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Ronald Coase and the Law and Economics

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Ronald Coase and the Law and Economics
Ronald Coase and
the Law and Economics
Alessandro De Nicola
Milano, 17 Maggio 2011
1
Agenda
• Introduzione alla Law and Economics
• Ronald Coase e la L&E
• Il problema del costo sociale
• Evoluzioni del teorema di Coase: «One view of the
cathedral»
2
Introduzione alla Law and
Economics
3
Cos’è la L&E?
• “Defining L&E is like trying to eat spaghetti with a spoon”
(N.Duxbury, 1995)
• “The application of economic theory and econometric
methods to examine the formation, structure, processes
and impact of laws and legal institutions.” (Rowley, 1989)
• “L&E views law from an instrumentalist perspective. That
is a perspective that seeks to determine the function of
law and the manner in which it solves the social
problems thrown before it.” (K.N. Hylton, 2004)
4
Cos’è la L&E?
“….It is somewhat surprising that so conspicuous a truth
as the interaction of economics and the law should have
waited so long for recognition – a recognition by no
means universal[…] In reality law and economics are
ever and everywhere complementary and mutually
determinative”
(Fritz Berolzheimer, The World’s Legal Philosophies, 1912)
5
L&E
Analisi economica del diritto:
traduzione dell’espressione inglese
“law and economics”
Compendia l’esigenza di una valutazione del fenomeno
giuridico sotto la lente del ricorso a modelli teorici e
metodologici propri della scienza (micro) economica.
6
Perché un economista dovrebbe
approcciarsi al diritto?
• Il diritto è una materia ideale di studio per gli economisti
poiché fornisce un’ampia base di analisi per
l’applicazione e la valutazione delle teorie del
comportamento razionale degli agenti economici.
• Entrambe le discipline trattano, in maniera diversa, del
tema degli incentivi.
7
L’analisi economica del diritto (i)
• Funzione di giuristi e regolatori è cercare di predire come
una norma influenzi il comportamento degli agenti a cui
è rivolta
• La L&E utilizza gli strumenti della scienza economica per
raggiungere tale obiettivo
8
L’analisi economica del diritto (ii)
• Una norma di legge è tradizionalmente definita come
“un obbligo accompagnato da una sanzione”
• Come reagiscono gli agenti alla minaccia costituita
dalla sanzione?
‒ La scienza economica ha elaborato diverse teorie
per spiegare il comportamento e le scelte degli
agenti
‒ La teoria dei prezzi costituisce uno dei cardini della
scienza economica moderna
9
L’analisi economica del diritto (iii)
• Per gli economisti, le sanzioni di legge possono essere
equiparate ai prezzi
• Presumibilmente, gli agenti reagiscono alle sanzioni
nello stesso modo in cui reagiscono ai prezzi
• Maggiore è il prezzo di un bene, minore ne è la
domanda
• Più elevata è la sanzione, minore è l’incentivo per gli
agenti a violare la norma (i.e. minore è la domanda del
«bene» oggetto del divieto)
10
Analisi normativa vs. positiva (i)
• L’approccio analitico della L&E si declina in due
prospettive: quella normativa e quella positiva.
• L’analisi positiva spiega le conseguenze sui
comportamenti individuali di una sanzione legale
cercando di rispondere a domande quali:
– Una pena detentiva più lunga preverrà un numero
maggiore di crimini?
– In che modo un cambiamento delle regole della
responsabilità civile influenzerà il numero di incidenti?
