Slides intervento Giovanni Antonio Rassu - Fondi Europei 2007-2013
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Slides intervento Giovanni Antonio Rassu - Fondi Europei 2007-2013
ENERGIE RINNOVABILI NELLA REGIONE SARDEGNA P E P S - Punto Energia Provincia di Sassari Multiss S.p.A 11 anni di impegno con partners Italiani ed Europei e con le comunità delle isole dell’Europa sui temi dell’ energia sostenibile,dell’efficienza energetica e sviluppo delle energie rinnovabili PEPS – Le nostre priorità • riconoscimento delle specificità locali nel settore per tradurle in vantaggi e competitività; • supporto agli enti locali, alle imprese ed ai cittadini per favorire l’attuazione delle politiche sostenibili; • aiutare i soggetti territoriali a imparare uno dall’altro e sviluppare strategie comuni per l’energia sostenibile; • acquisire e scambiare le migliori pratiche ed esperienze; • lavorare insieme agli altri soggetti regionali e alle altre agenzie dell’Europa per promuovere sistemi energetici sostenibili. Stato dell’arte delle energie rinnovabli in Sardegna La Regione Sardegna è fortemente impegnata nelle politiche ambientali e nel sostegno al risparmio, all’efficienza ed allo sviluppo delle energie rinnovabili. Attualmente l’isola non è collegata alla rete del gas naturale e dipende per la gran parte dalla importazione di prodotti petroliferi: - 92% prodotti petroliferi; - 5 % combustibili solidi ( biomasse, carbone ) - 3 % energie rinnovabili (26% idroel, 22% biomasse, 51,5% eolico, 0,5% solare) - 8,4% il contributo ER sulla produzione elettrica. Ciononostante la regione Sardegna ha grandi potenzialità per lo sviluppo delle energie rinnovabili, in particolare per l’energia eolica, solare, e da biomasse. Le infrastrutture energetiche principali. 1. conessione dalla Sardegna alla rete italiana ed europea: - cavo SACOI ( Sardegna – Corsica – Italia ), 300 MW; 2. connessione Sardegna penisola italiana: - cavo SAPEI ( Sardegna Penisola Italiana ), 1.000 MW. L’appalto è stato affidato nel mese di giugno 2006: Il lavoro di posa è in corso; 3. connessione Sardegna Corsica: - cavo SARCO ( Sardegna Corsica ), 50 MW ( c. alternata ). Operativo 02/06 4. Reti locali del gas: le reti locali di distribuzione del gas combustibile sono quasi tutte ultimate nei capoluoghi di provincia e in molti comuni. 5. La realizzazione del metanodotto del gas dall’Algeria è attesa per il 20122013. Attualmente in Sardegna c’è una potenza installata di 3.461MW, dei quali: > fonti energetiche rinnovabili - 459 MW idroellettrico; - 383 MW eolico; -3 MW fotovoltaico - 15,8 MW incenerimento rifiuti, biomasse - 13.000 m2 di pannelli solari termici ( 5.200 Mwhth – 400 Kwh/ m2 ) Energia elettrica da rinnovabili in Sardegna – anno 2007 Fonte Idroel. Eolico Fotov. Geot. Biom. Gwh 300 590 3 256 - Tot. E.R. [ Gwh ] Totale En.El. 1.149 13.693 % 8,4 Le politiche energetiche in Sardegna -Piano Energetico Ambientale Regione Sardegna - PEARS - Del. 34/13 - 08/06 -Criteri individuazione aree ove ubicare impianti eolici e fotov.Del. 28/56- 07/07 -Linee Giuda applicazione Dlgs. 387/2003 in attuazione Direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili; -Bando cofinanziamento impianti fotovoltaici e solari termici negli edifici degli Enti Locali ( Ass. Difesa Ambiente, 6,7ML €, 509 progetti finanziati ); -Bando riduzione inquinamento luminoso da parte degli Enti Locali, 2007-2010, (Ass. Difesa Ambiente, 3 ML € per anno ); -Bando cofinanziamento impianti fotovoltaici rivolto a piccole e medie imprese e cittadini, 2007 - 2009 ( Ass.Industria, 15 ML € ); - Adesione alla campagna europea per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Il