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La scuola in archivio per una corretta metodologia

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La scuola in archivio per una corretta metodologia
SEMINARIO DI FORMAZIONE SULLA DIDATTICA DELLA STORIA
Dalle scuole umbre: esperienze di ricerche storico-didattiche
negli Archivi di Stato di Perugia e di Terni.
Riflessioni e proposte per una didattica della storia attiva e formativa
31 marzo 2014
Liceo Classico “ A.Mariotti” di Perugia, Aula Magna
PATRIZIA ANGELUCCI
Università degli Studi di Perugia
La scuola in archivio. Per una corretta
metodologia della ricerca storico-didattica
RIFERIMENTI
LA RICERCA STORICO-DIDATTICA, detta più brevemente LA
DIDATTICA IN ARCHIVIO
è stata messa a punto da una lunga stagione di riflessioni teoriche,
ricerche, corsi di formazione, pubblicazioni da parte di : esperti di
didattica della storia,
docenti universitari in discipline storiche,
Associazioni di insegnanti e ricercatori ( CIDI, LANDIS, CLIO92)
ed è stata sperimentata da molte Scuole in collaborazione con Archivi
pilota o con Istituti della rete INSMLI, in varie regioni italiane, prime fra
tutte l’ Emilia Romagna, che propone ormai da 13 anni e con enorme
successo sul piano culturale, didattico e pubblico, la “SETTIMANA
DELLA DIDATTICA IN ARCHIVIO”...
Anche in UMBRIA
un pullulare di iniziative ed esperienze didattiche frutto
di collaborazione tra le scuole e gli istituti archivistici,
- come evidenziato nel
convegno “Gli archivi oggi” nel marzo 2010
- come dimostra
questa stessa giornata, in cui saranno presentati i
laboratori di ricerche storiche negli archivi di Stato di
Perugia e Terni da parte di insegnanti di Scuole
secondarie dell’Umbria
MA ancora nella nostra regione questa pratica didattica
non è abbastanza utilizzata e consolidata...
OCCORRE:
- diffonderne la conoscenza
- rinforzare la formazione degli insegnanti
E il CIDI si sta impegnando in questo senso!
la storia a scuola è una delle materie meno amate e
percepita come inutile
Le cause di questo disamore per la storia sono molteplici:
 La società tecnologica e consumistica, dei media e dei
computers dei gadgets informatici sta modificando lo stile di
vita e di comunicazione delle nuove generazioni, ma anche le
loro strutture mentali e i fondamenti della memoria
 La storia è stata spesso strumentalizzata per fini politici
 La storia, condensata nei manuali, è una minuziosa
esposizione di avvenimenti di carattere essenzialmente politico
e militare, che vengono scarsamente memorizzati
 La storia è ancora generalmente insegnata senza attrattive
e coinvolgimento,
tradizionale
secondo
il
modello
di
didattica
La pratica di insegnamento da sempre adottata e ancora
oggi molto diffusa si basa:
 sul modello trasmissivo del sapere, attraverso la lezione
frontale
 sul manuale,
 sullo studio individuale dello studente, che deve
memorizzare la spiegazione dell’insegnante e il manuale
 QUINDI mette in gioco sostanzialmente abilità di
memorizzazione e di espressione orale
SAPERE
STORICO
INSEGNANTE
MANUALE
Spiegazione/parafrasi/commenti
Memorizzazione/interrograzione
STUDENTE
La didattica
della storia
tradizionale
Lezione frontale - studio
manualistico - interrogazione
genera passività e noia
Dal vivace dibattito, che è ancora in corso da più di 30 anni, è
emerso che:
La didattica tradizionale della storia è anacronistica e
inefficace
perché:
 non tiene sufficientemente conto degli apporti della storiografia,
dalle Annales ad oggi, che ha allargato il campo di indagine ai
fenomeni di più lunga durata ( sistemi economici, gruppi sociali,
mentalità collettive…), alle strutture, alla storia mondiale, alla
microstoria
 Non ha recepito le nuove istanze della pedagogia, della
psicologia, della didattica, che pongono al centro del processo
di insegnamento/apprendimento lo studente
 Non risponde ai bisogni formativi dei giovani d’oggi
NUOVE COMPETENZE per i GIOVANI
In questo mondo in continua trasformazione i
giovani hanno bisogno non solo di imparare
nozioni e contenuti culturali, ma di utilizzare i
saperi appresi per sviluppare competenze,
capacità operative, metodo ...
di imparare a imparare per tutta la vita,
che è una delle competenze chiave per
l’apprendimento permanente ( raccom. del
Consiglio d’Europa del 18 dic. 2006)
E l’insegnamento della storia risponde
efficacemente a queste esigenze perché...
STORIA: materia fondamentale nella formazione dei
giovani:
✦conservazione della Memoria
✦trasmissione dei Valori
✦costruzione la loro Identità
✦sviluppo della Capacità critica e
autonomia di giudizio
✦per diventare Cittadini consapevoli
✦per Comprendere l’altro
✦per aprirsi alla solidarietà e alla
Pacifica convivenza
L’insegnamento della storia deve rinnovarsi
1)
❖
❖
❖
2)
nei contenuti:
allargamento degli orizzonti e delle tematiche,
superamento della visione essenzialmente nazionale ed
eurocentrica per quella mondiale
approfondimento delle realtà storico-culturali-sociali locali
(microstoria)
nelle metodologie:

