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s - Economia Aziendale Online
All stable processes we shall predict. All unstable processes we shall control (John von Neumann) Aula Volta Palazzo Centrale Università di Pavia, Facoltà di Economia [email protected] Definizioni generali Il concetto di sistema è alquanto ... evanescente ... vi sono diverse definizioni che esaminano il concetto di sistema da diversi punti di vista arrivando a differenti modelli. Un complesso organico di elementi diversi tra loro, collegati ed interagenti tra loro e con l’ambiente esterno, interdipendenti, che concorrono allo svolgimento di una funzione o al raggiungimento di uno scopo (Dizionario Treccani della Lingua Italiana). Con la parola sistema di indica un oggetto, dispositivo o fenomeno, la cui evoluzione nel tempo si manifesta attraverso la variazione di un certo numero di attributi misurabili (vettore di variabili). Esempi: una macchina utensile, un motore elettrico, un calcolatore, un satellite artificiale, l’economia di un paese (G. Marro, Teoria dei sistemi e del controllo, Zanichelli, Bologna, 1989, pag. 1). [A system is:] Any collection, grouping, arrangement or set of elements, objects or entities that may be material or immaterial, tangible or intangible, real or abstract to wich a measurable relationship of cause and effect exist or can be rationally assigned (Sandquist, Introduction to System science, Prentice-Hall Inc N. J, 1985, p. ). [email protected] 2 Sistema Definizione analitica/sintetica new H G Unità derivata C B L A H organizzazione B E F G I D C L A G C F A D L Elementi strutturali [email protected] I E Analisi progressiva D I F E Sintesi progressiva Struttura finale Unità osservata Elementi osservati Elementi derivati 3 Sistema Definizione interno/esterno new H G Proprietà emergenti C B L A H organizzazione B E F G I D C L A G C F A D L Elementi strutturali [email protected] I E Composizione graduale D I F E Scomposizione graduale Struttura finale Proprietà del tutto Proprietà Proprietà degli elementari elementi 4 Sistema Definizione dinamico-causale Macro Macro dinamica del dinamica sistema H G Struttura finale D I F E C B L organizzazione B E F G I D C L A C F A D L Elementi strutturali [email protected] Causa le Causano la A H G new I E Micro Micro dinamiche dinamiche degli elementi 5 La visione del Systems Thinking Il Systems Thinking è un approccio all’osservazione dei sistemi che enfatizza sull’esigenza di considerarne tutti gli aspetti rilevanti: new analitico / sintetico elementi / tutto interno / esterno costitutivo / emergente macro / micro dinamiche cause / effetti Una prima definizione generale Molto importante per il Systems Thinking, un sistema è “pensato” come un complesso di variabili, interconnesse da relazioni di causa / effetto, del quale interessa capire e simulare le macro e le micro dinamiche delle variabili costituenti. [email protected] 6 Contenuti della disciplina Il Systems Thinking comprende: Regole logiche per osservare il mondo, richiamate al Par. 2, Regole tecniche per costruire modelli per rappresentare il mondo, richiamate al Par. 3. Queste regole non sono state esplicitate da Peter Senge, che ha presentato il Systems Thinking in modo intuitivo, ma sono state da me formalizzate nel testo: P. Mella, Guida al Systems Thinking, Il Sole24Ore, Milano, 2007 che lascio alla lettura di coloro che desiderino approfondire. [email protected] 7 Le regole del Systems Thinking 1. 2. 3. 4. 