la fecondazione - Slides per il corso di Infermieristica Pisa
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la fecondazione - Slides per il corso di Infermieristica Pisa
LA FECONDAZIONE DR.SSA CINZIA LUZI LA FECONDAZIONE GLI SPERMATOZOI RAGGIUNGONO L’OVOCITA, TRMITE L’EIACULAZIONE, NEL TERZO DISTALE DELLA TUBA. CAPACITAZIONE FECONDAZIONE FORMAZIONE DELLO ZIGOTE L’INIZIO DELLA GRAVIDANZA L’INIZIO DELLA GRAVIDANZA E’ RESO POSSIBILE DAL VERIFICARSI DA UNA SERIE DI EVENTI, QUALI: MIGRAZIONE DEGLI SPERMATOZOI CAPACITAZIONE DEGLI SPERMATOZOI: FENOMENO MEDIANTE IL QUALE IL GAMETE MASCHILE AQUISISCE LA POSSIBILITà DI FECONDARE L’OVOCITA CAPTAZIONE DELL’OVOCITA TRASFORMAZIONE DELL’AMBIENTE BIOCHIMICO TUBARICO, IN MODO DA RENDERLO IDONEO A FAVORIRE LA FECONDAZIONE DELL’ OVOCITA INTERAZIONE E FUSIONE DEI 2 GAMETI TRASPORTO DELL’EMBRIONE VERSO LA CAVITA’ UTERINA ARRIVO DELL’EMBRIONE IN CAVITA’ UTERINA ALLO STADIO DI BLASTOCISTI E SUO ANNIDAMENTO NELLA MUCOSA UTERINA (IMPIANTO). LO ZIGOTE HA PATRIMONIO CROMOSOMICO DIPLOIDE,46 CROMOSOMI(23MATERNI, 23 PATERNI) UOVO 23X+ SPERMATOZOO 23Y=ZIGOTE 46XY(MASCHIO) UOVO 23X+SPERMATOZOO 23X= ZIGOTE46XX( FEMMINA) LO ZIGOTE DOPO LA FECONDAZIONE DIVENTA IMPENETRABILE AGLI ALTRI SPERMATOZOI LO STATO DI ZIGOTE DURA POCO, INIZIA IMMEDIATAMENTE LA PRIMA MITOSI. L’ANNIDAMENTO DOPO LA FECONDAZIONE L’UOVO MIGRA DALLA TUBA ALLA CAVITA’ UTERINA MORULA fig1 L’ANNIDAMENTO TROFOBLASTO BLASTOCISTI fig 2 L’ANNIDAMENTO ANNIDAMENTO (CIRCA 7gg DOPO LA FECONDAZIONE) FIG 3 FORMAZIONE DELLA DECIDUA Avvenuta la fecondazione, la cellula uovo fecondata che prende il nome di ZIGOTE inizia a dividersi per mitosi dando origine ad una piccola sfera detta morula che si dirige verso l'utero. Nel corso di una settimana la morula si trasforma in una doppia sfera cava di cellule, la blastocisti; che si insedia nella parete uterina (ANNIDAMENTO). Inizia così la gravidanza o gestazione che dura circa nove mesi TERMINOLOGIA LA GRAVIDANZA VIENE CALCOLATA IN SETTIMANE E GIORNI, NON IN MESI ETA’ CONCEZIONALE:DURATA DELLA GRAVIDANZA AL MOMENTODELL’OVULAZIONE ETA’ GESTAZIONALE:DURATA DELLA GRAVIDANZA DAL PRIMO GIORNO DELL’ULTIMA MESTRUAZIONE DURATA GRAVIDANZA FISIOLOGICA:40SETT. ETA’ GESTAZIONALE (38 PER ETA’ CONCEZIONALE EMBRIONE: PRODOTTO DEL CONCEPIMENTO A PARTIRE DALLA FECONDAZIONE FINO ALL’OTTAVA SETT. DI SVILUPPO FETO: DALL’OTTAVA SETT. SI SVILUPPO FINO AL TERMINE. SVILUPPO DELL’EMBRIONE E DEL FETO FIG 4 SVILUPPO DELL’EMBRIONE E DEL FETO 7 SETT DALL’UM: ABBOZZI ARTI,CORDONE OMBELICALE FORMATO,BCF 10SETT.: ABBOZZI DELLE OSSA, DEI MUSCOLI,NERVI E GROSSIVASI.PESA 2-3 GR, LUNGO 25MM 12 SETT.: SONO RICONOSCIBILI GLI OCCHI E GLI ARTI PRESENTANO MOVIMENTI ATTIVI. DIFFERENZIAZIONE GENITALI INTERNI 16SETT.:DIFFERENZIAZIONE DEI GENITALI ESTERNI. L’INTESTINO CONTIENE MECONIO. SVILUPPO DELL’EMBRIONE E DEL FETO 20 SETT: MAF AVVERTITI. VERNICE CASEOSA, IL RENE INIZIA LA SUA FUNZIONE ESCRETRICE 24SETT: SI FORMANO I PRIMI DEPOSITI ADIPOSI. FORMAZIONE DELLA MAGGIO PARTE DEI BRONCHIOLI. 28SETT:SI INDIVIDUANO GLI ALVEOLI E I SURFACTANTE COMINCIA AD ESSER PRODITTO. 36SETT: IL CORPO ASSUME FORME ROTONDEGGIANTI PER LA DISPOSIZIONE DEL GRASSO SOTTOCUTANEO. 40SATT: HA RAGGIUNTO LA MATURITA’ DIAGNOSI PRENATALE IN RAPPORTO ALL’EPOCA GESTAZIONALE IN CUI VIENE EFFETTUATA, LA DIAGNOSI PRENATALE PUO’ ESSERE: PRECOCE( NELLA PRIMA META’ DELLA GRAV.); TARDIVA (NELLA SECONDA META’ DELLA GRAV.) UN EVENTO PATOLOGICO CHE INSORGE NELLA FASE DELL’EMBRIOGENESI PUO’ PROVOCARE L’ABORTO OPPURE UNA MALFORMAZIONE CONGENITA +/- COMPLESSA,O PUO’ ANCHE NON DANNEGGIARE L’EMBRIONE IN MANIERA DIMOSTRABILE. UN EVENTO PATOLOGICO CHE INVECE INSORGE DURANTE LA FASE FETOGENESI PUO’ PRODURRE UNA LESIONE ORGANICA OD UNA ANOMALIA FUNZIONALE TRANSITORIA O PERMANENTE, O PUO’ NON PRODURRE ALCUN EFFETTO NOCIVO E DIMOSTRABILE. DIAGNOSI PRENATALE ALCUNE TECNICHE DI DIAGNOSI PRENATALE: TECNICHE NON INVASIVE: ECOGRAFIA,TEST BIOCHIMICI (TEST COMBINATO,TRITEST) TECNICHE INVASIVE:AMNIOCENTESI VILLOCENTESI FUNICOLOCENTESI LA MAGGIOR PARTE DELLE TECNICHE DI INDAGINE NON SONO ESENTI DA RISCHIO E PERTANTO SONO DA RISERVARE A CASI SELEZIONATI. E’ POSSIBILE DUNQUE DIFFERENZIARE LE TECNICHE DI DIAGNOSI IN: DIAGNOSI PRENATALE ECOGRAFIA RACCOMANDATA II TRIMESTRE (19-21 SETT) ESAME CHE, OLTRE ALLA BIOMETRIA (MISURAZIONE DELLE PARTIO CORPOREE FETALI), SI INCENTRA SULL’ESAME ACCURATO DELLA MORFOLOGIA DEL SUO FETO E DEI SUOI ANNESSI (PLACENTA E FUNICOLO).ESSA DOVREBBE IDEALMENTE PREVEDERE LA VALUTAZIONE DI TUTTI GLI ORGANI ECOGRAFICAMENTE STUDIABILI AL FINE DI RILEVARNE EVENTUALI ANOMALIE (Malformazioni). DIAGNOSI PRENATALE Che cos’è? L’amniocentesi consiste nel prelievo di circa 20 cc di liquido dal sacco amniotico: le cellule presenti in tale liquido, provenienti dallo sfaldamento del feto, una volta poste in coltura, vengono esaminate dal punto di vista del loro corredo cromosomico. A cosa serve? Serve ad identificare o ad escludere la presenza di un’anomalia cromosomica. In aggiunta a questo, viene effettuato il dosaggio dell’alfa-fetoproteina che risulta alterato in presenza di alcune malformazioni fetali quali, ad es., i difetti aperti del tubo neurale. In caso di riscontro di aumentata alfa-fetoproteina occorre, quindi, effettuare un accurato esame ecografico mirato alla identificazione di tali malformazioni. A chi è indicato eseguire l’esame? L’esame viene proposto alle pazienti ad elevato rischio di anomalie cromosomiche quali: - età materna superiore a 35 anni; - aumentato rischio di patologia cromosomica evidenziato all’ecografia eseguita per la misurazione della traslucenza nucale; - aumentato rischio di patologia cromosomica evidenziato al tri-test; - aumentato rischio di patologia cromosomica evidenziato all’ecografia del II trimestre per presenza di malformazioni o di varianti anatomiche fetali; - precedente figlio affetto da anomalia cromosomica; - genitori portatori di alterazioni cromosomiche; Diagnosi prenatale A che epoca di gravidanza si esegue l’amniocentesi? L’amniocentesi precoce si effettua solitamente a 15-16 settimane compiute di gravidanza. Come si effettua