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AUTONOMIA SCOLASTICA E ORGANIZZAZIONE SISTEMICA IL MODELLO DI STATO E L’AUTONOMIA SCOLASTICA L’AUTONOMIA ALLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE E’ STATA CONFERITA TRAMITE L’ART. 21 DELLA LEGGE 59/97 (LEGGE BASSANINI), NEL QUADRO PIU’ GENERALE DEL TRASFERIMENTO DI FUNZIONI E COMPITI DALLO STATO ALLE REGIONI ED ENTI LOCALI IL MODELLO DI STATO E L’AUTONOMIA SCOLASTICA LE IMPLICAZIONI DEL TRASFERIMENTO RIGUARDANO: 1) LA MODIFICA DEL RAPPORTO TRA STATO E CITTADINI 2)LA RIORGANIZZAZIONE DEGLI APPARATI STATALI 3) LA MODIFICA DEL MODELLO GESTIONALE ED ORGANIZZATIVO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 4) LA MODIFICA DELLE REGOLE DELL’AZIONE AMMINISTRATIVA, COME GIA’ INDICATA NELLA LEGGE 241/90 5) LA MODIFICA DEL RAPPORTO DI LAVORO DEI DIPENDENTI PUBBLICI, COME GIA’ INDICATA NEL DL.vo 29/93 IL MODELLO DI STATO DELLA LEGGE 59/97 MODELLO DI STATO DELINEATO NELLA LEGGE 59/97: LE STRUTTURE CENTRALI DI ARTICOLAZIONE DELLO STATO ESERCITANO ESCLUSIVAMENTE FUNZIONI DI INDIRIZZO, PROMOZIONE, COORDINAMENTO E CONTROLLO LE COMPETENZE GESTIONALI ESERCITATE IN PASSATO VENGONO DELEGATE ALLE ISTITUZIONI LOCALI, SECONDO IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’ LE STRUTTURE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CONSEGUENTEMENTE IL MODELLI ORGANIZZATIVI DELL’INTERA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, LA CUI MISSION E’ QUELLA DI REALIZZARE AZIONI EFFICACI CONIUGATE CON LA TRASPARENZA, LA RESPONSABILITA’ E LA RENDICONTABILITA’ DI TUTTI GLI ADDETTI AI SERVIZI, SI FONDANO SU STRUTTURE FLESSIBILI IN DETTE STRUTTURE LE ATTIVITA’ SONO FRUTTO DELLA PROGETTUALITA’ E DELLA PARTECIPAZIONE RESPONSABILE DI TUTTI GLI ADDETTI, OGNUNO PER LA PARTE DI PROPRIA COMPETENZA, MA CON IL FINE COMUNE DI OFFRIRE AL CITTADINO UN SERVIZIO DI QUALITA’ IL MODELLO TELOCRATICO DI STATO IN CONTRAPPOSIZIONE A QUELLO BUROCRATICO NEL MODELLO TELOCRATICO DI STATO, IN CONTRAPPOSIZIONE AL MODELLO BUROCRATICO, L’ATTIVITA’ DI LAVORO DEI PUBBLICI DIPENDENTI SUBISCE PROFONDE TRASFORMAZIONI SIA A LIVELLO CULTURALE CHE RELAZIONALE IN QUANTO LE AZIONI DELL’ORDINARE E DEL POTERE D’ORDINE VENGONO SOSTITUITE DAL COORDINARE E DALLA DIRETTIVA L’ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA AUTONOMA LA SCUOLA AUTONOMA, IN QUANTO EROGATRICE DI UN SERVIZIO PUBBLICO, DOVRA’ ADOTTARE, SIMILMENTE, UNA ORGANIZZAZIONE FLESSIBILE AL FINE DI RENDERE EFFICACI LE PROPRIE AZIONI, COINVOLGENDO, ATTRAVERSO LO STRUMENTO DEL CONSENSO, TUTTO IL PERSONALE SCOLASTICO PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI EDUCATIVI E FORMATIVI, IN MERITO AI QUALI CIASCUNO SARA’ RESPONSABILE E RENDICONTERA’ PER LA PARTE CHE LO RIGUARDA, INSIEME ALL’INTERA STRUTTURA L’AUTONOMIA SCOLASTICA E L’EDUCAZIONE PERMANENTE IL SUPERAMENTO DI SISTEMI EDUCATIVI E FORMATIVI A STRUTTURA CENTRALISTICA E’ UN FENOMENO CHE RIGUARDA TUTTA L’EUROPA E TRAE LE SUE ORIGINI DALLE CONCLUSIONI DI RAPPORTI ED ANALISI CHE INDIVIDUANO NELL’ISTRUZIONE IL MOTORE DI SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE DELLE SOCIETA’ AVANZATE DIPENDENTI SEMPRE DI PIU’ DALLA CONOSCENZA E PERTANTO DA SISTEMI FORMATIVI CAPACI DI GARANTIRE ELEVATI LIVELLI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PER TUTTI I CITTADINI L’AUTONOMIA SCOLASTICA E L’EDUCAZIONE PERMANENTE L’ORGANIZZAZIONE FLESSIBILE DEL LAVORO, IL FREQUENTE PASSAGGIO DA UN LAVORO ALL’ALTRO E DAL LAVORO ALLA FORMAZIONE E VICEVERSA IMPLICA IL SUPERAMENTO DELLA SEPARAZIONE TRA LUOGHI DEPUTATI SOLO ALLA FORMAZIONE O AL LAVORO SEMPRE PIU’ L’APPRENDIMENTO SI REALIZZA IN DIVERSI CONTESTI, E’ L’INTEGRAZIONE TRA I DIVERSI AMBIENTI DI APPRENDIMENTO CHE PERMETTE LA COESISTENZA, LUNGO L’ARCO DELLA VITA PRODUTTIVA DEI CITTADINI, DEL LAVORO E DELLA FORMAZIONE COME FONTI DI EDUCAZIONE PERMANENTE L’AUTONOMIA SCOLASTICA E LA PERSONALITA’ GIURIDICA L’ART. 21 DELLA LEGGE 59/97 ATTRIBUISCE A TUTTE LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE L’AUTONOMIA E LA PERSONALITA’ GIURIDICA L’AUTONOMIA E’ FUNZIONALE, OVVERO IL DIRITTO DI AUTODETERMINARSI E AMMINISTRARSI E’ FINALIZZATO AD UN OBIETTIVO SPECIFICO LA PERSONALITA’ GIURIDICA, CONNESSA CON L’AUTONOMIA, RAPPRESENTA LA CAPACITA’ RICONOSCIUTA ALLA COMUNITA’ SCOLASTICA DI AGIRE PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI ASSEGNATI FINALITA’ DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA IL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA, DPR 275/99, EMANATO AI SENSI DELL’ART. 21 DELLA LEGGE 59/97, RAPPRESENTA UNA AUTONOMIA SCOLASTICA DI TIPO FUNZIONALE, ESERCITATA NELL’AMBITO DI UNA TRIPARTIZIONE DI FUNZIONI TRA STATO, AUTONOMIE LOCALI E LE STESSE ISTITUZIONI SCOLASTICHE ALLE QUALI SI RICONOSCONO RESPONSABILITA’ ORGANIZZATIVE E DIDATTICHE IN UN FORTE QUADRO UNITARIO GARANTITO DAL RUOLO DELLO STATO L’AUTONOMIA SCOLASTICA FUNZIONALE PER AUTONOMIA FUNZIONALE SI INTENDE DELIMITATA ALL’ASSOLVIMENTO DI UNA FUNZIONE SPECIFICA: LA PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA CON IL FINE DI FAR RAGGIUNGERE A TUTTI GLI ALUNNI IL SUCCESSO FORMATIVO, ALL’INTERNO DI UN SISTEMA PUBBLICO SOTTOPOSTO A REGOLE COMUNI E GENERALI LE COMPETENZE DELLO STATO E DELLE AUTONOMIE