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Charles Simic

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Charles Simic
Charles Simic
Sessanta poesie
1
Charles Simic
SIXTY POEMS
a cura di Andrea Valenti
2
From Unending blues, 1986
3
Da Blues senza fine, 1986
4
TOWARD NIGHTFALL
for Don and Jane
The weight of tragic events
On everyone's back,
Just as tragedy
In the proper Greek sense
Was thought impossible
To compose in our day.
There were scaffolds,
Makeshift stages,
Puny figures on them
Like small indistinct animals
Caught in the headlights
Crossing the road way ahead,
In the gray twilight
That went on hesitating
On the verge of a huge
Starless autumn night.
One could've been in
The back of a open truck
Hunkering because of
The speed and chill.
One could've been walking
With a sidelong glance
At the many troubling shapes
The bare trees madeLike those about the shriek,
But finding themselves unable
To utter a word now.
One could've been in
One of these mill towns
Inside a small dim grocery
When the news broke.
One would've drawn near the radio
With the one many months pregnant
Who serves there at that hour.
Was there a smell of
Spilled blood in the air,
Or was it that other,
Much finer scent-of fear,
The fear of approaching death
One met on the empty street?
Monsters on movie posters, too,
Prominently displayed.
5
VERSO SERA
per Don and Jane
Il peso degli eventi tragici
Nel passato di ognuno di noi,
Tragedia
Nel vero senso Greco
Che si pensava impossibile
Da comporre ai giorni nostri.
C’erano patiboli,
Palchi improvvisati,
Gracili figure su di loro
Come piccoli animali indistinguibili
Colti dalla luce dei fari
Mentre attraversano la strada,
Nel crepuscolo grigio
Che è andato ad esitare
Sull’orlo di un’enorme
Notte autunnale senza stelle.
Uno potrebbe essere stato
Sul retro di un camion scoperto
Balbettando per
La velocità e il brivido.
Uno avrebbe potuto camminare
Con uno sguardo in tralice
Alle molte forme preoccupanti
Gli alberi nudi diventatiCome coloro che stanno per gridare di dolore
E si ritrovano incapaci
Di dire una sola parola.
Uno potrebbe essere stato in
Una di queste città industriali
Dentro un piccolo supermercato
Quando la notizia si abbatté.
Uno si sarebbe avvicinato alla radio
Insieme a colei che in avanzato stato di gravidanza
serve lì a quell’ora.
C’era un odore nell’aria
Di sangue versato
O era quel profumo,
Molto più fine - di paura,
Paura della morte che s’approssima
Incontrato lungo la strada vuota?
Mostri sui manifesti dei film, pure,
Ben visibili.
6
Then, six factory girls,
Arm in arm, laughing
As if they've been drinking.
At the very least, one
Could've been one of them:
The one with a mouth
Painted bright red,
Who feels out of sorts,
For no reason, very pale,
And so, excusing herself,
Vanishes where it says:
Rooms for rent
And immediately goes to bed,
fully dressed, only
to lie with eyes open,
Trembling,despite the covers.
It's just a bad chill,
She keeps telling herself
Not having seen the papers
Which the landlord has the dog
Bring from the front porch.
The old man never learned
To read well and so
Reads on in that half-whisper,
And in that half-light
Verging on the dark,
About that day's tragedies
Which supposedly are not
tragedies in the absent of
Figures endowed with
Classic nobility of soul.
7
Poi, sei operaie,
A braccetto, che ridono
Come se avessero bevuto.
Per lo meno, uno
Avrebbe potuto essere uno di loro:
Quella con la bocca
Dipinta di rosso brillante,
Che si sente triste
Senza una ragione, è pallida,
E così, scusandosi,
Svanisce dove si dice:
Camere in affitto
E va subito a letto,
completamente vestita, solo
per stendersi con gli occhi aperti,
Tremando, nonostante le coperte.
É solo una brutta infreddatura,
Continua a dirsi tra sé
Non avendo veduto i giornali
Che ha l’affittacamere, portati
Dentro dal cane.
Il vecchio non ha mai imparato
A leggere bene e allora
Legge con quel mezzo bisbiglio,
In quella mezza penombra
Che volge verso l’oscurità,
Di quelle tragedie del giorno
Che presumibilmente non sono
Tragedie prive
Di figure dotate di
Classica nobiltà dell’anima.
8
AGAINST WHATEVER IT IS THAT'S ENCROACHING
Best of all is to be idle,
And especially on a Thursday,
And to sip vine while studing the light:
The way it ages, yellows, turns ashen
And then hesitates forever
On the threshold of the night
That could be bringing the first frost.
It's good to have a woman around just then,
and two is even better.
Let them whisper to each others
and eye you with a smirk.
Let them roll up their sleeves and unbutton their shirts a bit
As this fine old twilight deserves,
And the small schoolboy
Who has come home to a room almost dark
And now watches wide-eyed
The grown-ups raise their glasses to him,
The giddy-headed, red-haired woman
With eyes tightly shut,
As if she were about to cry or sing.
9
CONTRO QUALSIASI COSA STIA SCONFINANDO
La cosa migliore è essere pigri,
Soprattutto di giovedì,
E restarsene a sorseggiare il vino meditando la luce:
Il modo come invecchia, ingiallisce, volge al cenere
E poi esita per sempre
Sulla soglia della notte
Che potrebbe portare il primo gelo.
È bello avere una donna in giro proprio in quel momento,
E due è anche meglio.
Lasciale bisbigliare tra di loro
E occhieggiarti con un sorrisetto.
Lasciale arrotolare le maniche e sbottonare un po’ le camiciette
Come merita questo antico crepuscolo,
E il piccolo scolaro
Tornato a casa nella sua camera quasi buia
E ora osserva con gli occhi spalancati
Gli adulti che alzano i bicchieri a lui,
La donna dai capelli di un rosso vertiginoso
Con gli occhi serrati,
Come se stesse per piangere o cantare.
10
From The book of gods and devils, 1990
11
Da Il libro di dei e demoni, 1990
12
ST. THOMAS AQUINAS
I left parts of myself everywhere
The way absent-minded people leave
Gloves and umbrellas
Whose colours are sad from dispensing so much bad luck.
I was on a park bench asleep.
It was like the Art of Ancient Egypt.
I didn’t wish to bestir myself.
I made my long shadow take the evening train.
"We give death to a child when we give it a doll"
Said the woman who had read Djuna Barnes.
We whispered all night. She had travelled to darkest Africa.
She had many stories to tell about the jungle.
I was already in New York looking for a work.
It was raining as in the days of Noah.
I stood in many doorways of that great city.
Once I asked a man in a tuxedo for a cigarette.
He gave me a frightened look and stepped out into the rain.
Since "man naturally desires happiness,"
According to St.Thomas Aquinas,
Who gave irrefutable proof of God's existence and purpose,
I loaded trucks in the Garment Center.
