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scoliosi tecnica 2000
Dott.ssa E. Panelli SCOLIOSI SCOLIOSI Deviazione permanente laterale e rotatoria del rachide. Rapporto M/F = 1/20 Tridimensionalità: Spostamento laterale dei corpi vertebrali Deformazione in lordosi o in cifosi Rotazione Torsione (evidenziata sui tre piani) Nel 70% dei casi è IDIOPATICA InfantileM=F Giovanile AdolescenzialeM<F per crescita puberale più veloce Nel 30% Cause congenitespesso familiarità + Difetti dei corpi vertebrali Patologie neurologichePoliomielite, Paralisi cerebrale infantile, Atassia di Friedreich Patologie muscolari distrofia Neurofibromatosi Morbo di Marfan Cause traumatiche Chirurgia Fratture Cause funzionali Asimmetria del bacino Dismetria AAII Cause centrali nella scoliosi idiopatica Lesioni centrali a carico del bulbo, del tronco, delle radici nervose, del sistema vestibolare, delle vie vestibolo spinali possono determinare alterazioni della FUNZIONE VESTIBOLARE. Alterato controllo vestibolare Alterata postura Squilibrio muscolare locale Deformazione articolare SCOLIOSI TRIDIMENSIONALE ANATOMIA PATOLOGICA CURVA PRINCIPALE CURVA SECONDARIA ROTAZIONE DEL TRATTO INTERESSATO DEFORMITA’ DELLE SINGOLE VERTEBRE DEFORMAZIONI DEL TORACE MODIFICAZIONI DEGLI ORGANI TORACICI CURVA PRINCIPALE SEDE DELLE MAGGIORI ALTERAZIONI STRUTTURTALI DELLE VERTEBRE CURVA SECONDARIA CURVA NEI TRATTI SOVRA E SOTTOSTANTI VERTEBRA ESTREMA VERTEBRA APICALE VERTEBRA ESTREMA ROTAZIONE INTORNO ALL’ASSE LONGITUDINALE DEL RACHIDE TORSIONE DELLE SINGOLE VERTEBRE SU SE STESSE: IL CORPO RUOTA VERSO LA CONVESSITA’, LE SPINOSE VERSO LA CONCAVITA’ Valutazione clinica Anamnesi Anamnesi familiare: casi in famiglia di scoliosi malattie ereditarie Anamnesi fisiologica: decorso della gravidanza e esposizione a fattori di rischio parto sviluppo psicomotorio (suzione, dentizione, fonazione, deambulazione) Anamnesi ginecologica: menarca (elemento importante per determinare la evolutività della curva scoliotica) Anamnesi patologica: traumi lieve ritardo mentale dolori vertebrali Valutazione clinica Esame obiettivo ISPEZIONE Ponendosi lateralmente al paziente si valutano: 1. Antiversione o retroversione del bacino 2. Eventuale prominenza dell’addome 3. Anteposizione o retroposizione del tronco 4. Anteposizione del capo Valutazione clinica Esame obiettivo ISPEZIONE e PALPAZIONE Ponendosi anteriormente e posteriormente al paziente si valutano: 1. Pectus axcavatum e carenatum 2. La simmetria delle spalle 3. La simmetria dei profili scapolari 4. La simmetria dei triangoli della taglia 5. Palpazione dei processi spinosi 6. Ricerca del gibbo (flessione del rachide) 7. Ispezione degli arti ginocchia, piedi (podoscopio) 8. Palpazione delle SIPS e creste iliache 9. Visualizzazione delle pieghe glutee 10.Valutazione con filo a piombo calato dall’apofisi spinosa di C7 11.Misurazione dell’eventuale gibbo (livella, scoliometro, gibbometro) 12.Valutazione mobilità del rachide 13.Funzionalità respiratoria DEVIAZIONE LATERALE DELLA LINEA CHE CONGIUNGE LE APOFISI SPINOSE SLIVELLAMENTO DI UNA SCAPOLA RISPETTO ALL’ ALTRA ASIMMETRIA DEI TRIANGOLI DELLA TAGLIA “STRAPIOMBO” DEL TRONCO RISPETTO AL BACINO GIBBO ANTERIORE concavità GIBBO spinta sulle costole delle apofisi trasverse delle vertebre dorsali GIBBO POSTERIORE convessità Aspetto clinico del “GIBBO” Valutazione del “GIBBO” Lo scoliometro va appoggiato sul dorso col paziente flesso in avanti in corrispondenza dell’altezza maggiore del gibbo e quindi viene rilevato il grado indicato dalla bolla presente sul frontale dello scoliometro; tale misura indica la torsione vertebrale