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CONSUMATORI PRIMARI
BIOLOGIA LEZIONE N.2 slide N. 73 ESERCIZI slide N. 4-44-53-69 Gli ECOSISTEMI classe II ITI Prof. CARMIGNANI FABRIZIO [email protected] IISS “Mattei” – Rosignano S. (LI) Definizione di ECOSISTEMA Un ECOSISTEMA, la struttura fondamentale dell’ECOLOGIA, è rappresentato, in un determinato habitat, dall’insieme di: 1) tutti gli organismi viventi: mondo BIOTICO 2) tutti i fattori non viventi: mondo ABIOTICO fattori ABIOTICI: NON VIVENTI comprendono la temperatura, le forme di energia, le precipitazioni meteoriche, le sostanze nutritive e altri composti chimici presenti nell’ambiente fattori BIOTICI: VIVENTI sono invece gli organismi che costituiscono le comunità di specie che occupano una determinata zona Andiamo ora a studiare più da vicino le caratteristiche delle COMUNITA’ di un ECOSISTEMA DOMANDE per ripassare Definizione di ECOSISTEMA 1. Che cosa rappresenta un ECOSISTEMA in Ecologia? La struttura delle COMUNITA’ COMUNITA’: comprende tutti gli organismi (animali, piante, funghi, alghe e microrganismi) che vivono in una data area (HABITAT) Una COMUNITÀ BIOLOGICA è l’insieme di tutte le popolazioni di organismi (animali e piante i più evidenti) che vivono in un determinato territorio, abbastanza vicini per poter interagire tra loro (Es. un prato, un bosco, un lago ecc…) COMUNITA’ Ogni COMUNITÀ è caratterizzata da: 1. DIVERSITÀ delle SPECIE 2. SPECIE DOMINANTI 3. REAZIONI alle VARIAZIONI AMBIENTALI 4. STRUTTURA TROFICA (di nutrimento) 1)Diversità delle SPECIE Tra le varie specie di esseri viventi di una COMUNITA’ si possono verificare fenomeni di COMPETIZIONE, causati dalla condivisione di una risorsa limitata La COMPETIZIONE INTERSPECIFICA si verifica tra 2 specie che concorrono per la stessa risorsa limitata La NICCHIA ECOLOGICA di una specie (suo ruolo nell’uso complessivo delle risorse biotiche e abiotiche) entra in “contatto” con quella di un’altra specie PRINCIPIO di ESCLUSIONE COMPETITIVA Stabilisce che 2 popolazioni di specie diverse non possano coesistere in una stessa comunità (HABITAT) se le loro NICCHIE sono identiche ALTA MAREA MOLLUSCHI CHTHAMALUS NICCHIA di Chthamalus BALANUS NICCHIA di Balanus OCEANO BASSA MAREA Popolazioni con NICCHIE ecologiche diverse Per SELEZIONE NATURALE specie concorrenti possono modificare leggermente le proprie NICCHIE e giungere a una ripartizione delle risorse che permette loro di convivere in una stessa COMUNITÀ 7 specie di LUCERTOLA (Genere ANOLIS) Repubblica DOMINICANA A. ricordii A. INSOLITUS rami ombrosi A. INSOLITUS A. aliniger A. DISTICHUS A. christophei A. cybotes A. etheridgei LUCERTOLA: Genere Anolis A. DISTICHUS superfici assolate Nelle COMUNITA’ il rapporto alimentare tra animali, definito PREDAZIONE, determina l’evoluzione di adattamenti sia nei PREDATORI che nelle PREDE La PREDAZIONE è un’interazione tra organismi in cui la specie più forte, il predatore, uccide e si nutre di un’altra, la preda PREDE e PREDATORI per selezione naturale possono evolvere adattamenti particolari MIMETISMO MIMETISMO CRIPTICO (camuffamento) e la DIFESA CHIMICA sono strategie difensive delle PREDE contro la PREDAZIONE