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Gruppo di ricerca
Valutazione dei Servizi Sanitari e
Qualità della Vita
Filomena Maggino
Tiziana Mola
Marco Marchi
Mariella Orsi (*)
Silvana Schifini
(*) Azienda Sanitaria n. 10 - Firenze
1
Il gruppo di ricerca si è mosso seguendo due
diverse prospettive che hanno trovato
l’interesse e il coinvolgimento dell’Azienda
Sanitaria di Firenze:
I pazientidimessi
Gli operatori
sanitari
2
Studio sui pazienti-dimessi
3
Premessa
Una delle conseguenze della razionalizzazione delle
spese nel settore sanitario è stata quella di ridurre la
durata dei ricoveri.
Dimissioni “precoci” rispetto alle esigenze dei
pazienti e alle possibilità di “gestione” delle famiglie.
4
A ciò va aggiunta la considerazione riguardante gli
effetti della trasformazione della struttura della
famiglia avvenuta negli ultimi decenni con la
conseguente difficoltà in cui queste si trovano
nell’affrontare casi di assistenza.
La condizione nella quale si trovano i soggetti intervistati è
una condizione in cui si rileva una perdita di benessere
transitoria o duratura; perdita di benessere intesa come
perdita di capacità e di partecipazione.
5
In tale ottica, può essere necessario (a vari livelli)
valutare:
- la richiesta di assistenza potenziale da parte dei
soggetti dimessi
- le risposte dell’ambiente familiare.
6
Il progetto ha concentrato la propria attenzione su
tale problematica al fine di mettere a punto una
metodologia che consenta di studiare la RETE
(persone) DI SUPPORTO (fisico-pratico, emotivopsicologico) entro la quale il paziente si trova ad
essere inserito dopo la dimissione.
7
Gli obiettivi scientifici del gruppo hanno suscitato
interesse da parte delle strutture sanitarie che a
vario livello si sono trovate coinvolte nello studio.
8
Obiettivo
Rilevare il supporto non strutturato che hanno le
persone coinvolte nella rilevazione una volta
rientrati dall’ospedale.
9
Obiettivo
Più precisamente
- capire il contesto, la “realtà” in cui il soggetto
dimesso rientra una volta uscito dall’ospedale,
- riuscire a descrivere la rete in cui si inserisce
(rete come rappresentazione dell’ambiente in cui
colloca),
- verificare le risorse della rete che si costruisce
intorno al soggetto bisognoso.
10
RETE DI SUPPORTO
Vista in termini di:
• Dimensione della rete di relazioni
– interne
•  conviventi (famiglia)
•  non conviventi (familiari, amici, vicini, …)
– esterne  servizi, medico famiglia, …
indicatore di dimensione
11
RETE DI SUPPORTO
Vista in termini di:
• Prossimità: livello di “intimità” (relazione
familiare, amicale, …)
12
RETE DI SUPPORTO
Visto in termini di:
• Intensità
–  livello di presenza/frequenza
–  livello di aiuto
indicatore di intensità
13
RETE DI SUPPORTO
N.B.
Come è noto il presupposto fondante della tradizionale Social
Network Analysis è che ogni individuo (o attore) si relaziona
con gli altri e questa sua interazione plasma e modifica il
comportamento di entrambi. Lo scopo principale dell'analisi di
network è appunto quello di individuare e analizzare tali
legami (ties) tra gli individui (nodes).
Il nostro studio invece si concentra su alcuni nodi (pazientidimessi) al fine di rilevare e analizzare la rete di supporto
“intorno” al paziente-dimesso.
14
BISOGNO DI AIUTO
Relativamente a:
•
Cure personali (lavarsi, vestirsi, spogliarsi, alzarsi e andare
a letto, usare il gabinetto)
•
Attività quotidiane (camminare, uscire, fare le scale, fare
le faccende domestiche, fare la spesa)
•
Attività legate alla terapia (ricerca e ritiro delle medicine,
rapporti con le strutture sanitarie per controlli, analisi, …)
•
Particolari attività fuori casa (pratiche burocratiche,
andare in banca/poste, ritiro pensione, …)
indicatore di bisogni
indicatore di “soddisfazione” dei bisogni
15
Strumento
di
rilevazione
Il questionario consente di ottenere una fotografia
dello rete di supporto, dei bisogni di assistenza,
dello stato di salute dei soggetti individuati.
