Comments
Description
Transcript
Ronald Coase and the Law and Economics
Ronald Coase and the Law and Economics Alessandro De Nicola Milano, 17 Maggio 2011 1 Agenda • Introduzione alla Law and Economics • Ronald Coase e la L&E • Il problema del costo sociale • Evoluzioni del teorema di Coase: «One view of the cathedral» 2 Introduzione alla Law and Economics 3 Cos’è la L&E? • “Defining L&E is like trying to eat spaghetti with a spoon” (N.Duxbury, 1995) • “The application of economic theory and econometric methods to examine the formation, structure, processes and impact of laws and legal institutions.” (Rowley, 1989) • “L&E views law from an instrumentalist perspective. That is a perspective that seeks to determine the function of law and the manner in which it solves the social problems thrown before it.” (K.N. Hylton, 2004) 4 Cos’è la L&E? “….It is somewhat surprising that so conspicuous a truth as the interaction of economics and the law should have waited so long for recognition – a recognition by no means universal[…] In reality law and economics are ever and everywhere complementary and mutually determinative” (Fritz Berolzheimer, The World’s Legal Philosophies, 1912) 5 L&E Analisi economica del diritto: traduzione dell’espressione inglese “law and economics” Compendia l’esigenza di una valutazione del fenomeno giuridico sotto la lente del ricorso a modelli teorici e metodologici propri della scienza (micro) economica. 6 Perché un economista dovrebbe approcciarsi al diritto? • Il diritto è una materia ideale di studio per gli economisti poiché fornisce un’ampia base di analisi per l’applicazione e la valutazione delle teorie del comportamento razionale degli agenti economici. • Entrambe le discipline trattano, in maniera diversa, del tema degli incentivi. 7 L’analisi economica del diritto (i) • Funzione di giuristi e regolatori è cercare di predire come una norma influenzi il comportamento degli agenti a cui è rivolta • La L&E utilizza gli strumenti della scienza economica per raggiungere tale obiettivo 8 L’analisi economica del diritto (ii) • Una norma di legge è tradizionalmente definita come “un obbligo accompagnato da una sanzione” • Come reagiscono gli agenti alla minaccia costituita dalla sanzione? ‒ La scienza economica ha elaborato diverse teorie per spiegare il comportamento e le scelte degli agenti ‒ La teoria dei prezzi costituisce uno dei cardini della scienza economica moderna 9 L’analisi economica del diritto (iii) • Per gli economisti, le sanzioni di legge possono essere equiparate ai prezzi • Presumibilmente, gli agenti reagiscono alle sanzioni nello stesso modo in cui reagiscono ai prezzi • Maggiore è il prezzo di un bene, minore ne è la domanda • Più elevata è la sanzione, minore è l’incentivo per gli agenti a violare la norma (i.e. minore è la domanda del «bene» oggetto del divieto) 10 Analisi normativa vs. positiva (i) • L’approccio analitico della L&E si declina in due prospettive: quella normativa e quella positiva. • L’analisi positiva spiega le conseguenze sui comportamenti individuali di una sanzione legale cercando di rispondere a domande quali: – Una pena detentiva più lunga preverrà un numero maggiore di crimini? – In che modo un cambiamento delle regole della responsabilità civile influenzerà il numero di incidenti? 11 Analisi normativa vs. positiva (ii) • L’analisi positiva, dunque, parte dall’assunto che gli individui reagiscono alle statuizioni normative attraverso un approccio “amorale” • Inoltre, l’analisi di stampo positivo tende ad assumere che le norme di legge incorporino un ragionamento di stampo economico, tale per cui il criterio dell’efficienza sia l’obiettivo ultimo cui un sistema di regole debba tendere 12 Analisi normativa vs. positiva (iii) • Per converso, l’analisi normativa analizza in che modo i sistemi di regole possano essere strutturati in modo da più efficacemente raggiungere l’obiettivo dell’efficienza • Assunzione implicita di tale approccio è che l’efficienza sia l’obiettivo cui un apparato normativo debba tendere e che le norme di legge debbano essere modificate qualora tale obiettivo non è centrato 13 Il criterio dell’efficienza economica (i) • Il criterio dell’efficienza economica quale pilastro