11
Analisi normativa vs. positiva (ii)
• L’analisi positiva, dunque, parte dall’assunto che gli
individui reagiscono alle statuizioni normative attraverso
un approccio “amorale”
• Inoltre, l’analisi di stampo positivo tende ad assumere
che le norme di legge incorporino un ragionamento di
stampo economico, tale per cui il criterio dell’efficienza
sia l’obiettivo ultimo cui un sistema di regole debba
tendere
12
Analisi normativa vs. positiva (iii)
• Per converso, l’analisi normativa analizza in che modo i
sistemi di regole possano essere strutturati in modo da
più efficacemente raggiungere l’obiettivo dell’efficienza
• Assunzione implicita di tale approccio è che l’efficienza
sia l’obiettivo cui un apparato normativo debba tendere
e che le norme di legge debbano essere modificate
qualora tale obiettivo non è centrato
13
Il criterio dell’efficienza economica (i)
• Il criterio dell’efficienza economica quale pilastro
portante dei sistemi normativi è stato ed è oggetto di forti
dibattiti
• La critica più forte è che la legge debba perseguire
obiettivi di stampo non economico, quali l’equità o la
giustizia
• Contrapposizione del concetto della giustizia/efficienza
distributiva a quello, di stampo prettamente economico
dell’efficienza allocativa
14
Il criterio dell’efficienza economica (ii)
• Kaplow & Shavell (2002):
– l’obiettivo del benessere sociale, inteso come
l’aggregazione di alcuni indicatori significativi della
soddisfazione/benessere di tutti gli individui che
compongono la società dovrebbe essere la base delle
scelte del regolatore
• Sulla base di tale assunto, la nozione di equità (fairness)
non dovrebbe essere presa in considerazione se non
nella misura in cui essa sia parte del benessere degli
individui (in termini economici, nella misura in cui essa
sia parte della funzione di utilità degli individui)
15
Efficienza di Pareto (i)
• Si consideri una società composta da due individui e una quantità
predeterminata di beni e servizi che deve essere tra loro allocata.
Ciascuna possibile ripartizione dei beni e servizi tra i due individui dà
luogo a un equilibrio economico.
• Affinchè possa essere definita un equilibrio efficiente in senso
paretiano, un’allocazione di beni deve soddisfare le due seguenti
definizioni:
1.
2.
L’allocazione A è definita Pareto-superiore rispetto all’allocazione B se
entrambi gli individui traggono da A almeno lo stesso livello di
soddisfazione che traggono dall’allocazione B
L’allocazione A è detta Pareto-efficiente (o Pareto-ottimale) se non
esistono altre allocazioni Pareto-superiori ad essa
16
Efficienza di Pareto (ii)
•
Un equilibrio è Pareto-efficiente se non è possibile definire un’allocazione
differente di beni tra gli individui senza generare una diminuzione di utilità in
almeno uno di essi.
PREGI
• la condizione di efficienza in senso paretiano ha il pregio di essere
univocamente definita e “misurabile” in termini di utilità
LIMITI
•
•
E’ astrattamente possibile definire infiniti equilibri paretiani
Due equilibri, uno paretiano e uno no, non sono potenzialmente
comparabili. La ragione di ciò risiede nel fatto che la definizione di efficienza
paretiana dipende dall’allocazione iniziale delle risorse.
17
Efficienza di Kaldor-Hicks (i)
• Nozione alternativa a quella paretiana, che tenta di superarne i limiti
• In particolare, il problema della non comparabilità degli equilibri
connesso alla definizione di equilibrio paretiano ha portato gli
economisti ad elaborare una nozione “alternativa” di ottimo, che si
distingue da quella paretiana per il “rilassamento” di alcuni dei suoi
assiomi
18
Efficienza di Kaldor-Hicks (ii)
•
Si consideri un equilibrio E (paretiano) di partenza e un potenziale
spostamento delle condizioni verso un equilibrio alternativo F, tale per cui
un individuo consegua un guadagno in termini di utilità e un altro subisca
invece una perdita
•
Lo spostamento verso F potrebbe soddisfare il criterio di Pareto se il primo
individuo consegua un guadagno abbastanza elevato da poter
potenzialmente risarcire il secondo individuo della perdita subita e
realizzare ancora un guadagno netto
•
Un equilibrio in cui c’è spazio per un potenziale risarcimento di chi
guadagna nei confronti di chi perde è definito equilibrio di Kaldor-Hicks.
Tale equilibrio può anche essere visto come un equilibrio paretiano
potenziale poiché, se il risarcimento avesse luogo, sarebbero soddisfatte le
condizioni che danno vita a un equilibrio paretiano
19
Efficienza di Kaldor-Hicks (iii)
ESEMPIO
Si supponga che l’individuo 1 consegua un guadagno di 500€, mentre
l’individuo 2 una pedita di -300€. In astratto, 1 potrebbe corrispondere a 2 300€
e conseguire ancora un guadagno netto pari a 200€. In questa situazione,
nessuno degli individui peggiorerebbe in F la propria condizione iniziale e
dunque sarebbero rispettate le condizioni paretiane
20
Storia della Law and Economics (i)
Il Bad Man di Holmes
• Precursore dell’analisi economica del diritto può ritenersi
il Giudice O.W. Holmes, il quale elaborò una teoria/vision
del diritto che molto si accosta alla visione della L&E.
