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Come comunico questi vincoli al team di sviluppo?
Costruire il software nella nuova era: Software Factories e Visual Studio Team System Lorenzo Barbieri [email protected] La necessità da cui partiamo: IL “DOPPIO” RUOLO DELL’ARCHITETTO Non esiste un solo architetto... Solution Architect Infrastructure Architect Sviluppo IT Operations ...chi sviluppa... Solution Architect Sviluppo • Come progetto sistemi Infrastructure che soddisfano le Architect operational policies? • Come comunico i requisiti applicativi agli IT Pro? • Come comunico le scelte architetturali ai developer? IT Operations • Come mantengo sincronizzati codice e modelli? ...chi gestisce... Solution • Come descrivo le policy e Architect la configurazione? • Come comunico questi vincoli al team di sviluppo? • Come possiamo verificare i sistemi prima di farne il Sviluppo deployment? Infrastructure Architect IT Operations ...ci vogliono i tool appropriati! Solution Architect Sviluppo Manca un linguaggio comune... Infrastructure Architect IT Operations Service Modeling Language (SML) ovvero la nuova versione del: SYSTEM DEFINITION MODEL System Definition Model (SDM) • E’ un modello formale che descrive un intero sistema • Contiene tutte le informazioni che riguardano il deployment e la gestione ? • E’ un formato machine-readable, che cattura gli intenti di sviluppatori e IT Pro – – – – – – – – Topologia del sistema Contraint imposti dagli sviluppatori IT Policy Direttive di installazione Health model Regole di monitoring Service Level Agreement Report Applicazioni Application Hosts Reti e OS Hardware ? Service Modeling Language • SDM è un’iniziativa Microsoft. • A fine Luglio 2006 Microsoft, BEA, BMC, Cisco, Dell, EMC, HP, IBM, Intel e Sun hanno creato SML, un linguaggio standard per la definizione dei Servizi e dei Sistemi. • E’ attualmente in Draft, vedrà compimento probabilmente in Visual Studio “Orcas” Il primo passo: VISUAL STUDIO TEAM EDITION FOR SOFTWARE ARCHITECTS Distributed System Designer Application Designer System Designer Design e configurazione dei sistemi Logical Datacenter Designer Architettura delle applicazioni Class Designer, Codice il Design,Descrive sviluppo, test, deployment di un sistema nel implementazione datacenter e File Validazione binari e Report HTML e correzione risorse copiati XML per il degli errori in produzione deployment fisico Descrive il datacenter dal punto di vista “logico” Deployment Designer Deployment Report Questi modelli a volte non bastano... E poi... ...DOV’È UML? I tre approcci di UML: • UML come abbozzo (sketch) – – – – Documentazione, discussione e condivisione di idee Basso rigore formale Selettività: focalizzazione solo su alcuni aspetti dell’applicazione Bassa, se non nulla dipendenza dal tool di modellazione • UML come progetto (blueprint) – – – – Completezza Alto rigore formale Forward e reverse engineering Forte dipendenza dal tool di modellazione • UML come linguaggio di programmazione – Diagrammi compilabili – No forward e reverse engineering – Fortissima dipendenza dal tool di modellazione UML e la tecnologia Microsoft • Il problema di UML è che è un linguaggio di modellazione troppo generico, sfruttato generalmente solo in minima parte. • Visio Enterprise Architect (che fa parte di MSDN Premium) è il tool per la modellazione UML e anche per il reverse engineering Ma serve veramente? • Molto spesso di UML si usano solo pochi e specifici diagrammi: – Use Case, Sequence e Collaboration diagram – Diagrammi delle classi • I diagrammi delle classi sono molto simili a quelli ottenibili dal Class Designer di VS2005 (presente dalla Standard in su): – La differenza è che il Class Designer di VS2005 mappa 1:1 tutti i concetti di .NET (attributi, etc...) senza richiedere strane estensioni, permettendo un round-trip completo codice<->modello – I diagrammi delle classi UML sono generici, e vanno estesi per mappare i concetti specifici Attenzione al BDUF • Attenzione che se i modelli non servono in pratica, rischiano di restare carta straccia. • Molto spesso si tende a fare il Big Design Up Front, disegnando modelli su modelli che non verranno però più manutenuti. • Il vantaggio dei designer di VSTS è di essere completamente bidirezionali La visione di Microsoft per il Modeling Our vision is to change the way developers perceive the value