TEST DI ADAMS Flessione anteriore del busto, mantenendo il capo chino, le braccia rilassate e le mani unite MODIFICAZIONI DEGLI ORGANI TORACICI • IPERTROFIA DEL CUORE DESTRO • STASI DEL PICCOLO CIRCOLO • IPOESPANSIBILITA’ DEI CAMPI POLMONARI Radiografia sotto carico e metodo Cobb Si traccia una linea tangente il margine superiore della 1° vertebra e dell’ultima che delimitano la curva, l’angolo formato dall’intersezione delle perpendicolari è l’ANGOLO di COBB GRAVITA’: Lieve fino a 30° chinesi Media 30°-50° chinesi+busto Grave oltre 50° chinesi+busto+chirurgia CLASSIFICAZIONE RADIOLOGICA Lombari 30%, evolutive nel 30%processi artrosoci, ernie Combinate 40%, evolutive nel 90% Dorsali 20%, evolutive nel 60% problemi cardiorespiratori Dorso-lombari 16%, evolutive nel 70% IL PERIODO DI MASSIMA EVOLUTIVITÀ È LA PUBERTÀ, A CAUSA DELLA VELOCITÀ DI CRESCITA Fattori prognostici di evolutività: Età Gradi di Cobb Gradi di Risser, età ossea Età di comparsa DORSALE LOMBARE COMBINATE DORSALE E LOMBARE DORSO-LOMBARE INDICE DI RISSER 0 = non c’è nucleo di ossificazione 1 = compare il nucleo di ossificazione sopra la cresta iliaca 2 = l’ossificazione continua raggiungendo la cresta iliaca 3 = l’ossificazione ricopre interamente la cresta iliaca 4 = inizia la saldatura 5 = fine crescita TRATTAMENTO Chirurgico angolo di Cobb>50°, perdita della mobilità del rachide Artrodesi Endoprotesi Ortopedico Corsetto Lionese dorsali, lombari e dorsolombari Corsetto Milwaukee cervico-toraciche, trazioni longitudinali e spinte laterali Corsetto di Boston = al Milwaukee ma manca la mentoniera curve basse Chinesiologico CHINESITERAPIA E CHIRURGIA Chinesiterapia preoperatoria Presa di coscienza mediante rilassamento e respirazione Es simmetrici e asimmetrici Es di allungamento Per rendere la colonna più Trazioni maneggevole durante Mobilizzazione l’intervento chirurgico Chinesiterapia postoperatoria: Es di allungamento Es isometrici PNF Es propriocettivi CHINESITERAPIA E TUTORI Chinesiterapia pre-tutore es di allungamento, di respirazione, es asimmetrici, di trazione, di mobilizzazione Chinesiterapia nel tutore Es isometrici per evitare possibili crolli, es per gli addominali Chinesiterapia post-tutore Es isometrici e isotonici, rieducazione propriocettiva Es asimmetrici in posizione quadrupedica volti a potenziare i muscoli situati nella parte convessa e allungare la parte concava CURVA DORSO-LOMBARE BASSA SCOLIOSI LOMBARE SCOLIOSI A DOPPIA CURVA CHINESITERAPIA: OBIETTIVI Rieducazione posturale Presa di coscienza mediante rilasciamento neuromuscolare Correzione posturale delle disarmonie fisiche e funzionali Integrazione della postura corretta Mobilizzazione Autoallungamento correzione curve ant-post e lat Es simmetrici e asimmetrici Rafforzamento muscolare Simmetrico cat cinetica post Asimmetrico cat cinetica post Addominali Respirazione: es di respirazione toracica, addominale e completa Zona + rigida concavità Zona + mobile convessità Attività sportiva RIABILITAZIONE IN H2O LA SEDUTA IN PISCINA PREVEDE: 15 min di stretching; 45 min di esercizi eseguiti in vasca riabilitativa con acqua ad una temperatura di 33°C,a due diverse profondita ’( 1,70 m e 1,30 m) •Stretching dorsali-lombari (preghiera,gatto e arcere) •Esercizi di ambientamento e deambulazione in acqua (mani ai fianchi e con bacchetta) Esercizi in acqua alta propriocettivi della zona lombare Rinforzo e tonificazione dei muscoli della schiena,per equilibrare l’emitorace dove è presente lo scompenso Nuoto con tavoletta a livello cervicale-dorsale. Scarico della zona algica e detensione dei muscoli tesi Lavoro simmetrico che