A black man and I stole a woman's red dress.
It was of silk; it shimmered.
Upon a gloomy night with all our loving ardors on fire,
We carried it down the long empty avenue,
Each holding one sleeve.
The heat was intolerable causing many terrifying human faces
To come out of hiding.
In the Public Library Reading Room
There was a single ceiling fan barely turning.
I had the travels of Herman Melville to serve me as a pillow.
I was on a ghost ship with its sails fully raised.
I could see no land everywhere.
The sea and its monsters could not cool me.
I followed a saintly-looking nurse into the doctor's office.
We edged past people with eyes and ears bandages.
"I am a medieval philosopher in exile,"
I explained to my landlady that night.
And, truly, I no longer looked like myself.
I wore glasses with a nasty spider crack over one eye.
13
S. TOMMASO D’AQUINO
Ho perduto parti di me stesso ovunque
Al modo della gente distratta che dimentica
Guanti e ombrelli
I colori dei quali sono tristi, portano molta sfortuna.
Dormivo su una panchina nel parco.
Era come l’Arte dell’Antico Egitto.
Volevo evitare di agitarmi.
Ho lasciato prendere il treno della sera alla mia lunga onbra.
“Diamo la morte a un bambino quando gli diamo una bambola”
Disse la donna che aveva letto Djuna Barnes.
Bisbigliammo tutta la notte. Aveva viaggiato nell’Africa più oscura.
Aveva molte storie da raccontare sulla giungla.
Ero già a New York per cercare un lavoro.
Pioveva come ai giorni di Noè.
Sono rimasto di fronte a tante porte di quella grande città.
Una volta ho chiesto una sigaretta ad un uomo in smoking.
Mi ha guardato sgomento e se n’è andato sotto la pioggia.
Siccome “ogni uomo desidera la felicità,”
Come afferma San Tommaso d’Aquino,
Che ci ha dato la prova irrefutabile dell’esistenza e dello scopo di Dio,
Ho caricato camion al Garment Center.
E con un nero ho rubato un abito da donna rosso.
Era di seta; scintillava.
In una notte cupa con tutti i nostri ardori amorosi in fiamme,
L’abbiamo portato per il lungo viale vuoto,
Tenendolo ognuno per una manica.
Il caldo era intollerabile, rendeva terrificanti i volti umani
Come usciti da una fustigazione.
Nella Sala di Lettura della Biblioteca Pubblica
C’era un solo ventilatore a soffitto che ruotava a malapena.
Usavo come cuscino i viaggi di Herman Melville.
Ero su una nave fantasma con tutte le vele alte.
Non potevo vedere terra da nessuna parte.
Il mare e i suoi mostri non potevano rinfrescarmi..
Ho seguito un’infermiera che sembrava una santa nell’ufficio del medico.
Ci siamo mossi lentamente tra persone con occhi e orecchie bendati.
“Sono un filosofo medievale in esilio,”
Ho spiegato alla padrona di casa quella notte.
E in verità, non ho mai più dato un’occhiata in me stesso.
Indossavo occhiali con una brutta crepa a tela di ragno su una lente.
14
I stayed in the movies all day long.
A woman in the screen walked trough a bombed city
Again and again. She wore army boots.
Her legs were long and bare. It was cold wherever she was.
She had her back turned to me, but I was in love with her.
I expected to find wartime Europe in the exit.
It wasn't even snowing! Everyone I met
Wore a part of my destiny like a carnival mask.
"I'm Bartleby the Scrivener," I told the Italian waiter.
"Me too," he replied.
And I could see nothing but overflowing ashtrays
The human-faced flies where busy examining.
15
Rimanevo nei cinema tutto il giorno.
Una donna sullo schermo camminava attraverso la città bombardata
Incessantemente. Indossava stivali militari.
Le sue gambe erano lunghe e nude. Era freddo ovunque andasse.
Mi voltava sempre la schiena, ma ero innamorato di lei.
All’uscita mi aspettavo di ritrovarmi in Europa durante la guerra.
Nemmeno nevicava! Chiunque incontrassi
Indossava una parte del mio destino come una maschera di carnevale.
“Sono Bartleby lo Scrivano,” Dissi al cameriere italiano.
“Anch’io,” rispose lui.
E non ho visto altro che portacenere traboccanti
Mosche dai volti umani impegnate a controllare.
16
FACTORY
The machines were gone, and so were those who worked them.
A single high-backed chair stood like a throne
In all that empty space.
I was on the floor making myself comfortable
For a long night of little sleeping and much thinking.
An empty birdcage hung from a steam pipe.
In it I kept an apple and a small paring knife.
I placed newspaper all around me on the floor
So I could jump at the slightest rustle.
It was like the scratching of a pen,
The silence of the night writing in its diary.
Of rats who came to pay me a visit
I had the highest opinion.
They'd stand on two feet
As if about to make a polite request
On a matter of great importance.
Many other strange things came to pass.
Once a naked woman climbed on the chair
To reach the apple in the cage.
I was on the floor watching her go on the tiptoe,
Her hand fluttering in the cage like a bird.
On other days, the sun picked through dusty window panes
To see what time it was. But there was no clock,
Only the knife in the cage, glinting like a mirror,
And the chair in the far corner
Where someone once sat facing the brick wall.
17
FABBRICA
Le macchine non c’erano più, e così tutti coloro che ci lavoravano.
Soltanto una scranna si ergeva come un trono
In tutto quello spazio vuoto.
Ero sul pavimento che cercavo una posizione comoda
Per una lunga notte di poco sonno e molti pensieri.
Una gabbia vuota era appesa ad un tubo del vapore.
In essa ho messo una mela e un piccolo coltello da cucina.
Ho sparso giornali sul pavimento tutt’attorno a me
Così da poter sobbalzare al minimo fruscio.
Sembrava il grattare di una penna,
Il silenzio della notte che scriveva sul suo diario.
Dei ratti che venivano a farmi visita
Avevo la più grande stima.
Restavano su due zampe
Come se dovessero proporre una cortese richiesta
Su una questione di grande importanza.
Molte altre strane cose successero.
Anche che una donna nuda si arrampicò sulla sedia
Per prendere la mela nella gabbia.
Io ero sul pavimento che la guardavo, era in punta di piedi,
La sua mano svolazzava nella gabbia come un uccellino.
Gli altri giorni, il sole frugava tra i vetri polverosi delle finestre
Per vedere che ora fosse. Ma non c’erano orologi,
Soltanto il coltello nella gabbia, lucente come uno specchio,
E la sedia in un angolo lontano
Dove qualcuno una volta si era seduto faccia al muro.
18
SHELLEY
for M. Follain
Poet of the dead leaves driven like ghosts,
Driven like pestilence-stricken multitudes,
I read you first
One rainy evening in New York City.