LOCALI IN MATERIA DI ISTRUZIONE IL TRASFERIMENTO ALLE AUTONOMIE LOCALI DELLE COMPETENZE IN MATERIA DI ISTRUZIONE AVVIENE SECONDO IL DL.vo 112/98, EMANATO AI SENSI DELLA LEGGE 59/97, NEL RISPETTO DELL’ART. 117 DELLA COSTITUZIONE (FEDERALISMO A COSTITUZIONE VIGENTE) LE COMPETENZE DELLO STATO E DELLE AUTONOMIE LOCALI IN MATERIA DI ISTRUZIONE L’EQUILIBRIO NELLA TRIPARTIZIONE DI FUNZIONI INDIVIDUATO NELLE NORME DEL DL.vo 112/98 E’ SUPERATO DALLA LEGGE COSTITUZIONALE 3/2001 CHE MODIFICA L’ART. 117 DELLA COSTITUZIONE, AFFIDANDO ALLO STATO LE NORME GENERALI SULL’ISTRUZIONE E ALLE REGIONI DIRITTI DI INZIATIVA CONCORRENTE IN MATERIA DI ISTRUZIONE SEPPUR NEL RISPETTO DELL’AUTONOMIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE E DEI PRINCIPI FONDAMENTALI DI POTESTA’ STATALE NEL NUOVO QUADRO NORMATIVO, TUTTO IL SETTORE DELL’ISTRUZIONE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE DIVIENE DI COMPETENZA REGIONALE LE COMPETENZE DELLO STATO E DELLE AUTONOMIE LOCALI IN MATERIA DI ISTRUZIONE LA LEGGE COSTITUZIONALE SI E’ SOVRAPPOSTA CON IL PERCORSO ATTUATIVO DELLA LEGGE ORDINARIA E SI E’ DETERMINATO, ANCHE PER LA PROBLEMATICA DECIFRAZIONE DEL TESTO COSTITUZIONALE, UN ALTO TASSO DI CONFLITTUALITA’ TRA REGIONI E STATO I PROBLEMI IN MERITO ALLA SUDDIVISIONE DELLE COMPETENZE IN MATERIA DI ISTRUZIONE TRA STATO E REGIONI, NON RISOLVIBILI CON UNA SEMPLICE ELENCAZIONE, SONO STATI AFFRONTATI DALLA CORTE COSTITUZIONALE CHE HA SEGUITO IL PRINCIPIO DI AFFIDARE ALLO STATO QUELLE NORME CHE SONO GENERALI IN QUANTO DETERMINANO LA STRUTTURA PORTANTE DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE E CHE DEVONO ESSERE APPLICATE IN MODO UNITARIO ED UNIFORME IN TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE, ASSICURANDO LA PARITA’ DI TRATTAMENTO NEI CONFRONTI DI CHI FRUISCE DEL SERVIZIO DI ISTRUZIONE (INTERESSE PRIMARIO DI RILIEVO COSTITUZIONALE). IN QUESTO AMBITO SI COLLOCA ANCHE L’AUTONOMIA SCOLASTICA LE COMPETENZE DELLO STATO E DELLE AUTONOMIE LOCALI IN MATERIA DI ISTRUZIONE LA CORTE COSTITUZIONALE HA DISTINTO LE NORME GENERALI DAI PRINCIPI FONDAMENTELI I QUALI FISSANO CRITERI, OBIETTIVI, DIRETTIVE CHE, SEPPUR TESI AD ASSICURARE ELEMENTI DI BASE COMUNI SUL TERRITORIO NAZIONALE IN MERITO ALLE MODALITA’ DI FRUIZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO, NON SONO RICONDUCIBILI ALLA STRUTTURA ESSENZIALE DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE CHE CARATTERIZZA LE NORME GENERALI E NECESSITANO, PER LA LORO ATTUAZIONE, DELL’INTERVENTO DEL LEGISLATORE REGIONALE CHE DEVE COMUNQUE ESSERE CONFORME A DETTI PRINCIPI FONDAMENTALI. IN QUESTO AMBITO, LA CORTE COSTITUZIONALE HA SPECIFICATO IL SIGNIFICATO DI PROGRAMMAZIONE NAZIONALE E DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE IN MATERIA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE, IN RIFERIMENTO AGLI ARTICOLI DEL DL.vo 112/98, CHE DISCIPLINANO LA MATERIA LE COMPETENZE DELLO STATO E DELLE AUTONOMIE LOCALI IN MATERIA DI ISTRUZIONE NEL QUADRO DEGLI ARTICOLI DAL 135 AL 144 DEL DL.vo 112/98 CHE DISCIPLINANO LE COMPETENZE DELLO STATO E QUELLE DELEGATE ALLE REGIONI, SI RICHIAMANO: 1) L’ART. 137 CHE ATTRIBUISCE ALLA COMPETENZA STATALE COMPITI E FUNZIONI CONCERNENTI: - I CRITERI ED I PARAMETRI PER L’ORGANIZZAZIONE DELLA RETE SCOLASTICA NAZIONALE (CURRICOLI, CLASSI DI CONCORSO, CRITERI FORMAZIONE CLASSI, ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DEI DUE CICLI DI ISTRUZIONE, ORGANICI…) PREVIO PARERE DELLA CONFERENZA UNIFICATA STATO-REGIONI - LA VALUTAZIONE DEL SISTEMA SCOLASTICO -LA DETERMINAZIONE E ASSEGNAZIONE DEL PERSONALE SCOLASTICO E DELLE RISORSE FINANZIARIE A CARICO DEL BILANCIO DELLO STATO LE COMPETENZE DELLO STATO E DELLE AUTONOMIE LOCALI IN MATERIA DI ISTRUZIONE 2) L’ART. 138 DELEGA ALLE REGIONI LE FUNZIONI: - DI PROGRAMMAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA INTEGRATA TRA ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE - LA PROGRAMMAZIONE DELLA RETE SCOLASTICA REGIONALE -IL CALENDARIO SCOLASTICO REGIONALE 3)L’ART. 139 DELEGA AI COMUNI, NEL CASO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE, E ALLE PROVINCE, NEL CASO DEL SECONDO CICLO DI ISTRUZIONE, COMPETENZE RELATIVE: - ALL’ISTITUZIONE, AGGREGAZIONE, FUSIONE E SOPPRESSIONE DI SCUOLE - -AI SERVIZI DI SUPPORTO ORGANIZZATIVO PER GLI ALUNNI IN SITUZIONE DI HANDICAP O DI SVANTAGGI, - -ALLA SOSPENSIONE DELLE LEZIONI PER I CASI GRAVI E URGENTI LE COMPETENZE DELLO STATO E DELLE AUTONOMIE LOCALI IN MATERIA DI ISTRUZIONE SI DELINEA PERTANTO UN DUPLICE LIVELLO ORGANIZZATIVO, QUELLO NAZIONALE CHE COMPRENDE TUTTI I PROFILI DEL SERVIZIO SCOLASTICO FINALIZZATI A FISSARE STANDARD DI QUALITA’ DELL’OFFERTA FORMATIVA UNIFORMI SUL TERRITORIO NAZIONALE E QUELLO REGIONALE CHE COMPRENDE I PROFILI STRETTAMENTE LEGATI ALLE ESIGENZE TERRITORIALI IL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA LIMITI E CONFINI DELL’AUTONOMIA L’ATTRIBUZIONE DELL’AUTONOMIA ALLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE AVVIENE ENTRO LIMITI INDIVIDUABILI DAL RISCONTRO CON I TESTI LEGISLATIVI IN MERITO: IN BASE ALL’ART. 1 DEL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA, DPR 275/99: 1) LE SCUOLE ESERCITANO, IN QUANTO ESPRESSIONI DI AUTONOMIA