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Il Conferimento in discarica

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Il Conferimento in discarica
Progetto IFTS
“Tecnico superiore per i sistemi di raccolta e
smaltimento rifiuti”
ITI Cannizzaro Catania
Tutor: Prof.ssa Angela Percolla
Prof.Salvatore Consoli
1
Il tasso di sviluppo della produzione di rifiuti
in Italia segnala una crescita costante
La produzione di rifiuti urbani in Italia è
sostanzialmente in linea con quella europea (499
Kg/ab.anno) ed assume valori massimi nelle aree
metropolitane: (es. Firenze, Venezia, Catania
hanno segnato una produzione superiore pro
capite di R.U. superiore a 650 Kg/ab. anno
(Rapporto Rifiuti – ANPA )
2
3
4
Il Conferimento in discarica
Lo smaltimento in discarica è a
tutt’oggi la modalità di trattamento più
frequentemente adottata in Italia.
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Il Conferimento in discarica
In alcune aree dell’Italia meridionale,
è ancora diffuso il ricorso a discariche
abusive. Più in generale, manca un
corretto e rigoroso controllo del
rispetto
delle
leggi
e
della
regolamentazione esistente.
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Il Conferimento in discarica
Lo smaltimento in discarica non
permette il recupero di materiali o energia.
7
Il Conferimento in discarica
Ha un forte impatto ambientale, dato
che dai rifiuti stoccati si liberano biogas
e percolato che potrebbero inquinare
l’atmosfera e le falde acquifere.
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Il Conferimento in discarica
Anche dopo la chiusura di una
discarica, è necessario un’attività di
monitoraggio del sito.
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Il Conferimento in discarica
Lo smaltimento in discarica non ha
alcuna funzione di valorizzazione
delle risorse e comporta un rischio
per l’ambiente.
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Smaltimento per discarica
Per la scelta del luogo è importante la natura
geologica del terreno.
Sono sconsigliati terreni rocciosi fessurati
perché attraverso le fessure il percolato può
raggiungere le acque sotterranee.
Sono sconsigliati terreni argillosi perché
impermeabili e il percolato si accumulerebbe
determinando condizioni di anaerobiosi
Consigliati terreni sabbiosi e ghiaiosi
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Smaltimento per discarica
Esistono due metodi per scaricare i rifiuti in
un’area di opportune caratteristiche:
Metodo a strati
Metodo a trincea
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Metodo a strati
1) Adatto quando si dispone di un’area di livello inferiore rispetto ai terreni circostanti
2) I rifiuti vengono disposti in strati di 2-2,5 metri di spessore e compattati
meccanicamente, ma non così compressi da impedire lo sviluppo di condizioni
aerobiche
3) Lo strato viene poi ricoperto con terra e si aspettano alcuni mesi prima di ricoprire
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con altri rifiuti per evitare l’innesco di fermentazioni anaerobiche.
Metodo a trincee
1) Si presta per terreni pianeggianti.
2) Viene scavata una trincea e dalla rampa
creata gli autocarri scaricano i rifiuti
3) Quando la trincea è piena, si scava
parallelamente alla prima un’altra trincea.
4) Si ottengono una successione di trincee
parallele separati da diaframmi di terreno
naturale
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La discarica controllata è un impianto
tecnologicamente complesso
e richiede elevati criteri di qualità nella costruzione, progettazione e gestione
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La gestione
1) Si regolano le tipologie dei rifiuti ammessi
2) I veicoli in ingresso vengono sottoposti a
controllo
3) La coltivazione giornaliera consiste nella
compattazione dei rifiuti e si conclude con la
copertura dei rifiuti con terreno
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La progettazione
1) impermeabilità del fondo
2) estrazione del percolato
3) estrazione del biogas
Nel progetto iniziale viene definito l’assetto finale
della discarica esaurita, e una volta chiusa, il suo
reinserimento nell’ambiente circostante
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L a discarica controllata:un impianto
tecnologicamente complesso
1) Il fondo della discarica viene interamente
impermeabilizzato con speciali teli in
polietilene
2) Esiste un collettore per la raccolta del
percolato
3) Il percolato viene prelevato e inviato in una
vasca di stoccaggio. Il trattamento del
percolato è effettuato da depuratori
convenzionati. Continue analisi del contenuto
del percolato permettono di stabilire la natura e
la composizione dei rifiuti scaricati
18
Il fondo viene reso impermeabile con
speciali teli
19
Il percolato viene raccolto e inviato
in depuratori convenzionati
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La decomposizione dei rifiuti organici contenuti negli RSU produce biogas
composto per il 50% di metano, per il 48% di anidride carbonica e per il resto
impurità. Il biogas estratto dalla discarica tramite appositi impianti di
aspirazione viene utilizzato per energia elettrica
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Il ripristino ambientale
Il ripristino ambientale consiste
essenzialmente nella copertura dei rifiuti
con un adeguato spessore di terreno
naturale, nella semina di erba e nel
piantare alberi e cespugli.
