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Diapositiva 1 - icvoltalatina

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Diapositiva 1 - icvoltalatina
IL CURRICOLO VERTICALE AI
SENSI DELLA NORMATIVA
VIGENTE
Gli scenari normativi e gli
assunti metodologici
Roma 22 febbraio e 8 marzo 2014
a cura di Maria Rita Salvi
INDICAZIONI NAZIONALI PER IL
CURRICOLO DELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO
DI ISTRUZIONE
• Regolamento ministeriale 16
novembre 2012
• In attuazione “sperimentale”
dall’a.s. 2012/13
• Vigenti dall’a.s. 2013/14
Maria Rita Salvi
L’organizzazione del Curricolo
• Le INDICAZIONI costituiscono il
quadro di riferimento per la
PROGETTAZIONE CURRICOLARE
affidata alle scuole
• ….”Ogni scuola predispone il
Curricolo all’interno del P.O.F. nel
rispetto delle finalità (Profilo dello
studente),dei traguardi di sviluppo
delle competenze, degli obiettivi di
apprendimento specifici di ogni
disciplina”
Maria Rita Salvi
IL CURRICOLO IN AMBIENTE
AUTONOMIA
•
•
•
•
•
•
•
•
•
art. 8 del D.P.R. 275/99
D.M. n. 324/2000
L. n. 53/2003
D.Lgs 59/2004
D.M. 25 dicembre 2005 e D.M. 47/06
Indicazioni Nazionali 2007
D.M. n. 139/07
Atto di indirizzo 8 settembre 2009
D.M. n. 254/2012 (G.U. n. 30 del 5
febbraio 2013)
Maria Rita Salvi
Format europeo
• L’impianto del 2012 è molto
vicino a quello del 2007
• Stiamo attenti, però, che i
<pisni di studio Personalizzati
non sono spariti dal lessico
pedagogico ministeriale
• Il format europeo dei curricoli
Maria Rita Salvi
SCHEMA DEL DOCUMENTO
•
•
•
•
•
Cultura-Scuola-Persona
Finalità generali
L’organizzazione del Curricolo
La scuola dell’infanzia
La scuola del primo ciclo
Maria Rita Salvi
Un curricolo centrato sugli esiti
• Gli esiti sono indicati nel
Profilo e nei Traguardi di
sviluppo delle competenze
• Anche i Traguardi di sviluppo
delle competenze non sono
tassonomie gerarchicamente intese
• La logica è quella di
inquadrare i Traguardi nel
quadro più ampio ed olistico
del Profilo
Maria Rita Salvi
Il Profilo dello studente al
termine del Primo ciclo
• è in grado di iniziare ad affrontare in
autonomia e con responsabilità, le
situazioni di vita tipiche della propria età,
• Interpreta i sistemi simbolici e culturali della
società,
• rispetta le regole condivise, collabora con
gli altri
• si impegna per portare a compimento il
lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.
• dimostra una padronanza della lingua
italiana
Maria Rita Salvi
…dal Profilo
• è in grado di esprimersi a livello
elementare in lingua inglese e di
affrontare una comunicazione
essenziale, in semplici situazioni di vita
quotidiana, in una seconda lingua
europea.
• Utilizza la lingua inglese nell’uso delle
tecnologie dell’informazione e della
comunicazione.
• di analizzare dati e fatti della realtà e
di verificare l’attendibilità delle analisi
quantitative e statistiche
Maria Rita Salvi
dal Profilo
sa affrontare problemi e situazioni sulla
base di elementi certi e di avere
consapevolezza dei limiti delle affermazioni
che riguardano questioni complesse che
non si prestano a spiegazioni univoche
• osserva ed interpreta ambienti, fatti,
fenomeni e produzioni artistiche.
• Ha buone competenze digitali, usa con
consapevolezza le tecnologie della
comunicazione
• Si assume le proprie responsabilità e chiede
aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire
aiuto a chi lo chiede.
•
Maria Rita Salvi
Competenze chiave di
Cittadinanza
•
•
•
•
•
Imparare ad imparare
Progettare
Comunicare
Collaborare e partecipare
Agire in modo autonomo e
responsabile
• Risolvere problemi
• Individuare collegamenti e relazioni
• Acquisire ed interpretare l’informazio
Maria Rita Salvi
Indicazioni metodologiche
• Le competenze espresse nel
profilo devono essere
possedute ed utilizzate con
autonomia e responsabilità in
contesti di vita e di lavoro.
