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Presentazione di PowerPoint
Chiaroscuro
Inquadrature e sequenze dagli scenari d’oggi
Narrazioni mediali
per un “disvelamento” cooperativo
Elio Girlanda - 30 aprile 2015
Ospiti di riguardo
• Guardare… ri-guardare… tra-guardare e, infine,
• vedere l’oltre tra le pieghe delle esistenze che si sviluppano.
• È questo il compito dell’educatore, ma anche del cristiano: stare
dentro la realtà e dentro i rapporti umani non come un estraneo,
ma come un “ospite”. Cioè, come colui che vive dentro le cose,
• ma con una provvisorietà data dall’attesa e dalla cura
• che fiorisca il nuovo, si affermi l’umano,
• vi sia l’avvento del Regno.
• Insomma, la fede e la vocazione educativa come una continua
liberazione dello sguardo, in modo da riuscire a scorgere,
• nel giudizio delle cose e delle situazioni,
• l’umano da coltivare e da aprire al futuro.
I racconti della realtà
Dal raccontare storie
allla potenza dello storytelling
• L’arte di raccontare storie è nata quasi in contemporanea
con la comparsa dell'uomo sulla terra e ha costituito un
importante strumento di condivisione dei valori sociali.
• Ma, a partire dagli Anni 90 del Novecento, negli USA come
in Europa, questa capacità narrativa è stata trasformata
• dai meccanismi dell’industria dei media e dal capitalismo
globalizzato nel concetto di storytelling:
• una potentissima arma di persuasione nelle mani
• dei guru del marketing, del management,
• della comunicazione politica per plasmare le opinioni
• dei consumatori e dei cittadini.
Dal raccontare storie
allla potenza dello storytelling
• Le storie ci sono indispensabili per capire la realtà,
per dare un senso ai fatti,
• per raccontarci chi siamo.
• Abbiamo bisogno di scenari e le narrazioni
• ce li forniscono, spesso con un vantaggio
importante rispetto alle cosiddette analisi
razionali: le storie ci fanno emozionare
• e le emozioni, lungi dal contagiarla,
• sono invece un ingrediente essenziale della ragione.
Storytelling: un nuovo ordine narrativo
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Lo scrittore francese Salmon
evoca l’immagine di una macchina per plasmare
le coscienze, catturare le emozioni,
incitare al consumo.
Una macchina che è diventata
la struttura portante,
il motore stesso del capitalismo.
Christian Salmon, Storytelling, Fazi, 2008
Un racconto personale e politico
Rapporto Censis sulla situazione
del Paese - 2014
• Stiamo diventando una società a-sistemica, non più
governabile con i tradizionali sistemi piramidali,
collegiali, concertativi…
• Processi di transizione lenti e silenziosi.
• I singoli soggetti sono a dir poco a disagio…
• L’estraneità al sistema porta a un fatalismo quasi
cinico e a episodi di secessionismo sommerso…
• Propensione a vivere in orizzontale.
• La “società delle sette giare” (un racconto)
Censis 2014: il racconto della
“società delle sette giare”
• Interessi e comportamenti individuali e collettivi si
aggregano in mondi non dialoganti. Non comunicando in
verticale, restano mondi che vivono in se stessi e di se stessi.
L’attuale realtà italiana si può definire come una “società
delle sette giare”, cioè contenitori caratterizzati da una ricca
potenza interna, mondi in cui le dinamiche più significative
avvengono all’interno del loro parallelo sobollire, ma senza
processi esterni di scambio e di dialettica.
• Le sette giare: i poteri sovranazionali, la politica nazionale,
le sedi istituzionali, le minoranze vitali, la gente del
quotidiano, il sommerso, il mondo della comunicazione.
Censis 2014: la società delle sette giare
con la separatezza fra le loro dinamiche
• I poteri sovranazionali, con la loro crescente cogenza;
• la politica nazionale, con la emergente istanza del primato
della politica;
• le sedi istituzionali, dal disordinato funzionamento di ruoli e
poteri;
• le minoranze vitali, con la crescente estraneità ai destini del
Paese;
• la “gente del quotidiano”, dalla vita squilibrata e difficile;
• il sommerso, con una quota crescente sempre più ambigua;
• il mondo della comunicazione, connotato più dal bisogno
dell’evento che dall’aderenza ai processi reali della società.
“Tutti pensano che io sia capace di capire quello che succede,
di interpretare la realtà, ma io non capisco più niente”
(Margherita/Nanni Moretti)
Una radiografia della crisi
2014
Cambiare gli schemi
MIEAC: la liberazione dello sguardo, in modo da scorgere, nel giudizio
delle cose e delle situazioni, l’umano da coltivare e da aprire al futuro.
