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Il business plan - Home
DALLA IDEA IMPRENDITORIALE
AL BUSINESS PLAN
1
La nuova impresa nasce da
un'idea, da un'intuizione:
- la scoperta di una nuova tecnologia;
- l'espansione della domanda di un
prodotto/servizio;
- la modificazione dei gusti dei consumatori;
- il successo di altre imprese;
- l'individuazione di un bisogno del mercato;
- ecc.
Da questa intuizione deve partire un
processo organizzato di verifica dell'idea.
2
Questo processo di analisi porta alla
redazione di un piano di fattibilità (o
business plan)
Dal piano di fattibilità devono emergere:
- le caratteristiche tecniche del prodotto/servizio;
- le tecnologie e le attrezzature necessarie;
- il tipo di mercato di sbocco;
- le politiche di marketing da attivare;
- il capitale necessario per avviare e gestire l'impresa;
- i soci/collaboratori da coinvolgere;
- la forma giuridica più adeguata;
- gli adempimenti burocratici da espletare.
3
Al termine di questo processo
di analisi/ricerca...
… l'imprenditore sarà in grado di
affacciarsi sul mercato con una adeguata
nozione sulla realizzabilità del progetto,
avendo identificato le principali azioni che
saranno intraprese nel primo triennio.
4
Il business plan...
… è fondamentale per tutti i tipi di attività:
un imprenditore deve essere sempre in
grado di sapere cosa vuole fare e come
farlo, ma deve avere uno strumento che
possa aiutarlo nella valutazione dell'idea
trasformare
il rischio generico in rischio calcolato
5
Il business plan...
... è anche strumento
di controllo gestionale
(analisi scostamenti).
Il testo del business
plan deve essere
chiaro e conciso, ma
deve contenere il
maggior numero di
informazioni possibili.
6
Gli obiettivi del business
plan sono:
1. fornire informazioni fondamentali per l'avvio
dell'attività: quali e quante risorse economiche,
finanziarie ed umane servono, quali sono le
caratteristiche del prodotto e del mercato, quali
sono i concorrenti, chi sono i clienti tipo, ecc.;
2. consentire all'imprenditore una visione globale dei
fattori che caratterizzano l'azienda (base per
pianificazione strategica);
3. sottolineare l'originalità dell'idea imprenditoriale;
4. verificare l'interesse della potenziale clientela;
7
Gli obiettivi del business plan
sono: (segue)
5. monitorare il raggiungimento degli obiettivi
prefissati;
6. verificare la coerenza tra le singole azioni
indicate, in particolare in termini di rapporti
ricavi-costi e entrate-uscite;
7. definire la forma giuridica;
8. formulare previsioni attendibili simulando le varie
ipotesi di sviluppo dell'attività;
9. servire come "biglietto da visita" per presentare
l'impresa all'esterno (potenziali soci, finanziatori,
banche, clienti e fornitori).
8
In sintesi, si individuano due macro
funzioni del Business Plan:
 una interna di analisi e pianificazione, per
chiarire le idee al futuro imprenditore su
tutti i vari aspetti dell'avvio di una nuova
attività;
 una esterna di comunicazione, per esporre
l'idea a potenziali soci, finanziatori, fornitori,
clienti e banche.
9
LA CREAZIONE DEL
BUSINESS PLAN
Il business plan è in genere costituito da:
 una parte introduttiva che descrive l'idea
imprenditoriale, la sua genesi e i soci promotori
dell'iniziativa;
 una parte tecnico-operativa che analizza la
fattibilità dell'idea imprenditoriale sul mercato e
l'organizzazione dell'attività;
 una parte quantitativo-monetaria che sviluppa
le previsioni economico-finanziarie d'impresa.
10
LA MISSIONE E L'IDEA
IMPRENDITORIALE …
… ossia la funzione e il ruolo dell'impresa nel
mercato e la ragione della sua esistenza, nonché
il percorso professionale e personale che ha
portato gli aspiranti imprenditori a decidere di
avviare un'attività d’impresa.
Le domande che occorre porsi sono:
Qual’ è l'obiettivo dell'impresa (missione)?
Come è nata l'idea e in base a quali motivazioni?
Chi sono i promotori?