• La figura chiave nella speculazione di Holmes è il Bad
Man, inteso non come “criminale”, bensì come un
soggetto “razionale e calcolatore” che agisce ai confini
della legge e addirittura li oltrepassa se il guadagno
privato che può ottenere eccede il costo della sanzione
cui dovrà sottostare
21
Storia della Law and Economics (ii)
Il Bad Man di Holmes
• Il Bad Man ha un forte interesse a conoscere la legge e
soprattutto
quali
siano
le
sanzioni
imposte
dall’ordinamento: “If you want to know the law and
nothing else, you must look at it as a bad man, who
cares only for the material consequences which such
knowledge enables him to predict”
• Il Bad Man di Holmes si accosta al decisore razionale
della teoria economica, il quale porta avanti un
determinato comportamento se e fino al punto in cui il
beneficio marginale ottenibile eguaglia il costo marginale
22
Storia della Law and Economics (iii)
• Fino al 1960, il diritto limitava l’utilizzo e il supporto
dell’economia a specifici ambiti
– Antitrust
– Regolamentazione di alcuni settori produttivi (energia,
telecomunicazioni, etc..)
– Diritto tributario
– Determinazione del risarcimento economico
• L’economia era lo strumento per definire gli aspetti
quantitativi del diritto
23
Storia della Law and Economics (iv)
• 1937, R. Coase “The nature of the firm”
• 1960: R. Coase “The problem of social cost” and G.Calabresi “Some
Thoughts on Risk Distribution and the Law of Torts”
• Dopo il 1960, la scienza economica diviene uno strumento per
analizzare il comportamento degli agenti in relazione alla legge
• Aprile 1972: G. Calabresi e D. Melamed ”Property Rules, Liability
Rules and Inalienability: One View of the Cathedral”
24
Scuole di L&E
• Scuola di Chicago, sviluppatasi intorno a Frank Knight e poi Ronald
Coase e orientata verso posizioni liberiste; si orienta verso una
lettura del diritto alla luce della teoria economica dei mercati
concorrenziali e traduce la L&E sostanzialmente in una applicazione
al diritto della “teoria dei prezzi”
• Scuola di Yale, guidata da Calabresi e Ackerman, più critica verso le
virtù autoregolatrici del mercato; attenta alla ponderazione dei costi
di funzionamento dei mercati (c.d. costi di transazione, con
particolare riferimento alle c.d. asimmetrie informative) ed utilizza
conseguentemente ulteriori strumenti analitici, tra i quali la c.d.
teoria dei giochi.
25
Ronald Coase e la Law
and Economics
26
Chi è Ronald Coase?
• Nel 1929 inizia i suoi studi presso la London School of
Economics
• 1937: pubblica ‘La natura dell’impresa’, il primo
capolavoro
• 1960: pubblica ‘Il problema del costo sociale’, il secondo
capolavoro
• 1964-1982: fondatore ed editore del Journal of Law and
Economics
• 1991: Vince il premio Nobel per l’Economia per avere
“aperto un varco per la comprensione della struttura
istituzionale che governa il sistema economico”
• 29 dicembre 2010: compie i suoi primi 100 anni
27
“La natura dell’impresa”
1937
28
Il problema
• Perché esistono le imprese?
• Se il coordinamento è fatto dal sistema dei prezzi,
perché è necessaria questa forma di organizzazione?
29
Analisi del problema (i)
• Tentativo di fornire un’analisi realistica dell’impresa
• Soltanto quando la dimensione concorrenziale è
dominante (quando il negoziare è senza costi) può
aversi la soluzione efficiente predetta dalla teoria
neoclassica
•
se il coordinamento dell’attività economica viene
effettuato al meglio dal meccanismo dei prezzi, perché
esiste l’impresa, cioè un’organizzazione coordinata
come “isola di potere consapevole”?
30
Analisi del problema (ii)
• All’esterno dell’impresa i movimenti dei prezzi dirigono la
produzione, coordinata dagli scambi di mercato
• All’interno dell’impresa, le transazioni di mercato sono
eliminate, al posto della struttura del mercato c’è
l’imprenditore (il manager) che dirige la produzione
• “E’ chiaro che si tratta di metodi alternativi di
coordinamento della produzione”
31
Soluzione
“…..per spiegare perché esistono le imprese e quali
attività esse intraprendano, trovai necessario introdurre
un concetto che chiamai in quell’articolo (La natura
dell’Impresa)“il costo dell’utilizzo del meccanismo dei
prezzi”, “il costo di concludere una transazione per
mezzo di uno scambio sul libero mercato”, o più
semplicemente il “costo del mercato”.