permette di detendere le zone fibrotiche Nuotata laterale 10 vasche per lato •Esercizi con l’ausilio del tubolare in acqua alta •Apertura e chiusura delle braccia •Mobilizzazione dell’articolazione sacroiliaca e flessori ed estensori delle gambe •Braccia distese laterali •Mobilizzazione articolare coxofemorale e tonificazione del medio e grande gluteo •Flessioni delle ginocchia al petto •Pendolo attivo con appoggio a bordo vasca (30 ripetizioni) •Oscillazioni del rachide •Cervicale •Sopra malleolare •Sotto ascellare •Cavo popliteo •Stretching per l’ileo-psoas IL PROGRAMMA DEGLI ESERCIZI IN H20 VIENE FINALIZZATO PER: - correggere la curva primaria - attenuare il gibbo costale e il dorso cavo - tonificare la muscolatura del tronco - favorire una corretta postura - migliorare l’elasticità dei tessuti molli Esercizi fisici sempre associati a ginnastica respiratoria, indispensabile complemento terapeutico durante tutte le fasi del trattamento • UNA RETE DI SENSORI PERMETTE DI RILEVARE IN MODO PRECISO LE TENSIONI DELLA CATENA MUSCOLARE POSTERIORE •IL SOFTWARE DOPO UNA PRIMA FASE VALUTATIVA PERMETTE DI IMPOSTARE UN ESERCIZIO RIABILITATIVO A FEED BACK ESTREMAMENTE EFFICACE PER UNA CORRETTA RIPROGRAMMAZIONE POSTURALE •I “PUNTI CHIAVE” SONO RAPPRESENTATI DAI PUNTI DI PASSAGGIO DELLE CURVE. •LA POSTURAL BENCH E’ DOTATA DI SEI RIVELATORI DI CARICO ESTREMAMENTE PRECISI E INDIPENDENTI INSERITI ALL’INTERNO DELLA STRUTTURA CHE PERMETTONO DI EVIDENZIARE LE SPECULAZIONI ELICOIDALI A LIVELLO DORSALE, LOMBARE E SACRO-ILIACO. E’ DOTATA DI DUE PIANI INCLINABILI CON FULCRO SUL BACINO. CHIUDENDO MAGGIORMENTE IL SISTEMA, LA STRUTTURA MUSCOLARE POSTERIORE SI CONTRAE ACCENTUANDO LE ROTAZIONI E LE DISMETRIE MUSCOLARI. IL SISTEMA RIVELA AUTOMATICAMENTE LE INCLINAZIONI DEI DUE PIANI TRAMITE INCLINOMETRI ELETTRONICI. I DATI REGISTRATI POSSONO ESSERE RIPRESI SUCCESSIVAMENTE PER IMPOSTARE IL SISTEMA NELLA MEDESIMA CONFIGURAZIONE. APRENDO COMPLETAMENTE IL SISTEMA E METTENDO IL PAZIENTE IN POSIZIONE ERETTA SULLE CELLE POSTERIORI, SI RILEVA LA DISTRIBUZIONE DEL CARICO SUI DUE ARTI. IL SOFTWARE PROPONE UNA SERIE DI ESERCIZI VOLTI A CONSOLIDARE L’EQUILIBRIO STATICO E DINAMICO DEL PAZIENTE IN POSIZIONE ORTOSTATICA. La SPAD è un sistema che permette di generare lavoro muscolare durante la deambulazione in condizioni di ridotta gravità mediante l’utilizzo di un sistema di supporto durante il cammino. Tiranti Cintura pneumatica Dinamometro 3° cinta Cinta pelvica Treadmill Collare La SPAD permette, attraverso la degravitazione della parte superiore del corpo sulla pelvi, di ridurre il carico a livello della colonna vertebrale. Il paziente tende a riacquistare uno schema motorio del cammino più vicino alla norma, con riduzione del dolore. Tale approccio riablitativo in ambiente microgravitario prevede: riadattamento della postura;-- ottimizzazione della coordinazione motoria-- sollecitazione di specifiche catene muscolari Il sistema è dotato di due sistemi alternativi: allevio costante di tipo pneumatico; allevio intermittente di tipo meccanico gestito da motori elettrici sdoppiati in modo da intervenire sui due emisomi separatamente. Genera reazioni omogenee suolo-piede, con ripristino degli stimoli propriocettivi fisiologici e conseguente recupero dello schema motorio del cammino, mantenendo nel tempo gli adattamenti (indotti e automatici) relativi alla deambulazione una volta terminata l’azione meccanica di allevio realizzata con il sistema. AREA ORTOPEDICO - REUMATOLOGICA • • • • • • Lombalgia Ernia discale Spondilolisi/listesi Processi degenerativi articolari Scoliosi Post chirurgia arto inferiore