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Istituzioni politiche

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Istituzioni politiche
I. Introduzione. Origini e sviluppo
dell’Unione europea
Corso Economia applicata avanzata
Prof.ssa Sandrine Labory
Struttura
1. Difficoltà e ambiguità dei primi sforzi per
unificare l’Europa
OEEC, NATO, CECA, CEE
2. Da Roma a Maastricht a … Roma
sviluppo della CEE, la costituzione
economica dell’UE
3. Il processo di decisione delle politiche
economiche europee
4. La politica industriale nell’UE
Riferimenti
Capitoli in libro Bianchi – Labory (2009):
- Introduzione
- Capitolo 3
- Capitolo 4
1. Difficoltà e ambiguità dei primi sforzi per
unificare l’Europa
A. Le prime organizzazioni di cooperazione
europea
• I primi sforzi per unificare l’Europa sono legati al
peggioramento delle relazioni internazionali subito
dopo la 2° GM e alla minaccia dall’Unione
Sovietica.
• Prime organizzazioni di cooperazione create nel
periodo Apr 1948 – mag 1949 = periodo più “caldo”
della guerra fredda (!)
• 3 campi di cooperazione: economico, militare e
politico
Campo economico: Organizzazione per la
Cooperazione Economica Europea (OCEE)
16 aprile 1948
- Creazione dell’OCEE legata all’aiuto finanziario
americano del Piano Marshall
- I 16 paesi che accettano l’aiuto US creano un
comitato per la cooperazione economica europea
con lo scopo di ottenere l’aiuto il prima possibile
- Gli USA condizionano l’aiuto alla formazione di
un’organizzazione di cooperazione economica
- Questa organizzazione è l’OCEE, creata il 16 aprile
1948 e il cui primo presidente è un europeista
convinto, Paul Henri Spaak (Belgio)
Campo militare: NATO
North Atlantic Treaty Organisation: 4 aprile 1949
- Già nel marzo 1948, 5 paesi (F, RU, Benelux)
firmano Patto di Bruxelles che mette insieme le loro
forze militari nel caso di attacco
- Nato creata con 10 paesi (i 5 + USA, Canada, DK,
NW e P)
- La NATO rivela la minaccia sovietica e la
supremazia degli USA
Campo politico: il Consiglio d’Europa
Unione politica: vecchia utopia
- Dal 500: proposte di unificazione europea per
risolvere numerosi conflitti
esempio: Grotius (1625) propone creazione di una
“Società delle Nazioni”
Dopo prima GM, nuovi appelli alla cooperazione
politica: Coudenhove-Kalergi propone un’unione
pan-europea che fu creata nel 1923; anche proposte
francesi ma fallimento con crisi anni 1930 e
chiusura dei paesi su se stessi
=> Fallimento perché nazionalismi forti
Consiglio d’Europa
Istituzioni:
Assemblea consultativa, nominata dai parlamenti
nazionali, fornisce raccomandazioni sulle questioni di
competenza del Consiglio
Comitato dei Ministri (ministri Aff Esteri) prende
posizione sulle raccomandazioni dell’Assemblea
Attività: ancora attivo oggi
Tratta di questioni varie, da diritti umani a cultura e
istruzione, nei campi economico, sociale, culturale,
scientifico
Convenzione europea sui Diritti dell’Uomo: 1950
Ruolo nel processo di integrazione europeo limitato:
potere limitato delle sue istituzioni
B. La CECA
La creazione della Comunità Europea del Carbone e
dell’Acciaio costituisce il primo passo concreto
dell’integrazione europea
Uno dei pilastri di questa creazione è la ripresa delle
relazioni diplomatiche tra Francia e Germania, per
varie ragioni:
La politica dei partiti democratici e cristiani in Belgio
(Spaak), Italia (De Gasperi), Francia (Schuman) e
Germania (Adenauer) che sono a favore del
mantenimento di relazioni strette tra i paesi cattolici
contro il comunismo
Interessi Francia (bisogno del carbone della Ruhr) e
Germania (liberazione dal controllo degli alleati)
convergono
La Francia propone alla Germania di “mettere l’intera
produzione francese e tedesca di carbone e acciaio
sotto un’ alta autorità comune, in
un’organizzazione aperta ad altri paesi europei”
(Jean Monnet, 1950)
Dichiarazione Schuman 9 maggio 1950: propone
creazione CECA come passo concreto verso
l’unificazione europea per assicurare insieme la
pace e la prosperità economica
L’Italia e il Benelux accettano di negoziare e la CECA
è creata con il Trattato di Parigi del 18 aprile
1951.