sistema organizzativo in materia di energie sostenibili Le attività in materia di sviluppo sostenibile, di risparmio, di efficienza e di sviluppo delle energie rinnovabili sono promosse ed attuate a tutti i livelli istituz. a partire dagli Assessorati alla Difesa dell’Ambiente e dell’Industria. Oggi: - Agenzie Provinciali Energia ( Sassari,Oristano, Sulcis, Cagliari); - Ufficio Energia e Ambiente per ogni Provincia ( in attesa nuove Agenzie ); assolvono alle funzioni trasferite in materia e info point per cittadini e imprese; - Rete Regionale Agenzie Energetiche, Uffici Energia Ambiente Prov. Sarde, Arpas, Assessorato Industria, Assessorato Difesa Ambiente; > Protocollo Intesa del 4 Luglio 2008 > livello politico, coordinamento Assessore Difesa Ambiente > tavolo tecnico, coordinamento Servizio SAVI, ARPA S. Iniziative e progetti di ricerca in Sardegna Programma Intelligent Energy Europe: 1. BIORES, produzione di biogas da rifiuti urbani su piccola e media scala - produzione di energia elettrica e termica in cogenerazione da biogas; - sviluppo di strumenti finanziari e studi di fattibilità tecnico economiche relative all’utilizzo di energie rinnovabili correlate ai rifiuti; - individuazione delle migliori pratiche a livello europeo relative all’estrazione di gas da discarica, alla produzione di biogas attraverso digestione anaerobica della frazione organica, anche in co-digestione con altre frazione organiche; - produzione di modelli operativi a beneficio del decisore locale e l’impresa. Partners: Epta,Bsi, Upatras, Dafne (GR), Ineti (PT), Semk (DK),Islenet BE), PEPS (IT). Durata : 01/10/2007 – 30/04/2010 2. TRANSPLAN, modelli di pianificazione energetica nelle isole europee. - Analisi del Piano Energetico Ambientale delle isole partecipanti al progetto; - Predisposizione degli scenari di produzione e consumi energetici al 2020; - Confronto scenari col Piano di Azione della UE, + 20% ER, + 20%, EFF.+ 10% Bioc. - Realizzazione del catalogo delle azioni da attuare a livello delle isole europee; - Realizzazione rete attori locali, istituzioni, associazioni categoria, università, tecn. - Realizzazione Piano di Azione per la riduzione della CO2 nelle isole; - Modelli e proposte per aggiornamento Piano Energetico Ambientale Regionale. La riduzione di CO2 richiesta all’Italia è del 6,5% rispetto alle emissioni del 1990. Per la Sardegna, alla data del 2005, significa una quantità di circa 2.132.000 ton. Ogni azione orientata allo sviluppo delle ER, alla maggiore efficienza energetica, ed alla riduzione della CO2, costituisce una occasione di crescita per l’impresa loc. Partners: Borholm (DK), Gotland, Oland (SE), Hijuma, Saaremaa (EE),Rugen (D), Aland (Fin), Sardegna (IT) + Islenet (BE), Planenergi (DK). Durata : 01/09/2007 – 31/03/2010. 3. ADORE IT, modello di filiera per la produzione di biocombustibili per trasporti. Il progetto si propone di realizzare un modello di filiera locale per la produzione delle materie prime, trasformazione, distribuzione ed utilizzo dei biocombustibili in virtù degli obblighi del loro uso nella misura del 5,75% al 2010, e del 10% al 2020. - promuove la realizzazione di n° 5 pompe distributrici di biocombustibili; - promuovere l’aumento del 10% di veicoli a bio propulsione liv. Regionale; - promuovere l’uso di bio fuels al 3,5% antro il 2009 ( 40 ktep ); - promuovere la diminuzione dei tempi delle procedure burocratiche del 10%; - promuovere un nuovo approccio culturale rispetto all’uso dei bio combustibili. Partners: Prov. Groningen (NL),Città Ostesund (SE), I.Transport&Economic (NO) Intermo Concept (RO),Ubiversity of life (EE), Sirasa (ES), PEPS (IT). Durata : 01/09/2008 – 31/08/2011 4. PV IN BLOOM, impianti fotovoltaici su larga scala in terreni pubblici e marginali. Il progetto si propone di promuovere la realizzazione di impianti fotovoltaici di potenza in aree pubbliche dedicate, quali discariche e impianti di trattamento delle acque, in aree rurali marginali, aree industriali, aree di cava. Le finalità del progetto, perquanto riguarda la Sardegna, si adattano perfettamente alle indicazioni della G.R., 28/56 del 26/07/2007. - Raccolta dati e intenzioni da 600 municipalità in Europa ( tutte in Sardegna > 378 ); - Raccolta dati e intenzioni da aree industriali, associazioni di categoria, soggetti privati; - Selezione dei progetti fattibili e individuazione soluzioni tecniche, finanziarie, amm/ve; - Divulgazione e pubblicazione dei dati raccolti. Partners: Unione Camere Veneto(IT), Camere di Commercio di Slovacchia, Macedonia, Valencia (ES), Università Lublino (PO), Università Jaen (ES), IRC Styria (AT), Società Sviluppo Città di Milo (GR), PEPS (IT). Durata: : 01/10/2008 – 30/09/2011 5. Sviluppo sostenibile nelle isole minori ( progetto strategico regionale ). Lo sviluppo sostenibile delle isole minori della Sardegna è una priorità ed una opportunità per verificare l’efficacia di un modello innovativo in materia di E.R, di trasporti e di gestione dei servizi. - Arcipelago di La Maddalena ( Area marina protetta, Parco Nazionale) - Isola dell’Asinara ( Area marina protetta, Parco Nazionale ) - Isola di S. Pietro – Carloforte. Obiettivi: - autonomia energetica da fonti rinnovabili; - trasporti e mobilità urbana sostenibile: - servizi pubblici di qualità; - modelli di gestione. 6. P.O.R. Sardegna 2000 – 2006, Mis. 3.13, sviluppo imprese nel territorio. “ Progetto di ricerca riguardante la produzione di biogas nei distretti agroalimentari della Sardegna.” Il progetto individua le soluzioni per lo smaltimento dei residui e degli scarti nella filiera agroalimentare attraverso impianti di digestione anaerobica per la produzione di energia elettrica, calore, fertilizzanti di alta qualità e valorizzazione dei sottoprodotti. Il progetto ha valenza regionale e si pone l’obiettivo di: - dare risposte a criticità di tipo ambientale; - dare slancio al settore agroalimentare con l’introduzione di nuovi prodotti sul mercato ad alto valore aggiunto; - favorire la competitività e l’innovazione del settore. Il progetto è stato cofinanziato da Sardegna Ricerche, per conto della Regione Sardegna, e da Sardegna Biogas, un’ATI fra ESCo Sardegna ed ESCo Tholos. Le conclusioni del progetto saranno presentate a Cagliari il 11/12, sede CIS. L’individuazione dei potenziali distretti è avvenuta attraverso una raccolta capillare di dati che hanno riguardato principalmente la quantità dei residui organici correlati alle aree irrigue, agli allevamenti, ai caseifici ed ai macelli. Sono state realizzate delle carte tematiche con la localizzazione della tipologia e della quantità dei sottoprodotti, la cui sovrapposizione ha consentito di individuare la localizzazione e le potenzialità energetiche nel territorio. Il progetto non si propone di sottrarre terreni alle produzioni agricole, ma di valorizzare i sottoprodotti stimolando l’interesse degli imprenditori agricoli e delle aziende e imprese di trasformazione collegate al settore. Gli obiettivi del progetto Trovare soluzione per le criticità attraverso la ricerca di Distretti idonei sul territorio Rendere più redditizie le produzioni agricole tradizionali Situazione attuale della filiera Agroalimentare Obiettivi del progetto Individuare e risolvere le problematiche di gestione dei sottoprodotti delle lavorazioni