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Diapositiva 1 - icvoltalatina
IL CURRICOLO VERTICALE AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE Gli scenari normativi e gli assunti metodologici Roma 22 febbraio e 8 marzo 2014 a cura di Maria Rita Salvi INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE • Regolamento ministeriale 16 novembre 2012 • In attuazione “sperimentale” dall’a.s. 2012/13 • Vigenti dall’a.s. 2013/14 Maria Rita Salvi L’organizzazione del Curricolo • Le INDICAZIONI costituiscono il quadro di riferimento per la PROGETTAZIONE CURRICOLARE affidata alle scuole • ….”Ogni scuola predispone il Curricolo all’interno del P.O.F. nel rispetto delle finalità (Profilo dello studente),dei traguardi di sviluppo delle competenze, degli obiettivi di apprendimento specifici di ogni disciplina” Maria Rita Salvi IL CURRICOLO IN AMBIENTE AUTONOMIA • • • • • • • • • art. 8 del D.P.R. 275/99 D.M. n. 324/2000 L. n. 53/2003 D.Lgs 59/2004 D.M. 25 dicembre 2005 e D.M. 47/06 Indicazioni Nazionali 2007 D.M. n. 139/07 Atto di indirizzo 8 settembre 2009 D.M. n. 254/2012 (G.U. n. 30 del 5 febbraio 2013) Maria Rita Salvi Format europeo • L’impianto del 2012 è molto vicino a quello del 2007 • Stiamo attenti, però, che i <pisni di studio Personalizzati non sono spariti dal lessico pedagogico ministeriale • Il format europeo dei curricoli Maria Rita Salvi SCHEMA DEL DOCUMENTO • • • • • Cultura-Scuola-Persona Finalità generali L’organizzazione del Curricolo La scuola dell’infanzia La scuola del primo ciclo Maria Rita Salvi Un curricolo centrato sugli esiti • Gli esiti sono indicati nel Profilo e nei Traguardi di sviluppo delle competenze • Anche i Traguardi di sviluppo delle competenze non sono tassonomie gerarchicamente intese • La logica è quella di inquadrare i Traguardi nel quadro più ampio ed olistico del Profilo Maria Rita Salvi Il Profilo dello studente al termine del Primo ciclo • è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, • Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, • rispetta le regole condivise, collabora con gli altri • si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. • dimostra una padronanza della lingua italiana Maria Rita Salvi …dal Profilo • è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. • Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. • di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche Maria Rita Salvi dal Profilo sa affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche • osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche. • Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione • Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. • Maria Rita Salvi Competenze chiave di Cittadinanza • • • • • Imparare ad imparare Progettare Comunicare Collaborare e partecipare Agire in modo autonomo e responsabile • Risolvere problemi • Individuare collegamenti e relazioni • Acquisire ed interpretare l’informazio Maria Rita Salvi Indicazioni metodologiche • Le competenze espresse nel profilo devono essere possedute ed utilizzate con autonomia e responsabilità in contesti di vita e di lavoro. Maria Rita Salvi Leggere il testo delle I.N, • Il Curricolo di Istituto è formato da quattro parti: contenuti, metodologie, organizzazione e valutazione • Il Curricolo deve collocarsi all’interno del P.O.F. • Il passaggio dalle I.N. al Curricolo di Istituto parte dalla contestualizzazione del profilo e dei Traguardi di sviluppo della competenza Maria Rita Salvi I livelli di progettazione di un Istituto • Il Curricolo è poi utilizzato dai docenti in sede di programmazione dell’O.F. della classe, dell’interclasse, dell’intersezione • P.O.F. (Curricolo) P.A.C. (o Programmazione di plesso/interclasse/intersezione/ Piani di Studio Personalizzati, P.E.I., progetti speciali, ecc… Maria Rita Salvi Organizzazione delle discipline • Il testo delle I.N. presenta un curricolo organizzato i campi di esperienza e discipline • Le discipline sono sviluppate in modo progressivo dalla prima classe della S.P. alla terza classed ella S.S. 1° g. • Le discipline devono essere organizzate in Aree o Assi • Il modello non è proposto Maria Rita Salvi Area Linguistico-Comunicativa • I discorsi e le Parole, Il Corpo e il Movimento, Immagini, suoni, colori • Italiano, Lingue comunitarie, Musica, Arte e Immagine, Ed. Fisica Maria Rita Salvi Area Scientifico- Matematica • La conoscenza del mondo • Matematica, Scienze, Tecnologia Maria Rita Salvi Area Antropologica • Il sé e l’altro • Storia, Geografia, Religione Maria Rita Salvi Un curricolo progressivo e continuo • Un C. progressivo e continuo, ma scandito per tappe e cicli • Trasversale, integrato e continuo (Atto di indirizzo) • Muove dal predisciplinare e va al disciplinare, privilegiando i nuclei fondanti delle discipline Maria Rita Salvi Traguardi di sviluppo della competenza • Riferimenti ineludibili per gli insegnanti, per organizzare il percorso di apprendimento • Indispensabili per la certificazione delle competenze • Prescrittivi nella loro scansione temporale Maria Rita Salvi Gli obiettivi di apprendimento • Sono organizzati in Nuclei tematici riferiti a periodi tematici lunghi • Alla fine della S.I. • Alla fine della S.P. (con un livello intermedio in classe 3) • Alla fine della S.S. 1°g. Maria Rita Salvi Quali tappe? • Quattro triennio S.P./ monoennio/biennio S.P./ultimo biennio S.P./ triennio S.S. 1°g • Cinque triennio S.P./ monoennio S.P./ Primo biennio S.P./ultimo biennio S.P./ triennio S.S. 1°g Maria Rita Salvi MODELLO PROPOSTO • Non esiste un modello di Curricolo valido in assoluto • L’elaborazione del Curricolo rappresenta l’esercizio della autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo attribuita alle scuole dal Regolamento sull’Autonomia e ribadita nelle Indicazioni (p.23) • Il modello che propongo VI DEVE CONVINCERE • Il modello che può (deve) essere modificato Maria Rita Salvi MODELLO PROPOSTO • Il modello che propongo è stato realizzato in concreto • Questo modello è convincente perché ha queste caratteristiche: • Continuità • Essenzialità • Trasversalità Maria Rita Salvi Da cosa è composto un curricolo • Scelte delegate alla scuola dalle Indicazioni: - Contenuti - Obiettivi - Metodologie - Valutazioni continuo essenziale trasversale Maria Rita Salvi Quali CONTENUTI? • La scelta deriva da una seria analisi disciplinare (quali contenuti connotano in modo sostanziale una disciplina?) • I contenuti sono tematiche portanti (la tematica portante non è un contenuto generico, ma è un contenuto che sostiene le “operazioni” attribuibili al sapere proprio della disciplina) Maria Rita Salvi LE TEMATICHE PORTANTI • Le tematiche portanti, all’interno della disciplina, assicurano la continuità delle scelte curricolari (il curricolo di matematica è fondato sempre sulle tematiche portanti “numero, figure e senso dello spazio, dati e previsioni”) Maria Rita Salvi le tematiche portanti sono contenuti essenziali • Sapere essenziale: capace di costante espansione e arricchimento attraverso percorsi nuovi • Saperi gnoseologici…. • Si contrappone ad un sapere statico, enciclopedico, disciplinare • Le misconoscenze, le conoscenze inerti, non flessibili, non trasferibili…. Maria Rita Salvi Essenziale • Quello che sta “al cuore” (succo), la vera ragion d’essere di un determinato ambito disciplinare (perché fare matematica, fare geografia, ecc..) • Per rispondere a quali esigenze? • Perché è essenziale per lo studente fare matematica, geografia, storia….? • Qual è l’essenza della matematica, della geografia…. A COSA SERVE? Maria Rita Salvi Essenziale • A cosa è essenziale un sapere, per che cosa? • Il nesso oggi più importante è quello tra curricoli e cittadinanza • Dal punto di vista sociale: quale sapere per vivere in una società democratica, conoscitiva, multilingue, multiculturale, caratterizzata da provvisorietà, pluralità, polivalenza, problematicità? • Dal punto di vista individuale: quale sapere è indispensabile per realizzare appieno le proprie potenzialità, per realizzare un patrimonio culturale personale e professionale, per la promozione del proprio benessere e di quello collettivo? Maria Rita Salvi TEMATICHE PORTANTI (esempi) Ciascun ambito individua le proprie tematiche che possono essere proposte e riproposte con una progressione a spirale SCIENZE 1. Gli ambienti 2. Gli esseri viventi 3. La materia e l’energia 4. La terra e l’universo 5. Le ipologie testuali 6. Lo spazio e le figure 7. I numeri…….. Maria Rita Salvi Lingua Italiana • • • • TESTO NARRATIVO TESTO