11
Andando per punti, occorre
inserire nel BP:
- LA MISSIONE
a) Definizione della missione aziendale (obiettivi previsti)
- L'IDEA IMPRENDITORIALE
a) Descrizione dell'idea
b) Nascita dell'idea
c) Stato di avanzamento del progetto
d) Motivazioni all'imprenditorialità
e) Caratteri distintivi ed eventuali elementi di innovazione
- I PROMOTORI
a) Caratteristiche professionali
b) Precedenti esperienze imprenditoriali (se presenti)
12
LE AREE DI BUSINESS
DELL'IMPRESA
Qualsiasi idea imprenditoriale, per quanto brillante,
non può sottovalutare il contesto in cui si andrà ad
operare: il mercato.
Ciò significa analizzare i principali attori del
contesto competitivo: concorrenti diretti e
indiretti, concorrenti potenziali, fornitori e
clienti (analizzando i loro bisogni, le loro
caratteristiche, i loro processi di acquisto).
13
LE AREE DI BUSINESS
DELL'IMPRESA (segue)
È il mercato di riferimento che detta le "regole del
gioco": conoscerle e farle proprie crea un vantaggio
competitivo nei confronti della concorrenza.
FINALITÀ: capire il contesto in cui si andrà ad
operare e le sue regole di funzionamento, per poi
elaborare una strategia di inserimento del proprio
prodotto o servizio.
Punti da analizzare:
- IL PRODOTTO/SERVIZIO
- I CLIENTI E IL MERCATO
- LA CONCORRENZA
14
IL PRODOTTO/SERVIZIO
• Descrizione tecnica del prodotto/servizio
(principali linee di attività, funzioni d'uso,
vantaggi per il cliente, caratteristiche tecniche,
tecnologie produttive, materie prime, ecc.);
• Descrizione del settore e degli elementi
innovativi del prodotto/servizio rispetto al
mercato attuale;
• Stato di avanzamento dello sviluppo del prodotto
(idea, progetto, prototipo, ecc.);
• Fattori critici.
15
I CLIENTI E IL MERCATO
a) Identificazione delle principali tipologie di clienti;
b) Descrizione delle loro caratteristiche (esigenze e
vantaggi ricercati rispetto alla tipo di offerta
dell'impresa, localizzazione, capacità di spesa,
variabili socio-economiche, motivazioni all’acquisto);
c) Stima quantitativa del valore del mercato (numero
dei clienti potenziali, valore della spesa);
d) Estensione geografica del mercato “target”;
e) Prospettive di MLT in funzione dei dati raccolti;
f) Test e ricerche di mercato già effettuati.
16
LA CONCORRENZA
a) Analisi della concorrenza operante e della
concorrenza potenziale (tipologie di concorrenti
e relative offerte);
b) Punti di forza/debolezza dei concorrenti;
c) Ostacoli e vincoli derivanti dalla concorrenza;
d) Eventuali prodotti/servizi sostitutivi.
17
Gli elementi che influenzano la
localizzazione possono essere:
Vicinanza e/o possibilità di raggiungere
facilmente i mercati di approvvigionamento delle
materie prime e di sbocco dei prodotti;
 Esistenza di infrastrutture (centri di servizio,
ferrovia, autostrade, banche, ecc.);
 Fruibilità di servizi professionali qualificati;
 Possibilità di reperire di manodopera
qualificata;
 Possibilità di ottenere incentivi pubblici.
18
STRATEGIE DI MERCATO: LE
POLITICHE DI PROMOZIONE
Per un'attività che nasce è assolutamente
indispensabile farsi conoscere nel modo giusto.
Nel linguaggio del marketing si parla di quattro
componenti, ossia prodotto, prezzo, comunicazione e
distribuzione, per cui nel BP devono essere riportate:
a) Politiche di prodotto previste;
b) Politica di prezzo per ciascuna categoria omogenea
di prodotto/servizio;
c) Politiche distributive (o di erogazione) previste;
d) Politiche di pubblicità e comunicazione.
19
STRUTTURA AZIENDALE ED
ORGANIZZAZIONE DELL'ATTIVITÀ
Si può definire struttura aziendale
l'insieme delle risorse (materiali e
immateriali) su cui l'impresa si basa per
raggiungere i propri obiettivi.
È utile poi stabilire e definire i processi
organizzativi dell'attività (ruoli e le
responsabilità di chi lavora nell'impresa,
persone di riferimento competenti per le
mansioni affidate).
20
STRUTTURA AZIENDALE ED
ORGANIZZAZIONE DELL'ATTIVITÀ
I promotori devono, consensualmente e nel rispetto
delle proprie caratteristiche personali, definire i
rispettivi ruoli, stabilendo incarichi, responsabilità,
modalità decisionali e attese di remunerazione.