5. Nel mio testo citato ho cercato di formalizzare cinque semplici regole logiche che presenterò insieme con le regole tecniche: Dobbiamo essere capaci di «vedere gli alberi e la foresta» di zoomare tra tutto e parti. Dobbiamo ricercare ciò che varia osservando il mondo in termini di variabili e di loro variazioni nel tempo. Dobbiamo sforzarci di capire la causa delle variazioni nelle variabili che osserviamo. Dobbiamo abituarci a concatenare le variabili in modo circolare fino a specificare i loop tra le loro variazioni e formare sistemi di variabili. Dobbiamo abituarci a specificare sempre i confini del sistema che vogliamo indagare. Ho scritto dobbiamo perché – non dimentichiamolo – sono regole di una disciplina. [email protected] 8 Prima regola L’arte dello zoomare La prima regola, per applicare la quale occorre un costante esercizio, è quella che impone di «vedere gli alberi e la foresta». Questa regola che sta alla base del pensiero sistemico può essere tradotta cosi: «Se vogliamo ampliare la nostra intelligenza, dobbiamo sviluppare l’attitudine a “zoomare” tra parti e tutto e tra unità e componenti». [email protected] 9 Il pensiero sistemico è una disciplina olistica. Meglio: olonica Pag. 369 Il Pensiero Sistemico è l’attuazione del pensiero olonico. Nell’osservare l’Universo che ci circonda, a livello fisico e biologico, nella sfera reale o formale non dobbiamo limitarci a considerare gli oggetti (atomi, molecole, cellule, individui, sistemi, parole o concetti, processi, ecc.) quali unità autonome ed indipendenti, ma dobbiamo sempre tenere conto che ciascuna di tali unità è una individualità autonoma ma è, contemporaneamente, un intero – composto da parti di minore ampiezza – e parte di un intero più ampio. È un holon, appunto! Il mondo non è composto di atomi o simili o cellule o concetti. E’ composto di oloni (Ken Wilber, 2001, pag. 21). [email protected] 10 Athur Koestler, 1967 Pag. 369 Il concetto di olone (holon) è stato introdotto da Arthur Koestler, nel 1967, con il suo volume The Ghost in the Machine, con una intuizione semplice e chiara: Parti ed interi non esistono in senso assoluto nel dominio della vita […] L’organismo deve essere concepito come una gerarchia multi-livello di sub unità, ramificate in sub unità di livello inferiore, e così via. Le sub unità ad ogni livello della gerarchia sono definiti come oloni (holons) […] Il concetto di olone è volto a riconciliare l’approccio atomistico a quello olistico (Koestler, 1967; Appendix I.1). Per saperne di più: P. Mella, The holonic revolution. Holons, Holarchies and holonic networks, Pavia University Press, 2010. Il Testo è pubblicato on line e scaricabile gratuitamente. [email protected] 11 Seconda regola Un mondo di variabili La seconda regola afferma che dobbiamo abituarci vedere il mondo in termini di variabili. Non un’automobile ma: 80 25 70 ACCELERAT. 20 VELOCITA' 60 50 15 40 10 30 20 10 0 0 2 4 TEMPO 6 8 10 3 0 2 4 6 8 10 4 6 8 10 TEMPO 20 2 15 1 0 5 10 10 -2 5 -3 0 -4 2 25 4 -1 0 0 FRENO 0 PENDENZA 5 TEMPO TEMPO «Non dobbiamo fermare la nostra osservazione su ciò che appare costante ma ricercare ciò che varia». [email protected] 12 Terza regola Ricercare le relazioni causali «Se vuoi comprendere veramente il mondo, cerca di capire la causa delle variazioni nelle variabili che osservi». 25 80 70 60 15 Pressione acceleratore 10 5 Velocità VELOCITA' ACCELERAT. 20 0 0 2 4 TEMPO 6 8 50 40 30 20 10 0 10 25 2 0 2 0 2 0 2 4 6 8 10 4 6 8 10 4 6 8 10 4 6 8 10 TEMPO 70 Pressione freno 10 5 Velocità VELOCITA' FRENO 60 15 0 0 2 4 6 8 50 40 30 20 10 0 10 TEMPO 4 80 3 70 2 60 1 0 -1 0 5 10 -2 Pendenza della strada Velocità VELOCITA' PENDENZA 0 80 20 -3 TEMPO 50 40 30 20 10 0 -4 TEMPO TEMPO 25 80 70 50 40 Velocità 30 20 10 Pressione acceleratore ACCELERAT. 