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La dislessia - Istituto Comprensivo di Montesano S/M

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La dislessia - Istituto Comprensivo di Montesano S/M
Dr Massimo Sisinno
DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO
La definizione di DA fa riferimento a:
1. DA che si riscontrano in molte condizioni
neuropsichiatriche
con
altra
connotazione
nosografica: ritardo mentale, autismo, psiconevrosi,
psicosi, disturbi affettivi maggiori, epilessia;
2. Disturbi specifici di apprendimento
DSA
“ I DSA costituiscono un termine di carattere generale
che si riferisce a un gruppo eterogeneo di disordini che
si
manifestano
con
significative
difficoltà
nell’acquisizione e uso di abilità di comprensione del
linguaggio orale, espressione linguistica, lettura,
scrittura, ragionamento e calcolo.”
Cornoldi
DA e Scuola
La segnalazione del disturbo di apprendimento nel
contesto scolastico avviene, fondamentalmente, in
rapporto a due ordini di difficoltà:
1. Difficoltà aspecifiche di apprendimento (learning
difficulties) che rappresentano il 10-16% della
popolazione scolastica;
2. Disturbi settoriali o specifici (learning disabilities)
nei quali consiste più propriamente il concetto di
“learning disorders” della attuale nosografia e
riguardano il 2-4% della popolazione scolastica.
Difficoltà aspecifiche
A inizio scolarizzazione:
Difficoltà di ambientamento (ansia da separazione, carenze
socioculturali) con evidente inibizione;
A iter scolastico inoltrato:
Entità nosografiche ben definite (R. M., epilessia, etc)
Ritardi mentali lievi inapparenti (funzionamento cognitivo
limite)
Disarmonie evolutive con difetti neuropsicologici
Episodi depressivi minori
Disfunzioni parossistiche EEG
DSA
Punti fermi:
1. Spesso le difficoltà di lettura, scrittura e calcolo si
presentano insieme;
2. I fattori biologici hanno il loro peso nei DSA;
3. E’ necessario escludere tutti quei bambini le cui
difficoltà scolastiche sono da ricondurre ad altri
motivi come minorazioni cognitive o sensoriali,
problematiche psicologiche e relazionali;
4. E’ importante distinguere tra DA e difficoltà ad essi
correlate, che non rientrano in tale categoria.
DSA, abilità strumentali, automatismi
Disturbi specifici dell’apprendimento
Dislessia – Disortografia – Disgrafia – Discalculia
Abilità strumentali
Lettura – Scrittura – Calcolo
Automatismi
Fluidità – Ortografia – Fatti aritmetici
Abilità e automatizzazione
Abilità
capacità di eseguire un’azione in modo rapido e
corretto.
Automatizzazione
stabilizzazione
di
un
processo
automatico
caratterizzato da un elevato grado di velocità ed
accuratezza.
tale processo si realizza in modo inconsapevole,
richiede un impegno attentivo minimo, è difficile da
ignorare, sopprimere, influenzare.
Gli alunni con DSA



Lentezza complessiva (lettura, esecuzione di
compiti e verifiche…)
Errori ortografici
Capacità
di
attenzione
piuttosto
breve/distraibilità
Gli alunni con DSA




Affaticamento (tempi di lavoro ridotti rispetto
alla media)
Chiede spesso di uscire dalla classe durante le
lezioni
Memorizzazione difficoltosa di tabelline,
sequenze numeriche, giorni della settimana,
mesi…
Vocabolario povero
Gli alunni con DSA




