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Diapositiva 1

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Diapositiva 1
MARKERS TUMORALI
Un marker tumorale dovrebbe:
Consentire di individuare una neoplasia in fase iniziale
essere idoneo per uno screening di massa nella popolazione generale o nella
popolazione esposta ad alto rischio di sviluppo
essere utile non solo per la diagnosi ma anche per la stadiazione della
neoplasia
permettere di seguire gli effetti di un intervento terapeutico grazie ad una
correlazione fra il suo livello nei liquidi biologici e decorso della malattia
Facilitare la formulazione della prognosi
Si possono riconoscere
Genetici
Circolanti
Marcatori
di membrana
Citoplasmatici
Marker tumorale ideale
dovrebbe:
Avere alta sensibilità (non fornire falsi negativi)
Avere alta specificità (minimo numero di falsi positivi)
Trovarsi in quantità sufficiente per essere determinato
nei fluidi biologici
Concentrazione correlata con la massa tumorale
Selettivo per un determinato tipo di tumore
Valori falsamente positivi
dei markers
Possono essere dovuti a cause non
neoplastiche diverse, tra le quali:
 La presenza di patologie benigne acute
o croniche di tipo reattivo-infiammatorio
a carico dell'organo sospettato di
tumore
 Abitudini di vita (fumo o alcool)
 Sport estremi
 Manovre diagnostiche
 Interventi chirurgici.
Valori falsamente negativi dei
maker
 Possono essere dovuti a:
un tumore molto piccolo
un tumore molto grosso, ma poco
vascolarizzato
prevalenza nel tumore di cellule
che non rilasciano il marcatore.
Classificazione
Antigeni oncofetali
Antigeni associati a tumori
Ormoni secreti da tessuti tumorali
Proteine secrete da tessuti
tumorali
Enzimi secreti da tessuti tumorali
Marcatori tumorali nelle urine
CLASSIFICAZIONE SECONDO LA
SPECIFICITA’ TISSUTALE
• Markers con elevata specificità d’organo:
MARKER
ORGANO
TG
TIROIDE
PSA
PROSTATA
HCG
SINCIZIOTROFOBLASTO
• Markers correlati quantitativamente con un
dato tipo istologico
MARKER
TIPO ISTOLOGICO
SCC
TPA
TPS
Carcinomi di tipo squamoso
CEA
CA19.9
CA15.3
MCA
CA50
CA195
Adenocarcinomi
Antigene carcinoembrionale
Cancer Antigen…..
Mucinous-like cancer antigen
Tissue polypeptid antigen
Frammento 21-1 della citocheratina 19
Tissue polypeptide specific antigen
alfafetoproteina
tireoglobulina
Carcinoma a cellule squamose
Fosfatasi acida prostatica
Prostatic specific antigen
Enolasi neurone specifica
Human Chorionic Gonadotropin
Marker del carcinoma della
prostata
PSA < 4 ng/ml
Soggetti normali
PSA 4 – 10 ng/ml Ipertrofia
prostatica
PSA > 10 ng/ml
Tumore prostata
•
PSA ( Antigene Prostatico
Specifico)
E’ un marcatore specifico della
prostata ma non del tumore
prostatico in quanto può elevarsi
anche in caso di ipertrofia
prostatica benigna.
Il dosaggio del PSA è utile per la
diagnosi di tumore prostatico, in
associazione con l’esplorazione
rettale e l’ecografia.
Il PSA nel siero può essere legato o in forma
libera (FPSA libero), e la somma delle due forme
costituisce il PSA totale (TPSA).
Il dosaggio del PSA è molto utile per il rilievo di
ripresa di malattia e per controllare l’andamento
della terapia.
Markers del carcinoma della
mammella
Antigene 15-3 (CA 15-3): associato a tumore mammario avanzato.
Dosaggi ripetuti nel tempo sono utili per il riconoscimento precoce di ripresa di
malattia e di risposta al trattamento.
Valori falsamente positivi possono essere causati da patologie reumatiche. Lievi
incrementi anche in tumori benigni mammella.
MCA: in grado di predire la ripresa di malattia con anticipo diagnostico rispetto al
riscontro clinico o strumentale. Questo si verifica nella maggior parte delle pazienti
che sviluppano metastasi viscerali, mentre nel caso delle recidive loco-regionali il
marcatore si positivizza solo in un numero più limitato di pazienti (circa il 25-30%).
TPA: aspecifico, ritrovato anche in altre neoplasie e stadi flogistici acuti o patologie
benigne di tratto gastroenterico e fegato.