20 60 VELOCITA' 15 10 5 0 0 0 2 4 TEMPO [email protected] 6 8 10 TEMPO 13 new Sistemi causali dinamici Molto importante Per il Systems Thinking i sistemi, pertanto, sono osservati nella dimensione dinamica e causale. Alla base del pensiero sistemico c’è il seguente modello di sistema causale dinamico semplice. Variabili input(t) Cause o variabili causanti [email protected] Struttura Processi Stati interni (black box) Variabili output(t+∆t) Effetti o variabili causate 14 Relazione causale tra variabili Conveniamo che una relazione tra variabili sia causale: se deriva da un processo riconoscibile (conosciuto o ipotizzato) che connette la variabile in input alla variabile in output e tale che, ad uno o più Δ input corrisponda uno o più Δ output, sempre. Δ X= Δ Pressione acceleratore in gradi Apparato meccanico i processi di ??? Δ X1 = Δ Cibo Δ X2 = Δ Moto [email protected] BLACK BOX di i processi Δ Y= Δ Velocità in Km Δ Y= Δ peso corporeo 15 Sistemi composti new Molto importante Cosa succede se un sistema è composto di altri sottosistemi? O se è parte di un più ampio sistema? Per il Systems Thinking per quanto analizziamo i sistemi verso il piccolo, ogni sottosistema è sempre un sistema causale; per quanto analizziamo i sistemi verso il grande, ogni supersistema è sempre un sistema causale. Variabili input Variabili output Cause o variabili causanti Effetti o variabili causate [email protected] 16 Le frecce sottintendono i processi causali Supponendo il processo quale Black box, ci interessano le variabili causa ed effetto. Possiamo ignorare i processi e rappresentare le relazioni causali con una freccia di qualunque forma. Pressione acceleratore Velocità Pressione freno Velocità Pendenza della strada Velocità Pressione acceleratore Velocità Pressione freno Velocità Pendenza della strada Velocità Velocità Pressione acceleratore Attenzione! Le relazioni causali presentano: una direzione [email protected] un senso Velocità Pressione acceleratore 17 Le relazioni causali hanno una direzione Dovendo esprimere relazioni causali, le variabili non possono essere connesse liberamente. Occorre specificare la direzione della connessione. si Pressione feno Velocità si Pressione freno Velocità si Pendenza della strada Velocità no Pendenza della strada Velocità [email protected] 18 Le relazioni causali hanno un senso Y - effetto Il senso del collegamento indica come la causa modifica l’effetto. Indichiamo con “s” e con “o” il senso del collegamento. “s” 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 0 5 10 15 20 X - causa X=Pressione acceleratore Y=Velocità s +Δx -Δx +Δy -Δy 60 50 Y - effetto 40 30 20 10 “o” 0 0 X=Pressione freno +Δx -Δx [email protected] 5 10 15 20 X - causa o Y=Velocità -Δy +Δy 19 I nomi delle variabili Quali variabili rappresentare? variabili flusso (flusso d’acqua del rubinetto, reddito nazionale, arrivi, partenze, nascite, morti, ecc.), variabili stock (livello dell’acqua, ricchezza nazionale, code d’attesa, stock di magazzino), variabili intensità (apertura rubinetto, produzione giornaliera, consegne orarie, pressione dei pedali dell’auto), variabili reali (dipendenti, assunzioni, reclami, finanziamenti), variabili mentali o psicologiche (paura, stress, soddisfazione, stanchezza). Come assegnare i nomi alle variabili? È assolutamente “proibito” impiegare nomi che non abbiano il significato di variabili. [email protected] 20 Osserviamo le catene causali e il loro senso 1 2 3 4 Prezzo Pressione freno Velocità o Prezzo Convenienza per il produttore s Pressione freno s 5 Apertura del rubinetto 6 Efficienza della PA 7 Rumori in aula Flusso d’acqua o [email protected] Qualità servizi pubblici Efficienza docente s s Soddisfazione contribuente Attenzione studenti “s” Offerta s Attrito dei ferodi e trasformazione velocità in calore s s “s” “o” Offerta s “o” Velocità o o o o Durata di riempimento Evasione fiscale Vociare in