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P r e s e n t a z i o n e

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P r e s e n t a z i o n e
THE BIG PHANTOM
Sulle tracce Rinascimentali del
Ducato di Milano
Fra Monza e Varese (e non solo!)
The Phantom is an American adventure comic strip created by Lee Falk, also creator of Mandrake the Magician
Progetto - 1/2
Sviluppare un itinerario turistico per le scuole in
grado di attrarre l’ attenzione su località
“minori, ma non troppo”, della Lombardia.
Le località visitate sono accumunate dalla
presenza di importanti strutture
architettoniche risalenti al medesimo periodo
storico: Il Ducato di Milano (1395-1797)
Progetto - 2/2
La proposta è stata ideata per una scolaresca
straniera, per esempio inglese, frequentante
una scuola assimiliabile ad un istituto
superiore italiano di secondo grado.
Il soggiorno prevede l’alternarsi di visite in
contesti urbani e in ambienti naturali nonché
propone attività didattiche ed esperenziali.
Continua...
Schedule – 1/3
• Day 1 : Arrivo in Italia
• Day 2 : Castello Visconteo di San Vito
Rocca Arona Borromei
Colosso di San Carlo Borromeo
Castello Sforzesco e
Centro storico di Milano
Schedule – 2/3
• Day 3 : Piazza Ducale e castello di Vigevano
Opz. 1 Castello di Pavia
Centro storico di Piacenza
Castello di Rivalta
Schedule – 3/3
• Day 3 : Bergamo alta
Opz. 2 Castello di Brescia
Sirmione
• Day 4 : Monza: Villa Reale, parco e centro
storico
Rientro
Pernottamento e prima colazione
Bed & Breakfast time
Parametri logistici ed economici
•
Nota Bene: in questa versione del documento prezzi e nomi dei possibili fornitori
sono stati deliberatamente rimossi
•
•
•
•
•
•
Milano
Sistemazione in Hotel da .../... euro a notte
Pernottamento e prima colazione compreso
Ristorante annesso per la cena
Possibilita’ di riunirsi per svolgere alcune attivita’ legate all’ itinerario
Possibilita’ di ottenere “cestini” per il pranzo al sacco, a cura dell’ organizzazione
Hotel che rientrano nei parametri economici fissati:
•
•
•
•
...
...
...
...
Pranzo / Cena
Lunch time / Dinner time
•
Considerando i quattro giorni di viaggio, conviene in generale che il pranzo sia sempre al
sacco, o comunque libero, arrangiato con un panino, lasciando la cena come momento di
reale ristoro.
•
Fissiamo un tetto compreso tra .../... euro per il pranzo (o cestino viaggio)
•
Le cene previste sono tre, mentre la quarta, sovrapponendosi al momento del rientro, non
viene considerata
•
Fissiamo un tetto compreso tra .../... euro per la cena, da consumarsi in Hotel
Trasferimenti
biglietti di ingresso per le visite
Trasferimenti:
•
Volo aereo A/R dall’ aereoporto di partenza non compreso (quantificabile in ... euro max)
•
I trasferimenti in pullman turistico sono diversi ed impegnano, nel caso limite, un autista al
giorno dalle 9:00 alle 19:00 dal II al IV giorno e almeno 2 ore il I giorno
•
Per il noleggio con conducente di un pullman 50 posti circa, comprensivo della percorrenza
chilometrica programmata, carburante e pedaggi occorre rivolgersi ad una agenzia o a privati
(vedi anche www.bus.it/portale, www.transferok.it)
•
Il “passaparola”, ed il preventivo direttamente richiesto, mostrano prezzi indicativi tra ... euro
e ... euro al giorno (compresa Iva 10%) . (Consideremo come tetto massimo ammissibile ...
euro al giorno, pena annullamento viaggio)
Ingressi previsti: Castelli ed Attrazioni (gratuiti oppure a pagamento)
•
4 ingressi (S.Vito/Sforzesco-Museo/Rivalta-Sirmione/Villa Reale), tetto massimo ... Euro, da
valutare formule analoghe alla “castelli pass”
Responsabilita’ minime dell’
organizzazione
•
Accoglienza e riaccompagnamento in aereoporto
•
Indicazione agli autisti ed ai docenti circa le tappe da raggiungere, controllo telefonico a
distanza del corretto svolgimento del viaggio, eventuale assistenza
•
Attivita’ serale
•
In questo modo, l’ attivita’ dell’ organizzazione e’ quantificata in 14/16 ore/uomo distribuite
principalmente sull’ attivita’ di accoglienza e riaccompagnamento in aereoporto e gravante
sul singolo viaggiatore per un importo di .../... euro
•
Viceversa occorrera’ un accompagnatore che segua la comitiva lungo tutto il programma
previsto (30 ore/uomo circa – .../... euro circa)
Quota prevista per la partecipazione
QUOTE INDICATIVE DI PARTECIPAZIONE, ESCLUSO VOLO A/R :
•
sulla base di 35 paganti per pullman
€ ...,00 (€ ...,00 max, migliore sistemazione)
La quota individuale di partecipazione comprende:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
viaggio in autopullman gran turismo per l’ itinerario come da programma
pedaggi autostradali italiani ed esteri
sistemazione in Hotel, in camere a 2/3 letti con servizi privati per gli studenti e singola o doppia
per gli accompagnatori
trattamento di pernottamento e prima colazione, cestini viaggio, cena
visita guidata al Castello di San Vito mezza giornata il 2° giorno
visita guidata del Castello Sforzesco mezza giornata il 2° giorno
visita guidata al Castello di Sirmione oppure di Rivalta mezza giornata il 3° giorno
visita guidata della Villa Reale di Monza intera giornata il 4° giorno
assicurazione per le voci sanitarie e il bagaglio
documenti di viaggio con foglio notizie e materiale informativo
La quota non comprende:
•
•
-
le bevande, gli extra di carattere personale
tutto quanto non espressamente indicato nella voce la quota comprende
Focus 1/3
•
Dal punto di vista turistico e didattico, l’ Italia e’ nota al mondo intero per le sue ricchezze e tipicita’ ambientali,
enogastronomiche, artistiche, artigianali, professionali, folcloristiche, culturali di tutte le epoche.
