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Slide di sintesi - in formato
Percorso formativo al
monitoraggio e alla
valutazione del “Progetto
Intercultura”
A cura di
Carla Dessi ([email protected]) e Paola Riva ([email protected])
Istituto per la Ricerca sociale
Carpi – 5 Novembre 2008
1
Il percorso formativo-valutativo
PUNTO DI PARTENZA
La costruzione di un percorso formativo-valutativo “centrato”
sui diversi gruppi di attori coinvolti dal progetto:
 l’utenza diretta (gli studenti e le loro famiglie);
 il personale operante nelle scuole (il corpo docente, i
mediatori linguistici e culturali);
 gli stakeholder (i membri della commissione interculturale,
l’Unione delle Terre d’Argine).
Il coinvolgimento dei diversi interlocutori in un percorso di
apprendimento rappresenta un’utile opportunità per
esplorare e raccordare fra di loro i diversi significati che
gli attori e i soggetti del territorio implicati e coinvolti dalle
attività/azioni promosse attribuiscono agli interventi stessi
La costruzione di un modello “partecipato” di valutazione
del progetto si ritiene funzionale alla rilevazione e analisi sui
principali risultati conseguiti (target e processi attivati) ed
una valutazione sull’efficacia degli stessi (in relazione agli
2
obiettivi iniziali)
Perché valutare il “Progetto Intercultura?”
1) Valutare per approfondire l’utilizzo delle risorse, ovvero:
 Verificare se le risorse (umane e/o finanziarie) sono ben spese o se
occorre apportare delle modifiche in merito al loro impiego
 Stimare la percezione dell’utenza relativamente alla
proporzionalità degli investimenti in rapporto ad altri ambiti di
intervento (disabilità, ritardo scolastico, forme di disagio sociale
e/o familiare, ecc.)
2) Valutare per approfondire i risultati delle azioni svolte, ovvero:
 Capire se gli obiettivi prefissati sono stati realizzati (in che
direzione ci si sta muovendo sul versante “Integrazione”?)
 Individuare eventuali azioni e/o interventi che si sovrappongono tra
loro e che potrebbero di conseguenza essere unificati o ripensati
 Evidenziare la ricaduta degli interventi attuati sugli studenti (sia
singolarmente sia nel gruppo classe), sul corpo docente, sulle
famiglie e, più in generale, sulla comunità esterna alla scuola
3
Perché valutare il “Progetto Intercultura?”
3) Valutare per identificare possibili miglioramenti da apportare
al progetto, ovvero:
 Evidenziare nuovi bisogni emergenti o bisogni e/o problemi non
identificati in fase progettuale
 Identificare possibili azioni migliorative degli interventi
 Individuare eventuali lacune conoscitive rispetto al progetto
Intercultura da parte delle famiglie e del corpo docente per
migliorare la comunicazione riguardo al progetto stesso
Con le seguenti attenzioni:



La valutazione come occasione di RIFLESSIONE
La costruzione di un disegno di valutazione in modo
PARTECIPATO
Attraverso un approccio MULTISTAKEHOLDER, ovvero
attraverso l’incrocio dei diversi punti di vista
4
Il percorso formativo-valutativo del dettaglio
FASE
I partecipanti …
I contenuti …
1.
Dirigenti scolastici e docenti
referenti, Commissione
Intercultura
Presentazione del percorso progettuale
Individuazione membri nucleo di valutazione
Calendarizzazione incontri percorso formativo - valutativo
2.
Componenti nucleo di
valutazione
Input teorico sul monitoraggio e la valutazione
I primi passaggi del disegno della valutazione: finalità e
scopo del Progetto Intercultura
Mappa degli attori e ruoli svolti rispetto alle varie attività
Dimensioni, criteri e indicatori di analisi
Input teorico sugli strumenti della valutazione
Prime ipotesi su strumenti e fonti di riferimento
Elaborazione strumenti di analisi
Ipotesi di campionamento questionari studenti e famiglie
3.
Componenti nucleo di
valutazione, dirigenti scolastici e
docenti referenti
Condivisione con i dirigenti scolastici e i docenti referenti
delle modalità di realizzazione della prima rilevazione
della ricerca valutativa
4.
Componenti nucleo di
valutazione
Condivisione esiti prima rilevazione
Calendarizzazione step valutativi successivi
Condivisione esiti seconda rilevazione
Conduzione focus group con i membri della Commissione
Intercultura
5
DIMENSIONI E CRITERI DI ANALISI
IMPLEMENTAZIONE
DEL PROGETTO
La personalizzazione
INTEGRAZIONE
La pianificazione e
programmazione delle
Gli aspetti relazionali
attività
Accoglienza
Sensibilizzazione
La valorizzazione della
diversità
L’organizzazione
Inserimento nella
La condivisione di esperienze
Comunità locale
Le figure professionali
Il sostegno al dialogo tra le
famiglie e la scuola
La continuità e circolarità
delle informazioni
6
Gli strumenti e il timing della rilevazione …
STRUMENTO
RIVOLTO A
TEMPI PER LA RILEVAZIONE
Traccia di intervista
strutturata rivolta al
Centro Unico di
iscrizione
Il responsabile
Unica rilevazione in itinere
Questionario
docenti/ operatori
Tutti gli operatori:
•docenti impegnati nell’alfabetizzazione full
immersion
•docenti impegnati nell’alfabetizzazione
continua
•operatori impegnati nei laboratori di
educazione interculturale
•mediatori.
Unica rilevazione in itinere
Questionario
docenti
Campione di docenti curriculari
Unica rilevazione in itinere
Questionario
studenti
Campione di studenti (italiani e non),
studenti frequentanti i corsi di
alfabetizzazione
Due rilevazioni distinte
Questionario famiglie
Campione di famiglie
Una rilevazione in itinere
Focus group
I referenti della Commissione Intercultura
Unica rilevazione in conclusione del
percorso di valutazione
7
Gli esiti della ricerca
valutativa
8
CHI HA PARTECIPATO ALLA VALUTAZIONE …
1
219
351
Il Centro Unico
di Iscrizione
Gli studenti dei
corsi di
alfabetizzazione
Un campione di
studenti
I SOGGETTI
INTERCETTATI
DALLA VALUTAZIONE
Le famiglie
degli studenti
campionati
I docenti
curriculari
I docenti
operatori/
83
74
alfabetizzatori/
mediatori
320
9
La prima rilevazione:
gli studenti e le loro
famiglie
10
Chi sono gli studenti intervistati?
Gli studenti intervistati per genere
Femmine
48,3%
Maschi
51,7%
Gli studenti intervistati per nazionalità
Altra
nazionalità
14,3%
Italiana
85,7%
11
Il punto di vista degli studenti
1
La vita a scuola …
Si verifica, come attendibile, una minore comprensione delle lezioni in classe da parte
degli alunni di origine straniera MA vi è comunque una forte propensione a chiedere
chiarimenti e spiegazioni agli insegnanti
In merito alla “paura a parlare davanti ai compagni” si rileva una differenza tra
italiani e stranieri, ma anche una differenza di genere: LE ALUNNE FEMMINE DI ORIGINE
STRANIERA SEMBRANO ESSERE PIÙ SICURE DELLE LORO COETANEE ITALIANE E DEI LORO
COETANEI STRANIERI
Esiste una buona solidarietà sia dei compagni che degli insegnanti verso gli alunni di
origine straniera E altresì una propensione all’aiuto verso i compagni in difficoltà:
questo aiuto è una prerogativa degli studenti italiani e delle femmine di origine straniera
 Si sottolinea qualche criticità nel trovare risposte alle proprie richieste: il 12,5% dei
maschi e l’11,8% delle femmine di origine straniera dichiarano di non ricevere mai una
risposta alle proprie richieste
Da cosa dipende? Può essere connesso ad una
difficoltà dei ragazzi a formulare le loro richieste?
La maggioranza degli studenti, senza distinzione di genere e provenienza dichiara di star
bene in classe: sembra che, almeno all’interno del gruppo classe, l’integrazione tra
alunni di origine diversa sia avvenuta con successo.
12
Il punto di vista degli studenti
La vita al di fuori della scuola …
2
Emerge una MANCANZA DI INTERSCAMBI TRA ITALIANI E STRANIERI: sembrano vivere come
2 GRUPPI SEPARATI

Svolgimento dei compiti per casa:
•
Carente aiuto reciproco tra coetanei
•
Gli alunni stranieri ricevono meno aiuto da parte dei genitori (aspetto con molta
probabilità da ricondurre ad una loro difficoltà nel comprendere la lingua italiana)
Emerge MAGGIOR AUTONOMIA per le FEMMINE STRANIERE: il 50% dichiara di non
incontrare mai i compagni di scuola per fare i compiti insieme; il 64,7% non riceve
mai aiuto dai genitori, né da persone esterne (solo il 5,9% è aiutato da “altri”)

Si registra un minor coinvolgimento in attività di socializzazione di alunne di origine
straniera rispetto alle coetanee italiane e ai coetanei (stranieri e non): il 47,1% non
svolge alcuna attività sportiva; il 41,2% non frequenta altri compagni per attività di
gioco/divertimento; solo il 5,9% partecipa sempre a feste di compleanno; solo il 5,9%
frequenta il parco/biblioteca/ludoteca, ecc.