portante dei sistemi normativi è stato ed è oggetto di forti dibattiti • La critica più forte è che la legge debba perseguire obiettivi di stampo non economico, quali l’equità o la giustizia • Contrapposizione del concetto della giustizia/efficienza distributiva a quello, di stampo prettamente economico dell’efficienza allocativa 14 Il criterio dell’efficienza economica (ii) • Kaplow & Shavell (2002): – l’obiettivo del benessere sociale, inteso come l’aggregazione di alcuni indicatori significativi della soddisfazione/benessere di tutti gli individui che compongono la società dovrebbe essere la base delle scelte del regolatore • Sulla base di tale assunto, la nozione di equità (fairness) non dovrebbe essere presa in considerazione se non nella misura in cui essa sia parte del benessere degli individui (in termini economici, nella misura in cui essa sia parte della funzione di utilità degli individui) 15 Efficienza di Pareto (i) • Si consideri una società composta da due individui e una quantità predeterminata di beni e servizi che deve essere tra loro allocata. Ciascuna possibile ripartizione dei beni e servizi tra i due individui dà luogo a un equilibrio economico. • Affinchè possa essere definita un equilibrio efficiente in senso paretiano, un’allocazione di beni deve soddisfare le due seguenti definizioni: 1. 2. L’allocazione A è definita Pareto-superiore rispetto all’allocazione B se entrambi gli individui traggono da A almeno lo stesso livello di soddisfazione che traggono dall’allocazione B L’allocazione A è detta Pareto-efficiente (o Pareto-ottimale) se non esistono altre allocazioni Pareto-superiori ad essa 16 Efficienza di Pareto (ii) • Un equilibrio è Pareto-efficiente se non è possibile definire un’allocazione differente di beni tra gli individui senza generare una diminuzione di utilità in almeno uno di essi. PREGI • la condizione di efficienza in senso paretiano ha il pregio di essere univocamente definita e “misurabile” in termini di utilità LIMITI • • E’ astrattamente possibile definire infiniti equilibri paretiani Due equilibri, uno paretiano e uno no, non sono potenzialmente comparabili. La ragione di ciò risiede nel fatto che la definizione di efficienza paretiana dipende dall’allocazione iniziale delle risorse. 17 Efficienza di Kaldor-Hicks (i) • Nozione alternativa a quella paretiana, che tenta di superarne i limiti • In particolare, il problema della non comparabilità degli equilibri connesso alla definizione di equilibrio paretiano ha portato gli economisti ad elaborare una nozione “alternativa” di ottimo, che si distingue da quella paretiana per il “rilassamento” di alcuni dei suoi assiomi 18 Efficienza di Kaldor-Hicks (ii) • Si consideri un equilibrio E (paretiano) di partenza e un potenziale spostamento delle condizioni verso un equilibrio alternativo F, tale per cui un individuo consegua un guadagno in termini di utilità e un altro subisca invece una perdita • Lo spostamento verso F potrebbe soddisfare il criterio di Pareto se il primo individuo consegua un guadagno abbastanza elevato da poter potenzialmente risarcire il secondo individuo della perdita subita e realizzare ancora un guadagno netto • Un equilibrio in cui c’è spazio per un potenziale risarcimento di chi guadagna nei confronti di chi perde è definito equilibrio di Kaldor-Hicks. Tale equilibrio può anche essere visto come un equilibrio paretiano potenziale poiché, se il risarcimento avesse luogo, sarebbero soddisfatte le condizioni che danno vita a un equilibrio paretiano 19 Efficienza di Kaldor-Hicks (iii) ESEMPIO Si supponga che l’individuo 1 consegua un guadagno di 500€, mentre l’individuo 2 una pedita di -300€. In astratto, 1 potrebbe corrispondere a 2 300€ e conseguire ancora un guadagno netto pari a 200€. In questa situazione, nessuno degli individui peggiorerebbe in F la propria condizione iniziale e dunque sarebbero rispettate le condizioni paretiane 20 Storia della Law and Economics (i) Il Bad Man di Holmes • Precursore dell’analisi economica del diritto può ritenersi il Giudice O.W. Holmes, il quale elaborò una teoria/vision del diritto che molto si accosta alla visione della L&E. • La figura chiave nella speculazione di Holmes è il Bad Man, inteso non