AREA NEUROLOGICA • • • • Emiplegie /Paraplegie Postumi di trauma cranico Atassie Esiti di mono-poliradicolopatie e poliomielite • Miopatie • Sclerosi multipla • Morbo di Parkinson POSTURA FLESSA O IPERCIFOSI POSTURA FLESSA Postura Flessa: “Aumento della cifosi dorsale generalmente accompagnato da un'accentuata lordosi lombare, capo e spalle anteposte, alterazione della posizione di riposo della scapola e del ritmo scapolo-omerale, inclinazione posteriore della pelvi, debolezza dei flessori dell’anca e degli addominali bassi…” Evans R. Illustraded Orthopedic Physical Assesment. 2° ed St. Louis, MO: Mosby 2001 INDAGINE ESSENZIALE DI VALUTAZIONE: Radiografia in ortostasi con misurazione dei valori in gradi Cobb. La fisiologica cifosi toracica in età evolutiva è compresa tra i 20-25° e i 40-45° mentre al di sopra dei 45-50° Cobb si definisce come ipercifosi toracica. IN ETÀ PRE - PUBERE E ADOLESCENZIALE: IPERCIFOSI POSTURALE rimane comunque clinicamente discretamente mobile, facilmente e volontariamente correggibile. IPERCIFOSI DA MORBO DI SCHEUERMANN La cifosi toracica (dorso curvo) adolescenziale (giovanile) di Scheuermann è la forma più frequente di ipercifosi, avendo un'incidenza media stimata dall'1% all'8% della popolazione. E‘ una osteocondrosi dei piatti cartilaginei epifisari superiore ed inferiore di più corpi vertebrali dorsali che causa un minore accrescimento in altezza nella parte anteriore dei corpi vertebrali. CIFOSI DORSO LOMBARE E' una cifosi cosiddetta lunga perché scende sotto D12, ossia include nel tratto cifotico anche L1 ed L2 (e talvolta anche altre vertebre lombari). Può essere di origine posturale o dovuta ad una malattia di Scheuermann tipo II ESAME OBIETTIVO prevede valutazione ortostasi, in flessione anteriore e prono: in La misurazione delle frecce sul piano sagittale (Secondo Stagnara i valori a livello di C7 ed L3 devono essere tra i 25 ed i 40 mm) inclinometri per la valutazione delle curve sagittali del rachide misurazioni di superficie delle curve sagittali del rachide (Arcometro) Test di Adams e scoliometri per valutare i gibbi Test di elasticità dei mm ischiocrurali e pettorali Valutazione rigidità del rachide Test di Romberg e di Fukuda per l’equilibrio Radiografia laterale in ortostasi + proiezione A/P Indagine biometrica posturale MORBO DI SCHEUERMANN • 12-18 anni • M>F I criteri radiografici più importanti per la diagnosi di malattia di Scheuermann sono: Vertebra cuneizzata di 5 o più gradi. Presenza di irregolarità dei piatti terminali Aumento oltre la norma del valore angolare della cifosi toracica (maggiore di 40-45°) Restringimento apparente dello spazio discale. INDICAZIONI TERAPEUTICHE Non esistono a tutt’oggi prove scientifiche, basate su studi randomizzati controllati, per imporre un protocollo terapeutico. La scelta del trattamento è condizionata dalla presenza di uno dei seguenti parametri o dalla loro associazione. Criteri di scelta della cinesiterapia: angolo di Cobb superiore ai 45° + o - 5° ottima o totale riducibilità delle curve Criteri di scelta per le ortesi spinali: angolo di Cobb superiore ai 55° + o - 5° buona ma incompleta riducibilità della curva Criteri di scelta per i busti gessati: angolo di Cobb superiore ai 65° + o - 5° ridotta riducibilità della curva Criteri di scelta per il trattamento chirurgico: angolo di Cobb superiore ai 75° + o - 5° e risultato conservativo insoddisfacente compressione midollare N Verzini, S Parzini- La riabilitazione in età evolutiva-2006 LINEE GUIDA TRATTAMENTO ORTESI o Gesso: corsetti (Milwaukee anticifosi, Taylor) Mobilizzazione ed educazione respiratoria