gruppo o o “o” Imposte incassate “s” Resa della lezione “o” 21 La regola per individuare il senso di una intera catena causale Contare le “o”. Sele “o” non ci sono, o sono in numero pari, allora il senso della catena causale è “s”. Altrimenti, se le “o” sono in numero dispari, il senso della catena causale è “o” . [email protected] 22 Pag. 29 Sistema nel Systems Thinking Il Systems Thinking denomina sistema un complesso unitario di variabili interconnesse del quale indaga, e rappresenta, la struttura logica. In particolare, un sistema dinamico, nel senso del Systems Thinking, assume la struttura di un complesso di variabili tra loro variamente connesse tramite uno o più loop. Deriva che il comportamento di una variabile qualunque dipenda da quello di tutte le altre. Pag. 41 Precisazione: poiché, come sappiamo, ogni variabile deriva da un processo messo in atto da qualche “macchina” (fisica, biologica, sociale, concettuale), ogni sistema deve necessariamente possedere una struttura operativa, sottostante la struttura logica. Il Systems Thinking indaga unicamente la struttura logica. [email protected] 23 Pag. 39 I sistemi del Systems Thinking Il pensiero sistemico non considera i sistemi ordinali ma i sistemi dinamici. I sistemi del Systems Thinking oltre che dinamici sono: ripetitivi, si ripetono per diversi cicli, ricorsivi, i loro output diventano, in tutto o in parte i loro stessi input formando loop, con memoria. [email protected] Fare esempi di sistemi ripetivi e ricorsivi 24 Quarta regola Individuare i loop tra le variabili Possiamo enunciarla come segue: Se veramente vuoi comprendere il mondo e capirne il cambiamento, non è sufficiente ragionare per cause ed effetti. Devi riconoscere che gli effetti possono a loro volta diventare cause delle loro cause, formando un loop, un legame circolare. Un loop è formato da due variabili collegate in doppia direzione. «Devi sforzarti di concatenare le variabili fino a specificare i loop tra le loro variazioni». In altri termini, dobbiamo abbandonare il pensiero lineare (catene di cause e di effetti) e abituarci al pensiero sistemico formando loop. Il modello che evidenzia le relazioni circolari tra variabili e loro loop, si definisce Causal Loop Diagram. [email protected] 26 I loop elementari e il loro senso Loop di rinforzo Il loop si definisce di rinforzo [R] se non vi sono “o” o se le “o” sono in numero pari. I loop [R] portano ad una espansione o ad un annichilimento reciproco delle variabili. Non è necessario specificare i processi s se aumentano Armamenti USA allora aumentano R allora aumentano se aumentano s Armamenti URSS La paura mette in moto i processi di produzione dell’URSS se aumentano Armamenti USA allora aumentano allora aumentano Armamenti URSS se aumentano La paura mette in moto i processi di produzione dell’URSS degli USA Se espansione o riduzione sono vantaggiose, il loop [R] si dice anche (impropriamente) circuito virtuoso; alrimenti, vizioso. [email protected] 27 I loop e il loro senso Loop di bilanciamento Il loop si definisce di bilanciamento [B] se vi è un numero dispari di “o”. I loop di bilanciamento si presentano in numerosi fenomeni: di interazione tra popolazioni di prede e predatori, fisiologici e biologici, di controllo [Sistemi di Controllo]. s se aumentano se diminuiscono Sardine allora diminuiscono allora aumentano allora aumentano allora diminuiscono B Squali prede B predatori se aumentano se diminuiscono o [email protected] 28 Sistemi semplici - Analogie Sono sistemi di escalation. s s R Armamenti USA Armamenti URSS R Torti di A a B s s s Armi predatori R s [email protected] Torti di B ad A s Difese prede Potenza calcolo PC R Esigenze calcolo software s 29 Sistemi semplici - Analogie