RAGANELLA Livrea simile ad una corteccia RANA TROPICALE velenosa Una PREDA può anche sfruttare un tipo di protezione imitando le fattezze di una specie in qualche modo pericolosa o disgustosa: in questo caso abbiamo il MIMETISMO BATESIANO e MULLERIANO MIMETISMO BATESIANO MIMETISMO MULLERIANO VESPA APIDE BRUCO di FALENA (farfalla) a dx che imita un serpente a sx Specie dal sapore sgradevole che si imitano a vicenda 2) Specie DOMINANTI La PREDAZIONE contribuisce a mantenere la diversità di una comunità Una specie CHIAVE di VOLTA (KEYSTONE) è un predatore che mantiene la diversità della sua comunità riducendo la densità dei competitori più forti, ed impedendo quindi, l’esclusione competitiva delle specie più deboli Le specie chiamate SPECIE CHIAVE di VOLTA o KEYSTONE) sono quasi sempre dei predatori . La loro presenta garantisce una maggiore biodiversità (più specie di organismi viventi presenti in un certo habitat) mentre la loro scomparsa produce significativi cambiamenti nella comunità. STELLA MARINA (Gen. Pisaster) mentre si ciba di un Mitilo Alcune specie chiave di volta sono predatori terminali, ossia specie che predano altre specie senza essere a loro volta predate da nessuno. Ne sono un esempio le stelle marine Pisaster (slide precedente) che vivono nelle zone del basso fondale della costa pacifica. In passato furono condotti degli esperimenti in merito e togliendo la stella marina dalla comunità, le specie passarono da 15 ad 8. Infatti una specie di mitilo, liberatasi dal controllo esercitato dal suo precedente predatore, occupò gran parte dell' area disponibile per ancorarsi al substrato, togliendo spazio ad altri animali, tra cui i crostacei cirripedi. Non sempre le specie chiave di volta sono al vertice della catena alimentare e non tutte le comunità ne sono dotate Se la specie CHIAVE di VOLTA viene eliminata diminuisce la biodiversità Nel Pacifico settentrionale, la predazione delle LONTRE MARINE da parte delle ORCHE ha fatto aumentare il numero dei RICCI di MARE (di cui si nutrono le lontre) ORCA LONTRA SPECIE CHIAVE di VOLTA Dove abbondano i ricci di mare scarseggia la loro fonte di nutrimento principale: le alghe brune KELP La scomparsa di una specie CHIAVE di VOLTA (LONTRA) provoca la scomparsa di altre specie (alghe kelp) Es. RICCIO di MARE di CATENA ALIMENTARE KELP alga Gli ERBIVORI e le PIANTE, di cui essi si nutrono, hanno evoluto diversi adattamenti reciproci Gli ERBIVORI sono animali che hanno evoluto adattamenti utili a nutrirsi di piante o alghe Per difendersi, molte piante producono composti tossici Alcune interazioni ERBIVORI-PIANTE illustrano il concetto di COEVOLUZIONE: selezione di adattamenti evolutivi reciproci delle 2 specie COEVOLUZIONE BRUCO e UOVA - farfalla Heliconius UOVA Quando un cambiamento che si verifica in una specie agisce come nuova forza selettiva su di un’altra specie DEPOSITI ZUCCHERO della pianta COEVOLUZIONE Pianta rampicante tropicale FIORE della PASSIONE (Passiflora) Le relazioni alimentari tra organismi contribuiscono a strutturare le COMUNITÀ Le relazioni alimentari molto strette tra 2 o più specie che vivono insieme in intimo contatto prendono il nome di SIMBIOSI Vi sono 3 