come “criminale”, bensì come un soggetto “razionale e calcolatore” che agisce ai confini della legge e addirittura li oltrepassa se il guadagno privato che può ottenere eccede il costo della sanzione cui dovrà sottostare 21 Storia della Law and Economics (ii) Il Bad Man di Holmes • Il Bad Man ha un forte interesse a conoscere la legge e soprattutto quali siano le sanzioni imposte dall’ordinamento: “If you want to know the law and nothing else, you must look at it as a bad man, who cares only for the material consequences which such knowledge enables him to predict” • Il Bad Man di Holmes si accosta al decisore razionale della teoria economica, il quale porta avanti un determinato comportamento se e fino al punto in cui il beneficio marginale ottenibile eguaglia il costo marginale 22 Storia della Law and Economics (iii) • Fino al 1960, il diritto limitava l’utilizzo e il supporto dell’economia a specifici ambiti – Antitrust – Regolamentazione di alcuni settori produttivi (energia, telecomunicazioni, etc..) – Diritto tributario – Determinazione del risarcimento economico • L’economia era lo strumento per definire gli aspetti quantitativi del diritto 23 Storia della Law and Economics (iv) • 1937, R. Coase “The nature of the firm” • 1960: R. Coase “The problem of social cost” and G.Calabresi “Some Thoughts on Risk Distribution and the Law of Torts” • Dopo il 1960, la scienza economica diviene uno strumento per analizzare il comportamento degli agenti in relazione alla legge • Aprile 1972: G. Calabresi e D. Melamed ”Property Rules, Liability Rules and Inalienability: One View of the Cathedral” 24 Scuole di L&E • Scuola di Chicago, sviluppatasi intorno a Frank Knight e poi Ronald Coase e orientata verso posizioni liberiste; si orienta verso una lettura del diritto alla luce della teoria economica dei mercati concorrenziali e traduce la L&E sostanzialmente in una applicazione al diritto della “teoria dei prezzi” • Scuola di Yale, guidata da Calabresi e Ackerman, più critica verso le virtù autoregolatrici del mercato; attenta alla ponderazione dei costi di funzionamento dei mercati (c.d. costi di transazione, con particolare riferimento alle c.d. asimmetrie informative) ed utilizza conseguentemente ulteriori strumenti analitici, tra i quali la c.d. teoria dei giochi. 25 Ronald Coase e la Law and Economics 26 Chi è Ronald Coase? • Nel 1929 inizia i suoi studi presso la London School of Economics • 1937: pubblica ‘La natura dell’impresa’, il primo capolavoro • 1960: pubblica ‘Il problema del costo sociale’, il secondo capolavoro • 1964-1982: fondatore ed editore del Journal of Law and Economics • 1991: Vince il premio Nobel per l’Economia per avere “aperto un varco per la comprensione della struttura istituzionale che governa il sistema economico” • 29 dicembre 2010: compie i suoi primi 100 anni 27 “La natura dell’impresa” 1937 28 Il problema • Perché esistono le imprese? • Se il coordinamento è fatto dal sistema dei prezzi, perché è necessaria questa forma di organizzazione? 29 Analisi del problema (i) • Tentativo di fornire un’analisi realistica dell’impresa • Soltanto quando la dimensione concorrenziale è dominante (quando il negoziare è senza costi) può aversi la soluzione efficiente predetta dalla teoria neoclassica • se il coordinamento dell’attività economica viene effettuato al meglio dal meccanismo dei prezzi, perché esiste l’impresa, cioè un’organizzazione coordinata come “isola di potere consapevole”? 30 Analisi del problema (ii) • All’esterno dell’impresa i movimenti dei prezzi dirigono la produzione, coordinata dagli scambi di mercato • All’interno dell’impresa, le transazioni di mercato sono eliminate, al posto della struttura del mercato c’è l’imprenditore (il manager) che dirige la produzione • “E’ chiaro che si tratta di metodi alternativi di coordinamento della produzione” 31 Soluzione “…..per spiegare perché esistono le imprese e quali attività esse intraprendano, trovai necessario introdurre un concetto che chiamai in quell’articolo (La natura dell’Impresa)“il costo dell’utilizzo del meccanismo dei prezzi”, “il costo di concludere una transazione per mezzo di uno scambio sul libero mercato”, o più semplicemente il “costo del mercato”. Questi