rinforzo Sono sistemi di accumulazione. s Numero Ninfee Mucchio immondizia R Nuove nate Capitale R s s s s R s [email protected] s Nuovi abbandoni Diffusione di un carattere R Interesse Nuove adozioni s 30 Esempi di sistemi semplici Domanda/Offerta s s Domanda B B Prezzo Prezzo o o s Domanda Offerta B o s Prezzo B Offerta o Sistema a doppio loop conosciuto come LEGGE DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA [email protected] 31 Vedere gli alberi - Loop di diverse variabili s Investimenti in pubblicità sui media Efficacia della pubblicità sui media s Vendite R s s Profitto e cash flow Vedere gli alberi - Loop di diverse variabili In un loop con diverse variabili è bene indicare lo START Qualità servizi pubblici s Soddisfazione contribuente o s R Efficienza della PA Evasione fiscale s o Investimenti in modernizzazione [email protected] start s Imposte incassate 33 L’inflazione. Modello parziale Possiamo indicare con ? a variabile che pone problemi e con + o – un impulso dato ad una variabile. ? Costo altri fattori di produzione Costo di produzione Prezzi s s o Potere d’acquisto INFLAZIONE) R Stipendi s o Richieste salariali + [email protected] s start Conflittualità aziendale Altri fattori di conflittualità 34 CLD con diversi loop ? Popolazione o o B o o Uccisioni Consumi Distruzioni Conflitti - Risorse o o Lotta per la vita Ricerca risorse ss R o o Competitività [email protected] 35 Sistemi che non si vedono. Le termiche Altezza da terra o Peso bolla d’aria o Vento o B o Temperatura start [email protected] 36 Imparare il linguaggio Vendite s Domanda dai clienti B o s Consegne dai fornitori s B s o Livello ottimale Scarto = eccesso di scorta o fabbisogno o Ordini ai fornitori s Consumi previsti o produttiva Scarto = vendite rispetto a capacità s Prezzo di listino Scorte Capacità s s Consumi previsti Imparare il linguaggio Autofinanziamento s Profitto Competenze tecniche richieste s R s Investimento per nuovi prodotti s Nuovi prodotti s s Complessità manageriale B o s Tempo per lo sviluppo di nuovi prodotti R o o Capacità gestionali dei tecnici Agenda In questo PRIMO MODULO mi propongo di affrontare i seguenti temi, oggetto del Capitolo 1 del testo: Ruolo del ST nella costruzione delle learning organizations Le cinque discipline per formare le learning organizations e l’ipotesi di una sesta disciplina Presentazione di alcune definizioni di sistema Le regole del Systems Thinking Le tecniche per costruire modelli di sistemi intesi come Causal Loop Diagrams Esempi di CLD Cenno alla simulazione e al System Dynamics Due leggi generali del Systems Thinking. [email protected] 39 Par. 1.4 Il Systems Thinking simulato quantitativamente diventa System Dynamics, ideato da Jay Forrester. La simulazione quantitativa Il System Dynamics Forrester: La dinamica dei sistemi dinamici è una disciplina professionale che tratta della complessità dei sistemi. Il system dynamics rappresenta la base necessaria del pensiero efficace sui sistemi. Il system dynamics si occupa di come le cose cambino nel tempo, e ciò include la maggior parte di ciò che normalmente la gente trova interessante. Il system dynamics comporta l’interpretazione dei sistemi della vita reale in modelli di simulazione al computer che permettono di comprendere come la struttura e le politiche di decision-making in un sistema determinino il comportamento di questo (Forrester, 1999). Il Systems Thinking rappresenta una generalizzazione del System Dynamics, oppure viceversa? System Dynamics Society: “What is the relationship of Systems Thinking to System Dynamics? Systems thinking looks at exactly the same kind of systems from the same perspective. It constructs the same Causal-LoopDiagram. But it rarely takes the additional steps of constructing and testing a computer simulation model, and testing alternative policies in the model.”