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ZERO INFORTUNI

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ZERO INFORTUNI
Verso lo zero infortuni:
il cammino di ITALCEMENTI
La nostra storia
Italcementi è stata fondata nel 1864. Nel 1925, con la
denominazione di Società Bergamasca per la Fabbricazione
del Cemento e della Calce Idraulica, è entrata a far parte del
mercato azionario con la quotazione presso la Borsa di Milano.
Dal 1927 svolge le proprie attività con il nome di Italcementi Spa.
In Italia la società si è sviluppata grazie ad un attento piano di investimenti ed
incorporazioni di altre aziende cementiere raggiungendo rapidamente una forte posizione
sul mercato, fino a diventare il primo produttore di cemento del paese.
Nel 1992 Italcementi raggiunge una rilevante espansione internazionale a seguito
dell’acquisizione di Ciments Français, uno dei principali produttori di cemento del mondo.
Nel 1997 Italcementi consolida la propria verticalizzazione attraverso l’acquisizione di
Calcestruzzi, diventando leader in Italia nel settore del calcestruzzo preconfezionato.
Nel marzo 1997, a testimonianza della presenza e della crescita di Italcementi a livello
mondiale, nasce Italcementi Group che raggruppa sotto un’unica identità aziendale tutte
le società internazionali.
Dal 1998 Italcementi Group ha ripreso la propria strategia di internazionalizzazione
acquisendo nuove cementerie in Bulgaria, Kazakistan, Tailandia, Marocco, India, Egitto
e Stati Uniti.
Profilo del gruppo
• Italcementi Group è un Gruppo industriale
di oltre 17.800 dipendenti con una presenza
mondiale in 19 paesi.
• L’attività del gruppo è focalizzata sul
cemento (oltre il 60% di fatturato) che
si integra con la produzione di calcestruzzo
e inerti.
• Nel 2002 Italcementi Group ha realizzato
un fatturato annuo di 4.262 milioni di Euro
(2.125 milioni di Euro al 30 giugno 2003)
• La guida strategica del gruppo è affidata al
“CEO Office” composto da:
- Giampiero Pesenti, Chief Executive Officer
- Rodolfo Danielli, Chief Operating Officer
- Yves René Nanot, Chief Development Officer.
Profilo del gruppo
Italcementi Group
Tra i primi produttori di
cemento a livello mondiale
Il secondo cementiere
nell’Unione Europea
Il principale operatore
nel bacino del Mediterraneo
Una presenza globale
U.S.A.
FRANCIA
BELGIO
ALBANIA
(al 31.12.2002)
BULGARIA
GRECIA
KAZAKISTAN
TURCHIA
9
9
1
1
1
10
10
2
5
182
3
2
20
2
78
1
1
2
4
1
1
INDIA
2
TAILANDIA
GAMBIA
3
1
32
TOTALE GRUPPO
SRI LANKA
60 Cementerie
1
14 Centri macinazione
4 Terminali
547 Centrali di calcestruzzo
MAURITANIA
1
ITALIA
MAROCCO
3
154 Cave di inerti
1
17.838 Dipendenti (*)
9
(*) N° dipendenti rispetto al perimetro consolidato
2
SPAGNA
CIPRO
18
3
9
44
235
10
56
1
EGITTO
3
Italcementi
in Italia
In Italia con circa
5.000 dipendenti
occupa una
posizione di
leadership nel settore
del cemento con una quota di mercato
superiore al 30% e un dispositivo produttivo di 18 impianti
a ciclo completo e 9 centri di macinazione e 229 centrali
di betonaggio.
Come nasce il cemento
Le materie
prime
La macinazione
del cemento
1
Macinazione
ed essiccazione
4
2
5
La cottura
3
Il prodotto
finito
il contesto che precede la nascita del
Progetto Z.I.
• l’esistenza/coscienza
di un problema
• la presenza di una sfida non vinta
• una radicata attenzione alla responsabilità
sociale d’impresa
il contesto che precede la nascita del Progetto Z.I.
70,00
59,61
Indice di frequenza degli infortuni
59,24
57,07
60,00
57,84
55,69
49,42
50,00
50,22
40,00
30,00
L’esistenza/
coscienza di
un problema
La sfida non vinta:
Indice che rimane costante
nonostante gli sforzi operati
sugli aspetti tecnici
20,00
10,00
0,00
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
il contesto che precede la nascita del Progetto Z.I.

una radicata attenzione alla responsabilità
sociale d’impresa
supportata da:
• l’idea di durabilità dell’azienda
resa concreta con:
• Una storica attenzione al ripristino cave
• L’adesione ad un programma di sviluppo sostenibile
• L’adozione di un codice etico
Il ripristino delle cave
L’attività estrattiva è accompagnata
dallo studio delle tecniche di
ripristino e recupero paesaggistico.