Maria Rita Salvi
Leggere il testo delle I.N,
• Il Curricolo di Istituto è formato da
quattro parti: contenuti,
metodologie, organizzazione e
valutazione
• Il Curricolo deve collocarsi
all’interno del P.O.F.
• Il passaggio dalle I.N. al Curricolo
di Istituto parte dalla
contestualizzazione del profilo e
dei Traguardi di sviluppo della
competenza
Maria Rita Salvi
I livelli di progettazione di un
Istituto
• Il Curricolo è poi utilizzato dai
docenti in sede di programmazione
dell’O.F. della classe,
dell’interclasse, dell’intersezione
• P.O.F. (Curricolo)  P.A.C. (o
Programmazione di
plesso/interclasse/intersezione/
Piani di Studio Personalizzati, P.E.I.,
progetti speciali, ecc…
Maria Rita Salvi
Organizzazione delle discipline
• Il testo delle I.N. presenta un
curricolo organizzato i campi di
esperienza e discipline
• Le discipline sono sviluppate in
modo progressivo dalla prima
classe della S.P. alla terza classed
ella S.S. 1° g.
• Le discipline devono essere
organizzate in Aree o Assi
• Il modello non è proposto
Maria Rita Salvi
Area Linguistico-Comunicativa
• I discorsi e le Parole, Il Corpo e il
Movimento, Immagini, suoni, colori
• Italiano, Lingue comunitarie, Musica,
Arte e Immagine, Ed. Fisica
Maria Rita Salvi
Area Scientifico- Matematica
• La conoscenza del mondo
• Matematica, Scienze,
Tecnologia
Maria Rita Salvi
Area Antropologica
• Il sé e l’altro
• Storia, Geografia, Religione
Maria Rita Salvi
Un curricolo progressivo e
continuo
• Un C. progressivo e continuo,
ma scandito per tappe e cicli
• Trasversale, integrato e continuo
(Atto di indirizzo)
• Muove dal predisciplinare e va
al disciplinare, privilegiando i
nuclei fondanti delle discipline
Maria Rita Salvi
Traguardi di sviluppo della
competenza
• Riferimenti ineludibili per gli
insegnanti, per organizzare il
percorso di apprendimento
• Indispensabili per la certificazione
delle competenze
• Prescrittivi nella loro scansione
temporale
Maria Rita Salvi
Gli obiettivi di apprendimento
• Sono organizzati in Nuclei
tematici riferiti a periodi
tematici lunghi
• Alla fine della S.I.
• Alla fine della S.P. (con un
livello intermedio in classe 3)
• Alla fine della S.S. 1°g.
Maria Rita Salvi
Quali tappe?
• Quattro triennio S.P./
monoennio/biennio S.P./ultimo
biennio S.P./ triennio S.S. 1°g
• Cinque  triennio S.P./ monoennio
S.P./ Primo biennio S.P./ultimo
biennio S.P./ triennio S.S. 1°g
Maria Rita Salvi
MODELLO PROPOSTO
• Non esiste un modello di Curricolo valido in
assoluto
• L’elaborazione del Curricolo rappresenta
l’esercizio della autonomia di ricerca,
sperimentazione e sviluppo attribuita alle
scuole dal Regolamento sull’Autonomia e
ribadita nelle Indicazioni (p.23)
• Il modello che propongo VI DEVE
CONVINCERE
• Il modello che può (deve) essere
modificato
Maria Rita Salvi
MODELLO PROPOSTO
• Il modello che propongo è stato
realizzato in concreto
• Questo modello è convincente
perché ha queste caratteristiche:
• Continuità
• Essenzialità
• Trasversalità
Maria Rita Salvi
Da cosa è composto un curricolo
• Scelte delegate alla scuola dalle
Indicazioni:
- Contenuti
- Obiettivi
- Metodologie
- Valutazioni
continuo
essenziale
trasversale
Maria Rita Salvi
Quali CONTENUTI?
• La scelta deriva da una seria analisi
disciplinare (quali contenuti
connotano in modo sostanziale una
disciplina?)
