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File - Antonio Fasolino
QUALE DIABETE IN ETA’ PEDIATRICA ? F. Prisco Dipartimento di Pediatria Seconda Università - Napoli Centro Regionale di Diabetologia Pediatrica “G.Stoppoloni” Nocera, settembre 2009 IDDM NIDDM Dopo le nuove acquisizioni sulla Insulin Dependent Diabetes Mellitus Non Insulin Dependent Diabetes Mellitus patogenesi non è più possibile classificare il diabete in base al tipo di trattamento Diabete tipo Inecessario o all’età Diabete tipo II = Diabete del bambino = Diabete dell’adulto IDDM Insulin Dependent Diabetes Mellitus = Diabete Tipo tipo I1 Diabete del bambino NIDDM Non Insulin Dependent Diabetes Mellitus = I. Type 1 Diabetes A. Immune mediated Diabete tipo II Diabete Tipo 2 Type 2 Diabetes II. III. Other specific types A. Genetic defects of b-cell function B. Genetic defects in insulin action C. Etc Diabete dell’adulto Report of the Expert Committee on the Diagnosis and Classification of Diabetes Mellitus Diabetes Care 26:S5-S20, 2003 DIABETE MELLITO Autoimmune Non autoimmune ( a tutte le età) ( a tutte le età) + - Markers del diabete autoimmune ICA, GAD, IA2, IAA ADA Expert Committee Diabetes Care - Suppl 1- 2003 DIABETE MELLITO Autoimmune ( a tutte le età) Non autoimmune ( a tutte le età) Tipo 1 o IDDM ( nel bambino e nel giovane adulto) LADA ( Latent Autoimmune Diabetes of the Adult) ADA Expert Committee Diabetes Care - Suppl 1- 2003 DIABETE MELLITO Autoimmune ( a tutte le età) Tipo 1 o IDDM ( nel bambino e nel giovane adulto) LADA ( Latent Autoimmune Diabetes of the Adult) Non autoimmune ( a tutte le età) MODY ( forme monogeniche a trasmissione autosomico-dominante ed elevata penetranza) Tipo 2 ( resistenza periferica all’azione dell’insulina ed obesità) Diabete mitocondriale Diabete neonatale ADA Expert Committee Diabetes Care - Suppl 1- 2003 DIABETE MELLITO Non autoimmune ( a tutte le età) MODY ( forme monogeniche a trasmissione autosomico-dominante ed elevata penetranza) Tipo 2 ( resistenza periferica all’azione dell’insulina ed obesità) Diabete mitocondriale Diabete neonatale ADA Expert Committee Diabetes Care - Suppl 1- 2003 MODY Maturity Onset Diabetes of the Young Forme monogeniche Deficit di secrezione di insulina Un gene per ogni forma conosciuta Trasmissione autosomico dominante Elevata penetranza Differente gravita’ del fenotipo Dal deficit secretivo rilevabile solo con indagini di laboratorio alla insulino-dipendenze MODY1 MODY2 MODY3 MODY4 MODY5 MODY6 MODY X ? MODY Maturity Onset Diabetes of the Young Deficit di Glucochinasi Locus: 7p Alterata taratura del “sensore” della glicemia Produzione di insulina possibile ma a livelli più alti di glicemia Glicemia basale spesso normale OGTT spesso normale MODY2 CARICO ORALE DI GLUCOSIO IN PAZIENTI CON MODY2 220 Glicemia (mg/dl) 200 Area “ patologica” dell’OGTT 180 160 140 120 100 80 Tempo 0' 120' Prisco F. et al, , unpublished Famiglia Sa. Iperglicemia. Nato il 18-3-62 23 a. * * alla nascita * Peso superiore 4000 g. Fabiola, nata il 22-1-89 Diagnosi all’età di 4 anni durante esami di routine (Range 103-122 mg/dl) Giuseppe, nato il 9-11-94 Diagnosi all’età di 2 anni durante esami di routine (Range 108-116 mg/dl) 1/2 Famiglia Sa. MODY2 Mutazione accertata Iperglicemia. Non testati Nato il 18-3-62 23 a. * * alla nascita * Peso superiore 4000 g. Fabiola, nata il 22-1-89 Diagnosi all’età di 4 anni durante esami di routine (Range 103-122 mg/dl) Giuseppe, nato il 9-11-94 Diagnosi all’età di 2 anni durante esami di routine (Range 108-116 mg/dl) 2/2 MODY