metodologie didattiche di tipo laboratoriale,

uso delle fonti – archivistiche, museali, storico-artistiche ecc.- ,

Uso delle moderne tecnologie –informatiche e
multimediali-,

scoperta dell’ambiente vissuto – attraverso immagini e visite-
Così la programmazione didattica della storia
potrà articolarsi nel corso dell’anno
scolastico in esperimenti conoscitivi di
natura diversa: ora sul manuale, ora
sull’ambiente, ora sulle fonti
LA NUOVA STORIA INSEGNATA

Allora si dovrà passare da una storia informativa ad una formativa

DAL SAPERE (Contenuti, nozioni)

AL SAPER FARE ( competenze, abilità)

Un saper fare che implica un agire della mente e non solo della mano...

LE COMPETENZE NELL’AMBITO STORICO
-costruzione di competenze cognitive
- capacità di orientarsi nella complessità dei fatti politicisociali-economici-religiosi
-acquisizione del metodo di lavoro e degli strumenti propri
dello storico, utilizzabile successivamente in altri campi
acquisizione della consapevolezza di come si sono prodotte
le conoscenze storiche
LA COSTRUZIONE DELLE CONOSCENZE STORICHE
E L’USO DELLE FONTI
La via principale per apprendere le regole e le procedure
specifiche dell’indagine storica è il lavoro di analisi
sulle fonti, in quanto mostra il lavoro dello storico e
rende consapevoli che il discorso storico è ricostruzione e
interpretazione
L’USO DELLE FONTI
J.LE GOFF: “La storia va fabbricata.
Il lavoro dell’insegnante di storia deve essere
fondato sulla critica dei fatti e dei documenti
storici…”
da: J.LE GOFF, Ricerca e insegnamento della storia, a cura di A.Santoni Rugiu, Firenze,
La Nuova Italia, 1991
Lo raccomandano come una delle competenze fondamentali a
cui deve tendere la formazione storica:
 gli stessi programmi ministeriali fin dagli anni ’70
 le attuali indicazioni nazionali per i piani di studio per le
scuole primarie e secondarie di I° grado (2012)
 La raccomandazione del Consiglio d’Europa del 2001, tutta
dedicata all’insegnamento della storia in Europa del XXI sec.
CONVEGNO IN SEDE LOCALE
E.BIAGETTI, Ricostruire le storia:
l’uso delle fonti per una didattica
attiva e partecipata
Nel senso comune le fonti storiche sono le prime coeve o
quasi testimonianze di fatti che si vogliono accertare o
studiare mediante la ricerca storica. Quindi o sono
testimonianze dirette di quei fatti o sono cronologicamente
le più vicine.
Più preciso parlare di tracce: massa sterminata di oggetti e
segni lasciati dalla presenza e dalle attività degli uomini
sulla terra.
Sarà lo storico ad utilizzare le tracce e ad innalzarle,
interrogandole, a livello di fonte storica per produrre
informazioni pertinenti al suo tema ed attendibili
VARIE TIPOLOGIE DI FONTI
Sono state date varie classificazioni in base a criteri ordinatori funzionali alla
ricerca storiografica:
- intenzionali e non
- dirette e indirette
- in base al codice d’informazione:
La classificazione didatticamente più utile è quella basata
sul codice comunicativo:documenti
Fonti scritte (e narrazioni)
Fonti visive ( iconografiche e fotografiche)
Fonti materiali
Fonti orali
Fonti audiovisive e multimediali
Per l’epoca medievale, moderna e contemporanea le fonti
sono rappresentate, principalmente, da documenti
originali conservati negli
ARCHIVI
NATURA DELLE FONTI ARCHIVISTICHE



