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Diapositiva 1 - Confindustria
Prof. Ing. Gian Carlo Montanari 12 Maggio 2006 1 OBIETTIVO DELLA PRESENTAZIONE Scopo di questa presentazione è individuare interventi di efficienza che permettano di abbattere il costo energetico e creare cosi un vantaggio competitivo alle imprese. In particolare si parlerà di: Mercato vincolato e mercato libero Monitoraggio dei consumi energetici Check-up energetico Le ESCO e le 5 mosse per il risparmio I Titoli di Efficienza Energetica (Certificati Bianchi) 2 PREMESSA Il costo energetico aumenta sempre più, influenzato dagli scenari internazionali La politica energetica richiede coordinamenti sovra-nazionali Esistono forti disomogeneità nel mondo per quanto riguarda il costo dell’energia Le aziende italiane sono svantaggiate rispetto alla concorrenza europea ed extraeuropea Il costo energetico è sempre più variabile e sempre più difficile da prevedere Conseguenza: è importante risparmiare per ridurre i costi 3 OBIETTIVO: RIDURRE IL COSTO ENERGETICO 2 POSSIBILI STRATEGIE Mercato: Mercato dell’energia, buona contrattazione con il fornitore di energia Tecnologie: interventi di efficienza energetica per ridurre i consumi 4 RIDUZIONE COSTI (approccio di mercato): mercato libero vs. mercato vincolato I costi dell'energia elettrica per il mercato vincolato discendono in via diretta dalle attività di approvvigionamento dell'Acquirente Unico, l'Ente deputato all'acquisto all'ingrosso dell'energia elettrica per gli utenti non liberalizzati. Decreto Bersani 19 Febbbraio 1999 che applica la direttiva comunitaria CE 96/92 Oggi tutte le imprese, senza limiti di consumo minimo, seppur con diverse difficoltà, possono identificare sul mercato libero fornitori alternativi all'esistente e negoziare una serie di elementi commerciali significativi (prezzo, condizioni di fornitura, ecc.), realizzando concreti risparmi, estremamente utili considerata la 5 crescita dei costi energetici RIDUZIONE COSTI (approccio di mercato): mercato libero vs. mercato vincolato Necessità di formare l’Ufficio Acquisti che deve avere competenze specifiche per ottenere un buon contratto di fornitura (o ricorrere a società di consulenza specializzate). L'identificazione del miglior Fornitore si basa generalmente su una scala di valori che prevedono, in ordine di importanza, la valutazione dei seguenti parametri dell'offerta: Prezzo/sconto proposto - 10÷15 % Struttura contrattuale (indicizzazione prezzi, sovracosti non espliciti…) Affidabilità tecnica/commerciale del fornitore Supporto post-vendita (consulenza, energy management) Servizi accessori (telelettura, ecc.) Vincolato Libero 6 Risparmio % ESEMPIO DI RISPARMIO OTTENUTO DA UN CONSORZIO DI CONSUMATORI 16,0 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 13,0 2003 13,2 7,8 7,3 2004 2005 2006 Risparmio % medio annuo 7 RIDUZIONE COSTI (approccio tecnologico): Con l’aiuto di una Energy Service COmpany, risparmiare in 5 mosse 1. Monitoraggio dei consumi elettrici/termici 2. Analisi energetica della realtà aziendale (audit energetico) Scopo: fotografare la realtà produttiva per avere una indicazione di quanto e di come consumo nell’arco temporale 3. Individuare dei parametri energetici KPI (Key Performance Indicator) che permettano di confrontare l’azienda con dei benchmark di riferimento (ottenuti in letteratura e dati dall’esperienza sul campo) per valutarne la competitività 4. Individuare possibili interventi per migliorare l’efficienza energetica e di conseguenza il possibile risparmio 5. Creare una lista di criticità, costruire un piano di investimenti e infine attuare gli interventi di risparmio energetico 8 FASE 1: Monitoraggio dei consumi elettrici/termici Il monitoraggio remoto dei consumi permette di: Misurare in maniera pressoché continua, tramite Data-logger, i consumi elettrici ed eventualmente termici ELECTRICITY METER CLIENT PULSE OUTPUT Tele-leggere ed archiviare in un server giornalmente i dati memorizzati dal Data-Logger DATA LOGGER Il Data-Logger, tramite una scheda emettitrice di impulsi, viene collegato direttamente al contatore fiscale 9 FASE 1: Monitoraggio dei consumi elettrici/termici ESEMPIO DI PORTALE ENERGETICO 10 FASE 2: Audit Energetico, ripartizione dei consumi Un accurato check-up (audit) energetico permette di poter ripartire con precisione i consumi di energia elettrica e di gas naturale. Esempio: azienda