of modeling. To shift their perception that modeling is a marginally useful activity that precedes real development, to recognize that modeling is an important mainstream development task and not an activity primarily focused on documentation. From: Visual Studio 2005 Team System Modeling Strategy and http://msdn.microsoft.com/library/default.asp?url=/library/en-us/dnvs05/html/vstsmodel.asp FAQ • Un modello rappresenta un set di astrazioni che supporta gli sviluppatori in compiti ben definiti • I modelli possono essere usati per aggregare informazioni da varie fonti, e possono aiutare nel verificare la consistenza del sistema • I modelli possono essere implementati attraverso un processo di “compilazione”, dove il codice, i file di configurazione e tutti gli altri artefatti possono essere generati automaticamente Raccomandazioni: • Microsoft raccomanda di usare UML (o simili) per le seguenti attività: – – – – • Sketching White boarding Documentazione Disegni e altri diagrammi che non generano direttamente codice Raccomanda i Distributed System Designers e i Domain Specific Languages per: – Astrazioni precise dalle quali può essere generato il codice – Disegni e altri diagrammi che servono per generare codice o altri diagrammi in maniera automatica • Nessuno dei tool precedenti per descrivere in maniera dettagliata la logica dei programmi (almeno per qualche anno ancora) • Fonte: – http://msdn.microsoft.com/library/default.asp?url=/library/enus/dnvs05/html/vstsmodel.asp Andiamo oltre: DOMAIN SPECIFIC LANGUAGES DSL: Cosa sono? • Un Domain Specific Language, a differenza di un linguaggio general-purpose, è progettato per essere utilizzato per compiere uno specifico task in uno specifico dominio. • I Domain Specific Language possono essere grafici, testuali, descrittivi, etc... • Alcuni DSL li usavamo da sempre, anche senza accorgercene: – – – – Designer delle Windows Forms, VB1..VB6 Designer di ASP.NET, FrontPage Tool WYSIWYG in genere che aiutano nello sviluppo Regular Expression, file XML usati per scopi specifici, etc... Sono tutti DSL senza rappresentazione “grafica” • Quindi i DSL in generale sono formalismi che possono essere usati “direttamente” per generare codice o altri elaborati. DSL in Visual Studio • Di default in Visual Studio vengono forniti una serie di Designer che sfruttano la piattaforma fornita dai DSL Modelling Tools: – Class Designer (a partire dalla Standard) – Application, System, Logical Datacenter e Deployment Designers • Tramite i DSL Tools (disponibili nel Visual Studio 2005 SDK v4) è possibile creare i propri DSL che possono essere utilizzati a partire da Visual Studio 2005 Standard • Maggiori informazioni sui DSL Tools possono essere trovate a partire da: http://msdn.microsoft.com/vstudio/DSLTools/ Ha senso crearsi i propri designer? Shape Corona members Base Group property label Corona playing Corona waiting pause begin running stop R 0.1R C +v 0.1R R C 0.7CR 0v Componenti del Designer Toolbox Explorer Property Browser Validation Drawing surface with domain specific notation Esempio: Entity Designer I DSL sono l’evoluzione della specie... Routine configuration Creative construction Wizards Feature-based configuration scr1 scr2 scr4 scr5 matrix scr3 scr6 [element type] scr7 scr11 scr9 Graph-like language (with user-defined elements) scr8 rect scr12 lower Triang shape upper Triang format symm bounds checking vect C-like array Frtn-like scr10 Path through a decision tree Subtree of a feature tree Subgraph of an (infinite) graph I DSL vanno creati ed usati “ragionevolmente” • Per costruire un DSL bisogna conoscere molto bene un Dominio – Non si può partire dal DSL! – Il DSL può essere l’astrazione di un lavoro fatto e da ripetere N volte • A volte il Dominio è troppo “variabile” per giustificare l’investimento nel creare un DSL • Possono essere usati per creare graficamente dei designer “comuni”: – – – – • WSDL File di mapping File di configurazione Codice da riutilizzare spesso I DSL non vanno “normalmente” usati per crearsi i propri linguaggi di modellazione – Si ricadrebbe nel BDUF • I DSL si sposano alla perfezione con le Software Factories Software Factories COSA SONO? I problemi dello sviluppo tradizionale • I problemi principali nel modo “tradizionale” di sviluppare software sono: – – – – – • Il modo tradizionale è ancora molto artigianale: – – – – • Ogni