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SINTOMI CARDINE Breve definizione dell`ADHD
DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE CON IPERATTIVITÀ (DDAI) Workshop DSA e ADHD Imperia, 11.03.2015 Dott.ssa Stefania Fornarino U.O. Neuropsichiatria Infantile IRCCS “G. Gaslini” DDAI – SINTOMI CARDINE Livello di inattenzione e/o iperattivitàimpulsività inadeguato rispetto allo stadio di sviluppo, con esordio prima dei 12 anni di età (Capitolo “Disturbi dello Sviluppo Neurologico”) DDAI - SINTOMI CARDINE I sintomi devono essere più gravi di quelli rilevati in altri soggetti di pari età e livello di sviluppo devono essere presenti in diversi contesti (es. famiglia, scuola) devono determinare compromissione del funzionamento globale del bambino/adolescente si modificano con l’età e possono durare per tutta la vita CLASSIFICAZIONE SECONDO DSM-V (ADHD) - Inattenzione + Iperattività/Impulsività presentazione “combinata” - Solo inattenzione presentazione “inattentiva” - Solo iperattività/impulsività presentazione “iperattiva/ impulsiva” SECONDO ICD-10 (HKD) Inattenzione + Iperattività + Impulsività Disturbo dell’attività e dell’attenzione (F90.0) + Disturbo della condotta Disturbo ipercinetico della condotta (F90.1) SINTOMI CARDINE DDAI Inattenzione 1 spesso non presta attenzione ai dettagli o compie errori di distrazione nei compiti scolastici, sul lavoro o in altre attività 2 spesso ha difficoltà a mantenere l’attenzione 3 spesso non sembra ascoltare quando gli/le si parla direttamente 4 spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici, le incombenze o i doveri sul lavoro 5 spesso ha difficoltà ad organizzarsi nei compiti o nelle attività 6 spesso evita o non gradisce compiti che richiedono uno sforzo mentale protratto (come compiti in classe o a casa) 7 spesso perde il necessario per compiti o attività (per es. giocattoli, compiti scolastici, matite, libri o strumenti vari) 8 è facilmente distratto da stimoli esterni 9 è spesso sbadato nelle attività quotidiane SINTOMI CARDINE DDAI Iperattività 1 spesso giocherella con le mani e con i piedi e non sta fermo sulla sedia 2 spesso si alza dal suo posto in classe o in altre situazioni dove si dovrebbe rimanere seduti 3 spesso corre di qua e di là o si arrampica in modo esagerato in situazioni non consone (negli adolescenti e negli adulti, può limitarsi a sensazioni soggettive di irrequietezza) 4 spesso ha difficoltà a giocare o a dedicarsi ad attività di svago in modo tranquillo 5 è spesso “in movimento” o agisce come se fosse “attivato da un motorino” mostra un costante schema di eccessiva attività motoria che non cambia in funzione del contesto 6 spesso parla in modo eccessivo (inadeguato al contesto) SINTOMI CARDINE DDAI Impulsività 1 spesso risponde precipitosamente prima che la domanda sia completata (“spara” le risposte) 2 ha spesso difficoltà ad attendere il proprio turno, non riesce a stare in fila o ad aspettare il proprio turno nei giochi di gruppo 3 spesso interrompe gli altri o è invadente (per es. si intromette nella conversazione o nel gioco altrui) SINTOMI CARDINE DDAI Criteri diagnostici - numero di sintomi Secondo il DSM-V è necessario che almeno 6 dei 9 sintomi siano osservabili sia per la presentazione “inattentiva” sia per quella “iperattiva/ impulsiva” (per la presentazione “combinata” è necessaria la presenza di entrambi) SINTOMI CARDINE Ulteriori criteri diagnostici Durata i sintomi devono durare da almeno 6 mesi Età dell’esordio i sintomi devono essere comparsi prima dei 12 anni di età Pervasività deficit funzionale in almeno due diversi contesti (es. scuola, lavoro, casa) Deficit funzionali i sintomi devono causare una significativa compromissione (sociale, scolastica, lavorativa) Discrepanza i sintomi sono più intensi rispetto a quanto atteso in bambini della stessa età o QI Esclusione i sintomi non devono essere attribuibili ad altri disturbi mentali EPIDEMIOLOGIA Indici di prevalenza - Gli indici di prevalenza dipendono da differenze relative a • Selezione del campione • Fonti di informazione • Strumenti applicati - Le stime di prevalenza si abbassano se si prende in considerazione il criterio del deficit funzionale La stima migliore basata sui criteri DSM-IV indica