Istituzioni della CECA
•
•
•
•
•
Alta Autorità: organo esecutivo della CECA,
incaricata di assicurare il rispetto degli obiettivi della
CECA; membri nominati dai governi nazionali
Consiglio dei Ministri (rappresentanti governi
nazionali) controlla le attività dell’Alta Autorità e le
armonizza con le attività dei governi nazionali
Comitato consultivo: rappresentanti degli attori delle
industrie del carbone e dell’acciaio: produttori,
lavoratori, ecc. raccomandazioni all’Alta Autorità
Assemblea parlamentare da opinioni sulle questioni
del settore
Corte di Giustizia con 7 giudici indipendenti
 Principio di sovranazionalità:
- l’Alta Autorità ha il potere di decidere
ed è un organo indipendente dai governi
nazionali
- Finanziamento: la CECA è indipendente
dagli Stati Membri in quanto ottiene le
sue risorse finanziarie da un’imposta
sulla produzione di carbone e acciaio
C. Nascita ed evoluzione di un mercato comune a 6
I paesi del Benelux prendono l’iniziativa del rilancio
dell’integrazione economica dopo la CECA e dopo
qualche tentativo fallito di unione politica.
Propongono il 20 maggio 1955 il piano Beyen-SpaakBech per allargare il mercato comune a tutti i settori
Riunione a Messina 1 giugno 1955: inizio negoziazioni
25 marzo 1957: Trattato di Roma che istituisce la CEE
Obiettivi CEE:
politici: salvaguardare la pace e la libertà
Economici: progresso e stabilità della crescita
Sociale: costante miglioramento delle condizioni di
vita e di lavoro
Istituzioni della CEE
Istituzioni politiche
I poteri esecutivi della CEE sono condivisi tra Commissione
Europea e Consiglio dei Ministri
Commissione Europea: composta inizialmente di 9 commissari
nominati dai paesi membri per 4 anni, i quali nominano
per due anni rinnovabili il Presidente della Commissione.
Tre funzioni principali: 1) propone la legislazione (al
Consiglio dei Ministri) 2) assicura l’esecuzione della
legislazione; 3) guardiano del Trattato
Consiglio dei Ministri: composto dai rappresentanti dei paesi
membri (Ministri che variano a seconda delle questioni
discusse: e.g. Ministri dell’agricoltura per le questioni di
questo settore; ecc.) Il Consiglio decide sulla base delle
proposte della Commissione, con decisioni all’unanimità e
a maggioranza qualificata a seconda delle questioni
Istituzioni della CEE
Organi di consulta e di controllo
Parlamento Europeo: composto inizialmente di deputati
nominati dai parlamenti nazionali; ora i membri sono eletti
direttamente dai cittadini europei (ora istituzione politica)
Comitato Economico e Sociale: composto da rappresentanti
delle categorie economico-sociali: imprenditori, sindacati,
professioni, ecc. (ora anche organizzazioni non profit). E’
consultato dalla Commissione e dal Consiglio e costituisce
un legame tra la Comunità e i partner sociali.