progetto è trattato come un caso unico Sistemi monolitici molto complicati Livelli di astrazione troppo bassi Immaturità del processo Domanda di software molto superiore all’offerta Basato sul lavoro Tool e processi troppo generici Troppi “casi unici” e troppo lavoro “manuale” Riutilizzo minimo del lavoro già svolto Il risultato sono: – – – – Ore di straordinario Bug Problemi Etc... Una possibile soluzione • Il modello delle Software Factories è una possibile soluzione all’artigianato nel software. • E’ un modello che si fonda sui concetti del Model Driven Development (da non confondersi con la Model Driven Architecture di OMG) e che promette una “industrializzazione” dei processi software, migliorando il riuso e le economie di scala. • Nei processi attuali le uniche economie di scala applicabili al software riguardano la produzione del prodotto finito (CD, DVD, manuali, etc...) e non la sua realizzazione. Application Specific Integrated Circuits (ASICs) Cosa c’è alla base delle Software Factories Software Product Lines Guidance in Context Architecture Frameworks Model Driven Development Software Factories • Si parla di Software Factories quando ci sono i quattro elementi precedenti, chiamati anche “pilastri” • Lo scopo di questi quattro pilastri è quello di migliorare la produttività e la predicibilità durante il ciclo di vita del software • Creare una Software Factory ha senso quando si devono sviluppare una serie di soluzioni correlate e customizzabili per i clienti specifici – Non industrializzo un processo quando voglio una produzione non di serie e con caratteristiche molto differenziate – Industrializzo un processo quando voglio una produzione di “serie” ma customizzabile • Automobili con un listino molto variegato • PC acquistati da un grosso produttore ma customizzabili • Etc... Software Product Lines Estensibilità Scope Parti comuni Variabilità • “A Software Product Line is a set of software-intensive systems sharing a common, managed set of features that satisfy the specific needs of a particular market segment or mission and that are developed from a common set of core assets in a prescribed way” Paul Clements e Linda Northrop, 2002 Software Product Lines • In pratica: – Costruire nuove soluzioni assemblando soluzioni parziali e/o configurando componenti generici – Bisogna specificare e implementare solo se feature univoche, basandosi su quelle già presenti – Se ben applicate riducono i tempi degli sviluppi custom dal 40% all’80% rispetto ai metodi tradizionali • Per maggiori dettagli: – http://softwareproductlines.com/index.html Architecture Framework • Si parla di Architecture Framework riferendosi a quel particolare asset che identifica l’architettura sulla quale si basa tutta la soluzione (“baseline architecture”. • Generalmente si usa un Architecture Framework già pronto (Smart Client, etc...) o lo si realizza sulla base del riuso di proprie classi, risorse, bets practice, etc... • Se fatto bene l’Architecture Framework permette di alzare notevolmente il livello di astrazione e di ridurre il tempo necessario all’implementazione della soluzione finale. • In pratica: – Definisco dei Viewpoint che identificano e separano i concetti fondamentali – Organizzo tool, processi e contenuto in base ai viewpoint – Integro e collego le fasi del ciclo di vita, i componenti da usare e i livelli di astrazione da impiegare Cambia il processo di sviluppo Asset Development creates uses Tools, Process, Content Requirements, Defects uses creates Product Development creates uses Products Requirements, Defects uses creates Business Come ricavo la SPL e l’AF? • • DEVO già avere esperienza nello sviluppo di un sistema. MAI partire da zero a sviluppare una SPL e un AF • Lo faccio solo se ho delle varianti: – CRM, ERP, etc... Assets {1,2} System 1 copy/paste • • • adapt generalize System 2 Assets {1,2,3} customize System 3 customize Identifico gli asset dalle varianti Adatto gli asset alle nuove varianti Customizzo e applico tool, processi, etc.. per realizzare le singole varianti adapt System 4 customize System 5 Assets {1..5} Feature Model: Uno strumento per gestire la configurazione OrderManagement Feature obbligatoria OrderCapture Payment Tax PayByBill Invoice Online PayOnDelivery Approval CreditCard Fulfillment ShipmentCost Printed Shipping PackageTrackingNo Feature opzionali «implies» FrequentFlyer