FANTASTICO TESTO DESCRITTIVO Racconto, novella, ecc.. (Il tutto organizzato per “cicli” anche a spirale) Maria Rita Salvi MATEMATICA • NUMERO concetti numerici e proprietà dei numeri, operazioni e loro proprietà, ecc… • LE FIGURE E IL SENSO DELLO SPAZIO Figure e rappresentazioni, sistemi di rappresentazione, ecc.. • DATI E PROBABILITA’ raccolta e organizzazione dei dati, ecc… Maria Rita Salvi Sapere e competenze • Un sapere è quindi essenziale perché necessario e indispensabile per il raggiungimento di questi obiettivi • Sapere = insieme di competenze che si sviluppano e crescono durante l’intero percorso formativo (sapere matematico, scientifico, ecc..) • Le competenze sono trasversali a tutti i saperi e vengono declinate in base alla specificità di un determinato sapere. Maria Rita Salvi INCONTRIAMO LE COMPETENZE TRASVERSALITA’ • I programmi del ’79 sono i primi che fanno riferimento alla trasversalità (unitarietà del sapere) • Qui la trasversalità è data dalla competenza da sviluppare che è transdisciplinare (anche se si sviluppa attraverso la disciplina)e non dai contenuti) Maria Rita Salvi La COMPETENZA (definizione del dizionario) • Sapersi orientare…ovvero 1. Ci si trova in una situazione 2. Si riconoscono gli elementi della situazione 3. Si agisce per conseguire un determinato obiettivo Maria Rita Salvi Competenze, abilità, conoscenze…. • Competenze mettono in pratica abilità e conoscenze(sensoriali, mentali, linguistiche, manuali) per procedure e prodotti (competenza finalizzata) • Secondo questa impostazione conoscenze e abilità (operative) sono anch’esse competenze • Secondo le più accreditate teorie dell’apprendimento le competenze di un individuo crescono in base alle esperienze didattiche che gli vengono proposte. Maria Rita Salvi Sei “tipi” di competenza • • • • • • Competenza conoscitiva Competenza linguistica Competenza comunicativa Competenza metodologica Competenza operativa Competenza relazionale ……. in qualsiasi disciplina!!!! Maria Rita Salvi La competenza conoscitiva - saper riconoscere caratteristiche - saper identificare relazioni - saper cogliere trasformazioni per tutti le TEMATICHE PORTANTI di ogni DISCIPLINA Maria Rita Salvi La competenza linguistico/comunicativa • Linguistica: quale è la strutturazione sostanziale per costruire conoscenza? saper riconoscere i linguaggi specifici • Comunicativa: sia di produzione che di strutturazione della competenza: saper ascoltare saper leggere saper interpretare saper esporre saper argomentare Maria Rita Salvi La competenza metodologicooperativa • Metodologica: il saper procedere in base a determinati criteri saper analizzare saper formulare ipotesi saper formulare problemi saper verificare ipotesi e previsioni • Operativa: saper eseguire operazioni saper utilizzare strumenti saper elaborare prodotti Maria Rita Salvi La competenza relazionale • Relazionale: saper agire autonomamente saper riflettere sul proprio operato saper valutare sapersi valutare saper rispettare le regole, le cose, le persone saper collaborare • Voto di comportamento? Maria Rita Salvi Gli indicatori della competenza relazionale 1. 2. 3. 4. 5. Saper agire in autonomia Saper rispettare le regole Saper collaborare Aver cura del proprio lavoro Saper valutare e sapersi valutare Maria Rita Salvi La competenza relazionale e l’educazione alla cittadinanza • Nel paragrafo CULTURA-SCUOLA PERSONA • La scuola deve insegnare ad essere • Investire sul capitale umano Maria Rita Salvi Le competenze e i traguardi di sviluppo delle competenze • Ci sono delle differenze • I traguardi delle Indicazioni sono descrittivi, aperti, flessibili, plurali. Sono appunto “piste da percorrere”, “strumenti degli insegnanti” per finalizzare la formazione allo sviluppo integrale dell’alunno. • Si possono fare delle connessioni dirette fra i traguardi individuati nel testo delle Indicazioni e le 6 competenze che vi propone questo modello di lavoro. Maria Rita Salvi LE METODOLOGIE • Partire dalle competenze ci consente di arrivare in modo diretto alle metodologie - tipo di attività scelta - modi di condurre l’attività Maria Rita Salvi Le metodologie • La scelta metodologiche deve essere fatta in base a tre criteri: 1. Il tipo di competenza da promuovere 2. La teoria dell’apprendimento