Questi concetti sono diventati noti come “costi di
transazione”
(R.H. Coase, Impresa, Mercato e diritto)
32
Soluzione
• Per condurre a termine una transazione è necessario:
→ determinare con esattezza gli attori coinvolti, possedere le
informazioni relative ai termini impliciti ed espliciti che ciascuno di
essi sottointende, condurre le necessarie trattative, stendere i
contratti, stabilire le penalità, effettuare un continuo monitoraggio
per assicurare il rispetto delle condizioni;
→ ma “il funzionamento del mercato provoca un certo costo; formando
un’organizzazione e permettendo ad un’autorità (un imprenditore) di
dirigere le risorse, possono essere risparmiati taluni costi di
contrattazione”
L’impresa, internalizzando le transazioni, può minimizzare i loro
costi, risultando così più efficiente del mercato
33
Soluzione
•
Perché, se con l’organizzazione si possono eliminare taluni
costi le transazioni di mercato continuano?
1. al crescere della scala dell’impresa possono verificarsi
rendimenti decrescenti della funzione imprenditoriale
2. all’aumentare delle transazioni l’impresa non è più
grado di realizzare l’ottimale allocazione delle risorse
3. perché l’impresa di piccole dimensioni può avere “altri”
vantaggi” superiori a quelli di una grande impresa
34
Risultato
• Un’impresa tenderà ad espandersi fino a che i costi di
organizzare una transazione in più al suo interno non
eguaglieranno i costi di effettuazione della stessa sul
mercato, o i costi di organizzare un’impresa diversa
• Le modalità di crescita dell’impresa sono quelle della
combinazione
(integrazione
orizzontale)
dell’integrazione (integrazione verticale)
o
35
“Il problema del costo sociale”
Journal of Law & Economics, 3: 1 – 44, 1960.
36
Il problema
• Alcune azioni delle imprese provocano dei danni
– Una fabbrica emette fumi che danneggiano la salute
di chi vive nei dintorni
– Il bestiame di un allevatore danneggia il raccolto dei
campi vicini
• I costi causati da tali danni non sono internalizzati da chi
li genera
• Si generano delle «esternalità negative»
37
La soluzione classica
• Analisi economica classica (Pigou)
– La fabbrica/l’allevatore sono responsabili dei danni
provocati
– Le attività che generano danni sono oggetto di
tassazione
– “Zoning” delle attività potenzialmente dannose
• Unilateralità del problema e univocità del danno: la
fabbrica/allevatore è «injurer», gli altri sono «victims»
• Ma è davvero così?
38
Natura reciproca del problema (i)
• Affinchè si configuri un
coesistere entrambi gli attori
danno,
devono
– La contemporanea presenza di un allevatore e di un
campo coltivato è necessaria affinchè il bestiame
danneggi il raccolto
– L’esistenza di abitazioni nelle vicinanze della fabbrica
è necessaria affinchè le emissioni provochino un
danno alla salute
39
Natura reciproca del problema (ii)
• Ognuno degli attori può prevenire il danno
– L’allevatore può recintare il proprio pascolo oppure
ridurre il numero dei capi di bestiame
– Il contadino può recintare il proprio terreno oppure
lasciare la terra incolta
– La fabbrica può installare un filtro
– I vicini possono andare a vivere altrove
40
Ottimo economico
• L’obiettivo dovrebbe essere massimizzare
l’ottimo sociale, non il benessere privato (i.e.
bisogna massimizzare congiuntamente la
quantità prodotta di carne e di grano)
• Si consideri l’esempio di un unico attore che
possiede il bestiame e le coltivazioni
– Accrescerà la dimensione della mandria se e fino a
quando il valore aggiuntivo (marginale) della carne
prodotta eccede il valore del raccolto perso
41
Allocazione dei diritti di proprietà
1. L’allevatore è responsabile per i danni causati dal
proprio bestiame:
– Può ridurre il numero di capi, limitando l’ammontare
del danno
– Può recintare il pascolo
– Può corrispondere al contadino il valore di mercato
del grano affinchè lasci la sua terra incolta
2. L’allevatore non è responsabile. Il contadino:
‒ Può lasciare la terra incolta
‒ Può recintare i propri campi
‒ Può corrispondere all’allevatore il valore di mercato
della carne affinchè riduca il numero di capi di
bestiame
42
Il Teorema di Coase
I.
