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Una mela al giorno toglie davvero il medico di torno

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Una mela al giorno toglie davvero il medico di torno
Anno IV – Numero 616
AVVISO
Ordine
1. Progetto “Un Farmaco
per Tutti”; raccolta di
farmaci non scaduti
2. ORDINE:Istituito un
sussidio per i Colleghi
Iscritti all’ALBO in
Stato di Disoccupazione
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Le tue feci dicono se
sei in salute.
Ecco come capirlo
4. Pulire casa con
candeggina può esporre
i bambini a infezioni
5. Mal di testa: in
primavera, colpisce
l’80% degli adolescenti.
Prevenzione e
Salute
6. Una mela al giorno
toglie davvero il medico
di torno: più frutti,
meno farmaci
7. Beve troppo tè freddo,
si ritrova in dialisi
permanente
8. Abbuffate di Pasqua,
rischio 3 chili in più
ecco la “dieta di
compenso”
Martedì 07 Aprile 2015, S. Ermanno, Cristiano
Proverbio di oggi………..
E fesse songo sempe 'e primme a parlà
I fessi sono sempre i primi a parlare
Una mela al giorno toglie davvero il medico
di torno: più frutti, meno farmaci
Una ricerca della University of Michigan conferma il famoso
detto popolare: un frutto, anche piccolo, riduce il ricorso alla
prescrizione di medicinali
Una mela al giorno toglie il medico o, meglio, il
"farmacista" di torno.
Uno dei proverbi "della nonna" più famosi del
mondo ha finalmente un fondamento scientifico.
Un team di scienziati ha infatti dimostrato che il
consumo quotidiano del frutto permette di ridurre
le prescrizioni di farmaci, piuttosto che le visite dal
medico. Lo studio, condotto su un campione di
8.399 persone, è stato pubblicato sulla rivista Jama Internal Medicine.
Più mele, meno farmaci - Chi mangia una mela, anche piccola, ogni giorno
non evita certo di andare dal medico o in ospedale, ma riduce sensibilmente la
prescrizione di medicinali.
E' questo il risultato dello studio americano, che ha suddiviso gli 8.399 soggetti
che si sono sottoposti all'esperimento:
i consumatori di mele erano "appena" 753 (il 9%),
mentre i non consumatori ammontavano a 7.646 (ben il 91%).
Risultati: Dal confronto dei risultati, è venuto fuori che il consumo quotidiano
di mele è collegato a una migliore salute generale e una minore incidenza
malattie anche gravi, come quelle cardiovascolari.
Al di là del proverbio - Nel loro articolo scientifico, i ricercatori precisano
tuttavia che i risultati ottenuti non vanno "presi" alla lettera.
Mangiare una mela al giorno non è garanzia assoluta di buona salute o di
minore ricorso ai medicinali.
Il tasso di incidenza dei vantaggi garantiti dal frutto varia, ovviamente, da caso
a caso. Ma anche se non toglierà letteralmente il medico di torno, una mela al
giorno non può fare che bene. (Salute, Tgcom24)
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 616
PREVENZIONE E SALUTE
BEVE TROPPO TÈ FREDDO,
SI RITROVA IN DIALISI PERMANENTE
Un americano di 56 anni con l’abitudine di bere quattro litri di quella bevanda al
giorno ha perso la funzionalità dei reni. I medici lo avevano avvertito dei rischi tre
estati fa
Il tè freddo, ricco di ossalati, è stato galeotto per la grave
patologia renale sopraggiunta a un signore di mezza età,
finito per questo motivo in dialisi permanente. Ma per
dovere di cronaca va detto che il consumo di questa
bevanda da parte dell’anonimo signore era decisamente
fuori norma, tanto che le fonti parlano di overdose.
