Comments
Transcript
SALVATORE LA MANTIA L`UOMO SCHIVO CHE HA PORTATO I
SALVATORE LA MANTIA L'UOMO SCHIVO CHE HA PORTATO I PETRODOLLARI A CATANIA LE SUE FOTO SONO MOLTO RARE. MA È NEL SILENZIO CHE L'AGRONOMO CATANESE AMA FARE INVESTIMENTI: DALL'AFFARE PERLA JONICA ALL'ACQUISIZIONE DEGLI HOTEL DEL GRUPPO CALTAGIRONE, ECCO I SUOI SEGRETI di Antonio Condorelli IN APERTURA, SALVATORE LA MANTIA. QUI SOPRA, LO SCEICCO HAMED AHMED BINALHAMED JAGUAR CON AUTISTA, OCCHIALI, UNA CAMICIA BIANCA SBOTTONATA E UN'ABBRONZATURA COLTIVATA TRA LE SABBIE LUCENTI DEGLI EMIRATI ARABI, SALVATORE LA MANTIA È IL BRACCIO DESTRO DELLO SCEICCO HAMED AHMED BIN ALHAMED profumi delle piante più ricercate del Mediterraneo, da lui selezionate per arredare i più importanti giardini d'Europa. Da quello di Carolina di Monaco al Casinò di Montecarlo. Prima di correre tra uno Stato e l'altro, a bordo di jet privati e aerei di lusso, Salvatore La Mantia arredava giardini e aveva fondato, insieme a pochi amici, Giardini d'Autore. Affari a gonfie vele fino a quando lo sceicco non disse: "Voglio anch'io mi giardino così". E La Mantia mise piede per la prima volta nella "casa" dello sceicco. N on esistono sue foto sul web. Jaguar con autista, occhiali, una camicia bianca sbottonata e un'abbronzatura coltivata tra le sabbie lucenti degli Emirati Arabi, dove Salvatore La Mantia è il braccio destro dello sceicco Hamed Ahmed Bin Alhamed, crede della famiglia reale, semplicemente uno degli uomini più ricchi del mondo. Catanese che più catanese non si può, La Mantia è un agronomo, ma non un agronomo qualunque. La strada che l'ha portato a Dubai passa dai Per comprendere bene "Sua Altezza" bisogna abbandonare i normali ordini di grandezza e tenere presente l'unica sindrome che uno sceicco può avere: quella del cammelliere. Gli antenati di Hamed Ahmed Bin Alhamed, infatti, lavoravano con 1 cammelli. Poi è arrivata l'era dell'oro nero, e tutto è cambiato, ma è rimasta la sindrome del cammelliere, cioè di poter perdere un giorno ogni cosa e tornare a fare quello che ormai, senza petrolio, uno sceicco non saprebbe più fare. Qui entra in ballo un lavoro d'ingegno, i miliardi di curo prodotti con l'oro nero devono essere investiti: niente prodotti finanziari, parliamo dell'antico, vecchio e inesauribile mattone. Nella terra dello sceicco il petrolio già adesso è affiancato, come fonte di ricchezza, dal turismo: lo scopo è fare di queste terre la principale stazione alberghiera del mondo. Burocrazia ridotta al minimo, regole da rispettare e certezze dei tempi: in un paio di mesi si issano grattacieli alti centinaia di piani, si possono creare atolli artificiali e lagune, porti turistici e autostrade, residence e centri benessere. In questo modo lo sceicco ha messo su un impero in continua crescita, una macchina da guerra che frutta, soltanto con le locazioni, due miliardi di euro ogni anno. Piccolo particolare: lo sceicco spende ogni giorno, per gli acquisti personali e le persone che fanno parte del suo team, cifre a diversi zeri. Ma il catanese La Mantia come è diventato l'uomo di fiducia di una delle persone più ricche del mondo? Semplicemente dimostrando di essere disponibile anche nei momenti di difficoltà. Lo sceicco l'ha messo alla prova una prima volta, quando serviva una fidejussione da 20 milioni di euro per acquistare un jet privato. Detto, fatto: un paio di telefonate in Inghilterra, ed è arrivato il necessario. Quando però il fratello dello sceicco stava male, La