA STESURA PREPARAZIONE DEL COLLOQUIO: Dati generali dell’azienda; Missione; Aree coordinate e organico; Vincoli e Autonomie manageriali; Gruppi di lavoro, task force, Comitati, incarichi speciali; Sistema relazioni. Intervento del Prof. Stefano Paneforte 22 L’NTERVISTA La persona intervistata è ESPERTA della posizione INTERVISTA Approfondimento dell’organigramma Contenuti delle macroaree di attività(e delle funzioni subordinate) Evoluzione del ruolo nel tempo Principali criticità del ruolo Attività svolte direttamente dal ruolo Organizzazione: Tipologia di rapporto gerarchico Tipologia di controllo (effettuato o ricevuto) Tipologia del reporting Gruppi di lavoro, task-force… Intervento del Prof. Stefano Paneforte 23 VANTAGGI DELL’INTERVISTA COME STRUMENTO D’INDAGINE Omogeneità dei risultati Possibilità di immediato utilizzo Attendibilità dei risultati Partecipazione degli intervistati all’attività di rilevazione Intervento del Prof. Stefano Paneforte 24 L’INTERVISTA COME STRUMENTO D’INDAGINE Presuppone un comunicazione inter-individuale L’efficacia dell’intervista dipende dal grado di comprensione che si ottiene dalle informazioni Occorre cooperazione tra intervistatore e intervistato Intervento del Prof. Stefano Paneforte 25 DESCRIZIONE DELLE POSIZIONI SCOPO Perché esiste la PO DIMENSIONE Budget gestito, fatturato generato, n° collaboratori ORGANIGRAMMA Relazioni con altre unità, posizioni, etc… CONTESTO Insieme dei vincoli, processi e progetti in cui è coinvolta la PO ATTIVITÀ FONDAMENTALI FINALITÀ Attività svolte, con evidenza degli input ricevuti e degli output richiesti Obiettivi da raggiungere in relazione agli input ricevuti e agli output richiesti (con tipo di responsabilità: primaria, condivisa, contributoria, remota) Intervento del Prof. Stefano Paneforte 26 LA POSIZIONE: lo SCOPO ESPRIMERE SINTETICAMENTE LA/LE FINALITÀ PRIORITARIE PRESIDIATE ESEMPIO Per un responsabile di produzione la finalità è assicurare la realizzazione dei volumi di produzione programmati, nel rispetto dei mix, dei tempi, dei costi e dei livelli qualitativi definiti Intervento del Prof. Stefano Paneforte 27 LA POSIZIONE: le DIMENSIONI OBIETTIVO INDIVIDUARE LE DIMENSIONI E I VALORI ECONOMICI SUI QUALI LA POSIZIONE HA UN IMPATTO Dimensioni tipiche INDIVIDUARE PIÙ VALORI ECONOMICI per la SCELTA DEL VALORE PIÙ CORRETTO DA PARTE DEL VALUTATORE NUMERO di COLLABORATORI DIRETTAMENTE DIPENDENTI NUMERO TOTALE di COLLABORATORI TIPOLOGIA di COLLABORATORI BUDGET Costi Ricavi Investimenti Intervento del Prof. Stefano Paneforte 28 POSIZIONE: TIPO di SUPERVISIONE e GRADO DI AUTONOMIA OBIETTIVI VERSO COMPITI POLITICHE METODI/TECNICHE ISTRUZIONI OPERATIVE Intervento del Prof. Stefano Paneforte 29 VERIFICA DELLA DESCRIZIONE DELLA POSIZIONE CON IL SUPERIORE DEL TITOLARE DELLA POSIZIONE ED ALTRI EVENTUALI LIVELLI GERARCHICI Verificare la rispondenza della descrizione ai contenuti effettivi PER Apportare modifiche e integrazioni necessarie Certificare, attraverso l’approvazione del capo, la job description ai fini della valutazione Intervento del Prof. Stefano Paneforte 30 DALLA POSIZIONE AL PROFILO PROFESSIONALE PROFILO PROFESSIONALE POSIZIONE •Attività •Relazioni organizzative •Finalità Intervento del Prof. Stefano Paneforte INTERAZIONE •Conoscenze professionali •Competenze manageriali 31 L’ITER SELETTIVO Intervento del Prof. Stefano Paneforte 32 RICERCA E ATTIVAZIONE DELLE FONTI DI RECLUTAMENTO Intervento del Prof. Stefano Paneforte 33 Le fonti di reclutamento si distinguono in : FONTI INTERNE , ovvero quelle costituite dalle persone presenti in azienda (mercato interno delle risorse), rappresentano per l’organizzazione l’universo di professionalità disponibili e come tali presuppongono una costante attenzione al patrimonio umano sia nei suoi aspetti soft (in termini di motivazione e clima) quanto ai fattori connessi alle difficoltà di sostituibilità delle persone. Esse sono rinvenibili nei