•
Questa volta, vogliamo mettere in evidenza un itinerario rinascimentale basato sul tema guida dei castelli da proporre agli
istituti scolastici quale scelta possibile per un viaggio di istruzione.
•
Vi sono, in tutta Italia, in Lombardia in particolare, una notevole quantita’ di queste strutture nate per esigenze militari e di
dimora delle grandi famiglie dominanti di un tempo.
•
Oltre a rappresentare una testimonianza storica, queste strutture costituiscono una particolare attrazione dal punto di vista
architettonico, offrono spazi per accogliere molte persone, sono inserite in contesti naturali o cittadini altrettanto
importanti, colpiscono l’ immaginario dei visitatori, mostrano all’ interno dei loro musei arredi, abbigliamento, oggetti di
notevole pregio e fascino.
•
Per il tema trattato, le scuole a cui questo itinerario di viaggio viene proposto sono principalmente gli istituti della scuola
secondaria di primo e secondo grado. Specificamente per la scuola secondaria di secondo grado, vengono considerati i Licei
(classico, scientifico, lingusitico, artistico, delle scienze umane, musicale e coreutico), gli Istituti Tecnici (settore economico,
settore tecnologico).
•
Per la sua generalita’, meno adatto appare l’ itinerario agli Istituti Professionali. Invece si ritiene che l’ itinerario possa
essere proposto ad istituti equivalenti a quelli citati nell’ ambito dell’ Unione Europea.
•
L’ itinerario proposto viene anzi formulato, per meglio evidenziare le esigenze di viaggio, immaginado di rivolgersi ad istituti
scolastici inglesi, assumendo che sia poi agevole semplificarlo, laddove i visitatori provenissero da localita’ italiane, o
adattarlo, laddove ci si rivolga a studenti di nazionalita’ diverse.
Focus 2/3
•
E’ semplice constatare, il turismo scolastico apre al mondo esterno, offrendo importanti occasioni di confronto e di crescita,
da’ l’ occasione per creare un nuovo tipo di didattica che, attraverso l’ ausilio della memoria visiva, fissa piu’ facilmente il
sapere astratto nella mente degli studenti.
•
L’ obiettivo del nostro itinerario di viaggio e’ evidenziare nel territorio della Lombardia il sistema difensivo e residenziale dei
castelli e dei palazzi delle antiche famiglie Sforza-Visconti-Borromeo senza peraltro insistere troppo sull’ argomento per non
rendere sgradevole e monotona la proposta ed affiancando al percorso principale sia una breve visita ad altre strutture coeve, quali quelle della Serenissima Repubblica di Venezia, in particolare Bergamo alta (oppure Verona se il tempo viaggio lo
consente), sia ambienti naturali in cui gli studenti possano svagarsi, quale il Parco della Villa Reale di Monza.
•
Un giro esaustivo per tutti i castelli, i palazzi ed i luoghi visitabili e’ improponibile. Numericamente sostanziose sono le
dimore di questo tipo che si possono scoprire anche in aree ristrette come nel solo territorio lombardo. La visita percio’ non
ha l’ obiettivo di esaurire l’ argomento che verra’ al piu’ riproposto in chiave diversa in futuro.
•
L' idea didattica di fondo e' legata alla riscoperta delle vicende storiche dell' Italia preunitaria e l' itinerario dei castelli serve
solo da ossatura, mentre il reale obiettivo e' l' illustrazione di quello che fu il Ducato di Milano nella convinzione di far
scoprire ai futuri turisti stranieri una regione, la Lombardia, che qualche volta viene messa in secondo piano di fronte alle
bellezze naturalistiche, culturali, gastronomiche di Valle d' Aosta, Veneto, Toscana, Campania, e via dicendo...
•
Ma chi e’ “Il grande fantasma, The Big Phantom”? Non vogliamo rivelarlo, solo chi completera’ la visita potra’ al fine
saperlo...
Focus 3/3
•
Nel periodo storico che va dal 1400 al 1800, piu’ precisamente dal 1395 al 1797, vi fu in Italia settentrionale un piccolo ma
fiorente stato, il Ducato di Milano che comprendeva gran parte dell’ attuale Lombardia, e si estendeva verso Nord,
incamerando una parte dell’ odierna Svizzera, verso Est, in alcune parti del Veneto, verso Sud, per alcune porzioni dell’ Emilia
Romagna e della Toscana e verso Ovest per una piccola parte del Piemonte.
•
Prima del 1400, lo stesso territorio apparteneva al Sacro Romano Impero, nato a sua volta pochi anni prima dell’ anno
Mille, dalla frammentazione dell’ Impero Carolingio costruito da Carlo Magno, e dopo il 1800 con Napoleone Bonaparte
diventa parte della Repubblica Cisalpina. Piu’ tardi ancora, nel 1861, entra a far parte dell’ Italia come la conosciamo oggi.
•
Regnarono nel Ducato di Milano importanti personaggi tra i quali ricordiamo quelli legati alla famiglia dei Visconti e alla
famiglia degli Sforza. Si succedettero poi regnanti francesi, spagnoli ed austriaci. Durante il periodo spagnolo, importanti
presenze furono quelle dei cardinali San Carlo e Federico Borromeo.
•
I Borromeo esercitavano l’arte dei mercanti e dei banchieri. Trasferendosi in Lombardia avevano notevolmente
sviluppato le loro attività commerciali e finanziarie tanto che, nel 1435, il Banco Filippo Borromeo & Compagni istitui’
una filiale a Londra per incrementare i propri affari su quella piazza.
Arrivo in Italia: Day 1
solo pomeriggio, dedicato principalmente al trasferimento
Step
Attività
Obiettivi didattici
Obiettivi trasversali
1
Ritrovo dei partecipanti all’ aereoporto di partenza
-
-
2
Volo
-
-
3
Accoglienza all’ aereoporto di arrivo
-
-
4
Trasferimento in Hotel
-
-
5
Cena
-
Socializzazione libera
6
Did you hear about him? The Big Phantom...