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Ripristino ambientale
23
I controlli ambientali
Ente di controllo : ARPA
•
•
•
•
Percolato
Biogas
Salute lavoratori
Impatto ambientale(macro e micro
invertebrati, predatori, anfibi,
micromammiferi )
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25
Raccolta Differenziata
Frazione
Compostabile
Umido
Frazione
Riciclabile
Frazione non
Riciclabile Secca
Impianto di
Riciclo/Recupero
Polo Integrato
Depurazione
Acque reflue
Fanghi
Impianto di
Compost
Residui in discarica





Carta
Vetro
Plastica
Legno
Metalli
Impianto di
C.D.R.
Combustibile C.D.R.
Compost di Qualità
Impianto di Termovalorizzazione
Energia Elettrica
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La raccolta differenziata
Le semplici regole del recupero:
• Iniziare a separare i rifiuti all’interno della
propria abitazione
• Mettere i materiali che debbono essere
recuperati nelle campane colorate
• Usare sempre i contenitori della raccolta
differenziata anche a costo di fare quattro
passi per raggiungerli
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La carta
Il riciclaggio della carta
contribuisce ad evitare
l’abbattimento degli
alberi, che come tutti
sappiamo sono i maggiori
produttori di ossigeno del
mondo ed inoltre riduce il
consumo di acqua ed
energia necessari alla
produzione di carta
Cosa conferire:
Giornali, riviste, opuscoli,
sacchetti di carta,scatole
e scatoloni
Cosa non conferire:
Carta con residui,
contenitori di cartone
sporchi, bicchieri e piatti
di carta
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Per produrre una tonnellata di:
•
Carta da cellulosa
vergine:
1. Vengono abbattuti
15 alberi
2. Si consumano
440.000 litri di acqua
3. Si utilizzano 7600
KWh di energia
elettrica
•
Carta riciclata
•
Nessun albero viene
abbattuto
Si consumano solo
1800 litri di acqua
Si utilizzano 2.700
KWh di energia
elettrica
•
•
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Impianto trattamento rifiuti
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Il vetro
Il vetro è una materia
facile da recuperare.
Il suo riciclaggio
permette il recupero
totale della materia
prima e la riduzione
dei consumi
energetici legati alla
sua produzione
Cosa conferire:
Bottiglie, barattoli, flaconi
Cosa non conferire:
Tubi catodici, vetri al
piombo, specchi, tazzine
da caffè, lampadine, neon
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La plastica
La plastica è uno dei
materiali più difficili da
smaltire in quanto
resta per lungo tempo
inalterata
nell’ambiente.
Nel caso in cui venga
bruciata può produrre
diossina
Cosa conferire:
Bottiglie, flaconi di
detersivi, contenitori che
riportano la sigla: PE,
PET, PVC
Cosa non conferire:
Polistirolo, piatti e
bicchieri di plastica
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L’alluminio
Il riciclaggio
dell’alluminio
permette un notevole
risparmio ( circa il
90%) dell’energia
richiesta per la sua
produzione partendo
dalla bauxite ( il
minerale dal quale
l’alluminio si estrae)
Cosa conferire:
Tutti gli oggetti che
riportano la sigla Al
Cosa non conferire :
Gli oggetti in alluminio con il
simbolo PERICOLO
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Altri rifiuti recuperabili
Con adeguate tecnologie possono essere
recuperati:
• Legno
• Materiali ferrosi
• Frazione umida dei rifiuti
• Pneumatici usati
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GESTIRE I RIFIUTI
Riduzione della produzione di rifiuti.
35
GESTIRE I RIFIUTI
Riutilizzo e valorizzazione dei rifiuti
sotto forma di materia, attraverso la
raccolta differenziata,al fine di trarne
frazioni merceologiche omogenee
facilmente collocabili sul mercato del
recupero.
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GESTIRE I RIFIUTI
Trasformazione dei materiali in C.D.R.
(combustibile da rifiuti).
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Termovalorizzatore
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Termovalorizzatore
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Fly UP