Le aree recuperate possono essere
destinate: ad attività agricole con lo
sviluppo di nuove colture; alla
riedificazione di ecosistemi
attraverso il rinverdimento e il
rimboschimento; alla creazione di
aree faunistiche, ricreative, parchi
naturali o giardini.
Sviluppo Sostenibile
•
•
Italcementi Group è membro del “World Business Council for Sustainable
Development” (WBCSD), organismo al quale aderiscono 160 gruppi
internazionali che condividono gli stessi principi in merito allo “sviluppo
duraturo”. In questo contesto Giampiero Pesenti, CEO del Gruppo, ha siglato
l’Agenda for Action, primo impegno formale che coniuga l’attività della
imprese cementiere con le politiche di sviluppo sostenibile. Firmato dai dieci maggiori
produttori di cemento al mondo, il protocollo stabilisce un piano quinquennale di azioni
finalizzate ad uno sviluppo industriale che salvaguardi le prospettive delle future
generazioni basandosi su presupposti sociali, economici e di tutela ambientale.
• Sei le aree d’intervento in cui le società si impegnano per dare un
contributo significativo per la realizzazione di una società “più sostenibile”:
- protezione del clima;
- ottimizzazione nell’uso dei combustibili e delle materie prime;
- tutela della salute e della sicurezza dei dipendenti;
- riduzione delle emissioni;
- limitazione degli impatti locali (ambientali e sociali);
- implementazione dei processi aziendali volti allo sviluppo sostenibile
Per promuovere in termini operativi la realizzazione del progetto relativo al settore dello
sviluppo sostenibile, Italcementi Group ha costituito uno "Steering Committee" presieduto
dal COO di gruppo, Rodolfo Danielli e composto dai responsabili di alcune delle principali
funzioni aziendali.
Il codice etico
• I principi di lealtà, imparzialità e fedeltà, la tutela della
privacy, della persona, dell’ambiente sono tra i
principali valori contemplati dal Codice Etico del
Gruppo a cui tutti i dipendenti devono attenersi nello
svolgimento delle loro attività.
Incontro con chi è vicino all’obiettivo “zero infortuni” per
capire come fare
Inizio: Giugno 2000
1^ fase: CAPIRE IL PROBLEMA: Audit su 6 cementerie da parte
di DuPont
2^ fase: DECIDERE COSA FARE: Definizione di un piano
d’azione ITC ( Comitato di Direzione col supporto di
DuPont )
3^ fase: DARE EVIDENZA ALLA DECISIONE: Enunciazione
“Politica della Sicurezza”
4^ fase: AGIRE: Avvio del progetto
1^ fase: CAPIRE IL PROBLEMA
Origine degli Infortuni
L’uomo al centro
80-95 %
Azioni pericolose,
errori di comportamento
da cui
Infortuni
Miglioramenti tecnici
Gestione della sicurezza
focalizzata sull’uomo
Evoluzione nel tempo della cultura della sicurezza
La sicurezza è una cultura!
2^ fase: DECIDERE COSA FARE
Continuare ad agire sui 4 Fattori essenziali per la
sicurezza con enfasi su:
3^ fase: DARE EVIDENZA ALLA DECISIONE
4^ fase: AGIRE
il progetto “zero infortuni”
Fine: Costruire un Sistema di Gestione della Sicurezza
Come:
intervenendo sull’organizzazione
sensibilizzando e coinvolgendo le persone
Per favorire: lo sviluppo di una maggior cultura della
Sicurezza
Con uno Slogan/Obiettivo: “ZERO INFORTUNI”
4^ fase: AGIRE
il Sistema di gestione della sicurezza
Le linee d’azione
Organizzazione
Coinvolgimento
Comunicazione
Organizzazione
Riunioni di Sicurezza
Audit
Analisi Infortuni
Procedure di
Lavoro Sicuro
Comunicazione
Politica
Per focalizzare l’attenzione
Logo,slogan
Carta intestata
….. Si parla di SICUREZZA
Safety intranet
Per essere sempre informati sugli
sviluppi del progetto e
sui progressi nella sicurezza
Azioni motivazionali
Per riconoscere
i miglioramenti raggiunti
Gadgets
Per mantenere viva l’attenzione
Linee d’azione
Coinvolgimento
Formazione
a cascata
Codir
Management
Animatori
Formatori
Preposti
R.L.S.
Mano d’Opera
Formazione
Novembre 2000
Giugno 2001
Formazione tecnici di
Cementeria
Con DuPont
218 persone
3 gg.
Formazione
Animatori
25 persone
Formazione
Sperimentale su
C.S.