FUNZIONALE, UNA AUTONOMIA “NON POLITICA” OVVERO NON RIFERIBILE AL LIBERO PERSEGUIMENTO DI INTERESSI GENERALI DEI QUALI SIANO PORTATRICI NELLO SVOLGIMENTO DELLA LORO FUNZIONE E NON ESPRESSIVA DI UNA “SOVRANITA’” TERRITORIALE, COME QUELLA DELLE AUTONOMIE LOCALI, CHE RENDE APPLICABILE, IN QUEL CASO, IL PRINCIPIO DELLA PARI DIGNITA’ COSTITUZIONALE O DELLA EQUIORDINAZIONE TRA I SOGGETTI COSTITUTIVI DELLA REPUBBLICA IL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA LIMITI E CONFINI DELL’AUTONOMIA 2) LE SCUOLE AUTONOME SVOLGONO LE LORO FUNZIONI NEL RISPETTO NON SOLO DELLE LEGGI MA ANCHE DELLE COMPETENZE SPETTANTI A SOGGETTI POLITICO ISTITUZIONALI, QUALI REGIONI, PROVINCE E COMUNI LA SCUOLA AUTONOMA INOLTRE NON HA ALCUNA POTESTA’ “REGOLAMENTARE”, OVVERO IL POTERE DI AUTOREGOLARE LA PROPRIA AZIONE MEDIANTE PROVVEDIMENTI CHE NON RISENTANO DI INDIRIZZI O DIRETTIVE MINISTERIALI O REGIONALI E CHE SIANO VALEVOLI AL DI FUORI DEL PERIMETRO DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA IL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA LIMITI E CONFINI DELL’AUTONOMIA L’AUTONOMIA SCOLASTICA COMPORTA PERO’ UNA DIVERSA QUALITA’ DEI RAPPORTI FUNZIONALI INSTAURATI CON L’AMMINISTRAZIONE CENTRALE E PERIFERICA, MIUR ED UFFICI SCOLASTICI REGIONALI, RAPPORTI CHE DA GERARCHICI SI SONO TRASFORMATI IN DIREZIONALI NELLO SVOLGIMENTO DELLA SUA FUNZIONE, LA SCUOLA EROGA UN SERVIZIO PUBBLICO CHE RIENTRA NELLA CATEGORIA DEI SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI IN QUANTO DEVE ESSERE EROGATO IN MODO CONTINUO PER GARANTIRE LA PIENA FRUIZIONE DEL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE TUTELATO COSTITUZIONALMENTE I SETTORI DI ESERCIZIO DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA GLI ARTICOLI 4, 5, 6, DEL DPR 275/99 INDIVIDUANO I SETTORI NEI QUALI VIENE ESERCITATA L’AUTONOMIA: LA DIDATTICA L’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA LA RICERCA E LA SPERIMENTAZIONE CON IL FINE DI PROGETTARE E REALIZZARE GLI INTERVENTI DI EDUCAZIONE,FORMAZIONE E ISTRUZIONE MIRATI ALLO SVILUPPO DELLA PERSONA UMANA E AL SUCCESSO FORMATIVO COERENTEMENTE CON GLI OBIETTIVI GENERALI DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE L’AUTONOMIA SCOLASTICA E LA PROGETTAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA ART. 3 DEL DPR 275/99: LA PROGETTAZIONE SI SOSTANZIA NEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA CHE LA SCUOLA PREDISPONE CON LA PARTECIPAZIONE DI TUTTE LE COMPONENTI E CHE DEVE CONTENERE: GLI INTERVENTI CURRICOLARI EXTRACURRICOLARI EDUCATIVI ED ORGANIZZATIVI ADOTTATI IN COERENZA CON GLI OBIETTIVI EDUCATIVI E FORMATIVI DEI DIVERSI INDIRIZZI DI STUDIO FISSATI A LIVELLO NAZIONALE IL POF E’ ELABORATO DAL COLLEGIO DEI DOCENTI, SULLA BASE DEGLI INDIRIZZI GENERALI DEFINITI DAL CONSIGLIO DI ISTITUTO, TENUTO CONTO DELLE PROPOSTE E PARERI FORMULATI DA GENITORI E STUDENTI IL POF E’ ADOTTATO DAL C.d.I. CON APPOSITA DELIBERA IL POF IL POF E’ UN PIANO CHE ESPLICITA LE AZIONI FINALIZZATE A REALIZZARE GLI OBIETTIVI E LE SCELTE CHE LA SCUOLA HA ADOTTATO IN BASE AI PRINCIPI ISPIRATORI DELLA SUA MISSION IL POF PERTANTO DICHIARA LE CARATTERISTICHE DEL SERVIZIO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE NEL QUALE SONO COMPRESENTI MOLTEPLICI ELEMENTI: LA DIMENSIONE EDUCATIVO DIDATTICA LA DIMENSIONE VALUTATIVA LA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA E GESTIONALE LA DIMENSIONE RELAZIONALE E PARTECIPATIVA LA DIMENSIONE COMUNICATIVA LA DIMENSIONE DI INTERAZIONE CON IL TERRITORIO, LE ALTRE SCUOLE, ALTRI SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI IL POF IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA DETERMINA ANCHE LE CARATTERISTICHE DEI SEGUENTI DOCUMENTI AD ESSO CORRELATI: LA CARTA DEI SERVIZI IL REGOLAMENTO DI ISTITUTO IL REGOLAMENTO ALUNNI CON IL RELATIVO REGOLAMENTO DI DISCIPLINA IL CONTRATTO DI ISTITUTO IL PROGRAMMA ANNUALE I PIANI DI ATTIVITA’ DEL PERSONALE DOCENTE E ATA IL POF IL POF -ASSUME EFFICACIA GIURIDICA PER LE AZIONI PIANIFICATE - INDIVIDUA OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE MEDIANTE L’ATTIVAZIONE DI PROCESSI - INDIVIDUA STRUMENTI DI ANALISI, RIESAME E VALUTAZIONE LA STRUTTURA DEL POF ANALISI DEL CONTESTO SCELTE EDUCATIVE (MISSION, VALORI E FINALITA’ EDUCATIVE) SCELTE CURRICOLARI (OBIETTIVI FORMATIVI E DI APPRENDIMENTO DELLE DISCIPLINE, INDIRIZZI METODOLOGICI E VALUTATIVI, RECUPERO DEBITI, RICONOSCIMENTO CREDITI, IN COERENZA CON GLI OBIETTIVI GENERALI DELL’INDIRIZZO DI STUDI DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE ) SCELTE DIDATTICHE (METODOLOGIE DI LAVORO, INDIVIDUALIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO, GRUPPI DI LAVORO, DIDATTICA LABORATORIALE, CLASSI APERTE, INTEGRAZIONE DISABILITA’, TECNICHE DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE) LA STRUTTURA DEL POF SCELTE EXTRA CURRICOLARI SCELTE ORGANIZZATIVE, COERENTEMENTE CONNESSE A QUELLE CURRICOLARI E DIDATTICHE (GESTIONE DELLE RISORSE UMANE, MATERIALI E FINANZIARIE) SCELTE DI PARTECIPAZIONE (STUDENTI, GENITORI, OPERATORI INTERNI ED ESTERNI) SCELTE DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE LE COMPETENZE DELLO STATO NEL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA • L’ART. 8 