• I contenuti sono tematiche portanti
(la tematica portante non è un
contenuto generico, ma è un
contenuto che sostiene le
“operazioni” attribuibili al sapere
proprio della disciplina)
Maria Rita Salvi
LE TEMATICHE PORTANTI
• Le tematiche portanti, all’interno
della disciplina, assicurano la
continuità delle scelte curricolari (il
curricolo di matematica è fondato
sempre sulle tematiche portanti
“numero, figure e senso dello spazio,
dati e previsioni”)
Maria Rita Salvi
le tematiche portanti sono
contenuti essenziali
• Sapere essenziale: capace di
costante espansione e
arricchimento attraverso percorsi
nuovi
• Saperi gnoseologici….
• Si contrappone ad un sapere
statico, enciclopedico, disciplinare
• Le misconoscenze, le conoscenze
inerti, non flessibili, non trasferibili….
Maria Rita Salvi
Essenziale
• Quello che sta “al cuore” (succo), la
vera ragion d’essere di un determinato
ambito disciplinare (perché fare
matematica, fare geografia, ecc..)
• Per rispondere a quali esigenze?
• Perché è essenziale per lo studente fare
matematica, geografia, storia….?
• Qual è l’essenza della matematica, della
geografia…. A COSA SERVE?
Maria Rita Salvi
Essenziale
• A cosa è essenziale un sapere, per che cosa?
• Il nesso oggi più importante è quello tra curricoli e
cittadinanza
• Dal punto di vista sociale: quale sapere per vivere
in una società democratica, conoscitiva,
multilingue, multiculturale, caratterizzata da
provvisorietà, pluralità, polivalenza,
problematicità?
• Dal punto di vista individuale: quale sapere è
indispensabile per realizzare appieno le proprie
potenzialità, per realizzare un patrimonio culturale
personale e professionale, per la promozione del
proprio benessere e di quello collettivo?
Maria Rita Salvi
TEMATICHE PORTANTI (esempi)
Ciascun ambito individua le proprie
tematiche che possono essere proposte
e riproposte con una progressione a
spirale
SCIENZE
1. Gli ambienti
2. Gli esseri viventi
3. La materia e l’energia
4. La terra e l’universo
5. Le ipologie testuali
6. Lo spazio e le figure
7. I numeri……..
Maria Rita Salvi
Lingua Italiana
•
•
•
•
TESTO NARRATIVO
TESTO FANTASTICO
TESTO DESCRITTIVO
Racconto, novella, ecc..
(Il tutto organizzato per “cicli” anche a
spirale)
Maria Rita Salvi
MATEMATICA
• NUMERO
concetti numerici e proprietà dei
numeri, operazioni e loro proprietà,
ecc…
• LE FIGURE E IL SENSO DELLO SPAZIO
Figure e rappresentazioni, sistemi di
rappresentazione, ecc..
• DATI E PROBABILITA’
raccolta e organizzazione dei dati,
ecc…
Maria Rita Salvi
Sapere e competenze
• Un sapere è quindi essenziale perché
necessario e indispensabile per il
raggiungimento di questi obiettivi
• Sapere = insieme di competenze che si
sviluppano e crescono durante l’intero
percorso formativo (sapere matematico,
scientifico, ecc..)
• Le competenze sono trasversali a tutti i
saperi e vengono declinate in base alla
specificità di un determinato sapere.
Maria Rita Salvi
INCONTRIAMO LE COMPETENZE
TRASVERSALITA’
• I programmi del ’79 sono i primi
che fanno riferimento alla
trasversalità (unitarietà del sapere)
• Qui la trasversalità è data dalla
competenza da sviluppare che è
transdisciplinare (anche se si
sviluppa attraverso la disciplina)e
non dai contenuti)
Maria Rita Salvi
La COMPETENZA
(definizione del dizionario)
• Sapersi orientare…ovvero
1. Ci si trova in una situazione
2. Si riconoscono gli elementi della
situazione
3. Si agisce per conseguire un
determinato obiettivo
Maria Rita Salvi
Competenze, abilità,
conoscenze….
• Competenze  mettono in pratica abilità
e conoscenze(sensoriali, mentali,
linguistiche, manuali) per procedure e
prodotti (competenza finalizzata)
• Secondo questa impostazione
conoscenze e abilità (operative) sono
anch’esse competenze
• Secondo le più accreditate teorie
dell’apprendimento le competenze di un
individuo crescono in base alle esperienze
didattiche che gli vengono proposte.