Per la sua natura pratico-operativa originaria, la
documentazione d’archivio rappresenta una dei
fatti testimonianza involontaria
Autenticità, veridicità, imparzialità
Consente un contatto diretto con gli eventi ed i
protagonisti, privo di mediazioni storiografiche e di
interpretazioni critiche

Polivalenza delle informazioni

Innumerevoli potenzialità euristiche
PERCHE’ LAVORARE SULLE FONTI
Concretizzare un fatto storico
Il lavoro
storico sulle
fonti
d’archivioco
nsente di
L’analisi critica del
documento
Affinare il giudizio
critico
L’individuazione delle
notizie
La selezione e
l’elaborazione dei dati
Acquisire competenze e
metodo di lavoro dello storico
Percorrere i procedimenti di costruzione della
conoscenza storica
NON E’ MAI TROPPO PRESTO
per affrontare l’uso delle fonti,
ma ovviamente si dovrà graduare le difficoltà in ordine
alle diverse tipologie di fonti progressivamente dalle
elementari alle superiori
e si dovrà tenere presente che
•l’uso delle fonti deve rimanere essenzialmente didattico
•devono essere utilizzate non saltuariamente come
lettura a margine ma legate a modelli didattici
laboratoriali
• perché solo se gli studenti fanno esperienza diretta di
sfruttamento delle fonti riescono a capire la funzione delle
fonti nella conoscenza storica
La metodologia del laboratorio, che può essere
applicata a qualsiasi insegnamento non solo
scientifico, ha un’enorme portata pedagogicodidattica
perché innesca un apprendimento attivo e
partecipato e sviluppa competenze storiche:
L’apprendimento maggiormente significativo,
destinato a divenire stabile e trasferibile è quello
che vede lo studente protagonista
DIDATTICA TRADIZIONALE
 Trasmissiva
 Studio individuale
 Nozionistica
 Acquisizione di contenuti
 Manuale
 Studente passivo
 Storia politico-istituzionale
 Tempo lineare
 Nazionale ed eurocentrica
DIDATTICA LABORATORIALE
a
confronto
 Operativa, attiva
 Cooperativo
 Storia problema,
scoperta,ricerca
 Competenze
 Varietà di fonti
 Studente protagonista
 Varietà di percorsi
 Molteplicità di durate
 Pluralità di dimensioni
Il laboratorio di storia consente di realizzare con i
ragazzi percorsi di ricerca storica.
 Non la ricerca bibliografica, copiaticcio...
 Non la ricerca storica professionale