DEL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA ELENCA LE COMPETENZE STATALI DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE: • 1)OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO • 2)OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO RELATIVI ALLE COMPETENZE DEGLI ALUNNI • 3)LE DISCIPLINE E LE ATTIVITA’ COSTITUENTI LA QUOTA NAZIONALE DEI CURRICOLI ED IL RELATIVO MONTE ORE ANNUALE • 4)L’ORARIO OBBLIGATORIO ANNUALE COMPLESSIVO DEI CURRICOLI, COMPRENSIVO DELLA QUOTA NAZIONALE OBBLIGATORIA E DI QUELLA OBBLIGATORIA RISERVATA ALLE SCUOLE( 20%) LE COMPETENZE DELLO STATO NEL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA 5)I LIMITI DI FLESSIBILITA’ TEMPORALE PER LA COMPENSAZIONE TRA DISCIPLINE NELL’AMBITO DEL 20% 6) GLI INDIRIZZI GENERALI CIRCA LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI 7)IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI E DEI DEBITI FORMATIVI 8)I CRITERI GENERALI PER L’ORGANIZZAZIONE DEI PERCORSI FORMATIVI FINALIZZATI ALL’EDUCAZIONE DEGLI ADULTI DA ATTUARE NEL SISTEMA INTEGRATO ISTRUZIONE, FORMAZIONE, LAVORO L’AUTONOMIA DIDATTICA, ART. 4 DEL DPR 275/99 • LA FLESSIBILITA’ DIDATTICA CONSENTE: • 1) UNA ARTICOLAZIONE MODULARE DEL MONTE ORE • • • • ANNUALE DI CIASCUNA DISCIPLINA E ATTIVITA’ 2)LA DEFINIZIONE DI UNITA’ ORARIE DI INSEGNAMENTO NON COINCIDENTI CON L’UNITA’ ORARIA DI LEZIONE E L’UTILIZZAZIONE DEGLI SPAZI ORARI RESIDUI NEL CURRICOLO OBBLIGATORIO 3)L’ATTIVAZIONE DI PERCORSI DIDATTICI INDIVIDUALIZZATI 4)L’ARTICOLAZIONE DI GRUPPI DI ALUNNI PROVENIENTI DALLA STESSA CLASSE O DA CLASSI DIVERSE 5)L’AGGREGAZIONE DELLE DISCIPLINE IN AREE ED AMBITI DISCIPLINARI L’AUTONOMIA DIDATTICA, ART. 4 DEL DPR 275/99 LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE, INOLTRE: DEVONO ASSICURARE LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI DI RECUPERO, DI SOSTEGNO E DI ORIENTAMENTO DEVONO INDIVIDUARE, NEL RISPETTO DELLA NORMATIVA NAZIONALE, LE MODALITA’ E I CRITERI DI VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI E I CRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI E IL RECUPERO DEI DEBITI IN BASE ALL’ART. 14, COMMA 2, LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE ADOTTANO IL REGOLAMENTO DI DISCIPLINA ALUNNI, DPR 249/98, COME MODIFICATO DAL DPR 235/2007 L’AUTONOMIA ORGANIZZATIVA, ART. 5 DEL DPR 275/99 L’AUTONOMIA ORGANIZZATIVA CONSENTE DI: 1) ADATTARE IL CALENDARIO SCOLASTICO IN RELAZIONE ALLE ESIGENZE DERVANTI DAL POF, NEL RISPETTO DELLE COMPETENZE REGIONALI IN MERITO. IN NESSUN CASO LE SCUOLE POSSONO MODIFICARE IL NUMERO DI GIORNI DI LEZIONE, FISSATO OGNI ANNO CON DELIBERA REGIONALE, NE’ IL TERMINE DELLE LEZIONI STABILITO A LIVELLO NAZIONALE PERCHE’ LEGATO AD ADEMPIMENTI QUALI GLI ESAMI DI STATO DEL SECONDO CICLO E LA PROVA NAZIONALE DEGLI ESAMI DI STATO DEL PRIMO CICLO CHE SI REALIZZANO NELLE STESSE DATE IN TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE 2)ARTICOLARE FLESSIBILMENTE, RISPETTANDONE IL MONTE ORE ANNUALE, L’ORARIO COMPLESSIVO DEL CURRICOLO E DELLE SINGOLE DISCIPLINE, FERMO RESTANDO CHE LE LEZIONI NON POSSONO SVOLGERSI IN MENO DI CINQUE GIORNI SETTIMANALI L’AUTONOMIA DI RICERCA, ART. 6 DEL DPR 275/99 L’AUTONOMIA DI RICERCA CONSENTE DI: 1)PROGETTARE ED ESERCITARE L’INNOVAZIONE METODOLOGICA E DISCIPLINARE 2)ENTRARE IN RAPPORTO, AI FINI DI IMPLEMENTARE LE ESPERIENZE DI INNOVAZIONE, CON ALTRI SOGGETTI, ADERENDO AD ACCORDI DI RETE, A CONSORZI 3)REALIZZARE AMPLIAMENTI DELL’OFFERTA FORMATIVA, SINGOLARMENTE O IN RETE O NEL CONSORZIO, INTRODUCENDO DISCIPLINE E ATTIVITA’ FACOLTATIVE PER GLI ALUNNI LE RETI DI SCUOLE, ART. 7 DEL DPR 275/99 LE SCUOLE POSSONO PROMUOVERE O ADERIRE AD ACCORDI DI RETE AVENTI AD OGGETTO: LA RICERCA DIDATTICA LA FORMAZIONE E L’AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE PROBLEMATICHE DI TIPO AMMINISTRATIVO E CONTABILE L’ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE L’ACCORDO SULLE TEMATICHE DIDATTICHE E L’AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE DEL PERSONALE DEVE ESSERE APPROVATO, OLTRE CHE DAL CONSIGLIO DI ISITITUTO, ANCHE DAL COLLEGIO DEI DOCENTI LE SCUOLE POSSONO PARTECIPARE AD ACCORDI ANCHE AL DI FUORI DELLE TEMATICHE PRIMA INDICATE, PER IL COORDINAMENTO DI ATTIVITA’ DI COMUNE INTERESSE CHE COINVOLGANO, SU PROGETTI DETERMINATI, PIU’ SCUOLE E ENTI LE FUNZIONI AMMINISTRATIVE DELLA SCUOLA AUTONOMA • PER REALIZZARE GLI OBIETTIVI FISSATI NEL POF, LE SCUOLE ADOTTANO DECISIONI DI TIPO DIDATTICO, ORGANIZZATIVO, AMMINISTRATIVO E GESTIONALE, ESPRESSE ATTRAVERSO ATTI DELIBERATIVI AVENTI LA FORMA DI PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI, ATTI DI GESTIONE E CONTRATTI • LE COMPETENZE AMMINISTRATIVE DELLE SCUOLE SONO ELENCATE NELL’ART. 14 DEL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA E RIGUARDANO: • 1)LA CARRIERA SCOLASTICA DEGLI ALUNNI, COMPRESA L’ADOZIONE DEL RELATIVO REGOLAMENTO DI DISCIPLINA • 2)L’AMMINISTRAZIONE E LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE E FINANZIARIE • 3)LO STATO GIURIDICO ED ECONOMICO DEL PERSONALE CON L’ESCLUSIONE DELLE FUNZIONI RISERVATE ALL’AMMINISTRAZIONE CENTRALE E PERIFERICA IN QUANTO LEGATE AD AMBITI TERRITORIALI CHE TRAVALICANO LA SINGOLA SCUOLA (GRADUATORIE PERMANENTI, RECLUTAMENTO