una prevalenza del 2-5 % 1 b. in ogni classe di 25-30 alunni Rapporto M:F 4-9:1 Prevalenza del tipo inattentivo in F “MODELLO MULTIEZIOLOGICO” Disturbo neurobiologico: aspetti genetici (frequente familiarità, prevalenza nei maschi) e/o componenti microlesionali (esiti di sofferenza cerebrale precoce) disfunzioni delle strutture frontali (ctx pre-frontale) e gangli della base fattori biologici “acquisiti” (esposizione intrauterina ad alcool o nicotina, nascita pretermine e basso peso alla nascita, disturbi cerebrali quali encefaliti, traumi…) Favorito o “slatentizzato” da fattori psicosociali (grave disagio emozionale, carenze affettive, stati conflittuali, traumi, abusi) Disattenzione Iperattività Impulsività Causano: - Difficoltà relazionali - Difficoltà scolastiche - Bassa autostima - Disturbi del comportamento Rendimento scolastico inferiore alle potenzialità cognitive con effetti sul piano emotivocomportamentale DIFFICOLTÀ SCOLASTICHE DEL BAMBINO CON DDAI - Difficoltà a mantenere l’attenzione per tempi prolungati - Disturbo della memoria di lavoro - Stile cognitivo impulsivo - Deficit nei processi di controllo e indirizzamento delle risorse cognitive COMPROMISSIONE DELLA CARRIERA SCOLASTICA Costruzione di un’immagine di sé deficitaria rispetto all’apprendimento, sentimenti di sfiducia, bassa autostima, rifiuto sociale, timore di giudizi negativi DIFFICOLTÀ RELAZIONALI DEL BAMBINO CON DDAI - Emarginazione da parte dei coetanei - Scarse amicizie durature - Tendenza all’isolamento - Rapporti con bambini più piccoli o più instabili Bassa autostima e rischio di sviluppare un disturbo del comportamento (DOP, DC) o ansioso-depressivo DIAGNOSI Si basa sulla raccolta di informazioni fornite da fonti multiple (genitori, insegnanti, educatori) usando interviste semistrutturate e/o questionari standardizzati e sull’osservazione clinica D.D. con altre patologie neuropsichiatriche/neuroevolutive Valutazione capacità cognitive e di apprendimento scolastico, funzioni esecutive/attentive STRUMENTI DIAGNOSTICI • Scale per genitori ed insegnanti : permettono di quantificare l'entità dei sintomi • Questionari per genitori ed insegnanti: rilevazione dei sintomi nei diversi contesti di vita ed evidenza di eventuali altri disturbi in comorbilità • Test indispensabili per oggettivare e quantificare il sintomo disattenzione, definire il livello cognitivo, escludere DSA SCALA DI DISATTENZIONE E IPERATTIVITA’ SDAG-SDAI (Cornoldi et al, 1995) Scale per l'identificazione dei comportamenti sintomatici di DDAI 18 item costruiti riformulando i criteri diagnostici del DSM-IV “Fotografia” di come il problema è percepito da genitori e insegnanti Non è sufficiente per fare una diagnosi primo indicatore della presenza di un eventuale problema da approfondire 0 mai 1 qualche volta 2 spesso 3 molto spesso Item dispari: punteggio tot disattenzione Item pari: punteggio tot iperattività/impul sività CONNER’S PARENT/TEACHER RATING SCALE Strumenti standardizzati per la valutazione del disturbo e dei relativi problemi comportamentali (età 3-17 anni) • CPRS-R (per genitori): 27 item suddivisi all'interno di 4 sottoscale che forniscono un profilo del soggetto (Oppositività, Disattenzione, Iperattività, Impulsività) • CTRS-R (per insegnanti): 28 item suddivisi in 5 sottoscale (idem + Difficoltà scolastiche) CHILD BEHAVIOR CHECKLIST (CBCL) Questionario autosomministrato a genitori ed insegnanti che fornisce una descrizione del repertorio comportamentale ed emotivo del bambino/adolescente negli ultimi 6 mesi. PRIMA parte: 20 item che esplorano il profilo di competenze del bambino (Attività, Socialità, Scuola) SECONDA parte: 113 item dai quali si ottiene un profilo psicologico e/o psicopatologico VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA/PSICOMETRICA • Valutazione livello cognitivo (QI): I livello (ASL) • Valutazione capacità di lettura, scrittura, comprensione testo (esclusione DSA, spesso associato!): I livello (ASL) • Valutazione mirata funzioni esecutive/attentive: II livello – Centro di riferimento DIAGNOSI DIFFERENZIALE/COMORBIDITÀ Attenzione: comorbidità associata nei 2/3 dei casi - Disturbo OppositivoProvocatorio (DOP), Disturbo di Condotta (DC) - Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) - Disturbi