Presentazione delle visite e delle attivita’
previste nei giorni successivi
Momento ludico e di
socializzazione
Avvio dell’ attivita’ che mira ad evocare un
misterioso personaggio rinascimentale
-
-
7
Pernottamento
Scheda obiettivi Varese:
Day 2 - mattino
attivita’ guidata dall’ organizzazione con il supporto dei docenti
Step
Attività
1
Castello Visconteo di San Vito
2
Rocca Arona Borromei
3
Obiettivi didattici
Obiettivi trasversali
Introduzione alla storia ed alle vicende
del Ducato di Milano e delle famiglie
Visconti – Sforza con evocazione del
periodo pre Rinascimentale
Introduzione ai personaggi ed alle
vicende della famiglia Borromeo
-
Colosso di San Carlo Borromeo
-
4
Pranzo al sacco
-
Valorizzazione degli spazi urbani e
degli spazi verdi attinenti il Lago
Maggiore
-
5
Trasferimento a Milano per la continuazione della visita
-
-
-
Scheda obiettivi Milano:
Day 2 – pomeriggio
attivita’ guidata dall’ organizzazione con il supporto dei docenti
Step
1
Attività
Arrivo al castello sforzesco e visita
Obiettivi didattici
Obiettivi trasversali
Illustrazione storica piu’ approfondita delle
vicende del Ducato di Milano
Confronto dialogico possibile tra le
Monarchie istituzionali, quale
quella Britannica, ed il piccolo
Ducato di Milano
Posizionamento logico-geografico del
castello sforzesco al centro della struttura
difensiva e residenziale gia’ evidenziata
dalle altre tappe previste dall’ itinerario
2
Ingresso ad uno dei musei: viene consigliato in
particolare il musero dei mobili e delle sculture lignee
Approfondimento della visita in funzione del museo
scelto.
3
Visita a piedi della citta’: passeggiata di gruppo per
raggiungere il Duomo, la Galleria, il Teatro Alla Scala
Riferimenti rinascimentali, brevi riferimenti
al Sacro Romano Impero, al Rinascimento
ed al periodo Napoleonico
Oltre alla visita alla struttura del castello, si
vuole offrire il godimento culturale di un
piccolo museo a tema contenente oggetti
ed arredi di interesse per il periodo storico
considerato; la visita e’ possibile in
autonomia a mezzo di audioguide fornite
dall’ organizzazione
Conoscenza del centro cittadino
Autocoordinamento del gruppo
Valorizzazione architetturale della
struttura
Svilluppare collegamenti con la
materia oggetto della visita, in
questo caso il mondo dell’
arredamento
Sviluppo della capacita’ di
osservazione e del senso di
autonomia
Momento di socializzazione
Valorizzazione turistica del centro
citta’
Momento di socializzazione
4
Rientro in Hotel, Cena
-
5
Discovering the Phantom...
Attivita’ di comprensione e rielaborazione
delle attività svolte.
Valorizzazione dell’ esperienza
6
Pernottamento
-
-
Scheda obiettivi Vigevano/Pavia/Piacenza/Rivalta:
Day 3 – Option 1
attivita’ guidata dall’ organizzazione con il supporto dei docenti
Step
Attività
Obiettivi didattici
Obiettivi trasversali
1
Piazza Ducale e Castello di Vigevano
Architettura rinascimentale
-
2
Castello di Pavia
Un’ altro esempio della struttura difensiva
Visconti-Sforza da unire al Castello di San
Vito ed al Castello di Vigevano per averne
un’ idea pratica dell’ estensione territoriale
3
Pranzo al sacco
-
Valorizzazione di un reticolato di
strutture, comprensione delle
relazioni esistenti tra dimore anche
lontane tra loro, sviluppo della
coscienza civica terrestre
-
4
Centro storico di Piacenza
Il territorio lombardo, il Po
5
Castello di Rivalta
Ci si prepara a raggiungere i confini del
Ducato di Milano, si introduce la Signoria di
Firenze
Visita di un castello cosi’ com’ e’ vissuto ed
arredato oggi
6
Rientro in Hotel
-
-
7
Cena
-
-
8
Discovering the Phantom
Viene svelato il personaggio misterioso
Momento ludico e di
socializzazione
9
Pernottamento
-
-
Collegare la visita al Museo del
castello sforzesco
Scheda obiettivi Bergamo/Brescia/Sirmione:
Day 3 – Option 2
attivita’ guidata dall’ organizzazione con il supporto dei docenti
Step
Attività
Obiettivi didattici
Offrire agli studenti una testimonianza molto
evidente della presenza di un confine
politico, militare, culturale tra Ducato di
Milano e Serenissima Repubblica di Venezia
-
Obiettivi trasversali
Il territorio lombardo, l’ Adda
1
Arrivo a Bergamo alta e visita
2
Pranzo al sacco
3
Arrivo al castello di Brescia ed illustrazione della
citta’
4
Arrivo a Sirmione e visita
5
Rientro in Hotel
-
-
6
Cena
-
Socializzazione libera
7
Discovering the Phantom
Viene svelato il personaggio
Momento ludico e di
socializzazione
8
Pernottamento
-
-
Socializzazione libera
Momento idoneo per il confronto tra la
struttura difensiva Sforza / Visconti ed il
castello di Brescia
Momento di svago collettivo in un
luogo turistico particolarmente
ricercato
Scheda obiettivi Monza: Day 4
attivita’ guidata dall’ organizzazione con il supporto dei docenti
Step
Arrivo e accoglienza
Attività con le guide del parco.
Attività
Rientro
Obiettivi trasversali
Accoglienza e presentazione
del programma della giornata.
Percorso storico-naturalistico
all’interno del parco.
Capacità di ascolto e
comprensione di un planning.
Avere un contatto diretto con la Saper comprendere le
natura, rapportarsi con essa
trasformazioni temporali di un
con un approccio storicoambiente e delle relative
culturale.
relazioni sociali.
Comprendere il territorio sia
come ambito naturale sia come
oggetto di trasformazione
dell’uomo.
Percepire la necessità di
simbiosi tra natura e necessità
umane.
Socializzazione
Attività di orientamento di
gruppo.
Imparare a leggere le carte,
sviluppare una buona
comprensione delle distanze
apprendendo le tecniche di
utilizzo della bussola.
Pranzo al sacco
Attività di orienteering
Obiettivi didattici
Acquisire maggiore
consapevolezza delle proprie
abilità.
Sviluppare una capacità di
risoluzione dei problemi
attraverso il confronto con altre
persone.
Accrescere le capacità
relazionali.
Valorizzazione dell’esperienza. Comprensione e rielaborazione
delle attività svolte.
Continua...