seguenti interventi: Mobilità orizzontale e verticale Riconversione professionale Archivio dei potenziali Domande di trasferimento Annunci alle bacheche Bandi di concorso interni Intervento del Prof. Stefano Paneforte 34 RICERCA E ATTIVAZIONE DELLE FONTI DI RECLUTAMENTO (SEGUE) Le FONTI ESTERNE sono più differenziate di quelle interne e possono essere usate in combinazione ed integrazione con esse . Le fonti esterne si articolano in : Il mercato libero del lavoro I centri per l’impiego Le aziende concorrenti e non Le università, scuole, gli istituti di formazione superiore…. Le domande spontanee Le società di consulenza e di head hunting Web recruitment I social network Le società di lavoro interinale Intervento del Prof. Stefano Paneforte 35 LA SELEZIONE La SELEZIONE del personale è un’area di attività della gestione delle risorse umane con la specifica finalità di consentire un miglior impiego delle stesse cercando, per ogni attività, la persona più adatta in base a personalità, attitudini, aspirazioni, competenze e motivazioni La “ SELEZIONE PROPRIAMENTE DETTA” rappresenta un processo permanente e si articola in tre momenti fondamentali: Pre-selezione ( o selezione sulla carta ) Selezione approfondita, che comprende le sottofasi di individuazione e scelta degli strumenti e delle prove di selezione e quella di somministrazione degli stessi. Definizione della graduatoria di merito dei candidati. Intervento del Prof. Stefano Paneforte 36 I FASE DELLA SELEZIONE: LA PRE-SELEZIONE Intervento del Prof. Stefano Paneforte 37 La PRE-SELEZIONE consiste nello spoglio dei curricula in base ai requisiti oggettivi, età, titoli di studio, pregressa esperienza, ecc, confrontati con quelli considerati essenziali al profilo professionale tracciato . Questa fase di accoglimento per le prove di selezione si articola in : Convocazione dei candidati ritenuti idonei Eventuale intervista preliminare Compilazione di un questionario informativo. Intervento del Prof. Stefano Paneforte 38 II FASE DELLA SELEZIONE: LA SELEZIONE APPROFONDITA Intervento del Prof. Stefano Paneforte 39 II FASE DELLA SELEZIONE: LA SELEZIONE APPROFONDITA La Selezione approfondita è finalizzata alla ricerca della congruenza tra soggetto e profilo professionale richiesto. Gli strumenti utilizzati Tests Intervista di gruppo Colloquio individuale Assessment center Intervento del Prof. Stefano Paneforte diversi livelli di oggettività , attendibiltà e applicabilità di somministrazione 40 III FASE DELLA SELEZIONE: LA GRADUATORIA DEI CANDIDATI Intervento del Prof. Stefano Paneforte 41 Si valutano i risultati e la coerenza di questi con gli obiettivi predeterminati per poi formulare una graduatoria, in base alla quale si sceglie il novero dei candidati considerati idonei Intervento del Prof. Stefano Paneforte 42 L’ASSUNZIONE, L’ACCOGLIMENTO E L’INSERIMENTO Intervento del Prof. Stefano Paneforte 43 Nella fase di assunzione si invitano le persone a fornire la documentazione necessaria e si effettuano tutte le procedure burocratiche relative nonché la firma del contratto Nella fase di accoglimento si cerca di attenuare l’impatto fra il patrimonio culturale del neo-assunto ed il contesto aziendale Nella fase di inserimento il nuovo dipendente sarà affidato ad un tutor per facilitare il processo di assimilazione e partecipazione alla vita aziendale. Intervento del Prof. Stefano Paneforte 44 IDENTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE IDENTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE DI CIASCUNA POSIZIONE DI LAVORO Le CONOSCENZE, ovvero il patrimonio di nozioni, rispetto ad un preciso dominio cognitivo, che non implica necessariamente la messa in atto di capacità Le COMPETENZE TRASVERSALI, che rappresentano lo strumento per concretizzare e tradurre in risultati le conoscenze possedute QUALITA’ PERSONALI che caratteristiche personali ed individuali di natura prettamente psicologica in grado di influenzare