tipi di interazioni simbiotiche: 1. PARASSITISMO 2. COMMENSALISMO 3. MUTALISMO Quando la relazione è molto stretta, per cui le 2 specie si integrano profondamente e non si riesce più a distinguerle, si parla semplicemente di SIMBIOSI es. LICHENI = (FUNGO + ALGA) 1. PARASSITISMO un organismo (parassita) si nutre a spese di un altro (ospite) senza provocarne la morte I germi patogeni (parassiti che causano malattie) invece tendono ad uccidere il proprio ospite (vedi esempio CONIGLIO successivo) 2. COMMENSALISMO una specie beneficia della presenza dell’altra che non ne viene disturbata 3. MUTUALISMO entrambe le specie traggono beneficio reciproco di varia entità dalla relazione MIXOMATOSI malattia virale (Poxviridae) trasmessa per contagio ematico, molto contagiosa che colpisce i conigli europei e di rado la lepre CONIGLI in Australia (circa 600 MILIONI - 1950) prima dell’introduzione del VIRUS della MIXOMATOSI CONIGLIO EUROPEO: SPECIE INVASIVA Problema australiano Il CONIGLIO EUROPEO è stato introdotto nel XVIII secolo in AUSTRALIA dove ha proliferato a tal punto da essere il responsabile dell'estinzione di numerose specie endemiche di animali e piante. L'abitudine poi di scavare cunicoli e la grande voracità di questi animali hanno fatto sì che il terreno, non più trattenuto dalle radici delle piante, divenisse molto più cedevole e soggetto all'erosione. Negli anni '50 per limitare la popolazione dei conigli venne introdotto il virus della MIXOMATOSI e la popolazione crollò dai 600 milioni stimati a meno di 100 milioni. CONIGLIO colpito dal virus della MIXOMATOSI I conigli però hanno sviluppato una resistenza genetica alla malattia e sono di nuovo in aumento (circa 250 milioni - 1991) Quindi i ricercatori introdussero un altro patogeno: virus RHD (Rabbit Hemorrhagic Disease) "malattia emorragica del coniglio“ Attualmente vivono, ancora in grande quantità, nelle aree centrali e meridionali dell'Australia e in alcune zone del nord del paese ed il problema non è ancora stato risolto Passando nei fori che le formiche aprono nella pianta il vento genera sibili melodiosi giustificando l'altro nome inglese della pianta “Whistling Thorn” cioè ACACIA FISCHIANTE MUTUALISMO alberi di ACACIA e FORMICHE Alla base delle lunghe e acuminate spine di ACACIA vi sono dei rigonfiamenti nerastri al cui interno si insediano colonie di formiche (gen. Crematogaster). La pianta offre loro cibo (nettare e linfa) e le formiche svolgono compiti di protezione scaricando addosso agli erbivori le secrezioni acide e tossiche dei loro addomi. 3) Reazioni alle variazioni AMBIENTALI Le COMUNITA’ sono soggette a continue perturbazioni (cambiamenti) di intensità molto variabile Le perturbazioni sono eventi disturbanti caratteristici delle COMUNITÀ, che: danneggiano le comunità biologiche rimuovono organismi da esse alterano la disponibilità delle varie risorse Gli incendi, le alluvioni, i periodi di siccità, il pascolo intensivo o le attività umane sono esempi di PERTURBAZIONI Perturbazioni su scala ridotta hanno effetti positivi e possono incrementare la varietà ambientale locale contribuendo ad aumentare la biodiversità di una comunità Le comunità cambiano