Si narra infatti di circa sedici bicchieri al giorno, assunti
con regolarità e ostinazione nonostante i preventivi
avvertimenti. Tanto da finire in dialisi, anche se,
sottolineano subito i nefrologi, potrebbero esserci altre
significative concause e prima di mettere il tè sul banco degli imputati va usata cautela.
Gli ossalati: Che gli ossalati, composti che si presentano in cristalli aghiformi, non siano proprio una
panacea per i reni è risaputo.
Si trovano in molti cibi e bevande, come la birra scura, il tè nero, il caffé solubile, il cioccolato al latte, i
cereali, il pane integrale, gli spinaci, i fagioli secchi, il rabarbaro e alcuni frutti, come mirtilli, more e
lamponi, e una volta ingeriti si combinano con diversi minerali (ferro, magnesio e soprattutto il calcio)
formando dei sali che ne impediscono l’assorbimento.
Per questa loro capacità di ridurre i minerali a disposizione dell’organismo, gli ossalati favoriscono
l’instaurarsi di stati da carenza (osteoporosi, anemie ecc) e quando si combinano con il calcio danno
origine all’ossalato di calcio, un sale insolubile che tende a precipitare sottoforma di cristalli e ad
accumularsi nelle vie urinarie causando i calcoli renali.
Quantità raccomandate: «Ma quanto tè freddo si può bere?», è la domanda che sorgerà
spontanea. Secondo Ramya Malchira, nefrologa allo UCLA Health di Santa Clarita, è troppo soggettivo
e in generale è tollerato un consumo medio di 500 mg giornalieri di alimenti ricchi di ossalati, ma è
chiaro che la dieta va vista nel suo complesso e se una persona per esempio tende a mangiare molti
spinaci (ricchi di ossalati) dovrà controllarsi maggiormente con altri alimenti o bevande.
Bisogna vedere poi il quadro clinico generale della persona, verificando l’ eventuale ipertensione (una
della cause principali di insufficienza renale), l’uso di farmaci tossici a livello renale, la storia famigliare
o pregresse gravi infezioni renali.
Ma in generale le due tazze di tè giornaliere possono considerarsi sicure.
La dialisi: I casi di malattie renali croniche riguardano circa 42 mila italiani.
Due sono le terapie che consentono di supplire alla funzionalità renale, l’emodialisi e la dialisi
peritoneale.
 L’emodialisi re-indirizza il sangue a una macchina incaricata di eliminare le tossine 3-4 volte alla
settimana e ogni sessione dura 4-5 ore circa.
 La dialisi peritoneale utilizza invece il peritoneo, che è il rivestimento della cavità addominale,
per ripulire il sangue. Viene posizionato chirurgicamente un catetere nella cavità peritoneale e
viene fatta scorrere attraverso il catetere una soluzione che interagisce con il sangue attraverso
il peritoneo, filtrando le tossine. (Salute, Corriere)
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 616
SCIENZA E SALUTE
LE TUE FECI DICONO SE SEI IN SALUTE.
ECCO COME CAPIRLO
Si può imparare molto dalle scorie prodotte da nostro organismo.
Sapete che il loro colore, odore, struttura e consistenza indicano se il vostro apparato digerente
funziona in maniera adeguata?
Sapete che rivelano lo stato della vostra salute?
Se volete prevenire le malattie, dovreste controllare le vostre feci ogni giorno. Se non lo fate, per
imbarazzo o disgusto, dovreste riflettere visto che potrebbero aiutarvi a prevenire serie complicazioni
di salute in futuro.
Le feci ideali devono essere di colore oro antico, avere la forma di una banana matura e la consistenza
simile a quella del dentifricio.
Galleggiano e sono inodori. Se le vostre non sono così, leggete quanto segue con molta attenzione.
Le feci sono le sostanze solide di rifiuto del cibo, e mentre l’urina ci indica la condizione recente della
persona, le feci ci rivelano la condizione relativa a 2 0 3 giorni prima.
Il medico vi ha mai chiesto dettagli riguardo la vostra cacca?