ma....
la ricerca come operazione storiografica, basata sulle fonti primarie
della storia e su una metodologia appropriata e corretta
LA RICERCA STORICO-DIDATTICA
che, pur seguendo i procedimenti di quella specialistica, è ridotta in
complessità e difficoltà, limitata a pochissimi documenti,
adattata
ai diversi gradi scolastici e svolta da più soggetti
La ricerca così intesa può rappresentare una risorsa per gli
insegnanti nella formazione storica dei ragazzi, non certo esclusiva,
ma sicuramente importante per attivare il rinforzo delle motivazioni
allo studio della storia
PERCORSO DELLA RICERCA STORICA
1. FASE PRELIMINARE (Conoscenze extra fonti, competenze, valori, ideologie,
concetti, teorie)
2. TEMATIZZAZIONE
RICERCA IN BIBLIOTECA
3. EURISTICA
RICERCA IN ARCHIVIO
4. ANALISI E CRITICA DELLE FONTI
5. PRODUZIONE E TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI
6. OPERAZIONI DI COSTRUZIONE DEL TESTO
I SOGGETTI DELLA RICERCA STORICO-DIDATTICA
INSEGNANTE
ARCHIVISTA
TEMATIZZAZIONE
•COLLABORAZIONE CON
L’INSEGNANTE PER LA
SCELTA DEL TEMA E DEI
DOCUMENTI
PREPARAZIONE DI
PRECONOSCENZE
ALUNNI
•DIDATTICA DELL’ARCHIVIO
E DEL DOCUMENTO
RICERCA E INDIVIDUAZIONE DELLE
FONTI(selezionate, ridotte di numero,
fotoriprodotte)
CONDIVISIONE DELLA
TEMATIZZAZIONE
ACQUISIZIONE DI
CONOSCENZE EXTRA - FONTI
OPERAZIONI COGNITIVE ED OPERATIVE:
USO DELLE SCHEDE GUIDA ALLA LETTURA DELLE
FONTI
PREPARAZIONE DI SCHEDE PER LA
LETTURA DELLE FONTI
Coincidono con le operazioni dello storico, ma
sotto la guida dell’insegnante
PRODUZIONE DI INFORMAZIONI DIRETTE
E INFERENZIALI
ORGANIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI
(In raggruppamenti tematici e cronologici)
TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI,
collegamenti, problematizzazioni, spiegazioni ecc
COSTRUZIONE DEL TESTO STORIOGRAFICO
Dunque nell’ottica della ricerca storicodidattica, gli archivi, Istituti destinati alla
conservazione dei documenti, ma anche
luoghi dove si fa ricerca, possono svolgere
un ruolo importante a supportare le
scuole nella scelta ed organizzazione del
curricolo di storia
E questo perché?
Perché gli ARCHIVI, per secoli luoghi riservati a
pochi specialisti, legati ad una funzione
esclusivamente politica, giuridica, amministrativa,
dagli anni ’60 hanno assunto la nuova identità di beni culturali e come tali
devono essere conosciuti e fruiti dalla collettività sociale, che vi può riscoprire il
proprio passato, la propria identità
le proprie radici.
UNESCO: missione educativa e sociale degli archivi,
oltreché culturale, risorsa complementare alle altre
forme di istruzione convenzionali nell’ambito della scuola e
della formazione continua.
ALLA SCOPERTA DELL’ARCHIVIO
Cosa scoprono nell’archivio i ragazzi?
Nel laboratorio in archivio i ragazzi
✦ vengono a conoscere la sua identità, le sue funzioni, il suo patrimonio
documentario
✦nelle fonti studiate scoprono tante storie reali, concrete, ancorate ai
loro luoghi, personaggi, ricorrenze, vicende, più vicine al loro vissuto e
alla loro quotidianità
✦nell’archivio trovano le testimonianze di beni culturali presenti nel
territorio: monumenti, palazzi, chiese ecc. e di questi si possono
ricostruire spaccati della loro storia, di personaggi ad essi legati, ma
anche di gente comune che vi gravitava, di committenze artistiche...
Così l’archivio, che esso stesso è bene culturale, contribuisce alla
conoscenza del territorio, all’educazione al patrimonio e alla sua
valorizzazione
Anche la scuola si apre al territorio, ai suoi enti,
istituzioni, associazioni, grazie al regime di autonomia
scolastica, che permette di inserire nella
programmazione didattica progetti di ricerca di storia
locale e realizzare collaborazioni con istituti archivistici,
che vedano integrate le specifiche competenze.
Così...
due mondi, due istituzioni, quelli dell’
archivio e della scuola, entrambi alla
ricerca di nuove aperture, vanno ad
incontrarsi, realizzando una sinergia di
intenti e di attività
GRANDE DISPONIBILITA’ DI
ARCHIVI
 Larga distribuzione di archivi in Italia (Varie
tipologie: statali, pubblici, privati)
 Ricchezza in Umbria
 Grande opportunità per le scuole per
affrontare ricerche di storia locale...
LA STORIA LOCALE
che di solito è trascurata dalla maggior
parte degli insegnanti, perché considerata
limitativa rispetto ai grandi temi della storia
generale e una perdita di tempo nella corsa
ansiosa di finire il “programma”...
Mentre il portato didattico pedagogico della
storia locale è notevole
...
perché...
Superare le generalizzazioni e
gli astrattismi del manuale
Storia locale,
intesa non
come ricerca
erudita e
particolaristica,
ma come
strategia per
Verificare processi, eventi,
fenomeni generali in contesti
locali e concreti più vicini al
vissuto e all’ambiente dei
ragazzi
Imparare a leggere il
territorio
Promuovere il senso di
appartenenza ad una
identità socio - culturale
L’archivio deve
essere riordinato
e inventariato
L’esperienza
di laboratorio
deve essere
finalizzata ad
un prodotto:
pubblicazion
e, mostra,
teatro, CD
rom
La didattica in
archivio si può
fare a più
livelli
ma tutti
prevedono la
visita in
archivio
Non pretendere di
raggiungere risultati
eccezionali ed
esaustivi
Tutto il percorso
deve essere
organizzato e
programmato
INSERIMENTO DEL PROGETTO NELLA PROGRAMMAZIONE
ANNUALE