Motricità fine non perfetta (grafia illeggibile,
difficoltà nell’allacciarsi le scarpe, prensione
della penna non corretta)
Organizzazione spaziale difettosa (sul foglio,
orientamento, confusione destra/sinistra)
Organizzazione temporale difettosa (impara a
leggere l’orologio tardi, spesso non sa in quale
mese si trova o la data del suo compleanno)
Spesso disturba i compagni, fa a botte o non
parla e si chiude in se stesso.
Come funziona la lettura
Lettura
Comprensione
Processi automatici
Processi controllati
Attivazione preattentiva
Attivazione volontaria
Lettura ad alta voce
Lettura silenziosa
Come funziona la lettura
Sistema fonologico
Analisi della parola
Opera su unità discrete
(fonemi)
Richiede risorse attentive
Ha una processazione
“lenta”
Sistema visivo
Parola globale
Opera in modo automatico
(parola)
Non richiede attenzione
Ha una processazione
veloce
DECODIFICA
RICONOSCIMENTO
Trasparenza e opacità ortografica
Lingua italiana
La maggior parte delle
parole può essere letta
per mezzo del sistema di
ricodifica fonologica
grazie alla trasparenza
delle corrispondenze
grafema/fonema
Es.: ape
televisione
Lingua inglese
La maggior parte delle
parole deve essere
riconosciuta perché
manca una
corrispondenza
grafema/fonema
trasparente
Es.: yacht
why
Definizione
La dislessia evolutiva (DE) consiste in un disturbo di
automatizzazione dei processi di transcodifica dei
segni scritti in corrispondenti fonologici che emerge
all’inizio del processo di scolarizzazione in soggetti
esenti da patologie o traumi a cui riferire il deficit, a
differenza di quanto accade per la dislessia acquisita in
cui, in soggetti che hanno acquisito la capacità di
lettura, la difficoltà di transcodifica si manifesta a
seguito di una lesione o di un trauma.
I sistemi di scrittura
Sistemi logografici
- i simboli corrispondono a unità di significato
Sistemi sillabici
- i simboli corrispondono alle sillabe
Sistemi alfabetici
- i simboli corrispondono ai suoni distintivi (fonemi)
della corrispondente lingua parlata
Sistemi alfabetici
Nei sistemi alfabetici consonantici compaiono soltanto
i suoni consonantici.
Nei sistemi alfabetici regolari ogni simbolo scritto
riproduce un fonema.
Nei sistemi alfabetici fonologicamente trasparenti (o
superficiali) esiste una corrispondenza biunivoca tra
grafema e fonema.
Nei sistemi alfabetici fonologicamente opachi (o
profondi) la corrispondenza tra grafema e fonema non
è precisa.
Il modello della lettura a due vie
Il processo di lettura è scomponibile in una serie di
componenti.
Il processo di lettura avviene attraverso due procedure:
 Via lessicale
 Via fonologica
Le due modalità di lettura hanno in comune la prima
componente e l’ultima.
Componenti della lettura
Analisi visivo ortografica
Lessico ortografico in entrata
Conversione G/F
Sistema semantico
Lessico fonologico in uscita
Buffer fonemico
Processo di lettura
Il processo di lettura ad alta voce può avvenire attraverso
due vie:
 Via non lessicale
 Via lessicale
Via non lessicale
Permette di leggere attraverso le regole di conversione
grafema/fonema.
Il percorso è:
Analisi visivo-ortografica – Conversione grafema/fonema
– Buffer fonemico.
Via lessicale non semantica
Permette il riconoscimento di una forma intera di una
parola attivando la corrispondente entrata lessicale
prima nel lessico ortografico e poi nel lessico
fonologico.
Il percorso è:
Analisi visivo ortografica – Lessico ortografico in entrata
– Lessico fonologico in uscita – buffer fonemico.
Via lessicale semantica
La lettura di una parola viene recuperata dal lessico
mentale dopo averne recuperato il significato.
Il percorso è:
Analisi visivo ortografica – Lessico ortografico in entrata
– Sistema semantico – Lessico fonologico in uscita –
Buffer fonemico.
A che servono due vie?
 La via non lessicale
E’ necessaria per leggere le parole nuove, sconosciute.
 La via lessicale
E’ necessaria per leggere le parole irregolari (ad es.
yacht) attivando la rappresentazione della parola nel
lessico fonologico, attivata a sua volta dalla
rappresentazione del lessico ortografico.
Il modello a due vie e la dislessia
Dislessia superficiale
 I soggetti con dislessia superficiale leggono
generalmente meglio le parole regolari e trasformano
le parole irregolari in regolari.
 Questo comportamento può essere spiegato
ipotizzando un disturbo della via lessicale ed una
conservazione della via non lessicale.
Il modello a due vie e la dislessia
Dislessia fonologica
 I soggetti con dislessia fonologica leggono
correttamente sia le parole regolari che quelle
irregolari; falliscono nella lettura delle non-parole.
 Si può ipotizzare un deficit delle componenti della via
non lessicale con conservazione delle componenti
della via lessicale.
Apprendimento della lettura
Stadio logografico
- età prescolare.
- vengono apprese le caratteristiche più salienti (ad es.
le sillabe mm nella parola mamma).
Stadio alfabetico
- vengono discriminate le singole lettere.
- vengono messe in corrispondenza le lettere con i
suoni.
- vengono lette parole nuove.
Apprendimento della lettura
Stadio ortografico
- Età 9/10 anni
- Riconoscimento della forma globale di una buona
parte delle parole.
- Le strategie dello stadio precedente (conversione tra
segni grafici e suoni) sono usate in parallelo, per
esempio nella lettura di parole nuove.
Indicatori del disturbo di lettura
Prime fasi di acquisizione (classe prima)
 Difficoltà e lentezza nell’acquisizione del codice
alfabetico e nell’applicazione delle “ mappature ”
grafema/fonema.
 Controllo limitato delle operazioni di analisi e sintesi
fonemica
con errori che alterano in maniera
grossolana la struttura fonologica delle parole lette.
 Accesso lessicale limitato 0 assente anche quando le
parole sono lette correttamente.
Indicatori del disturbo di lettura
Fase finale (classe quinta)
 Padronanza quasi completa del codice alfabetico e
stabilizzazione delle “mappature” grafema/fonema.
 Analisi e sintesi fonemica e accesso lessicale iniziano
ad automatizzarsi almeno per le parole di uso più
comune.
 Scarsa integrazione dei processi di decodifica e
comprensione: la lettura rimane stentata.
Dislessia evolutiva
 Disabilità specifica di origine neurobiologica.
 Incapacità di leggere in modo fluente (la fluenza è la
capacità di leggere in modo rapido, con accuratezza e
con un buon livello di comprensione).
 Lettura : ≥ 2 deviazioni standard.
 Livello cognitivo nella norma (≥ 85).
 Opportunità educative e di istruzione normali.
 Assenza di deficit sensoriali e/o neurologici.
 Interferenza significativa nelle attività scolastiche.
Dislessia evolutiva
 Familiarità.
 Pregressa o attuale difficoltà nel linguaggio verbale
(disturbo specifico del linguaggio).
 Disturbi associati: disortografia, discalculia.
 Età della diagnosi: intorno ai 7 anni.
 Incidenza: 4% della popolazione scolastica.
De: errori tipici
 Errori di tipo visivo: scambio di lettere che hanno tratti
visivi simili o speculari (“e” con “a” “r” con “e” “m” con
“n” “b” con “d” “p” con “q” ecc.).
 Errori di tipo fonologico: scambio di lettere che hanno
la stessa radice (“f” con “v” “c” con “g” ecc.).
DE e disortografie
Errori fonologici:
 Scambio grafemi (b/p – b/d – f/v – r/l – p/q – a/e).
 Omissione o aggiunta di lettere e sillabe.
 Inversione (il/li).
 Inesattezze grafemiche (sh, sch, ghi).
Errori non fonologici:
 Separazioni illegali (in-sieme).
 Fusioni illegali (lacqua. nonevero).
 Omissione o aggiunta di h.
 Scambio grafemi omofoni (quore, squola, cuaderno).
DE e disortografie
Altri errori:
 Accenti.
 Doppie.
DE: compiti della scuola
 Realizzare le condizioni necessarie per consentire
all’allievo con dislessia di accedere ai significati del
testo e raggiungere gli obiettivi di apprendimento
tenendo in debito conto le sue potenzialità cognitive.
 Il miglioramento nella padronanza delle abilità
strumentali ha i suoi limiti e bisogna tenerne conto.
 Ciò che non può essere modificato va compensato con
strumenti e misure di tipo compensativo e
dispensativo.
Comprensione del testo
 Fornire informazioni sul tipo di testo che viene
proposto in modo da attivare uno schema di
riferimento.
 Chiedere di fare ipotesi sul contenuto del brano in
base al titolo, alle illustrazioni, al contesto.
 Fermare la lettura per porre domande su ciò che è stato
letto e per sollecitare ipotesi sullo svolgimento.
Strumenti compensativi e misure
dispensative
 Evitare lettura a voce alta.
 Dettare molto lentamente.
 Mappe e schemi.
 DVD, MP3, sintesi vocale, libro parlato.
 Videoscrittura.
 Programmare compiti ed interrogazioni.
 Verifiche orali.
Evoluzione della dislessia


