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Diapositiva 1 - Centro Basaglia

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Diapositiva 1 - Centro Basaglia
LA SANITA’ D’INIZIATIVA E LA CASA DELLA SALUTE
Arezzo, Auditorium Ospedale S. Donato - Sabato 15 Dicembre 2012
PREVENZIONE PRIMARIA
E
SANITÀ D’INIZIATIVA
Roberto Romizi
Coordinatore Animatori di Formazione MMG ASL 8 Arezzo
1
SOMMARIO
- Perché i medici (di MG) si devono
occupare di prevenzione primaria?
- Perché una rete di MMG sentinella?
- VIS
- Centralità della formazione
- SAT MMG
- Casa della Salute
2
Perchè i medici clinici devono
occuparsi di ambiente?
3
Quanto incide
l’impatto dell’ambiente
sulla salute?
Si stima che il 24% della malattie
e il 23% delle morti
possa essere attribuito
ai fattori ambientali.
Più di un terzo delle patologie
nei bambini
è dovuto
a fattori ambientali modificabili.
Stime precedenti delle malattie
attribuibili all’ambiente,
derivate in parte
dall’opinione di esperti,
erano in generale accordo
(OMS, 1997: 23%;
Smith, Corvalan and Kjellstrom, 1999_ 25-33%).
Pruss-Ustun and C. Corvalan
WHO, May 2006
4
Oggi l’inquinamento è un fenomeno ubiquitario e capillare
e l’esposizione agli agenti epi-genotossici fisici (radiazioni
ionizzanti e non), chimici (metalli pesanti, interferenti
endocrini, pestici, diossina, ecc…), biologici (transgenici e
virus), che persistono nell’ambiente, si bioaccumulano negli
esseri umani e causano trasformazioni genomiche, va ad
interessare l’intera popolazione umana, le generazioni
future, l’intera eco/biosfera.
Inoltre riguarda non solo le patologie neoplastiche, ma
tutte le patologie cronico-degenerative (cardio-vascolari,
immuno-mediate/immuno-flogistiche, neuro-endocrine,
neuro-degenerative).
5
CAMPAGNE EDUCATIVE
Poiché un vero intervento di prevenzione primaria,
basato sulla riduzione/eliminazione dei fattori di
rischio ambientali, risulta difficile e complesso si
preferisce rivolgersi a favore di scelte relativamente
più semplici, meno impegnative, indolori, come le
campagne educative.
L’unica prevenzione primaria che viene tuttora
perseguita è quella che concerne le scelte individuali
e cioè l’alimentazione, l’esercizio fisico e il fumo.
Utili ma non sufficienti
6
Chronic Care Model
"Curare bene e spendere meno", meglio
"prevenire e curare bene e spendere ancora
meno".
Non solo prevenzione secondaria e terziaria,
anche prevenzione primaria che non è solo stili di
vita ma anche ambiente.
Il prezzo dell’ambiente pagato in salute: la nostra
salute paga il prezzo di un ambiente malato.
Degrado ambientale: danni sanitari e costi
economici.
7
I medici rappresentano per la società il punto
di riferimento per la prevenzione, diagnosi e
cura delle malattie
Missione di tutti i medici è la promozione
della salute e la prevenzione delle malattie.
Art. 5 del Codice Deontologico
(educazione alla salute e rapporti con L’AMBIENTE)
Il medico è tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale fondamentale
determinante della salute. A tal fine il medico è tenuto a promuovere una cultura civile tesa
all’utilizzo appropriato delle risorse naturali, anche allo scopo di garantire alle future generazioni la
fruizione di un ambiente vivibile. Il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione, di
tutela alla salute nei luoghi di lavoro e di promozione della salute individuale e collettiva.
8
DOCUMENTO AMBIENTE
I medici si propongono per il supporto tecnico-sanitario nei confronti dei vari livelli
di governo (nazionale, regionale e locale) a cui sono demandate competenze
politico-amministrative, normative e regolamentari, nei vari processi di
pianificazione che incidono sulla salute collettiva.
I medici devono impegnarsi nella realizzazione di programmi per la comunicazione
del rischio, nella promozione di progetti integrati di prevenzione primaria, nella
formazione, nella valutazione d’impatto ambientale e sanitario di piani, programmi
e degli strumenti di pianificazione urbanistici, nella verifica di efficacia dei
provvedimenti adottati
9
Il MMG si occupa di
tutti i problemi di salute …
• non solo di malattie, ma anche di:
– prevenzione e promozione della salute
– informazione
– educazione
– difesa del paziente da interventi che possono essere più dannosi
che utili
• con un approccio scientifico
– critico
– fondato sulla ricerca
– curato sul piano della formazione continua e qualità
10
Perchè una rete di
MMG sentinella?