N.B. L’intero progetto e lo strumento di rilevazione sono stati visionati e
16
approvati dal Comitato Etico Locale dell’Azienda Sanitaria di Firenze.
Struttura del questionario
Due parti (due rilevazioni)
I (*)
in reparto
II
presso l’abitazione
(rilevazione CATI)
(*) La rilevazione ha riguardato la struttura familiare e l’individuazione di
17 II)
una figura di riferimento (utilizzata come proxy nella rilevazione
Struttura del questionario
A. contatti con servizi (quali e con quale aiuto)
B. bisogno di aiuto (per cosa e chi aiuta)
C. famiglia (struttura: conviventi e non-conviventi)
D. rete di supporto (dimensione e livello
supporto); presenza per emergenze; disagi
E. dati e informazioni individuali
18
di
La rilevazione
I
Quando
giugno 2006
• U.O. Pneumologia (A.O. Careggi – dir. Prof.
A. Lopes Pegna)
Reparti
• SOD Cardiologia Geriatrica (A.O. Careggi –
dir. Prof. G. Masotti)
• U.O. Cardiologia (Osp. S.M. Annunziata –
dir. Dott. A. Zuppiroli)
Nota sulla rilevazione: in questa fase la compilazione del questionario ha coinvolto figure
diverse (il ricoverato, un familiare, operatori di reparto) in misura variabile.
Ciò può avere reso non sempre confrontabili le informazioni rilevate, soprattutto quelle che
possono in una certa misura avere una componente soggettiva (si pensi anche solo
19 alla
definizione di familiari non-conviventi con cui si intrattengono rapporti).
La rilevazione
II
Quando
luglio e settembre 2006
Presso
Abitazione del dimesso
via telefono
20
La rilevazione
Interviste
Dimessi nel periodo nei reparti coinvolti
39
Intervistati nella fase II
25
Rifiuti
6 (*)
Interviste non effettuate (scadenze)
8
(*) di questi
- tre hanno rifiutato la successiva intervista
- tre si trattava di pazienti in gravi condizioni o nuovamente ricoverati.
21
Lo studio ha consentito di
mettere a punto lo strumento di
rilevazione in funzione degli
indicatori definiti a livello di
modello concettuale.
22
Indicatori definiti
• indicatori di Dimensione della Rete (DR)
• indicatori di Intensità della Rete di Supporto (IRS)
• indicatore di Bisogni (B)
• indicatore di Supporto Ricevuto (ISR)
• indicatore della Soddisfazione dei Bisogni (SB)
23
Conclusioni
L’obiettivo dello studio non era quello di valutare un
gruppo relativamente alle dimensioni individuate ma
di mettere a punto strumenti utili al fine di
conoscere la realtà dei pazienti-dimessi e facilitare
la valutazione di eventuali interventi dei servizi
socio-sanitari.
Gli strumenti e gli indicatori definiti possono essere
applicati in altri contesti per la realizzazione di
confronti tra realtà sociali e territoriali diverse.
24
Riferimenti bibliografici
A.A.V.V. (1993) Gli anziani a casa. Uno studio a Dicomano, Comune di Dicomano,
Università di Firenze, Provincia di Firenze, USL 11, I.N.R.C.A.
Anzera G. (1999) L’analisi dei reticoli sociali. Problematiche di acquisizione dei
dati e strategie metodologiche nella network analysis, Euroma La Goliardica,
Roma.
Burt R. S., Minor M. J. (a cura di) (1983) Applied Network Analysis, Sage, London.
Chiesi A. M. (1999) L’analisi dei reticoli, Franco Angeli, Milano.
Konke D., Kuklinski J. H. (1991) Network analysis: basic concepts, in Thompson G.
(a cura di), Markets, Hiererchies and Networks, Sage, London.
Maggino F. “La rilevazione delle reti sociali”, in Gli anziani a casa. Uno studio a
Dicomano, Comune di Dicomano, Università di Firenze, Provincia di Firenze, USL 11,
INRCA, 1993, pp. 53-65.