Maria Rita Salvi
Sei “tipi” di competenza
•
•
•
•
•
•
Competenza conoscitiva
Competenza linguistica
Competenza comunicativa
Competenza metodologica
Competenza operativa
Competenza relazionale
……. in qualsiasi disciplina!!!!
Maria Rita Salvi
La competenza conoscitiva
- saper riconoscere caratteristiche
- saper identificare relazioni
- saper cogliere trasformazioni
per tutti le TEMATICHE PORTANTI
di ogni DISCIPLINA
Maria Rita Salvi
La competenza
linguistico/comunicativa
• Linguistica: quale è la strutturazione
sostanziale per costruire conoscenza?
saper riconoscere i linguaggi
specifici
• Comunicativa: sia di produzione che di
strutturazione della competenza:
saper ascoltare
saper leggere
saper interpretare
saper esporre
saper argomentare
Maria Rita Salvi
La competenza metodologicooperativa
• Metodologica: il saper procedere in base
a determinati criteri
saper analizzare
saper formulare ipotesi
saper formulare problemi
saper verificare ipotesi e
previsioni
• Operativa: saper eseguire operazioni
saper utilizzare strumenti
saper elaborare prodotti
Maria Rita Salvi
La competenza relazionale
• Relazionale: saper agire autonomamente
saper riflettere sul proprio
operato
saper valutare
sapersi valutare
saper rispettare le regole, le
cose, le persone
saper collaborare
• Voto di comportamento?
Maria Rita Salvi
Gli indicatori della competenza
relazionale
1.
2.
3.
4.
5.
Saper agire in autonomia
Saper rispettare le regole
Saper collaborare
Aver cura del proprio lavoro
Saper valutare e sapersi
valutare
Maria Rita Salvi
La competenza relazionale e
l’educazione alla cittadinanza
• Nel paragrafo CULTURA-SCUOLA
PERSONA
• La scuola deve insegnare ad
essere
• Investire sul capitale umano
Maria Rita Salvi
Le competenze e i traguardi di
sviluppo delle competenze
• Ci sono delle differenze
• I traguardi delle Indicazioni sono descrittivi,
aperti, flessibili, plurali. Sono appunto “piste
da percorrere”, “strumenti degli
insegnanti” per finalizzare la formazione
allo sviluppo integrale dell’alunno.
• Si possono fare delle connessioni dirette
fra i traguardi individuati nel testo delle
Indicazioni e le 6 competenze che vi
propone questo modello di lavoro.
Maria Rita Salvi
LE METODOLOGIE
• Partire dalle competenze ci
consente di arrivare in modo
diretto alle metodologie
- tipo di attività scelta
- modi di condurre l’attività
Maria Rita Salvi
Le metodologie
• La scelta metodologiche deve
essere fatta in base a tre criteri:
1. Il tipo di competenza da
promuovere
2. La teoria dell’apprendimento che
ci guida
3. Il tipo di attività didattica che ne
consegue
Maria Rita Salvi
Scelte metodologiche
In base a tre criteri:
1. Il tipo di competenza da promuovere
quale attività per promuovere
competenza conoscitiva?
quale per promuovere competenza
relazionale?
• Se ci ponessimo altri obiettivi, non le
competenze, faremmo altri tipi di scelte
metodologiche…..
(contenuti, programma, ecc…)
Maria Rita Salvi
Le metodologie
2. Una chiara e condivisa idea di
apprendimento….