Rafforzamento muscolare e integrazione neuromotoria N Verzini, S Parzini- La riabilitazione in età evolutiva-2006 ATTENZIONE!!! I corsetti e il gesso causano RIGIDITA’ e FISSITA’ del rachide con conseguente RIDUZIONE del TONO MUSCOLARE della catena di sostegno. POSTURA FLESSA IN ETÀ ADULTA FORME ACQUISITE come le post-infiammatorie e le posttraumatiche, solitamente a raggio acuto, dovute ad un crollo del corpo vertebrale, FORME ASTENICHE E OSTEOCONDROSICHE. La sintomatologia, oltre all'atteggiamento scorretto della colonna, si può manifestare con un insolito dolore dorsale. Le algie del rachide dorsale nell'adulto M Monticone, C Paroli, S Negrini 2006 Diagnosi ESAME OBIETTIVO prevede valutazione ortostasi, in flessione anteriore e prono: in ○ La misurazione delle frecce sul piano sagittale (Secondo ○ ○ ○ ○ ○ ○ Stagnara i valori a livello di C7 ed L3 devono essere tra i 25 ed i 40 mm) inclinometri per la valutazione delle curve sagittali del rachide misurazioni di superficie delle curve sagittali del rachide (Arcometro) Test di Adams e scoliometri per valutare i gibbi Test di elasticità dei mm ischiocrurali e pettorali Valutazione rigidità del rachide Test di Romberg e di Fukuda per l’equilibrio Radiografia laterale in ortostasi + proiezione A/P Indagine biometrica posturale Densitometria ossea per valutare le condizioni strutturali del tessuto osseo CRITERI RADIOGRAFICI Si parla di Cifosi patologica o ipercifosi dorsale quando l’angolo della cifosi dorsale è maggiore di 37° Le algie del rachide dorsale nell'adulto M Monticone, C Paroli, S Negrini 2006 LINEE GUIDA TRATTAMENTO • Mobilizzazione ed educazione respiratoria • Rafforzamento neuromotoria muscolare e integrazione • Ergonomia • Correzione eventuali cause concomitanti La riabilitazione nell'adulto M Romano, Al Negrini, MG Negrini, S Negrini POSTURA FLESSA NELL’ANZIANO Nell’invecchiamento si assiste ad un sostanziale rimodellamento della composizione corporea: aumento del tessuto adiposo, riduzione del tessuto muscolare o sarcopenia e della densità del tessuto osseo Kado DM, Prenovost K, Crandall C. Narrative review: hyperkyphosis in older persons. Ann Intern Med. 2007 Sep 4;147(5):330-8. Kado DM, Huang MH, Nguven CB et al. Hyperkyphotic posture and risk of injurious falls in older persons: the Rancho Bernardo Study. J Gerontol A Biol Sci Med Sci. 2007 Jun;62(6):652-7. DIAGNOSI ESAME OBIETTIVO RADIOGRAFIA LATERALE IN ORTOSTASI + PROIEZIONE A/P INDAGINE BIOMETRICA POSTURALE DENSITOMETRIA OSSEA PER VALUTARE LE CONDIZIONI STRUTTURALI DEL TESSUTO OSSEO ESAME OBIETTIVO Limitazione funzionale: perdita di massa e funzione del muscolo scheletrico maggiore rigidità articolare riduzione del controllo dell’equilibrio (Test di Romberg e Fukuda) aumento del rischio di cadute e aumento del rischio di fratture Kado DM, Prenovost K, Crandall C. Narrative review: hyperkyphosis in older persons. Ann Intern Med. 2007 Sep 4;147(5):330-8. Kado DM, Huang MH, Nguven CB et al. Hyperkyphotic posture and risk of injurious falls in older persons: the Rancho Bernardo Study. J Gerontol A Biol Sci Med Sci. 2007 Jun;62(6):652-7. LINEE GUIDA DI TRATTAMENTO Ortesi Esercizi di stretching dei tratti cervicale e dorsale Esercizi di rinforzo dei muscoli estensori del tronco e dei romboidi Educazione posturale in stazione eretta e seduta Sviluppo dell’equilibrio e l’addestramento alle cadute, in ambiente ambulatoriale e domiciliare La riabilitazione del rachide dorsale dell'anziano M Romano, C Trevisan, S Negrini LOMBALGIA DEFINIZIONE La lombalgia non è un’entità clinica ma sintomo di affezioni diverse che hanno in comune la manifestazione