Se la risposta è no, confidatevi voi con lui, perché attraverso le feci possiamo capire molte cose del
nostro stato di salute specialmente se abbiamo dei dubbi riguardo l’alimentazione o piccoli disturbi
apparentemente non strettamente legati all’intestino.
Ecco le cose fondamentali da tener presente:
1. frequenza dell’evacuazione
2. odore e galleggiamento
3. forma
4. colore
1. Frequenza. “La defecazione dovrebbe avvenire una volta al giorno: il momento ideale è al mattino.
Ogni irregolarità nell’evacuazione delle feci è segno di problemi intestinali. La regolarità della
defecazione è una condizione basilare per una buona salute”.
E’ bene svuotare l’intestino almeno una volta al giorno sarebbe avendo proprio la sensazione di vuoto
nella pancia al termine. Alcune persone riescono ad andare in bagno anche 2 o 3 volte al giorno,
questo ovviamente dipende dal metabolismo soggettivo, dalla quantità di batteri contenuti
nell’intestino oppure dalla quantità di cibo ingerito.
2. Odore e Galleggiamento: Un cattivo odore delle feci indica uno scarso equilibrio
nell’alimentazione. Se affondano nell’acqua vuol dire che il cibo non è stato masticato o digerito bene.
3. Forma: Dobbiamo essere sicuri che le nostre feci
abbiano una forma definita, questo aspetto denota
infatti che la nostra digestione è avvenuta
completamente e i nutrimenti sono stati assorbiti
dall’organismo eliminando così acidi e tossine.
Tipo 1 grumi ben separati e duri simili a palline difficili da
espellere (tipo la cacca delle pecore)
Tipo 2 classica forma cilindrica ma grumosa
Tipo 3 forma cilindrica ma con delle crepe sulla superficie
Tipo 4 forma cilindrica liscia e morbida
Tipo 5 grumi morbidi e frastagliati
Tipo 6 porzioni morbide ma con i bordi frastagliati
Tipo 7 acquosa e priva di particelle solide
PAGINA 4
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 616
4 Colore: Il colore perfetto dovrebbe essere tra il marrone chiaro e il marrone scuro.
Il colore dipende molto dal tipo di alimentazione che abbiamo: se mangiate le rape rosse ovviamente
le feci ( e le urine) potrebbero avere un colore rossastro.
Feci giallastre di cattivo odore: malassorbimeno di grassi dovuto ad un insufficiente funzionamento
del pancreas; questo si verifica nelle pancreatiti, cancro del pancreas, fibrosi cistica e celiachia.
Feci di colore scuro di cattivo odore: sanguinamento dello stomaco o della parte superiore
dell’intestino tenue dovuto ad ulcere o tumori.
Feci nere potrebbero essere innocue quando si usano integratori alimentari che contengono ferro. Ma
nel caso non abbiano un cattivo odore, si tratta solo di un cambiamento di colore.
Feci che presentano tracce di sangue scuro:ulcere sanguinanti o tumori nella parte media
dell’intestino tenue o nella prima parte del colon, morbo di Chroon, colite ulcerativa.
Feci dure che precipitano sul fondo: possono indicare una dieta povera di fibre (che si trovano in
verdura, frutta e cereali integrali), o un insufficiente apporto di acqua. Le feci dure sono generalmente
di colore scuro perché restano nell’intestino più di quanto dovrebbero.
Le feci del neonato dovrebbero essere giallo-arancioni e piuttosto soffici. Se sono scure o verdi, vuol
dire che il latte materno non è di buona qualità, perché la madre ha mangiato dei cibi non adatti.
Se si usa troppo sale il colon assorbe più acqua e le feci sono striminzite e secche; al contrario se si
mangiano troppi zuccheri le feci sono più umide e informi.