Rispetto al personale dipendente occorre definire
le esigenze di organico iniziale e potenziale, i
profili necessari e i costi.
Occorre poi valutare la possibilità di affidare a
collaboratori esterni parte del lavoro, senza
appesantire l'organico dei dipendenti.
21
LE RISORSE UMANE
a) Soci e titolari (curricula e ruolo nel progetto
d'impresa)
b) Dipendenti (numero, caratteristiche, età,
qualifiche, mansioni, requisiti professionali)
LE RISORSE "TECNICHE" IMMATERIALI
a) Competenze tecnologiche, know-how e brevetti
b) Licenze, autorizzazioni e requisiti professionali
c) Livello attuale di introduzione delle tecnologie
necessarie
22
ORGANIZZAZIONE DELLE
VARIE AREE
a) Produzione (descrizione del processo di produzione,
make or buy, impianti e attrezzature, aspetti critici);
b) Acquisti (principali acquisti dall'esterno, fornitori,
aspetti finanziari collegati agli acquisti, criticità);
c) Commerciale (vendite dirette o tramite intermediari,
forza vendita dell'impresa interna e/o esterna, eventuale
sistema di provvigioni);
d) Amministrazione, contabilità, aspetti fiscali, controllo
di gestione (esternalizzazione e/o internalizzazione,
strumenti e modalità di controllo);
e) Ricerca e sviluppo;
f) Coordinamento imprenditoriale.
23
RUOLI E
RESPONSABILITA'
Descrizione dei rapporti strutturati tra
coloro che lavorano nell'impresa, con
formalizzazione di una struttura
organizzativa (eventuale rappresentazione
grafica: organigramma).
24
FORMA GIURIDICA
Per poter svolgere un'attività imprenditoriale è
necessario identificarsi in una delle forme
giuridiche previste dalla vigente normativa.
Un'impresa può essere esercitata sotto forma di:
- Impresa individuale
- Società (di persone, di capitali, cooperative)
- Altre forme di lavoro autonomo
25
FORMA GIURIDICA (segue)
La scelta va operata sulla base di considerazioni
correlate ad aspetti soggettivi ed oggettivi:
 Numero dei promotori
 Natura dell'attività esercitata
 Dimensione dell'impresa
 Disponibilità di capitali
 Grado di responsabilità che i soci intendono assumere
 Sistema di tassazione
 Possibilità di accesso a particolari forme di
finanziamento e ad agevolazioni
26
FORMA GIURIDICA (segue)
Ogni forma giuridica presenta in sé aspetti
vantaggiosi e controindicazioni: non esiste una
forma giuridica ideale, occorre tenere in
considerazione le esigenze e le caratteristiche
della attività che si andrà a svolgere.
Nel BP devono risultare:
a) Forma giuridica prescelta
b) Adempimenti necessari per la costituzione
c) Iter burocratici ed amministrativi
27
INVESTIMENTI
In questa sezione del BP devono essere indicati gli
investimenti necessari per poter avviare l'attività:
macchinari, attrezzature, arredi, ecc., e i relativi costi,
sostenuti o da sostenere.
FINALITÀ: predisporre una "nota della spesa" che serve
per pianificare quali e quante risorse materiali ed
economiche occorrono per avviare l'attività.
PIANO DEGLI INVESTIMENTI
a) Descrizione degli investimenti (effettuati e previsti) e
relativi ammortamenti
b) Capacità produttiva e valutazione comparativa rispetto
alla concorrenza
28
BILANCIO DI PREVISIONE
La parte precedente del BP è servita a fornire
tutte le informazioni su idea imprenditoriale,
professionalità necessarie per il suo sviluppo,
mercato prescelto, persone coinvolte, mezzi
necessari.
Dai dati qualitativi bisogna estrapolare le
informazioni quantitative: è necessario sviluppare
un'analisi preventiva dei costi/ricavi, individuare le
voci di entrata e uscita di cassa, l'ammontare degli
investimenti necessari e gli eventuali finanziamenti
da richiedere.
29
BILANCIO DI PREVISIONE
Un progetto imprenditoriale deve risultare
fattibile da un punto di vista sia economico
che finanziario: risulta conveniente se
consente di raggiungere in tempi ragionevoli
un equilibrio reddituale, mentre è fattibile
finanziariamente se vengono predisposte le
opportune coperture ai fabbisogni monetari
previsti.