dolorosa in sede lombare LOMBALGIA La Lombalgia è caratterizzata da dolore, contrattura muscolare e rigidità, localizzate fra il margine inferiore dell’arcata costale e le pieghe glutee inferiori. Quando si verifica irradiazione all’arto inferiore si parla di Lombosciatalgia EPIDEMIOLOGIA La lombalgia è un problema di salute diffuso in tutto il mondo e rappresenta la più frequente malattia dell’uomo dopo il comune raffreddore Tra il 65 e l’80 % della popolazione mondiale è destinata a presentare un episodio di lombalgia ad un certo punto della vita Dal 60 al 90 % dei lavoratori europei è affetto da disturbi lombari (dati UE) MODERNO INQUADRAMENTO DEL DOLORE VERTEBRALE I° LIVELLO DIAGNOSTICO individuazione della causa di algia vertebrale anamnesi esame clinico distrettuale del rachide esame neurologico II° LIVELLO DIAGNOSTICO individuazione delle condizioni patologiche che possono favorire l’insorgere del dolore vertebrale esame clinico globale statico e dinamico del rachide diagnostica per immagini (V. Rucco, Il dolore vertebrale, Verduci Ed.1996) LE CAUSE DEL DOLORE LOMBARE 1) TRAUMATICHE Ernia del disco Fratture da compressione Frattura - lussazione Spondilolisi traumatica LE CAUSE DEL DOLORE LOMBARE 2) ATRAUMATICHE Patologia degenerativa del disco Stenosi vertebrale Artriti infiammatorie Spondilolisi e Spondilolistesi Neoplasie FATTORI DI RISCHIO Attività lavorativa: intensa attività atteggiamenti posturali statici frequenti flessioni o torsioni sollevamento di pesi movimenti ripetitivi sollecitazioni da parte di vibrazioni (guida di veicoli) Peso corporeo Fumo CLASSIFICAZIONE Lombalgia Di Origine Meccanica Lombalgia Di Origine Non Meccanica Lombalgia Da Malattie Viscerali LOMBALGIA DI ORIGINE MECCANICA Ernia del disco Fratture vertebrali Artrosi lombare Spondilolistesi Stenosi del canale vertebrale Lombalgia comune su base muscolare LOMBALGIA DI ORIGINE NON MECCANICA Patologie reumatologiche A.R. Spondilite anchilosante Artrite psoriasica S. di Reiter Artriti enteropatiche Patologie settiche M. di Pott Discite Osteomielite vertebrale Ascesso epidurale Morbo di Paget LOMBALGIA DA MALATTIE VISCERALI Patologie vascolari (aneurisma dell’aorta addominale) Patologie del pancreas (neoplasie, pancreatite) Patologie retroperitoneali (neoplasie, ematomi, fibrosi) Patologie renali (neoplasie, calcolosi, pielonefriti etc) Patologie dell’apparato gastrointestinale (neoplasie, ulcera, rettocolite ulcerosa) Patologie dell’apparato gravidanza extrauterina) genitale (neoplasie, endometriosi, CARATTERISTICHE DEL DOLORE MECCANICO Insorgenza diurna Migliora con il riposo Rigidità mattutina assente o <30 min Indici di flogosi normali Segni clinici di flogosi assenti CARATTERISTICHE DEL DOLORE INFIAMMATORIO Insorgenza notturna Non migliora con il riposo Rigidità mattutina > 60 min Indici di flogosi elevati Segni clinici di flogosi presenti LOMBALGIA DI ORIGINE MECCANICA La più frequente (90 % di tutte le manifestazioni) Cause strutturali o funzionali Sempre compromissione delle interazioni meccaniche alla base della mobilità lombare Insorgenza del dolore per irritazione di uno o più tessuti algosensibili ERNIA DEL DISCO (Fisiopatologia del disco) Ammortizzatore naturale Nucleo Anello fibroso Risposta “idraulica” alle sollecitazioni Pompa idrostatica Perdita di trofismo e contenuto liquido ERNIA DEL DISCO Rappresenta la fuoriuscita del nucleo polposo attraverso fissurazioni dell’anello fibroso, con conseguente possibile compressione del midollo o delle radici nervose se l’erniazione è posteriore ERNIA DEL DISCO (sollecitazioni meccaniche) Deterioramento delle strutture