Sottoprodotti Materie prime Costi di smaltimento Guadagni Aumento di competitività Trovare nuovi prodotti da valorizzare sul mercato Problemi normativi ed ambientali Rispetto delle leggi e dell’ambiente Risolvere problemi ambientali Costo energetico Cattivo uso dell'energia Recupero ed uso razionale dell’energia Ridurre i costi di produzione Inefficienza della filiera Agroalimentare Sviluppo della filiera agroalimentare Rendere più competitivi i prodotti di filiera Insostenibilità Sostenibilità Identificazione di un distretto agro-alimentare attraverso i dati di produzione : - Aziende zootecniche: Bovini –Ovicaprini -Suini –quantificazione numero di capi; - Lavorazione di latte nei caseifici –quantificazione di Siero e Scotta; - Presenza sul territorio di macelli –quantificazione degli scarti; - Disponibilità aree irrigue e coltivabili per la definizione delle produzioni specifiche integrative - Quantificazione animali morti Queste attività saranno implementate in ambiente GIS (Geographic Information System). Una volta individuate le risorse il Territorio viene Discretizzato in CELLE e per ognuna di esse si è proceduto alla loro caratterizzazione tramite l’implementazione di un “algoritmo genetico” seguendo i seguenti step: 1. Configurazione di centri di raccolta (numero, cella di allocazione, taglia dell’impianto); 2. Valutazione dei percorsi a minimo costo tra questi centri di raccolta e tutti i siti di produzione ; 3. 4. Individuazione del bacino di interesse di ciascun centro di raccolta; Calcolo del Costo di Installazione, costi di costruzione - costi di allacciamento alla rete elettrica; 5. Calcolo del Costo di Esercizio, 6. Calcolo dei Ricavi, 7. Calcolo dei Costi di Smaltimento, 8. Calcolo della “bontà” della soluzione 9. Individuazione della soluzione Risultati raggiunti ( esempio di impianto ) Territorio Della Sardegna •Potenza elettrica dell’impianto nel distretto : •Produzione totale di Biomassa nel distretto : •Terreno necessario per biomasse dedicate : •Quantità annuale di Compost prodotto : •Quantità annuale di Farina prodotta : Individuazione delle risorse biomasse •Percentuale di sfruttamento dell'energia termica : Calcolo Valutazione costi e benefici Individuazione dei bacini I distretti agroalimentari individuati in Sardegna 4.000 138.680 250 17.982.682 1.120 kW ton/anno ettari ton/anno ton/anno 80.5 % Ricavo annuale dalla generazione di energia elettrica: *6.940.800 €/anno Ricavo annuale dallo sfruttamento del compost prodotto: 2.697.403 €/anno Ricavo annuale sfruttamento energia termica: 560.381 €/anno Costo di installazione impianto a biogas: 22.720.877 € Costo di gestione annuo per il distretto : 3.461.000 €/anno Tempo di ritorno dell’investimento circa 3 anni * calcolato su base incentivo CV, K=1,8, T =15 anni Il risultato ci consegna una visione di insieme delle problematiche correlate allo smaltimento dei sottoprodotti organici della filiera agro alimentare, e ci informa di una potenzialità energetica da fonti rinnovabili pari a un valore di circa 40 MW. Gli impianti sono pensati come strutture industriali che anziché generare inquinamento, lo “ assorbono”: gli scarti e i sottoprodotti della filiera agro alimentare vengono valorizzati e costituiscono la materia prima degli impianti di biogas. Questi impianti sono capaci di far fronte anche a numerose problematiche di tipo sanitario, come quello degli animali morti, che per varie ragioni non sempre vengono portate a smaltimento e che, per questo motivo, sono causa di emergenze ambientali. Essendo impianti di natura industriale permettono elevate performance econom., stabilità di occupazione, tutte ricadute