30
BILANCIO DI PREVISIONE
Domande da porsi:
Quanto costa e quanto rende l'attività?
Dispongo dei fondi necessari per avviare
l'impresa?
In quanto tempo è possibile rientrare nel capitale
investito?
L'idea è economicamente valida e quindi
fattibile?
FINALITÀ: verificare la redditività
fattibilità del progetto imprenditoriale
e
la
31
BILANCIO DI PREVISIONE
a) Piano degli investimenti
b) Budget delle vendite
c) Budget dei costi per prodotto/servizio
d) Analisi dei costi di produzione (BEA, Mc, ecc.)
e) Conto Economico preventivo
f) Piano finanziario: preventivo delle entrate e
delle uscite
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a) Piano degli investimenti
INVESTIMENTI REALI
Locali
Arredi
Attrezzature
Automezzi
Brevetto
TOTALE
INVESTIMENTI FIGURATIVI (*)
Software
Attrezzature
TOTALE
TOTALE INVESTIMENTI
Valore
Anni amm.to
Quota amm.to
10.000
6.000
8.000
5.000
8.000
37.000
10
6
4
5
10
1.000
1.000
2.000
1.000
800
5.800
3.000
4.000
7.000
3
4
1.000
1.000
2.000
44.000
7.800
(*) Si tratta di beni apportati direttamente dall’imprenditore o da uno o più soci
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b) Budget delle vendite
Anno 1
Prodotto/servizio
Q.tà
Prodotto A
Anno 2
Prezzo
Fatt.to
Q.tà
1.000
20
20.000
1.200
20
24.000
Prodotto B
500
10
5.000
700
10
Servizio X
200
30
6.000
300
40
TOTALE
31.000
Prezzo
Anno 3
Fatt.to
Prezzo
Fatt.to
1.500
20
30.000
7.000
800
10
8.000
12.000
500
40
20.000
43.000
Q.tà
58.000
34
c) Budget dei costi per
prodotto/servizio
Costi
Prodotto A
Prodotto B
Servizio X
Materiali
Servizi
Lavoro
Altro
TOTALE
35
d) Analisi dei costi di
produzione
R(X)
C(X)
BEP
CF
Dm
DM
36
e) Conto Economico
preventivo
Parziali
(a) Ricavi vendite prodotti/servizi
(b) Costi di produzione variabili
Materie prime
Servizi
Margine di contribuzione (a-b)
(c) Costi di produzione fissi
Lavoro
Ammortamenti
Altri
Risultato operativo (a-b-c)
(d) Oneri finanziari (*)
Utile(perdita) lordo (a-b-c-d)
(e) Imposte
Utile (perdita) netto (a-b-c-d-e)
Totali
31.000
13.000
%
100%
42%
18.000
14.000
58%
45%
4.000
1.000
3.000
1.300
13%
3%
10%
4%
1.700
6%
8.000
5.000
4.200
7.800
2.000
(*) Calcolo possibile solo dopo piano finanziario
37
f) Piano finanziario: preventivo
delle entrate e delle uscite
1° trimestre
E
E
E
Versamento capitale sociale
Erogazione finanziamenti
Ottenimento contributi pubbl.
U
Investimenti
U
Rimborso finanziamenti
E
Ricavi da prodotti/servizi
E
E
Proventi finanziari
Altri ricavi
U
Costi materie
U
U
U
U
Costi servizi
Costo lavoro
Altri costi
Oneri finanziari
U
Imposte
2° trimestre
3° trimestre
4° trimestre
38
CONSIDERAZIONI FINALI
Il BP è uno strumento dinamico, da adattare alla
luce dei cambiamenti di idee e di obiettivi.
Una volta completata l'analisi di tutti gli elementi
e verificata la realizzabilità del progetto,
l'impresa è potenzialmente in grado di partire.
Con il BP sono individuati i punti di forza e di
debolezza dell'impresa e valutate le probabilità
di successo, riuscendo a stabilire se l'idea è
fattibile, se necessita di correzioni ed
aggiustamenti o se, al limite, va scartata.
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CONSIDERAZIONI FINALI
Successivamente al concreto avvio, sarà
necessaria una costante verifica e manutenzione
delle previsioni eseguite, attuando un controllo
strategico, ovvero una stima dell'avanzamento
verso il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
40
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