Compito essenziale del Dipartimento
è quello di interrogarsi sull’idea di
apprendimento che guida le
scelte di lavoro che facciamo
quotidianamente
Maria Rita Salvi
Prospettive teoriche
• Ormai noi viviamo appieno una
stagione teorica fondata dagli studi
e le ricerche di Piaget, Bruner,
Vygotskij
• I risultati stanno arrivando adesso
nella pratica didattica
• Passaggio dal comportamentismo al
costruttivismo
Maria Rita Salvi
Teorie dell’apprendimento
• Comportamentismo: l’insegnante trasmette
sapere e lo studente imita, ripete,
ripropone in contesti diversi…(lavorare sui
contenuti e sulle operazioni)
• Costruttivismo: l’insegnante non può
trasmettere il proprio sapere ma deve
creare un ambiente adatto affinchè lo
studente costruisca il proprio sapere
(lavorare sulle competenze e sulle
metodologie)
Maria Rita Salvi
Costruttivismo
• Apprendimento reticolare, non
lineare e graduale
• Apprendimento che si risolve in una
costruzione attiva e continua di
competenze
• L’acquisizione della competenza
avviene attraverso quattro fasi, non
necessariamente cronologiche,
comunque indispensabili:
Maria Rita Salvi
Costruire competenza
1. Attivazione del noto
2. Aggiunta del nuovo
3. Assimilazione del nuovo
al noto
4. Accomodamento del
noto al nuovo
Maria Rita Salvi
Costruire competenza
• È un punto di partenza
fondamentale per l’avvio del
processo di conoscenza
ci sono mille tecniche possibili per
attivare il noto…l’importane per
una metodologia di insegnamento
che voglia costruire competenza è
sempre, partire da quello che
l’alunno sa e sa fare….
(non in modo generico e vago…)
Maria Rita Salvi
Costruire competenza
• Aggiungere il nuovo.
Noto e nuovo devono essere messi in
connessione (compito del docente)
affinchè l’alunno comprenda =cum
prendere attraverso una sinapsi
attivazione di connessioni fra noto e
nuovo, se la connessione non c’è è come se il
nuovo non esistesse
Maria Rita Salvi
Costruire competenza
• Assimilazione: il nuovo diventa
noto, a seconda del tipo di
competenza sulla quale si sta
lavorando ci vogliono tempi brevi
o lunghi
• Accomodamento: (Piaget) piena
assimilazione del nuovo a quella
che è la preesistente struttura
della persona con l’arricchimento
della nuova competenza
Maria Rita Salvi
Costruire competenza
• A livello metodologico le 4 fasi
possono anche non essere
cronologiche, però devono
verificarsi.
• La struttura del lavoro è di
nuovo quella “a spirale”, come
per le tematiche portanti
Maria Rita Salvi
Dalla teoria alla prassi…
• 3. Le scelte pratiche.
Per attivare il noto, aggiungere il
nuovo, assimilare il noto al
nuovo, possono essere
individuate 4 tipi di attività
didattiche:
1. Esperienza concreta
2. Osservazione riflessiva
3. Concettualizzazione astratta
4. Sperimentazione attiva
Maria Rita Salvi
Esperienza concreta
• Fare insieme, esperire, agire… una
lettura, un esperimento,una uscita
sul territorio.
Per attivare il noto è
fondamentale partire
dall’esperienza concreta
Maria Rita Salvi
Osservazione riflessiva
• Primo tentativo di estrapolare
elementi dall’esperienza
concreta. Per esempio riflettere
sulle caratteristiche, relazioni,
trasformazioni
Maria Rita Salvi
Concettualizzazione astratta
• L’osservazione riflessiva ci
permette di tirare fuori elementi
nuovi o noti, ma solo attraverso la
concettualizzazione astratta
assimiliamo il noto al nuovo
per es. la costruzione di una
mappa concettuale, di uno
schema, ecc..
Maria Rita Salvi
Sperimentazione attiva
• In base al processo attivato nelle
tre fasi precedenti l’alunno si
lancia in una nuova attività,
sperimento gli elementi nuovi che
sono stati assimilati
• L’esempio dell’elefante (testo
descrittivo)
Maria Rita Salvi
VALUTARE GLI ESITI
DELL’APPRENDIMENTO
• Il tipo di valutazione
dell’apprendimento deriva
direttamente da tutto quello che
abbiamo detto finora.
• Una riflessione sulla valutazione
può essere fatta in base a tre
criteri:
1. Valutare competenze
2. Utilizzare un linguaggio coerente
3. Individuare gli indicatori di
competenza
Maria Rita Salvi
Valutare competenze
• Se noi abbiamo come obiettivo
quello di promuovere sapere
attraverso la promozione delle
competenze, allora noi dobbiamo
valutare le competenze.
