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L`educazione interculturale in Friuli Venezia Giulia

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L`educazione interculturale in Friuli Venezia Giulia
L’ORIENTAMENTO NEL CONTESTO INTERCULTURALE
SEMINARIO
9 ottobre 2003 - Monfalcone
Educazione interculturale e presupposti
strutturali e di rete del progetto SAM
Dott.sse D.CELLIE e L.ZOCCHI
OBIETTIVO DEL LABORATORIO
individuare soggetti, ruoli, competenze professionali sul
territorio per attuare percorsi di sviluppo del concetto di
“identità interculturale”
Aspetti
istituzionali,
organizzativi e
strutturali
le reti
Aspetti formativi,
educativi, didattici
e di orientamento
la
progettazione
integrata
LE RETI
QUALI POSSIBILI ACCORDI DI RETE SUL
TERRITORIO?


Quali soggetti istituzionali
Con quale:
ruolo
funzione
specificità professionale
risorse
impegno
La rete interistituzionale
del progetto S.A.M.
Direzione
Generale
Regionale
convenzione
Servizio SAI
Regione FVG
Provincia
di Udine
Accordo di rete SAM
Comuni
con
L.285/97
Istituzioni scolastiche
della Regione
Fondo
Sociale
Europeo
Associazioni
La rete S.A.M. nel Friuli Venezia Giulia
Direzione G. MIUR – Servizio A.Immigrazione
Gruppo tecnico di Coordinamento
Comitato di valutazione
EDA
S.Giovanni
EDA via
Petrarca
Trieste
IC Marco Polo
Sito Direzione Gen.
Regionale
Udine
I Circolo
II Circolo
Friuli Venezia Giulia
IV Circolo
Gorizia
Pordenone
IC Giacich
I Circolo
SMS Ascoli
Dir.Did. Sacile
Il percorso di valutazione nella rete
interistituzionale
Direzione
Generale
Regionale
FVG - MIUR
protocollo d’intesa
GRUPPO TECNICO DI
COORDINAMENTO
2 ref. Dir.Reg.+2 ref. SAI+10
ref. (1 per Ist.Scol. Rete)
Presieduto
da Dir.Gen.
Accordo di rete SAM
Servizio SAI
Regione FVG
COMITATO DI
VALUTAZIONE
2 ref. SAI + 2 ref. Dir.Reg.
Presieduto
da Dir.SAI
 Presidente della rete
 Organo collegiale di controllo:
Associazioni
2 D.S.+2 ref. Dir. Reg. + 2 ref. SAI
Compiti e funzioni dei soggetti istituzionali
DIREZIONE
REGIONALE FVG MIUR:
Convoca e presiede il Gruppo tecnico di coordinamento
Coordina la gestione amministrativa
Stipula accordi con le istituzioni scolastiche
Partecipa attivamente al monitoraggio del progetto
SAI - FVG
Convoca e presiede il Comitato di valutazione
Attua la supervisione del progetto
Predispone strumenti, procedure e risorse per l’estensione del
progetto
RETE SAM
Attraverso l’organo collegiale di controllo presieduto dal suo Presidente:
delibera in merito alla gestione amministrativa
coordina le azioni di progettazione, realizzazione e valutazione
delle 10 istituzioni scolastiche
documenta i percorsi svolti
1)
1
2)
3)
NUOVA ARTICOLAZIONE DELLA RETE
In base alla valutazione del percorso effettuato dalle scuole aderenti
alla rete nel corrente anno scolastico si propone una ridefinizione
organizzativa della rete ed una riprogettazione complessiva del
percorso:
creazione di un gruppo di scuole polo che fungano da centro
servizi per le altre scuole del progetto SAM: I.C. Giacich di
Monfalcone, IV Circolo Didattico di Udine, II Circolo Didattico di
Trieste
bis) le stesso scuole fungono da punto di riferimento anche per altre
istituzioni scolastiche nel territorio, rispetto a documentazione,
procedure, materiali di valutazione degli alunni stranieri, informazioni
circa enti ed associazioni operanti nel territorio, …
i CTP (I.C. S.Giovanni di Trieste e S.M.S. Via Petrarca di Udine)
offrono un servizio di consulenza alle scuole della rete, relativamente
alla certificazione delle competenze linguistiche degli alunni
stranieri,
Individuazione delle altre scuole della rete
LA PROGETTAZIONE INTEGRATA








Quali linee progettuali
Quali modelli teorici di riferimento
Quali contributi specifici
Quali:
aree d’intervento
ambiti
contenuti
Quali risorse
Quali tempi
Quali spazi
…………..