Maturity Onset Diabetes of the Young GENE locus HNF - 1a 12q MODY3 • • • CARATTERISTICHE CLINICHE E DI DECORSO DEL MODY3 Fenotipo molto più grave del MODY2 Complicanze microvascolari Possibile diagnosi errata di Tipo 1 • • TERAPIA Insulina o sulfaniluree a basso dosaggio *HNF = Hepatic Nuclear Factor MODY Maturity Onset Diabetes of the Young GENE locus HNF - 1b 17-cen q21.3 MODY5 Cisti renali • Visibili talvolta allo scanning pre-natale • Funzione renale variabile (da lieve compromissione ad insufficienza renale grave) • Differenti forme istologiche Diabete • Ipo-atrofia pancreatica • Diagnosi 10 – 47 a., spesso in trattamento insulinico • Anomalie extra-pancreatiche ( malformazioni epato HNF = Hepatic Nuclear Factor biliari, delle vie urinarie e dei genitali interni * Bellannè-Chantelot C et al, Ann Intern Med 140,510, 2004 Il sospetto clinico di MODY deriva, per tutte le forme, dal riscontro di trasmissione autosomico-dominante ad elevata penetranza ! IMPORTANZA DELL’ANAMNESI ! DIABETE MELLITO Non autoimmune ( a tutte le età) MODY ( forme monogeniche a trasmissione autosomico-dominante ed elevata penetranza) Tipo 2 ( resistenza periferica all’azione dell’insulina ed obesità) Diabete mitocondriale Diabete neonatale ADA Expert Committee Diabetes Care - Suppl 1- 2003 SINDROME METABOLICA Aggregazione di fattori metabolici di rischio Ipertensione Basso rapporto HDL/LDL Ipertrigliceridemia Obesità a prevalenza addominale Resistenza periferica all’insulina Iperinsulinismo compensatorio Patologia ischemica cardiovascolare Diabete tipo 2 Avogaro P, Acta Diabetol Lat 4,36,1967 Reaven G, Diabetes 37, 1595, 1988 Diabete Mellito Tipo 2 Forma di diabete caratterizzata da deficit relativo di insulina conseguente a resistenza periferica all’azione dell’ormone Report of the Expert Committee on the Diagnosis and Classification of Diabetes Mellitus Diabetes Care 26:S5-S20, 2003 Diabete Mellito Tipo 2 Il pattern clinico della Sindrome Metabolica si rende progressivamente evidente nel corso dell’età pediatricoadolescenziale The Bogalusa Hearth Study Srinivasan SR, Metabolism, 62, 443, 2003 Età prepubere Adolescenza DEFINIZIONI PARAMETRI Calcolata secondo gli standards etnici Lipidi Valori da considerarsi comunque patologici se ottenuti mediante terapia farmacologica Valore patologico della glicemia superiore a 100 mg/dl ( e non 110) P.A. Glicemia Diabetic Medicine, 23,469,2006 Circonferenza addominale F >80 cm M >94 cm Insulino-resistenza Peso IDF ( International Diabetes Federation) + almeno 2 dei seguenti criteri Trigliceridi > 150 mg/dl HDL Col <40 mg/dl M HDL Col <50 mg/dl F P.A >130/85 mm Hg ADA Clinical Practice Recommendations Diabetes Care 27:S5-S10, 2004 Glicemia >100 mg/dl DEFINIZIONE DELLA SINDROME METABOLICA +2 degli altri parametri IN ETA’ PEDIATRICA Età Circ. Add 6- <10 ≥ 90° centile 10- <16 ≥ 90° cent. o al cut-off adulto >16 M ≥ 94 cm F ≥ 80 cm ( Europidi) Trigliceridi Glicemia a digiuno HDL Col PA ≥ 150 mg/dl < 40 mg/dl Sis ≥ 130mmHg o Diast ≥85mmHg > 100 mg/dl ≥ 150 mg/dl M < 40 mg/dl F < 50 mg/dl Sis ≥ 130mmHg o Diast ≥85mmHg > 100 mg/dl The metabolic syndrome in children and adolescents – an IDF consensus report Zimmet P et al, Pediatric Diabetes 2007; 8; 299-306 PREVALENZA DELLA SINDROME METABOLICA IN ETA’ PEDIATRICA Chen et al, Am J Epidemiol 1999,150,667 Raikatari et al Diabetologia, 1995,38,1042 Cruz et al JCEM 2004,89,108 Popolazione n = 3631 bianchi n = 2127 negri n=1865 Finlandesi n=126 IspanoAmericani BMI > 97° cent. Età a. 5-17 6-18 8-13 Prevalenza 4% bianchi 3% negri 4% 