concetti sono diventati noti come “costi di transazione” (R.H. Coase, Impresa, Mercato e diritto) 32 Soluzione • Per condurre a termine una transazione è necessario: → determinare con esattezza gli attori coinvolti, possedere le informazioni relative ai termini impliciti ed espliciti che ciascuno di essi sottointende, condurre le necessarie trattative, stendere i contratti, stabilire le penalità, effettuare un continuo monitoraggio per assicurare il rispetto delle condizioni; → ma “il funzionamento del mercato provoca un certo costo; formando un’organizzazione e permettendo ad un’autorità (un imprenditore) di dirigere le risorse, possono essere risparmiati taluni costi di contrattazione” L’impresa, internalizzando le transazioni, può minimizzare i loro costi, risultando così più efficiente del mercato 33 Soluzione • Perché, se con l’organizzazione si possono eliminare taluni costi le transazioni di mercato continuano? 1. al crescere della scala dell’impresa possono verificarsi rendimenti decrescenti della funzione imprenditoriale 2. all’aumentare delle transazioni l’impresa non è più grado di realizzare l’ottimale allocazione delle risorse 3. perché l’impresa di piccole dimensioni può avere “altri” vantaggi” superiori a quelli di una grande impresa 34 Risultato • Un’impresa tenderà ad espandersi fino a che i costi di organizzare una transazione in più al suo interno non eguaglieranno i costi di effettuazione della stessa sul mercato, o i costi di organizzare un’impresa diversa • Le modalità di crescita dell’impresa sono quelle della combinazione (integrazione orizzontale) dell’integrazione (integrazione verticale) o 35 “Il problema del costo sociale” Journal of Law & Economics, 3: 1 – 44, 1960. 36 Il problema • Alcune azioni delle imprese provocano dei danni – Una fabbrica emette fumi che danneggiano la salute di chi vive nei dintorni – Il bestiame di un allevatore danneggia il raccolto dei campi vicini • I costi causati da tali danni non sono internalizzati da chi li genera • Si generano delle «esternalità negative» 37 La soluzione classica • Analisi economica classica (Pigou) – La fabbrica/l’allevatore sono responsabili dei danni provocati – Le attività che generano danni sono oggetto di tassazione – “Zoning” delle attività potenzialmente dannose • Unilateralità del problema e univocità del danno: la fabbrica/allevatore è «injurer», gli altri sono «victims» • Ma è davvero così? 38 Natura reciproca del problema (i) • Affinchè si configuri un coesistere entrambi gli attori danno, devono – La contemporanea presenza di un allevatore e di un campo coltivato è necessaria affinchè il bestiame danneggi il raccolto – L’esistenza di abitazioni nelle vicinanze della fabbrica è necessaria affinchè le emissioni provochino un danno alla salute 39 Natura reciproca del problema (ii) • Ognuno degli attori può prevenire il danno – L’allevatore può recintare il proprio pascolo oppure ridurre il numero dei capi di bestiame – Il contadino può recintare il proprio terreno oppure lasciare la terra incolta – La fabbrica può installare un filtro – I vicini possono andare a vivere altrove 40 Ottimo economico • L’obiettivo dovrebbe essere massimizzare l’ottimo sociale, non il benessere privato (i.e. bisogna massimizzare congiuntamente la quantità prodotta di carne e di grano) • Si consideri l’esempio di un unico attore che possiede il bestiame e le coltivazioni – Accrescerà la dimensione della mandria se e fino a quando il valore aggiuntivo (marginale) della carne prodotta eccede il valore del raccolto perso 41 Allocazione dei diritti di proprietà 1. L’allevatore è responsabile per i danni causati dal proprio bestiame: – Può ridurre il numero di capi, limitando l’ammontare del danno – Può recintare il pascolo – Può corrispondere al contadino il valore di mercato del grano affinchè lasci la sua terra incolta 2. L’allevatore non è responsabile. Il contadino: ‒ Può lasciare la terra incolta ‒ Può recintare i propri campi ‒ Può corrispondere all’allevatore il valore di mercato della carne affinchè riduca il numero di capi di bestiame 42 Il Teorema di Coase I. Se due attori negoziano liberamente e i costi di transazione sono di entità trascurabile, il sistema raggiungerà un equilibrio