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Cervatto Torno - Roj - areeprotettevallesesia

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Cervatto Torno - Roj - areeprotettevallesesia
CERVATTO – TORNO - ROJ
Dislivello : in piano
Tempo : 1 ora circa (a piacere)
Difficoltà : eleme ntare
Il belli ssimo sentiero, privo di difficoltà, rappresenta una passeggiata ideale per ammirare la varietà del
bosco, i prati coltivati e gli antichi nuclei abitativi.
Sarà anche occa sione, di mattina pre sto, con un po’ di
fortuna e precauzione, per incontrare gli animali
selvatici : caprioli , scoiattoli , uccelli . Il percorso
rilassante favorirà osservazioni particolari : piccoli
mammiferi , in setti e forme di vita che, di solito, vengono
trascu rate.
Si con siglia di partire da Cervatto, grazioso paesino con
case signorili, adagiato su un pendio che si affaccia sulla
Val Mastallone e sulla Valle del Cerv o.
Caratteristico è l’edificio detto “il Castello”, po sto su un
aereo e panoramico sperone. Di fronte alla facciata della
chiesa, sulla de stra del palazzo municipale, una
mulattiera a larghi gradoni sale poche decine di metri per
poi proseguire, praticamente in piano, lungo tutto il
percorso.
Tra le ultime ca se di Cervatto, incontriamo sulla nostra de stra la caratteri stica villa “ la Cervattina”. Si
prosegue e subito si è immersi completamente nel verde degli alberi e dei prati. Stiamo passando in mezzo
ad un caratteri stico a spetto della vegetazione : l’a ssociazione tra faggio e abete bianco , suggestiva per
colori, forme e sen sazioni che si provano, attraverso il contatto diretto con questi alberi.
Uscendo dal boschetto, vedremo la luce di una grande radura erbo sa ; cercheremo allora di muoverci con
cautela per avvistare i caprioli intenti a bruca re nel loro ambiente di vita prediletto. Altri ungulati, più grossi,
sono pre senti nei dintorni ma, avendo particolari abitudini, sono molto più difficili da individuare : i cervi ,
recentemente immessi e ben ambientati, ed i cinghiali .
Si arriva all’antico nucleo di Torno (mt. 1.041), un tempo abitato per tutto l’anno, come evidenzia l’architettura
delle case e la suddivi sione degli spazi.
La bella chiesetta dedicata alla Madonna delle Grazie è della metà del ‘700. La devozione degli abitanti è
espre ssa pure negli affre schi, bisognosi di restauri ma ancora leggibili ; in particolare, uno fra e ssi, po sto
nella facciata rivolta a settentrione dell’ultima casa verso Roj, raffigura il Sacro Monte di Varallo, luogo caro a
tutta la Valse sia.
Scendendo tra le case per due decine di metri circa, si
riprende il sentiero nei pre ssi della teleferica e si
pro segue addentrandoci di nuovo in un bosco ; le sue
caratteristiche vegetazionali si sco stano sensibilmente
da quello appena passato per la differente esposizione:
qui, infatti, possiamo incontrare piante caratteri stiche di
ambienti più caldi, quali la roverella e la gine stra.
Il sentiero è sempre comodissimo : il versante a monte,
dove occorre, è protetto da muri a secco e, di tanto in
tanto, un sedile in pietra per il riposo, sarà motivo per
una so sta contemplativa. Il percorso fu fatto tracciare
dalla famiglia Lancia, originaria di Fobello, negli anni
’30.
Passando ancora tra i faggi, notiamo lo spe sso strato che formano le loro foglie cadute : è la “lettiera” che si
trasformerà in humus e, successivamente, in terreno.
Fino a non molto tempo fa, le foglie sec che di faggio venivano raccolte per essere usate come giaciglio per
gli animali nelle stalle e, inoltre, per riempire gro ssi sacchi di tela grezza, che fungevano da materassi per i
letti degli abitanti.
Dopo una passeggiata veramente rilassante, si giunge a Roj (mt. 1.111), frazione di Fobello, abitata ancora
oggi per tutto l’anno. Sarà occasione per recarci al ca seificio, dove è possibile acquistare genuini prodotti
tipici ed al piccolo Centro Vi sita del Parco. Il ritorno può e ssere effettuato seguendo la strada carrozzabile
per giungere alla frazione Boco, quindi a Fobello e Cervatto; oppure (è sicuramente preferibile e meno
fatico so) rifacendo il percorso verso Torno e Cervatto. Il tempo di percorrenza dell’itinerario è stimato in circa
30 minuti, ma sa rebbe un peccato non dilungarci per osservare e gu stare un ambiente co sì sugge stivo : per
que sto motivo, si con siglia un’andatura tranquillissima, con molte soste che impieghi circa un’ora o, ancora
meglio, di più.
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