In my atrocious Slavic accent,
Saying the mellifluous verses
From a battered, much-stained volume
I had bought earlier that day
In a second-hand bookstore on Fourth Avenue
Run by an initiate of the occult masters.
The little money I had being almost spent,
I walked the streets, my nose in the book.
I sat in a dingy coffee shop
With last summer's dead flies on the table.
The owner was an ex sailor
Who had grown a huge hump on his back
While watching the rain, the empty street.
He was glad to have me sit and read,
He'd refill my cup with a liquid dark as River Styx.
Shelley spoke of a mad, blind, dying king;
Of rulers who neither see, nor feel, nor know;
Of graves from which a glorious phantom may
Burst to illumine our tempestuous day.
I too felt like a glorious phantom
Going to have my dinner
In a Chinese restaurant I knew so well.
It had three-fingered waiter
Who'd bring my soup and rice each night
Without ever saying a word.
I never saw anyone else there.
The kitchen was separated by a curtain
Of glass beads which clicked faintly
Whenever the front door opened.
The front door opened that evening
To admit a pale little girl with glasses.
The poet spoke of everlasting universe
Of things ... of gleams of a remoter world
Which visit the soul in sleep...
Of a desert peopled by storms alone...
The streets were strewn with broken umbrellas
19
SHELLEY
per M. Follain
Poeta delle foglie morte spinte come fantasmi,
Spinte come moltitudini colpite dalla peste,
Ti ho letto la prima volta
Una sera piovosa a New York City.
Nel mio atroce accento Slavo,
Pronunciare i versi melliflui
Da un volume molto macchiato e malconcio
Che avevo comprato in precedenza quel giorno
In una libreria di seconda mano nella Quarta Strada
Gestita da un iniziato dei maestri occulti.
I pochi soldi che avevo andavano esaurendosi,
Vagavo per le strade con il naso tra le pagine.
Mi sono seduto in uno squallido caffè
Con le mosche morte dell’estate scorsa sul tavolo.
Il padrone era un ex marinaio
Al quale era cresciuta una gobba enorme sulla schiena
Mentre guardava la pioggia, la strada vuota.
Era felice di avere me seduto a leggere,
Mi rimboccava la tazza con un liquido scuro come il fiume Stige.
Shelley parlò di un re morente pazzo e cieco;
Di governanti che nulla vedono, né sentono, né sanno;
Di tombe da cui un fantasma glorioso può
Prorompere per illuminare il nostro giorno in tempesta.
Anche io mi sentivo come un fantasma glorioso
Andando a cenare
In un ristorante cinese che conoscevo bene.
C’era un cameriere con tre dita
Che mi portava la mia zuppa di riso ogni sera
Senza mai dire una parola.
Non ho mai visto nessuno, lì.
La cucina era separata da una tendina
Di perline di vetro che tintinnavano debolmente
Ogni volta che la porta d’ingresso si apriva.
Quella sera la porta d’ingresso si aprì
Per lasciare entrare una pallida bambina con gli occhiali.
Il poeta parlava dell’eterno universo
Delle cose… dei bagliori di un mondo più remoto
Che visita l’anima nel sonno…
Di un deserto abitato soltanto da tempeste…
Le strade erano disseminate di ombrelli rotti
20
Which looked like funeral kites
The little Chinese girl might have made.
The bars on Mac Dougal street were emptying.
There had been a fistfight.
A man leaned against a lamppost, arms extended like a crucified,
The rain washing the blood off his face.
In a dimly lit side street,
Where die sidewalk shone like a ballroom mirror
At closing time A well-dressed man without any shoes
Asked me for money.
His eyes shone, he looked triumphant
Like a fencing master
Who had just struck a mortal blow.
How strange it all was... The world's raffle
That dark October night...
The yellowed volume of poetry
With its Splendors and Glooms
Which I studied by the light of the storefronts:
Drugstores and barbershops,
Afraid of my small windowless room
Cold as a tomb of an infant emperor.
21
Che sembravano aquiloni funebri
Costruiti forse dalla bambina cinese.
I bar di via Mac Dougal si stavano svuotando.
C’era stata una scazzottata.
Un uomo si appoggiò ad un lampione a braccia aperte come un crocifisso,
Mentre la pioggia lavava via il sangue dal suo volto.
Nella penombra di una stradina laterale,
Dove morti marciapiedi risplendevano come uno specchio in una sala da ballo
All’ora di chiusura –
Un uomo elegante e senza scarpe
Mi chiese dei soldi.
I suoi occhi rilucevano, sembrava trionfante
Come un maestro di scherma
Che ha appena inferto un colpo mortale.
Che strano fu tutto… La lotteria del mondo
Quella scura notte di Ottobre…
Il volume ingiallito di poesia
Con i suoi splendori e le sue tenebre
Che ho studiato alla luce delle vetrine:
Drogherie e barbieri,
Spaventato dalla mia stanzetta senza finestre
Fredda come la tomba di un imperatore fanciullo.
22
THE DEVILS
You were "a victim of semi romantic anarchy
In its most irrational form."
I was "ill at ease in an ambiguous world
Desert by Providence." We drank wine
And made love in the afternoon. The neighbors’'
TVs were tuned on soap operas.
The unhappy couples spoke little.
There were interminable pauses.
Soft organ music. Someone coughing.
"It's like Strindberg's Dream play" you said.
"What is?" I asked and got no reply.
I was watching a spider on the ceiling.
It was the kind of St.Veronica ate in her martyrdom.
"That woman subsisted on spiders only,"
I told the janitor when he came to fix the faucet.
He wore dirty overalls and a derby hat.
Once he had been an inmate of a notorious state institution.
"I'm no longer Jesus," he informed us happily.
He believed only in devils now.
"This building is full of them" he confided.
One can see their horns and tails
If one caught them in their baths.
"He's got Dark Ages on his brain," you said.
"Who does?" I asked and got no reply.
The spider had the beginnings of a web
Over our heads. The world was quiet
Except when one of us took a sip of wine.
23
I DEMONI
Tu eri “vittima di un’anarchia semiromantica
Nella sua forma più irrazionale.”
Io ero “a disagio in un mondo ambiguo
Disertato dalla Provvidenza. “Abbiamo bevuto vino
E fatto l’amore nel pomeriggio. I televisori
Dei vicini erano sintonizzati sulle soap operas.
Le coppie infelici parlavano poco.
C’erano pause interminabili.
Leggera musica d’organo. Qualcuno tossiva.
“È come il dramma di Strindberg Il sogno” hai detto.
“Che cosa?” ho chiesto senza ricevere risposta.
Stavo guardando un ragno sul soffitto.
Era del tipo mangiato in martirio da Santa Veronica.
“Quella donna sopravvisse di soli ragni,”
Dissi al portiere venuto a riparare il rubinetto.
Indossava una tuta sporca e una bombetta.
Un tempo ero detenuto in un noto penitenziario di stato.