Se due attori negoziano liberamente e i costi di
transazione sono di entità trascurabile, il sistema
raggiungerà un equilibrio ottimale
• Le risorse impiegate per agricoltura e
allevamento dipenderanno dal valore di
mercato di carne e grano
II.
L’equilibrio finale non dipende dall’allocazione
dei diritti di proprietà (i.e. dell’allocazione della
responsabilità del danno)
43
Costi di transazione (i)
• In presenza di costi di transazione non trascurabili, un
equilibrio ottimale può non essere raggiunto
• Il mercato può creare meccanismi che minimizzino i costi
di transazione
– Proprietà unica di ampi tratti di terra, progetti commerciali e
industriali
– Covenants restrittivi
• Nonostante le transazioni siano costose, il costo della
regolamentazione statale può essere maggiore
44
Costi di transazione (ii)
• Importanti riverberi sull’attività stessa del regolatore, in
particolare sulla struttura che le norme di legge debbano
assumere
• Dualismo (Rules vs Standards)
– Rule: regola precisa, puntuale. Primazia dell’organo
legislativo
– Standard: regola «open-ended», il cui contenuto è
generato caso per caso dalla giurisprudenza.
Primazia dell’organo giudicante
45
Costi di transazione (iii)
• Entrambe le “forme” (Rules e Standards) incorporano speculari
vantaggi e svantaggi (certezza, flessibilità, costi di enforcement,
ecc…), che tuttavia tendono a perdere di significato in un mondo
“coasiano”.
• Qualora i costi di transazione siano trascurabili, il teorema afferma
che le norme sono irrilevanti ai fini dell’equilibrio finale, dunque non
rileva la scelta del legislatore tra rules e standards.
• Diverso è invece il caso di elevati costi di transazione, in cui la
scelta non solo della sostanza, ma anche della forma che le norme
di legge assumono, diventa cruciale ai fini dell’equilibrio finale
46
Costi di transazione: un caso
pratico (i)
• Danni da emissioni inquinanti
1000
• Un filtro per ogni casa
(5 case, spese per 100 € a filtro)
500
• Filtro per la fabbrica
300
47
Costi di transazione: un caso
pratico (ii)
Diritto all’aria pulita – Soluzioni possibili:
1) La fabbrica acquista il filtro per sé: 300€
2) La fabbrica acquista il filtro per le case: 500€
Soluzione efficiente: 1)
Diritto a produrre – Soluzioni possibili:
1) Gli abitanti acquistano insieme il filtro per la fabbrica: 300€ + T.C*.
a. T.C. = 0  300€
b. T.C. = 3€  303€
c. T.C. = 250€  550€
2) Ciascun abitante acquista un filtro per la propria casa: 500€
Soluzione efficiente: Dipende dai costi di transazione
* T.C. – Costi di transazione connessi alla riunione degli abitanti per l’acquisto in comune del filtro per
la fabbrica
48
Costi di transazione: un caso
pratico (iii)
Diritto a produrre – Soluzioni possibili:
• In assenza di T.C., o quando il loro ammontare è trascurabile, la soluzione
efficiente è ancora la 1)
• Quando i T.C. non sono trascurabili (caso 1c), la soluzione efficiente è la
2)
EQUILIBRIO FINALE
• In assenza di T.C., il mercato raggiunge comunque una soluzione efficiente
(l’acquisto del più economico filtro della fabbrica), a prescindere
dall’allocazione iniziale del diritto (aria pulita vs. produzione)
•
Quando i T.C. non sono trascurabili, l’equilibrio finale dipende
dall’allocazione iniziale del diritto:
– Diritto all’aria pulita  filtro per la fabbrica
– Diritto a produrre  filtro per ciascuna casa
49
Corollario al Teorema di Coase
• Le norme legali non sono irrilevanti, bensì possono
influenzare l’allocazione delle risorse qualora esistano
barriere alla libera negoziazione tra le parti
• Tali barriere sono definite come costi di transazione
50
Implicazioni del Teorema di Coase
• Obiettivi di efficienza ed equità non si escludono
necessariamente a vicenda.