TPS: insieme al TPA ed il Cyfra 21.1 sono tra le citocheratine più utilizzate come
marcatori oncologici. La concentrazione di queste sostanze nel sangue è
proporzionale alla massa del tumore e alla sua aggressività.
Idrossiprolina urinaria e Osteocalcina plasmatica:
sono marcatori di metabolismo osseo
Tumori del polmone
Enolasi neurone specifica (NSE): usato come marcatore del tumore polmonare a
piccole cellule e dei tumori neuroendocrini.
Può essere richiesto come ausilio diagnostico, ma è particolarmente utile per valutare la
risposta alla terapia.
Frammento 21-1 della citocheratina 19 (Cyfra 21-1): è usato come marcatore di
diversi tipi di tumore polmonare e il suo valore nel sangue è proporzionale alla massa
del tumore e alla sua aggressività.
Valori oltre la norma possono essere dovuti a cause non neoplastiche, come alcune
patologie benigne polmonari associate a infezione acuta.
CEA(Antigene carcinoembrionale): Il suo dosaggio si è rivelato utile soprattutto
nel controllo della malattia dopo l’intervento chirurgico per la ricerca di riprese a
distanza e per il monitoraggio della risposta ai trattamenti. False positività del CEA test
possono essere dovute ad abitudini voluttuarie (forti fumatori), alla presenza di malattie
croniche intestinali (poliposi e diverticoliti) od epatiche, alla presenza di infiammazioni
o infezioni.
Tumore della
tiroide
TG (Tireoglobulina)
E' un importante marcatore delle neoplasie tiroidee. Quando ai
pazienti è stata asportata la ghiandola, elevati livelli di
tireoglobulina indicano la ripresa della malattia. La tireoglobulina,
infatti, è una proteina che viene prodotta esclusivamente dal tessuto
tiroideo. Se la ghiandola tiroidea non è stata asportata, il dosaggio
del marcatore è necessario per monitorare l’andamento della
malattia durante e dopo la cura.
CT (Calcitonina)
La CT è un indicatore del tumore midollare della tiroide: il suo
dosaggio dopo stimolo viene utilizzato anche per la diagnosi della
forma familiare di questa malattia. Dopo la diagnosi, il dosaggio
della calcitonina rappresenta uno strumento accurato a disposizione
del clinico per la valutazione della risposta alla cura e nel
monitoraggio dell’andamento della malattia.
Carcinoma Ovarico
CA 125 (Marcatore Mucinico)
E' un marcatore mucinico molto sensibile e relativamente
specifico per il carcinoma ovarico. Nelle pazienti con
masse ovariche di incerto significato può servire come
orientamento diagnostico. E' usato con successo nella
valutazione delle risposte ai trattamenti chirurgici o
chemioterapici: per alcuni oncologi avrebbe anche un
significato prognostico, cioè utile a prevedere l’andamento
futuro della malattia.
Anche questo marcatore può dare falsi positivi: accade in
presenza di endometriosi e di infiammazioni peritoneali.
TAG-72: la sua presenza in t. normali è scarsissima. Non
ha specificità di tessuto, quindi poco utile.
Carcinoma del Colon-retto
CEA (Antigene Carcinoembrionale)
E' il marcatore più noto e più utilizzato nella clinica dei tumori
del tratto intestinale, in particolare per quelli del colon-retto.
Dosaggio utile soprattutto nel controllo della malattia dopo
l’intervento chirurgico per la ricerca di riprese a distanza e per il
monitoraggio della risposta ai trattamenti. Il CEA-test può
essere impiegato anche per il monitoraggio delle neoplasie
polmonari. False positività del CEA test possono essere dovute
ad abitudini voluttuarie (forti fumatori), alla presenza di malattie
croniche intestinali (poliposi e diverticoliti) od epatiche, alla
presenza di infiammazioni o infezioni. Con risultati accettabili il
CEA è stato usato, soprattutto nel passato, anche per i tumori
della mammella.
Carcinoma del Pancreas
Antigene carboidrato 19-9 (CA 19-9)o GICA: rappresenta il
marcatore più utile per il tumore pancreatico (specifico fino al
98% dei casi), ma può essere usato anche per tumori del colonretto in associazione con il CEA, delle vie biliari e dello
stomaco.
Il dosaggio del CA 19-9 è raccomandato in fase di valutazione
della estensione del tumore e di monitoraggio post-operatorio.
Valori molto elevati si possono osservare in presenza di valori
alti di bilirubina.
CA 50: ha una specificità che può arrivare fino al 79% dei
casi.