Mantia ha mostrato un lato che forse per lo sceicco era inaspettato: si è fatto in quattro per salvargli la vita. Era in coma, ricoverato in Europa, sembrava non ci fosse più niente da fare. L'agronomo catanese contattò Tlsmett di Palermo e li arrivò lo Viaggio nella Perla Così rinascerà l'hotel I viali che separano l1 ingresso della Perla Jonica dal mare vigoroso di Capomulini si snodano in un percorso a ostacoli tra i resti di quello che è stato il più glorioso hotel della Sicilia orientale. Luogo in cui celebrare potere, amore e denaro. Tra carcasse di auto abbandonate e viali invasi dalla vegetazione, i 45 mila metri quadrati coperti della Perla Jonica appaiono in piena forma. Il Cavaliere Carmelo Costanzo ci teneva al cemento. Per questo non ci sono pilastri sgretolati, né balconi pericolanti. Lo scheletro ha retto bene, nonostante la vicinanza al mare, al passare degli anni. La piscina di 50 metri per 25 è quasi vuota, ma non ci sono lesioni. Sarà ampliata e arriverà a "sfioro" direttamente sul mare, "senza elementi di separazione", spiega a "S" La Mantia. Accanto ci sono i resti del noto ristorante sul mare della Perla Jonica, in perfette condizioni, con tanto di barca in legno coreografica al centro del piazzale. La Item Sri cambierà infissi, pavimenti, ampiezza delle aperture. In pratica l'hotel sarà ridisegnato sullo stesso solido scheletro. Hilton si è riservata la progettazione e realizzazione della spa, che ruoterà attorno alla mega piscina coperta da 33 metri, che sarà ampliata, riscaldata e occuperà parte del giardino. II centro congressi coperto da 4 mila posti subirà soltanto un "ritocco", sopra c'è l'elisuperficie, che sarà riprogettata da Martino Furnari. La Mantia punta dritto gli occhi all'isola Lachea, in mezzo c'è un orto rigoglioso, coltivato da un contadino: produce pomodori, melanzane, lattughe. "Compreremo tutta la produzione annuale, sarebbe bello fare l'insalata con i profumi dell'orto". Parola del signore di Capomulini. sceicco con tutto il seguito. Non prenotò un paio di suite: direttamente mezza Villa Igiea. L'altra mezza era stata riservata allo sceicco del Qatar. Alcuni palermitani frequentatori di questi ambienti ricorderanno la linea divisoria realizzata nella piscina: metà per ciascuno sceicco. Ma nessuno nuotava. Airismett riuscirono a rimettere in piedi, dopo un mese di coma, il fratello dello sceicco. Grazie a Salvo La Mantia riapri gli occhi e in pochi sanno quale fu la prima cosa che fece: una visitina al negozio Louis Vuitton di Palermo. Da quel momento Sua Altezza capi che poteva contare su Salvatore La Mantia, come fosse un componente della famiglia e si innamorò della parte occidentale della Siciha. Ma non è finita, e qui dovremmo fare un passo indietro su Salvatore La Mantia, perché dopo aver catturato il cuore dello sceicco, poteva soltanto prenderlo per la gola. Ha pochi fìdatissimi amici. Uno di questi è Martino Furnari, noto imprenditore catanese, esperto di elicotteri insieme AL CUORE DELLO SCEICCO È ARRIVATO CON LA SUA CAPACITÀ DI RISOLVERE PROBLEMI: COME QUANDO RIUSCÌ IN POCHE ORE A PROCURARE VENTI MILIONI 0 QUANDO SALVÒ LA VITA AL FRATELLO DI BIN ALHAMED al quale ha effettuato investimenti di rilievo. Furnari è anche armatore della principale flotta di charter velico delle isole Eolie: si aggira su un Comet da 62 piedi, Lady Wilmar, un vero e gettonatissimo hotel di lusso del quale è inutile elencare i comfort. Nella flotta anche barche più piccole, tra i f 2 e 