I luoghi di ritrovo pubblici, e quindi a costo zero, sono più frequentati dai maschi
stranieri
sembra che gli italiani percepiscano con maggiore difficoltà lo spazio
pubblico come luogo di aggregazione
13
Il punto di vista degli studenti
3
Il rapporto con la diversità …
Il quadro che viene ripreso e’ positivo e non particolarmente critico e denota
una disponibilità al dialogo e al confronto
Si registra dunque un’apertura degli studenti, sia italiani che di origine
straniera e senza differenze di genere, verso la diversità (alte le percentuali
di coloro che rispondono che in classe è bello avere compagni diversi da sé; di
coloro a cui piace trovarsi in classe con compagni nuovi e di coloro che si
trovano bene a parlare e a diventare amici con i nuovi compagni)
Sono alte le percentuali di coloro che affermano che è giusto che gli
insegnanti aiutino di più i compagni che sono in difficoltà;
Emerge qualche resistenza degli studenti nell’essere aiutati in caso di
difficoltà, forse per la paura o il timore di essere giudicati, MA
contemporaneamente c’è grande disponibilità nell’aiutare chi e’ in difficoltà
14
Il punto di vista degli studenti
4
Le attività del progetto …
 Si registra un’ampia partecipazione ai laboratori interculturali, attività che
ha visto il coinvolgimento, in una prospettiva interculturale, anche degli
studenti italiani
 Si rileva un elevato livello di soddisfazione rispetto ai corsi di
alfabetizzazione e ai laboratori sia nella scuola secondaria che nella scuola
primaria, sia tra gli alunni di origine straniera che tra gli alunni italiani
 C’è alto grado di soddisfazione anche relativamente ai propri compagni di
classe, gli insegnanti e le cose imparate, con una soddisfazione più alta degli
stranieri rispetto agli italiani nei confronti degli insegnanti.
15
Il punto di vista delle famiglie
1
Il dialogo inter-generazionale (ovvero “con che frequenza
i genitori parlano ai loro figli di quello che accade a scuola”)…
Maggiore propensione delle famiglie italiane rispetto alle famiglie degli
studenti di altra provenienza a parlare con i loro figli di quello che accade a
scuola.
Questo può essere interpretato non come un generale disinteresse verso la
scuola ma come una delega totale nei confronti dell’istituzione scolastica,
o meglio come un’ampia fiducia delle famiglie straniere nell’Istituzione
scolastica (“non è cultura e abitudine delle famiglie straniere mettere in
discussione quanto deciso dagli insegnanti e dalla scuola”).
16
Il punto di vista delle famiglie
2
La quotidianità dei figli: la vita a scuola …
 Vi è consapevolezza da parte dei genitori degli alunni stranieri delle difficoltà
che i propri figli incontrano nel contesto scolastico (% degli italiani più basse)
 Vi è riconoscimento da parte dei genitori italiani del ruolo attivo dei propri
figli nell’aiutare i compagni in difficoltà
 Emergono criticità rispetto all’aver trovato una risposta alle proprie
richieste: questo vale soprattutto per le famiglie di origine straniera (il 27,5%
delle famiglie straniere ritiene che ciò avvenga sempre, a fronte del 49,8% delle
famiglie italiane)
Ciò conferma quanto emerso da indagine rivolta ai ragazzi e sembra pertanto
mettere in luce una distanza nelle aspettative delle famiglie e dei ragazzi nei
confronti della scuola e degli insegnanti con cui si relazionano
17
Il punto di vista delle famiglie
3
Il rapporto con la diversità …
 Le famiglie, sia italiane che straniere, considerano la diversità all’interno di
una classe un valore
 Positiva è anche l’opinione rispetto ad una società multi-etnica, che viene
considerata un valore, soprattutto dalle famiglie straniere
Nonostante questa generale posizione di apertura verso il diversità, questa
viene vista dai genitori come causa del rallentamento dell’apprendimento di
tutti
L’analisi fa emergere infatti come la richiesta che paiono esprimere e
privilegiare i genitori è quella di una scuola attenta alle difficoltà e
alle necessità dei singoli
18
Il punto di vista delle famiglie
4
La soddisfazione …
 Rispetto alla soddisfazione sui corsi di alfabetizzazione e sui laboratori
intercultura, le famiglie si dimostrano leggermente più critiche e meno
entusiaste rispetto ai loro figli (“abbastanza”)
 Gli aspetti relazionali risultano essere i più critici e i più bisognosi di
interventi migliorativi:
•relazioni con i docenti: nonostante la maggioranza delle famiglie si ritenga
molto soddisfatto esiste un 19,4% di famiglie straniere che si ritiene poco
soddisfatto.
• rapporto con gli altri genitori : critico : solo il 21% delle famiglie italiane
e il 27% delle famiglie straniere si ritiene molto soddisfatto, a fronte del
28,5% di famiglie italiane e del 32,4% di famiglie straniere che si ritiene,
invece, poco soddisfatto
19
La seconda rilevazione:
I frequentanti i corsi
 I docenti-operatori
 I mediatori linguistico-culturali
 I docenti curriculari
 Centro Unico di Iscrizione

