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introduzione - Dipartimento di Fisica e Geologia
Rivelatori di Particelle a.a. 2010-2011 Marisa Valdata Da semplici idee Ad apparati complicati 1 Lezione 1. Programma Bibliografia Introduzione 2 PROGRAMMA • Introduzione • Cenni su acceleratori di particelle e fasci estratti • Interazione delle particelle con la materia – – – – – Perdita di energia per ionizzazione Scattering multiplo Lunghezza di radiazione Sciami elettromagnetici Radiazione Cerenkov e di transizione • Rivelatori di particelle – – – – Rivelatori di posizione e tracciamento a gas e di silicio Scintillatori organici ed inorganici,fotomoltiplicatori, fibre scintillanti Calorimetria: calorimetri omogenei ed a sampling. Identificazione di particelle: misure di dE/dx, tempi di volo, rivelatori Cerenkov, rivelatori di radiazione di transizione. Radiazioni ionizzanti: dosimetria, radioprotezione ed applicazioni mediche 3 BIBLIOGRAFIA TESTI • C. Grupen,Particle Detectors, Cambridge University Press, 1996 • R. Fernow, Introduction to Experimental Particle Physics,Cambridge University Press, 1992 • W.R.Leo, Tecniques for Nuclear and Particle Physics Experiments, Springer Verlang, 1994 4 BIBLIOGRAFIA …… Altri utili testi: • Dan Green, The Physics of Particle Detectors, Cambridge University Press,2000 • Konrad Kleinknecht, Detectors for Particle Radiation, Cambridge U.K. • Blum & Rolandi, Particle Detection with Drift Chambers, Springer Verlang, 1994 5 BIBLIOGRAFIA …… ARTICOLI DI RIVISTA: • Experimental Tecniques in High Energy Physics, T.Ferbel (editore),World Scientific, 1991 • Instrumentation in High Energy Physics, F.Sauli (Editore), World Scientific, 1992 ALTRI: • Particle data Book (Phys. Rev. D) • R. Bock, a. Vasilescu, Particle Data Briefbook http://www.cern.ch/Physics/ParticleDetector/Briefbook • Proceedings di conferenze sugli apparati (Vienna VCI, Elba, IEEE) • Introduction to radiation detectors and electronics (Helmut Spieler, Lecture Notes – Physics 198,Spring semester 1999- UC Berkeley) http://www-physics.lbl.gov/~spieler/physics_198_notes_1999/index.html 6 Il piu’ vecchio rivelatore (di fotoni)… • • • • • Alta sensibilità ai fotoni Buona risoluzione spaziale Range dinamico molto largo (1:1014) + adattamento automatico della soglia Discriminazione in energia (lunghezza d’onda) Piuttosto lento (velocità di acquisizione +analisi ~10 Hz) 7 Lastre fotografiche 8 Tubo a raggi catodici 9 Tubo a raggi catodici 10 11 12 Progresso….. 13 Un decadimento W+W- in Aleph 14 Un evento simulato in ATLAS (CMS) HZZ 4µ 15 Introduzione La reazione e+e- → Zo →qq: • Conosciamo le particelle interagenti (e+e-) ACCELERATORI • Per ricostruire la reazione e le proprietà delle particelle coinvolte la massima informazione sui prodotti finali (gli unici a noi accessibili) APPARATI SPERIMENTALI 16 Introduzione Acceleratori: • Accelerano particelle stabili (elettroni, positroni, protoni, antiprotoni) PS, AGS, SPS …. Anelli di Collisione (Colliders): • Siamo nel c.m.: le particelle collidono fra loro LEP, LHC, Tevatron, PEPII. 