PREVENZIONE E SALUTE
ABBUFFATE DI PASQUA, RISCHIO 3 CHILI IN PIÙ
ECCO LA “DIETA DI COMPENSO”
Intingoli, uova di cioccolata, colombe e pastiere, salumi e piatti tipici non
mancheranno sulle tavole degli italiani alla prese con i festeggiamenti di Pasqua.
Ma la tradizione, che in Italia prescrive ricche colazioni a base di cibi
dolci e salati, pranzi abbondanti e gite gastronomiche fuoriporta, tra
domenica e lunedì farà lievitare il girovita anche dei più virtuosi.
Risultato? «Archiviati i bagordi rischiamo di trovarci addosso fino a
2,5-3 chili in più».
Parola del nutrizionista Pietro Antonio Migliaccio, presidente della
Società italiana di scienza dell'alimentazione che, comunque, precisa:
«Ci sono due giorni in cui la dieta è vietata, Pasqua e Pasquetta. E questo vale per tutti, tranne per chi
ha avuto un evento cardiocircolatorio o soffre di diabete o insufficienza renale».
Niente restrizioni nei giorni delle feste.
«Attenzione però ad un errore piuttosto comune: quello di mettersi a fare sport o giochi all'aperto
con i figli o con gli amici subito dopo pranzo. L'attività fisica intensa a pancia piena rischia di costare
cara» ammonisce Migliaccio paventando il rischio di malori anche importanti.
«Meglio una passeggiata per digerire, se il meteo lo consentirà».
Per correre ai ripari l'ideale è optare martedì per una dieta di compenso.
 «A colazione latte parzialmente scremato 150 gr, con caffè e orzo, un cucchiaino di zucchero o
miele, una fetta biscottata o due biscotti.
 A metà mattinata uno spuntino a base di caffè o orzo con mezzo cucchiaino di zucchero.
 A pranzo pesce, 130 gr peso netto, verdure cotte condite con un cucchiaino di olio e 40 gr di pane
 A metà pomeriggio uno spuntino liquido come quello di metà mattina
 A cena tonno sott'olio o formaggio light con insalata».
 (Salute, Il Messaggero)
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 616
SCIENZA E SALUTE
PULIRE CASA CON CANDEGGINA PUÒ ESPORRE I
BAMBINI A INFEZIONI
L'uso di candeggina per l'igiene di casa potrebbe esporre i bambini al rischio di
infezioni, specie di quelle respiratorie.
Lo rivela una ricerca pubblicata sulla rivista “Occupational &
Enviromental Medicine”. Lo studio ha coinvolto oltre 9mila bambini di
6-12 che frequentavano 19 scuole nelle città di Utrecht, Olanda, 17
scuole in Finlandia, 18 scuole a Barcellona.
Ai genitori è stato chiesto di dire se e con quale frequenza i figli si
fossero ammalati nell'ultimo anno di influenza, tonsillite, sinusite, bronchite, otite, polmonite. Inoltre i
genitori dovevano dire se usavano candeggina per l'igiene domestica, almeno una volta a settimana.
Risultati: L'uso di candeggina è risultato comune in Spagna
(usata dal 72% degli intervistati) e raro (appena il 7%) in Finlandia.
Il prodotto era utilizzato in tutte le scuole spagnole e in nessuna di quelle considerate in Finlandia.
Ebbene, è emerso che i bambini nelle cui case si usava abitualmente candeggina erano più a rischio
di infezioni: ad esempio avevano una probabilità del 35% maggiore di aver sofferto nell'ultimo anno di
tonsillite ricorrente, oppure del 20% maggiore di aver avuto la febbre.
L'ipotesi avvalorata dai ricercatori è che i composti volatili liberati durante l'uso di candeggina in casa
hanno un'azione irritante che può danneggiare la superfici delle vie respiratorie e favorire le
infezioni. Inoltre la candeggina potrebbe indebolire il sistema immunitario.