che ci guida 3. Il tipo di attività didattica che ne consegue Maria Rita Salvi Scelte metodologiche In base a tre criteri: 1. Il tipo di competenza da promuovere quale attività per promuovere competenza conoscitiva? quale per promuovere competenza relazionale? • Se ci ponessimo altri obiettivi, non le competenze, faremmo altri tipi di scelte metodologiche….. (contenuti, programma, ecc…) Maria Rita Salvi Le metodologie 2. Una chiara e condivisa idea di apprendimento…. Compito essenziale del Dipartimento è quello di interrogarsi sull’idea di apprendimento che guida le scelte di lavoro che facciamo quotidianamente Maria Rita Salvi Prospettive teoriche • Ormai noi viviamo appieno una stagione teorica fondata dagli studi e le ricerche di Piaget, Bruner, Vygotskij • I risultati stanno arrivando adesso nella pratica didattica • Passaggio dal comportamentismo al costruttivismo Maria Rita Salvi Teorie dell’apprendimento • Comportamentismo: l’insegnante trasmette sapere e lo studente imita, ripete, ripropone in contesti diversi…(lavorare sui contenuti e sulle operazioni) • Costruttivismo: l’insegnante non può trasmettere il proprio sapere ma deve creare un ambiente adatto affinchè lo studente costruisca il proprio sapere (lavorare sulle competenze e sulle metodologie) Maria Rita Salvi Costruttivismo • Apprendimento reticolare, non lineare e graduale • Apprendimento che si risolve in una costruzione attiva e continua di competenze • L’acquisizione della competenza avviene attraverso quattro fasi, non necessariamente cronologiche, comunque indispensabili: Maria Rita Salvi Costruire competenza 1. Attivazione del noto 2. Aggiunta del nuovo 3. Assimilazione del nuovo al noto 4. Accomodamento del noto al nuovo Maria Rita Salvi Costruire competenza • È un punto di partenza fondamentale per l’avvio del processo di conoscenza ci sono mille tecniche possibili per attivare il noto…l’importane per una metodologia di insegnamento che voglia costruire competenza è sempre, partire da quello che l’alunno sa e sa fare…. (non in modo generico e vago…) Maria Rita Salvi Costruire competenza • Aggiungere il nuovo. Noto e nuovo devono essere messi in connessione (compito del docente) affinchè l’alunno comprenda =cum prendere attraverso una sinapsi attivazione di connessioni fra noto e nuovo, se la connessione non c’è è come se il nuovo non esistesse Maria Rita Salvi Costruire competenza • Assimilazione: il nuovo diventa noto, a seconda del tipo di competenza sulla quale si sta lavorando ci vogliono tempi brevi o lunghi • Accomodamento: (Piaget) piena assimilazione del nuovo a quella che è la preesistente struttura della persona con l’arricchimento della nuova competenza Maria Rita Salvi Costruire competenza • A livello metodologico le 4 fasi possono anche non essere cronologiche, però devono verificarsi. • La struttura del lavoro è di nuovo quella “a spirale”, come per le tematiche portanti Maria Rita Salvi Dalla teoria alla prassi… • 3. Le scelte pratiche. Per attivare il noto, aggiungere il nuovo, assimilare il noto al nuovo, possono essere individuate 4 tipi di attività didattiche: 1. Esperienza concreta 2. Osservazione riflessiva 3. Concettualizzazione astratta 4. Sperimentazione attiva Maria Rita Salvi Esperienza concreta • Fare insieme, esperire, agire… una lettura, un esperimento,una uscita sul territorio. Per attivare il noto è fondamentale partire dall’esperienza concreta Maria Rita Salvi Osservazione riflessiva • Primo tentativo di estrapolare elementi dall’esperienza concreta. Per esempio riflettere sulle caratteristiche, relazioni, trasformazioni Maria Rita Salvi Concettualizzazione astratta • L’osservazione riflessiva ci permette di tirare fuori elementi nuovi o noti, ma solo attraverso la concettualizzazione astratta assimiliamo il noto al nuovo per es. la costruzione di una mappa concettuale, di uno schema, ecc.. Maria Rita Salvi Sperimentazione attiva • In base al processo attivato nelle tre fasi precedenti l’alunno si lancia in una nuova attività, sperimento gli elementi nuovi che sono stati assimilati • L’esempio dell’elefante (testo descrittivo) Maria Rita Salvi VALUTARE GLI ESITI DELL’APPRENDIMENTO • Il tipo di valutazione dell’apprendimento deriva direttamente da tutto quello che abbiamo detto