20
Il campione degli studenti per genere,
classe e paese di provenienza
Femmine
35,2%
Maschi
64,8%
Secondaria
di I grado
47,9%
Primaria
52,1%
21
Il punto di vista dei frequentanti i corsi
1
I motivi della partecipazione …
Motivo principale è l’apprendimento dell’italiano seguito dall’avere un aiuto
per studiare
Con l’aumentare del tempo di frequenza ai corsi, diminuisce la
motivazione dell’apprendimento della lingua italiana, mentre assume una
valenza maggiore l’avere un aiuto nello studio, ovvero il miglioramento dei
risultati scolastici
Esiste un riconoscimento da parte degli studenti più “maturi” dell’effettivo
contributo che la partecipazione ai corsi comporta per il proprio percorso
scolastico.
2
La soddisfazione …
Elevato grado di soddisfazione rispetto a insegnanti, compagni, alle cose
fatte e alle cose imparate, senza alcuna distinzione tra gli studenti della
scuola primaria e della scuola secondaria, né per tempo di frequenza ai corsi
22
Il punto di vista dei frequentanti i corsi
3
L’aiuto ricevuto dai laboratori …
 A fronte di un incremento della frequenza ai corsi, diminuisce l’importanza
data all’apprendimento della lingua, mentre aumenta la rilevanza data alla
didattica
 Con l’incremento del tempo di frequenza ai corsi, aumenta la percentuale di
studenti che dichiarano che i corsi servono loro per tradurre ai genitori in
caso di bisogno: sembra dunque che i corsi di alfabetizzazione siano un aiuto
anche per i genitori dei frequentanti e che vi sia uno scambio generazionale
per coprire le carenze linguistiche degli adulti.
4
Cosa serve a chi arriva per la prima volta in Italia
per imparare meglio l’italiano …
Percentuale sensibilmente inferiore rispetto alle altre (il 22,8%) attribuita
alla necessità di frequentare inizialmente una scuola solo per stranieri.
Il punto di vista dei ragazzi mette in evidenza come a prevalere sia la
componente relazionale e la preferenza nello stare insieme al gruppo dei
pari.
23
I docenti-operatori: competenze ed esigenze formative
Competenze acquisite …
Competenze metodologiche/didattiche per l’insegnamento di italiano come L2;
Approfondimento di tematiche interculturali e maggiore conoscenza su etnie e diversità culturali;
Conoscenze teoriche relative alla relazione, accoglienza, integrazione degli alunni stranieri e delle
loro famiglie;
Conoscenza delle problematiche relative agli alunni stranieri;
Conoscenze in merito alla presenza di alunni stranieri nella scuola e sul territorio e analisi dei loro
bisogni;
Conoscenza delle esperienze legislative e pratiche negli altri paesi europei.
Esigenze formative …
Maggiore competenza didattica nell’alfabetizzazione e nell’insegnamento dell’italiano come lingua
L2
Maggiori conoscenze sulle etnie diverse e maggiormente rappresentate sul piano culturale
Confronto con colleghi e coinvolgimento di un maggior numero di docenti
Conoscenze informatiche per materie di studio, lavoro su abilità di studio e finalizzate all’insegnamento
di alcune materie
Approfondimento dei problemi legati alle difficoltà di apprendimento/insuccesso scolastico/disagio
sociale e relazioni con alunni stranieri e loro famiglie
Maggiore conoscenza del sistema scolastico, della lingua, della cultura di origine degli alunni stranieri e
delle loro famiglie
Maggiore conoscenza nell’ambito dell’accoglienza/delle relazioni/delle strategie di coinvolgimento di
alunni stranieri e loro famiglie
Maggior competenza nella gestione di classi multi-etniche
24
Tecniche di counseling scolastico e psicologico
I docenti-operatori: punti di forza e criticità
Punti di forza
Criticità
Nella realizzazione delle attività …
Interesse/motivazione/partecipazione/
divertimento degli alunni nell’attività
didattica
Discontinuità nella presenza
Percorsi educativi e didattici semplificati e
utilizzo di materiale didattico vario e
ludico
Tempi di attività limitati e mancanza di
spazi attrezzati
Organizzazione in piccoli gruppi/ gruppi
omogenei
Gruppi numerosi/ eterogenei per età
Aiuto/ascolto/empatia e aderenza delle
attività al vissuto degli alunni
Scarsità di risorse e di materiale a
disposizione
Intuizione dei bisogni degli alunni
Difficoltà nella preparazione dei materiali
Collaborazione con colleghi e con
insegnanti delle classi coinvolte
Continuità
Materiale specifico e consolidato
Accompagnamento/preparazione/sostegno
del processo di apprendimento formale
e/o spontaneo
Ansia e disagio nella fase iniziale
25
I docenti-operatori: punti di forza e criticità
Punti di forza
Criticità
Nell’esercizio del ruolo …
Capacità empatica – relazionale e
capacità comunicativa
Poca considerazione e poca
qualità/disponibilità dei mediatori
Lezione partecipata/guidata e sostegno
individuale
Scarsa collaborazione/poca
programmazione/pochi momenti di
confronto con i colleghi/consigli di
classe
Scelta tra coincidenza/non coincidenza
tra insegnante di classe e alfabetizzatore
Dover affermare il ruolo di docente
(donna) di fronte ad alcuni alunni maschi
Autonomia nelle scelte e nelle attività
programmali e supporti territoriali
Gruppo eterogeneo (anche per età) con
dinamiche conflittuali e poco
coinvolgimento alunni italiani
Esperienza acquisita e competenza
specifica
Scarsa conoscenza degli alunni da
alfabetizzare
Organizzazione in piccoli gruppi
Conoscenza dei propri alunni
Difficile programmazione per
discontinuità presenza alunni e offerta ad
ogni alunno di strumenti adeguati alle
loro capacità
Scarsa collaborazione/mancanza di
contatti con le famiglie
26
I docenti-operatori: punti di forza e criticità
Punti di forza
Criticità
Nell’utilizzo delle competenze …
Aspetto
relazionale/emozionale/empatico
Carenza di formazione e mancanza di
competenze specifiche
Gestione del gruppo classe e delle sue