I rischi individuati sono di per sé modesti ma, dicono i ricercatori, l'ampio uso che si fa di candeggina,
nonché di altri prodotti per l'igiene domestico rende il fenomeno nel complesso preoccupante:
il problema è che vi è l'erronea convinzione, rinforzata dai messaggi pubblicitari, che nelle nostre case
dovrebbero essere totalmente assenti i microbi, concludono. (Salute, Il Messaggero)
MAL DI TESTA: IN PRIMAVERA, COLPISCE L’80% DEGLI
ADOLESCENTI.
Prof. Valeriani: “In caso di cefalee ricorrenti, è necessario capire se il male è dato
da emicrania o sintomo di altre malattie, come le infezioni delle vie aeree, o
patologie cerebrali potenzialmente serie. Poi contattare un Centro specializzato”.
Mezze stagioni critiche per bambini e ragazzi che soffrono di mal di testa. In primavera, tra marzo e
giugno, aumenta la frequenza degli attacchi di cefalea con un incremento del 15% rispetto ai mesi
precedenti. Questo accade perché gli emicranici sono molto sensibili a qualsiasi tipo di cambiamento:
sbalzi termici importanti e repentini nell’arco della stessa giornata o da un giorno all’altro, l’alternanza
sole/pioggia tipica di questo periodo dell’anno, ma anche modificazioni del ritmo sonno/veglia
risultano particolarmente svantaggiosi per chi combatte con questo disturbo.
Inoltre, per i bambini in età scolare, l’aumento del numero degli attacchi in primavera è legato anche
all’intensificarsi dell’impegno scolastico in vista delle prove di fine anno (esami, giudizio finale) che li
sottopone a uno stress maggiore.
L’emicrania è la malattia neurologica genetica più diffusa tra i piccoli. In Italia colpisce circa 10 bambini
su 100. Il suo sintomo più conosciuto, la cefalea o mal di testa, tipico anche di altre patologie (ad es.
influenza, riniti, faringiti) in età pediatrica ha un’incidenza più alta: ne soffre oltre il 40% dei bambini.
La percentuale raddoppia nell’adolescenza, arrivando a colpire fino all’80% dei ragazzi. (Sani e Belli)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 616
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: “UN FARMACO PER TUTTI”
L’Ordine in collaborazione con Federfarma Napoli, con la curia arcivescovile di
Napoli e con il patrocinio della Regione Campania, ha organizzato l’iniziativa
benefica “Un Farmaco per Tutti”.
Il progetto ha come finalità il riutilizzo di farmaci non ancora scaduti e correttamente conservati donati
da cittadini e raccolti nelle farmacie che aderiranno al progetto.
Il tutto per finalità umanitarie ed assistenza socio-sanitaria. I farmaci raccolti all’interno delle farmacie
resesi disponibili saranno poi smistati ai vari enti assistenziali che hanno aderito all’iniziativa.
ORDINE:Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti
all’ALBO in Stato di Disoccupazione
Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo
che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha
approvato nel Consiglio del 19 Novembre 2014 uno specifico “Fondo di
solidarietà” messo a bilancio nel 2015.
Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2015 l’erogazione di
un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si
trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche.
Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti
 i requisiti per la partecipazione,
 l’importo del fondo di solidarietà
 le modalità di partecipazione.
L’istanza potrà essere presentata nel periodo: 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da:
1.Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)
SELEZIONE PER RICERCA FARMACISTI COLLABORATORI
"Farmacia
di Lonato srl, società interamente partecipata dal Comune di Lonato del
Garda, intende procedere alla selezione di personale da assegnare alle proprie sedi
farmaceutiche del comune di Lonato del Garda pubblicando Apposito bando per la
formazione delle graduatorie di assunzione.
Scadenza termine di presentazione domanda di partecipazione: entro le ore 12.00 del 20 aprile 2015
Riferimenti per informazioni: il bando è reperibile all’indirizzo internet
http://www.comune.lonato.bs.it
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