Marsden P. V., Lin N. (a cura di) (1982) Social structure and network analysis, Sage,
London.
Nardo M., M. Saisana, A. Saltelli and S. Tarantola (EC/JRC), A. Hoffman and E.
Giovannini (OECD) (2005) Handbook on Constructing Composite Indicators:
Methodology and Userguide, OECD, Statistics Working Paper
Scott J. (1991) Social network analysis. A handbook, Sage, London.
Wasserman S., Faust K. (1994) Social Network Analysis, Cambridge University Press,
25
New York.
Studio sugli operatori sanitari
26
Premessa
Recentemente sono stati avviati molti studi sulle
cure di fine vita in particolare riguardo alla
opportunità e alle modalità della comunicazione
della diagnosi e della prognosi da parte del
personale medico ed infermieristico.
In questo, la Regione Toscana si è dimostrata
molto sensibile (organizzazione di corsi e di
seminari, gruppi di lavoro, ...).
V. gruppo di lavoro creatosi presso l’Azienda Ospedaliera
di Careggi (Firenze).
27
Il gruppo di lavoro ha promosso una indagine con
taglio esplorativo su alcune tematiche relative
alle cure di fine vita e finalizzata
alla costruzione e alla proposta di uno strumento
strutturato su tale tematica per una futura
rilevazione su un più ampio campione che
consenta di valutare gli effetti delle iniziative
territoriali (corsi, seminari) sugli atteggiamenti
degli operatori.
28
Obiettivo
Conoscenza della prassi e degli atteggiamenti del
personale medico ed infermieristico al fine di
promuovere iniziative idonee a migliorare gli
aspetti relazionali nelle cure alle persone nella
fase terminale della vita.
29
Strumento
di
rilevazione
Questionario semistrutturato a domande aperte
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La rilevazione
Sondaggio pilota
Quanti
56 (medici e infermieri)
• In maggioranza donne
• In maggioranza infermieri (alto tasso di missing)
• Più di 2/3 al di sotto dei 40 anni (range: 23-62)
31
Lo studio pilota ha consentito al gruppo di lavoro
di proporre un nuovo strumento di rilevazione
strutturato e composto dalle seguenti aree di
indagine:
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Struttura del questionario
Professionali
A. Esperienze
Non-professionali
- parenti nella stessa situazione
- reazione
B. Conoscenze
sulla tematica
C. Atteggiamenti
ed opinioni
Conoscenza di approcci alternativi
Opinioni in merito
Relativamente a:
-
religione
-
morte
-
ruolo della famiglia nell’assistenza
-
ruolo dell’individuo nella terapia e
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nella cura
Struttura del questionario
D. Dati e informazioni individuali
-
genere
-
età
-
ruolo professionale
-
sede di lavoro
-
anzianità
- da quanto tempo ricopre l’attuale ruolo
- da quanto tempo è nell’attuale sede
-
precedenti esperienze (reparti, sedi)
-
stato civile
-
struttura della famiglia (presenza di bambini, anziani tra i conviventi)
-
eventuale frequenza di corsi, seminari, ecc. sul tema di fine vita.34
Riferimenti bibliografici
Beccaro M., M. Costantini (2005) Bisogni di cure palliative. I problemi dei pazienti
con tumore nei loro ultimi tre mesi di vita. I risultati di una ricerca genovese,
Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Genova.
Bruscaglioni L. (2005) Progetto Care – Indagine sul livello di soddisfazione dei
caregiver relativa alle cure di fine vita, Relazione conclusiva progetto.
Cecioni Riccardo (2002) “Un’indagine nella Regione Toscana”, Salute e Territorio,
Settembre-Ottobre.
Commissione Regionale di Bioetica (2002) Consenso informato e direttive
anticipate: il contributo della ricerca empirica, Regione Toscana.
Costantini M. (2005) “La comunicazione della diagnosi e della prognosi”, Salute e
Territorio, n. 150.
Paci E., A. Panti (2002) “I comportamenti e i principi etici dei curanti”, Salute e
Territorio, n. 134.
Toraldo Di Francia M. (2002) “I dilemmi etici della medicina contemporanea”,
Salute e Territorio, n. 134.
35
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