invece in modo drastico a causa di perturbazioni particolarmente intense La SUCCESSIONE ECOLOGICA è una transizione della composizione specifica di una COMUNITÀ che si verifica in seguito a una perturbazione SUCCESSIONE PRIMARIA colonizzazione graduale a partire dalla nuda roccia: si ha quando una comunità colonizza un’area che è praticamente priva di forme di vita e di terreno fertile Compaiono gli ABETI nella foresta di ONTANI Ritiro del ghiacciaio, che deposita una MORENA frontale PIANTE ERBACEE (Dryas) colonizzano l’area Foresta di ABETI SUCCESSIONE PRIMARIA: dopo ritiro del ghiacciaio Glacier Bay – ALASKA GLACIER BAY NATIONAL PARK and RESERVE è un parco nazionale degli Stati Uniti che si trova nell'ALASKA meridionale, vicino alla città di Juneau GLACIER BAY Alaska - USA I ghiacciai che scendono nella baia dalle cime innevate delle montagne circostanti formano uno dei più spettacolari paesaggi di ghiaccio e iceberg del mondo Il più famoso ghiacciaio di GLACIER BAY è probabilmente il Muir Glacier (largo 3 chilometri e spesso 80 metri) SUCCESSIONE SECONDARIA Avviene a seguito di intense perturbazioni che distruggono una comunità presente in una certa area ma lasciano intatto il suolo fertile Si verifica una successione secondaria se aree forestali trasformate in terreni agricoli vengono abbandonate o in aree devastate da incendi e alluvioni 4) Struttura TROFICA (alimentare o di nutrimento) La STRUTTURA TROFICA o ALIMENTARE rappresenta un fattore chiave nelle dinamiche delle comunità degli organismi di ogni ecosistema. Questa rappresenta le interazioni (rapporti) di tipo alimentare che si instaurano tra i vari organismi dell’ecosistema ed è costituito da più livelli La sequenza dei passaggi di cibo da un livello trofico (nutritivo) ad un altro è chiamata CATENA ALIMENTARE Nelle molteplici CATENE ALIMENTARI si individuano vari tipi di organismi, che occupano posti precisi: 1. PRODUTTORI: stanno sempre al primo posto di ogni catena alimentare in quanto, svolgendo la FOTOSINTESI, producono sostanza organica utilizzata poi come cibo dagli organismi dei livelli successivi. Sono rappresentati dalle PIANTE (ecosistemi terrestri) e dalle ALGHE (ecosistemi acquatici) 2. CONSUMATORI PRIMARI (ERBIVORI): si trovano subito dopo i produttori in quanto , per loro, sono la fonte diretta di nutrimento 3. CONSUMATORI SECONDARI (CARNIVORI): Possono essere di PRIMO, SECONDO, TERZO…. LIVELLO) e sono rappresentati dai CARNIVORI che si cibano degli erbivori (CONSUMATORI SECONDARI) o di altri carnivori (CONSUMATORI TERZIARI e successivi) 4. DECOMPOSITORI: sono soprattutto funghi e batteri del suolo che decompongono le sostanze “morte” degli altri esseri viventi che vi arrivano e che in questo modo chiudono il ciclo alimentare di ogni catena Esempi di CATENE ALIMENTARI PRODUTTORI CONSUMATORI I° ERBIVORI CONSUMATORI II° CARNIVORI CONSUMATORE III° CARNIVORO PRODUTTORE CONSUMATORE I° ERBIVORO CONSUMATORE II° CARNIVORO CONSUMATORE III° CARNIVORO CONSUMATORE IV° CARNIVORO CATENE ALIMENTARI : TERRESTRI e ACQUATICHE CATENA ALIMENTARE rappresenta il flusso di energia e nutrienti dalle PIANTE (PRODUTTORI) CATENA ALIMENTARE LIVELLO TROFICO MARINA CONSUMATORI