da tic/S. Tourette - Disabilità intellettiva - Disturbi dello Spettro Autistico - Disturbi d’Ansia e dell’Umore TRATTAMENTO Raccomandato approccio multimodale: 1) Interventi psicosociali, ambientali, psicoeducativi (su disturbi del comportamento, di apprendimento e di interazione sociale) 2) Tr farmacologica (efficace sui sintomi cardine nel 80-90% dei casi): metilfenidato, atomoxetina In Europa: linee guida raccomandano primo intervento basato su approcci psicosociali INTERVENTI PSICOEDUCATIVI: modificare il comportamento e insegnare l’autocontrollo Parent/Teacher Training cognitivo-comportamentale: • coinvolge i genitori/insegnanti nel percorso terapeutico • permette di intervenire sui genitori/insegnanti rendendoli consapevoli di modalità comunicative e strategie educative nei confronti del figlio/alunno • i genitori/insegnanti apprendono a modificare i comportamenti disfunzionali, potenziare quelli funzionali e partecipano attivamente come agenti di cambiamento Interventi psicoeducativi sul bambino: • tecniche cognitivo-comportamentali • strutturazione dell’ambiente casa/scuola TEACHER TRAINING Ha lo scopo di fornire 3 principali competenze: 1. Capacità di osservare e interpretare correttamente il comportamento del bambino in classe 2. Capacità di strutturare spazi, tempi e compiti in modo da sostenere l’apprendimento del soggetto DDAI 3. Capacità di utilizzare in modo efficace strumenti e strategie per favorire l’integrazione del soggetto DDAI nel gruppo classe Che cosa NON dovrebbe fare l’insegnante in aula DDAI prevalentemente iperattivo: • Ripetere in continuazione “Stai fermo” • Pretendere che stia sempre seduto quando gli altri bambini lo sono (definire i “movimenti” consentiti o meno) • Intervenire con ripetute punizioni, note, castighi Che cosa NON dovrebbe fare l’insegnante in aula DDAI prevalentemente inattentivo: • Ripetere in continuazione “Stai attento” • Insistere perché un compito sia completato senza interruzioni o pause • Collocare il bambino in un posto lontano dai compagni e dall’insegnante in modo che possa concentrarsi • Non proporre novità per paura che si distragga troppo Consigli psicoeducativi - - Usare comandi diretti, semplici e precisi per spiegare il comportamento desiderato Prendere provvedimenti coerenti e costanti per i comportamenti inappropriati (necessari frequenti feedback sull’accettabilità dei comportamenti) Ricordare che la “confusione” disorienta il bambino (ambiente semplice, tranquillo, organizzato) Immediato feedback positivo (rapidità del premio) Dispensare rinforzi sociali o materiali in risposta ai comportamenti positivi (“potenza” del rinforzo positivo) Scegliere le “battaglie”, ignorare i comportamenti lievemente negativi Centri Regionali di Riferimento o Indicati da ISS www.iss.it/adhd/ o Solo i Centri di Riferimento possono prescrivere il farmaco e hanno accesso al Registro nazionale ADHD o In Liguria, quattro centri di riferimento (Imperia, Savona, Genova, La Spezia) RUOLO DELL’INSEGNANTE: - segnalazione del caso - raccolta di informazioni per la fase diagnostica - ruolo “attivo” nella presa in carico terapeutica - monitoraggio dei sintomi LAVORO DI RETE con coinvolgimento di tutte le figure che ruotano intorno al bambino Per approfondire… AAVV (2013), ADHD a scuola: strategie efficaci per gli insegnanti, Erickson -Daffi G. e Prandolini C. (2013), ADHD e compiti a casa, Erickson - Horstmann K. e Steer J. (2012), Aiutare gli alunni con ADHD nella scuola: Strategie per promuovere l’autoregolazione e il benessere in classe, Erickson - Ianes D., Marzocchi G.M. e Sanna G. (2009), Facciamo il punto su…l’iperattività, Erickson - Cornoldi C., De Meo T., Offredi F. e Vio C. (2001), Iperattività e autoregolazione cognitiva: cosa può fare la scuola per il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, Erickson - Di Pietro M., Bassi E. e Filoramo G. (2001), L’alunno iperattivo in classe: Problemi di comportamento e strategie educative, Erickson - Gruppo ADHD IRCCS “G.Gaslini” Neuropsichiatri Prof.ssa E. Veneselli Dott.ssa E. De Grandis Dott.ssa S. Fornarino Psicologo-Psicoterapeuta Dott.ssa M. Savoini (Parent/Teacher Training: dott.sse G. Mussini, G. Bozzo, psicol. in formazione psicoth)