3 gg.
Con DuPont
Con DuPont
25 persone
3 gg.
Formazione
Sperimentale su
Operai
Con DuPont
25 persone
3 gg.
Formazione
Settembre 2001
Progettazione
formazione ITC
per intermedi
2003
Formazione
Formatori Formazione
30 persone Intermedi ed
impiegati
3 + 3 gg.
500
Progettazione
persone formazione ITC
3 gg.
per operatori
Formazione
Formatori Formazione
50 persone Operatori
4 gg.
2000
persone
1 gg.
45
2000-2001
2003
2002
40
Formazione
35
30
Indice di
frequenza
Impiegati ed Intermedi
25
Formazione
919
20
Capi Servizio
15
10
5
0
Formazione
475
Coinvolgimento
formativo
Operai
2850
Formazione
2850 persone coinvolte
4419 giornate di formazione
ANDAMENTO INDICE DI FREQUENZA DEGLI INFORTUNI ITALIA
70,00
59,61
59,24
57,07
60,00
57,84
55,69
49,42
50,00
50,22
38,77
40,00
Progetto
“Zero
Infortuni”
30,00
20,00
27,00
16,00
10,00
0,00
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
Indice di frequenza Infortuni
If =
N. INFORTUNI X 1.000.000
ORE LAVORATE
Tutti i dipendenti subiscono 1 infortunio nel corso
della loro vita lavorativa
1 X 1.000.000
70400

14
Evolution of the Cement’s lost time accidents frequency rate
Headcount
France/Belgique
45
Spagna
USA
Turkey
40
35
Greece
Morocco
Bulgaria
30
India
Thailand
Italy
25
20
15
10
5
0
2001
2002
2003
1721
381
1548
572
140
763
792
844
846
2250
0
S.A.M.A.
SCAFA
TRENTO
CARRARA AVENZA
CATANIA
GUARDIAREGIA
CIVITAVECCHIA
CASTROVILLARI
CASALE
BRONI
ISOLA DELLE FEMMINE
PONTASSIEVE
PORTO EMPEDOCLE
BORGO S. DALMAZZO
SALERNO
COLLEFERRO
MATERA
TOTALE CEMENTO
SCALA DI GIOCCA
REZZATO
SAMATZAI
CALUSCO
VIBO VALENTIA
VITTORIO VENETO
MONSELICE
SAVIGNANO
TRIESTE
SARCHE CALAVINO
GENOVA
Indice di frequenza infortuni cemento
Chiusura 2003
70
60
50
40
30
20
10
0
Castrovillari
Monselice
Trieste
400
Calusco D’Adda
600
Salerno
800
Rezzato
1200
Sarche di Calavino
Matera
Samatzai
Colleferro
Genova
Savignano
Vibo Valentia
Scala di Giocca
Porto Empedocle
Borgo San Dalmazzo
Isola delle Femmine
Pontassieve
Vittorio Veneto
Scafa
Civitavecchia
Catania
Broni
Casale
Trento
Guardiaregia
Carrara
Cemento
Giorni dall’ultimo infortunio
al 24 gennaio 2004
45 % cementerie
87,5% Centri di Macinazione
1400
1000 GIORNI SENZA
INFORTUNI
1000
2 ANNI SENZA
INFORTUNI
1 ANNO SENZA
INFORTUNI
180 GIORNI SENZA
INFORTUNI
200
1 anno senza
infortuni
Cementerie
1 anno senza
infortuni
1 anno senza
infortuni
3 anni senza
infortuni
2 anni senza
infortuni
1 anno senza
infortuni
2 anno senza
infortuni
1 anno senza
infortuni
1 anno senza
infortuni
IMPIANTI - ATTREZZATURE
• attenzione
alle segnalazioni
• velocità nel dare una risposta su come si
intende affrontare il problema
• mantenimento impegni presi
ORGANIZZAZIONE
•
continuità e allargamento dei comitati
• continuità, efficacia ed ampliamento del
coinvolgimento negli audit
• Interesse ad imparare dagli infortuni anche
degli altri
• Ruolo dell’animatore.
PERSONE
• coinvolgimento
• clima positivo
• iniziative motivazionali
LEADERSHIP
• buon
esempio
• guida del processo di coinvolgimento
• guida del processo motivazionale
• apprezzamento contributi positivi
I fondamenti di Zero infortuni
• l’uomo al centro
• la sua volontà e le sue scelte come motore del progetto
• il “buon senso” come strumento di intervento
• la creazione di un sistema di sicurezza
un motto ed un monito:
“Otterrete il livello di sicurezza che
dimostrate di voler raggiungere”
“non attardarti nel solco dei risultati”
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