l’amniocentesi? L’amniocentesi è un esame che si effettua in regime ambulatoriale. L’esame è preceduto da uno studio ecografico finalizzato ad evidenziare la presenza del battito cardiaco fetale, confermare o meno l’epoca gestazionale attraverso la misurazione di alcuni parametri fetali, evidenziare l’eventuale presenza di una gravidanza gemellare. Sempre mediante l’ecografia si identifica la posizione del feto, della placenta e, quindi, la falda di liquido amniotico dalla quale effettuare il prelievo. Dopo aver accuratamente disinfettato l’addome materno, sotto costante guida ecografica, si procede ad effettuare il prelievo mediante infissione di un ago attraverso la parete addominale materna fino a raggiungere la falda di liquido individuata. Si estraggono circa 20 cc di liquido amniotico che viene raccolto in provette sterili: tali provette vengono inviate al laboratorio per effettuare l’analisi. Dopo il prelievo viene controllata la presenza del battito cardiaco fetale e la paziente può essere inviata a domicilio senza alcuna terapia. Si tratta di un esame doloroso? L’esame non è doloroso, la sensazione avvertita è simile a quella di una iniezione intramuscolare. DIAGNOSI PRENATALE ECOGRAFIA RACCOMANDATA III TRIMESTRE (30-32 SETT): L’IMPORTANZA DI QUESTA ECOGRAFIA RISIEDE IN PRIMO LUOGO NELLA BIOMETRIA FETALE. LE MISURE DEI FONDAMENTALI PARAMETRI (DBP, CC,CA,FE) VENGONO MESSE A CONFRONTO CON QUELLE RILEVATE NELII TRIM. AL FINE DI ESCLUDERE UN APATOLOGIA DELL’ACCRESCIMENTO FETALE, SIA NEL SENSO DI UN RITARDO (IPOSVILUPPO) SIA NEL SENSO DI UN ECCESSO(MACROSOMIA).NELL’ECOGRAFIA DEL III TRIM. NON BISOGNA PERDERE DI VISTA LA MORFOLOGIA FETALE. GLI ANNESSI OVULARI LA PLACENTA IL FUNICOLO OMBELICALE LE MEMBRANE OVULARI( AMNIOS E CORION): RACCHIUDONO LA CAVITA’ AMNIOTICA.LA ROTTURA DELLE MEMBRANE CREA CONDIZIONE FAVORENTE LA RISALITA DEI GERMI CHE POSSONO DETERMINARE INFENZIONI,INOLTRE è UN FATTORE SCATENANTE DEL TRAVAGLIO DI PARTO IL LIQUIDO AMNIOTICO: PROTEGGE IL FETO DA URTI MECCANICI,GARANTISCE TEMPERATURA COSTANTE, AGEVOLA I MOVIMENTI, PARTECIPA A MOLTI PROCESSI METABOLICI. GLI ANNESSI OVULARI LA PLACENTA E’ UN ORGANO CHE SERVE PER GLI SCAMBI MATERNO-FETALI, LA NUTRIZIONE DEL FETO E PRESENTA ANCHE ATTIVITA’ ENDOCRINA IMPORTANTE. ORIGINA DAL TESSUTO TROFOBLASTICO DELLA BLASTOCISTI NELLA PORZIONE CHE HA PERMESSO L’ANNIDAMENTO. L’UNITA’ FUNZIONALE DELLA PLACENTA E’ DEL VILLO. LA PLACENTA LA PLACENTA HA UNA FORMA DISCOIDE DELIMITATA DA 2 FACCE: FACCIA MATERNA :ADERISCE ALLA PARETE UTERINA ED E’ DUNQUE RIVOLTA VERSO LA DECIDUA (PIATTO BASALE).E’ FORMATA DALLA DECIDUA BASALE E SI PRESENTA IRREGOLARE PER LA PRESENZA DI LOBULAZIONI DEI COTILEDONI FACCIA FETALE: E’ RIVOLTA VERSO LA C.UTERINA, QUINDI VERSO IL FETO ED E’ RIVESTITA DALL’AMNIOS (PIATTO CORIALE). LA SUA PORZIONE PIU’ ESTESA E’ COSTITUITA DAI VILLI CHE PESCANO NELLO SPAZIO INTERVILLOSO E NEL SANGUE MATERNO.SI PRESENTA COME UNA SUPERFICIE LISCIA. LA PLACENTA FACCIA MATERNA FACCIA FETALE DIAGNOSI DI GRAVIDANZA SEGNI DI PRESUNZIONE:SONO QUELLI CHE SI VERIFICANO AL DI FUORI DELLA SFERA DEI GENITALI. FENOMENI SIMPATICI: NAUSEA ,VOMITO, ECC AUMENTO DI VOLUME DELL’ADDOME COMPARSA DI ZONE DI IPERCROMIA CUTANEA SEGNI DI PROBABILITA’:SONO QUELLI CHE SI VERIFICANO A LIVELLO DELL’APPARATO GENITALE. AMENORREA MODIFICAZIONI DELLE MAMMELLE CONGESTIONE E COLORAZIONE LIVIDA DELLE MUCOSE MODIFICAZIONI DI FORMA VOLUME E CONSISTENZA UTERO SEGNI DI CERTEZZA:SONO QUELLI DIRETTAMENTE CONNESSI ALLA PRESENZA DELL’EMBRIONE O DEL FETO. VISUALIZZAZIONE GRAFICA DELL’EMBRIONE O FETO PERCEZIONE MAF O BCE O BCF POSITIVITA’ ALLE PROVE IMMUNOLOGICHE DI GRAVIDANZA DIAGNOSI DI GRAVIDANZA SEGNI DI PRESUNZIONE:NAUSEA, VOMITO, AUMENTO DI VOLUME ADDOMINALE, MINZIONI FREQUENTI,IPERPIGMENTAZIONE CUTANEA SEGNIDI PROBABILITA’:AMENORREA,TENSIONE MAMMARIA, SEGNO DI CHADWICK, AUMENTO DI VOLUME UTERINO,SEGNO DI HEGAR. SEGNI DI CERTEZZA:BCF, MAF,HCG,RISCONTRO PALPATORIO PARTI FETALI. DIAGNOSI DI GRAVIDANZA RACCOLTA DELL’ANAMNESI ISPEZIONE PALPAZIONE ASCOLTAZIONE ESPLORAZIONE VAGINALE DIAGNOSI DI GRAVIDANZA SEGNI DI PRESUNZIONE:NAUSEA, VOMITO, AUMENTO DI VOLUME ADDOMINALE, MINZIONI FREQUENTI,IPERPIGMENTAZIONE CUTANEA SEGNIDI PROBABILITA’:AMENORREA,TENSIONE MAMMARIA, SEGNO DI CHADWICK, AUMENTO DI VOLUME UTERINO,SEGNO DI HEGAR. SEGNI DI CERTEZZA:BCF, MAF,HCG,RISCONTRO PALPATORIO PARTI FETALI. DIAGNOSI DI GRAVIDANZA ANAMNESI OSTETRCA: SI VIENE A CONOSCENZA DI ALCUNI SEGNI DI PRESUNZIONE E UNO DEI PIU’ IMPORTANTO SEGNI DI PROBALITA’:AMENORREA. L’ANAMNESI OSTETRICA DEVE ESSERE INOLTRE COMPLETATA DALLA RILEVAZIONE DI ALTRI MOLTI DATI CONCERNENTI LA DONNA GRAVIDA, LA SUA FAMIGLIA IL SUO STATO SOCIOECONOMICO IN MODO DA RACCOGLIERE LE INFORMAZIONI PER A DEFINIRE LA GRAVIDANZA E’ A: BASSO RISCHIO MEDIO RISCHIO ALTO RISCHIO INDAGINI IN GRAVIDANZA ECOGRAFIA CARDIOTOCOGRAFIA VILLOCENTESI (10- 12SETT) RISCHIO ABORTO3-4% AMNIOCENTESI (15-16 SETT) RISCHIO ABORTO0.7% AMNIOSCOPIA ESAMI EMATICI E GRUPPO SANGUIGNO ESAMI URINE IGIENE IN GRAVIDANZA IGENE PERSONALE IGIENE INTIMA IGIENE E CURA DELLA MAMMELLA E DEL CAPEZZOLO IGIENE DEL CAVO ORALE ABBIGLIAMENTO ATTIVITA’ SEX ESRCIZIO FISICO LAVORO DOMESTICO ATTIVITA’ LAVORATIVA VIAGGI ABITUDINI VOLUTTUARIE ALIMENTAZIONE ASSISTENZA INFERMIERISTICA IN GRAVIDANZA ACCERTAMENTO DI BASE: ANAMNESI FAMILIARE ANAMNESI PERSONALE ACCERTAMENTO MIRSATO: ANAMNESI OSTETRICA:PER CONOSCERE IL NUMERO E L’ESITO DI GRAVIDANZE PRECEDENTI, DELLE MODALITA’ DI ESPLETAMENTO DEI PARTI,PROBLEMI DI STERELITA’ E CONTRACCEZIONE. VIENE STABILITA LA DATA PRESUNTA DEL PARTO (REGOLA DI NEAGLE). VISITA OSTETRICA ed ESPLORAZIONE VAGINALE, PRESCRIZIONE ESAMI DI LABORATORIO. L’INFERMIERE COLLABORA CON L’OSTETRICA IN QUESTE VALUTAZIONI ED INFONDE ALLA DONNA UN SENSO DI SICUREZZA. MODIFICAZIONI ORGANI ED APPARATI IN GRAVIDANZA SANGUE APPARATO CARDIOTORACICO APPARATO RESPIRATORIO APPARATO URINARIO CUTE APPARATO MUSCOLO-SCHELETRICO APPARATO DIGERENTE APPARATO GENITALE MAMMELLE MODIFICAZIONI UTERINE IN GRAVIDANZA RUOLO PASSIVO:CONTENITORE RUOLO ATTIVO: ESPULSIONE LE MODIFICAZIONI DIPENDONO DALLO SVILUPPO UTERINO E DALLA REGOLARE ATTIVITA’ ORMONALE, CIRCOLATORIA E METABOLICA. MODIFICAZIONI DEL CORPO UTERINO MODIFICAZIONI DELL’ISTMO MODIFICAZIONI DEL COLLO FUNZIONI PLACENTARI ORGANO DI SCAMBIO ORGANO BARRIERA GHIANDOLA ENDOCRINA: -HCG -HPL -ESTROGENI -PROGESTERONE GLI ORMONI IN GRAVIDANZA GONADOTROPINA CORIONICA UMANA (HCG) ORMONE LATTOGENO PLACENTARE(Hpl) Tireotropina corionica (Hct) PROGESTERONE ESTROGENI GONADOTROPINE IPOFISARIE(FSH-LH) PROLATTINA(PRL) RELAXINA MODIFICAZIONI ENDOCRINE IN GRAVIDANZA IPOFISI OVAIO TIROIDE PAROTIDI SURRENE PANCREAS ENDOCRINO SISTEMA NEUROVEGETATIVO NAUSEA E VOMITO SCIALORREA E PTIALISMO PICA VOGLIE ALTERAZIONI DELL’APPETITO LIPOTIMIE ASTENIA E DISTURBI DEL SONNO MODIFICAZIONI DELA CARATTERE METABOLISMO IN GRAVIDANZA BASALE PROTEICO GLUCIDICO LIPIDICO ACQUA E SALI MINERALI AUMENTO PONDERALE PALPAZIONE LA PALPAZIONE OSTETRICA SI ESEGUE CON LA GESTANTE IN POSIZIONE SUPINA.FINO A20SETT DI GESTAZIONE, L’UTERO HA CONTORNI TONDEGGIANTI,ASSUME POI UNA FORMA OVOIDALE. LA SUA CONSISTENZA E’ PASTOSA E TENDE TALVOLTA AD INDURIRSI DURANTE LE MANOVRE DI PALPAZIONE. IL LIVELLO MASSIMO DEL FONDO UTERINO,POCO AL DOI SOTTO DELL’APOFISI XIFOIDE, VIENE RAGGIUNTO VERSO LA 38 SETT. SUCCESSIVAMENTE SI VERIFICA UN LIEVE ABBASSAMENTO DEL FONDO UTERINO SIA PER IL RILASSAMENTO DELLA PARETE ADDOMINALE, SIA PER L’INIZIALE IMPEGNO DELLA PARTE PRESENTATA. ISPEZIONE SI VALUTA L’ALTEZZA DEL FONDO UTERINO CHE DA’ UNA STIMA DELLE SETT.DI GESTAZIONE LA PRESENZA DI STRIE GRAVIDICHE PREGRESSE CICATRICI ISPEZIONE QUANDO IL FETO HA RAGGIUNTO UN NOTEVOLE SVILUPPO, OSSIA DOPO LA 26-28 SETT DI GESTAZIONE, SI POSSONO STABILIRE CON LA PALPAZIONE ALCUNI DATI IMPORTANTI APPLICANDO LE MANOVRE DI LEOPOLD: -1°MANOVRA:LIVELLO DEL FONDO UTERINO -2° MANOVRA:SITUAZIONE FETALE(LONGITUDINALE,TRASVERSA, OBLIQUA) -3° MANOVRA :VALUTAZIONE DELLA PP(MOBILE O IMPEGNATA)E DIAGNOSI DI PRESENTAZIONE (TESTA O PODICE) -4° MANOVRA:GRADO DI DISCESA DELLA PP ISPEZIONE ASCULTAZIONE STETOSCOPIO OSTETRICO:PERMETTE L’ASCULTAZIONE DEL b.c.f. DALLA 22°SETT DI GESTAZIONE RILEVATORE AD ULTRASUONI:EFFETTO DOPPLER,PERMETTE L’ASCULTAZIONE DEL b.c.f. DALLA 1012 SETT DI GESTAZIONE OBIETTIVI DELL’ ASSISTENZA INFERMIERISTICA PROMOUVERE LA FISIOLOGICITA’ DELLA GRAVIDANZA E RENDE LA DONNA PROTAGONISTA DI TALE PERIODO RILLEVARE PRECOCEMENTE LE COMPLICANZE PREPARARE LA DONNA E LA COPPIA AL PARTO ED AL RUOLO FUTURO DI GENITORI L’ASSISTENZA PRENATALE SI ATTUA SOPRATTUTTO NEI CONSULTORI E NEGLI AMBULATORI OSTETRICI PUBBLICI E PRIVATI. POSSIBILI MANIFESTAZIONI NEL I TRIMESTRE NAUSEA E VOMITO AUMENTO DELLA SALIVAZIONE POLLACHIURA SENO TESO E DOLENTE GENGIVITE AUMENTO PONDERALE DIMINUIZIONE DEL DESIDERIO SESSUALE LABILITA’ EMAZIONALE SEGNI PREMONITORI DI PROBLEMI PIU’ GRAVI: PERDITE VAGINALI (EMATICHE O DI LIQUIDO AMNIOTICO), FEBBRE,DOLORI,VOMITO PERSISTENTI………. INTERVENTI INFERMIERISTICI NAUSEA E VOMITO:ALIMENTAZIONE RICCA DI CAIRBOIDRATI ALLA MATTINA:PASI PICCOLI E FREQUENTI AUMENTO DELLA SALIVAZIONE POLLACHIURA: RASSICURARE,EVITARE DI INGERIRE GROSSE QUANTITA’ DI LOQUIDI DI SERA SENO TESO E DOLENTE:REGGISENO DI COTONE GENGIVITE:IGIENE ACCURATA,COLLUTTORI ASTRINGENTI AUMENTO PONDERALE:L’INCREMENTO DOVREBBE ESSERE DOPO LA 20 SETT,PER UN AUMENTO COMPLESSIVO DI 12KG LABILITA’ EMOZIONALE:SUPPORTO EMOZIONALE VALIDO SEGNI PRONOMITORI DI PROBLEMI PIU’ GRAVI:VALUTARE ED AVVISARE L’OSTETRICA O IL MEDICO POSSIBILI MANIFESTAZIONI NEL SECONDO TRIMESTRE LEUCORREA,PRURITO VULVARE ADDOME PESANTE VARICI ARTI, INFERIORI,VULVARI, ED EMORROIDI ANEMIA FISIOLOGICA DELLA GRAVIDANZA DIVERSA PIGMENTAZIONE DELLA PELVA DEL VOLTO E DELLA LINEA ALBA SMAGLIATURE STIPSI INFEZIONE DELLEW VIE URINARIE CONTRAZIONI UTERINE RARE,INDOLORI, INTERMITTENTE DISTURBI GRAVI:CEFALEA,EDEMI,DISTURBI DELLA VISTA,RIDUZIONE DELLA DIURESI, CONTRAZIONI UTERINE DOLOROSO,PERDITE VAGINALI. INTERVENTI INFERMIERISTICI LEUCORREA,PRURITO VULVARE:IGIENE INTMA CON SOSTANZA A PH ACIDO, UTILIZZO DI FIBRE NATURALI ADDOME PESANTE:ABITI COMODI E SCARPE BASSE VARICI ARTI INFERIORI, VULVARI ED EMORROIDI:CALZE ELA STICHE,INDICAZIONI POSTURALI,IMPACCHI DI GHIACCIO PER LE EMORROIDI ANEMIA FISIOLOGICA DELLA GRAVIDANZA :ALIMENTI RICCHI DI FERRO DIVERSA PIGMENTAZIONE DELLA PELLE DEL VOLTO E DELLA LINE ALBA SMAGLIATURA: UTILIZZO DI CREME GRASSE STIPSI:RIMEDI NATURALI(CRUSCA,FIBRE, ACQUA,GLICERINA SUPPOSTE) INFEZIONI DELLE VIE URINARIE:RIPOSO SUL FIANCO CONTRAZIONI UTERINE RARE, INDOLORI,INTERMITTENTI DISTURBI GRAVI: AVVISARE L’OSTETRICA O IL MEDICO INSEGNARE ALLA DONNA A PREPARARE I CAPEZZOLI PER L’ALLATTAMENTO POSSIBILI MANIFESTAZIONI NEL III TRIMESTRE SENSO DI APPRENSIONE PER PARTO ASTENIA LA DONNA PUO’ SVENIRE QUANDO E’ IN UNA POSIZIONE SUPINA RIDOTTA ATTRAZIONE SESSUALE PIROSA GASTRICA RESPIRAZIONE FATICOSA (DOPO LA 38 SETT L’UTERO SI ABBASSA E MIGLIORA LA SENTIMATOLOGIA) LA DONNA DIVENTA IMPAZIENTE DI PORRE FINE ALLA GRAVIDANZA INSORGE IL TRAVAGLIO DI PARTO DISTURBI GRAVI:CEFALEA, EDEMI, DISTURBI DELLA VISTA, RIDUZIONE DELLA DIURESI, CONTRAZIONI UTERINE DOLOROSE, PERDITE VAGINALI. INTERVENTI INFERMIERISTICI SENSO DI APPRENSIONE PER IL PARTO :RINDURRE L’ANSIA (CORSO DI PREPARAZIONE AL PARTO) ASTENIA:(RIPOSO E PASSEGGIATE) SCONSIGLIARE VIAGGI LUNGHI LA DONNA PUO’ SVNIRE QUANDO E’ IN POSIZIONE SUPINA:SPIEGARE IL MOTIVO E CONSIGLIARE POSIZIONE LATERALE RIDOTTA ATTRAZIONE SEX:FENOMENO NORMALE, ASSECONDARE I DESIDERI PIROSI GASTRICA: ASSUMERE PICCOLE QUANTITA’ DI CIBO POSIZIONE SEDUTA DOPO I PASTI RESPIRAZIONE FATICOSA ( DOPO LA 38SETT L’UERO SI ABBASSA E MIGLIORA LA SINTOMATOLOGIA):EVITARE GLI SFORZI FISICI LA DONNA DIVENTA IMPAZIENTE DI PORRE FINE ALLA GRAVIDANZA INSORGE IL TRAVAGIO DI PARTO:INSEGNARE ALLA DONNA COME RICONOSCERE L’INIZIO DELATRAVAGLIO DISTURBI GRAVI: AVVISARE IL MEDICO O L’OSTETRICA LE CAUSE DEL PARTO FATTORI NERVOSI FATTORI MECCANICI FATTORI AMBIENTALI FATTORI FETALI PROSTGLANDINE OSSITOCINA ESTROGENI PROGESTERONE I FATTORI DEL PARTO IL CANALE IL CORPO MOBILE LA FORZA DURANTE IL PARTO IL CORPO MOBILE ATTRAVERSA IL CANALE, SOTTO L’AZIONE DELLA FORZA IL CANALE E’ RAPPRESENTATO DAL CINGOLO OSSEO DEL PICCOLO BACINO RIVESTITO DALLE SUE PARTI MOLLI. IL SUO