Corte di Giustizia (a Lussemburgo, dal 1958, ed è comune alla
CEE, la CECA e l’Euratom). 7 giudici indipendenti
nominati dai governi nazionali per 6 anni; esamina 3 tipi di
casi: Commissione contro i paesi membri; Paesi membri
contro Commissione; qualsiasi cittadino europeo contro i
paesi e la Commissione. Esamina anche i casi antitrust
Istituzioni della CEE
Istituzioni speciali
Banca Europea d’Investimento: riceve fondi dai Stati Membri e
finanzia progetti mirato allo sviluppo delle regioni in ritardo o
alla ristrutturazione di industrie o altre attività per “contribuire
allo sviluppo armonioso del Mercato Comune”
Fondo Sociale Europeo: mira a promuovere la facilità d’assunzione e
la mobilità dei lavoratori nella Comunità
 UNIONE DOGANALE
Il mercato comune per i prodotti è realizzato rapidamente, con 2
misure:
Liberalizzazione del commercio intra-comunitario:
eliminazione delle tariffe doganali e dei contingenti (tra 19581969)
Definizione di una tariffa esterna comune (media aritmetica
delle tariffe in uso nei paesi membri al 1 gen 1957)
Ma le barriere non tariffarie rimangono…
2. Da Roma a Maastricht a … Roma
A. Sviluppo della Comunità Europea
La Comunità Europea (CE) si è sviluppata i 3 modi:
• Approfondimento (della liberalizzazione
economica, della regolamentazione e delle
politiche)
• Ampliamento (delle sue competenze e dei suoi
poteri economici e altri)
• Allargamento: del numero di paesi membri
Approfondimento ed Ampliamento
La CE si è sviluppata molto aldilà di quanto previsto
nel Trattato di Roma; i suoi poteri si sono
ampliati, grazie a numerosi emendamenti e
addizioni di nuovi trattati: l’Atto Unico Europeo
(1986); il Trattato di Maastricht (1993); il Trattato
di Amsterdam (1997) e il Trattato di Nizza (2001),
Il Trattato di Lisbona (2009)
Questo sviluppo non è stato liscio: rimangono
numerosi ostacoli all’implementazione effettiva di
alcune politiche e regolamentazioni, specialmente
quelle legate al Mercato Unico
Il Trattato di Maastricht può essere considerato come
la revisione più importante del Trattato della CEE.
Approfondimento ed Ampliamento
Il TM è importante perché introduce:
1. anche misure mirate a ridurre il “deficit
democratico” = mancanza di rappresentanza diretta
del legislatore europeo (Consiglio dei Ministri).
Misure: potere di co-decisione al Parlamento +
concetto di “cittadinanza europea” (diritti di voto
alle elezioni municipali per i cittadini con residenza
in altro paese europeo)
2. l’Unione Economica e Monetaria e quindi
approfondisce molto l’Unione in termini economici:
 Realizzazione dell’ultima tappa del processo
d’integrazione economica
 Unica tappa successiva possibile: politica
Approfondimento ed Ampliamento
Altre misure importanti introdotte dal TM:
3. alcuni principi importanti del sistema europeo di
decisione delle politiche economiche: principio di
sussidiarietà
4. Il principio di salvaguardia dell’ “acquis
communautaire” (in francese nel gergo europeo):
quello che è stato realizzato non può essere
cancellato => regressione impossibile
(fondamentale per fiducia reciproca dei paesi
membri e certezza per le imprese sul mercato
comune)
Approfondimento ed Ampliamento
Il TM rimane ora il Trattato fondamentale, anche se
ha ricevuto dal 1993 vari emendamenti:
- Il Trattato di Amsterdam firmato il 2 ottobre 1997
emenda e rinumera i Trattati della CE e dell’UE
- Il Trattato di Nizza firmato il 26 febbraio 2001,
comprende misure per accogliere i nuovi paesi
membri dell’Est europeo
- Il Trattato di Lisbona, firmato a Lisbona nel 2007
e ratificato a fine 2009; nasce dal progetto di
Costituzione europea, firmata a Roma
nell’ottobre 2004, ma non ratificata
Allargamento
Il numero dei Paesi Membri è cresciuto nel tempo:
1973: entrata di Regno Unito, Danimarca e Irlanda
1981: Grecia
1986: Spagna e Portogallo
1995: Svezia, Austria e Finlandia
2004: Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Ungheria,
Slovenia, Littuania, Lettonia, Estonia, Cipro e Malta.