atteggiamenti e comportamenti (es. teamwork, efficienza, proattività, etc.) Intervento del Prof. Stefano Paneforte 45 LE COMPETENZE MANAGERIALI •DECISIONALITÀ •TENSIONE AL RISULTATO •ORGANIZZAZIONE AREA RELAZIONALE •GESTIONE DELLE PERSONE •ORIENTAMENTO AL CLIENTE •COMUNICAZIONE Intervento del Prof. Stefano Paneforte AREA GESTIONALE AREA COGNITIVA •PROBLEM SOLVING •FLESSIBILITÀ E ADATTAMENTO •INIZIATIVA 46 LE COMPETENZE MANAGERIALI AREA COGNITIVA PROBLEM SOLVING Modalità di approccio alla soluzione dei problemi Intervento del Prof. Stefano Paneforte INIZIATIVA Ricerca e sviluppo autonomo di spunti, informazioni, approfondimenti, contatti, opportunità, miglioramenti operativi, ai fini del raggiungimento degli obiettivi assegnati FLESSIBILITA’ Capacità di lavorare efficacemente in un’ampia gamma di situazioni, con persone e gruppi diversi, di adattarsi ai cambiamenti nel mercato o nell’organizzazione, di risolvere problemi, anche nuovi, velocemente 47 LE COMPETENZE MANAGERIALI AREA GESTIONALE DECISIONALITA’ Capacità di scegliere una delle possibilità offerte sul campo di azione, dopo aver verificato le alternative complessive, e di esercitare la discrezionalità all'interno dei limiti di ruolo prescritti, al fine di raggiungere un obiettivo prefissato Intervento del Prof. Stefano Paneforte TENSIONE AL RISULTATO Motivazione e capacità di realizzare performance eccellenti, confrontando continuamente la propria attività con gli standard personali e/o degli altri, anche di fronte a difficoltà ed imprevisti ORGANIZZAZIONE Capacità di stabilire per se stessi e/o per gli altri il percorso che deve essere fatto per raggiungere lo scopo, di pianificare una corretta definizione ed utilizzazione delle risorse (comprese quelle umane) 48 LE COMPETENZE MANAGERIALI AREA RELAZIONALE GESTIONE RISORSE UMANE E LEADERSHIP Abilità di guidare e motivare gli altri, generando consenso sugli obiettivi da raggiungere. Abilità di motivare e incoraggiare sfruttando al meglio le loro potenzialità. Capacità di trasmettere la visione e i valori della Banca Intervento del Prof. Stefano Paneforte ORIENTAMENTO AL CLIENTE Attitudine a valutare e valorizzare i bisogni (anche futuri) del cliente (interno e esterno) con opportune azioni di coinvolgimento COMUNICAZIONE Capacità di trasmettere un messaggio, sia verbale che non verbale, in modo chiaro e comprensibile tanto nella formulazione del contenuto quanto rispetto alla situazione di riferimento 49 LE COMPETENZE TECNICO-PROFESSIONALI L’INSIEME DELLE CONOSCENZE, DEI METODI E DELLE TECNICHE NECESSARIE AL DIPENDENTE PER L’EROGAZIONE DELLA PRESTAZIONE COMPETENZA BASE AZIONI che identificano conoscenze di base e, in generale, collaborazione al raggiungimento dei risultati Intervento del Prof. Stefano Paneforte COMPETENZA GENERALE AZIONI che implicano conoscenze complete e, in generale, responsabilità sul raggiungimento dei risultati COMPETENZA APPROFONDITA AZIONI che implicano conoscenze complete, affinate dall’esperienza, ed esprimono indirizzo, coordinamento e controllo sui risultati; punto di riferimento per altri 50 RICERCA E ATTIVAZIONE DELLE FONTI DEL RECLUTAMENTO Le fonti di reclutamento si distinguono in : FONTI INTERNE , ovvero quelle costituite dalle persone presenti in azienda (mercato interno delle risorse), rappresentano per l’organizzazione l’universo di professionalità disponibili e come tali presuppongono una costante attenzione al patrimonio umano sia nei suoi aspetti soft (in termini di motivazione e clima) quanto ai fattori connessi alle difficoltà di sostituibilità delle persone. Esse sono rinvenibili nei seguenti interventi: Mobilità orizzontale e verticale Riconversione professionale Archivio dei potenziali Domande di trasferimento Annunci alle bacheche Bandi di concorso interni Intervento del Prof. Stefano Paneforte 51 RICERCA E ATTIVAZIONE DELLE FONTI DEL RECLUTAMENTO (segue) Le FONTI ESTERNE sono più differenziate di quelle