16 metri, ma è difficile trovare posto a bordo se non si prenota in tempo. Da agronomo La Mantia mica si occupava soltanto di opuntie e palmizi. Attraverso una società con Furnari ha acquistato numerosi beni del gruppo Costanzo. Prima della Perla Jonica, ha acquistato e rivenduto gli DA AGRONOMO LA MANTIA NON SI OCCUPAVA SOLTANTO DI PIANTE. ATTRAVERSO UNA SOCIETÀ CON FURNARI HA ACQUISTATO NUMEROSI BENI DEL GRUPPO COSTANZO: GLI IMMOBILI DI VIA TESEO E CATANIA E LE 84 VILLETTE | DI SANTA TECLA. TUTTE RISTRUTTURATE E PIAZZATE SUL MERCATO immobili di via Teseo e Catania, in uno dei quali adesso ha sede il principale centro di chirurgia estetica del Meridione e soprattutto le 84 villette di Santa Tecla che i Costanzo avevano realizzato per gli americani.Tutte ristrutturate e piazzate sul mercato. Contemporaneamente la carriera in Confmdusti'ia, e la gestione del ristorante Pepe nero dell'Aga Hotel nel lungomare di Catania con Teppe Truglio, icona catanese della ristorazione. È lì che lo sceicco ha conosciuto il risotto ai frutti di mare che lo ha letteralmente "sconvolto". Dopo il risotto, l'acquisto della Perla Jonica è stato meno di una passeggiata. La Mantia, durante il sopralluogo effettuato con LiveSiciliaCCatania a Capomulini, non ne fa mistero: "Guardando il mare della scogliera ha detto semplicemente 'Compra!'". Detto, fatto. Ventotto milioni di euro ai quali si aggiungono 24 milioni di euro di finanziamento del governo Renzi per spedire in cantina la vecchia Perla Jonica e realizzare il primo hotel "green", così assicura la Kinexia, colosso del settore ambientale guidato da Pieno Colucci, ex presidente di Assoambiente, che farà da general contractor per la realizzazione dell'hotel, in seguito ad un accordo stipulato con la Item Sri di cui Salvatore La Mantia è socio. Colucci è esponente della famiglia che nel 2000 è riuscita ad acquisire la Wate Management, società che si era aggiudicata, attraverso la SicilPower, la costruzione del termovalorizzatore di Paterno durante l'era Cuffaro. La Kinexia parla di un contratto di "Engineering, procurement, construction" del nuovo Hilton. Kinexia, per quest'operazione, deve ORA LA ITEM PUNTA IN ALTO: ACQUISIRE IL SAN DOMENICO DI TAORMINA, GLI EXCELSIOR DI PALERMO E DI CATANIA, VILLA IGIEA E IL GRAND HOTEL ET DESPALMES. OBIETTIVO DIVENTARE IL PRIMO GRUPPO ALBERGHIERO DELL'ISOLA assicurare il risultato, cioè la realizzazione dell'hotel, scegliendo le imprese che dovranno operare e controllando, insieme alla prefettura, il rispetto delle normative antimafia. La Ttem Sri sta con ducendo una trattativa per rilevare gli hotel siciliani del gruppo Caltagirone. Si tratta del San Domenico di Taormina, mitica struttura in cui Audrey Hepburn trascorse la luna di miele con Liz Taylor, gli Excelsior di Palermo e di Catania, Villa Igiea e il Grand Flotel et des Palmes. Le ttattative sono in corso e le s sta conducendo proprio La Mantia, nel massimo riserbo. Potrebbe essere l'affare del secolo, in grado di far diventare la Item Sri primo gruppo alberghiero dell'Isola, puntando dritto alla conquista dell'Italia. La scommessa che però la Item deve vincere, con gli hotel del gruppo Caltagirone, non e quella dell'acquisto, ma la gestione. E qui entra in ballo il collatidatissimo metodo Hilton: sostituire il management della sttuttura con uomini fidatissimi del gruppo. Ehlton non è sempre proprietaria degli alberghi che si fregiano del proprio marcino: si occupa della gestione, e dei risultati. •