Bulgaria e Romania nel 2007
La Turchia è candidata dal 1964 e le negoziazioni di adesione
sono cominciate nel 2004; i problemi di diritti umani e di
mancanza di democrazia sono i problemi maggiori
all’entrata della Turchia. Alcuni sostengono anche che
l’allargamento non può proseguire ad infinitum e che la
Turchia non è più Europa ma già mondo arabo.
B. La costituzione economica dell’UE
I Trattati definiscono una “costituzione economica”,
nel senso di obiettivi economico-sociali, mezzi e
strumenti per raggiungerli (politiche comuni e
non, e sistema di presa di decisione delle
politiche)
i. La Costituzione economica nel TR
Obiettivi economici:
- Sviluppo armonioso delle attività
- Crescita continua ed equilibrata
- Crescente stabilità
- Aumento accelerato del livello di vita
Primo obiettivo: il TR conta esplicitamente sui meccanismi di
mercato per raggiungere la convergenza del reddito pro
capita; nessuna politica è specificata per raggiungere
questo obiettivo; solo la BEI contribuisce
Gli obiettivi sono definiti in maniera ampia, che lascia margine
di interpretazione: il primo obiettivo può essere letto come
socialmente armonioso, nel senso di armonia tra sindacati
e datori di lavoro, oppure nel senso di evitare i processi di
aggiustamento costosi dal punto di vista sociale
(disoccupazione, ecc.)
L’interpretazione in termini di attenzione ai costi sociali sembra
quella giusta visto che il TR definisce una politica sociale
e dei fondi sociali; tuttavia, non fornisce strumenti
significativi per raggiungere l’armonia sociale.
L’Atto Unico e il TM cambiano questo aggiungendo la nozione
di coesione economica e sociale
ii. Il valore aggiunto dell’AUE
AUE = Atto Unico Europeo (1986)
= collezione di emendamenti e addizioni al
Trattato
L’apporto principale dell’AUE è una serie di
misure mirate a completare il mercato
unico:
1. Maggior ricorso alla maggioranza
qualificata sulle questioni legate al mercato
unico
3. Il mutuo riconoscimento come principio di
regolamentazione, rendendo la
regolamentazione europea molto più facile.
Il vecchio approccio consisteva nel
preparare delle leggi estremamente
dettagliate e questo richiedeva tanto tempo.
Il principio di mutuo riconoscimento
impone che una regolazione accettata in un
paese deve essere accettata negli altri Stati
Membri, senza che si debba accomodare
tutte le differenze tra paesi. Questo
principio è stato formulato nel famoso caso
del Cassis de Dijon del 1979 (vedere
lezione sul mercato unico).
4. Aspetto sociale: approssimazione della
legislazione sulla salute e la sicurezza sul
posto di lavoro; coesione sociale ed
economica (per raggiungere il primo
obiettivo del Trattato): i fondi esistenti
(sociale, regionale e agricolo) sono
riformati nei fondi strutturali e sono
modernizzati.
Il Consiglio Europeo dei capi di stato viene
codificato nell’Atto come un organo
esecutivo che operava de facto dalla meta
degli anni 1970.
iii. Il Trattato di Maastricht
Negoziato solo 3 anni dopo che l’AUE sia entrato in vigore
E’ firmato nel dicembre 1991 a Maastricht (Olanda). Dopo
un processo di ratifica tortuoso con 3 referendum
nazionali (di cui uno viene ripetuto dopo una seconda
interpretazione delle obbligazioni indotte), dei casi di
corte costituzionali nel Regno Unito e in Germania e
due crisi di cambio nel SME, il Trattato di Maastricht
entra in vigore il 1 novembre 1993.