17 Introduzione Apparati Sperimentali. Particelle incidenti: • • • • Elettroni,positroni Protoni, antiprotoni Protoni protoni Elettroni, protoni Prodotti finali: • • • • Particelle cariche Particelle neutre Fotoni neutrini Esempio Collider •Copertura di tutto l’angolo solido senza buchi e altamente segmentato •Misura dell’impulso e/o energia •Identificazione delle particelle finali •Rapido (senza tempo morto) Le particelle sono rivelate tramite le loro interazioni con la materia. Diversi processi fisici coinvolti (essenzialmente elettromagnetici) Osserviamo la ionizzazione e l’eccitazione della materia 18 Definizioni ed unita’ L’ Energia è definita come: E2=p2c2+mo2c4 • • • Energia E ; si misura in eV (e suoi multipli KeV, MeV, GeV, TeV) Impulso p : si misura in eV/c (e suoi multipli) Massa a riposo mo: si misura in eV/c2 L’eV corrisponde all’energia ΔU guadagnata da un elettrone posto in una d.d.p. ΔV=1V 19 Definizioni ed unita’ • Masse – – – – – • ~ 0.5 MeV ~105 Mev ~140 MeV ~938 MeV MeV Lunghezze – – – – • Elettrone (e) Muone (m) Pione (p) Protone e neutrone (p,n) Fotone e neutrino(g,n) ~0. 1 μm (10-6 m) 1 nm (10-9 m) 1 Å (10-10 m) 1 f (10-15 m) -risoluzione spaziale degli apparati -lunghezza d’onda del verde (~500nm) - dimensioni dell’atomo -dimensioni del nucleo Tempi – 1μs (10-6 s) – 1 ns (10-9 s) – 1 ps (10-12 s) deriva di 5 cm di un e in un gas (camere a a deriva un fotone fa 30 cm in 1 ns (nel vuoto) vita media di un mesone B 20 Definizioni ed unita’ Spesso si usa: c 1 In tali unità: [E] = [p] = [m] = [t-1] = [x-1] = eV Per passare dalle unità adimensionali a quelle dimensionali dobbiamo conoscere: • la velocita’ della luce c=3x108 m/s e la costante di Plank h=6.62x10-34 J s (h/2p)c ~ 0.2 GeV f ~ 2000 eV Å ___________________________________________________________________________ Ricordando il principio d’indeterminazione Dx·D(pc) = (h/2p) c • • • Per risolvere le dimensioni di un atomo (~Å 10-10m) servono energie ~KeV Per vedere dentro un nucleo ( ~ f 10-15m) dobbiamo avere energie ≥ 200 MeV Per distinguere i costituenti di un protone servono energie ~ GeV 21 Cinematica relativistica Formule base: velocita' b v c impulso p b gmc (g 1 energia E gmc 2 p 2c 2 m 2c 4 energia cinetica 1 b 2 ) K (g 1)mc 2 Valide anche nel caso non relativistico g ~ 1+1/2 b2 K=1/2 mv2 (per quanto riguarda l’energia cinetica e la quantità di moto) Energie (impulsi) sono classificati come segue: g~1 non relativistico g>1 relativistico g >> 1 ultrarelativistico (in questo caso K~E) 22 Cinematica relativistica L’energia e l’impulso di una particella formano un quadrivettore p = (E,p). L’ energia E* e l’impulso p* di una particella massa m viste da un sistema di riferimento con velocità b sono: E* g * p gb // gb E g p// ; pT* pT 23 Cinematica relativistica In una collisione di 2 particelle di massa m1 ed m2 l’energia totale nel c.m. e’ espressa dall’invariante di Lorentz: s Ecm m12 m22 2 E1 E2 (1 b1b 2 cos( ) ( E1 E2 ) 2 (p1 p 2 ) 2 Dove q è l’angolo formato fra le due particelle. Nel sistema in cui m2 è ferma (sistema del laboratorio) avremo: s Ecm m12 m22 2E1m2 1 2 g >>1 2E1m2 Le variabili del laboratorio rispetto al c.m. sono: bcm p1lab E 1lab m2 pcm g cm plab m2 Ecm E 1lab m2 Ecm 24 Particelle ed Interazioni La fisica subnucleare studia i costituenti della materia ( partoni e leptoni) e cerca di capire le interazioni cui sono soggetti Interazioni forti Interazioni e.m. Interazioni deboli Interazioni gravitazionali • La forza gravitazionale è irrilevante in quanto mp = 938 MeV = 1.67x10-27 kg. È comunque a lungo raggio. La forza debole (responsabile dei decadimenti radioattivi e delle interazioni di neutrini è poco utile per i rivelatori. È a corto raggio. La forza forte è quella che tiene assieme i protoni (e neutroni) nel nucleo. È utilizzata