Si possono affrontare progetti che si spalmano
in più anni

Oppure che si sviluppa durante un anno
scolastico

Si possono sviluppare uno o più moduli, per es.
all’inizio o alla fine del quadrimestre, sia come
finestra di approfondimento del programma che si
sta svolgendo, sia come approfondimento di una
tematica del tutto svincolata dalla cronologia o dai
contenuti del programma stesso, legata invece ad
eventi o manifestazioni nazionali o locali.
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO DIDATTICO
Fase preparatoria
( da parte dell’insegnante con l’aiuto dell’archivista)
• si prende visione dell’archivio, che deve essere
ordinato e possibilmente dotato di inventario o elenchi
• si esamina il materiale documentario limitatamente al
periodo cronologico che si vuole affrontare
• si individua uno o più percorsi di ricerca…
• si selezionano i documenti che illustrino il tema scelto
PRIMO INCONTRO
in classe
La tematizzazione e l’accertamento dei prerequisiti
•L’insegnante propone la ricerca in archivio
ed il tema scelto
•Presenta il lavoro nelle sue fasi: lo scopo, i materiali,
i luoghi da visitare
•Accerta i prerequisiti degli alunni sull’argomento:
concetto di archivio, contesto storico generale
SECONDO INCONTRO
in archivio
• Visita all’archivio con la guida dell’archivista
• che fa vedere gli inventari e il loro uso per
rintracciare i documenti
•Presenta e illustra i documenti già selezionati da analizzare
Si distribuiscono le schede di analisi con relativa spiegazione e
compilazione della prima parte sui caratteri estrinseci.
LA SCHEDA DI ANALISI DEL
DOCUMENTO