11
LIVELLI DI INTERVENTO DEL MMG
- il medico come informatore/educatore
- il medico come esempio di comportamento
- i medici come ricercatori
- il medico come partecipante e/o promotore di
interventi o Sessioni dedicate a fattori di rischio
ambiente-correlati all’interno di Congressi
organizzati da Società Scientifiche o di iniziative
culturali
- il medico come promotore di iniziative volte a
stimolare i politici e le istituzioni
12
UNA ESPERIENZA ESEMPLARE
I SARCOMI DI MANTOVA
Alla fine del 1997, la dott.ssa Gloria Costani, medico di
medicina generale e referente ISDE Italia per la
Provincia di Mantova, individua 5 diagnosi infauste di
Sarcoma dei tessuti molli
mentre Il Registro tumori della Regione Lombardia
fissava per quell'angolo del mantovano in oggetto un
"rischio atteso" di sarcoma dei tessuti molli inferiore ad
un caso.
La causa veniva individuata nell’inceneritore
dell’Enichem ex Montedison, il più grande
stabilimento italiano di stirene, derivato base per la
fabbricazione di materiali plastici
13
I MEDICI SENTINELLA
Una “Rete di Medici Sentinella” sono principalmente una
Rete di Medici di Medicina Generale .
La loro funzione è quella di monitorare incidenza,
prevalenza e progressione di una malattia o di una serie
di patologie nel tempo in gruppi di popolazione o in
zone geografiche prestabilite.
Le esperienze fino ad ora hanno riguardato quasi
esclusivamente la rilevazione di diverse patologie tra cui
diabete, influenza e AIDS.
“Cartella medica orientata per problemi ambientali per medici di Medicina
Generale” con particolare riguardo alle BPCO
Sperimentazione realizzata nella ASL 8 di Arezzo nel contesto della Ricerca
Sanitaria Finalizzata della Regione Toscana (1994).
14
SISTEMI DI SORVEGLIANZA E PREVENZIONE DELLE
PATOLOGIE DA CALORE
15
MMG NET: progetto per una rete nazionale
di medici sentinella per la segnalazione di
patologie ad eziologia ambientale
Finalità/Risultati attesi
1. Rilevamento e monitoraggio di malattie legate all’inquinamento
ambientale.
2. Aumento dell’attenzione dei medici partecipanti verso i temi della
prevenzione primaria, dell’educazione sanitaria, della tutela
dell’ambiente e del mondo del lavoro.
3. Implementazione della collaborazione intersettoriale e
interistituzionale
4. Segnalazione in tempo reale di eventuali noxae patogene dimostrate
o anche solo sospettate a livello di realtà locali.
16
PRECIPUITA’ DELLA MEDICINA GENERALE COME
FONTE INFORMATIVA SULLA SALUTE
È essenziale, quando possibile, utilizzare dati
di fonte corrente in quanto:
 disponibili in maniera tempestiva
 capaci di monitorare in maniera esaustiva la
popolazione oggetto di sorveglianza
 capaci di garantire confrontabilità territoriale
e temporale
17
Perché gli MMG Sentinella?
Anche il MMG ha la responsabilità sulla salute
della comunità.
Il MMG può contribuire a migliorare lo stato di
salute di una popolazione contestualizzato alle
criticità locali con un’azione semplice, veloce,
poco costosa ed efficace.
LIMITI DELL’EPIDEMIOLOGIA: ARRIVA SEMPRE TROPPO TARDI………
18
Le reti dei medici sentinella
possono inserirsi nei
processi di VIS
19
UN NUOVO APPROCCIO
LA VALUTAZIONE DI IMPATTO SULLA SALUTE - VIS
(Health Impact Assessment, HIA)
CHE COS’E’
-la valutazione degli effetti di una particolare azione sulla salute
di una popolazione specifica.
IL SUO OBIETTIVO E’
-valutare i potenziali impatti sulla salute -positivi e negativi- delle
politiche, dei programmi e dei
progetti; e
-migliorare la qualità delle decisioni in materia di politiche
pubbliche tramite raccomandazioni che rafforzino gli impatti positivi
sulla salute e minimizzino quelli negativi.
La VIS non rimpiazza il processo decisionale.
Essa procura informazioni preziose per formare e orientare l’autorità
decisionale.