ASSE E’ CURVILINEOCON CAVITA’ ANTERIORE IL C. OSSEO E’ COSTITUITO DAL PICCOLO BACINO CHE RAPPRESENTA LA PORZIONE CAUDALE DEL BACINO OSSEO; LA PORZIONE GRANIALE E’ COSTITUITA DAL GRANDE BACINO ED IL LIMITE FRA LE 2 PORZIONI E’ COSTITUITO DALLO STRETTO SUPERIORE. -STRETTO SUPERIORE -SCAVO PELVICO -STRETTO INFERIORE PARTI MOLLI IL CORPO MOBILE IL CRANIO DEL FETO E’ COSTITUITO DA SQUAME INCOMPLETAMENTE OSSIFICATE, UNITE DA UNA LAMINA CARTILLAGINEO- MEMBRANOSA, CHE CONSENTE UNA CERTA MOBILITA’. CIO’ CONFERISCE PLASTICITA’. IL CORPO MOBILE SUTURE (SAGITALE, FRONTALE, CORONARIA, LOMBOIDEA, TEMPORALI) FONTANELLE (BREGMATICA, OCCIPITALE, PTERICHE, ASTERICHE) DIAMETRI (SOTTOCCIPITOBREGMATICO,BIPARIETALE,OCCIPITO FRONTALE,SOPREOCCIPITO MENTONIERO,SOTTOMENTO BREGMATICO) IL CORPO MOBILE Riduzione relativa: riduzione di un diametro compensata dall’allunagamento di un altro. Riduzione assoluta:riduzione di un diametro senza compenso. Riduzione diretta: (relativa + assoluta) Riduzione indiretta:sostituzione di un diametro meno favorevole con una piu’ favorevole all’impegno tramite modificazioni dell’atteggiamento fetale. La forza Contrazione della muscolatura uterina: Involontarie, peristaLTICHE,ED INTERMITTENTI, DOLOROSE. L’attivita’ contrattile e’ involontaria;il dolore e’ provocato dallo stiramento delle strutture muscolari del collo dell’utero e del segmento uterino inferiore, dalla compressione delle terminazioni nervose intramiometrali, dall’ipossia sulle fibrocellule muscolari e dalla sollecitazione meccanica sul peritoneo. Forze ausiliarie del parto (torchio addominale) volontarieForze ausiliarie del parto (torchio addominale) volontarie. Rapporti tra feto e canale da parto Intrinseci: atteggiamento fetale (le relazioni che le parti del corpo fetale assumono tra loro) Estinseci: (relazione tra corpo fetale, utero e bacini fetale) -situazione -presentazione -livello della parte presentata -posizione Fenomeni del parto Fenomeni dinamici o materni:modificazioni del canale da parto per effetto del passaggio del feto. -espansione del SUI -appianamento e dilatazione del collo uterino -formazione borsa amniocoriale e rottura delle membrane -distensione della vagina, vulva e perineo Fenomeni del parto Fenomeni meccanici o materno-fetali: -riduzione ed impegno della PP nello sretto superiore - Progressione - - rotazione interna - - disimpegno della PP - -rotazione esterna o restituzione - -espulsione totale del feto Fenomeni del parto Fenomeni plastici o fetali: -Nell’attraversare il canale da parto il feto subisce delle modificazioni che interessano soprattutto la PP. Tali fenomeni permangono per un certo tempo anche dopo la nascita -tumore da parto - cefaloematoma Periodi del parto Prodromico -fenomeni dinamici:riduzione SUI, appianamento collo uterino -fenomeni meccanici: riduzione ed impegno della PP Contrazioni ritmiche e fastidiose -espulsione tappo mucoso -possibile marcatura Periodi del parto Dilatante -fenomeni dinamici: dilatazione collo uterino,formazione borsa amniotica ( eventuale rottura), distensione vaginale -fenomeni meccanici: progressione PP Fase attiva della dilatazione cervicale. Le CU diventano sempre piu’ intense e valide, frequenti e prolungate. A dilatazione completa del collo uterino inizia il periodo espulsivo. Periodi del parto Espulsivo: -fenomeni dinamici: distensione vulva e perineo -fenomeni meccanici:rotazione interna , espulsione PP, rotazione esterna; espulsione corpo fetale. Contrazioni uterine ravvicinate, intense e prolungate che si associano alle spinte volontarie dei muscoli del torchio addominale. Assistenza infermieristica al travaglio di parto (periodo prodromico e dilatante) Accertamento: -chiedere se ha seguito un corso di preparazione al parto ed alla maternita’ -verificare la presenza di sostegno emotivo (marito, amica…) -accertare la risposta emozionale della pz -accertare le condizioni fisiche, collaborando con l’ostetrica nella raccolta dei dati sull’andamento della gravidanza attuale e di quelle precedenti, per valutare se esistono condizioni cliniche preesistenti che possono determinare condizioni di rischi per la madre ed il feto. -revisionare i referti di laboratorio eseguiti in precedenza - Aiutare l’ostetrica o il medico nella visita e nell’esplorazione vaginale - - si valuteranno inoltre le caratteristiche delle contrazioni e del battito cardiaco fetale tramite cardiotocografia o ascultazione intermittente Possibili manifestazioni nel periodo prodromico e dilatante La donna spesso vive questo momento con ansieta’, agitazione La donna puo’ desiderare di camminare Si possono verificare complicanze per quanto riguarda la progressione della dilatazione cervicale e per la discesa del feto nel canale da parto Possono comparire alterazioni del BCF Si possono verificare episodi di vomito Interventi infermieristici in travaglio di parto Ridurre lo stato ansioso Soddisfare i bisogni di alimentazione Soddisfare i bisogni di eleminazione Soddisfare i bisogni di igiene Favorire il movimento Controllare i parametri vitali Collaborare con l’ostetrica nell’ascultazione del bcf durante l’esplorazione vaginale controllare perdite vaginale (sangue, liquido amniotico) e avvisare immediatamente l’ostetrica Tale condotta, accompagnata da un atteggiamento cordiale, empatico e sincero nei confronti della coppia, servira’ aridurre il livello ansioso e a far vivere e ricordare meglio tale questo momento. N.B. non sono indicati l’uso routinario di clistere evacuativo e tricotomia Interventi infermieristici in travaglio di parto (periodo espulsivo) Obiettivi assistenziali: rendere la donna collaborante, favorendo la sua tranquillita’ psicologica Aiutare l’ostetrica nell’assistenza al parto Interventi infermieristici in periodo epulsivo Previo consenso dell’ostetrica: -assecondare la voglia di spingere della donna -far assumere posizioni libere ( evitare posizione lipotomica) -assecondare i bisogni di eliminazione -creare ambiente intimo e confortevole Aiutare l’ostetrica nel posizionamento della donna in sala parto Aiutare l’O. nel preparare il campo sterile Sostenere la coppia Assistenza infermieristica