DEL PERSONALE A TEMPO INDETERMINATO, UTILIZZAZIONI, COMANDI…) LE FUNZIONI AMMINISTRATIVE DELLA SCUOLA AUTONOMA I PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI ADOTTATI DALLE SCUOLE AUTONOME DIVENTANO DEFINITIVI IL QUINDICESIMO GIORNO DALLA DATA DI PUBBLICAZIONE ALL’ALBO DELLA SUOLA. ENTRO TALE TERMINE, CHI E’ PORTATORE DI INTERESSE LEGITTIMO PUO’ PROPORRE RECLAMO ALL’ORGANO CHE HA ADOTTATO L’ATTO, IL QUALE DOVRA’ PRONUNCIARSI NEL TERMINE DI TRENTA GIORNI, DECORSO IL QUALE L’ATTO E’ DEFINITIVO NON ESISTENDO PIU’, IN SEGUITO AL CONFERIMENTO DELL’AUTONOMIA, IL RICORSO GERARCHICO AD ORGANO SUPERIORE (USR O MIUR), CHI HA GIA’ PROPOSTO RICORSO E NON E’ SODDISFATTO PUO’ PRODURRE RICORSO AL TAR RUOLI E COMPETENZE DEGLI ORGANI NELLA SCUOLA AUTONOMA L’ART. 16 DEL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA SI OCCUPA DEL COORDINAMENTO DELLE COMPETENZE IN QUANTO LA PRESENZA NELLA STRUTTURA SCOLASTICA DI PIU’ SOGGETTI AVENTI POTERI DECISIONALI IN PARTICOLARI MATERIE RICHIEDE IL LORO COORDINAMENTO AL FINE DI GARANTIRE L’EFFICACIA DEL SERVIZIO RUOLI E COMPETENZE DEGLI ORGANI NELLA SCUOLA AUTONOMA NELL’ART. 16 DI INDIVIDUANO: 1) GLI ORGANI COLLEGIALI 2) IL DIRIGENTE SCOLASTICO CHE ESERCITA LE FUNZIONI FISSATE NEL COMMA 16 DELL’ART. 21 DELLA LEGGE 59/97, COME RIPRESE NELL’ART. 25 BIS DEL DL.vo 59/98 E NELL’ART. 25 DEL DL.vo 165/2001 3)I DOCENTI CHE HANNO IL COMPITO E LA RESPONSABILITA’ DELLA PROGETTAZIONE E DELL’ATTUAZIONE DEL PROCESSO DI INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO 4)IL DSGA CHE ASSUME LA DIREZIONE DEI SERVIZI DI SUPPORTO (AUSILIARI, DI SEGRETERIA E TECNICI) NEL QUADRO DELL’UNITA’ DIRIGENZIALE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO 5) I GENITORI E GLI STUDENTI CHE PARTECIPANO AL PROCESSO DI SVILUPPO DELL’AUTONOMIA RUOLI E COMPETENZE DEGLI ORGANI NELLA SCUOLA AUTONOMA IL POF PERTANTO INTEGRA LE AZIONI CONNESSE CON TUTTI I RUOLI, IN QUANTO E’ ELABORATO DAL COLLEGIO DEI DOCENTI, SULLA BASE DELLE INDICAZIONI GENERALI FORNITE DAL CONSIGLIO DI ISTITUTO, TENUTO CONTO DELLE PROPOSTE FORMULATE DA GENITORI E STUDENTI, ED E’ ADOTTATO DAL MEDESIMO CONSIGLIO DI ISTITUTO IL DIRIGENTE SCOLASTICO PER QUANTO RIGUARDA IL DIRIGENTE SCOLASTICO, LA DIRIGENZA SCOLASTICA ATTRIBUITA AI CAPI DI ISTITUTO VIENE INTESA, NELLE NORME DI LEGGE (ART. 21, COMMA 16 DELLA LEGGE 59/97), COME “L’AFFIDAMENTO, NEL RISPETTO DELLE COMPETENZE DEGLI ORGANI COLLEGIALI SCOLASTICI, DI AUTONOMI COMPITI DI DIREZIONE, DI COORDINAMENTO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE, DI GESTIONE DI RISORSE FINANZIARIE E STRUMENTALI, CON CONNESSE RESPONSABILITA’ IN ORDINE AI RISULTATI” IL DIRIGENTE SCOLASTICO E’ IL LEGALE RAPPRESENTANTE DELL’ISTITUZIONE, E’ TITOLARE DELLE RELAZIONI SINDACALI E ORGANIZZA IL SERVIZIO SCOLASTICO IN TERMINI DI EFFICIENZA ED EFFICACIA LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA SCUOLA AUTONOMA LA PRESENZA DI PIU’ SOGGETTI CON DIVERSI RUOLI E DIVERSE TIPOLOGIE DI LAVORO, ALL’INTERNO DELLA STESSA STRUTTURA, RICHIEDE CHE IL DIRIGENTE SCOLASTICO ADOTTI UNO STILE DI DIREZIONE FINALIZZATO A SUSCITARE IL CONSENSO E LA PARTECIPAZIONE RESPONSABILE DI TUTTI. IL MODELLO ORGANIZZATIVO NOTO COME COMUNITA’ DI APPRENDIMENTO E’ CONNOTATO DA UNA ATTIVITA’ DIRIGENZIALE CHE INCREMENTA L’EFFICACIA DEI COMPORTAMENTI DEI COMPONENTI L’ORGANIZZAZIONE NELLA SCUOLA AUTONOMA, LA MISSION DISTINTIVA LEGATA ALLA DIDATTICA E’ SUPPORTATA DALLA GESTIONE DEL PERSONALE DOCENTE E NON DOCENTE, DELL’ASSISTENZA TECNICA E DELLA SICUREZZA LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA SCUOLA AUTONOMA STILE DI DIREZIONE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO NEL MODELLO TELOCRATICO DI STATO, IL DIRIGENTE SCOLASTICO E’ PREPOSTO ALLA REALIZZAZIONE DI OBIETTIVI GENERALI FISSATI DAL CENTRO, ATTRAVERSO L’ESERCIZIO DELLA FLESSIBILITA’ ORGANIZZATIVA E DIDATTICA E LA STRUTTURAZIONE DI UN SISTEMA DI RELAZIONI INTERNE ED ESTERNE LO STILE DI DIREZIONE EFFICACE E’ QUELLO FONDATO SULLA MOTIVAZIONE E RESPONSABILIZZAZIONE DI TUTTI GLI ADDETTI AL SERVIZIO SCOLASTICO LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA SCUOLA AUTONOMA STILE DI DIREZIONE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO IL DIRIGENTE SCOLASTICO DOVREBBE POSSEDERE COMPETENZE EDUCATIVO DIDATTICHE, GESTIONALI, ORGANIZZATIVE, RELAZIONALI E COMUNICATIVE, AL FINE DI UTILIZZARE EFFICACEMENTE LE RISORSE ASSEGNATE, SUSCITARE CONSAPEVOLEZZA INDICANDO PERCORSI VALIDI E POSSIBILI RISPETTO AGLI OBIETTIVI, DISTRIBUENDO INCARICHI E FUNZIONI CHE RICONOSCANO E IMPLEMENTINO LA PROFESSIONALITA’, STIMOLANDO ALLA VERIFICA DELLA QUALITA’ DEL LAVORO IL DIRIGENTE SCOLASTICO , NEI CONFRONTI DEI DOCENTI, DEL DSGA E DEL PERSONALE ATA HA UNA POSIZIONE DI SUPREMAZIA GERARCHICO FUNZIONALE LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA SCUOLA AUTONOMA E I PROCESSI DI LAVORO • ENTRAMBI I PROCESSI, QUELLO DIDATTICO EDUCATIVO E QUELLO DI SUPPORTO, SI SVOLGONO CON UNA ATTIVITA’ DI PIANIFICAZIONE, CHE, NELL’AREA DIDATTICO FORMATIVA, SI SOSTANZIA NEL POF, MENTRE, NELL’AREA DI GESTIONE DEL PERSONALE E NELL’AREA TECNICA E DELLA SICUREZZA, SI SOSTANZIA NEL PIANO DELLE ATTIVITA’ E NELLA CONTRATTAZIONE DECENTRATA DI ISTITUTO E NEI