20
LIFE+ 10ENV/000331
Valutazione partecipata degli impatti sanitari, ambientali
e socioeconomici derivanti dal trattamento di rifiuti urbani
HIA21
Durata: 01.09.2011 – 31.12.2014
Regioni coinvolte: Toscana, Abruzzo
Proponente: Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Fisiologia Clinica
Partenariato: ARPA Emilia Romagna, Azienda USL n. 8 Arezzo, Comune di Lanciano (CH),
Consorzio Mario Negri Sud, Coordinamento Nazionale A21L, ISDE Italia, Provincia di Chieti
21
Principio di
precauzione
Prevenzione
Equità e
giustizia sociale
La VIS si trova al centro
di un incrocio…
Fonti
informative
Integrazione
22
I PRINCIPI–CHIAVE DELLA VIS
PRIVILEGIARE LA PREVENZIONE
PRIMARIA
• Ovvero la riduzione dell’esposizione collettiva ai sempre più
ubiquitari cancerogeni ambientali.
• Ogni sostanza deve essere adeguatamente testata per il
suo potenziale cancerogeno e teratogeno, prima di essere
immessa nell’ambiente (lo studio, pur fondamentale, delle
evidenze epidemiologiche, non consente una tempestiva
azione di prevenzione).
Rappresenta la prima linea di difesa contro le patologie cronicodegenerative.
23
I PRINCIPI–CHIAVE DELLA VIS
PRINCIPIO DI PRECAUZIONE
E’ un approccio alla gestione dei rischi che si esercita
in una situazione d'incertezza scientifica, che
reclama un'esigenza d'intervento di fronte ad un
rischio potenzialmente grave, senza attendere i
risultati della ricerca scientifica.
Il principio contrasta l’atteggiamento di “stare a
vedere cosa succederà prima di prendere
provvedimenti” per non turbare interessi in gioco
diversi da quelli di salute.
(Art.15 Dichiarazione di RIO giugno 1992, ratificato dall’ Unione Europea)
24
Il Principio di Precauzione.
Le origini.
Trattato Istitutivo dell’UE, art. 174, comma 2
(Mastricht. 1992)
“La politica della comunità in materia
ambientale mira a un elevato livello di tutela….
Essa è fondata sul principio della precauzione
dell’azione preventiva, sul principio della
correzione in via prioritaria alla fonte dei danni
causati all’ambiente…”
Conferenza ONU Ambiente e Sviluppo –
Principio 15 ( Rio de Janeiro, 1992)
“Allo scopo di proteggere l’ambiente, gli Stati
applicheranno l’approccio precauzionale. Qualora
vi siano minacce di danno grave o irreversibile,
la mancanza di una piena certezza scientifica
non sarà usata come ragione per posporre
misure efficienti in rapporto ai costi per
prevenire il degrado ambientale”.
25
I PRINCIPI–CHIAVE DELLA VIS
EQUITÀ E GIUSTIZIA SOCIALE
“Equità significa creare uguali opportunità di accesso
alla salute per tutti e ridurre al minimo le
discriminazioni in questo senso".
Per coerenza con il principio di equità, lo scopo di una
VIS è anche quello di essere sempre trasparente e
aperta alle critiche e ai giudizi esterni.
26
I PRINCIPI–CHIAVE DELLA VIS
APPROCCIO PLURIDISCIPLINARE E PARTECIPATIVO
La VIS non è prerogativa di un gruppo ristretto di
persone ma nasce dall'esperienza, dalla competenza e
dalle conoscenze di persone appartenenti a categorie
molto diverse: professionisti della salute, politici,
organizzazioni sociali e rappresentanti delle comunità
coinvolte.
27
PERCHE’ E’ IMPORTANTE LA VIS?
Produrre conoscenze adeguate
non ha impatto sulla salute finché
queste non sono trasferite
efficacemente ai decisori politici.
28
CENTRALITA’ DELLA FORMAZIONE
….gli operatori sanitari mancano di formazione e
conoscenze sull’individuazione clinica, il
trattamento e la prevenzione delle patologie
collegate ai determinanti di salute.
…pochi medici indagano metodicamente
sull’ambiente domestico, la scuola ,sui luoghi di
lavoro e del tempo libero come parte della
anamnesi.
Quali limiti e un impegno per il futuro
29
Mettere il medico (sia MMG, ospedaliero,
universitario o libero professionista) in condizioni
di tradurre nella sua pratica quotidiana l'enorme
mole di dati scientifici che dimostrano con sempre
maggiore evidenza come moltissime patologie
(soprattutto le patologie croniche) siano
strettamente correlate a "carichi" di tipo
ambientale (pesticidi, insetticidi, erbicidi, metalli
pesanti, plastiche, ftalati, formaldeide,
elettrosmog, muffe, OGM, nanoparticelle.........).
