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Relazione Guandalini - Collegio IPASVI Pavia
L’associazione infermieristica: una risposta libero professionale alle richieste di assistenza dei cittadini Andrea Guandalini Presidente Collegio IPASVI di Mantova Pavia 28/11/2011 Premessa Nel Libro Verde promosso dal Ministero del Welfare sul futuro del modello socio sanitario, intitolato “La vita buona nella società attiva” del 25 luglio 2008, ci si pone alcune domande fondamentali per la gestione territoriale della salute: 1. “Quale deve essere la dimensione territoriale più efficace ed appropriata per favorire assistenza continuativa a malati cronici, disabili, non autosufficienti che non necessitano di assistenza ospedaliera?”; 2. “quali potranno essere le migliori strategie per assicurare continuità assistenziale prendendosi in carico il paziente e guidarlo con processi attivi nei complessi percorsi dalla rete dei servizi”? Obiettivo di oggi • Confrontare, valorizzare ed implementare le diverse ed articolate esperienze sperimentalmente avviate nell’ambito della prevenzione, diagnosi e cura delle patologie croniche nel territorio della Lombardia Indicazioni di politica sanitaria Lombarda I recenti piani SSR hanno reso evidenti e necessarie dinamiche di trasformazione dell’assistenza territoriale, richiedendo un sistema di rete maggiormente orientato a dare risposte appropriate ai bisogni di salute dei cittadini al di fuori dall’ospedale con metodologie di processi assistenziale innovativi Quali le azioni di risposta 1. associazioni multiprofessionali di governo clinico 2. Meccanismi di maggiore integrazione nella rete dei servizi socio sanitari 3. aumento di risorse economiche e strumenti per la promozione/prescrizione di stili di vita a valenza preventiva 1 Associazionismo Accordo convenzione con i M.M.G. Nell’Accordo Collettivo Nazionale dei MMG è promosso e incentivato come punto fondamentalmente nella riorganizzazione funzionale del sistema delle cure territoriali, è la sinergia collaborativa con gli infermieri, per promuovere percorsi clinico-assistenziali per particolari patologie anche ad alta integrazione specialistica 2 Meccanismi d integrazione socio sanitari Necessità di favorire un approccio interdisciplinare basato su una visione comune che favorisca un continuum di decisioni assistenziali coerenti a garanzia di un’assistenza centrata sull’utente e commisurata al contesto sociale in cui vive e in relazione agli ambiti socio assistenziali presenti nel territorio 3 .Promozione di stili di vita • promuovere degli stili di vita a valenza preventiva • educazione terapeutica per la gestione della cronicità • pianificare la gestione di sistemi di assistenza primaria in grado di rispondere spesso a urgenti bisogni di salute • intervenire con azioni assistenziali e riabilitative secondo l’approccio tipico della medicina di iniziativa multiprofessionale. L’associazionismo tra Mmg ed Infermieri nell’ accordo Regionale all’art. n. 4 “Domiciliarità”, dell’Accordo Regionale si legge …”il personale di studio e l’infermiere costituiscono elementi di qualificazione dell’offerta di cure primarie anche per il medico singolo, in termini organizzativi si reputa significativa ed imprescindibile la presenza fisica di questi ultimi nello studio medico” Associazionismo nel mantovano, presenza di infermieri negli Studi dei MMG (agosto 2009) Tipologia di assistenza n. MMG % su tot.MMG % di Mmg che usufruiscono di personale infermieristico sul totale dei Mmg n. Mmg che usufruiscono di personale infermieristico Medico singolo 78 28,1 1,3 1 Medico associazione semplice 36 12,9 11,1 4 Medico medicina di rete 101 36,3 12,9 13 Medico in medicina di gruppo 63 22,7 71,4 45 totale 278 100,0 22,7 63 Potenzialità infermieristiche Ruolo centrale si esplica nella relazione con la persona/assistito e la sua famiglia, e pertanto può garantire sia il governo clinico-assistenziale, l’educazione alla salute, che i collegamenti di rete socio sanitaria assistenziale, creando le condizioni di continuità assistenziale Continuità assistenziale Supportare la famiglia nell’identificazione delle soluzioni più adeguate per la gestione del paziente, ivi compresa la scelta dell’erogazione di servizi assistenziale complementari (SAD comunali, Centri Diurni, ecc) Sviluppare una alleanza terapeutica con l’assistito di responsabilità clinico assistenziale, monitorando la situazione e condividendola con i familiari Nuovo Codice deontologico febbraio 2009 ARTICOLO 19 • L’Infermiere PROMUOVE STILI DI VITA SANI, la diffusione del valore della cultura della salute … anche attraverso l’informazione e l’educazione. • A tal fine attiva e sostiene la rete di rapporti tra servizi e operatori ARTICOLO 27 • L’Infermiere GARANTISCE LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE anche contribuendo alla realizzazione di una rete di rapporti interprofessionali e di una efficace gestione degli strumenti informativi Nuova identità professionale • Privilegiare il punto di osservazione degli utenti, delle famiglie, dei care givers e la casa (ambiente di vita) come centro dei processi di cura e del prendersi cura • Accogliere la cultura espressa nei contesti di vita relativa ai concetti di salute, malattia,e stili di vita • Privilegiare una dimensione negoziale e condivisa della modificazione degli stili di vita, del piano di cura e di assistenza con valorizzazione del processo educativo • Promuovere l’intersezione con servizi e operatori delle diverse unità di offerta La dimensione del ruolo manageriale assegna all’Infermiere Case Manager la responsabilità di facilitare e coordinare l’assistenza di pazienti durante la loro presa in carico. L’Infermiere Case Manager gestisce l’Assistenza pianificando le modalità di trattamento Accessibilità: maggiore utilizzo dei servizi da parte degli utenti Continuità: superamento della parcellizzazione dei trattamenti Coordinamento: reciproca conoscenza ed integrazione degli interventi socio-sanitari Flessibilità: maggiore possibilità di modificare il trattamento in base all’evoluzione delle condizioni dell’utente Efficienza: riduzione dei costi Infermieri in farmacia • Progetto del Coodinamento Regionale della Lombardia è una sperimentazione, fondamentalmente e strategica nella riorganizzazione funzionale del sistema di cure territoriali, che ha come primo obiettivo l’intercettazione del fabbisogno sanitario oggi spesso impropriamente attribuito al livello di cure ospedaliero, semplificando e orientando gli utenti nei percorsi di accesso a servizi infermieristici sicuri e garantiti Grazie per l’attenzione