QUATERNARI ORCA POIANA CONSUMATORI TERZIARI SERPENTE TONNO agli ERBIVORI CONSUMATORI SECONDARI (CONSUMATORI PRIMARI) ai CARNIVORI ARINGHE TOPO (CONSUMATORI SECONDARI) CONSUMATORI PRIMARI e di livello maggiore CAVALLETTA CATENA ALIMENTARE TERRESTRE ZOOPLANCTON PRODUTTORI PIANTA FITOPLANCTON Comparazione schematica fra le reti alimentari (trofiche) TERRESTRI e MARINE DETRITIVORI o DECOMPOSITORI (animali saprofagi, funghi e procarioti) decompongono i materiali di scarto e riciclano le sostanze nutritive negli ecosistemi La DECOMPOSIZIONE operata dai microrganismi è chiamata MINERALIZZAZIONE E’ la fase finale che lega tutti gli organismi in un ciclo ed è essenziale per ogni comunità, così come per la vita stessa O R G A N I C A Z I O N E Sost. ORGANICHE PIANTE FOTOSINTESI Produzione sostanze ORGANICHE Sost. ORGANICHE CICLO della MATERIA FUNGHI – BATTERI DECOMPOSITORI Produzione sostanze Sost. INORGANICHE INORGANICHE Sost. INORGANICHE M I N E R A L I Z Z A Z I O N E Catene alimentari interconnesse formano: RETI ALIMENTARI CONSUMATORI QUATERNARI, TERZIARI e SECONDARI RETE ALIMENTARE: fattore biotico chiave in molti ecosistemi CONSUMATORI TERZIARI e SECONDARI CONSUMATORI SECONDARI e PRIMARI CONSUMATORI PRIMARI PRODUTTORI (PIANTE) Esempio di RETE ALIMENTARE RETE ALIMENTARE DOMANDE per ripassare La struttura delle COMUNITA’ 1. Cosa rappresenta una COMUNITA’ in Ecologia? 2. Cosa si intende per COMPETIZIONE interspecifica? 3. Che differenza c’è tra HABITAT e NICCHIA ECOLOGICA? 4. Cosa si intende per MIMETISMO e che tipi conosci? 5. Descrivi il rapporto d i PREDAZIONE e fai alcuni esempi 6. Cosa si intende per COEVOLUZIONE? 7. Che differenza c’è tra MUTUALISMO e COMMENSALISMO? 8. Che differenza c’è tra PARASSITA e PATOGENO? 9. Che cosa rappresenta una interazione tra organismi di tipo SIMBIOTICO? 10. Descrivi brevemente le varie situazioni che si sono venute a creare dopo aver introdotto il coniglio europeo in Australia 11. Che cosa è una successione ecologica primaria? 12. Che cosa rappresenta una catena alimentare o trofica? 13. Che caratteristiche hanno i produttori? ed i consumatori? 14. Che funzione svolgono i decompositori? 15. Cosa si intende per RETE ALIMENTARE? 16. Che cosa è la mineralizzazione e l’organicazione? Struttura e dinamiche degli ECOSISTEMI Lo studio ecologico degli ecosistemi prende, soprattutto, in considerazione: 1) FLUSSO di ENERGIA 2) RICICLAGGIO CHIMICO (ciclo della MATERIA) Un ECOSISTEMA è costituito dall’insieme di tutti gli organismi di una COMUNITÀ e dall’ambiente ABIOTICO con cui questi organismi interagiscono RICICLAGGIO CHIMICO FLUSSO ENERGIA ENERGIA CHIMICA ENERGIA LUMINOSA ELEMENTI CHIMICI TERRARIO piccolo ecosistema ENERGIA TERMICA Sulla produzione primaria ottenuta da piante e alghe grazie alla fotosintesi, si basa la quantità di energia disponibile per tutti gli organismi dell’ecosistema PRODUTTIVITÀ PRIMARIA: i produttori convertono, con la fotosintesi, l’energia del sole in energia racchiusa nei legami chimici di sostanze chimiche organiche utilizzate poi da tutti gli altri organismi di un ECOSISTEMA. La quantità di sostanza chimica organica che si ottiene dai produttori (PIANTE e ALGHE) prende