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Iplozero è un linguaggio che si basa su Iperlogo - didamat-2012

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Iplozero è un linguaggio che si basa su Iperlogo - didamat-2012
IO E IPERLOGO
Lavoro di gruppo Branca, Grassi
e Parodi
Un po’ di storia
Iplozero è un linguaggio
che si basa su Iperlogo.
Il progetto Logo è stato
introdotto negli Stati
Uniti nel 1968.
In questo programma i
bambini sono protagonisti
attivi dell’attività.
In questo programma i
bambini sono
protagonisti attivi delle
attività per l’acquisizioni
delle competenze.
Seymour Papert è una figura particolarmente di spicco
degli anni sessanta.
Viene criticato in particolare il “modello
idraulico” dell’insegnamento, in cui la
conoscenza è semplicemente “riversata” nella
mente degli allievi, senza che essi possano
agire in prima persona.
Piaget, invece, sostiene che
la conoscenza è frutto
dell’azione.
Pertanto anche i
bambini possono diventare
dei piccoli matematici. Gli
errori che compiono, in
questo caso, non sottolineano
le loro carenze, ma sono
frutto di un normale processo
di apprendimento.
Il Logo è uno strumento per
imparare ad imparare,
costruendo progetti da un punto
di vista squisitamente
epistemologico
Nel dettaglio Iperlogo …
 E’ un linguaggio di programmazione di tipo
pedagogico o “piagettiano”
 Riesce a far comunicare interattivamente gli esseri
umani con il computer
 E’ un esempio di automa
1. E’ un linguaggio di programmazione di
tipo pedagogico o “piagettiano”
Ciò permette di insegnare
scomponendo un problema
in un sottoproblema.
Lo scopo è quello di far
“imparare a pensare”.
E’ utile per realizzare unità di
apprendimento.
2. E’ un mezzo di comunicazione interattiva
Il linguaggio interattivo specifico di Iperlogo comprende
560 parole primitive come ad esempio:
 Puliscischermo
 Tarta.apparecchia
 Dx,sx,avanti … ecc
Vi è anche la possibilità e la capacità
da parte del software di
apprendere nuove parole
3. E’ un esempio di automa
Mi presento: sono Tarta!
Si tratta di una tartaruga
elettronica rappresentata
da un triangolino.
Esegue fedelmente gli
ordini a lei dati, purchè
siano esatti!!
Iplozero si rivolge
1. ai bambini della scuola primaria
2. ai ragazzini della scuola secondaria di primo grado
3. ai ragazzi della scuola secondaria di secondo grado
Gli scopi sono
EDUCATIVO Sin da piccoli si può
entrare in contatto con
l’operatività del
computer:vedere come
funziona!
Permette ad “imparare per
imparare”
DIDATTICI:
Il software può essere
utilizzato a supporto
dell’ insegnamento di
qualunque disciplina, in
particolar modo della
matematica!
Come funziona IPLOZERO?
All’avvio di Iplozero si
presenta un foglio
suddiviso in tre parti o
“finestre”:
- Finestra dei comandi
- Finestra di Tarta
- Finestra del foglio
La Finestra dei Comandi
Rappresenta la “cabina di comando”
del linguaggio di Iperlogo.
Da questa cabina il bambino potrà
dare i comandi che vuole!
La finestra di Tarta
E’ la più grande e si chiama così perché contiene al
centro un triangolino che rappresenta una sorta
di tartaruga elettronica.
Tarta è un po’ stilizzata. Ha la forma di un triangolo isoscele:la punta si
chiama naso della tartaruga ed indica la direzione in cui la tartaruga
sta per muoversi.
La Finestra del Foglio
Funziona come se fosse un bigliettino su cui si scrivono
i comandi da dare ad Iperlogo tutti in una volta.
Per dire ad Iperlogo di leggere il bigliettino dobbiamo
dare il comando Prova/Esegui tutto abbassando il
menù che si trova sopra in alto,nella cornice della
finestra.
Come si batte un comando
Per dare una riga di comandi alla
nostra Tarta bisogna usare la
tastiera.
Il modo più semplice di dare un
comando è quello di scriverlo
nella casella della Finestra dei
Comandi.
Vanno utilizzate le parole
primitive: sono le parole che
Tarta conosce!
Gli ambienti resi disponibili da Logo sono
molteplici
ll più famoso è la ”nostra”Tartaruga, un automa
disegnatore efficacissimo per la didattica
dell'informatica ed altrettanto efficace per
esplorare importanti concetti geometrici e
topologici.
Cos’è QQ Storie?
QQ. Storie è un programma finalizzato a creare storie
ipermediali interattive sulla matematica.
Le storie create si chiamano semplicemente qq.storie.