Carcinoma del Fegato
α- 1 Fetoproteina (AFP): come molti altri marcatori oncologici viene
prodotta anche in condizioni di assoluta normalità. Presente nel siero
materno a partire dalla 4°-5° settimana di gravidanza in quanto indica
nel feto, probabilmente, il corrispondente dell’albumina fetale. E’
stata dimostrata una buona correlazione tra alfafetoproteina e tumori
del fegato. In questa patologia l’AFP viene utilizzato nella fase della
diagnosi (in associazione con esami strumentali), in quella del
monitoraggio delle cure e per una valutazione prognostica. L'AFP è
anche un marcatore di alcuni tumori del testicolo e dell’ovaio: in
queste patologie ha grande importanza clinica, essendo indispensabile
sia per la stadiazione del tumore sia per valutare l'effetto delle cure.
Altri indicatori di progressione neoplastica
 hCG: L’innalzamento dei suoi livelli indica l’inizio della gravidanza. L’HCG è un
marcatore dei tumori germinali dell'ovaio e del testicolo. Viene dosata in
associazione con AFP. Marcatore fondamentale per la diagnosi e il monitoraggio del
coriocarcinoma.
 Ferritina: presente in corso di leucemie acute e linfomi di Hodgkin. Carcinomi
polmonari, del colon, epatici, della prostata ma anche in emotrasfusione, terapia
marziale recente, epatopatia acuta e cronica.
 β2microglobulina
Essa è la catena leggera degli antigeni di istocompatibilità.È il test più sensibile per
individuare le metastasi del SNC. Aumenta nei linfomi, nel mieloma multiplo, nella
leucemia linfatica e monocitica, nelle malattie auto-immuni.
Enzimi ubiquitari
Sono enzimi interessanti il metabolismo dei carboidrati.
 Fosfoesosoisomerasi (PHI)
 Lattatodeidrogenasi
 Aldolasi
 Isocitratodeidrogenasi
 Malatodeidrogenasi
L’aumento di questi enzimi si verifica in vari casi di
neoplasia ma solo nelle forme avanzate per cui il loro
significato clinico è assai modesto
Enzimi specifici
 AST, ALT, γ-GT, Fosfatasi alcalina, 5’-nucleotidasi sono
enzimi epatici i cui livelli nel siero aumentano nei portatori di
carcinoma epatico primitivo o secondario, pancreopatie,
leucemie
 Fosfatasi acida prostatica aumenta nei pazienti affetti da
carcinoma metastatizzato della prostata.
 CK-BB è aumentato nel siero di pazienti affetti da carcinoma
della prostata. Può essere evidenziato anche in pazienti affetti
da altre forme di neoplasie quali gastrica, polmonare,
mammaria.
 Fosfatasi alcalina aumenta nel siero di pazienti con metastasi
ossee.
Marcatori tumorali nelle urine
 Idrossiprolina deriva dal catabolismo del collagene.
Aumenta in casi di metastasi ossee di carcinomi mammari o
prostatici.
 Poliammine con attività di regolazione sulla crescita
cellulare e nella biosintesi degli acidi nucleici. Il loro
aumento si ha in varie forme di neoplasie ma anche in
processi infiammatori. Sono poco specifiche.
 Acido idrossindolacetico (5-HIAA) sintetizzato dalle
cellule argentiffine dell’intestino. Aumenta nei tumori
carcinoidi e nella terapia con alcuni farmaci o alimenti
 Catecolamine aumentano nel 90 % dei pazienti affetti da
feocromocitoma con manifestazione di ipertensione e nel
70 % dei neuroblastomi
 Pseudouridina è un prodotto terminale della degradazione
enzimatica del tRNA. Aumenta negli adenocarcinomi, nei
carcinomi, nei linfomi, nelle leucemie
Associazione marcatore-neoplasia
Neoplasia mammaria: CEA, fosfatasi alcalina,
γ-GT, CA 15-3.
Neoplasia prostatica: PSA
Neoplasia dell’ovaio: CA 125
Neoplasia del colon-retto: CEA
Neoplasia del pancreas: CA 19-9 o GICA
Neoplasia polmonare: CEA, PAG, calcitonina.
Neoplasia epatica: CEA, α-fetoproteina, γ-GT.
Neoplasia tiroidea: CEA, calcitonina
Markers tumorali in patologie non
neoplastiche
Condizione morbosa
Marcatore tumorale
Ittero
AFP, HCG, MCA, Ca125,
TPA, TG
Ca125
Malattie respiratorie
croniche
Insuff. Renale cronica
PSA
Malattie reumatiche
CEA, TPA, TG
Insuff. Cardiaca Cong.
Ca125
Diabete
CEA, TPA, Ferritina
Kit ELISA
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