30% Cook et al Arch Pediatr Adolesc Med 2003,157,821 n = 646 bianchi n = 824 negri n = 846 ispano- americani 12-19 Totale 4.2% BMI > 97°cent. 28.7% SEGNALI DI ALLARME PER SINDROME METABOLICA ANAMNESI FAMILIARE Diabete tipo 2 Patologie cardiovascolari ( < 55 a. per uomini, <65a.femmine) Dislipidemie BMI > 85° centile: rischio di sovrappeso > 95° centile :obesità Circ. Addominale P.A. > 90° centile Colesterolo totale > 170 mg/dl :borderline > 200 mg/dl elevato Trigliceridi > 150 mg/dl LDL - Col > 110 mg/dl :borderline > 130 mg/dl elevato HDL - Col < 35 mg/dl HOMA R >4 > 90° centile Adattato da AHA Guidelines, Circulation, 107, 1562, 2003 Obesity and the Metabolic Syndrome in Children and Adolescents Weiss R. et al, N Engl J Med 350, 23, 2004 FOLLOW-UP (dopo 21.5 ± 10.5 mesi) 77 soggetti di cui 34 con sindrome metabolica alla prima osservazione 10 di questi non presentavano più i criteri per la sindrome metabolica BMI più basso all’inizio (2.42±0.07 vs. 2.62±0.06; P=0.06), Minore incremento ponderale (3.74±2.6 kg vs. 11.93±2.9 kg, P=0.05) Riduzione dell’insulino-rersistenza (9.68±1.14 to 7.54±0.82, P=0.07) dei 43 senza sindrome metabolica alla prima osservazione 16 la presentavano alla seconda osservazione BMI simile a quello dei 10 che erano migliorati (2.39±0.11 vs 2.42±0.07 ;P=0.86) Più marcato incremento ponderale (16.91±4.4 kg vs 3.74±2.6 kg, P=0.02) RISCHIO CARDIOVASCOLARE RESISTENZA INSULINICA RESISTENZA INSULINICA Pancreas Muscolo Utilizzazione del glucosio POSSIBILE MECCANISMO DI RESISTENZA INSULINICA INDOTTA DALL’ACCUMULO INTRACELLULARE DI LIPIDI Insulina IRS1 e IRS2 GLUT4 (Glucose Transporter 4) Glucosio Shulman GI. J Clin Invest 2000; 106(2):171–176. Griffin ME, Marcucci MJ, Cline GW, et al. Diabetes 1999; 48:1270–1274. POSSIBILE MECCANISMO DI RESISTENZA INSULINICA INDOTTA DALL’ACCUMULO INTRACELLULARE DI LIPIDI Insulina IRS1 e IRS2 Gli Acidi grassi inducono fosforilazione e inattivazione dei recettori insulinici GLUT4 (Glucose Transporter 4) Glucosio Shulman GI. J Clin Invest 2000; 106(2):171–176. Griffin ME, Marcucci MJ, Cline GW, et al. Diabetes 1999; 48:1270–1274. RESISTENZA INSULINICA Pancreas Tessuto adiposo Ostacolo alla liposintesi NEFA circolanti Muscolo Utilizzazione del glucosio RESISTENZA INSULINICA NAFLD : NonAlcoholic Fatty Liver Disease Possibili fasi evolutive Infiltrazione isolata di lipidi (steatosi) Infiammazione ( NASH, Non Alcoholic Steatohepatitis) Fibrosi Fegato Cirrosi RESISTENZA INSULINICA Pancreas NAFLD Fegato Lipogenesi Tessuto adiposo Ostacolo alla liposintesi NEFA circolanti Fattori alimentari Iperglicemia Muscolo Utilizzazione del glucosio RISCHIO CARDIOVASCOLARE OBESITA’ RESISTENZA INSULINICA RISCHIO CARDIOVASCOLARE RESISTENZA INSULINICA OBESITA’ SINDROME METABOLICA Obesita’ androide Obesita’ ginoide Obesity accelerates the progression of coronary atherosclerosis in young men. Pathobiological Determinants of Atherosclerosis McGill HC Jr et al. in Youth (PDAY) Research Group Circulation. 2002 Jun 11;105(23):2712-8. CASISTICA Reperti autoptici di soggetti di sesso maschile di età compresa fra 15 e 34 anni deceduti per cause accidentali RISULTATI L’estensione ed il grado di avanzamento delle lesioni aterosclerotiche coronariche erano maggiori in soggetti con BMI elevato e con disposizione addominale del grasso. COMMENTO Altri fattori di rischio quali livelli di colesterolo HDL e LDL , ipertensione, fumo e livelli di HbA1c risultavano statisticamente correlati alle lesioni solo per il 15% CONTRIBUTO DELL’OBESITA’ ALLA SINDROME METABOLICA TESSUTO ADIPOSO