Castello Visconti di San Vito
Il San Carlone
•
Castello Visconti di San Vito, L'origine del vecchio castello é antichissima e pare risalga al IX secolo. Altra data significativa é l'anno 1251 posta in
calce a un documento di intestazione della proprietà e di una chiesetta, con canonica e campanile, dedicata a S. Agnese e costruita sul lato sinistro
dell'attuale spianata d'ingresso principale al castello.
•
Lo sviluppo dell'antica dimora viscontea in più vaste proporzioni abitabili e di residenza, lo si ebbe a partire dall'anno 1448, quando i fratelli Francesco
e Guido Visconti, per sfuggire ai contrasti con la repubblica Ambrosiana, si rifugiarono nella loro vecchia proprietà di Somma, ricevendo giuramento
di fedeltà, in forma solenne, da tutti gli uomini di Somma e loro dipendenti, sulla piazza antistante il castello.
•
Nel giro di pochi anni la nobile dimora venne in gran parte ricostruita, ampliata e contornata da fossati per cui necessitò la demolizione della canonica
e della chiesa di S. Agnese, sia per guadagnare spazio che per fortificare la nuova residenza dei Visconti.
•
Statua San Carlo Borromeo Il colosso di San Carlo Borromeo, chiamato amichevolmente dai rivieraschi San Carlone, è situata nell'omonima frazione
San Carlo sulle colline adiacenti il Lago Maggiore la dove inizia l' Alto Vergante, vicino ad Arona (2 km) e domina il lago con i suoi 24 metri di altezza a
cui vanno aggiunti il basamento di altri 12 metri circa.
•
L’opera è stata eseguita dal 1614 al 1697, disegnata da Giovanni Battista Crespi detto il Cerano ed eseguita da Siro Zanella e Bernardo Falcone. La
statua è in grossi fogli di rame uniti da altrettanti grossi chiodi e al suo interno vi è una ripida scala che rende possibile l’accesso fino in cima allao
statua da dove si può osservare il panorama circostante.
[Maggiori approfondimenti sulla scheda specifica]
Rocca di Angera
•
Dopo la tappa al castello Visconti di Somma lombardo, il nostro tour prosegue alla volta di Angera dove il gruppo visitera’ la rocca di Arona. La visita,
come da scaletta della giornata, durera' un max di 1hr 30 per poi proseguire per il pranzo .
•
La stessa visita sara' accompagnata da una guida offerta dall'APT Lago maggiore.
•
La Rocca Borromeo di Angera era uno dei principali punti di controllo strategici del Lago Maggiore in epoca da un punto di vista militare, trovandosi
infatti su una collina calcarea alta 200 metri domina non solo la parte meridionale del Lago Maggiore ma ha, anche, una buona vista sulle Alpi, e
questo permetteva un controllo anche in caso di invasioni dei nemici oltralpe; sia da un punto di vista economico. Il Lago Maggiore era un centro
nevralgico per il trasporto dei materiali di costruzioni, quali il granito di Baveno e il marmo di Candoglia, per le grandi costruzioni di Milano, e dalle
due fortezze si controllava che si pagassero le tasse dovute.
•
Edificio fortificato medievale integralmente conservato, il castello o Rocca Borromeo di Angera si erge su di uno sperone di roccia calcarea che
domina la parte meridionale del Lago Maggiore. In posizione strategica per il controllo dei traffici, fu proprietà della casata dei Visconti, originaria del
Verbano, e nel 1449 fu acquistata dai Borromeo, cui ancor oggi appartiene.L'imponente costruzione racchiude testimonianze importanti della storia
locale, ripercorsa attraverso il mirabile ciclo di affreschi risalente alla fine del XIII secolo della "Sala della Giustizia", le Sale Storiche e la Torre
Castellana, dalla cui sommità si gode un panorama di rara suggestione: l'ampia distesa del Lago Maggiore, Arona, le Prealpi e le Alpi compongono uno
scenario di insolita bellezza.
•
Le Sale Storiche della Rocca Borromeo
•
La spettacolare Rocca Borromeo di Angera è il risultato perfettamente armonico di cinque diversi corpi di fabbrica eretti a partire dal secolo
successivo al Mille e sino al Seicento: la Torre Castellana, l'Ala Scaligera, l'Ala Viscontea o Palazzo Ottoniano, la Torre di Giovanni Visconti, l'Ala dei
Borromeo.
•
Di grande importanza è infine la Sala di Giustizia che ospita il ciclo di affreschi realizzato nel secolo XIII da un anonimo maestro denominato "Maestro
di Angera". La rappresentazione narra vicende legate alla vita dell'arcivescovo Ottone Visconti ed in particolare illustra la sua vittoria sui Torriani nella
battaglia di Desio nel 1227.
Il Castello Sforzesco
•
Il Castello Sforzesco e’, con il Duomo, il monumento più imponente di Milano. Il Castello che ammiriamo oggi e’ il risultato di molti interventi, a
partire dal Trecento.
•
Deve il suo nome a Francesco Sforza che fu l’ artefice della sua ricostruzione e dei suoi ampliamenti a partire dal 1450. Nel 1447 infatti, il castello
venne distrutto dalla neo Aurea Repubblica Ambrosiana, un governo repubblicato creato a Milano nel 1447 da un gruppo di nobili e di giuristi dell'
Università di Pavia in seguito al vuoto di potere creatosi con la morte di Filippo Maria Visconti, erede di Gian Galeazzo Visconti, primo Duca di
Milano, titolo assegnatogli per 100.000 fiorini da Venceslao di Lussemburgo che aveva assunto legittimamente dal 1378 il titolo di imperatore del
Sacro Romano Impero.
•
Francesco Sforza, fu un condottiero militare capace e dalla forte personalita’. Egli sconfisse l’ Aurea Repubblica Ambrosiana e divenne cosi’ il nuovo
Duca di Milano. Successivamente si dimostro’ un buon governante ed un mecenate delle arti e della cultura.
•
Il Castello, fu costruito e progressivamente ampliato dai molti personaggi storici della famiglia Visconti divenendone la dimora. Esso ha una pianta
quadra, con lati lunghi 180 metri e quattro torri agli angoli.