Il Trattato di Maastricht contiene maggiore approfondimento
e maggiore ampliamento dell’AUE. Mentre l’AUE
spinge il mercato unico verso una sua conclusione, il
Trattato di Maastricht rappresenta un cambiamento
maggiore: si passa all’ultima fase del processo d’
integrazione economica: l’unione monetaria (l’UME =
Unione Monetaria ed Economica)
I nuovi obiettivi economici sono:
• Sviluppo armonioso e equilibrato delle
attività economiche
• Crescita sostenibile e non inflazionistica,
che rispetta l’ambiente
• Un livello alto di convergenza della
performance economica
• Un livello alto di occupazione e di
protezione sociale
• Crescente condizioni di vita e di qualità
della vita
• La coesione economica e sociale e la
solidarietà tra i paesi membri
L’UME è l’aggiunta maggiore. Una vera e propria
costituzione monetaria è introdotta, con una
definizione delle procedure di coordinamento
delle politiche economiche basato su dei criteri
espliciti e verificabili e una definizione della
politica monetaria comune. Dei criteri di entrata
nell’UME e un periodo di transizione alla moneta
unica sono definiti precisamente per assicurare
che l’UME abbia delle basi macroeconomiche
sane. Il Trattato crea anche la Banca Centrale
Europea (BCE), che emette la moneta unica
(l’euro) e definisce il volume e la crescita della
massa monetaria. L’obiettivo principale
dell’unione monetaria è la stabilità dei prezzi, e
per questo i governi nazionali non devono avere
deficit pubblici troppo forti.
iv. La Costituzione Europea
Il Consiglio Europeo di Laeken (Belgio) del
dicembre 2001 convoca la Convenzione sul
Futuro dell’Europa incaricandola di
formulare delle proposte su 3 temi:
• avvicinare i cittadini al progetto europeo e
alle istituzioni europee
• strutturare la vita politica e lo spazio
politico europeo in un’unione allargata
• fare dell’Unione un fattore di
stabilizzazione e un punto di riferimento nel
nuovo ordinamento mondiale.
 propone una riflessione sulle conseguenze
dell’allargamento previsto (+ 10 paesi nel
2004), e sulle prossime tappe
dell’integrazione europea (dopo che
l’integrazione economica sia stata
conclusa), vale a dire l’integrazione
politica.
 Due anni dopo, la Convenzione propone la
nuova Costituzione Europea; non è una
proposta di unione politica, è solo una
riorganizzazione delle leggi esistenti
(l’acquis) per rendere più facile la gestione
dell’Unione a 25 (e poi a 27 e più).
•
Quindi la nuova costituzione si chiama
costituzione, ma il termine è abusivo: non è
una costituzione vera e propria perché non
riempie le 3 funzioni delle costituzioni (1.
Riconoscimento diritti cittadini; 2.
organizzazione dei rapporti tra governati e
governanti; 3. attribuzione dei poteri). La
Costituzione s’iscrive nel camino tracciato
da Robert Schuman nella sua famosa
dichiarazione del 9 maggio 1950. Schuman
proponeva di mettere insieme la produzione
del carbone e dell’acciaio:
“sarà così effettuata, rapidamente e con
mezzi semplici, una fusione di interessi,
necessaria all’instaurazione di una
comunità economica, e si introdurrà il
fermento di una comunità più profonda tra
paesi lungamente contrapposti da
sanguinosi conflitti. Questa proposta (…)
costituirà il primo nucleo concreto di una
federazione europea, indispensabile al
mantenimento della pace”.
Cosa fa la Costituzione
• tutela dei diritti fondamentali
La Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE è
firmata al vertice di Nizza del 7 dicembre
2000 dai Precedenti del Parlamento
Europeo, della Commissione e del
Consiglio Europeo. La Costituzione da
valore obbligatorio a questa carta. I diritti
sono quelli alla dignità umana, la libertà,
l’uguaglianza, la solidarietà e il principio di
democrazia e lo stato di diritto.
