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TFA 8^ Strumenti progettazione

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TFA 8^ Strumenti progettazione
TFA II ciclo
(6 CFU)
Insegnamento
Didattica e Pedagogia speciale
Gli strumenti per la progettazione:
POF, DF, PEI, PDF, PDP, PAI
18 marzo 2015
Prof. Domenico Milito
1
INDICE
-La progettualità e la progettazione
-Gli strumenti progettuali
-DF, PEI, PDF e disabilità
- PAI,PDP e BES
Prof. Domenico Milito
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La progettualità
Volontà e capacità di ideare progetti
Si configura come una “visione oltre”, che:
-supera il dato immediato
-orienta le ipotesi e la determinazione dei fini
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La progettazione
Insieme delle fasi di programmazione e
pianificazione di specifiche attività che porteranno
ad un risultato atteso:
si tratta di una serie logica e precisa di azioni che
costituiscono l’atto concreto di operare che si
concretizza nel progetto
Prof. Domenico Milito
4
La progettazione
Strumento sostanziale per:
precisare le azioni da porre in atto per rispondere a
bisogni rilevati con specifiche attività di analisi,
definendo
- chi fa
- che cosa
- come e quando
Prof. Domenico MILITO
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Progettazione
 dell’offerta formativa
 dei curricoli di indirizzo, di corso e di classe
 dei percorsi individualizzati e personalizzati
Prof. Domenico Milito
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Il POF
(D.P.R. n. 275/99)
- è il documento fondamentale costitutivo dell’identità
culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche
- esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare,
educativa e organizzativa che le singole scuole adottano
nell’ambito della loro autonomia
Prof. Domenico Milito
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Il POF
È un “piano” che si connota con una forte
dimensione di progettualità
strettamente raccordata
a quelle di pianificazione e di fattibilità.
In esso non si enunciano intenzioni,
ma attività e azioni,
che realizzano i principi e le scelte, cui esso si ispira
Prof. Domenico Milito
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Il POF
Strumento principe
per lo sviluppo e la rendicontabilità dell’attività
scolastica, in un rapporto costante tra
la qualità attesa dal contesto
e la qualità percepita dalla scuola.
Garantisce all’utenza in un determinato territorio il
raggiungimento degli
obiettivi preventivati e condivisi
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Il POF
Strumento programmatico
contrassegnato dai caratteri della:
- elasticità
- flessibilità
- apertura a qualsiasi forma di integrazione e modifica
Prof. Domenico Milito
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Il POF
Elaborato all’insegna
della condivisione degli obiettivi
e della distribuzione delle responsabilità e degli
impegni,
rispecchia il principio della valorizzazione delle
risorse umane e delle competenze professionali,
fondativo di un clima stimolante e sereno
Prof. Domenico Milito
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Progettazione dei percorsi formativi
Strategia per soddisfare i BES
è ricorrere alla progettazione
di percorsi curricolari individualizzati e
personalizzati
Prof. Domenico Milito
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DF, PEI e PDF
Strumenti di progettazione
introdotti dalla Legge n.104 del 5 febbraio
1992
illustrati analiticamente nell’Atto di indirizzo
di cui al D.P.R. del 24 febbraio 1994
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Procedure per l’individuazione
dell’alunno disabile
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D.P.C.M. n.185/2006
Su richiesta documentata dei genitori o degli esercenti la
potestà parentale o la tutela dell'alunno medesimo, i soggetti
istituzionali competenti dispongono appositi accertamenti
collegiali, nel rispetto di quanto previsto dagli articoli 12 e 13
della Legge n. 104/1992
La domanda viene corredata da un certificato medico e da una
relazione clinica redatta dallo specialista (neuropsichiatra,
psicologo o altro specialista) di struttura pubblica o di IRCCS
(Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico)
accreditato per attività di neuropsichiatria infantile, da cui
emerga una condizione di disabilità associata alla necessità di
garantire supporti all'integrazione scolastica
Prof. Domenico Milito
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D.P.C.M. n.185/2006
Il certificato deve riflettere la diagnosi clinica codificata preferibilmente
secondo l’ICD 10 (Classificazione Internazionale delle malattie e dei
problemi correlati dell'OMS) multiassiale o, in subordine, l’ICD 9,
riportando l’indicazione se trattasi di patologia stabilizzata o progressiva
Nella relazione clinica vengono evidenziati, altresì, lo stato di gravità
della disabilità, il quadro funzionale sintetico del minore con
l’indicazione dei test utilizzati (eventualmente allegando copia dei test
stessi) e dei risultati ottenuti, e descritte le maggiori problematiche nelle
aree cognitiva e neuropsicologica, sensoriale, motorio-prassica, affettivorelazionale e comportamentale, comunicativa e linguistica, delle
autonomie personali e sociali
Il verbale di accertamento, firmato da tutti i componenti il Collegio, è
rilasciato direttamente al genitore/tutore
Prof. Domenico Milito
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D.P.C.M. n.185/2006
Richiesta documentata dei genitori, corredata da certificato
medico e da una relazione clinica redatta dallo specialista
Richiesta documentata dei genitori
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Diagnosi Funzionale
Che cos’è
È la descrizione analitica della compromissione
funzionale dello stato psico-fisico dell’alunno
in situazione di handicap, rilasciata a seguito di
appositi accertamenti collegiali richiesti dalla
famiglia (DPCM n. 185 del 23 febbraio 2006)
Chi la fa
L’Unità Multidisciplinare composta da:
- medico specialista nella patologia;
- specialista in neuropsichiatria infantile;
-terapista della riabilitazione;
-operatori sociali dell’A.S.