solo nei Calorimetri Adronici. Anche questa forza è a corto raggio. La forza e.m., non è altro che la forza coulombiana. È a lungo raggio e quindi, nel caso di particelle cariche domina a grandi distanze fino a ~ 1 f ( a piccole distanze domina la forza forte). • • • (forza relativa a ~10-18 cm ( “ “ ( “ “ ( “ “ ~1 ) ~10-2) ~10-5) ~10-39) Quest’ ultima è fondamentale per i rivelatori Interazione Radiazione Materia dominata da processi e.m. 25 Particelle ed Interazioni Le particelle possono essere classificate tramite le forze cui sono soggette. • • • • I leptoni ( m, e, n ) non sono soggetti alla forza forte. Non hanno struttura interna sono puntiformi. Gli adroni sentono la forza forte e sono suddivisi in barioni (spin semintero) e mesoni (spin intero). Gli adroni hanno una struttura interna (quark). Ogni particella ha la sua antiparticella con la stessa massa e spin, ma carica ed altri numeri quantici interni opposti. Esistono anche i Bosoni di Gauge (mediatori delle interazioni). Hanno spin intero. – Interazione e.m. g – Interazione forte g – Interazione debole Z0,W± 26 Particelle ed interazioni La ricerca sperimentale studia: • Diffusione di particelle • Spettroscopia e decadimenti • Produzione di particelle sezione d’urto vita media sezione d’urto Vita media: t Se la particella instabile si muove il percorso che farà prima di morire è: p ct mc ld gbct Il numero di particelle che decadono in dx è proporzionale al numero di particelle N(x) che si hanno ad x ed al percorso dx. Distribuzione esponenziale con pendenza ld (lunghezza di decadimento) dN ( x) N ( x) dx ld N ( x) N 0 e x ld 27 Particelle ed interazioni Sezione d’urto s. • • La s è usata per esprimere la probabilità di interazione fra particelle elementari. Se giocamo al tiro al bersaglio, il parametro che ci interessa è la dimensione del bersaglio (targhetta) ovvero l’area che il fascio di freccette vede. Analogamente se spariamo un fascio di elettroni in un bidone di idrogeno (che non è altro che un insieme di protoni) il parametro che ci interessa è la dimensione del protone, ovvero l’area che il protone mostra al fascio incidente.Però il protone non ha una sezione ben definita, ma più vicino ci andiamo maggiore è la probabilità d’interazione. Inoltre la sezione d’urto dipende dalla natura del proiettile oltre che dalla struttura del bergaglio. Gli elettroni sono diffusi più dei neutrini e meno dei protoni (interazioni diverse). – Sezione d’urto elastica ( Se l’energia è bassa avremo solo e+pe+p ) – Sezione d’urto anelastica ( Se l’energia è sufficiente possiamo avere e+pe+p+g o anche e+pe+p+p etc ) Ipotesi semplicistica s 1/v ( più a lungo sto vicino al protone più alta è la probabilità d’interazione), ma risonanze (stato quasi legato) e s più grande. Dimensioni area. Unità di misura 1 barn (b) =10-24 cm2 Per impulso nel lab. di 10 GeV/c si ha: st ( p+p ) ~ 25 mb st ( gp ) ~ 100 mb st ( np ) ~ 0.1 pb (forte) (e.m.) (debole) 28 Sezioni d’urto Per avere la sT si integra su tutto l’angolo solido. 29 Sezione d’urto • Esempio numerico: p- p p0 n – – – – – 107 particelle incidenti a burst ( impulso dell’acceleratore) 1 burst ogni 10 s 8 giorni di presa dati Targhetta di Be (r =1.8 gr/cm3) l=10 cm Dati raccolti 7.49x1010 sT=(Nrac/Nfascio)x(1/nA) nA = rlNA (Z/A) (Nrac=7.49x1010 Nfascio=69120x107) (numero di protoni nella targhetta) sT = (7.49x1010)/(69120x107x48.18x1023)~2.25x10-26 cm2=22.5 mb 30 Sezione d’urto 31