al secondamento Obiettivo: favorire l’attaccamento precoce al seno del neonato Sorvegliare il secondamento affinche’ non insorgono complicanze soprattutto di natura emorragica. Fisiologia e clinica del puerperio E’ il periodo che inizia subito dopo l’epulsione Della placenta fino alla ripresa dell’attivita’ ovarica. Durante questo periodo si completa la regressione della maggior parte delle modificazioni gravidico a carico dei vari organi ed apparati. Attivazione della funzione mammaria per l’allattamento. Fisiologia e clinica del puerperio Fenomeni locali: -utero - vagina, vulva e perineo -parete addominale Fenomeni generali: -sistemo nervoso -apparato cardiocircolatorio -apparato respiratorio -apparato gastrointestinale -apparato urinario -temperatura e metabolismo La lattazione Assistenza, sorveglianza ed interventi infermieristici in puerperio (P.S. e T.C.) Preliminare alla pianificazione è la raccolta dati. Obiettivi assistenziali: Favorire l’involuzione uterina e la guarigione della lesione placentare. Sorvegliare le perdite, valutare la contrazione e i processi involutivi dell’utero. Favorire la guarigione delle lesioni vaginali, vulvari e perineali. igiene perineale.sorveglianza della ferita Favorire l’eliminazione urinaria ed intestinale Favorire la minzione garantendo la privacy, controllare i caratteri delle urine ed annotarli.Favorire l’evacuazione intestinale con la dieta, evitare lassativi e clisteri. Assistenza, sorveglianza ed interventi infermieristici in puerperio Mantenere un adeguata T corporea. Controllo Della T corporea Mantenere una corretta alimentazione. Equilibrata dal punto di vista sia Quantitativo che qualitativo. Se Tc seguire i protocolli per l’alimentazione del reparto Mantenere un’ adeguata cura del corpo, favorire le cure igieniche,insegnare esercizi ginnici e perineali Mantenere una buona circolazione sanguigna.possibile iinsorgenza di varici o familiarita’. Mantenere sonno e riposo adeguati. Consentire momenti di rilassamento e di privacy tra la madre, padre e bambino Assistenza, sorveglianza ed interventi infermieristici in puerperio Favorire il legame genitori-bambino.Effettuare il rooming-in Mantenere la tranquillita’ psicologica. Chiarire dubbi e rassicurare Favorire allattamento al seno Favorire la ripresa dell’attivita’ sessuale ed impedire eventuali gravidanze non desiderate. Consigliare la rapporti sex dopo la visita di controllo(40gg dal parto), e comunque una volta superati i problemi psichici e fisici. Informare la donna della ripresa dell’attivita’ ovarica ed eventuali metodi contraccettivi. Evitare l’isoimmunizzazione Materno Fetale da fattore Rh. Valutare il fattore Rh della donna e del neonato. Se la donna è negativa e neonato positivo, effettuare immuno profilassi previo consenso. Riconoscere segni e sintomi di possibili patologie (infezioni, frattura costale, diastasi pubica, trombosi vena profonda, embolia o edema polmonare, Dic).Avvisare il medico Assistenza infermieristica nel post operatorio dei principali interventi ostetrici Revisione della cavita’ uterina Taglio cesareo Cerchiaggio Laparoscopia Laparotomia Revisione della cavita’ uterina Intervento per via vaginale con sedazione. Indicazioni: -aborto completo, incompleto, ritenuto -ivg (isterosuzione) -Mola vescicolare -gravidanza extrauterina -iperplasia endometriale Assistenza e sorveglianza e interventi infermieristici post operatori Controllo funzioni vitali (TA;FC; stato di coscienza) Controllo perdite vaginali evitare l’isoimmunizzazione Materno fetale da fattore rh. Favorire una corretta alimentazione Dopo 3 h puo’ riprendere l’alimentazione Mantenere un adeguata t corporea e suo controllo Mantenere una adeguata cura del corpo, favorire le cure igieniche Mantenere sonno e riposo adeguati,consentire i momenti di rilassamento e di privacy tra donna e marito Mantenere la tranquillita’ psicologica, chiarire dubbi e rassicurare. Taglio casareo E’ un intervento chirurgico che consente l’ estrazione del feto attraverso un’ apertura praticata sull’ addome e sull’utero;l’incisione puo’ esser longitudinale o trasversale. L’intervento puo’ esser eseguito in anestesia generale o loco regionale. Si distingue in :conservatore o demolitore. Cause:sproporzione feto –pelvica Placenta previa Alterazioni cardiotocografiche Prolasso di funicolo Tumori pelvici previ Indicazioni fetali Presentazione podalica nelle nullipare Precedente taglio cesareo Alcune malattie materne In generale il tc viene effettuato quando il parto per via vaginale è impossibile o comporta rischi elevati per madre e feto. Interventi infermieristici pre-operatori Rassicurare la pz Eseguire tricotomia Posizionare catetere vescicale Incanulare vena periferica ed iniziare idratazione Togliere tutti gli indumenti, monili, smalti alla donna e coprirla con un camice Auscultare il BCF Accompagnare in SO Raccogliere dati circa eventuali allergie Predisporre il materiale per l’assistenza al neonato Aiutare il personale della so Interventi infermieristici post-operatorio Sono da considerarsi tutti gli obiettivi e gli interventi assistenziali previsti per il puerperio Andranno inoltre considerati tutti gli obiettivi e gli interventi assistenziali relativi ad un decorso post-operatorio Interventi laparoscopici Interventi in scopia, cioe’ sotto guida ottica, attraverso aperture praticate sulla parete addominale nella quale si inseriscono degli accessi da cui operare. Cause: -gravidanza extrauterina -esplorativa, diagnostica -Cause ginecologiche Assistenza, sorveglianza e interventi infermieristici postoperatori Controllo funzioni vitali Controllo perdite ematiche Controllo ferita e drenaggi Favorire l’eliminazione urinaria e intestinale Se gravida evitare l’isommunizzazione materno-fetale da fottore rh. Se donna rh negativa somministrare immunoprofilassi Favorire una corretta alimentazione Mantenere un’ adeguata cura del corpo,favorire le cure igieniche Mantenere una buona circolazione sanguigna,favorire la mobilizzazione Controllo e gestione del dolore Mantenere sonno e riposo adeguati, consentire momenti di rilassamento e di privacy tra donna e marito