Prof. Domenico Milito
Si articola nei seguenti accertamenti:
a) anamnesi fisiopatologica
b) diagnosi clinica
Tiene conto delle potenzialità registrabili in ordine
agli aspetti: cognitivo, affettivo-relazionale,
linguistico-sensoriale, motorio-prassico,
neuropsicologico, autonomia personale-sociale
A cosa serve
Pone in evidenza le principali aree di
potenzialità e di carenza presenti
nella fase di sviluppo
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Piano Educativo Individualizzato (PEI)
Che cos’è
Chi lo fa
È il documento nel quale vengono
descritti gli interventi integrati ed
equilibrati tra di loro, predisposti per
l’alunno in situazione di handicap, in
un determinato periodo di tempo, ai
fini della realizzazione del diritto
all’educazione e all’istruzione
È redatto congiuntamente dagli
operatori sanitari della A.S. e dal
personale insegnante curricolare e di
sostegno della scuola e, ove presente,
dall’insegnante operatore psicopedagogico, in collaborazione con i
Prof. Domenico Milito
genitori
Piano Educativo Individualizzato (PEI)
Cosa contiene
Tiene presenti i progetti didattico-educativi,
riabilitativi e
di socializzazione individualizzati, nonché le
forme di
integrazione tra attività scolastiche ed
extrascolastiche
A cosa serve
Dove è redatto
Mira all’integrazione di tutti gli
interventi finalizzati alla
piena realizzazione del diritto
all’educazione e alla
istruzione dell’alunno in situazione di
handicap
Su un modello la cui forma è liberamente
scelta dagli operatori scolastici e
socio-sanitari
Prof. Domenico Milito
Profilo Dinamico Funzionale (PDF)
Che cos’è
È un documento che descrive in modo
analitico i possibili livelli di risposta
dell’alunno riferiti alle relazioni in atto
e a quelle programmabili
L’Unità Multidisciplinare composta da:
Chi lo fa
- medico specialista della patologia
- specialista in neuropsichiatria infantile
- terapista della riabilitazione
-operatori sociali dell’A.S.
