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ESPROPRIAZIONE

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ESPROPRIAZIONE
ESPROPRIAZIONE
PER PUBBLICA UTILITA’
La P.A. può procurarsi i beni necessari
alla sua attività:
- con atti consensuali (diritto privato)
- con il potere di supremazia (diritto
pubblico), attraverso provvedimenti
ablativi: espropriazione, acquisizione e
requisizione
Esproprio
• Provvedimento della P.A. che trasferisce il
diritto di proprietà da un privato ad un ente
pubblico (stato, regioni, province e comuni)
o ad un privato autorizzato.
• Questo provvedimento trasferisce il diritto reale ma
esistono anche altre situazioni definite espropriazioni non
traslative, es. servitù (art. 44) o vincoli d’inedificabilità a
tempo indeterminato, per cui è previsto il diritto
d’indennizzo (art.39).
Principi costituzionali
• Legittimità:
Per arrivare
all’esproprio ci deve
essere una legge
ordinaria che indica il
pubblico interesse da
raggiungere, l’autorità
competente e i criteri.
• Giusto indennizzo:
Può essere inferiore al
valore di mercato ma
deve essere un “serio
ristoro” per il
proprietario, basato su
criteri razionali.
Evoluzione storica
• Tradizione liberale (Codice napoleonico e
primo codice del 1865) con indennizzo al
valore “venale”, per tutela libertà
individuale dall’ingerenze dello Stato (ma
subito corretta per costi eccessivi).
• Costituzione che basandosi sulla funzione
sociale della proprietà, calcola valori
inferiori.
Procedura d’espropriazione
(unificata nel testo unico; attenzione L e R)
•
Diverse fasi e atti con specifiche finalità di
accertamento e di controllo.
1. Vincolo preordinato all’esproprio: con
approvazione progetto opera o intrinseco
all’approvazione di un piano urbanistico o
strumento attuativo. Valido 5 anni, poi decade,
ma può essere reiterato. Chi risulta proprietario
deve essere avvisato e può fare osservazioni.
Segue procedura
2. Ente competente (stato, regioni, province e
comuni) approva progetto, emette dichiarazione
di pubblica utilità dell’opera (può sempre essere
intrinseca ad un piano urbanistico), nomina Ufficio
Espropriazioni responsabile di tutti gli altri atti
necessari (tra cui pubblicazione in GU o BUR). Nella
dichiarazione possono essere indicati i tempi per
l’esecuzione dell’esproprio, se non specificato 5
anni, ma in alcuni casi anche di più. Prorogabili
per altri 2 anni.
Segue procedura
3. Determinazione indennità d’epropriazione:
• in via provvisoria (art. 20), con possibilità di
accordo per la cessione volontaria;
• in via definitiva (art. 21), se manca l’accordo
sull’indennizzo interviene tribunale civile e
nomina commissione (tecnici espropriato, espropriante e
tribunale). Se espropriato non nomina, interviene
commissione provinciale dell’Ufficio Tecnico
Erariale. Se necessario può essere disposta
l’occupazione d’urgenza (art. 22-bis).
Segue procedura
4. Se non c’è stata la cessione volontaria,
l’Ufficio Espropriazioni con il suo
responsabile
• emana il decreto d’espropriazione, che
deve essere motivato e trascritto nei
pubblici registri;
• esegue lo spossessamento del bene.
Segue procedura
5. Se l’opera non è iniziata entro 10 anni,
l’espropriato può chiedere la restituzione e
un’indennità (retrocessione totale art.46).
Se l’opera è completata, e il bene
espropriato, non è stato del tutto utilizzato,
l’espropriato può chiedere la restituzione
in cambio di un corrispettivo
(retrocessione parziale art. 47).
Calcolo indennizzo
Tipo di area
Artt.
Metodo di calcolo
Aree edificabili
37
Valore venale, se esproprio
finalizzato a interventi di riforma
econ-sociale eventuale riduzione
del 25%
Aree edificate
legittimamente
38
Comma 1
Valore Venale
Aree edificate
illegittimamente
38
Comma 2
Valore venale del solo terreno,
come se la costruzione non ci
fosse
40
Valore agricolo effettivo se
l’area è coltivata;
V.A.M. se l’area non coltivata o
non ad uso agricolo
Aree non edificabili
Evoluzione storica calcolo indennizzo
2359/1865
Legge fondamentale: in parte valida fino a giugno
2003; accoglieva il principio liberale della massima
tutela per il cittadino, per cui indennizzo=valore
venale
2892/1885
Legge sul risanamento città di Napoli. Necessità di
opere urgenti per evitare epidemie, per cui correzione
indennizzo: media tra valore venale e i fitti
dell’ultimo decennio (o imponibile fiscale). Il calcolo
è stato ripreso l. n 352/1992.
865/1971
Legge sulla casa (estesa con legge Bucalossi del 1977
a tutte le aree), contro la “rendita parassitaria”;
prevedeva indennizzo=valore agricolo. Giudicata
incostituzionale con sentenza 5/1980.
352/1992
Differenzia indennizzo a seconda delle aree, ripresa
nel Testo unico.
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