30
REGIONE TOSCANA
FORMAZIONE PERMANENTE PER MMG 2006
Corso master per animatori di formazione
La valutazione del “rischio individuale”
Prato 24 e 25 marzo 2006
Sessione Rischio ambientale
L’ANAMNESI AMBIENTALE
UNO STRUMENTO PER:
 Identificare e valutare l’esposizione della popolazione
 Rispondere con misure terapeutiche e preventive
UNA OPPORTUNITA’ D’INTERAZIONE CON:
i pazienti e la comunità; MMG, specialisti e operatori sanitari e del
settore ambientale in genere, Educatori e ricercatori,
Amministratori e decisori politici
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Salute e Ambiente Toscana - SAT MMG
Percorso di formazione e aggiornamento del Medico di
Medicina Generale sulle tematiche di salute e ambiente
promosso e organizzato da ASL 8 Arezzo, Istituto Superiore di Sanità e
Scuola Internazionale Ambiente Salute e Sviluppo Sostenibile (SIASS)
in collaborazione con
Ordine dei Medici di Arezzo, FIMMG Arezzo, SIMG Arezzo, ARS, ARPAT,
Regione Toscana, CNR, Comune di Arezzo, Provincia di Arezzo,
Centro Francesco Redi, ISDE Italia
(Novembre 2011 – Primavera 2013)
32
Obiettivi strategici del progetto SAT MMG
- promuovere la conoscenza delle evidenze scientifiche disponibili
sull’impatto sanitario dell’inquinamento ambientale e di trasferire
adeguati strumenti d’intervento agli operatori sanitari e
ambientali, ai decisori e stake-holder;
- costruire un processo formativo sul campo che metta in
collegamento le cure primarie con i settori della epidemiologia
ambientale e dell’ambiente, presenti a livello aziendale, regionale
e nazionale;
- analizzare il ruolo del MMG: individuale (dare risposte ai
pazienti) e di ricerca (gestire momenti di monitoraggio: i MMG
devono essere in rete, divenire medici sentinella, diventare il nodo
di un sistema nel territorio);
- avere anche un ruolo di comunicazione nei confronti della
popolazione.
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• Il percorso SAT MMG rappresenta un'esperienza
pilota che analizza il potenziale ruolo dei medici di
famiglia quali "mediatori dei conflitti ambientesalute correlati“.
• Il MMG "può" rappresentare il punto di raccordo
tra la popolazione e le istituzioni in quanto punto
di riferimento dei propri pazienti.
• E’ stato definito un "documento " a cura della
Medicina Generale sulle 4 tematiche: discariche,
inceneritori, centrali a biomasse, inquinamento
atmosferico urbano.
34
ADVOCACY
Nel campo della salute, l’advocacy consiste nell’uso
strategico di informazioni e altre risorse (economiche,
politiche, ecc.) per modificare decisioni politiche e
comportamenti collettivi ed individuali allo scopo di
migliorare la salute di singoli o comunità.
L’Advocacy consiste nello sforzo di modificare gli esiti di
politiche pubbliche o di decisioni allocative che hanno un
impatto diretto sulla vita delle persone.
A cura di Angelo Stefanini – Regione Emilia Romagna
35
Centro di salute urbana
Obiettivi
1. Promuovere il ruolo delle municipalità come supporto ad alcuni
servizi che influenzano i determinanti di salute e i sistemi di
prevenzione quali ambiente, salute ambientale, servizi sociali.
2. Fungere da centro di ricerca, aggiornamento e progettazione sulla
base del profilo di salute e dei piani integrati di salute.
3. Fungere da luogo di confronto tra esperti sulla salute, esperti di
urbanistica, governo locale, istituzioni private e ONG per promuovere
ambienti di vita salubri; per la comunicazione-partecipazione della
popolazione sui progetti per lo sviluppo della città.
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Distretto e Case della
Salute come
Centro di Salute Urbana
PASA: il Progetto Città Sane di Arezzo
promosso da Comune di Arezzo, Provincia di Arezzo, ASL 8 Arezzo,
FIMMG, ISDE, Centro F. Redi, ecc…
37
Il Dipartimento di Prevenzione
come punto di riferimento per:
- dati epidemiologici,
- supporto specialistico,
- indirizzo metodologico della rete
dei sanitari e non nella Casa della
Salute/Distretto.
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PENSARE E AGIRE GLOBALMENTE
E LOCALMENTE
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE
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