•
Alla morte di Francesco Sforza, gli successe il figlio Galeazzo Maria che fece continuare i lavori dall'architetto Benedetto Ferrini. La parte decorativa
fu invece affidata ai pittori del ducato. Nel 1476, sotto la reggenza di Bona di Savoia, fu costruita la torre omonima. Nel 1494 salì al potere Ludovico
il Moro e il castello divenne una fastosa opera, alla realizzazione della quale furono chiamati a lavorare artisti come Leonardo da Vinci e il Bramante.
•
Negli anni a seguire il castello fu però danneggiato dai continui attacchi che francesi, milanesi e truppe germaniche si scambiarono, e nel 1521 la
Torre del Filarete esplose, colpita da un fulmine (sembra fosse adibita a deposito di munizioni) provocando ingenti danni e alcuni morti. Ritornato al
potere e al castello, Francesco II Sforza ristrutturò e ampliò la fortezza, adibendone una parte a sontuosa dimora della moglie Cristina di Danimarca.
•
Il castello, in origine in posizione periferica, e’ oggi interamente circondato dalla citta’. Napoleone sistemo’ dal punto di vista urbanistico la zona
antistante il castello, nota come Foro Bonaparte. Nella parte posteriore del castello c’ e’ l’ ampio Parco Sempione che insieme all’ omonimo corso e’
idealmente in asse con gli Champs Elysees di Parigi.
•
Quando, nel 1859, Milano è definitivamente in mano sabauda ed e’ parte del Regno d'Italia la popolazione invade il castello, derubando e
saccheggiando in segno di rivalsa. Anni dopo il castello è oggetto di dibattito e molti milanesi propongono di abbatterlo per dimenticare i secoli di
gioco militare e soprattutto per costruire un quartiere residenziale estremamente lucroso.
•
Dal ventesimo secolo ha assunto le piu’ pacifiche vesti di un luogo culturale e si e’ arricchito di testimonianze storiche ed artistiche visibili nei suoi
musei. Sono possibili visite dell’edificio, alle merlate, alla Pinacoteca, al Museo d’Arte Antica, al Museo delle Arti Decorative, al Museo degli Strumenti
Musicali, al Museo dei Mobili e delle Sculture Lignee, al Museo della Preistoria ed al Museo Egizio, sempre molto richiesto.
Il centro storico di Milano
•
Abbandonando il Castello Sforzesco in direzione del centro cittadino si raggiunge piazza del Duomo, la cattedrale della citta’.
•
E’ facile farsi distrarre lungo il percorso dalle numerose iniziative municipali, dalla grande presenza monumentale, dai palazzi, dai teatri, dalle
luccicanti ed ammiccanti vetrine, dalla gente stessa. Quando si arriva al Duomo si viene attratti dall’ architettura gotica della struttura con le sue
guglie, pinnacoli, la statua dorata della madonnina e viene spontaneo farsi fotografare o riprendere. Un tonfo, e centinaia di volatili animeranno il
cielo della piazza suscitando ogni volta l’ emozione dei presenti.
•
Ciò che fu fatto per erigere il Duomo prima del 1386 venne tutto disfatto o quasi. Nel corso dell‘ anno infatti, il Signore della città, Gian Galeazzo
Visconti, assunse il controllo dei lavori, imponendo un progetto più ambizioso. Il materiale scelto per la nuova costruzione divenne allora il marmo di
Candoglia e le forme architettoniche quelle del tardo gotico di ispirazione renano-boema. Il desiderio di Gian Galeazzo era infatti quello di dare alla
città un grandioso edificio al passo con le più aggiornate tendenze europee, che simboleggiasse le ambizioni del suo Stato, che, nei suoi piani,
sarebbe dovuto diventare il centro di una monarchia nazionale italiana come era successo in Francia e in Inghilterra, inserendosi così tra le grandi
potenze del continente. Gian Galeazzo mise a disposizione le cave e accordò forti sovvenzioni ed esenzioni fiscali.
•
Fu nel tardo Medioevo che Milano vide la lotta delle famiglie della Torre (o Torriani) e Visconti per il possesso della città con il predominio di
quest'ultima che lascerà il passo solo alla metà del XV secolo, all'alba del Rinascimento alla famiglia Sforza.
•
Intorno al Duomo ci sono anche altre importanti strutture di epoca diversa come il Palazzo Reale, l’ Arcivescovado, la Galleria dedicata al Re Vittorio
Emanuele II e la piu’ antica struttura del palazzo della Ragione.
•
Si puo’ attraversare la Galleria, ammirandone le realizzazioni, per arrivare cosi’ nella piazza con la statua dedicata a Leonardo da Vinci e si potra’
osservare il famoso Teatro Alla Scala. Oppure si puo’ percorrere via Vittorio Emanuele fino in piazza San Babila, una tra le tante eleganti vie del
centro prossima al piu’ famoso quadrilatero di via Montenapoleone.
•
Ma poiche’ oggetto della visita e’ il periodo e le vicende legate al Ducato di Milano, dal Duomo si invita a raggiungere per una breve visita l’ antico
"Spedale di Poveri" voluto da Francesco Sforza duca di Milano e da sua moglie Bianca Maria Visconti (sec. XV) "apud omnes partis orbis terrarum
stupendum'' in segno di gratitudine a Dio per la conquista del Ducato. Il complesso architettonico ha rappresentato per secoli in Italia e in Europa un
esempio di avanzata struttura ospedaliera. Esso è stato adibito ad ospedale fino alla seconda guerra mondiale, durante la quale fu quasi
completamente distrutto dai bombardamenti (1943). Alla fine della guerra l'edificio venne assegnato all'Università degli Studi di Milano; i lavori di
ricostruzione iniziarono nel 1949 e l'Ateneo vi pose ufficialmente la sua sede nel 1958.
Piazza Ducale e Castello di Vigevano
•
Castello di Vigevano: Il Castello di Vigevano venne fatto costruire nel 1345 per volere di Luchino Visconti sulle vestigia di un'architettura
preesistente. Nel periodo successivo alla sua costruzione, al nucleo trecentesco della fortezza vennero aggiunti degli edifici collaterali, su volere di
Ludovico il Moro, tra i quali l'alta e bellissima torre ed il corpo delle scuderie, entrambi realizzati dal Bramante. Eretto a scopi prettamente difensivi,
nei secoli il maniero si trasformò gradualmente in residenza signorile. Il castello, rimaneggiato nel secolo scorso, nella sua esistenza ha ospitato il fior
fiore degli intellettuali nazionali e ad oggi si presenta in ottimo stato di conservazione.