“Non sono più Gesù Cristo” ci ha informato felicemente.
Credeva soltanto nei demoni ora.
“Questo palazzo ne è pieno” ci ha confidato.
Uno può vedere le loro corna e le code
Se restano intrappolati in bagno.
“Ha il Medioevo nel cervello” hai detto.
“Chi?” ho chiesto senza ricevere risposta.
Il ragno ha cominciato a tessere la sua tela
Sopra le nostre teste. Il mondo era quieto
Tranne quando uno di noi ha preso un sorso di vino.
24
THE WHITE ROOM
The obvious is difficult
To prove. Many prefer
The hidden. I did, too.
I listened to the trees.
They had a secret
Which they were about to
Make known to me,
And then didn't.
Summer came. Each tree
On my street had its own
Scheherazade. My nights
Were a part of their wild
Storytelling. We were
Entering dark houses,
More and more dark houses
Hushed and abandoned.
There was someone with eyes closed
On the upper floors.
The thoughts of it, and the wonder,
Kept me sleepless.
The truth is bald and cold,
Said the woman
Who always wore white.
She didn't leave her room much.
The sun pointed to one or two
Things that had survived
The long night intact,
The simplest things,
Difficult in their obviousness.
They made no noise.
It was the kind of day
People describe as "perfect."
Gods disguising themselves
As black hairpins? A hand mirror?
A comb with a tooth missing?
No! That wasn't it.
Just things as they are,
Unblinking, lying mute
In that bright light,
And the trees waiting for the night.
25
LA STANZA BIANCA
L’ovvio è difficile
Da dimostrare. Molti preferiscono
L’oscuro. Anch’io lo preferivo.
Ho ascoltato gli alberi.
Avevano un segreto
Che stavano
Per confidarmi,
Poi non lo fecero.
Venne l’estate. Ciascun albero
Sulla mia strada aveva la sua propria
Scheherazade. Le mie notti
Erano parte della loro selvaggia
Narrazione. Stavamo
Entrando in case buie,
Sempre più case buie
Silenti e abbandonate.
C’era qualcuno con gli occhi chiusi
Ai piani superiori.
Il pensiero di questo, e lo stupore,
Mi hanno tenuto insonne.
La verità è spoglia e fredda,
Disse la donna
Che vestì sempre di bianco
E non lasciò spesso la sua camera.
Il sole indicò una o due
Cose sopravvissute
Alla lunga notte intatte,
Le cose più semplici,
Difficili nella loro ovvietà.
Non hanno fatto rumore.
Era il tipo di giornata
Che la gente descrive come “perfetta.”
Gli dei si stavano travestendo
Da nere forcine? Uno specchietto?
Un pettine privo di un dente?
No! Non era così.
Proprio le cose così come sono,
Senza battere ciglio, giacendo mute
In quella luce radiosa,
E gli alberi in attesa della notte.
26
THE BIG WAR
We played war during the war,
Margaret. Toy soldiers were in big demand,
The kind made from clay.
The lead ones they melted into bullets, I suppose.
You never saw anything as beautiful
As those clay regiments! I used to lie on the floor
For hours staring them in the eye.
I remember them staring back at me in wonder.
How strange they must have felt
Standing stiffly at attention
Before a large, incomprehending creature
With a moustache made of milk.
In time they broke, or I broke them on purpose.
There was wire inside their limbs,
Inside their chests, but nothing in their heads!
Margaret, I made sure.
Nothing at all in the heads...
Just an arm, now and then, an officer arm
Wielding a saber from a crack
In my deaf grandmother's kitchen floor.
27
LA GRANDE GUERRA
Giocavamo alla guerra durante la guerra,
Margaret. I soldatini erano molto richiesti,
Del genere fatto d’argilla.
Quelli di piombo li sciolsero nei proiettili, suppongo.
Non hai mai visto qualcosa di così bello
Come quei reggimenti d’argilla! Me ne stavo sdraiato sul pavimento
Per ore fissandoli negli occhi.
Ricordo i loro sguardi meravigliati.
Quanto si saranno sentiti strani
A restare sull’attenti
Di fronte ad una grande, incomprensibile creatura
Con i baffi fatti di latte.
Nel tempo si ruppero, o li ho rotti di proposito.
Avevano del filo metallico dentro le membra,
Dentro i busti, ma niente nelle loro teste!
Margaret, me ne ero accertato.
Niente di niente nelle teste…
Soltanto un braccio, ora e sempre, un braccio ufficiale
Che impugna una sciabola da una fessura
Nel pavimento della cucina di mia nonna sorda.
28
PARADISE
In a neighborhood once called "Hell's kitchen"
Where a beggar claimed to be playing Nero's fiddle
While the city burned in midsummer heat;
Where a lady barber who called herself Cleopatra
Wielded the scissor of fate over my head
Threatening to cut off my ears and nose;
Where a man and a woman went walked naked
In one of the dark side streets at down.
I must be dreaming, I told myself.
It was like meeting a couple of sphinxes.
I expected them to have wings, bodies of lions:
Him with his wildly tattooed chest;
Her with her huge, dangling breasts.
It happened so quickly and so long ago!
You know that time just before the day breaks
When one yearns to lie down on cool sheets
In a room with shades drawn?
The hour when the beautiful suicides
Lying side by side in the morgue
Get up and walk out into the first light.
The curtains of cheap hotels flying out of windows
Like seagulls, but everything else quiet...
Steam rising out of the subway gratings...
Bodies glistening with sweet...
Madness, and you might even say, paradise!
29
PARADISO
In un quartiere un tempo chiamato “Cucina dell’inferno”
Dove un barbone diceva di essere la cetra di Nerone
Mentre la città bruciava nel calore dell’estate;
Dove una donna barbiere che si faceva chiamare Cleopatra
Brandendo le forbici del fato sopra la mia testa
Minacciava di tagliarmi il naso e le orecchie;
Dove un uomo e una donna camminando nudi arrivarono
In una delle scure strade laterali di sotto.
Sto sognando, mi sono detto.
Fu come incontrare una coppia di sfingi.
Mi aspettavo che avessero ali, corpi di leoni:
Lui con il suo busto selvaggiamente tatuato;
Lei con i suoi enormi seni ciondolanti.
Successe così in fretta e così tanto tempo fa!
Sai quel momento proprio prima che il giorno cada
Quando uno anela di sdraiarsi su lenzuola fresche
In una stanza tratteggiata dalle ombre?
L’ora in cui le belle suicidi
Fianco a fianco all’obitorio
Si alzano e vanno fuori alle prime luci.
Le tende degli hotel economici volano fuori dalle finestre
Come gabbiani, ma ogni cosa tuttavia è nella quiete…
Il vapore che risale dalle grate della metropolitana…
I corpi che luccicano di dolcezza…
Follia, e si potrebbe anche dire, paradiso!