Il lavoro:
come uscire
dalla crisi
2014
I MEDIA DIGITALI
Nuovi modi di vedere? Nuovi modi di essere? La vita in diretta…
Censis 2014: i media
• Incardinati al binomio opinione-evento, i grandi media
si allontanano dal rigoroso mandato di aderenza alla
realtà e di sua rappresentazione. E i media digitali
personali rispondono sempre più
• alla tendenza dei singoli alla introflessione.
• La pratica diffusa del selfie è l’evidenza
fenomenologica della concezione dei media come
specchi introflessi piuttosto che strumenti attraverso i
quali scoprire il mondo e relazionarsi con esso.
2014
201
La disintermediazione digitale
12° Rapporto sulla Comunicazione CENSIS-UCSI
26 marzo 2015
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Il primo passaggio della grande trasformazione è consistito nella moltiplicazione e
integrazione dei media, cui ha corrisposto l’attitudine degli utenti alla personalizzazione
del loro impiego, sia con riferimento alle fonti di informazione, sia per l’eccesso ai
contenuti di intrattenimento.
Ora l’Io-utente si sposta autonomamente all’interno dell’ampio e variegato sistema
di strumenti mediatici disponibili per comporre i propri palinsesti personali,
rintracciando i contenuti di proprio interesse secondo i tempi e i modi a lui più consoni,
assecondando le sue preferenze e i suoi bisogni, facendo individualmente arbitraggio tra
vecchi e nuovi media, per arrivare ad assortire una miscela di consumi mediatici a
misura di se stesso.
Con ciò risulta tendenzialmente superata la dimensione gerarchica che attribuiva
alle fonti tradizionali il ruolo insostituibile ed esclusivo di emittenti dei messaggi
professionali e autorevoli dell’informazione mainstream, sostituita dalla prassi
dell’autoassemblaggio delle fonti nell’ambiente web e da una matrice di flussi continui
di informazioni propagate in una dimensione orizzontale.
La disintermediazione digitale
12° Rapporto sulla Comunicazione CENSIS-UCSI
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Il secondo passaggio della grande trasformazione ha coinciso con il
rafforzamento della tendenza alla personalizzazione dei media grazie alla
miniaturizzazione dei device tecnologici e alla proliferazione delle
connessioni mobili, e grazie alla tecnologia del cloud computing e alla
diffusione delle app per smartphone e tablet: tutti strumenti in grado di
ampliare le funzioni delle persone, potenziarne le facoltà, facilitarne
l’espressione e le relazioni, sancendo il primato dell’Io-utente.
Siamo entrati in quella che il Censis (2014) ha definito “era biomediatica”,
caratterizzata dalla trascrizione virtuale e dalla condivisione telematica
delle biografie personali attraverso i social network. Si è così inaugurata
una fase nuova all’insegna della primazia dello sharing sul diritto alla
riservatezza: l’io è il contenuto e il disvelamento del sé digitale è la prassi.
Da questo punto di vista, Facebook si inserisce a pieno titolo
nella grande saga della costruzione della soggettività
che caratterizza in modo essenziale la contemporaneità.
La disintermediazione digitale
12° Rapporto sulla Comunicazione CENSIS-UCSI
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Il terzo passaggio della grande trasformazione corrisponde all’avvio
del ciclo della economia della disintermediazione digitale, oggetto del 12°Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione.
I media digitali, il cui sviluppo ha raggiunto il punto più avanzato nella
combinazione di internet e connessioni mobili, stanno progressivamente
trasmigrando verso funzioni extramediali, cioè muovono al di là delle
funzioni primigenie assolte come mezzi di comunicazione e informazione.
Per i consumatori, i nuovi media digitali (smartphone e tablet, soprattutto)
hanno un valore simbolico che spesso travalica il loro valore d’uso.
E si amplia notevolmente la gamma degli impieghi di internet, cui si può
accedere attraverso dispositivi sempre più multifunzionali e sempre più
personalizzabili, che consentono di rispondere a una pluralità di bisogni
degli utenti molto più sofisticati rispetto alla sola esigenza di comunicare e
informarsi.
Luigi Ceccarini, La cittadinanza online
Il Mulino, 2015
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Lo spazio pubblico e la democrazia rappresentativa
stanno vivendo importanti sollecitazioni
dovute allo sviluppo della comunicazione tecnologica
e all’allargamento delle forme di partecipazione.
Il concetto e le stesse pratiche
di cittadinanza vanno riconfigurandosi,
come mostra il libro, che,
richiamando l’idea
di “democrazia del monitoraggio”
aiuta a comprendere
cosa significa essere cittadini
nel mondo globale al tempo di Internet.
Convegno MIEAC 2014: La fantascienza sa trascendere i confini tra le discipline
che affliggono il mondo reale, e quindi offre una visione più realistica del mondo stesso.
Dobbiamo il cyber-spazio, per esempio, a William Gibson, non a William (Bill) Gates.