•
Piazza Ducale: L'ingresso da Piazza Ducale consente di cogliere immediatamente la funzione storica e architettonica dei due principali monumenti
cittadini: la Piazza come "cortile d'onore" e la dimora, rappresentata dagli edifici del Castello.
[Maggiori approfondimenti sulla scheda specifica]
Pavia e dintorni
•
Pavia fu capitale del regno longobardo. Dal Medioevo è sede di una delle più antiche università italiane. La città era fortificata fino al 1872, quando i
bastioni sono stati trasformati in viali e giardini pubblici; Pavia è una delle tappe importanti sulla via Francigena, cammino di pellegrinaggio per Roma.
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Il Castello di Pavia fu costruito nel 1360 da Galeazzo II Visconti. Il parco del castello si estendeva originariamente per una decina di chilometri, fino
alla Certosa di Pavia; oggi parte del territorio del parco è ancora presente, ma non più collegato al castello, e chiamato Parco della Vernavola. Il
castello ospita la civica Pinacoteca Malaspina.
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Duomo di Pavia, dedicato a Santo Stefano è la più imponente chiesa di Pavia. La cattedrale, la cui costruzione è in alcuni particolari (rivestimenti
marmorei) tuttora non completata, sebbene l'inizio dei lavori risalga al XV secolo sorge sul sito delle due preesistenti cattedrali romaniche (Santo
Stefano e Santa Maria del Popolo). La cattedrale contiene le spoglie di San Siro, Il Duomo di Pavia, dedicato a santo Stefano, è un'imponente
costruzione con pianta a croce greca. Il cantiere per la cattedrale fu aperto nel 1488 su ordine del vescovo Ascanio Maria Sforza Visconti:
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La Certosa di Pavia è un monastero, situato nell'omonimo comune distante circa 8 km a Nord di Pavia, risalente al XIV secolo. Oggi e’ la dimora
silenziosa dei monaci votati alla preghiera e alla coltivazione di erbe officinali. La visita riguarda la chiesa ed i suoi chiostri con momenti a disposizione
per l'acquisto di rimedi naturali presso il laboratorio cistercense.
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La Certosa di Pavia incuriosisce per essere parte di un sistema di Certose sparse per l’ Europa. Ne ricordiamo in particolare una: quella di Serra San
Bruno in Calabria.
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Pavia e l’ oltrepo’ pavese sono un angolo autentico della Lombardia, offrono tra le altre cose, un campionario di vini di qualita’.
Il centro storico di Piacenza
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Piacenza ha risentito anch’ essa dell’ influenza del Ducato di Milano.
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Dalla seconda metà del XIII secolo furono frequenti le lotte intestine per il potere e l'amministrazione e quindi si susseguirono alla guida del
territorio di Piacenza e del circondario i Pallavicino, Matteo I e Gian Galeazzo Visconti e Alberto Scoto (o Scotti) eletto nel 1290 signore perpetuo
della città che resse fino al 1304 e poi con interruzioni sino al 1313.
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Nel 1336, Pinalla Aliprandi,a capo di una parte dell'esercito di Azzone Visconti, devastò le terre intorno a Piacenza e partecipò all'assedio della città,
che capitolò nelle mani dei viscontei e rimase in loro dominio fino al 1447. Il duca Gian Galeazzo riformò lo statuto cittadino e trasferì
temporaneamente a Piacenza la sede dell'Università di Pavia. Passerà, dopo un terribile assedio che si concluse con la deportazione di migliaia di
cittadini, agli Sforza cui resterà fino al 1499.
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Le lotte per il potere in città, iniziate nel XIII secolo, lasciarono un'eredità di profonde divisioni interne anche durante il periodo visconteo-sforzesco
e la prima età moderna, sia tra i ceti dominanti, sia tra la popolazione, dando luogo a una vivace dinamica di scontri di fazione tra le parti dei guelfi e
ghibellini. Tra le maggiori famiglie guelfe piacentine sono da annoverare gli Scotti, i Fontana, i Malvicini, i Banduchi, i Fulgosi; tra i ghibellini i Landi e
gli Anguissola.
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Palazzo Comunale, conosciuto anche come il Gotico, e' stato costruito nel 1281 come sede del doverno della citta'. E' un esempio di edificio civico
medioevale tipico dell' Italia settentrionale, chiamato anche Broletto. Si trova in Piazza Cavalli, la piazza principale della citta’ cosi’ chiamata per la
presenza di due statue equestri.
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Da visitare inoltre la cattedrale della citta’ di stile Romanico.
Castello di Rivalta
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Secondo alcuni documenti del primo decennio del Trecento, in quest'epoca signore del Borgo e del feudo è Obizzo Landi, che lo aveva acquistato dai
Ripalta. Da quel momento ad oggi, il Castello è sempre appartenuto - con brevi interruzioni - alla famiglia Landi, seppure di rami differenti.
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Inizialmente Obizzo Landi è in rapporti amichevoli con Galeazzo Visconti, signore di Milano. Nel 1322 la situazione cambia radicalmente: i rapporti
tra i Landi e i Visconti non sono più sereni come nel passato, secondo una leggenda ripresa alla fine dell'Ottocento da Luigi Marzolini nel romanzo
Bianchina Landi, ossia la cacciata di Galeazzo Visconti da Piacenza.
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Secondo questo racconto Obizzo Landi, feudatario di Rivalta, ghibellino e in buoni rapporti con Galeazzo Visconti, si trova ad un certo punto a
doversi schierare contro il potente alleato per ragioni tutt'altro che politiche. Sembra infatti che le sempre più frequenti visite di Galeazzo a Rivalta
siano dovute non tanto al suo interesse verso l'amico Obizzo, quanto per Bianchina, la sua bellissima moglie, il cui vero nome era forse Ermellina
Bagarotti o, secondo altri, Orsolina della Torre.