La velocità di lettura, normalmente,cresce ogni
anno di 0,5 sill/sec.; in terza media i ragazzi
raggiungono una velocità di circa 5,5 sill/sec..
Nella DE severa il divario, per il parametro della
rapidità, aumenta con il passare del tempo
rispetto alla classe frequentata.
La numerosità degli errori, invece, tende a
diminuire; l’accuratezza migliora nel corso
dello sviluppo, e dipende dal tipo di testo da
leggere.
La scrittura: abilità di base
 Organizzazione spazio-temporale
 Integrazione spazio-temporale
 Conoscenza e rappresentazione dello schema corporeo
 Coordinazione motoria
 Dominanza laterale
 Memoria e attenzione
 Orientamento dx-sn
La disortografia
“E’ l’alterazione del contenuto della parola, non solo
della forma. Il bambino confonde vocali o per
somiglianza fonetica (d-t, v-f, c-g, m-n) oppure per
somiglianza morfologica (d-q, n-u, I-b), ovviamente
nella scrittura corsiva. Inoltre, possono esservi
omissioni nei gruppi vocalici e dittonghi, in posizione
preconsonantica di l, m, n, r, s, (es. piagere per
piangere)”
Disortografia
Brotini distingue:
 Ortografia della parola: la scrittura della parola
utilizzando tutti i fonemi necessari collocati nel
giusto modo;
 Ortografia delle regole: si riferisce al giusto utilizzo
delle regole grammaticali
Errori e disortografia
A livello della lettera
 Confusioni: per somiglianza fonetica o morfologica;
 Omissioni: nei raddoppiamenti consonantici, nei
digrammi,
in
parole
varie,
in
posizione
preconsonantica, nei dittonghi e nei gruppi vocalici,
varie;
 Aggiunte: raddoppiamento consonantico generico,
aggiunte dopo vocale iniziale, in parole che non hanno
un raddoppiamento, ripetizione sillabica, varie;
 Sostituzioni varie: vocale, consonante.
La disgrafia
Disturbo della scrittura che si manifesta con la difficoltà
di esecuzione dei segni grafici e numerici, il cui
tracciato appare incerto, irregolare nella forma e nella
dimensione e comunque inadeguato ai modelli.
Il bambino disgrafico
Caratteristiche:
 Posizione e prensione
 Orientamento nello spazio grafico
 Pressione sul foglio
 Direzione del gesto grafico
 Produzione e riproduzione grafica
 Esecuzione di copie
 Unione dei grafemi
 Ritmo grafico
La discalculia