il nome generico di: BIOMASSA Produttività PRIMARIA relativa a diversi ECOSISTEMI OCEANO APERTO ZONE di ESTUARIO BARRIERE CORALLINE DESERTI E SEMI-DESERTI TUNDRA PRATERIA TEMPERATA AREE COLTIVATE FORESTA BOREALE (TAIGA) SAVANA FORESTA TEMPERATA FORESTA TROPICALE PLUVIALE 0 500 1000 1500 2000 2500 PRODUTTIVITÀ PRIMARIA (g/m2/anno) L’energia disponibile ad ogni livello trofico limita la lunghezza delle catene alimentari. A questo riguardo possiamo disegnare delle PIRAMIDI costituite da “scalini”, a partire dal primo più grande dei produttori, poi sempre più piccoli, dove ogni “scalino” rappresenta i vari livelli delle catene alimentari. Rappresentazioni di questo tipo prendono il nome di PIRAMIDI della PRODUTTIVITÀ e mostrano il flusso di energia dai produttori ai consumatori dei vari livelli trofici I PRODUTTORI convertono soltanto circa l’1% della quantità di energia solare che raggiunge la Terra in PRODUTTIVITÀ PRIMARIA Nei livelli successivi ,poi, soltanto circa il 10% dell’energia immagazzinata da un livello diventa disponibile per quello successivo Questo rapporto è conosciuto come la LEGGE del DECIMO elaborata dal biologo LINDEMAN PIRAMIDE teorica della PRODUTTIVITA’ CONSUMATORI TERZIARI CONSUMATORI SECONDARI CONSUMATORI PRIMARI PRODUTTORI 10 kcal 100 kcal 1.000 kcal 10.000 kcal (1% energia sole) 1.000.000 kcal di energia luminosa (SOLE) Vari tipi di PIRAMIDI ALIMENTARI PIRAMIDE delle BIOMASSE PIRAMIDE delle QUANTITA’ PIRAMIDE dei NUMERI PIRAMIDE dei NUMERI COLLEGAMENTI La piramide della produttività spiega perché il consumo di carne può essere considerato un lusso I produttori potrebbero sostenere molte più persone se non ci comportassimo come consumatori secondari ma soltanto primari LIVELLO TROFICO CONSUMATORI SECONDARI INDIVIDUI A DIETA VEGETARIANA CONSUMATORI PRIMARI MAIS INDIVIDUI A DIETA CARNIVORA BESTIAME MAIS PRODUTTORI Energia alimentare disponibile per la popolazione umana a diversi livelli trofici DOMANDE per ripassare Struttura e dinamiche degli ecosistemi 1. Dopo aver indicato come si può definire il flusso di energia negli ecosistemi spiegane il motivo 2. Dopo aver indicato come si può definire il movimento della “materia” negli ecosistemi spiegane il motivo 3. Cosa si intende per produttività primaria? 4. e per BIOMASSA? 5. Dai una spiegazione della legge del decimo 6. Cosa sono le piramidi dei numeri, delle quantità e delle biomasse? 7. Perché se tutta la popolazione umana avesse una dieta vegetariana si potrebbero alimentare più persone? Cicli BIO-GEO-CHIMICI Le SOSTANZE CHIMICHE vengono “riciclate” attraverso il passaggio tra materia organica dei viventi (BIOSFERA) e MONDO ABIOTICO (non vivente) CICLI BIOGEOCHIMICI: sono i cicli in cui le sostanze nutritive vengono riciclate e continuamente trasferite dagli organismi (mondo BIOTICO BIOSFERA) al mondo ABIOTICO LITOSFERA IDROSFERA ATMOSFERA CICLO SOSTANZE NUTRITIVE 3 CONSUMATORI 2 PRODUTTORI 1 DETRITIVORI Sostanze nutritive per i PRODUTTORI MONDO 4 ABIOTICO LITOSFERA ATMOSFERA IDROSFERA L’ACQUA è coinvolta in un ciclo globale della biosfera: CICLO dell’ACQUA CICLO dell’ACQUA: il motore è il SOLE, che innesca le precipitazioni, l’evaporazione e la