osteoarticolari Atteggiamenti posturali statici Flessioni e/o torsioni frequenti Sollevamento e movimentazione di pesi Movimenti ripetitivi Vibrazioni ERNIA DEL DISCO Protrusione discale:il nucleo polposo sfianca l’anello fibroso ma non lo supera Ernia discale contenuta: il nucleo polposo fuoriesce dalle fissurazioni dell’anello fibroso ma non supera il legamento longitudinale posteriore Ernia discale espulsa: supera il l.l.p. ed è in gran parte o del tutto fuoriuscita nello speco vertebrale, con possibile migrazione In base alla posizione può essere mediana, paramediana o laterale, intraforaminale ERNIA DEL DISCO (Esame clinico) Storia ed evoluzione della patologia localizzazione del dolore irradiazioni contratture parestesie paresi valutazione dei ROT Test Lasègue Wassermann Delitala Valleix Dandy ASPETTI CARATTERISTICI DELLE MANIFESTAZIONI RADICOLARI AI DIVERSI LIVELLI NEUROLOGICI Diagnostica per immagini • LA RADIOLOGIA TRADIZIONALE: può mostrare segni indiretti di sofferenza discale ( osteofitosi ) E’ utile soprattutto per evidenziare: spondilolistesi spondilolisi artropatie degenerative o infiammatorie per escludere fratture o tumori • LA TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) • LA RISONANZA MAGNETICA (RM) RADIOLOGIA TRADIZIONALE LISI E LISTESI TC o RM? La RM utilizza campi magnetici e onde radio; offre una visione d’insieme più completa, secondo parametri e piani di vista diversi, rende un ottimo contrasto tra le strutture di tessuti molli; è superiore alla TC nella visualizzazione del disco vertebrale, ma è un esame costoso. La TC utilizza come energia i raggi X; studia con maggiore precisione le strutture ossee ed è di facile impiego. Controindicazioni assolute e relative alla RM sono: Pacemaker clips chirurgiche protesi claustrofobia proiettili e schegge metalliche pompe da insulina Risonanza magnetica del rachide lombare RM: ernia discale extralegamentosa RM: ernia lombare extralegamentosa RM: ernia discale espulsa e migrata RM : stenosi del canale lombare • Diminuzione del calibro del canale vertebrale e/o dei forami neurali • Più frequente in età avanzata •Esame clinico •claudicatio •atteggiamento antalgico in flessione SPINAL STENOSIS. Spinal stenosis is a condition in which the vertebral canal is narrowed in a concentric fashion, producing impingement upon the entire cauda equina and the spinal cord at higher levels. By an uncertain pathogenic mechanism, compression of the nerve roots may result in the condition of neurogenic claudication, in which bilateral lower extremity pain develops after walking. Some features distinguish this phenomenon from true claudication due to vascular occlusion: pulses are normal and back pain may be present in spinal stenosis, and other neurologic findings are variable. The pain may be relieved by forward flexion of the vertebral column, which creates a more capacious canal. PIRIFORMIS SYNDROME. Myofascial irritation seated in the piriform muscle is a proposed source of pain in the buttock that radiates into the hip and thigh. This muscle originates on the anterior surface of the sacrum and passes to the greater trochanter, thereby providing extension, abduction, and external rotation of the hip. The pathophysiology of this condition is speculative and may include irritation of the sciatic nerve that passes deep or sometimes through the piriformis. Findings include tenderness over the muscle and pain elicited by resisted abduction/external rotation or passive adduction/internal rotation. Rectal or pelvic examination may reveal tenderness on the lateral pelvic wall that reproduces the patient's