30
IN THE LIBRARY
for Octavio
There is a book called
A dictionary of Angels.
No one has opened it in fifty years,
I know, because when I did,
The covers cracked, the pages
Crumbled. There I discovered
The angels were once as plentiful
As species of flies.
The sky at dusk
Used to be thick with them.
You had to wave both arms
Just to keep them away.
Now the sun is shining
Through the tall windows.
The library is a quiet place.
Angels and gods huddled
In dark unopened books.
The great secret lies
On some shelf Miss Jones
Passes every day on her rounds.
She's very tall, so she keeps
Her head tipped as if listening.
The books are whispering.
I hear nothing, but she does.
31
NELLA BIBLIOTECA
per Octavio
C’è un libro dal titolo
Un dizionario degli Angeli.
Nessuno in cinquant’anni l’ha più aperto,
Lo so, perché quando lo feci,
La copertina si spaccò, le pagine
Si sbriciolarono. Lì ho scoperto
Che un tempo gli angeli erano fitti
Come mosche.
Il cielo al tramonto
Era sempre pieno di loro.
Dovevi agitare entrambe le braccia
Per tenerteli lontani.
Ora il sole splende
Attraverso le alte finestre.
La biblioteca è un posto tranquillo.
Angeli e divinità rannicchiati
Negli scuri libri non aperti.
Il grande segreto giace
Su qualche scaffale di Miss Jones
L’oltrepassa ogni giorno nei suoi giri.
È davvero alta, così tiene
La testa inclinata, come in ascolto.
I libri stanno sussurrando.
Io non sento nulla, ma lei sì.
32
From Hotel Insomnia, 1992
33
Da Hotel Insonnia, 1992
34
THE PRODIGAL
Dark morning rain
Meant to fall
On a prison and a schoolyard,
Palling meanwhile
On my mother and her old dog.
How slow she shuffles now
In my father's Sunday shoes.
The dog by her side
Trembling with each step
As he tries to keep up.
I am on another corner waiting
With my head shaved.
My mind hops like a sparrow
In the rain.
I'm always watching and worrying about her.
Everything is a magic ritual,
a secret cinema,
The way she appears in a window hours later
To set the empty bowl
And spoon on the table.
And then exits
So that the day may pass,
And the night may fall
Into the empty bowl,
empty room, empty house,
while die rain keeps
Knocking at the front door.
35
IL FIGLIOL PRODIGO
Scura pioggia del mattino
Intenzionata a cadere
Su una prigione e un cortile scolastico,
Annoiando nel frattempo
Mia madre e il suo vecchio cane.
Quanto lentamente lei ora si trascina
Nelle scarpe della domenica di mio padre.
Il cane al suo fianco
Che trema ad ogni passo
Mentre cerca di restarle dietro.
Io sono all’altro angolo che aspetto
Con la mia testa rasata.
La mia mente saltella come un passero
Tra la pioggia.
Rimango sempre a guardare e mi preoccupo per lei.
Ogni cosa è un rituale magico,
Un cinema segreto,
Il modo come appare ad una finestra ore dopo
Per sistemare la ciotola vuota
Ed il cucchiaio sopra il tavolo.
E poi esce
Perché così il giorno passi,
E la notte cada
Nella ciotola vuota,
La stanza vuota, la casa vuota,
Mentre la pioggia morta continua
A bussare alla porta.
36
HOTEL INSOMNIA
I liked my little hole,
Its window facing a brick wall.
Next door there was a piano.
A few evenings a month
A crippled old man came to play
"My blue Heaven."
Mostly, thought, it was quiet.
Each room with its spider in heavy overcoat
Catching his fly with a web
Of cigarettes smoke and revery.
So dark
I could not see my face in the shaving mirror.
At 5 a.m. the sound of bare feet upstairs.
The "Gypsy" fortune-teller,
Whose storefront is on the corner,
Going to pee after a night of love.
Once, too, the sound of a child sobbing.
So near it was, I thought
For a moment, I was sobbing myself.
37
HOTEL INSONNIA
Mi piaceva il mio piccolo buco
Con la finestra affacciata a un muro.
Alla porta accanto c’era un piano.
Qualche sera al mese
Un vecchio zoppo veniva a suonare
“My blue Heaven.”
Per lo più, sembrava tranquillo.
Ogni camera con il suo ragno in pesante soprabito
A caccia della sua mosca con una tela
Di fumo di sigarette e fantasticheria.
Così buio
Che non riuscivo a vedere il mio volto allo specchio del bagno.
Alle cinque del mattino il suono dei piedi scalzi di sopra.
La zingara indovina,
La cui vetrina era dietro l’angolo,
Andava a far pipì dopo una notte d’amore.
Una volta, anche, il suono di un pianto infantile.
Era così vicino, che pensai
Per un momento, di essere io a singhiozzare.
38
THE TIGER
In memory of George Oppen
In San Francisco, that winter,
There was a dark little store
Full of sleepy Buddahs.
The afternoon I walked in,
No one came out to greet me.
I stood among the sages
As if trying to read their thoughts.
One was huge and made of stone.
A few were the size of a child's head
And had stains the colour of dried blood.
There were some no bigger than mice,
and they appeared to be listening.
"The winds of March, black winds,
The gritty winds," the dead poet wrote.
At sundown his street was empty
Except for my long shadow
Open before me like a scissors.
There was his house where I told the story
Of the Russian soldier,
The one who looked Chinese.
He lay wounded in my father's bed,
And I brought him water and matches.
For that he gave me a little tiger
Made of ivory. Its mouth was open in anger,
but it had no stripes left.
There was the night when I colored
Its eyes black, its tongue red.
My mother held a lamp for me,
While worrying about the kind of luck
This beast might bring us.
The tiger in my hand growled faintly
When we were alone in the dark,
But when I put my ear to the poet's door
That afternoon, I heard nothing.
“The winds of March, black winds,
The gritty winds,” he once wrote.
39
LA TIGRE
In memoria di George Oppen
A San Francisco, quell’inverno,
C’era un piccolo negozio buio
Pieno di Buddha addormentati.
Il pomeriggio che camminai lì,
Nessuno mi venne a salutare.
Rimasi tra quei saggi
Come se tentassi di leggere i loro pensieri.
Uno era enorme e fatto di pietra.
Alcuni avevano la dimensione della testa di un bambino
E avevano delle macchie del colore del sangue secco.
Ce n’erano alcuni non più grandi dei topi,
E sembravano essere in ascolto.
“I venti di Marzo, venti neri,
I venti grintosi,” scrisse il poeta morto.
Al tramonto la sua strada era vuota
Eccetto per la mia lunga ombra
Aperta di fronte a me come una forbice.
C’era la sua casa dove raccontai la storia
Del soldato russo,
Quello che sembrava cinese.
Giaceva ferito sul letto di mio padre,
E io gli portai acqua e fiammiferi.