NEFA Livelli particolarmente elevati nei soggetti obesi Heptulla R, JCEM 2001,86,90 Resistenza insulinica “acquisita” o su base “genetica”? Ruan H, ,Cytokine Growth Factor Rev, 2003,14,447 1 2 3 4 Atherosclerosis -An Inflammatory Disease Ross R, N Engl J Med 340,115,1999 Numerosi studi epidemiologici hanno mostrato come la Proteina C-reattiva, valutata con metodo ad alta sensibilità (hsCRP, high sensitivity C-Reactive Protein) sia un marker prognostico indipendente da altre variabili nei confronti del rischio cardiovascolare CONTRIBUTO DELL’OBESITA’ ALLA SINDROME METABOLICA TESSUTO ADIPOSO IL-6 Prodotta per il 30% dal tessuto adiposo, soprattutto viscerale Sangue portale Effetto Pro-infiammatorio Precursore della Proteina C-Reattiva a livello epatico Stimola la produzione di fibrinogeno a livello epatico Effetto inibitorio dell’azione insulinica Compromette la ricezione del segnale insulinico a livello cellulare ( IRS1 e Glut4) Grundy SM, Endocrinol Metab Clin N Am 33 (2004) 267–282 CONTRIBUTO DELL’OBESITA’ ALLA SINDROME METABOLICA TESSUTO ADIPOSO TNF- α (non secreto in circolo, agisce con meccanismo autocrino e paracrino) Le quantità prodotte correlano con BMI, % di grasso corporeo e livelli di insulina Livelli direttamente correlati al grado di resistenza insulinica Induce release del fattore di von Willebrand Inibisce il PPAR - γ Grundy SM, Endocrinol Metab Clin N Am 33 (2004) 267–282 CONTRIBUTO DELL’OBESITA’ ALLA SINDROME METABOLICA TESSUTO ADIPOSO PAI-1 Plasma Activating Inhibitor-1 E’ il principale inibitore della fibrinolisi Concentrazioni direttamente correlate a: • Adipe viscerale • Iperinsulinemia • Ipertensione • Ipertrigliceridemia Grundy SM, Endocrinol Metab Clin N Am 33 (2004) 267–282 CONTRIBUTO DELL’OBESITA’ ALLA SINDROME METABOLICA TESSUTO ADIPOSO Adiponectina Proprietà anti - aterogeniche ( inibizione dell’adesione dei monociti alle cellule endoteliali) Espressione e secrezione attivamente inibite da IL-6 e TNF- α Effetto “sensibilizzante “ sulla risposta insulinica Concentrazioni ridotte nell’obesità e nel diabete tipo 2 Livelli bassi peggiorano la prognosi della cardiopatia ischemica Alberti KGMM et al. Diabet. Med. 23,469,2006 RESISTENZA INSULINICA Pancreas Progressivo aumento della secrezione di insulina: IPERINSULINEMIA NAFLD Fegato Lipogenesi Tessuto adiposo Ostacolo alla liposintesi NEFA circolanti Fattori alimentari Iperglicemia Iperinsulinismo Muscolo Utilizzazione del glucosio RESISTENZA INSULINICA Iperglicemia ( effetto glucotossico) Ipertrigliceridemia ( effetto lipotossico ) Fattori genetici, autoimmuni, altro?????? Pancreas RIDOTTA SECREZIONE INSULINICA DIABETE TIPO 2 NAFLD Fegato Lipogenesi Tessuto adiposo Ostacolo alla liposintesi NEFA circolanti Fattori alimentari Iperglicemia Iperinsulinismo Muscolo Utilizzazione del glucosio RISCHIO CARDIOVASCOLARE DIABETE TIPO 2 Attività pro-infiammatoria OBESITA’ Attività metabolica RESISTENZA INSULINICA PREDISPOSIZIONE GENETICA RISCHIO CARDIOVASCOLARE AMBIENTE DIABETE TIPO 2 Attività pro-infiammatoria OBESITA’ Attività metabolica RESISTENZA INSULINICA Quantitative trait loci on chromosomes 3 and 17 influence phenotypes of the metabolic syndrome Kissebah A.H. et al , PNAS , 97, 14478, 2000 Significativo linkage del locus 3q27 con: BMI Circonferenza addominale Circonferenza del bacino Peso Insulinemia Insulina/glucosio Significativo linkage del locus 17p12 con: Livelli di leptina BMI Circonferenza addominale Peso corporeo Insulinemia Insulin resistance and cardiovascular disease risk factors in children of