Feature alternative «implies» ElectronicDelivery PackageSlip Esempio di “configuratore” • E’ possibile costruirsi un “configuratore” che gestisca i nostri Feature Model e prepari in uscita la descrizione per poter creare la (o le) Solution di Visual Studio Guidance in Context • Non servono le Software Factories per avere della Guidance. • Abbiamo già: – – – – – MSDN I Blog Libri Articoli Pattern & Practice: • • • • Enterprise Library Application Blocks Libri Etc... • Il problema è che abbiamo TROPPE informazioni. • Identificare nelle varie Guidance disponibili quello che ci serve è quasi più dispendioso che sviluppare la nostra soluzione. Guidance in Context • La Guidance deve essere calata nel contesto in cui stiamo lavorando. • Non deve essere generica “bisognerebbe fare così” ma deve essere concreta, con istanze concrete e soprattutto deve essere automatizzabile: – – – – Wizard Strumenti Designer Guidance legata al mio singolo problema/contesto Guidance Explorer http://www.guidancelibrary.com/GuidanceExplorerBeta Come evolve la Guidance Designers Abbiamo bisogno di tool che ci aiutino nell’implementazione Se riusciamo a generare Frameworks una serie di feature precompilate diventano Templates Se riusciamo ad automatizzarne l’applicazione diventano Patternssulla base Una volta formalizzate dell’esperienza diventano Guidelines GAX e GAT • GAX e GAT ci permettono di costruire la Guidance “tarata” per il nostro problema/dominio/tecnologia specifica: – Guidance Automation Extensions (GAX) estende VS2005 con la capacità di eseguire i Guidance Packages contenuti, ad esempio, nelle Software Factories. I Guidance Packages permettono di automatizzare una serie di task di sviluppo all’interno dell’ambiente Visual Studio. – Guidance Automation Toolkit (GAT) è un particolare Guidance Package che permette agli architetti di costruire un insieme riutilizzabile di Asset che possono formare Software Factories, framework e pattern. GAT • Cosa posso creare con il GAT – Recipes - Recipes automate activities that developers would usually perform manually, often by following a series of instructions. – Actions Actions are atomic units of work called in a defined sequence by recipes. – Text Template Transformation Templates A Text Template Transformation template consists of a combination of text and scriptlets. Scriptlets are expressions in Visual Basic or C# that when run, return a string that is directly inserted into the output stream of the template. – Wizards Wizards are value gathering strategies used to gather values from recipe arguments. Any recipe can have a wizard associated with it. – Type Converters Type converters validate the value of a field and convert them from their user interface representation to a type representation – Visual Studio Templates Visual Studio templates are written in XML and are used by Visual Studio to create solutions or add one or more projects or items to an existing solution. Model Driven Development • Il Model Driven Development nelle Software Factories è attuato tramite i Domain Specific Languages e i designer grafici. • L’idea alla base del Moden Driven Development è legata al fatto che i modelli non servono solo come documentazione, ma come base concreta per generare codice. • I vantaggi di questo approccio: – Aumenta il livello di astrazione – i modelli sono un ottimo meccanismo gestire la complessità concentrandosi solo sugli aspetti rilevanti al problema da risolvere – Chiude il divario tra design e codice – grazie ai DSL è possibile passare dai modelli al codice • Un’altra possibile implementazione del MDD è la MDA (Model Driven Architecture) di OMG, che però si basa su UML e sui concetti di platform indipendent model e degli attuatori per passare alla tecnologia specifica (Java, .NET, etc...) SOFTWARE FACTORIES IN PRATICA Ciclo di vita di una Software Factory E praticamente... • La nostra Software Factory alla fine non sarà nient’altro che un “qualcosa” che creerà una (o più) soluzioni in Visual Studio contenenti la base della nostra applicazione, utilizzando il codice, le best practices, i framework, etc... definiti in precedenza. • E’ possibile andare oltre, ad esempio pensando all’integrazione con Team Foundation Server: – Branch da una serie di “building block”, così se li modifico posso sfruttare le funzionalità di Merge – Creazione automatica di una serie