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Diapositiva 1
METASTASI UTERINA DI CARCINOMA
LOBULARE DELLA MAMMELLA IN POLIPO
ENDOMETRIALE “TAMOXIFENASSOCIATED”.
M. Bisceglia (1), M. Castelvetere (1), C. D’Addetta (2).
Dipartimento di Patologia Clinica, Divisione di Anatomia
Patologica (1), e Dipartimento di Oncoematologia,
Divisione di Oncologia (2), IRCCS-Ospedale ”Casa
Sollievo della Sofferenza”, San Giovanni Rotondo.
Introduzione.
• Benché di rado, il carcinoma della mammella può ben dar
luogo a metastasi in sedi non convenzionali.
• Il carcinoma che più spesso dà origine a metastasi in sedi
non convenzionali è senza dubbio quello di istotipo
lobulare.
• Tra le sedi inusuali si annoverano superfici sierose
cavitarie, retroperitoneo, meningi, midollo osseo, e alcuni
siti viscerali (stomaco, intestino, tratto genitale femminile).
• Tra le metastasi al tratto genitale femminile, le più frequenti
sono quelle alle ovaia, mentre quelle all’utero sono
decisamente più rare.
In generale, l’utero rappresenta il sito di deposito solo
nel 10% di tutte le metastasi al tratto genitale
femminile, a partenza da tumori di qualsiasi sede
extragenitale.
• L’utero può essere coinvolto a livello del corpo e a livello
della cervice, come sedi distinte di localizzazione.
• Al corpo uterino le metastasi possono essere miometriali,
endometriali (le più rare), ed endomiometriali.
• Occasionalmente sono state osservate metastasi a polipi
uterini endometriali.
Sono stati pubblicati sinora solo 4 articoli (1-4), per un
totale di 5 casi, relativi a metastasi di carcinoma in polipi
endometriali, in pazienti con storia nota di carcinoma
mammario, già operato.
Presentiamo qui un caso aggiuntivo da noi osservato.
Caso clinico.
• Paziente di anni 56, operata 6 anni prima – per un
carcinoma lobulare invasivo - di mastectomia, con 26
linfonodi ascellari asportati dai 3 livelli, tutti metastatici
(pT4,pN1biii, M1 con metastasi ossee sincrone).
• Esegue chemioterapia e quindi ininterrottamente terapia
adiuvante con tamoxifene.
• 4 anni dopo viene documentata – previo biopsia
endoscopica al colon ascendente e su un sospetto clinico
di neoplasia primitiva intestinale - una infiltrazione
neoplastica della mucosa colica da parte di carcinoma a
cellule ad anello con castone.
Ancora, 2 anni dopo,
a seguito di sanguinamento genitale,
viene riscontrato un polipo endometriale,
che viene asportato per curettage, e
viene esaminato.
Frammenti del polipo endometriale aspeortato per curettage.
Nello stroma del polipo, risultano
presenti cellule sparse di carcinoma,
attribuite sulla base del profilo
morfologico e immunofenotipico a
metastasi del primitivo mammario.
Cellule di carcinoma, a tratti scarse,
a tratti numerose, comunque non
riconoscibili a piccolo e medio
ingrandimento.
PAS-D
PAS-D
CK-7
CK-7
Discussione
• Il tamoxifene viene adoperato, con successo, come
adiuvante nella terapia del carcinoma mammario per le
sue proprietà anti-estrogeniche.
• A volte il tamoxifene, però, può esercitare un debole effetto
estrogenico, cui si è ipotizzato di attribuire la causa della
insorgenza di condizioni di iperplasia endometriale, di
polipi endometriali (cosiddetti “tamoxifen-associated”), di
polipi-cancro (adenocarcinomi insorti in polipi sporadici), di
adenocarcinomi usuali, di tumori misti mulleriani,
benigni e maligni, e di sarcomi (dello stroma endometriale e
del miometrio), tutti riportati come associati al trattamento.
• La metastasi di un carcinoma mammario a un
polipo endometriale è stata sinora descritta in totale
in 5 casi (1-4): in 3 casi si è trattato di un carcinoma
lobulare, e in 2 casi di carcinoma duttale (1 duttaleNOS, 1 apocrino).
• In 3 di questi casi (2 casi di carcinoma lobulare e 1
apocrino) è riportata esplicitamente la storia di un
trattamento con tamoxifene, negli altri 2 casi il dato
non è riportato.
L’infiltrazione neoplastica del carcinoma
mammario nello stroma del polipo endometriale
può essere discreta e non essere notata o essere
interpretata diversamente.
La diagnosi differenziale si può porre con le
atipie delle cellule stromali dell’endometrio
indotte dal tamoxifene stesso.
Conclusione
• Non è chiaro se la propensione del carcinoma
mammario lobulare a infiltrare l’endometrio sia
favorita dal tamoxifene.
• Tuttavia,
questo evento possibile va considerato
ogni qualvolta venga esaminato un campione di
polipo endometriale in una paziente con storia di
carcinoma mammario, in trattamento con
tamoxifene.
Bibliografia.
1. Sullivan LG, Sullivan JL, Fairey WF. Breast carcinoma
metastatic to endometrial polyp. Gynecol Oncol.
1990;39:96-8.
2. Aranda FI, Laforga JB, Martinez MA. Metastasis from
breast lobular carcinoma to an endometrial polyp.
Report of a case with immunohistochemical study. Acta
Obstet Gynecol Scand. 1993;72:585-7.
3. Lambot MA, Eddafali B, Simon P, Fayt I, Noël JC.
Metastasis from apocrine carcinoma of the breast to an
endometrial polyp. Virchows Arch. 2001;438:517-8.
4. Houghton JP, Ioffe OB, Silverberg SG, McGrady B,
McCluggage WG. Metastatic breast lobular carcinoma
involving tamoxifen-associated endometrial polyps:
report of two cases and review of tamoxifen-associated
polypoid uterine lesions. Mod Pathol. 2003;16:395-8. 2
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