dinamiche
Scarsa collaborazione/pochi momenti
di confronto con i colleghi
Esperienza acquisita/conoscenza di
altre lingue
Difficoltà iniziali nella comunicazione,
collaborazione modesta e studio
inesistente
Approfondimento e contestualizzazione
delle competenze
Elevato impegno nella costruzione del
materiale
Apprendere italiano per esprimere
funzioni linguistiche e comunicative più
complesse e per apprendere le varie
discipline
Competenze non sempre adeguate a
esigenze degli alunni
Tempi di attività limitati
Gruppi eterogenei per età
Mancanza di contatti con le famiglie
27
I docenti-operatori: la soddisfazione
• Il raggiungimento degli obiettivi con gli studenti stranieri e italiani: sia gli
alfabetizzatori che i docenti full immersion si ritengono molto o
abbastanza soddisfatti.
•Il rapporto con le famiglie degli studenti: critico, soprattutto per docenti
full immersion (55,6% “poco”)
•Il confronto e lo scambio con gli altri docenti:
sia per i docenti alfabetizzatori che per i docenti full immersion è positivo
il grado di soddisfazione rispetto alle relazioni con i docenti/operatori
impegnati e non nel progetto.
PERO’
Nelle relazioni con i docenti vi è un’area di criticità: un 23,4% dei docenti
alfabetizzatori si dice poco o per nulla soddisfatto delle relazioni con i
docenti/operatori non impegnati nel progetto
In sintesi, dal punto di vista dei docenti-operatori,
le attività promosse dal progetto:
agevolano l’integrazione scolastica degli alunni stranieri e delle loro famiglie e
migliorano il lavoro;
permettono una comunicazione orale semplice e immediata, la comprensione
di brevi testi scritti e un ampliamento lessicale;
28
valorizzano in modo concreto il bambino e lo fanno sentire un individuo.
I mediatori linguistico-culturali: competenze
ed esigenze formative
Competenze acquisite …
Conoscenze
sul ruolo del mediatore
Approfondimento e consolidamento delle prime conoscenze e dell’esperienza
Acquisizione di lingue straniere
Didattica ludica, approccio umanistico-affettivo, valutazione e creazione
esercizi e prove di verifica
Metodologie didattiche, diversi stili cognitivi, esigenze delle classi multietniche
e plurilingue
Esigenze formative …
Il
lavoro di equipe
Una maggiore conoscenza della gestione dei conflitti
29
I mediatori linguistico-culturali:
punti di forza e criticità
Punti di forza
Criticità
Nella realizzazione delle attività …
Disponibilità di materiale abbondante
e possibilità di variare molto
frequentemente le attività
Tempi di attenzione limitati
Poco coinvolgimento da parte di alcuni
ragazzi
Mancanza di un libro di testo
Nell’esercizio del ruolo …
Forte motivazione
Buona empatia
Qualche difficoltà ad affrontare
l’indisciplina e la mancanza di
rispetto
Nell’utilizzo delle competenze …
Focus su elementi grammaticali, sul
lessico e dialogo
Necessità di maggior materiale
30
La soddisfazione
Mi ritengo soddisfatto perché …
Maggiore
conoscenza della lingua italiana e maggiori competenze linguistico-
lessicali
Maggiore conoscenza e accettazione reciproche raggiunti dagli studenti e dalla
scuola
Mi ritengo insoddisfatto perché …
Scarsa
partecipazione alunni nel secondo periodo
Mancanza di disciplina di alcuni soggetti
Mancata disponibilità e mancato riconoscimento dell’importanza delle lezioni
di Intercultura da parte di alcuni insegnanti
In generale …
Positivo è il giudizio dei mediatori rispetto ai risultati raggiunti con gli studenti
italiani e stranieri e rispetto alle relazioni instaurate con le famiglie straniere e
con i docenti/operatori non impegnati. Più critici, invece, rispetto alle relazioni
instaurate con i docenti/operatori impegnati nel progetto e alle relazioni
instaurate con le famiglie degli studenti italiani.
Criticità in svolgimento attività
Forte
disomogeneità del gruppo classe;
Basso livello della scolarità pregressa e scarsa motivazione di alcuni alunni
Difficoltà a rispettare le regole e calo delle frequenze nel secondo periodo di attività
31
I docenti curriculari
Punti di forza
Criticità
IN TERMINI DI INSEGNAMENTO …
Confronto e arricchimento culturale
Componente motivazionale (curiosità, partecipazione,
stimolo a migliorare, crescita autostima e fiducia in se
stessi)
Il valore della diversità: diversità come arricchimento
(presenza di diverse etnie)
Esperienza docenti e capacità di formulare proposte
adeguate e che sappiano catturare attenzione alunni
Attività in piccoli gruppi e personalizzate
Supporto delle attività interculturali
Diversi livelli di competenza/apprendimento
all’interno della classe
Difficoltà di comprensione della lingua (orale/scritta)
Necessità di un adeguamento continuo alle
competenze degli alunni/necessità di varie
programmazioni individualizzate
Scarsità di tempo/risorse e di strumenti didattici
idonei
GESTIONE DEL GRUPPO CLASSE …
Pluralità delle esperienze
Coesione del gruppo classe
Confronto e scambio cooperativo
Apertura e accettazione dell’altro
Componente relazionale: inserimento socio -affettivo
degli alunni
Atteggiamento di aiuto e tutoraggio
Attività didattiche interculturali
Scarso impegno/motivazione, distrazione
Necessità di interventi/programmazioni
individualizzati frequenti e difficoltà a conciliare le
esigenze diverse dei bambini
Mancanza di disciplina
Difficoltà nell’accettazione dell’altro/Conflittualità
nel gruppo classe
Mancanza di un coinvolgimento reciproco
32
Come le attività del “Progetto Intercultura” influenzano
l’insegnamento e la gestione del gruppo classe
Il progetto consente …
Un
miglioramento delle competenze linguistiche e una maggiore
integrazione nel gruppo classe
Una maggiore autostima/ serenità/ soddisfazione/ gratificazione/
partecipazione da parte degli alunni stranieri