-operatori scolastici
Prof. Domenico Milito
Profilo Dinamico Funzionale (PDF)
Cosa contiene
La descrizione funzionale dell’alunno
in relazione alle difficoltà che dimostra di incontrare
L’analisi dello sviluppo potenziale dell’alunno
a breve e a medio termine, desunta dai parametri:
cognitivo, affettivo-relazionale, comunicazionale, linguistico,
sensoriale, motorio-prassico, neuro-psicologico, autonomia,
apprendimento
Prof. Domenico Milito
Profilo Dinamico Funzionale (PDF)
Dov’è redatto
Su un modello la cui forma può essere
liberamente scelta dagli operatori scolastici e
socio-sanitari (il D.P.R. 24.2.1994 si limita a
presentare una scheda riepilogativa riportata
nel suo allegato “b”)
Quando è redatto
È impostato all’inizio della scolarizzazione;
alla fine della seconda e della quarta
classe della scuola primaria e della
seconda classe della scuola secondaria
di primo grado viene tracciato un bilancio
diagnostico e prognostico; alla conclusione
della scuola dell’infanzia,
primaria e secondaria di primo grado deve
essere aggiornato
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PAI e PDP
Strumenti di progettazione
degli alunni con BES
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Piano Annuale per l’Inclusività (PAI)
Momento di riflessione di tutta la comunità educante per
realizzare la cultura dell’inclusione, lo sfondo e il fondamento
sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di
ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni
Non, quindi, un ulteriore adempimento burocratico, bensì un
valido strumento di integrazione del Piano dell’offerta
formativa
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Piano Annuale per l’Inclusività (PAI)
Scopo:
far emergere criticità e punti di forza, rilevando le tipologie
dei diversi bisogni educativi speciali e le risorse impiegabili,
l’insieme delle difficoltà e dei disturbi riscontrati
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Il PAI
Frutto di un’ipotesi progettuale basata su analisi attendibili
riguardanti le condizioni dell’intera comunità scolastica, i
singoli alunni e le dinamiche che coinvolgono i docenti con il
loro carico deontologico e professionale, tanto nella
dimensione individuale quanto in quella collegiale
Prof. Domenico Milito
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Il PAI
La dimensione individuale e quella collegiale della funzione
docente si intrecciano per il livello di protagonismo in organi
collegiali decisori e valutatori, quali il Collegio dei docenti, il
Consiglio di classe e il GLI.
Proprio tali strutture sviluppano una progettualità a livelli
diversificati, ma in rapporto sinergico:
il POF con il curricolo (che ne costituisce il cuore didattico), la
progettazione curricolare tradotta tanto nei curricoli di
indirizzo, di corso e di classe, quanto nei percorsi curricolari
personalizzati, esplicitati nel PEI e nel PDF per i disabili e nel
PDP sia per gli alunni con DSA che per quelli con altre forme
di BES
Prof. Domenico Milito
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Il PDP
Il percorso individualizzato e personalizzato per gli alunni con
BES è contenuto nel PDP (Piano Didattico Personalizzato)
Esso può essere anche riferito a tutti gli alunni con BES
frequentanti la stessa classe
Strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti, documenta
alle famiglie le strategie di intervento programmate
Prof. Domenico Milito
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PDP
Strumento privilegiato per definire, monitorare e
documentare, secondo un’elaborazione collegiale,
corresponsabile e partecipata, le strategie di
intervento più idonee e i criteri di valutazione degli
apprendimenti
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Il PDP
Non può essere inteso come mera esplicitazione di strumenti
compensativi e dispensativi per gli alunni con BES
Esso è lo strumento in cui è possibile includere:
- progettazioni educativo-didattiche calibrate sui livelli
minimi
attesi per le competenze in uscita
- strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a
compensazioni o dispense, a carattere squisitamente
didattico-strumentale
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Piano Didattico Personalizzato (PDP)
L’attivazione di un percorso individualizzato e
personalizzato per un alunno con Bisogni Educativi
Speciali è deliberata nel Consiglio di classe, dando luogo al
PDP, firmato dal Dirigente scolastico (o da un docente da
questi delegato) e dalla famiglia
Prof. Domenico Milito
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Piano Didattico Personalizzato (PDP)
Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il
Consiglio di classe motiva opportunamente le decisioni
assunte, sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche,
in ordine alla eventualità o meno di procedere
all’elaborazione del PDP
Prof. Domenico Milito
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La Direttiva del 27 dicembre 2012 ha ridefinito e completato
il tradizionale approccio all’integrazione scolastica, basato
sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di
intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante
all’intera area dei BES, precisando che essa comprende:
•svantaggio sociale e culturale
•disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi
specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della
cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture
diverse
Prof. Domenico Milito
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Riferimenti bibliografici
-
-
Fogarolo F. (a cura di), Costruire il Piano Didattico Personalizzato, Erickson,
Trento, 2012
Martinelli M., La personalizzazione didattica, La Scuola, Brescia, 2004
Milito D., Belsito F., Strategie metodologiche per l’integrazione e l’inclusione,
Anicia, Roma, 2014
Milito D., Le sfide della didattica: modularità, laboratori e ricerca, Anicia, Roma,
2013
Milito D., Processi e strumenti per una didattica inclusiva, Anicia, Roma, 2013
Milito D. (a cura di), Progettare in rete, Anicia, Roma, 2005
Milito D., Disturbi specifici di apprendimento e successo scolastico, Anicia,
Roma, 2012
Milito D., Inclusione, integrazione e bisogni educativi, Anicia, Roma 2012
Prof. Domenico Milito
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