interne e possono essere usate in combinazione ed integrazione con esse Le fonti esterne si articolano in : Il mercato libero del lavoro CPI (Centri per l’impiego) Le aziende concorrenti e non Le università, scuole, gli istituti di formazione superiore…. Le domande spontanee Le società di consulenza e di head hunting Web recruitment & Social network Le società di lavoro interinale Intervento del Prof. Stefano Paneforte 52 LA SELEZIONE La SELEZIONE del personale è un’area di attività della gestione delle risorse umane con la specifica finalità di consentire un miglior impiego delle stesse cercando, per ogni attività, la persona più adatta in base a personalità, attitudini, aspirazioni, competenze e motivazioni La “ SELEZIONE PROPRIAMENTE DETTA” rappresenta un processo permanente e si articola in tre momenti fondamentali: Pre-selezione ( o selezione sulla carta ) Selezione approfondita, che comprende le sottofasi di individuazione e scelta degli strumenti e delle prove di selezione e quella di somministrazione degli stessi. Definizione della graduatoria di merito dei candidati. Intervento del Prof. Stefano Paneforte 53 LA PRE-SELEZIONE La PRE-SELEZIONE consiste nello spoglio dei curricula in base ai requisiti oggettivi, età, titoli di studio, pregressa esperienza, ecc, confrontati con quelli considerati essenziali al profilo professionale tracciato . Questa fase di accoglimento per le prove di selezione si articola in : Convocazione dei candidati ritenuti idonei Eventuale intervista preliminare Compilazione di un questionario informativo. Intervento del Prof. Stefano Paneforte 54 IL CURRICULUM Intervento del Prof. Stefano Paneforte 55 IL CURRICULUM E’ IL DOCUMENTO CON CUI CI SI PROPONE AL MERCATO DEL LAVORO CON L'OBIETTIVO DI PROMUOVERE LA PROPRIA CANDIDATURA Intervento del Prof. Stefano Paneforte 56 A COSA SERVE IL CURRICULUM? Serve a fornire una DESCRIZIONE CHIARA e SINTETICA di me AL FINE DI ENTRARE IN CONTATTO CON IL MERCATO DEL LAVORO Intervento del Prof. Stefano Paneforte 57 UN CURRICULUM EFFICACE DEVE » » creare una prima impressione favorevole stimolare l’interesse verso il candidato e verso le sue risorse/capacità » essere attraente all’occhio e corretto nella forma » essere conciso nelle parole e ricco nei fatti essere convincente del fatto che il soggetto è la soluzione » del problema dell’azienda » risultare come un invito per chi legge ad approfondirlo, convocando la persona a colloquio Intervento del Prof. Stefano Paneforte 58 IL CURRICULUM IDEALE È FINALIZZATO, valorizza le informazioni centrali per la realtà o posizione a cui si rivolge SCHEMATICO, in modo da poter essere letto anche a “colpo d’occhio” SINTETICO, una o due pagine al massimo CHIARO E PRECISO, nell’evidenziare competenze ed esperienze Intervento del Prof. Stefano Paneforte 59 COME SI SCRIVE? I due aspetti sui quali concentrare l’attenzione sono: IL CONTENUTO (cosa scrivere) LA FORMA (come scrivere) Intervento del Prof. Stefano Paneforte 60 INFORMAZIONI PERSONALI ESEMPIO Informazioni personali Cognome(i/)/Nome(i) Cognome/i Nome/i Indirizzo(i) Numero civico, via, codice postale, città, nazione Telefono(i) Facoltativo (v. istruzioni) Fax Facoltativo (v. istruzioni) E-mail Facoltativo (v. istruzioni) Cittadinanza Facoltativo (v. istruzioni) Data di nascita Facoltativo (v. istruzioni) Sesso Facoltativo (v. istruzioni) Intervento del Prof. Stefano Paneforte Mobile: Facoltativo (v. istruzioni) 61 ESPERIENZE FORMATIVE ESEMPIO Istruzione e formazione Date Iniziare con le informazioni più recenti ed elencare separatamente ciascun corso frequentato con successo. Facoltativo (v. istruzioni) Titolo della qualifica rilasciata Principali tematiche/competenze professionali possedute Nome e tipo d'organizzazione erogatrice dell'istruzione e formazione Livello nella classificazione nazionale o internazionale Intervento del Prof. Stefano Paneforte Facoltativo (v. istruzioni) 62 ESPERIENZE FORMATIVE