Il potenziamento della conoscenza reciproca e il miglioramento
delle relazioni e dell’integrazione

33
Le relazioni con le famiglie …
Punti di forza e criticità incontrati nelle relazioni con le famiglie (sia italiane che
straniere)
Punti di forza
Rapporti di
fiducia/collaborazione/integrazione famiglie
e insegnanti
Maggior rispetto per la scuola come
istituzione e per i docenti
Maggiore scambio di informazioni/opinioni
Criticità
Scarsa partecipazione/disinteresse delle
famiglie straniere alla vita scolastica
Differenze culturali
Difficoltà comunicative
Difficile integrazione delle famiglie
straniere
Come le attività del Progetto influenzano le relazioni con le famiglie
Le attività hanno accresciuto la disponibilità, il dialogo, la fiducia, la collaborazione e
l’integrazione tra genitori e scuola e tra genitori stranieri e genitori italiani, permettendo
anche una maggiore conoscenza culturale reciproca
Le attività sono state un modo per le famiglie straniere per riconoscere l’interesse e
l’attenzione che la scuola versa nei confronti dei loro figli.
34
Le relazioni con i docenti e gli operatori
impegnati nel Progetto
Voto medio docenti
scuola secondaria
6,8
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Voto medio docenti
scuola primaria
Voto medio docenti scuola
secondaria: criticità
circolazione informazioni e
condivisione finalità e obiettivi
progetto
Conoscenza delle attività del progetto da
parte degli altri docenti di classe
5,8
1
2
3
4
5
Voto medio docenti
scuola primaria
6
7
8
9
10
7,3
35
Il Centro Unico di Iscrizione
Punti di forza