di lavorazione meccanica 11 FASE 2: Audit Energetico, ripartizione dei consumi Esempio per una Azienda di lavorazione meccanica Profilo reale Profilo ricostruito Presse Illuminazione Compressori 12 FASE 2: Audit Energetico, parametri aziendali Contemporaneamente alle misure, vengono analizzati i seguenti parametri aziendali ed indicatori chiave: Fatturato Storici fatture energia elettrica Numero di dipendenti Storici fatture gas naturale Volume di produzione Superficie, volume edificio Ciclo orario della produzione Lo studio di questi dati, che normalmente si desumono da interviste al personale dello stabilimento, consente di mettere in relazione lo storico dei consumi con la “vita” aziendale, ricavando quindi dei parametri di performance (KPI) 13 FASE 3: Key Performance Indicator (KPI) Di seguito sono riportati alcuni esempi di KPI comunemente utilizzati e studiati nelle aziende. Essi permettono di confrontare i valori dell’azienda in esame con quelli di altre realtà ad essa paragonabili. Consumo elettrico (kWh) KPIEE=--------------------------------Ore di produzione (h) Consumo aria compressa (m3) KPIAC=----------------------------------------Ore di produzione (h) Consumo specifico energia elettrica Consumo specifico aria compressa Energia termica per produzione (MJ) KPIEN TER=-------------------------------------------------Ore di produzione (h) Energia termica per riscaldamento (MJ) KPIEN TER=----------------------------------------------------------Gradi Giorno * Volume riscaldato (°Cg*m3) Energia termica specifica per produzione Energia termica specifica per riscaldamento 14 FASE 4: Individuazione possibili interventi di efficienza I Decreti del 20 Luglio 2004 individuano i seguenti interventi validi ai fini del conseguimento dei Titoli di Efficienza Energetica (Certificati Bianchi): Rifasamento elettrico Ottimizzazione efficienza motori elettrici Illuminazione ad alta efficienza Impianti di condizionamento aria efficienti Isolamento termico degli edifici Recuperi di calore Incremento efficienza dei dispositivi di combustione Cogenerazione Sensori di presenza A seconda della realtà in esame, il check-up energetico e l’esperienza suggeriscono gli interventi che garantiranno maggiore risparmio. Un Energy Management di questo tipo, evoluto, rappresenta una nuova professionalità e fornisce nuove chance di attività di impresa 15 CASO PRATICO: Facoltà universitaria I principali interventi migliorativi in ambito universitario: Efficienza dell’illuminazione: in un contesto fortemente caratterizzato da aule studio e per lezioni, si nota come usualmente gli ambienti restino costantemente illuminati per 12-14 ore giornaliere. Ecco quindi che un parco illuminante caratterizzato da elementi ad alta efficienza comporta riduzioni dei consumi di energia per illuminazione fino al 25%. Molto utili risultano essere sensori crepuscolari e di presenza. Efficienza termica: I consumi di gas naturale per riscaldamento sono di norma molto elevati. Spesso si è in presenza di edifici molto vecchi con ambienti ampi ed infissi con scarsissima efficienza termica . N.B. Certificazione Energetica degli Edifici Dlgs 192/05 16 CASO PRATICO: Ospedale L’immagine mostra la distribuzione dei consumi tipica di un ospedale Dal punto di vista termico valgono i discorsi fatti per le Università Dal punto di vista elettrico, oltre all’illuminazione già citata, ha grande peso l’energia utilizzata per condizionamento Non è raro rilevare potenze di condizionamento frigorifero dell'ordine di centinaia di kW, prodotte con impianti e macchine obsolete, con COP (Coefficient of performance) bassi e incrementabili con nuove macchine ad alta efficienza N.B. Il cambiamento tariffario del 2004, con le nuove fasce orarie estive (la fascia F1 è collocata all'80% nei mesi di giugno e luglio) ha fatto crescere il costo annuo energetico del servizio di condizionamento di almeno il 30-40% In questo caso è prassi comune riferire i KPI non tanto a superficie ed ore di produzione ma al numero di posti letto (kWh/posto letto) 17 CASO PRATICO: Ospedale Consumi % per fascia di un Ospedale 60% Consumo % 50% 40% 30% Inverno 20% Estate 10% 0% F1 F2 F3 F4 fasce orarie 18 CASO PRATICO: Ospedale Costo dell'energia per fascia di un Ospedale 120 100 €/MWh 80 60 40 20 0 F1 F2 F3 F4 fasce orarie 19 CASO PRATICO: Ipermercato Efficienza dell’illuminazione: il contesto fortemente commerciale comporta un uso intenso dell’illuminazione sia in termini di tempo di funzionamento (14-16 h/g) sia in termini di luminosità Interventi di efficienza in questo campo garantiscono risparmi fino al 40% di energia. Refrigerazione: il consumo energetico dei banchi frigo è considerevole. L’applicazione di inverter ai motori e buone pratiche di utilizzo garantiscono considerevoli risparmi. 