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Nell'ottobre del 1322, il trionfante Obizzo Landi entra nella citta' di Piacenza, sopraffacendo Galeazzo Visconti e scacciando anche il cugino
Manfredo Landi da Castell'Arquato. Con questa vittoria Obizzo riesce a sottrarre ai Visconti il dominio sulla citta' e ad essere eletto rettore della città
dal cardinale. Non era stato tanto il tentativo di seduzione di Bianchina a scatenare i conflitti, quanto le precise intenzioni di Obizzo di conquistare
Piacenza. Come celebre condottiero, il Landi continua a prestare servizio al pontefice difendendo le ragioni della Chiesa, finchè muore nel 1328 a
Bologna.
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La rivalità tra gli eredi dà origine invece alla leggenda del fantasma del Castello, poichè la vicenda finisce con un assassinio.
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I Visconti tornano padroni di Piacenza nel 1336, otto anni dopo la morte di Obizzo Landi.
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Successivamente, la signoria visconteo-sforzesca vacilla minacciata da Carlo VIII, re di Francia, sceso per conquistare il suolo italiano (1494), poi dal
suo successore Luigi XII, che segna il crollo del ducato milanese (1499). In quel periodo, Corrado Landi aveva ospitato nel suo Castello il cardinale
Ascanio Sforza, in fuga da Milano.
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Sono ben due i fantasmi che si aggirano in questo castello... Che sia uno di loro “The Big Phantom”?
[Maggiori approfondimenti sulla scheda specifica]
Bergamo alta
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La Serenissima Repubblica di Venezia, nel 1428, successe ai Visconti nel dominio su Bergamo e procedette ad ampliare il sistema difensivo di cui era
dotata la città. Potenziò la Rocca aggiungendovi il torrione, tuttora esistente, e ne completò la funzione difensiva con la costruzione di una cintura di
bastioni, comunemente noti come “le mura venete”, lunga 6200 metri, che circondava la città alta trasformandola in una fortezza.
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Tale cinta è costituita da 14 baluardi, 2 piattaforme, 32 garitte (di cui solo una è giunta sino a noi), 100 aperture per bocche da fuoco, due polveriere,
4 porte (Sant'Agostino, San Giacomo, indubbiamente la più bella e panoramica, Sant'Alessandro e San Lorenzo, quest'ultima conosciuta anche come
porta Garibaldi). A tutto questo vi è da aggiungere una miriade di sortite e passaggi militari di cui, in parte, si è persa la memoria.
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I bastioni, esternamente, danno alla città un aspetto di fortezza inespugnabile, e poiché furono realizzati nella seconda metà del 500, insieme
all'affermarsi del cannone a tiro parabolico bombarda ne rende di fatto il canto del cigno di tale tipologia di costruzioni militari.
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La costruzione della rocca iniziò nel 1331, sul colle di Santa Eufemia, sotto gli ordini di Guglielmo di Castelbarco vicario di Giovanni del Lussemburgo. I
Visconti fortificarono ulteriormente la Rocca consapevoli della sua importanza strategica nello scacchiere militare che li vedeva contrapposti a
Venezia.
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La parte più conosciuta e frequentata di Bergamo Alta è Piazza Vecchia, con la fontana del Contarini, il Palazzo della Ragione, la Torre Civica (detta il
Campanone), che ancora oggi alle ore 22 scocca 100 colpi - quelli che in passato annunciavano la chiusura notturna dei portoni delle mura venete - e
altri palazzi che la circondano su tutti i lati. Imponente, sul lato opposto al Palazzo della Ragione, il grande edificio bianco del Palazzo Nuovo che
ospita la Biblioteca Angelo Mai.
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Sul lato sud di Piazza Vecchia si trovano il Duomo, la Cappella Colleoni dell'architetto Giovanni Antonio Amadeo con i monumenti funebri al
condottiero Bartolomeo Colleoni e a sua figlia Medea, il Battistero eretto da Giovanni da Campione e la basilica di Santa Maria Maggiore coi suoi bei
portali laterali nord e sud, pure di Giovanni da Campione. Quest'ultima chiesa, cittadina, non della diocesi, all'interno reca i segni architettonici dei
vari periodi che si sono susseguiti dall'epoca della sua costruzione. Degni di nota gli intarsi raffiguranti scene bibliche realizzate in legni di vari colori, i
cui disegni sono attribuiti a Lorenzo Lotto, e un imponente confessionale barocco scolpito da Andrea Fantoni. La chiesa ospita la tomba del musicista
Gaetano Donizetti.
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Bergamo Alta (detta anche Città Alta o, in passato, la città, in contrapposizione ai borghi) è una città medioevale, circondata da bastioni eretti nel XVI
secolo, durante la dominazione veneziana, che si aggiungeva alle preesistenti fortificazioni al fine di renderla una fortezza inespugnabile. Ha
mantenuto pressoché intatto il suo aspetto originario nel corso dei secoli.
Castello di Brescia
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Il Castello di Brescia (detto anche “Falcone d’Italia”) è arroccato sul colle Cidneo, che si trova a ridosso del centro storico della città.
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Durante la dominazione viscontea, vennero realizzati imponenti lavori di ristrutturazione delle difese cittadine: ad esempio nel 1337 fu realizzata la
cosiddetta “Cittadella Nova”, una cinta muraria che partendo dal castello inglobava al suo interno gli edifici del Broletto e del Duomo. L’unica
testimonianza di questa ampia opera di ristrutturazione ad essere giunta fino ai giorni nostri è il Mastio.
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Nel 1426 Brescia passò sotto il dominio della Repubblica di Venezia che si preoccupò immediatamente di ristrutturare le fortificazioni cittadine
duramente colpite durante la guerra contro i milanesi e sfociando nel 1466 in una completa revisione delle mura cittadine che furono abbassate e
circondate con terrapieni e fossati. Il castello fu interessato solo marginalmente da queste modifiche e le uniche opere di sistemazione riguardarono
le torri che vennero modificate passando da una pianta quadra ad una circolare (di queste è sopravvissuta solo una torre del perimetro
settentrionale).
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Nel 1509 l’esercito francese sconfisse quello veneziano e si impossessò di Brescia e del suo castello. Fu proprio in questo periodo che Brescia
attraverso il suo periodo più buio perché contesa tra gli i padroni francesi ed i veneziani che cercavano di riconquistarla. La repubblica marinara
riprese la città nel 1512 ma al prezzo di molti morti ed enormi sacrifici.