parents with the insulin resistance (metabolic) sindrome Pankow JS et al, Diabetes Care 27, 775, 2004 CASISTICA 256 soggetti da 11 a 15 a. e 378 genitori I bambini con almeno un genitore affetto da sindrome metabolica presentano precoce esordio di obesità ed insulino-resistenza rispetto ai controlli Longitudinal changes in risk variables of insulin resistance syndrome from childhood to young adulthood in offsprings of parents with type 2 diabetes: The Bogalusa Hearth Study Srinivasan SR, Metabolism, 62,443,2003 RISULTATI I figli di genitori con Diabete tipo 2 presentano fin dall’età prepubere fattori di rischio inquadrabili nella Sindrome Metabolica. L’ evoluzione dei parametri di rischio è più veloce rispetto ai figli di genitori sani Vi è correlazione diretta fra presenza del Diabete Tipo 2 nei genitori ed obesità addominale in età prepubere Effetti della alterata produzione o funzione di TCF7L2 Riduzione della proliferazione β-cellulare Shu L et al, (2008) Diabetes 57:645–653 Riduzione della secrezione insulinica dopo arginina Lyssenko V et al, (2007) J Clin Invest 117:2155–2163 Alterata risposta al GLP1 Shu L et al, (2008) Diabetes 57:645–653 SEGNALI DI ALLARME PER SINDROME METABOLICA ANAMNESI FAMILIARE Diabete tipo 2 Patologie cardiovascolari ( < 55 a. per uomini, <65a.femmine) Dislipidemie BMI > 85° centile: rischio di sovrappeso > 95° centile :obesità Circ. Addominale P.A. > 90° centile Colesterolo totale > 170 mg/dl :borderline > 200 mg/dl elevato Trigliceridi > 150 mg/dl LDL - Col > 110 mg/dl :borderline > 130 mg/dl elevato HDL - Col < 35 mg/dl HOMA R >4 > 90° centile Adattato da AHA Guidelines, Circulation, 107, 1562, 2003 Parametri di cui approfondire il possibile uso nella predizione del rischio Cardiovascolare e/o Diabete tipo 2 Biomarkers del tessuto adiposo ( leptina,adiponectina) Livelli di NEFA Valutazione della disfunzione endoteliale Proteina C-reattiva Citochine infiammatorie Adiponectina Fattori fibrinolitici Fattori della coagulazione Alberti KGMMet al. Metabolic syndrome—a new world-wide definition. A Consensus Statement from the International Diabetes Federation Diabet. Med. 23,469,2006 CONCLUSIONI Il tentativo di identificazione della sindrome metabolica o del diabete tipo 2 in età pediatrico - adolescenziale va condotto in tutti i pazienti obesi La prevenzione dell’aterosclerosi coronarica attraverso l’identificazione precoce ed il trattamento della sindrome metabolica rappresenta un nuovo compito della pediatria DIABETE MELLITO Non autoimmune ( a tutte le età) MODY ( forme monogeniche a trasmissione autosomico-dominante ed elevata penetranza) Tipo 2 ( resistenza periferica all’azione dell’insulina ed obesità) Diabete mitocondriale Diabete neonatale ADA Expert Committee Diabetes Care - Suppl 1- 2003 FORMA PIU’ COMUNE DI DIABETE MITOCONDRIALE Mutazione del DNA mitocondriale A3243G PROBABILE MECCANISMO PATOGENETICO Diabete Ridotta secrezione di insulina per compromissione della produzione di ATP Sordità neurosensoriale Produzione di radicali liberi dell’O2 •Trasmissione diaginica Alterazione della funzione •Fenotipo a gravità variabiledei canali del K nella β-cellula •Associazione con altre patologie mitocondriali Maassen JA et al, Diabetes 53, S103, 2004 ALTRE MUTAZIONI MITOCONDRIALI ASSOCIATE A DIABETE MELLITO Mitochondrial DNA point mutation at nucleotide pair 3316 in Japanese family with heterogeneous phenotypes of diabetes . Nakano S et al, Endocrin J 1998 Early onset of diabetes mellitus associated with the mitochondrial DNA T14709C point mutation:patient