Convegno MIEAC 2014: La fantascienza sa trascendere i confini tra le discipline
che affliggono il mondo reale, e quindi offre una visione più realistica del mondo stesso.
Dobbiamo il cyber-spazio, per esempio, a William Gibson, non a William (Bill) Gates.
2015: “Alla realtà ‘aumentata’ dall’elettronica
si accompagna la prospettiva dell’uomo ‘aumentato’”.
Nuovi modi di vedere? Nuovi modi di essere? La vita in diretta…
Cambiare gli schemi
MIEAC: la liberazione dello sguardo, in modo da scorgere, nel giudizio
delle cose e delle situazioni, l’umano da coltivare e da aprire al futuro.
Rapporto Giovani 2014
sulla condizione giovanile
in Italia
• I giovani italiani sono sempre più disillusi rispetto alla possibilità
di trovare lavoro in Italia e sempre più disponibili a guardare
fuori confine. Oltre l’85% degli intervistati (19-32 anni) è convinto,
infatti, che in Italia siano scarse o limitate le opportunità
lavorative legate alle proprie competenze professionali. Il
perdurare della crisi economica e la carenza di efficacia delle
politiche passate, inoltre, ha generato una forte sfiducia nel
futuro: oltre il 70% ritiene, infatti, di avere poca o per nulla
fiducia che l’Italia nei prossimi anni riuscirà a tornare a crescere
sul livello degli altri paesi sviluppati. I giovani vedono le proprie
capacità e intraprendenze indissolubilmente frenate dai limiti del
sistema paese e dalle carenze della politica finora incapace di
rimettere le nuove generazioni al centro della crescita.
Si moltiplicano i racconti
di “adolescenti nomadi e guerrieri”
Perché tanti film sulla crescita
o sul bilancio di una vita (età)?
Riemerge l’istanza del Vivente: ma come?
MIEAC: l’educatore vive dentro le cose, ma con una “provvisorietà”
data dall’attesa e dalla cura che fiorisca il nuovo, si affermi l’umano…
• Scenari d’oggi: bioeconomia, era biomediatica, biopolitica
biomedicina, biorobotica, postumano, transumanesimo…
“Così l’umano può difendersi dal postumano”,
Stefano Rodotà: Inaugurazione A. A. Università di Perugia
23 Aprile 2015
• Alla realtà “aumentata” dall’elettronica
• si accompagna la prospettiva dell’uomo ‘aumentato?
• O piuttosto spossessato di tratti dai quali riteniamo
che l’umanità non possa essere separata?
• Verrà il giorno, si dice, in cui ci liberemo del corpo
• e saremo tutt’uno con il computer.
“Sono continui gli scambi tra l’umano,
il postumano e un ‘mondo delle cose’ sempre più
autonomo (Internet 3.0 o Internet of Things)”.
Cambiare gli schemi
MIEAC: la liberazione dello sguardo, in modo da scorgere, nel giudizio
delle cose e delle situazioni, l’umano da coltivare e da aprire al futuro.
Scuola e istruzione
James Fergusson, “The Independent”, GB
La scuola sotto attacco in tutto il mondo
“Internazionale”, 10 aprile 2015
Censis - 26 giugno 2014
Il vuoto di fiducia nella scuola
• Parlare di sfiducia nei confronti della scuola
• (e dell’università) non è argomento nuovo.
• La perdita di appeal dei percorsi educativi è d’altronde un
fenomeno contemporaneo di portata internazionale che accomuna
l’Italia con il resto dei paesi più avanzati. Non si tratta solo di un
problema di “numeri”, dato che almeno in Italia – considerato il
ritardo storico con cui ci si è aperti alla scolarizzazione diffusa – vi
sarebbe ancora spazio per un ulteriore ampliamento della scolarità
scolastica ed universitaria, ma del lento disgregarsi della
“centralità” delle istituzioni educative, non più uniche agenzie
formative e non sempre capaci di governare
• e veicolare i nuovi linguaggi della modernità.
Censis 2014: il vuoto della scuola
• Certo, il vuoto di fiducia che si sta allargando intorno alla scuola
non dipende solo dalle dinamiche interne al sistema educativo.
Manca nella nostra società un disegno condiviso
• di sviluppo socio-economico che sappia indicare
• con chiarezza e respiro ampio il ruolo
• che il sistema educativo è chiamato a svolgere,
• che restituisca consapevolezza collettiva su obiettivi
• e spazio di azione dell’ordinamento educativo.
Il cinema e la tv in Italia raccontano la scuola
sempre in termini di commedia
Serve proibire il cellulare
in classe?
“La scuola deve educare anche
alle ‘relazioni digitali’”
•
•
Nella vita degli adolescenti l’eco della rete è cosa di tutti i giorni.
È folle pensare che l’unica soluzione all’uso sconsiderato degli smartphone e delle
sua app sia il proibizionismo.