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Una volta tornati i veneziani il castello subì ulteriori miglioramenti per colmare i difetti emersi durante la guerra (porta del Soccorso e baluardo della
Pusterla). Dato che la repubblica di Venezia spostò la linea del conflitto con Milano sull’Adda e quindi gli sforzi difensivi si concentrarono su
Bergamo venne potenziato il sistema di difesa con molte postazioni di fuoco. Per un lungo tempo poi il castello non ricevette ammodernamenti di
rilevante importanza e lentamente ne iniziò il decadimento tanto che nel 1796, Napoleone non ebbe difficoltà a conquistare Brescia dopo la
capitolazione della repubblica di Venezia
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Nel 1859 le truppe franco-piemontesi riconquistarono Brescia ed il castello tornò ad essere un semplice carcere militare. Poco tempo dopo il
comune acquistò il colle ed iniziò l’opera di restauro che portò lentamente allo snaturamento militare della fortezza rendendola molto più simile al
luogo che è oggi, ossia centro di svago e sede di eventi pubblici di Brescia.
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Nel XX secolo il castello ha ospitato varie esposizioni temporanee, il giardino zoologico, il museo di scienze naturali, quello del risorgimento ed infine
un parco urbano.
Sirmione
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Di felice posizione naurale, la penisola di Sirmione è stata luogo privilegiato di insediamento fin dall'antichità.
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Il castello fu costruito verso la fine del XII secolo come elemento di un piu’ grande sistema difensivo intorno a Verona contro i rivali di allora a
Milano.
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La funzione di controllo e di difesa, assunta in sin dall’ età tardoromana, continuerà sino al XVI secolo, quando il suo ruolo di centro fortificato del
basso lago, viene assunto da una nuova fortificazione, piu’ ampia, a Peschiera. Il castello comunque rimarrà sino alla metà dell'Ottocento sede di
guarnigione militare. All’ inizio del XX secolo divenne proprietà del governo italiano.
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Sirmione si trova in una posizione stategicamente importante, fra la pianura e la parte meridionale del lago, territorio di confine della signoria
scaligera e successivamente, dall'inizio del XV secolo, della Repubblica veneziana. E a Venezia resterà legata sino alla sua caduta nel 1797.
Villa Reale di Monza
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Villa Reale di Monza: La Villa Reale di Monza è un grande complesso di stile neoclassico che fu usato come residenza prima dai reali austriaci e poi
da quelli italiani. Attualmente ospita mostre ed esposizioni.
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Maria Teresa d'Austria decise la costruzione della Villa Arciducale quando stabilì di assegnare al figlio Ferdinando d'Asburgo-Este la carica di
Governatore Generale della Lombardia austriaca. La scelta di Monza fu dovuta alla salubrità dell'aria e all'amenità del paese, ma esprimeva anche un
forte simbolo di legame tra Vienna e Milano, trovandosi il luogo sulla strada per la capitale imperiale.
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L'incarico della costruzione, conferito nel 1777 all'architetto imperiale Giuseppe Piermarini, fu portato a termine in soli tre anni. Successivamente il
giovane arciduca Ferdinando fece apportare
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aggiunte al complesso, sempre ad opera del Piermarini e usò la Villa come propria residenza di campagna fino all'arrivo delle armate napoleoniche
nel 1796.
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Eugenio di Beauharnais, nel 1805 nominato viceré del nuovo Regno d'Italia, fissò la sua residenza principale nella Villa che quindi in questa
occasione assunse il nome di Villa Reale. Tra il 1806 e il 1808 per suo volere al complesso della Villa e dei suoi Giardini fu affiancato il Parco, recintato
e vasto 750 ettari, destinato a tenuta agricola e riserva di caccia.
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Dopo la caduta di Napoleone (1815) vi fu il ritorno degli austriaci fino alla seconda guerra di indipendenza (1859) quando la Villa Reale diventò
patrimonio di Casa Savoia. La Villa fu specialmente cara al Re Umberto I che amava risiedervi e che la volle trasformata in molti ambienti dagli
architetti Achille Majnoni d'Intignano e Luigi Tarantola.
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Nel 1900 Umberto fu assassinato proprio a Monza da Gaetano Bresci mentre assisteva ad una manifestazione sportiva; in seguito al luttuoso evento
il nuovo Re Vittorio Emanuele III non volle più utilizzare la Villa Reale, facendola chiudere e trasferire al Quirinale gran parte degli arredi.
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Nel 1934 con Regio Decreto Vittorio Emanuele III fece dono della Villa ai Comuni di Monza e di Milano. Le vicende dell'immediato dopoguerra della
Seconda Guerra Mondiale provocarono occupazioni, ulteriori spoliazioni e decadimento del monumento.
Oggi la Villa Reale è amministrata congiuntamente dai comuni di Monza e Milano. Dopo un lungo periodo di degrado sono recentemente iniziati
lavori di restauro e ristrutturazione.
Continua...
Il grande fantasma
The Big Phantom
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I fantasmi non esistono, non lo sapevate? 
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Proponiamo questo espediente pensando alla necessita’ di motivare gli studenti sugli aspetti molto
pratici del viaggio: non disperdersi durante le visite, rispettare gli orari di sonno e di veglia, curare la
preparazione del proprio bagaglio.
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Ma si tratta anche di un gioco, una caccia al personaggio oppure dato il personaggio, della ricerca delle
sue tracce lungo la visita.
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Il personaggio, che riveleremo alla fine del viaggio potrebbe essere “Alessandro Manzoni” perche’ nei suoi
“I promessi Sposi” si e’ occupato del territorio che stiamo osservando e perche’ costituisce un aggancio
culturale per una visita successiva.
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Un altro personaggio che puo’ assumere il ruolo proposto e’ anche “Leonardo da Vinci” che fu presente a
Milano nel periodo storico considerato. Ma potrebbe trattarsi anche di uno dei due fantasmi del castello di
Rivalta, di Ludovico il Moro, di Franscesco Sforza o di Bianca Maria Visconti.
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La guida dell’ organizzazione avra’ il supporto di questo elemento fantasioso per aggiungere un elemento
crediamo piacevole alla visita.
[Maggiori approfondimenti sulla scheda specifica]
Thank you!
Laboratorio di Turismo Scolastico
Universita’ di Milano Bicocca
A.A. 2009/2010
Responsabile: Prof. ssa Marina Rossi
The Phantom is an American adventure comic strip created by Lee Falk, also creator of Mandrake the Magician
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