Mantenere la tranquillita’ psicologica, chiarire dubbi e rassicurare Interventi laparotomici Interventi eseguiti con un’incisione sull’addome che puo’ esser trasversale o longitudinale Vi sono varie indicazioni, in base alle quali gli interventi possibili sono: -isterectomia -asportazione di fibromi uterini -annessiectomia -salpingotomia -Asportazione delle masse pelviche Assistenza, sorveglianza e interventi infermieristici postoperatori laparotomia Controllo funzioni vitali Controllo perdite vaginali Controllo ferita e drenaggi Favorire l’eliminazione urinaria e intestinale Se gravida evitare l’isommunizzazione materno-fetale da fottore rh. Se donna rh negativa somministrare immunoprofilassi Favorire una corretta alimentazione Mantenere un’ adeguata cura del corpo,favorire le cure igieniche Mantenere una buona circolazione sanguigna,favorire la mobilizzazione Controllo e gestione del dolore Mantenere sonno e riposo adeguati, consentire momenti di rilassamento e di privacy tra donna e marito Mantenere la tranquillita’ psicologica, chiarire dubbi e rassicurare Riproduzione assistita La salute riproduttiva viene definita dall’OMS come uno stato di benessere fisico mentale e relazionale e non semplicemente l’assenza di condizioni patologiche o infermita’ che riguardano il sistema riproduttivo in tutte le sue funzioni ed i suoi processi Riproduzione assistita La specie umana presenta il tasso di fecondita’ piu’ basso tra i mammiferi: infatti solo il 20-25% delle coppie che hanno rapporti regolari e non protetti in fase ovulatoria ottiene una gravidanza nel corso del primo mese, mentre occorre circa un anno perche’ si abbia una gravidanza nell’ 80-90% dei casi. Riproduzione assistita Possiamo pertanto parlare di sterilita’ solo quando una coppia non e’ in grado di concepire dopo un anno di rapporti liberi e regolari La sterilita’ rappresenta quindi l’effetto di un ostacolo alla fecondazione e deve esser distinta dall’infertilita’, che e’ invece la conseguenza di un difetto dell’annidamento o dello sviluppo dell’embrione. Riproduzione assistita Sterilità primaria o primitiva: non si è mai verificato un concepimento Sterilità secondaria: incapacità di procreare dopo uno o piu’ concepimenti Riproduzione assistita Le cause si sterilita’ si suddividono equamente nell’ambito della coppia, poiche’ nel 30-40% dei casi il problema e’ femminile, nel 30-40% maschile, mentre nella restante percentuale coesistono fattori maschili e femminili oppure gli es. diagnostici non riescono a mettere in evidenza nessuna evidenza per cui si parla di sterilita’ da cause sconosciute. Riproduzione assistita Per queste ragioni, la sterilita’ deve esser Affrontata come un problema di coppia e non del singolo individuo:ogni soggetto presenta infatti un proprio potenziale di fertilita’ e la combinazione dei potenziali di entrambi, determina la fertilita’ di coppia. Riproduzione assistita Il corretto approccio al problema della sterilita’ prevede lo studio della coppia nel suo complesso:è indispensabile effettuare una valutazione completa di entrambi i patners, senza interrompere l’iter diagnostico al riscontro della prima anomalia, in quanto spesso la sterilita’ non deriva da una unica causa maggiore, ma piuttosto dalla combinazione di molteplici fattori minori. Riproduzione assistita Il colloquio: Il punto di partenza nello studi o della coppia è il colloquio. -si tratta di una fase di grande interesse, durante il quale è necessario trattare gli aspetti medici,psicologici, sessuologici, sociali inerenti la coppia e la problematica dell’infertilita’, attraverso il dialogo franco, aperto ed esplicativo delle varie problematiche. -la visita iniziale ci consente di acquisire le prime informazioni relative alla coppia ed eventualmente di prendere visione dei risultati ed esami diagnostico-terapeutici effettuati in precedenza Riproduzione assistita Nel primo colloquio, oltre alle informazioni mediche di carattere generale, è necessaria l’acquisizione di informazioni relative al ciclo mestruale, alle precedenti gravidanze, alle metodiche anticoncezionali eventualmente utilizzate, i precedenti interventi chirurgici sulla pelvi ed agli esami gia’ effettuati sulla sterilita’. Altre informazioni utili sono rappresentate dalla durata del rapporto di coppia, dagli anni di tentativi, dalla frequenza coitale e dalla eventuale presenza di figli derivanti da precedenti rapporti. Riproduzione assistita Sterilità femminile Le cause di sterilità’ femminile possono essere schematicamente suddivise nelle seguenti categorie: 1) Fattore endocrino (30-40%) 2) Fattore tubarico (35%) 3) Fattore endometriale (5%) 4) Fattore cervicale (5-10%) 5) Fattore vaginale (3-5%) 6) Fattore immunologico (2-3%) Riproduzione assistita Fattore endocrino La sterilità da cause endocrine è legata, nella maggior parte dei casi, alla mancanza dell’ovulazione,meno frequente ad una alterata funzionalità del corpo luteo, ad una secrezione ormonale patologica (iperandrogeneismo, iperprolattinemia) o ad un’ alterata recettività degli organi bersaglio. Riproduzione assistita L’anovulazione rappresenta la causa di sterilità nel 25% dei casi e in circa la metà di tali pz essa si associa ad amenorrea. Nelle pz in cui l’anovulazione è sporadica si ha lo sviluppo ed un certo grado di stimolare l’endometrio e la mestruazione, senza però portare al picco di LH dell’ovulazione: nelle pz amenorroiche, invece la produzione di gonadotropine è scarsa per cui i livelli di estrogeni sono insufficienti sia per produrre l’ovulazione che per stimolare l’endometrio. Riproduzione assistita Fattore tubarico - Le alterazioni tubariche causa di sterilità possono essere di tipo organico o funzionale. Un’alternata funzionalità della tuba si ripercuote negativamente sia alla capacità e l’ascesa degli spermatozoi;influenza inoltre la fecondazione ed il trasporto dell’embrione verso la cavità uterina. - - ANOMALIE ANATOMICHE DELLE TUBE DI TIPO CONGENITO sono piuttosto rare. Riproduzione assistita NB le occlusioni tubariche, in particolare quelle di natura flogistica, rappresentano comunque l’ anomalia che piu’ frequentemente