E’ un questionario
E’ molto importante perché
- aguzza lo spirito di osservazione dei
ragazzi sia del documento originale con i
suoi caratteri estrinseci sia del contenuto
- li guida nell’estrarre i dati
Documento n°
LUOGO DI CONSERVAZIONE…………………………………….
SEGNATURA ARCHIVISTICA …………………………………..
(Fondo o archivio di provenienza, serie - busta- fascicolo, oppure serie- registro,
oppure serie- pergamena ecc)
Analisi degli elementi esteriori ( in Archivio)
Supporto ( pergamena, carta)…………………………………….
Strumento scrittorio: penna
matita
Condizionatura: carta sciolta
in fascicolo
a stampa
macchina da scrivere
in registro
Elementi archivistici: ………………………………………..
(carta bollata, marca da bollo, timbri, note di protocollo ecc.)
Stato di conservazione:……………………………….
Analisi del contenuto ( In classe)
Tipo di documento ( pubblico, privato, ammin., giuridico, fiscale, lettera, pratica ecc.)
Datazione………………………………………………………………………
Autore/ i…………………………………………………………………………...
Destinatario/i………………………………………………………………………..
Testimoni o altre persone………………………………………………………….
Oggetto…………………………………………………………..
Regesto ( breve riassunto)………………………………………..
Lingua usata……………………………………………………………….
TERZO E QUARTO INCONTRO in classe
Il lavoro sui documenti
Divisione della classe in gruppi ( eterogenei)
Assegnazione di sottotemi ai singoli gruppi
si distribuiscono a ciascun gruppo le copie dei
documenti scelti e presentati e su queste si inizia a
lavorare.
L’insegnante li aiuta a leggere i documenti, a
compilare le schede e li guida nel trarre le informazioni,
a fare i collegamenti ad altri documenti e ai quadri
generali
QUINTO INCONTRO
in classe
La costruzione del testo storico
 L’insegnante guida gli allievi nel reperimento e
nell’utilizzo di una bibliografia appropriata
 nella stesura di una scaletta
 nella ricostruzione dei fatti
nella contestualizzazione
Corregge i testi prodotti
Laboratori di storia con l’uso di fonti d’archivio, secondo la
metodologia che abbiamo illustrato, realizzati in molte scuole
italiane e sperimentati dagli Istituti per la storia contemporanea,
da Istituti archivistici, Associazioni di settore ( CIDI, LANDIS,
CLIO92) ecc. hanno prodotto negli alunni coinvolti:

Acquisizione di competenze

“
di metodo di studio e di lavoro

“
di autonomia di giudizio critico

Comprensione del passato

Interesse per la storia

Apprendimento stabile
Nell’uso della didattica in archivio secondo le nuove
metodologie, la realtà mostra una situazione
variegata e disomogenea a macchia di leopardo:
secondo un’indagine condotta dall’Ass Clio92:
-ci sono diffuse esperienze didattiche di storia locale
nella scuola elementare
-le esperienze diradano man mano che gli studi
avanzano nei gradi superiori
-ci sono studenti che fanno esperienze episodiche di
formazione storica.... Ma molti di più non usufruiscono
di questo beneficio
NUOVE COMPETENZE PER L’INSEGNANTE
Certamente fare ricerca storico-didattica in archivio non è impresa facile,
soprattutto se non si dispone dell’aiuto di un archivista
Per affrontare progetti di laboratori
all’insegnante competenze nuove:
di storia vengono dunque richieste
•sull’archivio e sulle tipologie di archivi esistenti nel territorio…
•sulle fonti storiche, soprattutto documentarie e sulla critica di esse
•sulla metodologia della ricerca storico-didattica.
★Occorre
perciò
aggiornamento
formazione
★passione, curiosità, interesse
★spirito di collaborazione e interazione
e
buon lavoro!
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