• Ruolo dei costi di transazione ai fini del raggiungimento
dell’equilibrio economico
51
Riformulazione dell’assunto di
Pigou
• Le divergenze tra costi privati e sociali
emergono quando A, nel corrispondere un
servizio a B, danneggia C
• Lo strumento della regolamentazione può
essere utilizzato per internalizzare le esternalità
attraverso:
– Tassazione
– Regolamentazione
– Risarcimento del danno
52
Critiche alla visione Pigouviana
• Se si tassa la fabbrica che inquina e si risarcisce la
popolazione che subisce l’inquinamento, si creerà un
incentivo per gli individui a vivere nei dintorni della
fabbrica per ricevere il risarcimento
– In assenza di tassazione si ha “troppo inquinamento”
e “pochi abitanti” nei dintorni
– In presenza di tassazione si ha “troppo poco
inquinamento” e “troppi abitanti” nei dintorni
53
Property Rules, Liability Rules and Inalienability: One View
of the Cathedral
Harvard Law Review, Vol.85, p.1089, April 1972
54
Property Rules vs. Liability Rules (1)
Calabresi e Melamed:
1. Decisione del primo ordine: a chi è
assegnato il diritto di proprietà?
2. Decisione del secondo ordine: come
proteggere la titolarità del diritto?
55
Property Rules vs. Liability Rules (2)
1. A chi assegnare il diritto
• Efficienza:
- no costi di transazione: Teorema di Coase
- elevati costi di transazione: Intervento
statale ‘mimicking the market’
• Obiettivi redistributivi
• Fairness
56
Property Rules vs. Liability Rules (3)
2. Come proteggere la titolarità del diritto
1. Property Rule: il trasferimento del diritto è
possibile solo previa autorizzazione del titolare
2.
Liability Rule: no autorizzazione ma
risarcimento ex-post dal nuovo al vecchio
titolare
3. Inalienability: trasferimento non possibile
57
Property Rules vs. Liability Rules (4)
In generale:
• Bassi costi di transazione: property rule
• Elevati costi di transazione: liability rules
• Elevate esternalità: inalienability
Esempio dell’inquinamento( fabbrica vs. vicinato)
1.Property rule ai vicini: la fabbrica non è autorizzata a
inquinare (i.e. cessa la produzione)
2. Liability rule ai vicini: la fabbrica può produrre MA deve
risarcire il danno provocato
3. Property rule alla fabbrica: possibilità di inquinare
58
Property Rules vs. Liability Rules (5)
Come scegliere la regola?
Regola 1: adottabile se la fabbrica è il “Cheapest cost avoider”
Regola 2: adottabile se i costi di transazione sono elevati e non c’è certezza ex
ante su quale sia l’allocazione ottimale della titolarità
Regola 3: adotabile se i vicini sono il “Cheapest cost avoider”
Importante: c’è anche una’”ipotetica” regola 4:
4. Liability rule alla fabbrica: I vicini possono terminare la produzione Ma devono
risarcire la fabbrica del danno subito
59
Citazioni…
60
“…But
even in the most advanced States there are failures
and imperfections..There are many obstacles that prevent a
community’s resources from being distributed among
different uses or occupations in the in the most effective
way. The study of these constitutes our present problem.
That study involves some difficult analisys. But its purpose is
essentially pratical. It seeks to bring into clearer light some
of the ways in which it now is, or eventually may become,
feasible for governments to control the play of economic
forces in such ways as to promote the economic welfare,
and, through that, the total welfare, of their citizen as a
whole”.
(Pigou, 1932)
61
“…A
second meaning of “justice”, and the most common I
would argue, is simply “efficiency”. When we describe as
“unjust” convicting a person without a trial, taking property
without just compensation, or failing to require a negligent
automobile driver to answer in damages to the victim of his
carelessness, we can be interpreted as meaning simply that
the conduct or practice in question wastes resources..”
(Posner, 1975)
62
Public choise is the study of the political market. Essentially
it is economic methodology applied to political science
(Johnson, 1991)
63
“..We are interested here in what governs institutional and
systemic performance and how we may, objectively and
nonpresumptively, analyze and understand the variables
governing performance. The underlying motivation is
twofold: First, to enable us to better choose and effectuate
meaningful and consequential institutional changes. The
focus is on human interdependence and how alternative
property rights affect its outcome..”
(A.Allan Schmid, 1987)
64
“..The state is a two-edged swort: “The existence of a state is
essential for economic growth; the state, however, is the
source of mane-made decline...”
(Eggertsson, 1990)
“..In the language of new institutional economics, providing a
secure and predictable political foundation for the markets
requires a form of governance structure (with a clear focus
on) the desogn of political institutions that credibly commit
the state to preserving markets.
(Barry Weingast, 1995)
65
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