all’interno del territorio sardo (filiera corta). Prospettiva delle energie rinnovabili in Sardegna Le energie rinnovabili sono in rapida crescita in Europa e nel mondo, ed il loro utilizzo genera opportunità per le imprese e per i privati a livello territoriale. Ipotesi di crescita realistica in Sardegna al 2020: Solare fotovoltaico Solare termico 100 MW 50 MW ( 1,05 ML m2) 12 ktep 36 ktep Eolico 1.500 MW Biomasse ( compreso telericaldamento ) 50-70 MW 36-59 ktep Biogas da rifiuti 10 MW 7 ktep Biogas agroindustria 30 MW 21 ktep Energia da rifiuti ( termovalorizzatori ) 25 MW 17,5 ktep 459 MW 30 ktep Idroelettrico Biocombustibili Mini eolico Totale 262,5 ktep 50 ktep 6 MW 2.230 – 2.230 MW 1 ktep 473 – 496 ktep pari al 14,1 % dei C.F. e circa 14% del C.I.L in termini di energia primaria, un dato ancora distante dall’obiettivo del 20% di energie rinnovabili entro il 2020. Sale al 17,6% con riduzione consumi 20% Le opportunità per l’impresa a seguito del Piano di Azione U.E. al 2020. Il Piano di Azione dell’Unione Europea, gli obblighi conseguenti alla legislazione nazionale e gli impegni in capo alla Regione Sardegna. Impegni Vincolanti 20% sui consumi energetici da fonti rinnovabili entro il 2020 = 702,4 ktep 20% riduzione dei consumi energetici da efficienza entro il 2020 = 702,4 ktep 10% di bio combustibili nei trasporti entro il 2020 = 104,6 ktep 6,5% riduzione CO2 rispetto al 1990 entro il 2012 = 2,2ML ton 25% dell’energia elettrica prodotta da rinnovabili entro il 2012 = 3.500 GWh Un compito rilevante se inoltre si tiene conto che le emissioni in esubero di CO2 dovranno essere saranno sanzionate, secondo le modalità che saranno meglio definite dagli stati membri > si va verso un Piano di Azione regionale. Piano di Azione per la riduzione della CO2 in Sardegna Il Piano di Azione per la riduzione della CO2 in Sardegna è innanzitutto: - uno strumento di innovazione tecnologica per la competitività del sistema: produrre con meno costi energetici e ambientali; - una opportunità per le piccole e medie imprese e per l’occupazione: > meno costi di produzione > attuazione misure del Piano di Azione - un volano per lo sviluppo economico e sociale. Il Piano di Azione consiste nella pianificazione di tutte quelle azioni volte al risparmio energetico, all’efficienza energetica ed allo sviluppo delle E.R. Esso è concordato dai rappresentanti delle associazioni di categoria e dalle istituzioni, ed attuato dai soggetti locali nei tempi del programma. - Le possibilità per l’impresa per partecipare al Piano di Azione per la riduzione delle emissioni di CO2 in Sardegna, ( esempio di catalogo delle azioni ) Efficienza energetica negli edifici – industria - Gestione dell’energia ( energy management ) - Isolamento degli edifici - Abitazioni passive - Controllo e regolazione degli impianti termici - Alta efficienza delle apparecchiature elettriche - Efficienza degli impianti di illuminazione - Cogenerazione di elettricità e calore Efficienza energetica nei trasporti – Nuovi combustibili - Gestione della mobilità ( mobility management - modalità di trasporto ) - Elettricità nei trasporti – cambio di veicoli - Filiera i dei biocombustibili - Dal trasporto privato a quello pubblico - Educazione alla guida – coinvolgimento cittadini nei piani Il Piano di Azione per la riduzione della CO2 in Sardegna: un occasione di sviluppo Lo sviluppo sostenibile può essere un grande serbatoio di opportunità per le imprese e l’occupazione Le nuove sfide energetiche e ambientali: Una opportunità per l’innovazione e per essere competitivi. THANK YOU FOR YOUR ATTENTION Antonio Giovanni Rassu [email protected] www.puntoenergiass.com