DOCUMENTI SULLA SICUREZZA E DI TIPO TECNICO • IL PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA’ PER IL PERSONALE DOCENTE E’ ELABORATO DAL DIRIGENTE SCOLASTICO E DELIBERATO DAL COLLEGIO DEI DOCENTI NEL QUADRO DELLA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO DIDATTICA LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA SCUOLA AUTONOMA E I PROCESSI DI LAVORO ANCHE LA GESTIONE FINANZIARIA DELLA SCUOLA AUTONOMA E’ FUNZIONALE AL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DIDATTICO EDUCATIVI, INFATTI IL BILANCIO DI PREVISIONE ESISTENTE PRIMA DELL’AUTONOMIA E’ STATO SOSTITUITO CON IL PROGRAMMA ANNUALE, DOCUMENTO CONTABILE ELABORATO PARTENDO DAL POF, SECONDO LE MODALITA’ FISSATE NEL DECRETO INTERMINISTERIALE 44/2001 LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA SCUOLA AUTONOMA E I PROCESSI DI LAVORO GLI STESSI CONTRATTI COLLETTIVI DEL PERSONALE DOCENTE E NON DOCENTE RECEPISCONO, NELLA DESCRIZIONE DELLE MANSIONI DEL PERSONALE, I PRINCIPI E GLI INDIRIZZI PRESENTI NEL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA IN QUESTO QUADRO RINNOVATO, RIMANGONO INVARIATE LE NORME CHE DISCIPLINANO LE COMPETENZE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI E DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO, IN QUANTO, ANCHE SE SEMBRA IMMINENTE, NON E’ ANCORA STATA APPROVATA LA NUOVA DISCIPLINA CHE REGOLAMENTA IL FUNZIONAMENTO DEGLI ORGANI COLLEGIALI SCOLASTICI LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA SCUOLA AUTONOMA : LE COMPETENZE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI IN UNA OTTICA DI SEPARAZIONE DI COMPETENZE E DI FUNZIONI, IL COLLEGIO DEI DOCENTI ASSUME LA CONNOTAZIONE DI ORGANO TECNICO PROFESSIONALE LE COMPETENZE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI SONO INDIVIDUATE NELL’ART. 7 DEL TESTO UNICO, DL.vo 297/94, E NELL’ART. 3 DEL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA IN MERITO ALL’ELABORAZIONE DEL POF LE COMPETENZE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI L’ELEBORAZIONE DEL POF CONTIENE NON SOLO SCELTE TECNICO DIDATTICHE MA INDIRETTAMENTE ANCHE DI TIPO ORGANIZZATIVO IN STRETTA CORRELAZIONE ALLA AZIONE DIDATTICA, QUALI: INDIVIDUAZIONE DELLE FUNZIONI STRUMENTALI PROPOSTA RELATIVA ALLA FORMAZIONE DELLE CLASSI E ALL’ASSSEGNAZIONE A QUESTE ULTIME DEI DOCENTI FORMULAZIONE DELL’ORARIO DELLE LEZIONI E DELLA SUDDIVISIONE DELL’ANNO SCOLASTICO IN PERIODI VALUTATIVI APPROVAZIONE DEL PIANO DELLE ATTIVITA’ SCELTE DI FLESSIBILITA’ PREVISTE DAL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA ELEZIONE DEI DOCENTI NEL C.d.I. E NEL COMITATO DI VALUTAZIONE DEL SERVIZIO DEI DOCENTI LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA SCUOLA AUTONOMA LE COMPETENZE DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO • SECONDO L’ASSETTO NORMATIVO DEI POTERI NELLE ORGANIZZAZIONI PUBBLICHE, IL CONSIGLIO DI ISTITUTO SVOLGE FUNZIONI DI INDIRIZZO POLITICO, COME INDICATO NELL’ART. 4 DEL DL.vo 165/2001 • LE FUNZIONI E I COMPITI ATRIBUITI AL C.d.I. RISALGONO AL TESTO UNICO CHE INDICAVA POTERI FORTI DI INDIRIZZO E DI GESTIONE • IN ASSENZA E IN ATTESA DI NUOVE DISPOSIZIONI SUGLI ORGANI COLLEGIALI COMPATIBILI CON L’AUTONOMIA SCOLASTICA E LA DIRIGENZA DEI CAPI DI ISTITUTO, I CAMBIAMENTI NECESSARI PER L’ESERCIZIO LEGITTIMO DELL’ATTIVITA’ AMMINISTRATIVA DELLE SCUOLE AUTONOME SONO STATI INTRODOTTI DA NORME COLLATERALI QUALI LO STESSO REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA, IL DECRETO INTERMINISTERIALE 44/2001, L’ART. 25 DEL DL.vo 165/2001 LE COMPETENZE DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO • IL CONSIGLIO DI ISTITUTO ESERCITA UNA FUNZIONE: -PROGRAMMATORIA NELL’APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA ANNUALE - DI CONTROLLO, COME INDICATO NELL’ART. 4 DEL Dl.vo 165/2001, NEL MOMENTO DELL’ADOZIONE DEL POF, POICHE’ PROCEDE ALLA VERIFICA DELLA COERENZA TRA INDIRIZZI IMPARTITI E CONTENUTI DEL POF -DI CONTROLLO NELL’ESAME E APPROVAZIONE DEL CONTO CONSUNTIVO, CHE RAPPRESENTA L’ATTIVITA’ GESTIONALE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO, DESCRITTA NELLA RELAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO CONTENENTE SIA RIFERIMENTI CONTABILI SIA I PERCORSI GESTIONALI E DIDATTICI PRESCELTI PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI FISSATI NEL POF LE COMPETENZE DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO IL CONSIGLIO DI ISTITUTO HA POTERE DELIBERANTE NELL’AREA DELL’ORGANIZZAZIONE : -PER QUANTO RIGUARDA L’ADOZIONE DEL REGOLAMENTO INTERNO DELL’ISTITUTO IL REGOLAMENTO DI DISCIPLINA ALUNNI L’ADATTAMENTO DEL CALENDARIO SCOLASTICO NEI RAPPORTI CON L’ESTERNO, IL CONSIGLIO DI ISTITUTO IN QUANTO ORGANO POLITICO INDIVIDUA GLI INDIRIZZI GENERALI IN MERITO ALLE RELAZIONI ESTERNE, MA E’ COMPITO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ATTIVARE RELAZIONI UTILI PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI FISSATI DAL CONSIGLIO LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA SCUOLA AUTONOMA IL RUOLO DEL DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI NELLA CONFIGURAZIONE ORGANIZZATIVA DELLA SCUOLA AUTONOMA, L’UFFICIO DI SEGRETERIA E’ ORGANO TECNICO CHE NON SI TROVA IN POSIZIONE DI SOTT’ORDINE RISPETTO AL