finora. • Una riflessione sulla valutazione può essere fatta in base a tre criteri: 1. Valutare competenze 2. Utilizzare un linguaggio coerente 3. Individuare gli indicatori di competenza Maria Rita Salvi Valutare competenze • Se noi abbiamo come obiettivo quello di promuovere sapere attraverso la promozione delle competenze, allora noi dobbiamo valutare le competenze. • Nel Documento di valutazione, quindi, dovrebbero comparire le competenze (6 o 4), con riferimento, ovviamente a macrocompetenze transdisciplinari Maria Rita Salvi Utilizzare un linguaggio coerente • Purtroppo la scheda ministeriale ci chiede di esprimere un giudizio sintetico sulla persona (buono-suffdistinto-ottimo), non di valutare competenze (raggiunta, parzialmente raggiunta, pienamente raggiunta, ecc) • Il linguaggio esprime il senso del nostro agire, al connessione con l’azione che si fa non può essere generica Maria Rita Salvi Individuare gli indicatori di competenza • L’indicatore è un dato osservabile che ci fornisce informazioni su un dato fenomeno • Per valutare competenze occorre raccogliere dati che ci diano informazione sul loro stadio di evoluzione • L’indicatore è un comportamento osservabile Maria Rita Salvi Indicatori di competenza • Esistono tre tipi di indicatori che sono tipici di tutti i processi di evoluzione delle competenze: 1. Agire 2. Rappresentare 3. Verbalizzare Maria Rita Salvi Agire • Effettuare operazioni per ottenere risultati - spostare, spostarsi, abbinare, raggruppare, seriare, scegliere sono tutte azioni che determinano spostamento della persona, degli oggetti, dei concetti, pertanto possono essere osservate e registrate Maria Rita Salvi Rappresentare • Utilizzare un linguaggio (verbale, grafico, sonoro, …) per esprimere qualcosa, che è direttamente connesso alla competenza e può essere osservato Maria Rita Salvi Verbalizzare • Produrre il parlato o lo scritto, in base a criteri, per completare, trasformare, produrre, una parte o un tutto di un particolare tipo di testo… • Tutte queste azioni sono riferite a Indicatori Maria Rita Salvi I DIPARTIMENTI DISCIPLINARI • • Professionalità e responsabilità docente Il D.S. deve strutturare una rete organizzativa di tipo professionale capace di garantire, da parte dei docenti, il governo della didattica • Luoghi di gestione della didattica: 1. Collegio 2. Consiglio di classe 3. Dipartimento Maria Rita Salvi Articolazioni funzionali del Collegio dei docenti…. Dipartimenti e organi di programmazione: • progettazione • attuazione • verifica • controllo • sperimentazione • ricerca • documentazione Maria Rita Salvi DIPARTIMENTI PER AREE DISCIPLINARI (funzioni) • Definire il Curricolo esplicito, prendere decisioni collegiali in merito al curricolo • Curare la dimensione del progetto curricolare, delle scelte, delle metodologie e delle verifiche • Individuare gli indicatori delle competenze e costruire le prove di verifica connesse • Precedere il lavoro dei Consigli di classe attraverso il quale la programmazione curricolare è resa coerente al gruppo classe e adeguata al bisogno educativo del singolo studente Maria Rita Salvi DIPARTIMENTI DISCIPLINARI (funzioni) • Progettare e realizzare azioni di ricerca didattica ed educativa (studio, approfondimento confronto, dibattito, discussione sui temi relativi al curricolo) • Cura la formazione in servizio, sia di area trasversale che specifica • Accoglie i nuovi docenti e li immette nel tessuto documentario e storico dell’Istituto. Maria Rita Salvi DIPARTIMENTI DISCIPLINARI (struttura) • In genere sono di “area”, e aggregano più discipline, in relazione ai loro statuti epistemologici e metodologici • DIPARTIMENTO DEI LINGUAGGI (Italiano, Lingua straniera, Musica, Artistica, Ed. Fisica) • DIPARTIMENTO DELLE SCIENZE ANTROPOLOGICHE (Storia, Geografia, Studi sociali, Convivenza democratica, Religione) • DIPARTIMENTO DI MATEMATICA E SCIENTIFICOTECNOLOGICO (Matematica, Scienze, Tecnologia, Informatica) Maria Rita Salvi DIPARTIMENTI DISCIPLINARI (struttura) • Nei Dipartimenti sono presenti tutti i docenti dell’Istituto • All’interno del Dipartimento viene individuato un coordinatore (organismo rappresentativo dei coordinatori) • Il Dipartimento opera per delega del Collegio e relaziona al Collegio stesso Maria Rita Salvi