Per questo mi regalò una piccola tigre
D’avorio. Aveva la bocca aperta e rabbiosa,
Ma a sinistra non aveva le strisce.
Ci fu la notte in cui colorai
Di nero i suoi occhi, di rosso la sua lingua.
Mia madre sorreggeva per me una lampada,
Mentre si preoccupava del tipo di fortuna
Che quella bestia ci avrebbe portato.
La tigre nella mia mano ringhiò debolmente
Quando restammo soli nel buio,
Ma quando accostai l’orecchio alla porta del poeta
Quel pomeriggio, non sentii nulla.
“I venti di Marzo, venti neri,
I venti grintosi,” scrisse un tempo.
40
A BOOK FULL OF PICTURES
Father studied theology through the mail
And this was exam time.
Mother knitted. I sat quietly with a book
Full of pictures. Night fell.
My hands grew cold touching the faces
Of dead kings and queens.
There was a black raincoat
In the upstairs bedroom
Swaying from the ceiling,
But what was it doing there?
Mother's long needles made quick crosses.
They were black
Like the inside of my head just then.
The pages I turned sounded like wings.
"The soul is a bird," he once said.
In my book full of pictures
A battle raged: lances and swords
Made a kind of wintry forest
With my heart spiked and bleeding in its branches.
41
UN LIBRO PIENO D’ILLUSTRAZIONI
Il padre studiava teologia per corrispondenza
E questo era tempo di esami.
La madre sferruzzava. Io sedevo tranquillo con un libro
Pieno d’illustrazioni. La notte scendeva.
Le mie mani si freddavano toccando i volti
Di re e regine morti.
C’era un nero impermeabile
Nella camera al piano di sopra
Che oscillava appeso al soffitto,
Ma cosa ci faceva lì?
I lunghi ferri di mia madre s’incrociavano rapidi.
Erano neri
Come l’interno della mia testa di allora.
Le pagine girate facevano un rumore di ali.
“L’anima è un uccello,” disse una volta.
Nel mio libro pieno d’illustrazioni
Infuriava una battaglia: lance e spade
Formavano una foresta invernale
Con il mio cuore trafitto e i suoi rami sanguinanti.
42
EVENING WALK
You give the appearance of listening
To my thoughts, O trees,
Bent over the road I am walking
On a late summer evening
When every one of you is a step staircase
The night is slowly descending.
The high leaves like my mother's lips
Forever trembling, unable to decide,
For there's a bit of wind,
And it's like hearing voices,
Or a mouth full of muffled laughter,
A huge dark mouth we can all fit in
Suddenly covered by a hand.
Everything quiet. Light
Of some other evening strolling ahead,
Long-ago evening of silk dresses,
Bare feet, hair unpinned and falling.
Happy heart, what heavy steps you take
As if you follow after them in the shadows.
The sky at the road's end cloudless and blue.
The night birds like children
Who won't come to dinner.
Lost children in the darkening woods.
43
PASSEGGIATA SERALE
Sembra che voi stiate ascoltando
I miei pensieri, O alberi,
Chini sulla strada che sto percorrendo
In una tarda serata estiva
Quando ognuno di voi diventa una scala
Che la notte lentamente discende.
Le foglie alte come le labbra di mia madre
Sempre tremanti, incapaci di decidere,
Appena c’è un po’ di vento,
Ed è come sentir voci,
O una bocca piena di risa soffocate,
Un’enorme bocca scura dove possiamo stringerci tutti
Improvvisamente coperti da una mano.
Tutto è quiete. Luce
Di qualche altra sera passeggiando prima,
Tanto tempo fa serata in abiti di seta,
Piedi scalzi, capelli sciolti che scendono.
Cuore lieto, che i passi pesanti si intraprendono
Come seguendo loro nelle ombre.
Il cielo senza nuvole e blu in fondo alla strada.
Gli uccelli notturni come bimbi
Che non torneranno a cena.
Bimbi perduti nei boschi che s’oscurano.
44
ROMANTIC SONNET
Evenings of sovereign clarityWine and bread on the table,
Mother praying
Father naked in bed.
Was I that skinny boy stretched out
In the field behind the house,
His heart cut out with a toy knife?
Was I the crow hovering over him?
Happiness, you are die bright red lining
Of the dark winter coat
Grief wears inside out
This is about myself when I'm remembering,
And your long insomniac's nail,
O time, I keep chewing and chewing.
45
SONETTO ROMANTICO
Sere di chiarità sovranaVino e pane in tavola,
La madre in preghiera
Il padre nudo a letto.
Ero io quel ragazzo allampanato
Nel campo dietro casa,
Il suo cuore tagliato via con un coltello giocattolo?
Ero io il corvo che svolazzava sopra di lui?
Felicità, tu sei la morta brillante fodera rossa
Del cappotto scuro
Il dolore veste dentro e fuori
Questo è quanto ricordo di me stesso,
E la tua lunga unghia d’insonnia,
O tempo, continuo a masticare e masticare.
46
THE OLD WORLD
For Danne and Jeanne
I believe in the soul; so far
It hasn't made much difference.
I remember an afternoon in Sicily.
The ruins of some temple.
Columns fallen in the grass like naked lovers.
The olives and goat cheese tasted delicious
And so did the wine
With which I toasted the coming night,
The darting swallows,
The Saracen wind and moon.
It got darker. There was something
Long before there were words:
The evening meal of shepherds...
A fleeting whiteness among the trees...
Eternity eavesdropping on time.
The goddess going to bathe in the sea.
She must not be followed.
These rocks, these cypress trees,
My be her old lovers.
Oh to be one of them, the wine whispered to me.
47
IL VECCHIO MONDO
Per Danne e Jeanne
Io credo nell’anima; finora
Non ha fatto molta differenza.
Ricordo un pomeriggio in Sicilia.
Le rovine di qualche tempio.
Colonne cadute nell’erba come nudi amanti.
Le olive e il formaggio di capra deliziosi
Ed anche il vino
Con cui ho brindato al giungere della notte,
Alle rondini guizzanti,
Al vento e alla luna Saraceni.
È diventato più buio. C’era qualcosa
Molto prima che ci fossero le parole:
La cena dei pastori…
Un chiarore fugace tra gli alberi…
Eternità intercettata in tempo.
La dea va a bagnarsi nel mare.
Non deve essere seguita.
Queste rocce, questi cipressi,
Potrebbero essere i suoi antichi amanti.
Oh essere uno di loro, mi sussurrò il vino.
48
COUNTRY FAIR
For Hayden Carruth
If you didn't see the six-legged dog,
It doesn't matter.
We did and he mostly lays in the corner.
As for the extra legs,
One got used to them quickly
And thought of other things.
Like, what a cold, dark night
To be out at the fair.
Then the keeper threw a stick
And the dog went after it
On four legs, the other two flapping behind,
Which made one girl shriek with laughter.