ottimale • Le risorse impiegate per agricoltura e allevamento dipenderanno dal valore di mercato di carne e grano II. L’equilibrio finale non dipende dall’allocazione dei diritti di proprietà (i.e. dell’allocazione della responsabilità del danno) 43 Costi di transazione (i) • In presenza di costi di transazione non trascurabili, un equilibrio ottimale può non essere raggiunto • Il mercato può creare meccanismi che minimizzino i costi di transazione – Proprietà unica di ampi tratti di terra, progetti commerciali e industriali – Covenants restrittivi • Nonostante le transazioni siano costose, il costo della regolamentazione statale può essere maggiore 44 Costi di transazione (ii) • Importanti riverberi sull’attività stessa del regolatore, in particolare sulla struttura che le norme di legge debbano assumere • Dualismo (Rules vs Standards) – Rule: regola precisa, puntuale. Primazia dell’organo legislativo – Standard: regola «open-ended», il cui contenuto è generato caso per caso dalla giurisprudenza. Primazia dell’organo giudicante 45 Costi di transazione (iii) • Entrambe le “forme” (Rules e Standards) incorporano speculari vantaggi e svantaggi (certezza, flessibilità, costi di enforcement, ecc…), che tuttavia tendono a perdere di significato in un mondo “coasiano”. • Qualora i costi di transazione siano trascurabili, il teorema afferma che le norme sono irrilevanti ai fini dell’equilibrio finale, dunque non rileva la scelta del legislatore tra rules e standards. • Diverso è invece il caso di elevati costi di transazione, in cui la scelta non solo della sostanza, ma anche della forma che le norme di legge assumono, diventa cruciale ai fini dell’equilibrio finale 46 Costi di transazione: un caso pratico (i) • Danni da emissioni inquinanti 1000 • Un filtro per ogni casa (5 case, spese per 100 € a filtro) 500 • Filtro per la fabbrica 300 47 Costi di transazione: un caso pratico (ii) Diritto all’aria pulita – Soluzioni possibili: 1) La fabbrica acquista il filtro per sé: 300€ 2) La fabbrica acquista il filtro per le case: 500€ Soluzione efficiente: 1) Diritto a produrre – Soluzioni possibili: 1) Gli abitanti acquistano insieme il filtro per la fabbrica: 300€ + T.C*. a. T.C. = 0 300€ b. T.C. = 3€ 303€ c. T.C. = 250€ 550€ 2) Ciascun abitante acquista un filtro per la propria casa: 500€ Soluzione efficiente: Dipende dai costi di transazione * T.C. – Costi di transazione connessi alla riunione degli abitanti per l’acquisto in comune del filtro per la fabbrica 48 Costi di transazione: un caso pratico (iii) Diritto a produrre – Soluzioni possibili: • In assenza di T.C., o quando il loro ammontare è trascurabile, la soluzione efficiente è ancora la 1) • Quando i T.C. non sono trascurabili (caso 1c), la soluzione efficiente è la 2) EQUILIBRIO FINALE • In assenza di T.C., il mercato raggiunge comunque una soluzione efficiente (l’acquisto del più economico filtro della fabbrica), a prescindere dall’allocazione iniziale del diritto (aria pulita vs. produzione) • Quando i T.C. non sono trascurabili, l’equilibrio finale dipende dall’allocazione iniziale del diritto: – Diritto all’aria pulita filtro per la fabbrica – Diritto a produrre filtro per ciascuna casa 49 Corollario al Teorema di Coase • Le norme legali non sono irrilevanti, bensì possono influenzare l’allocazione delle risorse qualora esistano barriere alla libera negoziazione tra le parti • Tali barriere sono definite come costi di transazione 50 Implicazioni del Teorema di Coase • Obiettivi di efficienza ed equità non si escludono necessariamente a vicenda. • Ruolo dei costi di transazione ai fini del raggiungimento dell’equilibrio economico 51 Riformulazione dell’assunto di Pigou • Le divergenze tra costi privati e sociali emergono quando A, nel corrispondere un servizio a B, danneggia C • Lo strumento della regolamentazione può essere utilizzato per internalizzare le esternalità attraverso: – Tassazione – Regolamentazione – Risarcimento del danno 52 Critiche alla visione Pigouviana • Se si tassa la fabbrica che inquina e si risarcisce la popolazione che subisce l’inquinamento, si creerà un incentivo per gli individui a vivere nei dintorni della fabbrica per ricevere il risarcimento – In assenza di tassazione si ha “troppo inquinamento” e “pochi abitanti” nei dintorni – In presenza di tassazione si ha “troppo poco inquinamento” e “troppi abitanti” nei dintorni 53 Property Rules, Liability Rules and Inalienability: One View of the Cathedral Harvard Law Review, Vol.85, p.1089, April 1972 54 Property Rules vs. Liability Rules (1) Calabresi e Melamed: 1. Decisione del primo ordine: a chi è assegnato il diritto di proprietà? 