• Nel Documento di valutazione,
quindi, dovrebbero comparire le
competenze (6 o 4), con
riferimento, ovviamente a
macrocompetenze transdisciplinari
Maria Rita Salvi
Utilizzare un linguaggio
coerente
• Purtroppo la scheda ministeriale ci
chiede di esprimere un giudizio
sintetico sulla persona (buono-suffdistinto-ottimo), non di valutare
competenze (raggiunta,
parzialmente raggiunta,
pienamente raggiunta, ecc)
• Il linguaggio esprime il senso del
nostro agire, al connessione con
l’azione che si fa non può essere
generica
Maria Rita Salvi
Individuare gli indicatori di
competenza
• L’indicatore è un dato osservabile
che ci fornisce informazioni su un
dato fenomeno
• Per valutare competenze occorre
raccogliere dati che ci diano
informazione sul loro stadio di
evoluzione
• L’indicatore è un comportamento
osservabile
Maria Rita Salvi
Indicatori di competenza
• Esistono tre tipi di indicatori che
sono tipici di tutti i processi di
evoluzione delle competenze:
1. Agire
2. Rappresentare
3. Verbalizzare
Maria Rita Salvi
Agire
• Effettuare operazioni per ottenere
risultati
- spostare, spostarsi, abbinare,
raggruppare, seriare, scegliere
sono tutte azioni che
determinano spostamento della
persona, degli oggetti, dei
concetti, pertanto possono
essere osservate e registrate
Maria Rita Salvi
Rappresentare
• Utilizzare un linguaggio
(verbale, grafico, sonoro, …)
per esprimere qualcosa, che è
direttamente connesso alla
competenza e può essere
osservato
Maria Rita Salvi
Verbalizzare
• Produrre il parlato o lo scritto, in
base a criteri, per completare,
trasformare, produrre, una parte
o un tutto di un particolare tipo
di testo…
• Tutte queste azioni sono riferite a
Indicatori
Maria Rita Salvi
I DIPARTIMENTI DISCIPLINARI
•
•
Professionalità e responsabilità docente
Il D.S. deve strutturare una rete
organizzativa di tipo professionale
capace di garantire, da parte dei
docenti, il governo della didattica
• Luoghi di gestione della didattica:
1. Collegio
2. Consiglio di classe
3. Dipartimento
Maria Rita Salvi
Articolazioni funzionali del Collegio
dei docenti….
Dipartimenti e organi di
programmazione:
• progettazione
• attuazione
• verifica
• controllo
• sperimentazione
• ricerca
• documentazione
Maria Rita Salvi
DIPARTIMENTI PER AREE
DISCIPLINARI (funzioni)
• Definire il Curricolo esplicito, prendere
decisioni collegiali in merito al curricolo
• Curare la dimensione del progetto
curricolare, delle scelte, delle
metodologie e delle verifiche
• Individuare gli indicatori delle
competenze e costruire le prove di
verifica connesse
• Precedere il lavoro dei Consigli di classe
attraverso il quale la programmazione
curricolare è resa coerente al gruppo
classe e adeguata al bisogno educativo
del singolo studente
Maria Rita Salvi
DIPARTIMENTI DISCIPLINARI
(funzioni)
• Progettare e realizzare azioni di
ricerca didattica ed educativa
(studio, approfondimento
confronto, dibattito, discussione sui
temi relativi al curricolo)
• Cura la formazione in servizio, sia di
area trasversale che specifica
• Accoglie i nuovi docenti e li
immette nel tessuto documentario
e storico dell’Istituto.
Maria Rita Salvi
DIPARTIMENTI DISCIPLINARI
(struttura)
• In genere sono di “area”, e aggregano
più discipline, in relazione ai loro statuti
epistemologici e metodologici
• DIPARTIMENTO DEI LINGUAGGI (Italiano, Lingua
straniera, Musica, Artistica, Ed. Fisica)
• DIPARTIMENTO DELLE SCIENZE ANTROPOLOGICHE
(Storia, Geografia, Studi sociali, Convivenza
democratica, Religione)
• DIPARTIMENTO DI MATEMATICA E SCIENTIFICOTECNOLOGICO (Matematica, Scienze,
Tecnologia, Informatica)
Maria Rita Salvi
DIPARTIMENTI DISCIPLINARI
(struttura)
• Nei Dipartimenti sono presenti tutti i
docenti dell’Istituto
• All’interno del Dipartimento viene
individuato un coordinatore
(organismo rappresentativo dei
coordinatori)
• Il Dipartimento opera per delega
del Collegio e relaziona al Collegio
stesso
Maria Rita Salvi
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