typical pain. There is no certain means of confirming the diagnosis. SPONDILOLISTESI Scivolamento anteriore di una vertebra rispetto a quella sottostante L5 più frequente, congenitamente presente nell’8% della popolazione Con o senza spondilolisi Esame clinico Indagini strumentali SPONDILOLISI La spondilolisi é una frattura da fatica dell’istmo, ben visibile sulle incidenze Rx grafiche oblique SPONDILOLISI Sulle Rx grafie oblique, bisogna evidenziare il cagnolino il cui collo porta una collana in caso di lisi istmica Evoluzione di una Spondilolisi e Spondilolistesi 11 ans La fratture evolve il più delle volte in pseudoartrosi Ci sono delle sollecitazioni eccessive del disco che degenera prematuramente Uno scivolamento possibile delle vertebre : Spondilolistesi Fossetta posteriore Scivolamento Scivolamento vertebrale o Spondololistesi La spondilolisi può scatenare una lombalgia e delle sciatalgie Spondilolisi L5 : 81 % L4 : 14 % L3 : 2% L4 + L5 : 3 % Forme Ipertrofiche FATTORI SCATENANTI 1) L’Iperlordosi lombare 2) Le sollecitazioni meccaniche eccessive EVOLUZIONE DELLE SPONDILOLISTESI Lo scivolamento restringe il diametro dei forami e comprime le 2 radici correspondenti Stenosi Flessione La spondilolistesi con forte scivolamento é responsabile dei segni neurologici compressivi della cauda equina La spondilolisi a livello della L4 può determinare uno scivolamento con lordosi Spondilolisi L4 L5 : 81 % L4 : 14 % L3 : 2% L4 + L5 : 3 % Lo scivolamento finisce con lo stabilizzarsi per la distensione dei legamenti ed il contatto dei piatti vertebrali. Si può, a volte, sviluppare una consolle anteriore SPONDILOLISTESI CON GRANDE SCIVOLAMENTO • Sacro verticale • Affossamento della L5 nel bacino • Iperlordosi • Sacro verticale • Affossamento della L5 nel bacino • Iperlordosi •Retrazione degli ischio-crurali e dello psoas •Flessione delle anche e delle ginocchia TRATTAMENTO La SPONDILOLISTESI é ben sopportata il più delle volte Trattamento delle lombalgie e delle sciatalgie Stop attività sportive o moderazione Trattamento sintomatico Rieducazione vertebrale Trattamento chirugico se necessario TRATTAMENTO DELLE SPONDILOLISTESI Trattamento chirurgico Artrodesi intersomatica anteriore Artrodesi postero-laterale Artrodesi intersomatica posteriore Artrodesi combinata Riduzione dello scivolamento quando é importante TERAPIA CONTROLLO DEL DOLORE (sintomo principale associato alla limitazione funzionale e indice della limitazione funzionale e della possibile sua cronicizzazione ) LINEE GUIDA TERAPIA FARMACOLOGICA TERAPIA FISICA PRESCRIZIONI COMPORTAMENTALI CHIRURGIA DEL RACHIDE ERNIE DISCALI INSTABILITA’ VERTEBRALI STENOSI DEL CANALE VERTEBRALE TERAPIE CRUENTE CHIRURGIA DELL’ERNIA DISCALE INTERVENTI TRADIZIONALI ( molto demolitivi, emilaminectomie, laminectomie, artrectomie) MICROCHIRURGIA (asportazione del disco) NUCLEOASPIRAZIONE (distruzione del nucleo) TERAPIE CRUENTE CHIRURGIA DELL’INSTABILITA’ VERTEBRALE (LOMBALGIA CRONICA) FUSIONE OSSEA (posteriore o anteriore) FUSIONE STRUMENTATA STABILIZZAZIONE DINAMICA TERAPIE CRUENTE CHIRURGIA DELLA STENOSI DEL CANALE VERTEBRALE FORAMINOTOMIE FORAMINOTOMIE E STABILIZZAZIONE RECIDIVE TERAPIE CRUENTE TECNICHE CON INTRODUZIONE INTRADISCALE DI SONDE Nucleoaspirazione (rimozione completa del nucleo polposo, ernie contenute) Laserdiscectomia (riduzione volumetrica del nucleo) Ozonoterapia intradiscale (disidratazione del nucleo) Tecniche di termocoagulazione delle terminazioni nervose dell’anulus TERAPIE CRUENTE FBSS (FAILED BACK SURGERY SINDROME) SINDROME DA FALLIMENTO CHIRURGICO SPINALE ESITI CICATRIZAILI RECIDIVE INSTABILITA’ STENOSI