20 CASO PRATICO: sito industriale produttivo Oltre alle voci citate in precedenza, i principali interventi di miglioramento dell’efficienza energetica nell’industria di processo riguardano di solito: Efficienza dei motori elettrici: il risparmio nei motori elettrici è un elemento cruciale per il sistema produttivo. Oltre il 65% dei consumi degli stabilimenti industriali è costituito da motori elettrici che, direttamente o indirettamente, garantiscono l'operatività produttiva e dei servizi ausiliari all'interno dell'azienda. Soluzioni tecniche proposte sono il controllo elettronico e i motori ad alta efficienza Rifasamento elettrico: il rifasamento di un impianto produttivo, con l'eliminazione delle relative penali dovute al distributore elettrico, si ripaga generalmente in pochi mesi. 21 DECRETI MINISTERIALI DEL 20 Luglio 2004 La nascita dei Titoli di Efficienza Energetica I Decreti del 20 Luglio 2004 emanati dal M.A.P. in collaborazione con il Ministro dell’ambiente e dell’attività produttiva OBBLIGANO: i DISTRIBUTORI di energia elettrica e di gas naturale con più di 100.000 clienti finali al 31 Dicembre 2001 a raggiungere annualmente determinati quantitativi di risparmio di energia primaria, per il quinquennio 2005/2009, a partire dal 1° Gennaio 2005 22 Titoli di Efficienza Energetica (TEE) Tutti gli interventi elencati precedentemente si configurano tra quelli idonei ad ottenere i TEE (Certificati Bianchi) Il supporto di una ESCO specializzata è fondamentale dall’individuazione degli interventi fino alla vendita dei TEE. Il meccanismo dei TEE è un valido strumento per incoraggiare ad investire in efficienza Il meccanismo dei TEE è simile a quello dei Certificati Verdi, che già da anni è attivo in Italia. 23 Schema generale del mercato TEE Attività UTENTE FINALE RISPARMI DA MINORI CONSUMI Condivide i risparmi Documenti attestanti l’efficienza raggiunta Finanzia e/o suggerisce e/o realizza e/o garantisce l’intervento Flusso monetario ESCO AEEG Rilascia TEE Proventi dalla vendita TEE con contrattazione di mercato Acconsente all’emissione dei TEE GME Contributo 100 €/tep per 5 anni Presenta TEE Proventi dalla vendita TEE con contratti bilaterali MERCATO Prezzo acquisto TEE DISTRIBUTORE Eventuale Penale (Soggetto obbligato) 24 Riduzione del costo energetico: AUTOPRODUZIONE Una possibile alternativa, per contrastare l’aumento dei costi energetici è ricorrere all’autoproduzione. I certificati verdi (CV) costituiscono una forma di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Il CV è emesso dal Gestore del Sistema Elettrico S.p.A. - GRTN e riguarda la produzione da fonti rinnovabili dell’anno precedente o la producibilità attesa nell’anno in corso o nell’anno successivo. Ogni CV ha una taglia di 50 MWh. In maniera analoga ai TEE, il d. lgs. 79/99, art. 11, prevede che, dal 2002, produttori e importatori di energia elettrica prodotta da fonti non rinnovabili hanno l’obbligo di immettere ogni anno in rete una quota di energia elettrica “verde”. Per espletare l’obbligo i CV possono essere acquistati. Gli impianti di cogenerazione ad alta efficienza abbinati al teleriscaldamento hanno diritto al rilascio di CV, limitatamente alla quota di energia termica utilizzata per il teleriscaldamento. Gli impianti di generazione a fonti rinnovabili (es. biomasse) hanno diritto al rilascio di CV per la quota di energia elettrica, e di TEE per la quota di energia termica prodotta. 25 CONCLUSIONI Per contrastare il “caro-energia” è fondamentale utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione Il settore energetico è in forte espansione, le attività che si configurano in esso (monitoraggio, risparmio energetico, certificati bianchi e verdi) creano nuove professionalità ed attività imprenditoriali. Nuove aziende possono nascere per gestire queste attività. Ad esempio TechImp, spin-off dell’Università degli studi di Bologna, ha fatto nascere, con il consorzio di Assindustria CBEG scrl, una New Company, TechImp Energy per recitare un ruolo da protagonisti in questo settore. 26