traspirazione delle piante e del terreno Energia solare Trasporto sopra la terraferma Movimento netto di vapore acqueo dovuto ai venti Precipitazioni sugli oceani Evaporazione dall’oceano EVAPORAZIONE E TRASPIRAZIONE dalla terraferma CICLO dell’ACQUA DILAVAMENTO e acque del sottosuolo Precipitazioni sulla terraferma Percolazione attraverso il suolo CICLO del CARBONIO dipende dalla fotosintesi e dalla respirazione ciclo del CARBONIO prelevato dall’atmosfera attraverso la FOTOSINTESI fissato nelle molecole organiche restituito infine all’atmosfera attraverso la RESPIRAZIONE CELLULARE CO2 atmosferico FOTOSINTESI RESPIRAZIONE CELLULARE Combustione di combustibili fossili e legname Consumatori di live Consumatori primari più elevato Composti del carbonio nell’acqua Sostanze di rifiuto DECOMPOSIZIONE CICLO del CARBONIO Il CICLO del CARBONIO come quello di tutti gli altri elementi chimici passa attraverso tutte e 4 le sfere: FOTOSINTESI 1 ATMOSFERA LITOSFERA IDROSFERA BIOSFERA 4 3 2 CICLO del CARBONIO ALTERAZIONI del CICLO del CARBONIO CO2 – ANIDRIDE CARBONICA Valore normale 0,03% cioè 300 ppm Variazione della CO2 (in ppm) nell’aria relativamente agli ultimi decenni. La Linea tratteggiata rappresenta l’incremento che si potrebbe verificare se non si interviene per diminuire le emissioni (vedi PROTOCOLLO di KYOTO 1997) Lo strato di vapore acqueo, di CO2 e di altri gas atmosferici lascia penetrare la luce solare ma impedisce al calore terrestre (RAGGI INFRAROSSI) di disperdersi, proprio come accede in una serra Questo comporta un aumento della temperatura media terrestre con possibilità di scioglimento dei ghiacciai ed innalzamento del livello medio delle acque In conseguenza di ciò la linea di costa subirebbe una progressione verso l’interno con sommersione delle zone costiere, a cominciare da quelle più basse EFFETTO SERRA CICLO dell’AZOTO fondamentale il ruolo dei batteri nel suolo Nel ciclo dell’AZOTO i batteri AZOTOFISSATORI utilizzano direttamente l’azoto gassoso (N2) dell’aria, trasformandolo in composti assimilabili dalle piante: ione ammonio (NH4+) e nitrati (NO3–) BATTERI AZOTOFISSATORI: 1. Vivono in simbiosi con radici di piante LEGUMINOSE 2. Vivono liberi nel terreno AZOTO ATMOSFERICO (N2) FISSAZIONE AZOTO 1 BATTERI DENITRIFICANTI ASSIMILAZIONE PIANTE NITRATI BATTERI (NO3–) AZOTOFISSATORI DETRITIVORI noduli radicali DECOMPOSIZIONE delle leguminose IONE AMMONIO 2 (NH4+) BATTERI BATTERI AZOTOFISSATORI NITRIFICANTI del suolo CICLO dell’AZOTO DETRITIVORI (FUNGHI e BATTERI) decompongono i RIFIUTI AZOTATI in IONI AMMONIO (NH4+) IONE AMMONIO (NH4+) poi trasformato dai BATTERI NITRIFICANTI in IONE NITRATO (NO3-) NITRATO (NO3–) rendendo così l’azoto di nuovo disponibile per le piante Infatti per le PIANTE, il NITRATO, è l’unica fonte di AZOTO possibile BATTERI DENITRIFICANTI Nel terreno, completano il ciclo dell’azoto, trasformando i NITRATI (NO3-) presenti nel suolo in azoto atmosferico (N2 ) Quindi rappresenta una perdita di AZOTO del terreno infatti svolgono un “lavoro” opposto rispetto agli azotofissatori N.B. “FISSARE” un gas atmosferico (es. azoto, ossigeno o anidride carbonica) significa, per un essere vivente, essere in grado