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
Disturbo delle abilità numeriche ed aritmetiche
Caratterizzata, come gli altri DSA, da lentezza
nell'elaborazione dello stimolo e nell'apprendimento
Si può presentare isolata, ma nel 60% è in
associazione con gli altri DSA
Capacità compromesse




Enumerazione in avanti e indietro (lentezza e
scorrettezza)
Difficoltà di immagazzinamento dei fatti aritmetici
(ad es. le tabelline)
Lentezza e scorrettezza nel calcolo a mente
(utilizzo delle dita per contare)
Procedure di calcolo (algoritmi delle operazioni,
riporti, posizionamento in colonna)
Capacità compromesse


Difficoltà nella lettura e scrittura dei numeri:
errori lessicali
436=437 o 446
errori sintattici
1050=100050
Difficoltà di problem-solving (solo quando è
presente un grave disturbo di decodifica)
Disturbi associati

Difficoltà di lettura

Difficoltà di tipo visivo - spaziale

Disturbi di attenzione
Evoluzione

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La correttezza evolve positivamente nel tempo
(strumenti compensativi)
La lentezza rimane
I DSA: promemoria




Si manifestano in soggetti normodotati
Sono di origine costituzionale
Non sono facilmente pronosticabili prima dell’età
scolare
Accompagnano il soggetto nel corso dello sviluppo
I DSA: Promemoria


Non sono “guaribili”, ma le conseguenze funzionali si
modificano attraverso adeguate misure rieducative
Spesso sono accompagnati da manifestazioni
psicologiche e relazioni disturbate (ad es. disturbi della
condotta)
I DSA: promemoria


Non sono “guaribili”, ma le conseguenze funzionali si
modificano attraverso adeguate misure rieducative
Spesso sono accompagnati da manifestazioni
psicologiche e relazioni disturbate (ad es. disturbi della
condotta)
I DSA: evoluzione



RECUPERATI: circa il 20% dei DSA viene recuperato
completamente (forme molto lievi);
COMPENSATI: circa il 45% dei DSA raggiunge un
grado buono di compenso;
PERSISTENTI: il 35% dei DSA mantiene disturbi che
rendono difficile il proseguimento degli studi dopo
l’obbligo scolastico.
I DSA: evitare




Attribuire i DSA a responsabilità della scuola
(metodo/insegnante)
Mostrarsi severi e punitivi
Considerare il bambino svogliato, pigro
Attribuire le difficoltà di apprendimento a
problematiche di ordine psico-affettivo o a strategie per
attirare l'attenzione, ...
E per finire
Ricordarsi che la valutazione in età evolutiva richiede di
entrare nel mondo dei ragazzi in punta di piedi e con la
massima circospezione.
Grazie per l'attenzione.
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