•
separazione più chiara dei poteri
Distinzione tra atti legislativi (del
Parlamento e del Consiglio, che
condividono la funzione legislativa) e non
legislativi (della Commissione che ha una
funzione esecutiva). Si adotta il concetto di
legge europea. Il ruolo di co-legislatore del
Parlamento (conferito dai Trattati di
Amsterdam e di Nizza), nelle materie di
competenza dell’Unione, è confermato e
rinforzato; un presidente permanente è
proposto per il Consiglio Europeo. Un
ministro degli Affari Esteri europeo è anche
creato (art. 27).
•
•
semplificazione della legge europea
Una sola costituzione si sostituisce a una serie di
Trattati che coesistevano da 50 anni.
mantenimento del “metodo comunitario”
Il metodo comunitario di integrazione economica
è un approccio funzionalista, pragmatico, che
definisce le tappe dell’integrazione man mano che
i problemi sorgono. Questo metodo fu definito da
Schuman nella sua dichiarazione del 9 maggio
1950: “l’Europa non potrà farsi in una sola volta,
né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da
realizzazioni concrete che creeranno anzitutto una
solidarietà di fatto”.
Cosa non fa la Costituzione
• L’Unione Europea non è una federazione di stati
(fondata su una costituzione adottata da un potere
costituente) è una confederazione di 25 stati
sovrani.
• La Costituzione non cambia nemmeno la
costituzione economica europea (le politiche
comunitarie)
• I diritti sociali fondamentali sono comunque
proclamati nella Costituzione, permettendo così di
trovare un equilibrio tra regole di mercato e
obiettivi di solidarietà nelle politiche economiche
europee, a tal punto che l’UE si definisce
un’economia sociale di mercato.
La Costituzione non corregge
l’errore fatto a Nizza nella
definizione dei voti di ciascun
paese per le decisioni a
maggioranza qualificata.
Ponderazione del voto secondo la
popolazione del paese
Il Trattato di Nizza però fornisce
troppi voti alla Spagna e alla
Polonia rispetto ai paesi più
popolati: questi due paesi
hanno circa 40 milioni di
abitanti e 27 voti ciascuno,
mentre la Germania ha circa il
doppio di abitanti (80 milioni)
e solo 2 voti in più (29)!
D (82,5 Moni ab)
F (59,6)
It (57)
RU (59)
29 voti
E (40,7)
Pol (38,2)
27 voti
NL
13
B, Gr, Port, Rep
ceca, Ungheria
12
Austria, Svezia
10
DK, Irl, Fin, Lit,
Slov
7
Cipro, Malta,
Est, Lett, Lux,
Slov
4
La Costituzione fissava a 15 il numero
massimo di Commissari nella Commissione
(fino ad ora c’era stato 1 commissario per
paese, 2 per i paesi più grandi). Nell’UE a
15 erano 20 Commissari. Con
l’allargamento a 25 paesi il numero sarebbe
arrivato ad almeno 30, troppo per poter
gestire la Commissione in modo efficace.
La proposta di Costituzione è stata cambiata
perché i paesi tenevano ad avere un
Commissario ciascuno. Il risultato è che ora
ci sono 25 Commissari (uno per paese).
