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Lo sviluppo psicomotorio - Università degli Studi di Palermo

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Lo sviluppo psicomotorio - Università degli Studi di Palermo
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO
SCUOLA DELLE SCIENZE GIURIDICHE ED ECONOMICO-SOCIALI
Corso di Studio in Scienze Motorie
Lo sviluppo psicomotorio nel bambino non vedente
Il ruolo formativo del gioco e dello sport
Tesi di Laurea di:
Giuseppe Piazza
Matricola N.0415354
Relatore: Prof.ssa
Annamaria Pepi
________________________________________________________________
ANNO ACCADEMICO 2014/2015
L’IMPORTANZA DELL’APPRENDIMENTO MOTORIO NEL NON VEDENTE
Il deficit di una funzione non determina il deficit della persona”
(Vygotskij)
L'apprendimento, specie quando ci si riferisce a bambini non vedenti, non può aspettare la maturazione
naturale dei processi cognitivi e correlati, ma deve essere sollecitato, sfruttandone al massimo le potenzialità,
ossia quelle capacità ancora non manifeste, ma esistenti in potenza.
L’ABILITÀ MOTORIA si pone come inevitabile fondamento di una crescita intellettuale e umana.
Classificazione tecnico-scientifica minorazioni visive (L. n.138/2001)
CATEGORIA DI DISABILIT.À
VISIVA
Cieco totale
VISUS
percezione del moto della
mano, dell’ombra e della luce
RESIDUO PERIMETRICO
BINOCULARE
< 3%
Cieco parziale
< 1/20- >1/200
9%-3%
Ipovedente grave
<1/10- 1/20
29%-10%
Ipovedente medio-grave
<2/10- 1/10
49%- 30%
Ipovedente lieve
3/10-2/10
59%- 50%
La MOTRICITÀ è alla base di ogni attività dell’uomo, consente al bambino l’esplorazione dell’ambiente
circostante e la conseguente conoscenza della realtà, funzionali allo sviluppo cognitivo, percettivo e sociale.
Essa si sviluppa secondo tappe ben precise legate a:
MATURAZIONE DEL SN
ESERCIZIO
SVILUPPO PSICOMOTORIO
Lo sviluppo psicomotorio è l’integrarsi di esperienze e capacità
MOTORIE
COGNITIVE
SENSO-PERCETTIVE
PSICO-AFFETTIVE
ABILITÀ
NON VEDENTE
VEDENTE
Si alza sulle braccia da posizione prona
8-7 mesi
1-2 mesi
Afferra con le mani gli oggetti
Afferra con le mani oggetti sonori
L’apprendimento motorio di un bambino non
vedente, non differisce nella struttura da
quello di un bambino con sviluppo tipico.
Moscatelli
• STRUTTURATO
• SPECIFICO
11 mesi
Passa da una posizione sulla schiena a una sul 7 mesi
ventre
6 mesi
Rimane seduto senza aiuto
8 mesi
6 mesi
Si alza se aiutato
11 mesi
8-9mesi
Cammina sostenuto
10 mesi
9 mesi
Sta in piedi da solo
13 mesi
11 mesi
Cammina da solo (primi passi)
15 mesi
12 mesi
INTERVENTO EDUCATIVO
• PRECOCE
5 mesi
DIFFICOLTÀ MOTORIE E
ATTEGGIAMENTI VIZATI NEL NON VEDENTE
•Incertezze motorie
•Anomalie nella deambulazione
•Ipotonia muscolare
•Disturbi di coordinazione
•Dondolio
•Rigidità generale
•Cattiva postura (base di appoggio più
larga, antiversione bacino e busto
indietro per compensazione, flessione del
capo in avanti, mani in avanti o basse,
ecc)
Il non vedente, nonostante tali difficoltà, è IN GRADO POTENZIALMENTE DI COMPIERE QUALSIASI
GESTO MOTORIO, non avendo alcun deficit neuromotorio, purché abbia appreso prerequisiti motori e
strutturato capacità senso-percettive e schemi corporei e motori di base.
IL RUOLO DEL GIOCO
L’attività ludica gioca un ruolo centrale nello sviluppo psicomotorio
• è un efficace mezzo di apprendimento (che coinvolge la persona nella sua interezza),
• e un valido strumento terapeutico-riabiltativo (agevolando lo sviluppo della relazione soggettoambiente).
Triplice funzione del gioco:
liberatoria
di rimozione
di compensazione
Giochi funzionali:
1. Senso-motori o sensoriali, utili ad affinare la sensibilità residua, tra essi i
giochi di manipolazione, nello specifico, promuovono l’educazione tattile della
mano e la coordinazione bimanuale;
2. Regolati dal ritmo per la coordinazione motoria generale, schema corporeo e la
strutturazione posturale
3. Spontanei di movimento
4. Di fantasia, finalizzati alla maturazione psicologica;
5. Di rappresentazione per la riproduzione della realtà.
Sensazioni aptiche o istintive
Oltre ai sensi residui, altre
sensazioni di compensazione:
Sensazioni muscolari
Sensazioni termiche
Sensazioni anemestesiche
IL GIOCO favorisce l’INTEGRAZIONE e la SOCIALIZZAZIONE
LO SPORT E DISABILITÀ VISIVA
LE ATTIVITÀ SPORTIVE ACCESSIBILI E PRATICATE DAI NON VEDENTI SONO NUMEROSE, SIA
SCOLASTICAMENTE SIA A LIVELLO AGONISTICO.
I vantaggi dell’attività sportiva:
piano cognitivo,
piano fisico,
piano sportivo,
piano psicologico,
piano socio-educativo
Grazie
per l’attenzione!
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