determina la sterilità da cause tubariche. Riproduzione assistita Fattore uterino -le alterazioni uterine possono essere classificate in anatomiche congenite (agenesie e anomalie mulleriane) ed acquisite (sinechie); quelle congenite sono il risultato di una difettosa fusione dei dotti mulleriani ed il tipo di anomalia conseguente deriva dalla fase in cui il processo si arresta, per cui possiamo avere un utero unicorno, didelfo, bicorne o setto. Nell’ambito delle anomalie anattomiche acquisite la patologia aderenziale intrauterina riveste un ruolo importante e la forma piu’ classica è rappresentata dalla Sindrome di Asherman, in cui si ha amenorrea grave o ipomenorrea associata ad anovulazione. Riproduzione assistita Fattore cervicale La struttura ed il microambiente cervicale influenzano la fertilità della donna interagendo sulla capacità di penetrazione, di sopravvivenza e migrazione degli spermatozoi. Fattori anatomici, funzionali, flogistici o iatrogeni possono infatti determinare un ostacolo meccanico oppure un’inadeguata o alterata produzione di muco cervicale. Le anomalie anatomiche possono essere in rari casi congeniti (atresia o ipoplasia ) e piu’ frequentemente acquisite (stenosi,lacerazioni,sinechie); Quest’ultime possono derivare anche da conizzazioni molto profonde, ripetute diatermocoagulazioni oppure da una modificazione patologica dell’epitelio endocervicale che causa l’assenza del muco cervicale. Riproduzione assistita Fattore vaginale Alterazione vaginale possono interferire sulla fertilità ostancolando il rapporto sex oppure impedendo la fisiologica deposizione del liquido siminale; le uniche anomalie che sicuramente hanno un ruolo determinante sono l’agenesia totale( sindrome di rokitanskykuster-hauser) oparziale della vagina, mentre le altre anomalie anatomiche (stenosi o setti trasversali) hanno un ruolo dubbio Riproduzione assistita Fattore immunologico Tra le forme di sterilità da cause immunitarie ritroviamo la presenza di anticorpi antinemasperma e contro gli antigeni del plasma seminale in seguito a rottura della barriera emototesticolare; tale anticorpi si legano alla superficie cellulare immobilizzando o agglutinando gli spermatozoi. La diagnosi viene posta osservando questi 2 fenomeni nel corso dell’esame seminale, con il postcoital test o con il test di MAR. Riproduzione assistita Iter diagnostico nella infertilità femminile: anamnesi La raccolta di informazione del pz ci consente di ottenere notizie cliniche importanti per cui, dopo aver raccolto i dati anamnestici generali,è necessaria un’ accurata anamnesi: Riproduzione assistita Familiare: infertililità, malattie genetiche, endocrine (diabete ,ipotiroidismo) e infettivo(lue, tbc) Patologica remota e prossima;psicosomatico, storia mestruale (menarca, caratteristiche del ciclo mestruale, utilizzo dei metodi contraccettivi), storia ostetrica (precedenti gravidanze, aborti), storia sex ( malattie sex trasmesse, vaginismo,dispaureunia), endocrinopatie (sindrome dell’ovaio policistico, sindrome androgenitale, sindrome di cushing, diabete) e patologie che possono influenzare la fertilità a8endometriosi) Lavorativa e stili di vita:esposizione afattori ambientali ed occupazionali, assunzione di alcool, fumo ,droghe, farmaci (antidepressivi triciclici, antiipertensivi, fenotiazine) Riproduzione assistita Esami di laboratorio e strumentali: Ci consentono di indagare le principali cause di infertilità femminile ed in particolare: -valutazione dell’ovulazione e della funzione luteinica - Stadio delle tube - -laparoscopia - - post coital test Riproduzione assistita Il dato piu’ importante è quello anamnestico, poiché , mentre la presenza di cicli regolari non indica necessariamente l’avvenuta ovulazione, al contrario il riscontro di cicli alterati è una spia fortemente suggestiva di anovulazione. E’ opportuna una valutazione ormonale con dosaggio dei livelli di LH, FSH, PRL, estradiolo, progesterone, androgeni e ormoni tiroidei mediante un prelievo ematico al 2°-3° giorno del ciclo, in caso di amenorrea il prelievo può essere effettuato in qualsiasi momento. Riproduzione assistita Il metodo della rilevazione della temperatura basale risulta poco efficace e con ridotta compliance. La valutazione del muco cervicale pur essendo un metodo molto diffuso risulta poco efficace anche se molto semplice, perché le sue modificazioni sono molto rapide e la compliance non è molto elevata. Tra gli esami strumentali l’ ecografia è molto efficace, soprattutto mediante la scansione vaginale, ci permette di monitorizzare il diametro dei follicoli ovarici. Lo studio deve essere seriato a partire dall’ 8°-10° giornata ogni 3 giorni per diventare giornaliero in prossimità dell’ ovulazione. Ci consente di valutare l’ adeguata crescita della rima endometriale. Riproduzione assistita STUDIO DELLE TUBE Un importante dato anamnestico che fa sospettare un’ alterazione delle tube è dato da una storia di ricorrenti episodi di dolenza pelvica sia correlata all’ uso di dispositivi intrauterini ( IUD) che di altra origine ( gravidanze ectopiche, interventi chirurgici…). E’ necessario comunque tener presente che circa il 50% dei pazienti con alterazioni tubariche o aderenze peritoneali non presentano all’ anamnesi episodi di questo tipo. Riproduzione assistita La pervietà tubarica più comunemente viene indagata con l’ isterosalpingografia ( ISG). Può essere eseguita sia per via radiologica che ecografica oppure con blu di metilene in corso di laparoscopia diagnostica. Nella valutazione della pervietà tubarica può essere utile l’ isteroscopia che permette, oltre allo studio della cavità uterina, di valutare gli osti tubarici. Questo esame non permette lo studio sul decorso tubarico o sulla pervietà, di conseguenza è utile associarlo all’ ISG o alla laparoscopia diagnostica. Riproduzione assistita LAPAROSCOPIA La laparoscopia rappresenta un’ indagine molto utile nello studio della donna infertile; è senza dubbio tra le metodiche più sensibili e specifiche e ci consente di visualizzare direttamente la pelvi nel suo insieme evidenziando patologie aderenziali peritoneali o