NUCLEO OPERATIVO, OVVERO IL COLLEGIO DEI DOCENTI, MA LO SUPPORTA ATTRAVERSO SPECIFICHE ATTIVITA’ TECNICHE L’UFFICIO DI SEGRETERIA E’ DIRETTO DAL DSGA LA CUI RELAZIONE CON IL DS E’ DI TIPO GERARCHICO FUNZIONALE, POICHE’ L’OPERATO DEL DIRETTORE SI SNODA E SI REALIZZA SULLA BASE DELLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA SCUOLA AUTONOMA : IL RUOLO DEL DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI • IL DSGA HA UNA SFERA DI AUTONOMIA OPERATIVA E ORGANIZZATIVA NELL’AMBITO DELLE ATTIVITA’ DEL PERSONALE ATA, COME SPECIFICATO NEL PROFILO CONTRATTUALE • DETTA AUTONOMIA E’ FINALIZZATA ALLA REALIZZAZIONE DI OBIETTIVI SOVRAORDINATI ALL’ATTIVITA’ DIRIGENZIALE, IN QUANTO IL SERVIZIO AMMINISTRATIVO E’ DI SUPPORTO ALL’ATTIVITA’ DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROPRIA DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA • IN OGNI CASO IL DSGA HA RESPONSABILITA’ DIRETTA NELLA PREDISPOSIZIONE E FORMALIZZAZIONE DEGLI ATTI AMMINISTRATIVO CONTABILI SISTEMA DECISIONALE NEI PROCESSI DI LAVORO PROPRI DEL SERVIZIO SCOLASTICO IL SISTEMA DECISIONALE, NEI PROCESSI DI LAVORO CHE CARATTERIZZANO IL SERVIZIO SCOLASTICO SONO COSI’ RIASSUMIBILI: 1) NELL’AREA DIDATTICO FORMATIVA, SONO a)I DOCENTI SINGOLARMENTE O COLLEGIALMENTE NEI CONSIGLI DI CLASSE E NEL COLLEGIO DEI DOCENTI, IN QUANTO NUCLEO PROFESSIONALE OPERATIVO DELLA SCUOLA DOTATO DI SPECIFICHE COMPETENZE IN MERITO,b) IL DIRIGENTE SCOLASTICO, c)INDIRETTAMENTE IL CONSIGLIO DI ISTITUTO 2) NELL’AREA GESTIONALE, IL DIRIGENTE SCOLASTICO CON IL COINVOLGIMENTO DEL DSGA, DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO E DI EVENTUALI FIGURE DI STAFF 3) NELL’AREA ORGANIZZATIVA, IL DIRIGENTE SCOLASTICO, IL COLLEGIO DEI DOCENTI, IL DSGA, CON IL COINVOLGIMENTO DI EVENTUALI FIGURE DI STAFF E DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO ATTI E DOCUMENTI DI CIASCUNA AREA PER CIASCUNA AREA SONO INDIVIDUABILI ATTI FORMALI, DOCUMENTI E PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI: PER LA PRIMA AREA, IL POF, LE PROGRAMMAMZIONI DEI CONSIGLI DI CLASSE E DEI DOCENTI, LE DELIBERE DEGLI ORGANI COLLEGIALI SUI TEMI DELL’AREA (AD ES. GLI SCRUTINI). GLI OBIETTIVI GENERALI DETTATI DAL CONSIGLIO DI ISTITUTO E LA DELIBERA DI ADOZIONE DEL POF DA PARTE DEL MEDESIMO CONSIGLIO PER LA SECONDA AREA IL PROGRAMMA ANNUALE, GLI ATTI RELATIVI ALLA GESTIONE DEL PERSONALE (AD ES. L’ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE CLASSI), IL CONTRATTO DI ISTITUTO, LA DELIBERA DI APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA ANNUALE E DEL CONTO CONSUNTIVO DA PARTE DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO, LA PREDISPOSIZIONE DEGLI ATTI CONTABILI DA PARTE DEL DSGA ATTI E DOCUMENTI PER CIASCUNA AREA PER LA TERZA AREA, LE DIRETTIVE E GLI ORDINI DI SERVIZIO DA PARTE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO IN MERITO ALL’ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI, IL PIANO E GLI ORDINI DI SERVIZIO RELATIVI ALLL’ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI DI SUPPORTO (SEGRETERIA, COLLABORATORI SCOLASTICI, ASSISTENTI ECNICI) A CURA DEL DSGA, LE DELIBERE COLLEGIALI SULL’ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DI COMPETENZA DEL COLLEGIO DEI DOCENTI, LE INDICAZIONI SUGLI OBIETTIVI GENERALI DELLE ATTIVITA’ DELLA SCUOLA DA PARTE DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO CHE INFLUENZANO ANCHE L’ORGANIZZAZIONE SISTEMA DECISIONALE NEI PROCESSI DI LAVORO PROPRI DEL SERVIZIO SCOLASTICO: POTERI GESTIONALI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO • NELL’OTTICA DELLA SEPARAZIONE TRA POTERI DI INDIRIZZO E POTERI DI GESTIONE, AL DIRIGENTE SCOLASTICO, CHE RISPONDE IN MERITO AI RISULTATI DELLA SUA ATTIVITA’ GESTIONALE, SPETTANO AUTONOMI POTERI DI DIREZIONE, COORDINAMENTO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE E STRUMENTALI • PER QUANTO RIGUARDA LE RISORSE FINANZIARIE, IL DI 44/2001 STABILISCE CHE IL PROGRAMMA ANNUALE E’ PREDISPOSTO DAL DIRIGENTE SCOLASTICO CON UNA APPOSITA RELAZIONE DI ILLUSTRAZIONE DEGLI OBIETTIVI DA REALIZZARE E DELLA DESTINAZIONE DELLE RISORSE, IN COERENZA CON QUANTO STABILITO NEL POF. IL PROGRAMMA E’ COMPOSTO DA PROGETTI PREDISPOSTI DAL DIRIGENTE AI QUALI E’ ALLEGATA UNA SCHEDA ILLUSTRATIVA FINANZIARIA REDATTA DAL DSGA. • IL PROGRAMMA COSTITUISCE PERTANTO IL DOCUMENTO DI GESTIONE DELLA SCUOLA E RICHIEDE COLLABORAZIONE E INTEGRAZIONE TRA DS E DSAGA SISTEMA DECISIONALE NEI PROCESSI DI LAVORO PROPRI DEL SERVIZIO SCOLASTICO: LE AZIONI DI CONTROLLO DEI REVISORI DEI CONTI UNA IMPORTANTE FUNZIONE DI CONTROLLO SULLA ATTIVITA’ GESTIONALE E SULLA COMPATIBILITA’ FINANZIARIA VIENE SVOLTA DA DUE REVISORI DEI CONTI, PROFESSIONISTI ESTERNI ALLA SCUOLA PROVENIENTI DALL’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA E DEL MINISTERO DEL TESORO, CHE ESPRIMONO UN PARERE DI REGOLARITA’ CONTABILE SUL PROGRAMMA ANNUALE PRIMA CHE LO STESSO SIA PRESENTATO AL CONSIGLIO DI ISTITUTO PER L’APPROVAZIONE I REVISORI ESAMINANO ANCHE IL CONTO CONSUNTIVO, RILEVANDO I RISULTATI CONSEGUITI IN RELAZIONE AGLI OBIETTIVI PROGRAMMATI. STILANO UNA RELAZIONE SUL CONTO CONSUNTIVO CHE INSIEME ALLO STESSO VIENE SOTTOPOSTA AL CONSIGLIO DI ISTITUTO PER L’APPROVAZIONE LA