She was drunk and so was the man
Who kept kissing her neck.
The dog got the stick and looked back at us.
And that was the whole show.
49
FIERA DI PAESE
Per Hayden Carruth
Se non avete mai visto il cane a sei zampe,
Non importa.
Noi l’abbiamo visto, per lo più sta fermo in un angolo.
Come per le zampe in più,
Ci si abitua in fretta,
E si pensa ad altre cose.
Così, come in una fredda notte buia
Si esce per andare in fiera.
Poi il custode lanciò un bastone
E il cane lo rincorse subito dopo
Su quattro zampe, le altre due gli sbattevano dietro,
Cosicché una ragazza scoppiò a ridere.
Era ubriaca e lo era anche l’uomo
Che continuava a baciarle il collo.
IL cane prese il bastone e guardò dietro verso di noi.
E questo fu tutto lo spettacolo.
50
From A wedding in hell, 1994
51
Da Un matrimonio all’inferno, 1994
52
PARADISE MOTEL
Millions were dead; everybody was innocent.
I stayed in my room. The President
Spoke of war as of a magic love potion.
My eyes were opened in astonishment
In a mirror my face appeared to me
Like a twice-canceled postage stamp.
I lived well, but life was awful.
There were so many soldiers that day,
So many refugees crowding the roads.
Naturally they vanished
With a touch of the hand.
History licked the corners of its bloody mouth.
On the pay channel, a man and a woman
Were trading hungry kisses and tearing off
Each other's clothes while I looked on
With die sound off and the room dark
Exept for the screen where the color
Had too much red in it, too much pink.
53
MOTEL PARADISO
A milioni sono morti; tutti innocenti.
Ero nella mia stanza. Il Presidente
Parlava della guerra come di un filtro d’amore.
I miei occhi erano spalancati per lo stupore
La mia faccia allo specchio mi sembrò
Un francobollo vidimato due volte.
Ho vissuto bene, ma la vita era terribile.
C’erano così tanti soldati quel giorno,
Così tanti rifugiati che affollavano le strade.
Naturalmente svanirono
Ad un tocco della mano.
La Storia si leccò gli angoli della sua bocca insanguinata.
Sul canale a pagamento, un uomo e una donna
Si scambiavano baci affamati strappandosi
I vestiti l’un l’altro mentre io guardavo
Con il volume spento nella stanza buia
Eccetto per lo schermo dove il colore
Era troppo rosso, troppo rosa.
54
THE CLOCKS OF THE DEAD
One night I went to keep the clock company.
It had a loud tick after midnight
As if it were uncommonly afraid.
It's like whistling past a graveyard,
I explained.
In any case, I told him I understood.
Once there were clocks like that
In every kitchen in America.
Now the factory windows are all broken.
The old men on night shift are in Charon's boat
The day you stop I said to the clock,
The little wheels they keep in reserve
Will have rolled away
Into many hard-to-find placed.
Just thinking about this, I forgot to wind the dock.
We woke up in the dark.
How quiet the city is, I said.
Like the clocks of the dead, my wife replied.
Grandmother on the wall,
I heard the snows of your childhood
Begin to fall.
55
GLI OROLOGI DEI MORTI
Una notte sono andato ad osservare l’azienda dell’orologio.
Aveva un forte ticchettio dopo mezzanotte
Come se ci fosse una paura insolita.
É come fischiettare superato un cimitero,
Ho chiarito.
In ogni caso, gli ho detto di aver capito.
Un tempo c’erano orologi di quel genere
In ogni cucina americana.
Ora la fabbrica ha tutte le finestre rotte.
I vecchi del turno di notte sono sulla barca di Caronte
Il giorno che ti fermi, ho detto all’orologio,
I piccoli ingranaggi che tengono di scorta
Saranno rotolati via
In qualche posto impossibile da ritrovare.
Pensando a questo, ho dimenticato di arieggiare.
Ci svegliammo al buio.
Quanto è quieta la città, ho detto.
Come gli orologi dei morti, ha risposto mia moglie.
La nonna al muro,
Ho sentito le nevi della tua infanzia
Cominciare a cadere.
56
LEAVES
Lovers who take pleasure
In the company of trees,
Who seek diversion after many kisses
In each other's arms,
Watching the leaves,
The way they quiver
At the slightest breath of wind,
The way they trill,
And shudder almost individually,
One of them beginning to shake
While the others are still quite,
Unaccountably, unreasonably –
What am I saying?
One leaf in a million more fearful,
More happy,
Than all the others?
On this oak tree casting
Such deep shade,
And my lids closing sleeping
With that one leaf twittering
Now darkly, now luminously.
57
FOGLIE
Gli amanti che si dedicano al piacere
In compagnia di alberi,
Che cercano una distrazione dopo tanti baci
Uno nelle braccia dell’altro,
Nel guardare le foglie,
Il modo in cui fremono
Al minimo soffio di vento,
Il modo in cui trillano,
E rabbrividiscono anche individualmente…
Una di loro comincia a tremare
Mentre le altre stanno ancora quiete
Inspiegabilmente, irragionevolmente –
Che sto dicendo?
Una foglia su un milione più spaventata,
Più felice,
Di tutte le altre?
Mentre cade su questa quercia
Tale ombra profonda,
E le mie palpebre chiudendosi assonnate
Al cinguettio di quell’unica foglia
Ora cupamente, ora luminosamente.
58
TRANSPORT
In the frying pan
On the stove
I found my love
And me naked.
Chopped onions
Fell on our heads
And made us cry.
It's like a parade,
I told her, confetti
When some guy
Reaches the moon.
"Means of transport,"
She replied obscurely
While we fried.
"Means of transport!"
59
TRASPORTO
Nella padella
Sulla stufa
Ho trovato il mio amore
E mi ha messo a nudo.
Cipolle tritate
Caddero sulle nostre teste
E ci fecero piangere.
É come una parata,
Le ho detto, coriandoli
Quando qualche ragazzo
Raggiunge la luna.
“Mezzi di trasporto,”
Ha replicato lei oscuramente
Mentre friggevamo.
“Mezzi di trasporto!”
60
CRAZY ABOUT HER SHRIMP
We don't even take time
To come up for air.
We keep our mouths full and busy
Eating bread and cheese
And smooching in between.
No sooner have we made love
Than we are back in the kitchen.
While I chop the hot peppers,
She wiggles her ass
And stirs the shrimp on the stove.
How good the wine tastes
That has run red
Out of a laughing mouth!
Down her chin
And onto her naked tits.
"I'm getting fat," she says.
Turning this way and that way
Before the mirror.
"I'm crazy about her shrimp!"
I shout to the gods above.
61
PAZZO DEI SUOI GAMBERETTI
Non ci prendiamo nemmeno il tempo
Di tirar su il fiato.
Teniamo le bocche piene e indaffarate
Mangiando pane e formaggio
E anche sbaciucchiandoci.