focolai di endometriosi studiando inoltre in manioera dettagliata ovaie, tube, utero. E’ tuttavia un intervento chirurgico in anestesia generale con un tasso di comlicanze dell’ 1–2 % Riproduzione assistita POSTCOITAL TEST Il postcoital test (PCT) è una metodica che ci permette di ottenere indicazioni sulle interazione tra muco cervicale e sperma ed in particolar modo sulla recettività del muco, sulla capacità degli spermatozoi di penetrarlo e di sopravvivere in esso per raggiungere la cavità uterina. Riproduzione assistita STERILITA’ MASCHILE La fertilità nell’uomo richiede l’efficienza ed il coordinamento di processi fisiologici complessi coinvolti nella produzione, nel trasporto e nell’eiaculazione di un numero adeguato di spermatozoi, normoconformati e normofunzionanti, e nella deposizione dello sperma in vagina. Riproduzione assistita Per cui i processi cardine che combinandosi determinano il grado di fertilità del soggetto sono: la spermatogenesi, il trasporto dello sperma attraverso un tratto genitale maschile normale ed un’adeguata funzionalità delle ghiandole accessorie, la funzione erettile ed un’adeguata eiaculazione associata ad un’adeguata frequenza e regolarità del coito e della funzionalità spermatica. L’alterazione di una qualsiasi di queste fasi può determinare una situazione di sterilità. Riproduzione assistita Le cause di sterilità maschile possono essere classificate in secretorie ed escretorie. STERILITA’ SECRETORIA: La sterilità secretoria è correlata ad una alterata funzionalità testicolare di tipo primitivo (anomalie congenite e genetiche) o secondarie ( disendocrine, infiammazioni vascolari). STERILITA’ ESCRETORIA: La sterilità escretoria si riscontra nel 7% dei soggetti studiati per infertilità ed è dovuta ad un impedimento alla fuoriuscita degli spermatozoi mediante l’eiaculazione a causa di un ostacolo localizzato a qualsiasi livello delle vie escretrici (dai tubuli retti all’uretra); può essere di tipo congenito o acquisito. Riproduzione assistita ITER DIAGNOSTICO NELLA INFERTILITA’ MASCHILE L’approccio deve essere multidisciplinare quindi con specialisti quali l’andrologo, l’urologo, l’endocrinologo, l’internista, il genetista e lo psicologo. Riproduzione assistita ANAMNESI L’anamnesi è il punto di partenza della valutazione del soggetto infertile e rappresenta un momento fondamentale che ci può fornire delle informazioni utili per il primo inquadramento del paziente e per indirizzarci verso il miglior iter diagnostico. Riproduzione assistita Familiare: infertilità, nati morti, malattie genetiche ed endocrine; Patologica remota e prossima: età puberale, fattori lesivi che agiscono sull’apparato genitale (parotite epidemica, tubercolosi, malattie sessualmente trasmesse), endocrinopatie (diabete..), patologie che possono influenzare la fertilità (distrofia muscolare miotonica, fibrosi cistica); Lavorativa e stile di vita: esposizione a fattori ambientali e occupazionali, assunzione di alcool, fumo, droghe, farmaci; Sessuale: frequenza dei rapporti (rapporti molto frequenti possono influenzare negativamente la qualità del seme), libido, erezione ed eiaculazione. Riproduzione assistita In prima istanza è opportuna una valutazione del liquido seminale basale; La raccolta avviene dopo 3-5 giorni di astinenza dai rapporti sessuali; Il liquido deve essere conservato in un contenitore per circa un’ora dall’emissione senza essere sottoposto a variazioni di temperatura successivamente viene analizzato sia macroscopicamente che al microscopio. Si valuta: Macroscopicamente: volume (2-5 ml), liquefazione (il liquido va incontro a coagulazione appena emesso e fluidifica dopo 30-60 min), viscosità (un aumento della viscosità interferisce con la motilità), colore (tra il bianco opaco ed il giallo), odore (in genere sui generis), pH (7.2 – 8.2). Microscopicamente: numero (è difficile da valutare ma si può considerare normale un valore uguale o superiore a 20 milioni/ml), motilità (dopo 2 ore si considera normale che il 20% abbia una motilità rettilinea progressiva) valutazione morfologica (testa ovale, segmento intermedio ed una coda). Riproduzione assistita In base a quanto stabilito dall’OMS, dal liquido seminale possiamo classificare i quadri osservati in: ASPERMIA: eiaculato assente. IPOSPERMIA: volume <2ml IPERSPERMIA: volume >6ml AZOOSPERMIA: assenza di spermatozoi nell’eiaculato OLIGOSPERMIA: numero di spermatozoi inferiore a 20 milioni/ml POLISPERMIA: numero degli spermatozoi superiore a 200 milioni/ml ASTENOSPERMIA: mobilità ridotta TERATOSPERMIA: numero degli spermatozoi malformati > del 40% NECROSPERMIA: spermatozoi morti Riproduzione assistita Come secondo step dell’iter diagnostico è possibile effettuare: Spermiocoltura con conta delle colonie e antibiogramma Ricerca degli spermatozoi nelle urine dopo eiaculazione Test di capacitazione Dosaggi ormonali Analisi genetica Biochimica seminale Studio immunologico Ecografia ed Ecocolor doppler Biopsia testicolare Su pazienti altamente selezionati è possibile in centri ad alta specializzazione eseguire indagini più sofisticate: Studio dell’integrità cromatinica spermatica Studio dei radicali liberi nel liquido spermatico Studio computerizzato della cinetica nemaspermatica Microscopia elettronica Riproduzione assistita SCELTA PER LA RIPRODUZIONE ASSISTITA Approssimativamente la metà delle coppie che iniziano un percorso diagnostico per sterilità giunge ad un programma di procreazione medicalmente assistita. In ogni tecnica di fecondazione assistita è necessaria un’ adeguata preparazione del liquido seminale ed una stimolazione ovarica a cui consegue, nelle tecniche più complesse, un pick- up ovocitario. Riproduzione assistita METODICHE di Inseminazione intracervicale 1° livello Inseminazione intrauterina Inseminazione intraperitoneale METODICHE di FIVET fecondazione in vitro con trasferimento degli embrioni 2° livello GIFT trasferimento intratubarico METODICHE di PZD dissezione parziale della zona pellucida 3° livello SUZI iniezione subzonale degli spermatozoi ICSI iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo Grazie per l’attenzione