•
•
Diamo maestri agli schiavi del video hard, del bullismo telematico…
Formare nuovi “maestri di vita”, insegnanti specifici di “Educazione alle relazioni
digitali”, insegnanti eclettici che dovranno saper parlare la lingua della tecnologia e
affondare le proprie radici nella saggezza delle scienze umane e filosofiche.
Il “social networking” come materia obbligatoria sin dalle elementari.
•
Gianluca Nicoletti, “La Stampa”, 6 marzo 2015
Cambiare gli schemi
MIEAC: la liberazione dello sguardo, in modo da scorgere, nel giudizio
delle cose e delle situazioni, l’umano da coltivare e da aprire al futuro.
Il co-teaching:
addio alle materie
•
Dalla Finlandia (e dalla Francia) arriva una sperimentazione potenzialmente in grado di
rivoluzionare la didattica: il co-teaching (vale a dire «insegnare insieme»). In altre parole, un
insegnamento non più per materie, bensì per argomenti, affrontati sotto i diversi e
complementari profili disciplinari. La scuola non viene impostata su materie separate (Storia,
Geografia, Filosofia, Letteratura, Matematica, Fisica, eccetera), ma su argomenti, temi – in
inglese topics – attorno ai quali i docenti delle varie discipline lavorano insieme. Ad esempio, si
parte da temi trasversali – l’Unione Europea, l’Illuminismo, l’acqua, il cibo e così via – per
svilupparli nelle diverse discipline.
Roberto Carnero, “Avvenire”, 28 aprile 2015
•
Nel distretto di Helsinki, di gran lunga il maggiore del paese, i responsabili cittadini
dell’istruzione /di fronte a qualche scricchiolo del primato mondiale di studenti e scuole)
puntano su un ribaltamento dei modi di insegnamento e studio nelle scuole secondarie superiori
generaliste e professionali. “E gli studenti non ascolteranno più lezioni frontali di diverse
materie in ore diverse, ma lavoreranno in piccoli gruppi al topic, presentando infine all’intera
classe i risultati. Si parte da Helsinki, con gli insegnanti disponibili, per arrivare a tutto il paese
nel 2020”.
Tullio De Mauro, “L’Internazionale”, 3 aprile 2015
La flipped-classroom:
la classe “ribaltata”
•
Dalla Finlandia (e dalla Francia) arriva una sperimentazione potenzialmente in grado di
rivoluzionare la didattica: il co-teaching (vale a dire «insegnare insieme»). In altre parole, un
insegnamento non più per materie, bensì per argomenti, affrontati sotto i diversi e
complementari profili disciplinari. La scuola non viene impostata su materie separate (Storia,
Geografia, Filosofia, Letteratura, Matematica, Fisica, eccetera), ma su argomenti, temi – in
inglese topics – attorno ai quali i docenti delle varie discipline lavorano insieme. Ad esempio, si
parte da temi trasversali – l’Unione Europea, l’Illuminismo, l’acqua, il cibo e così via – per
svilupparli nelle diverse discipline.
Roberto Carnero, “Avvenire”, 28 aprile 2015
•
Nel distretto di Helsinki, di gran lunga il maggiore del paese, i responsabili cittadini
dell’istruzione /di fronte a qualche scricchiolo del primato mondiale di studenti e scuole)
puntano su un ribaltamento dei modi di insegnamento e studio nelle scuole secondarie superiori
generaliste e professionali. “E gli studenti non ascolteranno più lezioni frontali di diverse
materie in ore diverse, ma lavoreranno in piccoli gruppi al topic, presentando infine all’intera
classe i risultati. Si parte da Helsinki, con gli insegnanti disponibili, per arrivare a tutto il paese
nel 2020”.
Tullio De Mauro, “L’Internazionale”, 3 aprile 2015
L’insegnamento “rovesciato”
Mia madre, insegnante
Nuovi insegnanti e formazione
Il reverse mentoring
L’ascolto: I bambini sanno (2015)
di Walter Veltroni
Docufilm sui nati prematuri
sotto la 37a settimana
2015
Claude e Marie Verneuil
sono una coppia borghese,
cattolica e gollista. Genitori di
quattro figlie, tre delle quali
coniugate rispettivamente con un
ebreo,
un arabo e un asiatico, vivono
nella loro bella proprietà
in provincia e pregano dio di
maritare la quarta.
La religione, le religioni
Messico
1917-1929
2012-2014
Cambiare gli schemi
MIEAC: la liberazione dello sguardo, in modo da scorgere, nel giudizio
delle cose e delle situazioni, l’umano da coltivare e da aprire al futuro.
2014
2012
Algeria, 1996…
2011
• Uomini di Dio- la scena più bella e
commovente Nando Mango
• Uomini di Dio - cos’è l’amore youtube
(quattrozeroquattro)
Fly UP