di WorkItem – Creazione di Test, regole di Code Analysis, Team Build, etc... SOFTWARE FACTORIES GIÀ PRONTE Per non fare tutto da zero • Esistono già delle Software Factory “tecnologiche”: – – – – – Web Services Software Factory Web Client Software Factory Smart Client Software Factory Mobile Client Software Factory Ne usciranno tante altre... • Aggregano Guidance, Application Block, Framework e Best Practices esistenti Per non fare tutto da zero • Difficilmente troverete Software Factory “applicative” già pronte perchè dipendono molto dal VOSTRO contesto • Probabilmente in futuro usciranno Software Factory relative ad esempio all’integrazione con prodotti specifici Visual Studio Team System LA PIATTAFORMA INTEGRATA Application Life Cycle Management (ALM) Business Analyst Operations, QA and Help Desk Web Clients and XML Web Services Third-Party IDEs Visual Studio Team System Visual Studio Team Suite MSF Process and Guidance Visual Studio Team Explorer Software Architects Application Modeling Infrastructure and Deployment Modeling Software Developers Code Analysis Performance Tuning Security Analysis Software Testers Performance Testing Manual Testing Test Case Management Database Professionals Database Deployment Database Change Mgmt. Database Testing Unit Testing Code Coverage Class Modeling Visio and UML Modeling Visual Studio Professional Edition Load Test Agent Visual Studio Team Foundation Server Change Management Reporting Integration Services Work Item Tracking Project Site Project Management Visual Studio Industry Partners TEAM FOUNDATION SERVER Team Foundation Server Work Item Tracking Project Management Reporting Version Control Build Automation Affidabilità della piattaforma server • Tutti i dati contenuti in Team Foundation Server si appoggiano ad un DB SQL Server 2005. • Questo ci permette di gestire in maniera molto semplice il backup e la manutenzione del server. Report sullo stato dei progetti ACCEDERE A TEAM FOUNDATION SERVER Team Explorer • E’ lo strumento usato per: – Creare nuovi “team project”. – Collegarsi a Team Foundation Server e configurarne i settaggi, come i gruppi, la security, i process templates, e i tipi di file sotto source control, sia a livello server, sia a livello di singolo progetto. – Aggiungere e modificare work items, documenti, e librerie di documenti all’interno di un progetto. – Creare, lanciare e salvare query sui work items. – Gestire le Team Build. • Se si dispone di Visual Studio 2005 si installa all’interno del prodotto, altrimenti installa un “guscio” di Visual Studio 2005 che conterrà solo il Team Explorer Excel e Project • Sono disponibili i “managed plug-in” per Excel e Project (2003/2007) per: – Connettersi a Team Foundation Server. – Creare o modificare delle liste di Work Items, anche in modalità disconnessa. – Gestire le proprietà di ogni singolo work item. – Sincronizzare le modifiche locali con quelle sul server. Tracciatura completa delle attività • La tracciabilità delle attività attraverso i WorkItem è completa, dalla definizione dei requisiti fino al codice, ai test e alle build automatizzate. Ambienti e piattaforme supportate da TFS Visual Studio 2005 Team System, Professional e Standard Visual Studio.NET 2003, VS 6.0, Delphi, Sql Server Management Studio, TOAD for SQL Server, Power Builder, ecc... • Il Team Explorer di TFS si integra nell’ambiente di VS2005 • Bisogna installarlo dal CD di TFS • Provider MSSCCI standard che si appoggia al Team Explorer • Richiede il Team Explorer installato Visual Studio.NET 2003 • Si può anche usare un prodotto di terze parti che emula completamente il Team Explorer (TeamPlain for VS2003) http://www.devbiz.com/teamplain/ Qualsiasi ambiente di sviluppo su Windows • Se non supporta il provider MSSCCI si può usare il Team Explorer standalone da GUI o da riga di comando Qualsiasi ambiente su qualsiasi piattaforma Direttamente attraverso il browser Web • Si usa prodotto di terze parti (TeamPrise) utilizzabile da GUI o riga di comando su tutte le piattaforme – www.teamprise.com • Si usa prodotto di terze parti chiamato TeamPlain Web Access da installare sul Team Foundation Server - http://www.devbiz.com/teamplain/ Altri plug-in • Plug-in per Outlook: – TeamLook – Altri due plug-in disponibili gratuitamente • Plug-in per Word per gestire i WorkItem legati ai documenti: – TeamWord – TeamSpec Domande?