VANNO ELENCATI TUTTI I CORSI D’ INSEGNAMENTO E DI FORMAZIONE FREQUENTATI E PER I QUALI SIA STATA OTTENUTA UNA CERTIFICAZIONE (DIPLOMI O CERTIFICATI) • Gli studi compiuti possono essere riportati in ordine cronologico decrescente (partendo dall'esperienza più recente), oppure per aree tematiche • Per quanto riguarda i voti scolastici, se sono buoni è opportuno indicarli, diversamente è meglio farne a meno. E' consigliabile annotare l'argomento della tesi di laurea • Per i titoli di studio conseguiti all’estero è meglio riportare l’equivalenza formale con i titoli italiani Intervento del Prof. Stefano Paneforte 63 ESPERIENZE PROFESSIONALI ESEMPIO Esperienza professionale Date Iniziare con le informazioni più recenti ed elencare separatamente ciascun impiego pertinente ricoperto. Facoltativo (v. istruzioni) Lavoro o posizione ricoperti Principali attività e responsabilità Nome e indirizzo del datore di lavoro Tipo di attività o settore Intervento del Prof. Stefano Paneforte 64 ESPERIENZE PROFESSIONALI Vanno elencate, dalla più recente alla più remota, tutte le esperienze lavorative svolte, compresi stage e tirocini. Non trascurare le esperienze che hanno comportato aspetti particolari (ad esempio, un soggiorno all’estero, un’attività di contatto con il pubblico, ecc.). Intervento del Prof. Stefano Paneforte 65 LINGUE E’ opportuno indicare il livello di padronanza relativamente a: COMPRENSIONE DEL TESTO CONVERSAZIONE TRADUZIONE Se nello studio delle lingue hai ottenuto un diploma o un certificato che attesta le competenze acquisite, indica il livello e la data di rilascio dei documenti. Intervento del Prof. Stefano Paneforte 66 CAPACITA’ E COMPETENZE RELAZIONALI Serve a descrivere L’ABILITÀ E L’ATTITUDINE A STABILIRE E GESTIRE RAPPORTI CON ALTRE PERSONE utilizzando modalità di comunicazione appropriate. Si tratta, ad esempio, della capacità di lavorare con gli altri, di dare e chiedere informazioni in modo chiaro e preciso, di redigere correttamente testi scritti, di parlare in pubblico, ecc. Intervento del Prof. Stefano Paneforte 67 CAPACITA’ E COMPETENZE ORGANIZZATIVE Si riferiscono alla capacità di scegliere, decidere e attuare la strategia più adeguata nel contesto specifico in cui si opera. Si tratta, ad esempio, della capacità di operare in un’organizzazione, di organizzare e gestire eventi, progetti, gruppi, ecc. Solitamente, queste competenze riguardano il proprio comportamento professionale e sono spesso descritte con la formula essere in grado di, essere capace di, o con altre frasi dal significato equivalente. Intervento del Prof. Stefano Paneforte 68 CAPACITA’ E COMPETENZE TECNICHE Descrivono la padronanza di una DETERMINATA TECNICA o TECNOLOGIA connessa all’esercizio di una professione (ad esempio, competenze informatiche, competenze di gestione di tecnologie specifiche, utilizzo di tecniche secondo modelli standard, ecc.). Le competenze che rientrano in questa tipologia variano molto da un settore di attività all’altro e sono solitamente legate all’utilizzo di strumenti e/o alla conoscenza di specifiche procedure. Intervento del Prof. Stefano Paneforte 69 CAPACITA’ E COMPETENZE ARTISTICHE Vanno indicate le esperienze maturate in questo campo (ad esempio, la frequenza a corsi di teatro, musica, pittura, o anche la capacità di suonare uno strumento, ecc.) e tutto ciò che ritieni possa concorrere a tracciare un quadro esauriente delle tue capacità personali (ad esempio, capacità di recitare o di allestire uno spettacolo teatrale, di realizzare un videotape, ecc.). Intervento del Prof. Stefano Paneforte 70 CONOSCENZE INFORMATICHE PER QUESTA SEZIONE IL CONSIGLIO È QUELLO DI CREARE DEGLI ELENCHI PUNTATI: » Ambienti operativi » Linguaggi di programmazione » Capacità di utilizzo dei principali software » Esperienze specifiche su programmi grafici gestionali, di database » Utilizzo di internet » Possesso delle patente europea del computer Intervento del