. [email protected] 40 Le relazioni causali ed i tassi di variazione Per le simulazioni quantitative, quando si individua una relazione causale è utile, se possibile, individuare anche il tasso di azione, g(Y/X), scrivendolo in corrispondenza della freccia. G=5produz/1invest Esempi: g=-20kmh/1 “tacca” pressione Pressione feno Velocità o g=8 C°/1 “tacca” rotazione Rotazione miscelatore s Investimenti g=2% Popolazione Temperatura doccia g=-15%domanda/10%prezzo Produzione s Nuovi nati s g=25gradi strada/90 gradi volante Rotazione volante Sterzata veicolo s g=-10%fame/200calorie Prezzo o Domanda Calorie [email protected] o Fame 41 Pag. 35 Tassi d’azione e di reazione rinforzo Nei loop è opportuno, quando possibile ed utile, specificare sia i tassi d’azione tra X e Y, g(Y/X), sia i tassi di reazione tra Y e X, h(X/Y), (o viceversa). g=0%off/10%prezzo g=10%armi USA s s Armam. USA R Armam. URSS B Offerta o s h=5%armi URSS [email protected] Prezzo h=-5%p/10%Off 42 Impariamo il linguaggio. Con calma Zoomare Riserve naturali e divieti di caccia o s ? s Risorse alimentari delle gazzelle [email protected] s Qualità dell’habitat naturale Bracconaggio leoni s Popolazione di gazzelle s B o o Popolazione di leoni s ? s Risorse alimentari alternative di leoni Linguaggio Burnout da stress s Reddito Tempo libero B1 o Fatica s s B2 Stress o [email protected] s s R Lavoro s Consumi s Soddisfazione 44 Falso Loop 1 Produttività nelle vendite s s Stipendi venditori Ricavi s Non è un loop s Utile o Costi commerciali [email protected] 45 Falso Loop 2 [email protected] Una prima legge generale del Systems Thinking Possiamo enunciare una legge generale del Systems Thinking: il comportamento di una variabile dipende dal sistema in cui essa è inserita; il comportamento del sistema dipende dalla sua struttura, cioè dalle variabili e dalle connessioni. Primo corollario: È inutile cercare di controllare i valori di una variabile se prima non si comprende la struttura sistemica di cui essa fa parte; i loop di bilanciamento ripristineranno il suo valore; i loop di rinforzo lo faranno lievitare. [email protected] 47 Un importante corollario Le leve di controllo Possiamo enunciare una legge generale del Systems Thinking: il comportamento di una variabile dipende dal sistema in cui essa è inserita; il comportamento del sistema dipende dalla sua struttura, cioè dalle variabili e dalle connessioni. Secondo corollario: Per capire e controllare la dinamica del mondo devi individuare le strutture sistemiche che lo compongono e individuare le variabili da controllare in modo più efficace che “facciano leva” sull’intero sistema. Tali variabili possono essere pensate come leve di controllo del sistema. [email protected] 48 Una seconda legge generale La legge dell’instabilità dinamica Possiamo enunciare la seguente: Legge della instabilità dinamica: l’espansione e l’equilibrio sono processi che non durano mai in eterno, non si propagano all’infinito. La stabilità viene, prima o poi, perturbata. La dinamica viene, prima o poi, stabilizzata. Corollario Anche se non ce ne accorgiamo, in ogni contesto sistemico i circuiti di rinforzo sono sempre uniti a qualche circuito di bilanciamento. E viceversa. Un buon modello deve sempre prevedere bilanciamenti ai rinforzi e rinforzi ai bilanciamenti. [email protected] 49 Pag. 38 Il modello generale della instabilità dinamica Variabile acceleratore s Variabile disturbo s s Variabile X che cresce o R s o/s s Variabile Y che cresce o B Variabile Z che stabilizza o Variabile freno [email protected] 50 Limite alla crescita Dimensione