2. Decisione del secondo ordine: come proteggere la titolarità del diritto? 55 Property Rules vs. Liability Rules (2) 1. A chi assegnare il diritto • Efficienza: - no costi di transazione: Teorema di Coase - elevati costi di transazione: Intervento statale ‘mimicking the market’ • Obiettivi redistributivi • Fairness 56 Property Rules vs. Liability Rules (3) 2. Come proteggere la titolarità del diritto 1. Property Rule: il trasferimento del diritto è possibile solo previa autorizzazione del titolare 2. Liability Rule: no autorizzazione ma risarcimento ex-post dal nuovo al vecchio titolare 3. Inalienability: trasferimento non possibile 57 Property Rules vs. Liability Rules (4) In generale: • Bassi costi di transazione: property rule • Elevati costi di transazione: liability rules • Elevate esternalità: inalienability Esempio dell’inquinamento( fabbrica vs. vicinato) 1.Property rule ai vicini: la fabbrica non è autorizzata a inquinare (i.e. cessa la produzione) 2. Liability rule ai vicini: la fabbrica può produrre MA deve risarcire il danno provocato 3. Property rule alla fabbrica: possibilità di inquinare 58 Property Rules vs. Liability Rules (5) Come scegliere la regola? Regola 1: adottabile se la fabbrica è il “Cheapest cost avoider” Regola 2: adottabile se i costi di transazione sono elevati e non c’è certezza ex ante su quale sia l’allocazione ottimale della titolarità Regola 3: adotabile se i vicini sono il “Cheapest cost avoider” Importante: c’è anche una’”ipotetica” regola 4: 4. Liability rule alla fabbrica: I vicini possono terminare la produzione Ma devono risarcire la fabbrica del danno subito 59 Citazioni… 60 “…But even in the most advanced States there are failures and imperfections..There are many obstacles that prevent a community’s resources from being distributed among different uses or occupations in the in the most effective way. The study of these constitutes our present problem. That study involves some difficult analisys. But its purpose is essentially pratical. It seeks to bring into clearer light some of the ways in which it now is, or eventually may become, feasible for governments to control the play of economic forces in such ways as to promote the economic welfare, and, through that, the total welfare, of their citizen as a whole”. (Pigou, 1932) 61 “…A second meaning of “justice”, and the most common I would argue, is simply “efficiency”. When we describe as “unjust” convicting a person without a trial, taking property without just compensation, or failing to require a negligent automobile driver to answer in damages to the victim of his carelessness, we can be interpreted as meaning simply that the conduct or practice in question wastes resources..” (Posner, 1975) 62 Public choise is the study of the political market. Essentially it is economic methodology applied to political science (Johnson, 1991) 63 “..We are interested here in what governs institutional and systemic performance and how we may, objectively and nonpresumptively, analyze and understand the variables governing performance. The underlying motivation is twofold: First, to enable us to better choose and effectuate meaningful and consequential institutional changes. The focus is on human interdependence and how alternative property rights affect its outcome..” (A.Allan Schmid, 1987) 64 “..The state is a two-edged swort: “The existence of a state is essential for economic growth; the state, however, is the source of mane-made decline...” (Eggertsson, 1990) “..In the language of new institutional economics, providing a secure and predictable political foundation for the markets requires a form of governance structure (with a clear focus on) the desogn of political institutions that credibly commit the state to preserving markets. (Barry Weingast, 1995) 65