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La città lontana
Modena IV Circoscrizione FILOSOFIA IN QUARTIERE Quinto incontro 8 marzo 2012 Nancy, La città lontana 1 Il dramma della nostra esistenza individuale e politica La resistenza di Nancy in nome del tatto 2 Il nostro dramma: «toccare il mondo senza toccarlo» Nancy fa del contatto la questione stessa dello stare al mondo senza poter prendere contatto con lo spazio, con l’abitare, con l’essere dell’esser-ci, perché domina una contiguità sfuggente, «partes extra partes», e tutto permane nel limbo insensato di un quasi-contatto, di un quasi-esserci, un quasi-vivere. Solo tracce e abbozzi, opere non compiute, libri non scritti, amori non vissuti, verità non fondate. Questo è «toccare il mondo senza toccarlo»: il dramma della nostra esistenza individuale e politica. 3 Jean-Luc Nancy, La città lontana Prima parte (1987) 4 La città è anelito all’ordine, al senso, e pratica della voglia di anarchia. È bisogno di identità e sistematico mescolamento delle differenze. La città funziona in quanto aporia. 5 “Il mondo ci invita a non pensarlo più sul registro del fenomeno, ma su quello della disposizione (spaziatura, tatto, contatto, percorso)”. Ogni città non è immune dalla non-città (dal destinomodello della trasformazione del luogo in spazio indifferenziato del movimento e del transito)! 6 Epitome La città … l’idea di un luogo, di un nome, di una maniera di abitare e di passare. La città si allontana da noi, diventa un’altra città, qualcosa di diverso da una città: cerchiamo ancora la sua misura, e il sapere necessario per attraversarla e nello stesso tempo per allontanarcene. 7 Lontano… Los Angeles Prima Parte (1987) La città, un problema iper-semiotizzato Come lasciare alla città la sua chance? 8 A Los Angeles ci vuole l’automobile. La città come via, come attraversamento senza fine 9 Berlino, il muro Taglia una città in due È un taglio troppo enorme per essere un tracciato Oppure è la traccia stessa: la cancellazione tendenziale della città nella città 10 Berlino, Potsdamer Platz. I 95 quartieri di Berlino … entrambe espongono un’inaudita capacità della città di respingere l’interiorità, l’intimità di cui si è caricata la nostra idea, la nostra immagine della città… 11 L’impasse della città […] forse ogni città è un’impasse, un intoppo cieco Assi di allineamento e di spaziamento Costruire e abitare divaricano i loro significati 12 A Los Angeles, non c’è niente che raccolga. 13 I nodi delle freewey si sollevano al di sopra di questo spazio, senza luogo , senza località 14 La città-territorio Non se ne esce La città senza centro e senza periferia 15 Los Angeles: l’“ordine dell’indifferenza” Los Angeles: l’«essenza di luogo banale: un’assenza di luogo, un non-luogo, un’equivalenza indefinitamente moltiplicata delle direzioni e delle circolazioni, di cui l’abitazione è solo un corollario» Ecco l’inidentità della città 16 Los Angeles non è per camminare 17 Los Angeles non è borghese Los Angeles non è proletaria Non è dolce, non è per lo sguardo La città nel destino del declassamento 18 Una lontananza della città dalla città Non ci sono quartieri… Il quartiere è la città che vuole ricostituirsi e ripiegarsi all’interno della città. A Los Angeles, qualsiasi tendenza o tentazione locale o localistica è travolta. Il luogo passa nell’estensione, e quella che potremmo chiamare la “ragione urbana”… passa in qualche cosa che non è una follia, bensì, un modo più sottile, un’indifferenza a siffatta ragione, una lontananza della città dalla città. p. 20 19 La fatica di vivere a Los Angeles Il contenzioso originario di vita e città Los Angeles non è una città La nostalgia ideologica della città comunitaria 20 Los Angeles è lo spazio della città in tutta la sua “forza di spaziamento” Qui il mare costeggia tutta la città, ed è assente. 21 Los Angeles offre un’infinità d’immagini. «Mi sarebbe piaciuto pubblicare solo delle foto, scelte fra le centinaia di cui questa città mi ha oberato.» 22 Come tutti, io riesco a vedervi soltanto l’assenza stessa dell’anima della città 23 La questione dell’abitare Non confondere l’abitare con l’abitazione borghese Il valore dell’abitare: lo spazio che apre e a cui si apre Il corpo somatizza il cancro del territorio e viceversa 24 L’inabitazione: la bidonville La bidonville è la deiezione della città, la sua violenza raccolta nel fango 25