Sviluppare il concetto di identità di ciascuno
Il contesto mondiale, con la sua internazionalizzazione dei rapporti e del mercato
del lavoro
il villaggio globale, che risulta essere sempre più una realtà con cui quotidianamente
ci confrontiamo
Il contesto globalizzato nel quale viviamo che crea un senso di contrapposizione fra
cultura locale e cultura globale
comporta che il cittadino, alla cui formazione la scuola lavora, sia da vedere
come cittadino che si deve confrontare con il mondo.
Pertanto è necessario:
sviluppare competenze di comunicazione e capacità di collaborazione che sappiano
confrontarsi con le diversità culturali.
formare uomini e donne che sappiano porsi in relazione con l’altro presuppone non solo
capacità comunicative, bensì anche conoscenze.
Si tratta di riconoscere il valore di ogni persona nella sua individualità e nella
sua appartenenza culturale, stimolando la realizzazione della
propria identità in relazione con gli altri
Diviene prioritario quindi offrire ai giovani in formazione:
 occasioni di confronto e scambio fra persone portarici di culture
diverse per dare la possibilità di sviluppare la propria identità
 competenze e conoscenze per poter apprezzare gli apporti di altre
culture al patrimonio dell’umanità.
L’educazione interculturale nella progettualità della scuola
Esistono molte iniziative che prevedono all’interno delle offerte formative delle scuole
attività legate all’intercultura. Ancora troppo spesso tali iniziative si collocano come
un’aggiunta, uno dei tanti progetti che le scuole propongono.
Fra le caratteristiche di tali progetti, meritano di essere tuttavia presi in considerazione
alcuni spunti:
l’utilizzo di linguaggi non (solo) verbali: teatro, cinema, musica...
l’attenzione a tematiche che creano l’occasione di prendere in considerazione
più culture: il Mediterraneo, le religioni, gli alfabeti...
l’uso di testi che si ritrovano in più culture: la fiaba, le conte, i miti sull’origine
del mondo...
Il riferimento alla vita quotidiana: il cibo, il gioco…
attività più specificamente rivolte a comprendere le motivazioni dei fenomeni
migratori: l'educazione alla pace, l'educazione allo sviluppo, i diritti umani...
IL CURRICOLO INTERCULTURALE
L’educazione interculturale non può risolversi in progetti
isolati, bensì deve costituire lo sfondo integratore del piano
dell’offerta formativa, caratterizzando in questo senso anche i
curricoli scolastici, che dovrebbero pertanto affrontare tali
aspetti con proposte credibili
Si tratta di compiere precise scelte di contenuti e metodi .
4 approcci: (G.Favaro):
 fare educazione interculturale grazie ad un evento estemporaneo
 approccio aggiuntivo
 fare educazione interculturale ancorandosi ad una materia “ospitante”
 approccio diffuso:il curricolo in generale viene rivisto, togliendo elementi di
etnocentrismo, aggiungendo elementi di conoscenza degli altri mondi e delle altre
culture – lavorando sul piano cognitivo ma anche su quello affettivo e psicologico
Il curricolo interculturale
Letteratura
Il canone letterario scolastico prevede lo studio di alcuni testi definiti“classici”.