del mercato s s R s Marketing s Domanda s R s B Mercato di riferimento Vendite Ricavi [email protected] s o 51 Limite alla crescita Autofinanziamento s Profitto Competenze tecniche richieste s R s Investimento per nuovi prodotti s Nuovi prodotti s s Complessità manageriale B o s Tempo per lo sviluppo di nuovi prodotti R o o Capacità gestionali dei tecnici [email protected] 52 Limite alla crescita per insufficienza di investimenti Standard di consegna e di assistenza Necessità investire in logistica e servizi s o s Strategia di Marketing R s [email protected] Crescita della domanda B1 Tempi di consegna e assistenza cliente s s B2 Capacità produttiva di logistica e di servizio o 53 Torri di Pavia Numero torri “tollerabili” o s Segno “negativo” di ricchezza Scarto = Affollamento B1 o Segno “positivo” di ricchezza s s s s “Nuvola” di Torri B2 s Scarsità siti – pericolosità – vincoli urbanistici s Costruzione di nuove torri o [email protected] R “Voglia” di Torre E’ un Sistema Combinatorio. Lo esamineremo al Cap. 4. 54 Diffusione della moda Frequenza massima apprezzabile o s Segno “negativo” di conformismo Scarto = Affollamento B1 o Segno “positivo” di libertà s s s s Frequenza di minigonne circolanti B2 s Competizione sul piano “fisico” s Indossare la minigonna o [email protected] R “Voglia” di Minigonna E’ un Sistema Combinatorio. Lo esamineremo al Cap. 4. 55 Quinta regola Individuare i confini del sistema La Prima regola imponeva di zoomare sia all’interno di un sistema – individuando sottosistemi di raggio sempre più limitato – sia all’esterno – individuando supersistemi di raggio sempre più ampio. Dobbiamo prima o poi arrestarci, definendo il confine del sistema. Ciò ciò che osserviamo non può che dipendere dai nostri interessi conoscitivi. Non ci può essere una foresta senza limiti. Chi pratica il pensiero sistemico deve sempre individuare, definire o decidere quali variabili devono formare il sistema (entro il confine) e quelle le cui interconnessioni sono troppo deboli per essere ritenute in grado di influire significativamente sulle altre (oltre il confine). [email protected] 56 Confini esterni ed interni. L’arte dello zoomare I confini in realtà sono due: un confine esterno, che delimita il sistema quando si zooma dalle parti al tutto, uno interno, quando si zooma dal tutto alle parti. Non è facile individuare, o porre, i confini di un sistema; fortunatamente, quanto più ci si applica nella disciplina del Systems Thinking tanto più la soluzione di tale problema diventa agevole, quasi spontanea. [email protected] 57 Pag. 77 Zoom – Corsa agli armamenti Modello Richardson Sacrifico economico di B Informazione a B s Vantaggio di A noto a B s s s Paura di B s s Risorse per armamenti di B Ricerche di nuove s invenzioni di B R Quantità e qualità ARMAMENTI di A o R s Quantità e qualità ARMAMENTI di B s Ricerche di nuove invenzioni di A s s Risorse per armamenti di A R o Sacrifico economico di A [email protected] s s Paura di A s s Vantaggio di B noto a A s Informazione ad A 58 Come costruire i CLD? Non ci sono regole standard ma solo suggerimenti. Si impara con l’esperienza! Suggerisco tre tecniche: dall’organo al processo: rappresentare la mappa della struttura fisica del sistema ed associare agli organi le variabili di input e di output relative ai processi svolti dagli organi; progressiva espansione: individuare una o poche variabili fondamentali – quelle, per. es. che evidenziano una situazione problematica - ed aggiungere progressivamente i collegamenti con altre variabili, espandendo gradualmente la mappa; circolarizzazione delle relazioni lineari: fare un elenco di fattori che influiscono su una variabile e trovarne i collegamenti. [email protected] 59