 Ratifica della Costituzione con referendum
in vari paesi, in particolare Francia e
Olanda con esito negativo (2005)
 Blocco del processo di ratifica della
Costituzione
 Ci vorranno 2 anni prima di trovare una
soluzione: il Trattato di Lisbona, firmato nel
2007
v. Il Trattato di Lisbona
Marzo 2007: accordo su Trattato semplificato a
Berlino (50 anni della CEE)
Dicembre 2007: firma del nuovo Trattato
Entrata in vigore: 1 gennaio 2010
In effetti la sostanza della Costituzione rimane nel TL:
- 3 articoli eliminati (I-6 su primato diritto europeo
su diritto Stati membri; I-8 sui simboli dell’UE; I42 su spazio libertà, sicurezza e giustizia)
- Cambiamenti nei termini: non si parla più né di
Costituzione, né di Comunità, ma solo di Unione;
- Ministro degli Affari esteri diventa Alto
rappresentante dell’UE per gli affari esteri
Altri cambiamenti:
- Il TL unisce tutti i trattati precedenti; è
composto da due Trattati fondamentali: il
TUE (essenzialmente, il TM) e il Trattato
sul funzionamento dell’UE (essenzialmente
il TR)
- Numero commissari (oggi: 27, un
commissario per paese) + calcolo
maggioranza qualificata = proposte
Costituzione ma entreranno in vigore nel
2017 (num com max 15)
C. Il processo di decisione delle politiche
economiche europee
1. Le Istituzioni
L’UE è diretta da 5 istituzioni:
• Il Parlamento Europeo (eletto dal popolo dei
paesi membri)
• Il Consiglio dell’Unione (composto dai governi
dei paesi membri)
• La Commissione Europea (motore e organo
esecutivo)
• La Corte di Giustizia (applicazione della legge
comunitaria)
• La Corte dei Revisori (gestione sana del
budget dell’UE nel rispetto della legge)
Altri organi:
• Il Comitato Economico e Sociale Europeo (già
nella CEE)
• Il Comitato delle Regioni (exprime l’opinione
delle autorità locali e regionali sulla politica
regionale, l’ambiente e l’istruzione)
• Il Mediatore Europeo (tratta di casi di denuncia da
parte di cittadini europei di cattiva
amministrazione in un organo europeo)
• La BEI (già nella CEE)
• La Banca Centrale Europea (responsabile della
politica monetaria e delle operazioni di cambio)
+ alcune agenzie come l’Agenzia Europea
dell’Ambiente, l’Agenzia di Valutazione delle
Medicine, ecc.
1. Parlamento Europeo
• Eletto ogni 5 anni direttamente a suffragio
universale. I partiti politici principali degli stati
membri sono rappresentati, riuniti in gruppi paneuropei.
3 funzioni principali:
• Condivide con il Consiglio il potere di legiferare
• Può influenzare le spese dell’UE perché condivide
con il Consiglio anche l’autorità finanziaria
• Assicura la supervisione democratica della
Commissione; approva la nomina dei
Commissionari e ha il diritto di censura della
Commissione.
2. Il Consiglio dell’UE
E’ l’organo principale di decisione.
6 responsabilità principali:
• Potere di legislazione in co-decisione con il
Parlamento Europeo
• Coordinamento delle politiche degli stati membri
• Accordi internazionali con i paesi o le
organizzazioni internazionali
• Autorità finanziaria (bilancio della Commissione)
• Decisioni necessarie alla politica estera e di
sicurezza comune
• Adozione di misure nel campo della cooperazione
della polizia e dei giudici su affari criminali
3. La Commissione Europea
• Rappresenta gli interessi generali dell’Unione. Il
Presidente e i membri della Commissione sono
nominati dagli Stati Membri dopo essere stati
approvati dal Parlamento Europeo.
• E’ il motore del sistema istituzionale dell’UE:
• Prepara le bozze di legislazione e le presenta al
Consiglio e al Parlamento
• È responsabile dell’applicazione della legislazione
europea
• È il guardiano dei Trattati e, insieme alla Corte di
Giustizia, assicura che la legge comunitaria sia
appropriatamente applicata
• Rappresenta l’Unione sulla scena internazionale e
negozia gli accordi internazionali, nei campi del
commercio e della cooperazione.
4. La Corte di Giustizia
Assicura che la legge comunitaria sia
appropriatamente applicata.
5. La Corte dei Revisori
verifica il budget dell’Unione (spese e entrate)
Il Consiglio dei Ministri (comunemente chiamato il
Consiglio) è il legislatore della CE, anche se il
parlamento Europeo ha acquisito
progressivamente alcuni potere di co-legislatore.
La Commissione ha il diritto esclusivo di preparare le
leggi. In altre parole, la Commissione propone e il
Consiglio decide. Nella pratica, la Commissione
segue nelle sue proposte le raccomandazioni
decise alle riunioni del Consiglio Europeo (i
vertici europei, come quello di Lisbona del 2000).
Ciò nonostante, la Commissione ha un influenza
enorme dato l’expertise che usa e data l’intensa
attività di lobbying che circonda il suo lavoro.