Come ha scritto il prof.Lariccia:
QQ.Storie
 consente,a chi legge,di vedere il percorso fatto da chi
ha scritto la storia o meglio le animazioni che ne
rappresentano gli episodi;
 stimola la riflessione sull’apprendimento;
 fornisce diversi strumenti per imparare ad imparare;
 rappresenta un prototipo di laboratorio applicato sulla
metacognizione
Come si lavora con QQ.Storie
PRIMO STEP
Prima di tutto si deve entrare in una storia già
esistente,fabbricata da chi ci ha preceduto,lavorando
sempre con QQ.Storie, sul computer che stiamo
usando
SECONDO STEP
Si sceglie una storia e ci si entra dentro
TERZO STEP
Si modifica la storia da cui siamo partiti, restandoci
dentro ed aggiungendo altri disegni e/o modificando
la narrazione
(la cosiddetta ww.Storia)
QUARTO STEP
A questo punto si può rinominare la storia ereditata,
prendendone possesso
Favorisce la collaborazione
 La classe può essere suddivisa in gruppi.
 Ciascun gruppo può scegliere la storia dalla quale
partire,per creare la nuova ww.storia.
 Ogni piccolo gruppo può realizzare un
disegno,una”scena”
Tutti collaborano:mettono insieme,ci si confronta e
si coopera.
Le scatole degli attrezzi.
I disegni e le animazioni …
Ogni storia possiede le
proprie scatole degli attrezzi.
… possono essere elaborati
utilizzando la scatola degli
attrezzi della qq.storia
scelta.
Prima li si realizza su di un
quaderno a quadretti che
riproduce la griglia scelta,
poi li si riproduce sul foglio
elettronico di qq.storie.
Il testo …
che si intende inserire va scritto in Word.
Realizzare una QQ.storia è sicuramente un modo per
potenziare nei bambini l’esperienza di una
matematica che non fa paura, nell’ottica di
imparare giocando.
I bambini possono davvero dialogare con la matematica
divertendosi.
Il divertimento sta nel
“progettare, costruire e
inventare la
matematica”.
IPERLOGO
COME
METAFORA DEL BAMBINO
CHE APPRENDE,UNITAMENTE
ALLA COMUNITA’ DELLA QUALE
FA PARTE
La possibilità da parte del bambino di fruire del
linguaggio di Iperlogo, rende possibile la conoscenza
della matematica attraverso una modalità mai vista
prima.
Ciò consente a questa materia di poter attuarsi mediante
un linguaggio universale parlato da tutti, che
permette di entrare in relazione con l’ambiente
circostante.
Il bambino apprende
 Perché incuriosito da un nuovo mondo;
 Perché utilizza il computer, è risaputo che si tratta di
uno strumento che cattura l’interesse degli alunni
stimolandoli a nuove esperienze
 Perché collabora con i compagni
 Perché interagisce confrontandosi e scontrandosi …
I nostri alunni potranno sentirsi parte di una comunità
interattiva alle prese con la matematica in forma
ludica.
Senza accorgersene,
apprenderanno … e
magari Tarta potrà
divenire una nuova
amica con la quale
giocare in orario
extrascolastico
Ottimo modo per far sentire parte del
gruppo i nostri alunni H
Apprendere insieme
operando su un progetto di
gruppo permette a ciascun
componente di esso di
poter esprimere la propria
specificità, superando le
difficoltà personali o gli
ostacoli fisici e/o cognitivi
( spesso anche
comportamentali)
Attraverso l’esperienza laboratoriale ciascun alunno
trarrà vantaggi:
 A livello personale – avrà appreso nuovi contenuti
didattici ed esperito nuove esperienze scolastiche
 A livello di comunità – si sentirà maggiormente
integrato al gruppo di appartenenza
Magari il nostro alunno X
si sentirà meno solo in
classe e potrà vivere
meglio le esperienze
scolastiche
Il ruolo dell’insegnante
È sempre decisivo!
Egli deve gestire il gruppo
classe,oltre
ad insegnare il nuovo
linguaggio
Uno dei compiti principali e al
contempo più “delicati”
concerne la conoscenza del gruppo classe e la
conseguente suddivisione di esso in sottogruppi!
Per chi è già in servizio è risaputa la difficoltà a “mettere
insieme” tre/quattro alunni che cooperino e sappiano
collaborare.
Certo è che prima o poi si deve iniziare a lavorare
attraverso modalità di cooperative learning.
Gli alunni dovranno conoscere questa nuova modalità di
lavoro al fine di esercitarsi e …
Far nascere e potenziare la
METACOGNIZIONE:
la consapevolezza delle proprie abilità ma al contempo
dei propri limiti.
RESPONSABILITA’
CRESCITA
DIALOGO INTERATTIVO
TOLLERANZA DEL
DIVERSO
CERCHIAMO
DI NON
RITROVARCI
DINANZI A
CERTE SCENE

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