report Damore ME et al, JPEM 1999 A new mitochondrial DNA mutation at 14577 T/C is probably major pathogenetic mutation for maternally inherited type 2 diabetes Tawata M et al, Diabetes 2000 Association of the T14709C mutation of mitochondrial DNA with maternally inherited diabetes mellitus and/or deafness in an Italian family. Rigoli L et al, Diabet Med 2001 Mutazioni associate al diabete ma non alla sindrome DIABETE-SORDITA’ Guillausseau PJ et al Maternally Inherited Diabetes and Deafness: A Multicenter Study Ann Intern Med 134, 721, 2001 Studio prospettico dal 1995 al 1999 40 probandi arruolati per diabete e sordità 31 identificati mediante screening familiare TOT: 71 p. con mutazione mtDNA 3243 3 con MELAS 54 con diabete 2 con IGT 12 portatori sani Gruppo esaminato Età alla diagnosi di diabete 38.8 ± 9.6 a. (range 12-67, <35 a. in 25 pazienti) Età all’epoca dello studio 50 ± 10.3 (range 31-71), durata del diabete 0-37 a. Caratteristiche del diabete : 46% insulino-dipendente ( in 7 p. dall’inizio) 41% dieta o ipo-orali Nell’ 83% dei p. parente di primo grado con diabete Nel 73% dei p. storia familiare materna di diabete 1 Guillausseau PJ et al Maternally Inherited Diabetes and Deafness: A Multicenter Study Ann Intern Med 134, 721, 2001 ALTRE PATOLOGIE ASSOCIATE Distrofia maculare nell’ 86% dei pazienti esaminati Patologia muscolare nel 43% dei pazienti Astenia muscolare dolorosa durante la deambulazione o la corsa In 8 pazienti cardiomiopatia ipertrofia ventricolare sn fibrillazione atriale in 1 p Coronaropatia in in 4 p. Arteriopatia periferica in 2 p. Patologie neuropsichiatriche in 9 pazienti 3 Nome Età ICA GAD IA2 MUTAZIONI dimostrate 1 Anna 25 neg 0,0 0,1 A3243G Celiachia diagnosticata nel corso del primo anno di vita A 17 anni e 6/12: iperglicemia soprattutto postprandiale trattata con ipoglicemizzanti orali A 19 anni giunge alla nostra osservazione: Diabete non autoimmune in paziente con celiachia Terapia con sulfaniluree Controllo metabolico mediocre : HbA1c 8,9% (vn < 7,5%) Diabete Albero genealogico di Anna C. Madre Diabete a 48 anni Terapia : ipoglicemizzanti orali Controllo metabolico : HbA1c 8,8% Esame audiometrico: riduzione per frequenze > 5000 Hz Kg 4,5 Kg 4,2 Kg 4,2 Diabete Albero genealogico di Anna C. Sorelle della madre Presunto diabete gestazionale dal momento che i tre figli erano macrosomi alla nascita Diabete diagnosticato a 60 anni In terapia con sulfaniluree Dopo 6 mesi insulina Kg 4,5 Kg 4,2 Kg 4,2 Diabete Albero genealogico di Anna C. Cugina di 23 anni che da alcuni giorni presenta astenia intensa, poliuria saltuaria, alcune iperglicemie postprandiali Kg 4,5 Kg 4,2 Kg 4,2 Diabete Albero genealogico di Anna C. Diabete diagnosticato intorno ai 40 anni Terapia: sulfaniluree per alcuni anni, poi insulina Kg 4,5 Kg 4,2 Kg 4,2 Diabete Albero genealogico di Anna C. Diabete diagnosticato intorno a 43 anni (oggi ha 96 anni) Terapia: sulfaniluree per alcuni anni, poi insulina Età 68 anni, non diabetico Sordità neurosensoriale ingravescente Kg 4,5 Kg 4,2 Kg 4,2 Diabete Albero genealogico di Anna C. Anna (Età attuale 26 anni): Controllo metabolico ottimo: HbA1c 6,5%. Terapia insulinica Audiogramma normale Kg 4,5 Kg 4,2 Kg 4,2 Diabete mitocondriale da mutazione A3243G (Diabete, sordità neurosensoriale, maculopatia) La notevole variabilità del fenotipo non consente un percorso diagnostico univoco L’ereditarietà matrilineare, associata a negatività dei markers del diabete autoimmune è comunque un segno costante DIABETE MELLITO Non autoimmune ( a tutte le età) MODY ( forme monogeniche a trasmissione autosomico-dominante ed elevata penetranza) Tipo 2 ( resistenza periferica all’azione dell’insulina ed obesità) Diabete mitocondriale Diabete neonatale ADA Expert Committee Diabetes Care - Suppl 1- 2003 In the group with diabetes onset before 180 days of age ( early onset cases): • Low birth weight was more frequent • HLA susceptibility heterodimers were less frequent • Autoimmunity markers were less frequent. These results suggest that “early onset” permanent diabetes cases (onset < 180 days) differ from later onset cases and that most of them do not have an autoimmune pathogenesis Neonatal diabetes diagnosed within the first 3 months of life is usually a single gene disorder associated with altered -cell number or function Thus, the discovery that heterozygous gain-of-function mutations in KCNJ11 cause permanent neonatal diabetes in almost half of cases is an important advance 4 SUR1 subunits Closure of KATP channels Glucose enters the beta cell by way of the GLUT2 glucose transporter 2 From: Gloyn A.L. et al, N Engl J Med 2004;350;1838 4 KIR6.2 subunits Closure of KATP channels Glucose enters the beta cell by way of the GLUT2 glucose transporter 3 From: Gloyn A.L. et al, N Engl J Med 2004;350;1838 Closure of KATP channels Glucose enters the beta cell by way of the GLUT2 glucose transporter 4 From: Gloyn A.L. et al, N Engl J Med 2004;350;1838 Extrapancreatic functions of KATP channels KATP channels are also involved in: • Glucose homeostasis by controlling GLP1 secretion from L-cells and glucose uptake in skeletal muscle. • Counter-regulatory response to glucose via effects on hypothalamic neurons. • Response to cardiac stress and ischemic preconditioning. • Regulation of vascular smooth muscle tone. • Modulation of electrical activity and transmitter release at brain synapses Seino S et al. Prog Biophys Mol Biol 81:133–176, 2003 Activating mutations in the gene encoding the Kir6.2 subunit of the beta-cell KATP channel (KCNJ11) cause monogenic diabetes Closure of KATP channels Glucose enters the beta cell by way of the GLUT2 glucose transporter 5 From: Gloyn A.L. et al, N Engl J Med 2004;350;1838 Activating Mutations in Kir6.2 and Neonatal Diabetes Clinical features of neonatal diabetes • Median age at the diagnosis :6 weeks • All patients diagnosed before 6 months of age except 4 cases in childhood or early adult life • Low birth weight • Insulin treatment needed from diagnosis • Spontaneous remission in some cases ( Transient Neonatal Diabetes) Hattersley AT et al, Diabetes 54, 2503, 2005 Activating Mutations in Kir6.2 and Neonatal Diabetes Neurological features • DEND ( Developmental delay, Epilepsy, Neonatal Diabetes) syndrome • Less severe clinical picture ( Intermediate DEND syndrome) Neonatal diabetes Muscle weakness Mild developmental delay Delay of motor milestones Late development of speech Genotype-phenotype relationships of neurological features R201 V59M ; R201C; Y330C Q52R; V59G; C166F; I296L No neurological features Intermediate DEND DEND Hattersley AT et al, Diabetes 54, 2503, 2005 Activating mutations in the KCNJ11 gene found in 7/12 italian patients with diabetes onset within 3 months after birth. All “de novo” mutations Three mutations not found before (R50P, K170R, K170N) Low birth weight as an almost constant feature with positive correlation between weight centiles and days of life at the diagnosis. Mild developmental delay in 4 patients without genotype-phenotype association The Authors suggest abandoning the acronym PNDM