Prof. Stefano Paneforte 71 ARRICCHIRE E PERSONALIZZARE IL CURRICULUM DISPONIBILITÀ A TRASFERTE E/O TRASFERIMENTI: può essere indicata se ci si propone ad un’azienda ubicata in un luogo diverso da quello di residenza o se si risponde ad un’inserzione in cui sia specificamente richiesto. Generalmente è un’informazione che si dà nella lettera di presentazione. Intervento del Prof. Stefano Paneforte 72 LA SELEZIONE APPROFONDITA La SELEZIONE APPROFONDITA è finalizzata alla ricerca della congruenza tra soggetto e profilo professionale richiesto. Gli strumenti utilizzati Tests Intervista di gruppo Colloquio individuale Assessment center Intervento del Prof. Stefano Paneforte diversi livelli di oggettività , attendibiltà e applicabilità di somministrazione 73 GLI STRUMENTI DELLA SELEZIONE: I TEST CARATTERISTICHE Per definizione è lo strumento che, se usato in modo corretto, fornisce una misurazione obiettiva e standardizzata, sulla quale subentra l’interpretazione tecnica APPLICABILITA’ Somministrazione - INDIVIDUALE - COLLETTIVA Intervento del Prof. Stefano Paneforte ATTENDIBILITA’ Tecnica INTEGRATIVA la cui efficacia esiste solo in sinergia con altri strumenti In quanto fornisce dati solo su alcuni aspetti della personalità e/o delle attitudini, che è necessario approfondire con un rapporto personale CHI PUO’ USARLO Alcuni test possono venire somministrati da personale addestrato anche non psicologi, ma l’interpretazione deve essere fatta da psicologi QUANDO USARLO •per evidenziare la presenza di capacità/attitudini specifiche (test, indiv. e collett.) • in selezioni con grandi numeri serve per «scremare» (test collettivi) • per tutelarsi professionalmente da pressioni esterne o simili (test indiv. e collett.). 74 GLI STRUMENTI DELLA SELEZIONE: INTERVISTA DI GRUPPO CARATTERISTICHE Il confronto fra gli osservatori e la decisione collegiale, consentono una significativa riduzione della soggettività nel giudizio ovviamente in relazione all’osservazione degli aspetti comportamentali APPLICABILITA’ Per definizione solo collettivo 1) colloquio di gruppo 2) assessment center Intervento del Prof. Stefano Paneforte ATTENDIBILITA’ Tecnica INTEGRATIVA la cui efficacia esiste solo in sinergia con altri strumenti In quanto fornisce dati prevalentemente relativi al comportamento sociale del candidato CHI PUO’ USARLO Tecnico di selezione + tecnico di linea QUANDO USARLO Quando nel profilo professionale ideale vi è una netta prevalenza degli aspetti comportamentali/sociali 75 GLI STRUMENTI DELLA SELEZIONE: IL COLLOQUIO INDIVIDUALE CARATTERISTICHE Pur presentandosi quale strumento meno standardizzato è peraltro il più efficace per una valutazione globale dell’individuo ed è esclusivo riguardo alla rilevazione delle motivazioni APPLICABILITA’ Per definizione solo individuale Intervento del Prof. Stefano Paneforte ATTENDIBILITA’ Tecnica la cui efficacia aumenta se usata in sinergia con altri strumenti; è comunque lo strumento più utilizzato in azienda in quanto se ben condotto, offre elementi di approfondimento circa il candidato CHI PUO’ USARLO Deve essere condotto da psicologi o da personale altamente qualificato e preparato QUANDO USARLO SEMPRE - come strumento integrativo di altri - come strumento principale 76 GLI STRUMENTI DELLA SELEZIONE: L’ASSESSMENT CENTER Un sistema integrato di valutazioni sistematiche e variamente standardizzate, ottenute per mezzo di molteplici prove d’esame di carattere prevalentemente collettivo, gestite da un gruppo ristretto di osservatori/valutatori specificamente competenti – gruppo a sua volta presieduto da un coordinatore Si avvale di più tecniche di osservazione test collettivi/individuali esercitazioni collettive/individuali colloquio individuale Intervento del Prof. Stefano Paneforte Sono presenti più valutatori che integrano le informazioni al fine di pervenire ad una valutazione delle capacità individuali il più oggettiva e predittiva possibile 77