CONTRATTAZIONE DI ISTITUTO NELLA SCUOLA AUTONOMA LA CONTRATTAZIONE DI ISTITUTO RAPPRESENTA UN MOMENTO IMPORTANTE PERCHE’ I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI E DELL’AMMINISTRAZIONE SI CONFRONTANO E STABILISCONO I CRITERI CON I QUALI I DOCENTI E IL PERSONALE ATA PARTECIPANO ALLE ATTIVITA’ DELIBERATE NEL POF LA CONTRATTAZIONE CONSENTE DI ADATTARE ALCUNE NORME GIA’ DEFINITE IN LINEA GENERALE NEL CCNL ALLE ESIGENZE CULTURALI, DIDATTICHE E ORGANIZZATIVE DELLA SINGOLA SCUOLA L’OBIETTIVO PRINCIPALE DEL CONTRATTO E’ L’INDIVIDUAZIONE DI CRITERI E MODALITA’ CHE CONSENTANO A TUTTO IL PERSONALE DI ACCEDERE ALLE ATTIVITA’ RETRIBUITE CON IL FONDO DI ISTITUTO E DI ASSEGNARE GLI INCARICHI, I COMPITI, I SERVIZI E I TURNI DI LAVORO SECONDO REGOLE CHIARE E CONDIVISE I SOGGETTI DELLA CONTRATTAZIONE (ART. 7 DEL CCNL) LE DELEGAZIONI TRATTANTI SONO COSTITUITE: 1)PER LA PARTE PUBBLICA, DAL DIRIGENTE SCOLASTICO 2)PER LA PARTE SINDACALE, DALLE RSU RAPPRESENTANTI IL PERSONALE SCOLASTICO E DAI RAPPRESENTANTI TERRITORIALI DELLE OOSS FIRMATARIE DEL CCNL IL DIRIGENTE SCOLASTICO DEVE CONDURRE DIRETTAMENTE LA TRATTATIVA E NON PUO’ DELEGARLA AD UN SUO COLLABORATORE LE SEDUTE SONO VALIDE A CONDIZIONE CHE SIANO STATI CONVOCATI TUTTI GLI AVENTI DIRITTO IL CONTRATTO DI ISTITUTO DEVE ESSERE SOTTOSCRITTO ENTRO IL 30 NOVEMBRE E FIRMATO DAL DS, DALLE RSU CHE SI ESPRIMONO A MAGGIORANZA IN MERITO ALL’ACCETTAZIONE DELL’ACCORDO E DALLE OOSS CHE DECIDONO AUTONOMAMENTE L’UNA DALL’ALTRA LE MATERIE DI CONTRATTAZIONE (ART. 6 CCNL) LE MATERIE DI CONTRATTAZIONE SONO SEI: 1) MODALITA’ DI UTILIZZAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE IN RAPPORTO AL POF E AL PIANO DELLE ATTIVITA’, MODALITA’ DI UTILIZZAZIONE DEL PERSONALE ATA RISPETTO AL PIANO DELLE ATTIVITA’ FORMULATO DAL DSGA 2) CRITERI RIGUARDANTI LE ASSEGNAZIONI DEL PERSONALE DOCENTE, EDUCATIVO ED ATA ALLE SEZIONI STACCATE E AI PLESSI; RICADUTE SULL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E DEL SERVIZIO DERIVANTI DALLE PRESTAZIONI LEGATE ALLA DEFINIZIONE DELL’UNITA’ DIDATTICA E AI RITORNI POMERIDIANI 3) CRITERI E MODALITA’ DI APPLICAZIONE DEI DIRTTI SINDACALI, DETERMINAZIONE DEL CONTINGENTE DI PERSONALE CHE DEVE GARANTIRE IL SERVIZIO, IN CASO DI SCIOPERO LE MATERIE DI CONTRATTAZIONE (ART. 6 CCNL) 4) ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA IN MATERIA DI SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO 5) CRITERI GENERALI PER LA RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEL FI E PER L’ATTRIBUZIONE DEI COMPENSI ACCESSORI AL PERSONALE, COMPRESI I COMPENSI RELATIVI AI PROGETTI NAZIONALI E COMUNITARI 6) CRITERI E MODALITA’ RELATIVI ALLA ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E ALL’ARTICOLAZIONE DELL’ORARIO DEL PERSONALE, NONCHE’ I CRITERI PER L’INDIVIDUAZIONE DEL PERSONALE DA UTILIZZARE NELLE ATTIVITA’ RETRIBUITE CON IL FONDO DI ISTITUTO ULTERIORI CRITERI E COMPENSI DA DEFINIRE NEL CONTRATTO DI ISTITUTO OLTRE ALLE MATERIE DEFINITE NELL’ ART. 6, IL CCNL PREVEDE ALTRI 5 INTERVENTI DELLA CONTRATTAZIONE PER DEFINIRE: 1) I COMPENSI SPETTANTI AL PERSONALE DELLE SCUOLE CHE OTTENGONO IL FINANZIAMENTO RELATIVO ALLE AREE A RISCHIO O A FORTE PROCESSO IMMIGRATORIO ( ART. 9,C.4) 2) I COMPENSI PER LE FUNZIONI-OBIETTIVO ( ART. 33, C.2 ) 3) I COMPENSI PER I DOCENTI (NON PIU’ DI 2) DI CUI IL D.S. SI AVVALE NELLO SVOLGIMENTO DELLE PROPRIE FUNZIONI (ART.34) 4) LE MODALITA’ ED I CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE AL PERSONALE ATA DI INCARICHI E COMPITI CHE COMPORTANO PARTICOLARE RESPONSABILITA’ RISCHIO O DISAGIO ED I RELATIVI COMPENSI ( ART. 47 ) 5) I CRITERI, LE MODALITA’ E L’ENTITA’ DEL RIMBORSO DELLE SPESE EFFETTUATE PER L’ AUTOAGGIORNAMENTO (ART.65,C.1) L’ INFORMAZIONE ( ART. 6 CCNL ) LE RELAZIONI SINDACALI D’ ISTITUTO PREVEDONO ANCHE L’INFORMAZIONE. MATERIE DI INFORMAZIONE PREVENTIVA: 1) 2) 3) 4) 5) PROPOSTE DI FORMAZIONE DELLE CLASSI E DI DETERMINAZIONE DEGLI ORGANICI DELLA SCUOLA; PIANO DELLE RISORSE COMPLESSIVE PER IL SALARIO ACCESSORIO, IVI COMPRESE QUELLE DI FONTE NON CONTRATTUALE; CRITERI DI ATTUAZIONE DEI PROGETTI NAZIONALI,EUROPEI E TERRITORIALI; CRITERI PER LA FRUIZIONE DEI PERMESSI PER L’AGGIORNAMENTO; UTILIZZAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI; L’ INFORMAZIONE ( ART. 6 CCNL ) 6) 7) TUTTE LE MATERIE OGGETTO DI CONTRATTAZIONE. CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E MODALITA’ DI UTILIZZAZIONE DEL PERSONALE IN PROGETTI DERIVANTI DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE, NONCHE’ DA CONVENZIONI, INTESE O ACCORDI DI PROGRAMMA STIPULATI DALLA SINGOLA ISTITUZIONE SCOLASTICA O DALL’ AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA PERIFERICA CON ALTRI ENTI E ISTITUZIONI L’ INFORMAZIONE ( ART. 6 CCNL ) MATERIE DI INFORMAZIONE SUCCESSIVA: 1) 2) NOMINATIVI DEL PERSONALE UTILIZZATO NELLE ATTIVITA’ E NEI PROGETTI RETRIBUITI CON IL FONDO D’ ISTITUTO; VERIFICA DELL’ ATTUAZIONE DELLA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA DI ISTITUTO SULL’UTILIZZO DELLE RISORSE. COSTITUISCE INOLTRE MATERIA DI INFORMAZIONE IL PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA’ DEI DOCENTI PREDISPOSTO DAL DIRIGENTE E DELIBERATO DAL COLLEGIO DEI DOCENTI (ART. 28 C. 4)