and starting to use the more comprehensive Permanent Diabetes Mellitus of Infancy (PDMI), linking it to the gene product (e.g.,IPF-1-PDMI, GCK-PDMI, Kir6.2-PDMI) Mutant KATP channel does not close in response to glucose metabolism and cell membrane is hyperpolarized From: Pearson ER et al, N Engl J Med 2006;355; 467 Sulfonylurea Mutant KATP channels can be closed by sulfonylureas, causing membrane depolarization Non – KATP pathways are now effective and augment insulin secretion From: Pearson ER et al, N Engl J Med 2006;355;467 APPROCCIO ALLA DIAGNOSI Età alla diagnosi delle varie forme di diabete mellito Tipo 2 Tipo 1 MODY Diabete mitocondriale 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 Età alla diagnosi A.Hattersley http://www.ex.ac.uk Età alla diagnosi delle varie forme di diabete mellito Tipo 2 Tipo 1 MODY Diabete mitocondriale 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 Età alla diagnosi A.Hattersley http://www.ex.ac.uk DIABETE O IPERGLICEMIA Markers autoimmunitari ( ICA,GAD, IA2) + Diabete autoimmune Diabete tipo 1 LADA Diabete non autoimmune CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELLE VARIE FORME DI DIABETE IN ETA’ EVOLUTIVA Familiarità TIPO 1 TIPO2 MODY - +/- + Va ricercata indipendentemente dalla gravità o dal tipo di trattamento Attenzione a segni “occulti” di familiarità ( neonati macrosomi in madri riportate “non diabetiche”) D.mitocon. +/- (madre) CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELLE VARIE FORME DI DIABETE IN ETA’ EVOLUTIVA Familiarità TIPO 1 TIPO2 MODY - +/- + Molto rara e non caratteristica • Malattie cardiovascolari • Dislipidemia • Obesità • Ipertensione • C-Peptide normale o elevato D.mitocon. +/- (madre) CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELLE VARIE FORME DI DIABETE IN ETA’ EVOLUTIVA Familiarità TIPO 1 TIPO2 MODY - +/- + D.mitocon. +/- (madre) • Caratteristica della malattia • Inesistente nelle mutazioni “de novo” • Spesso difficile ad evidenziarsi in forme a fenotipo lieve • Trasmissione diaginica • Familiarità per segni associati ( sordità, maculopatia) • Può essere di differente gravità CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELLE VARIE FORME DI DIABETE IN ETA’ EVOLUTIVA TIPO 1 TIPO2 MODY Familiarità - +/- + +/- (madre) Insulino-dipendenza + +/- +/- +/- Può essere tardiva in pazienti alla fine dell’età evolutiva o adulti D.mitocon. • Possibile presentazione in chetoacidosi • Possibile necessità transitoria o permanente di trattamento insulinico CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELLE VARIE FORME DI DIABETE IN ETA’ EVOLUTIVA TIPO 1 TIPO2 MODY D.mitocon. Familiarità - +/- + +/- (madre) Insulino-dipendenza + +/- +/- +/- Età di insorgenza <25a + +/- + +/- CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELLE VARIE FORME DI DIABETE IN ETA’ EVOLUTIVA TIPO 1 TIPO2 MODY D.mitocon. Familiarità - +/- + +/- (madre) Insulino-dipendenza + +/- +/- +/- Età di insorgenza <25a + +/- + +/- Obesità - ++++ - - Acantosi nigricans - +++ - - CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELLE VARIE FORME DI DIABETE IN ETA’ EVOLUTIVA TIPO 1 TIPO2 MODY D.mitocon. Familiarità - +/- + +/- (madre) Insulino-dipendenza + +/- +/- +/- Età di insorgenza <25a + +/- + +/- Obesità - ++++ - - Acantosi nigricans - +++ - - Ipoacusia - maculopatia - - - ++++ DIABETE • E’ una condizione sindromica con numerose possibili patogenesi • Non è classificabile in base all’età del paziente o alla terapia praticata • L’evoluzione delle conoscenze è più veloce dei tentativi di classificazione