La distribuzione degli alunni 
stranieri sul territorio in modo
razionale, che permette di
rendere le classi più omogenee
con benefici sia didattici che 
organizzativi;
La visione del problema in
termini globali, che proprio
per questo e per i criteri
oggettivi di cui si è dotata,
supera
l’interesse
e
le 
individualità
delle
singole
istituzioni scolastiche;
La presenza dei mediatori che
permette
di
fornire
alle
famiglie
un
servizio
più
rispondente alle loro esigenze.
Punti di debolezza
Un sistema abitativo che vede
una
concentrazione
molto
elevata di famiglie straniere nel
centro storico;
la mancanza di un mezzo di
locomozione, che per molti
genitori
stranieri
rende
difficoltosa la frequenza dei
propri figli in una situazione più
lontana;
una migrazione interna in corso
d’anno tra le scuole del
territorio e comuni limitrofi il
cui flusso non è governabile dal
Centro Unico
36
Considerazioni conclusive
37
Considerazioni conclusive, suggerimenti e
strategie migliorative




Gli elementi di risultato messi in evidenza consentono di
ricostruire un quadro ampio e articolato dei diversi punti
di vista “abbracciati” dalla valutazione del “Progetto
Intercultura”.
E’ utile a questo punti connettere gli esiti con gli
elementi attesi evocati nella fase di costruzione del
disegno valutativo e nello specifico relativi a:
l’implementazione del progetto
il percorso intrapreso sul “cammino dell’integrazione”
38
In merito all’implementazione del progetto
- La personalizzazione 





Il “Progetto Intercultura” prevede la realizzazione di attività
attente alle esigenze specifiche degli studenti in una
prospettiva che vuole valorizzare le conoscenze pregresse e
allo stesso tempo mettere in campo azioni mirate.
L’attenzione verso la personalizzazione è trasversalmente
riconosciuta da coloro che sono stati intercettati dalla
valutazione
Agire in questi termini non è però sempre facile, le principali
criticità evidenziate concernono nello specifico:
i tempi a disposizione (percepiti limitati);
la numerosità ed eterogeneità dei gruppi di lavoro;
la difficoltà espressa da parte di alcuni studenti e delle loro
famiglie nel trovare una risposta alle proprie richieste.
39
In merito all’implementazione del progetto
- Gli aspetti relazionali 




La componente interattiva viene ritenuta cruciale non solo dal
punto di vista delle interazioni e degli scambi con gli studenti
e le loro famiglie ma anche tra colleghi in un’ottica di
condivisione e confronto sulle modalità operative e i risultati
raggiunti;
La condivisione della propria esperienza con gli altri colleghi
consente di lavorare in un clima di reciproca fiducia e
collaborazione;
L’area relazionale è tuttavia quella che mette in evidenza le
criticità maggiori:
Quando si parla di dialogo e confronto con i colleghi non
impegnati nel progetto
Nel coinvolgimento delle famiglie, talvolta sentite “distanti” e
poco inclini a partecipare alle iniziative loro rivolte.
40
In merito all’implementazione del progetto
- Valorizzazione della diversità 
Complessivamente emerge un’ampia disponibilità
all’interazione con le altre culture che si esprime
efficacemente nella dichiarata “apertura” degli studenti, sia
italiani che di origine straniera e senza differenze di genere
verso la “diversità”;

Va sottolineata qualche resistenza nel momento in cui si
scende “dal generale al particolare” come messa in evidenza
dall’alta percentuale di genitori coinvolti dall’indagine
quando affermano che “La diversità in classe può rallentare
l'apprendimento di tutti”.
41
In merito all’implementazione del progetto
- Organizzazione interna 



Il Progetto Intercultura si è dotato di una serie di strumenti e
modalità organizzative e la percezione in merito alla loro
funzionalità ed efficacia nel raggiungimento degli obiettivi risulta
complessivamente positiva;
E’ interessante e va valorizzato il lavoro svolto dal Centro Unico di
Iscrizione: il percorso valutativo sottolinea il successo del Centro
nel raggiungimento degli obiettivi, successo che però sconta alcuni
limiti legati al contesto di intervento, ovvero:
un costante e continuo flusso di nuovi arrivi, un sistema abitativo
penalizzante per coloro che non possiedono un mezzo di
locomozione proprio (vedi la concentrazione molto elevata di
famiglie straniere nel centro storico)
la migrazione interna in corso d’anno tra le scuole del territorio e
comuni limitrofi il cui flusso non è governabile dal Centro Unico.
42
In merito all’implementazione del progetto
- Le figure professionali e la pianificazione e
programmazione delle attività 