La scelta di autori, opere e generi letterari è, di fatto, il frutto di scelte culturali e
politiche.
Si tratta non di cancellare opere che costituiscono punti di riferimento della nostra
letteratura, ma ricollocarli in un contesto storico, esplicitando i criteri in base ai
quali sono stati scelti, riconoscendo l'influenza di altre letterature.
Allora si potrà ridare visibilità ad autori e letterature poco considerate:
alle minoranze linguistiche, alle letterature dialettali, alle produzioni delle
colonie o ex colonie, alle autrici donne, alla cultura giovanile e dei media.
per far scoprire quanto in questi testi c’è di significativo dal punto di vista
psicologico, sociale, morale, conoscitivo…da analizzare anche alla luce delle
istanze di senso che i giovani si pongono.
La proposta dovrebbe completarsi con elementi di storia comparata della
letteratura.
Il curricolo interculturale
Matematica
In ambito matematico si possono considerare gli apporti che diverse culture hanno
dato alle conoscenze matematiche
Possono essere occasione di studio in chiave interculturale:
•i disegni geometrici che ritroviamo in opere d’arte di tutte le civiltà,
considerando la geometria anche nel suo utilizzo pratico ed artistico,
• il numero considerato come simbolo,
• i sistemi di numerazione nelle diverse culture e in basi diverse (decimale,
binario, con base 20…),
• le unità di misura utilizzate da popoli diversi,
• la misurazione del tempo e l’uso di calendari diversi.
Il curricolo interculturale
Storia
L’insegnamento della storia potrebbe essere affrontato:
• con uno sguardo più attento alla contemporaneità che alla successione dei fatti,
• con attenzione ad una pluralità di spazi mondiali,
• con un obiettivo prioritario: la comprensione di forme di società
• facendo attenzione ad impadronirsi di uno schema di descrizione delle diverse
organizzazioni sociali (per formalizzare modelli, stabilire comparazioni)
• per investigare relazioni di contemporaneità
• collegando le conoscenze sia temporalmente che spazialmente.
si rende necessaria una scelta di contenuti minimi
Il curricolo interculturale
Lingua 2
L’insegnamento di una lingua straniera viene spesso ricondotta a uno studio
solamente linguistico.
Si perdono così le occasioni per aumentare le possibilità di ampliamento del
vocabolario e di concetti connessi a specifiche discipline
Pertanto, come avviene in alcune realtà, anche della nostra
regione, l’insegnamento delle discipline in lingua straniera
diviene un passaggio fondamentale per offrire ai giovani
l’occasione di apprendere non solo una lingua ma un sistema
concettuale e quindi anche culturale diverso, seppur simile,
al nostro
Il curricolo interculturale – bibliografia
Ulf Hannerz, La diversità culturale, IL MULINO, 2000
Gastone Tassinari (a cura di) Lineamenti di didattica interculturale, CARROCCI, 2002
Collana CEM Quaderni dell’interculturalità, EMI, 2000
Ahmed Djebbar, Storia della scienza araba, R. CORTINA ed., 2002
Franca Pinto Minerva, La diversità culturale, IL MULINO, 2000
AA.VV., La terra abitata dagli uomini, PROGEDIT, 2000
Duccio Demetrio (a cura di), Nel tempo della pluralità, LA NUOVA ITALIA, 1997
Il curricolo interculturale – WEBliografia (minima)
www.educare.it/Frontiere/intercultura
www.manitese.it/cres
www.www.educational.rai.it/corsiformazione/intercultura/corso
http://www.provvstudi.vi.it/intercultura/archive.htm
Ulteriori informazioni
sul sito web della Direzione Generale
Regionale del Friuli Venezia Giulia:
http://www.scuola.fvg.it
(vedi voce intercultura)
Responsabili del progetto S.A.M. per l’U.S.R. Friuli Venezia Giulia:
Dott.ssa Daniela Cellie – [email protected]
Dott.ssa Leda Zocchi – [email protected]
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