Inoltre, la Commissione ha altre funzioni che
rinforzano il suo potere, come il fatto di essere
guardiano dei Trattati.
2. Un governo a vari livelli
• Il sistema europeo è un sistema di governo
a vari livelli. I Stati Membri fanno parte del
sistema come le istituzioni comuni.
• Il Consiglio Europeo (riunioni dei capi di
stato) fornisce una leadership e si riunisce
di solito due volte l’anno. La sua presidenza
e quella del Consiglio dei Ministri è
realizzata dallo stesso stato membro e
cambia ogni 6 mesi.
•
Nell’insieme, il processo di decisione
europeo è complesso. Una ragione
comprensibile è la pluralità e la diversità
(paesi grandi e piccoli, differenze culturali,
linguistiche, ecc.). L’adozione del voto a
maggioranza qualificata (dove i voti di
ciascun paese sono proporzionali alla
dimensione del paese) ha reso l’adozione di
nuove leggi molto più semplice.
• Nel sistema a vari livelli esistono dei criteri
per assegnare le funzioni pubbliche ai vari
livelli di governo:
=> Nell’UE abbiamo Il principio di
sussidiarietà
Principio di sussidiarietà
• Il punto di partenza è semplice ma anche cruciale.
Sarebbe un errore pensare che l’integrazione
economica significa che alla fine tutte le funzioni
pubbliche devono essere trasferite al livello
comune. Non sarebbe ottimale da un punto di
vista del benessere sociale; anche in un paese
alcune politiche sono definite e applicate a livello
regionale o locale.
• Ci sono casi in cui la politica è più efficace e più
efficiente a livello dell’UE, e altri casi in cui è più
efficace ed efficiente a livello nazionale o
regionale. Il principio di sussidiarietà fornisce un
criterio che indica a che livello è più efficace ed
efficiente definire la politica.
Il principio dice che quando le politiche
nazionali sono né efficienti (raggiunta
dell’obiettivo a costo minore – o benefici
netti maggiori) né efficaci (raggiunta
dell’obiettivo) e quando il coordinamento
delle politiche nazionali non è possibile o
non è ottimale (efficace ed efficiente),
allora la politica deve essere definita a
livello comunitario.
Generalmente i casi in cui il livello europeo è preferito
sono dovuti alla presenza di:
• esternalità: una politica nazionale ha anche degli
effetti significativi su altri paesi
• economie di scala: costi fissi molto elevati a tal
punto che è più ottimale condividerli a livello
europeo, come ad esempio i costi di sviluppo di
satelliti, di aerei, ecc.
• mercato unico: qualsiasi ostacolo alla libera
circolazione dei beni, dei servizi, delle persone e
del capitale giustifica un’azione a livello
comunitario.
Altri casi esistono, ma non sono sistematici come
quelli elencati sopra; ad esempio, la protezione
dalle turbolenze macroeconomiche.
3. La politica industriale nell’UE
La politica industriale è implementata principalmente
a livello nazionale.
Tuttavia, il livello europeo ha il ruolo fondamentale di
coordinatore delle azioni nazionali e di
definizione di regole.
Così la strategia di politica industriale è definita a
livello europeo: i paesi membri decidono insieme
della strategia generale, vale a dire degli obiettivi
e delle misure necessarie per il raggiungimento di
questi obiettivi.
Trattato di Lisbona:
La politica industriale è di competenza
nazionale e rappresenta un “settore di azioni
di sostegno, di coordinamento e di
complemento” (art. 6 Tue modificato 2007)
Capitolo industria: articolo 173 TL
Misure a favore della competitività delle
imprese possono essere prese a patto che
non creino distorsioni alla concorrenza
Poi ogni paese adatta le misure alle condizioni
socio-economiche del suo paese.
 La politica industriale attuale è la Strategia di
Lisbona, definita al Consiglio Europeo di
Lisbona del 2000, per il periodo 2000-2010 e in
corso di revisione per 2010-2020
(che vedremo dopo)
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