di utilizzarlo subito e cioè di poterne usufruire per costruire il proprio organismo CICLO del FOSFORO dipende dall’erosione delle rocce Nel Ciclo del FOSFORO il riciclaggio avviene a livello locale il serbatoio abiotico del FOSFORO è costituito dalle ROCCE Piante DILAVAMENTO SOLLEVAMENTO STRATI GEOLOGICI Consumatori SEDIMENTAZIONE Le piante assimilano FOSFORO dal terreno con le radici solo sotto forma di IONE FOSFATO (PO4 )3- PIOGGIA EROSIONE ROCCE Assimilazione di PO43 dalle piante SUOLO DILAVAMENTO DECOMPOSITORI CICLO del FOSFORO – ALTERAZIONE degli ECOSISTEMI L’alterazione degli ecosistemi può destabilizzare i CICLI BIOGEOCHIMICI Il funzionamento di ogni ECOSISTEMA dipende strettamente dall’equilibrio nei cicli delle sostanze nutritive Eventuali alterazioni di questi cicli possono avere ripercussioni sulla struttura delle COMUNITÀ Principali problemi ECOLOGICI attuali Tutti legati ad attività umane intensificatesi negli ultimi 50 anni EFFETTO SERRA anidride carbonica BUCO dell’OZONO CFC clorofluorocarburi PIOGGIE ACIDE Ossidi di N – anidridi di S anidride CARBONICA DEFORESTAZIONE DESERTIFICAZIONE EUTROFIZZAZIONE Taglio alberi foreste FOSFORO - AZOTO Studi condotti su un ecosistema FORESTALE dimostrano che drastiche alterazioni (totale rimozione della vegetazione) aumentano il dilavamento delle sostanze nutritive 80 60 40 20 4 3 2 1 0 Area disboscata Termine della fase di deforestazione 1965 1966 Area di controllo 1967 1968 Perdita di NITRATI da un bacino idrografico DEFORESTATO (Rosso) rispetto al controllo (NERO) Gli ecosistemi di ACQUA DOLCE sono molto sensibili alle alterazioni dei cicli biogeochimici Il dilavamento delle sostanze nutritive (FOSFORO -AZOTO) da terreni agricoli e gli scarichi fognari non adeguatamente depurati possono provocare fioriture algali per EUTROFIZZAZIONE (riduzione della biodiversità e della qualità delle acque) EUTROFIZZAZIONE in un LAGO DOMANDE per ripassare Cicli biogeochimici 1. Cosa si intende per ciclo BIOGEOCHIMICO? 2. Indica gli aspetti principali del ciclo dell’ACQUA 3. Indica gli aspetti principali del ciclo del CARBONIO 4. Cosa si intende per EFFETTO SERRA? 5. Indica gli aspetti principali del ciclo dell’AZOTO 6. Cosa sono i batteri azotofissatori? 7. Che funzione svolgono i batteri nitrificanti? 8. E quelli denitrificanti? 9. Indica gli aspetti principali del ciclo del FOSFORO 10.Quali sono i principali problemi ecologici attuali? 11.Cosa si intende per eutrofizzazione? Una persona non dovrebbe mai lasciare tracce così profonde che il vento non possa cancellare (insegnamento dei nativi americani – etnia dei PIEDINERI) E’ molto singolare che tutta la natura, tutti i pianeti, debbano obbedire a leggi eterne e che possa esserci un piccolo animale, alto un metro e mezzo che, a dispetto di queste leggi, possa agire a suo piacimento, seguendo solo il suo capriccio François- Marie Arouet (VOLTAIRE) FINE della lezione N.2 ECOLOGIA: gli ECOSISTEMI Grazie per l’attenzione E ricordatevi……..!!!!! … Considerate la vostra semenza fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza… DANTE ALIGHIERI La Divina Commedia, INFERNO, canto XXVI, 118-120 Prof. CARMIGNANI FABRIZIO [email protected]