Il quadro relativo alle risorse umane mostra un contesto in cui ad
operare sono diverse professionalità con un livello di esperienza e
competenze ben avviato e un forte interesse verso la tematica
interculturale. Quali aspetti da presidiare: la costante attenzione
verso una continua acquisizione di nuove competenze;
La molteplicità delle azioni proposte in risposta alla eterogeneità
del bisogno rilevato mette in luce una regia del progetto “matura”,
alimentata dall’interesse e dall’esperienza dei docenti attivati.
Non vanno tuttavia trascurati alcuni fattori critici messi in evidenza:
i tempi di intervento limitati e talvolta in ritardo rispetto all’inizio
dell’anno scolastico;
le difficoltà nel raccordare le attività svolte nei corsi di
alfabetizzazione con i lavori realizzati in classe;
la necessità di individuare maggiori momenti di confronto e
condivisione dei lavori tra tutti gli operatori e i docenti coinvolti.
43
In merito all’implementazione del progetto
- Continuità e circolarità delle informazioni 
Uno degli aspetti che dalla valutazione emerge necessitare di
ulteriore investimento concerne proprio lo spazio da dedicare
al dialogo e al raccordo tra interlocutori ed esperienze;

La percezione in merito all’importanza di un confronto è
trasversale tra i diversi soggetti intercettati in questo
percorso
vanno tuttavia ancora ben individuate le
modalità che possano risultare più funzionali e rispondere alle
diverse esigenze.
44
In merito al cammino verso l’integrazione
- L’accoglienza e la sensibilizzazione
L’accoglienza e l’inserimento degli studenti stranieri di origine
straniera a scuola è l’aspetto su cui si concentrano la maggior parte
degli sforzi e delle attività messe in campo dal progetto: si pensi al
lavoro svolto dal Centro Unico di Iscrizione, al lavoro costante e
continuo dei docenti all’interno dei diversi gruppi classe, al lavoro
svolto dai docenti operatori attraverso la conduzione dei corsi di
alfabetizzazione e dei laboratori interculturali. ;

L’attenzione verso la tematica dell’intercultura è molto forte ma
pare riguardare prevalentemente coloro che sono coinvolti in primo
piano nelle azioni messe in campo dal Progetto. Qualche criticità
emerge infatti nell’ampliare la “platea” dei potenziali interessati:

E’ un aspetto questo che pertanto occorrerebbe presidiare con
costanza e su cui varrebbe la pena di investire ulteriormente
nelle future progettazioni.
45
In merito al cammino verso l’integrazione
- Il sostegno e il dialogo tra le famiglie e la scuola e
l’inserimento nella Comunità locale 
Il Progetto Intercultura opera sì all’interno delle scuole ma
non vanno comunque sottovalutate le potenziali ricadute sulle
famiglie e la comunità locale nel suo complesso;

Si richiama pertanto nuovamente l’attenzione all’importanza
di non sottovalutare le potenzialità e le risorse presenti nel
proprio territorio:

Un suggerimento in questo senso potrebbe riguardare lo
sviluppo e il potenziamento dei rapporti di scambio e
collaborazione con altri soggetti del territorio sensibili alle
tematiche promosse dal progetto, ad esempio con il mondo
del volontariato, associazioni di cittadini di altre nazionalità,
ecc.
46
Considerazioni di sintesi

Il quadro che viene a delinearsi è quello di un progetto ben
rodato dal punto di vista operativo (organizzazione interna,
figure
professionali
coinvolte,
pianificazione
e
programmazione delle attività)
con
una
forte
attenzione
e
riconoscimento
dell’importanza della dimensione integrazione (e quindi
dell’accoglienza, della sensibilizzazione, dello scambio e
condivisione di esperienze, ecc.)

Quest’ultimo aspetto tuttavia, proprio per la complessità
degli elementi che ne fanno parte, richiede una tensione
costante verso un dialogo continuo tra tutti i soggetti
coinvolti (docenti alfabetizzatori, docenti curriculari,
studenti, famiglie e comunità locale) affinché le energie
investite non si disperdano ma bensì convoglino verso un
ulteriore potenziamento delle azioni messe in campo.
47
Considerazioni di sintesi
INTEGRAZIONE
IMPLEMENTAZIONE
Figure pro fessio nali
P ianificazio ne e
pro grammazio ne delle
attività
Organizzazio ne
MANTENIMENTO E
CONSOLIDAMENTO
A cco glienza
Valo rizzazio ne della
diversità
Sensibilizzazio ne
So stegno al dialo go
tra scuo la e famiglie
Inserimento nella
Co munità lo cale
A spetti relazio nali
P erso nalizzazio ne
Co ndivisio ne di
esperienze
Co ntinuità e circo larità
delle info rmazio ni
SVILUPPO E
MIGLIORAMENTO
48
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