Abbiamo finito ora di far l’amore
E siamo già tornati in cucina.
Mentre trito i peperoncini,
Lei dimena il culo
E smuove i gamberetti sul fornello.
Quant’è buono il sapore del vino
Che corre rosso
Fuori da una bocca che ride!
Lungo il collo
Fino alle sue tette nude.
“Sto diventando grassa,” dice lei.
E si volta di qua e di là
Davanti allo specchio.
“Vado pazzo per i suoi gamberetti!”
Grido agli dei lassù.
62
READING HISTORY
for Hans Magnus
At times, reading here
In the library
I'm given a glimpse
Of those condemned to death
Centuries ago,
And of their executioners.
I see each pale face before me
The way a judge
Pronouncing a sentence would,
Marveling at the thought
That I do not exist yet.
With eyes closed I can hear
The evening birds.
Soon they will be quiet
And the final night on earth
Will commence
In the fullness of its sorrow.
How vast, dark and impenetrable
Are the early morning skies
Of those led to their death
In a world from which I'm entirely absent,
Where I can still watch
Someone's slumped back,
Someone who is walking away from me
With his hands tied,
His graying head still on his shoulders,
Someone who
In what little remains of his life
Knows in some vague way about me,
And thinks of me as God,
As Devil.
63
LETTURA DELLA STORIA
per Hans Magnus
A volte, leggendo qui
In biblioteca
Ho dato un’occhiata
A quei condannati a morte
Dei secoli passati,
E ai loro carnefici.
Vedo ogni volto pallido prima di me
Il modo in cui un giudice
Sta pronunciando il volere di una condanna,
Meravigliandomi al pensiero
Che prima mi era sconosciuto.
Con gli occhi chiusi posso sentire
Gli uccelli della sera.
Presto si acquieteranno
E l’ultima notte in terra
Comincerà
Nella pienezza del suo dolore.
Quanto vasti, scuri e impenetrabili
Sono i cieli al primo mattino
Di coloro che sono condotti alla loro morte
In un mondo dal quale io sono completamente assente,
Dove posso ancora guardare
Qualcuno che si accasciò,
Qualcuno che sta camminando lontano da me
Con le mani legate,
La sua testa ingrigita ancora sulle spalle,
Qualcuno che
In quel poco che gli rimane da vivere
In qualche vaga maniera mi conosce,
E pensa a me come a Dio,
Come al Diavolo.
64
EMPIRES
My grandmother prophesied the end
Of your empires, oh fools!
She was ironing. The radio was on.
The earth trembled beneath our feet.
One of your heroes was giving a speech.
"Monster," she called him.
There were cheers and gun salutes for the monster.
"I could kill him with my bare hands,"
She announced to me.
There was no need to. They were all
Going to the devil any day now.
"Don't go blabbering with about this to anyone,"
She warned me.
And pulled my ear to make sure I understood.
65
IMPERI
Mia nonna profetizzò la fine
Dei vostri imperi, o stolti!
Stava stirando. La radio era accesa.
La terra tremò sotto i nostri piedi.
Uno dei vostri eroi stava tenendo un discorso.
“Mostro,” lo chiamò lei.
Ci furono applausi e salve di cannone per il mostro.
“Potrei ucciderlo a mani nude,”
Mi annunciò.
Non ce n’era bisogno. Se ne stavano tutti
Andando al diavolo ogni giorno ora.
“Non andare a chiacchierare con nessuno di questo,”
Mi ammonì.
E mi tirò un orecchio per assicurarsi che avessi capito.
66
MYSTICS
Help me to find what I've lost,
If it was ever, however briefly, mine,
You who may have found it.
Old man praying in the privy,
Lonely child drawing a secret room
And in it a stopped clock.
Seek to convey its truth to me
By hints and omens.
The room in shadows, perhaps the wrong room?
The cockroach on the wall,
The naked lovers kissing
On the TV with the sound off.
I could hear the red faucet drip.
Or else restore to plain view
What is eternally invisible
And speaks by being silent.
Blue distance to the north,
The fire of the evening to the west,
Christ himself in pain, panhandling
On the altar of the storefront church
With a long bloody nail in each palm.
In this moment of amazement...
Since I do ask for it humbly,
Without greed, out of true need.
My teeth chattered so loudly,
My old dog got up to see what's the matter.
Oh divine lassitude, long drawn-out sigh
As the vision come and went.
67
MISTICI
Aiutami a ritrovare ciò che ho perso,
Fosse mai, anche se per poco tempo, mio,
Tu che potresti averlo trovato.
Un vecchio che prega in una latrina,
Un bimbo solo che disegna una stanza segreta
E in essa un orologio fermo.
Cerca di trasmettermi la sua verità
Con accenni e presagi.
La stanza in ombra, forse la stanza sbagliata?
Lo scarafaggio sul muro,
Gli amanti nudi che si baciano
In TV senza l’audio.
Posso sentire il rosso rubinetto della flebo.
Oppure far tornare alla luce
Ciò che è eternamente invisibile
E parla tacendo.
La distanza blu verso nord,
Il fuoco della sera a ovest,
Cristo stesso nel dolore, che domanda elemosina
Sull’altare della chiesa in vetrina
Con un lungo chiodo sanguinante in ogni palmo.
In questo momento di stupore…
Da quando mi chiedo con umiltà,
Senza avidità, per vero bisogno.
I miei denti battevano così forte,
Il mio vecchio cane si alzò per vedere cosa stava accadendo.
Oh stanchezza divina, lungo sospiro esalato
Come la visione andava e veniva.
68
VIA DEL TRITONE
In Rome, on the street with that name,
I was walking alone in the sun
In the noonday heat, when I saw a house
With shutters closed, the sight of which
Pained me so much, I could have
Been born there, and left inconsolably.
The ochre walls, the battered old door
I was tempted to push open, and didn't,
Knowing already the coolness of the entrance,
The garden with the palm tree beyond,
And the dark stairs on the left.
Shutters closed to cool shadowy rooms
With impossibly high ceiling,
And here and there a watery mirror
And my pale and contorted face
To greet me and startle me again and again.
"You found what you were to looking for,"
I expected someone to whisper
But there was no one, neither there
Nor in the street, which was deserted
In that monstrous heat that gives birth
To false memories and tritons.
69
VIA DEL TRITONE
A Roma, nella strada con quel nome,
Camminavo da solo sotto il sole
Nel caldo meridiano, quando vidi una casa
Con le persiane chiuse, la vista delle quali
Mi causò una gran sofferenza, avrei potuto
Essere nato lì, ed essermene andato inconsolabile.
I muri ocra, il vecchio portone logoro
Fui tentato di aprirlo, e non lo feci,
Conoscendo già il fresco dell’ingresso,
Il giardino e oltre la palma,
E le scure scale a sinistra.
Persiane chiuse per il fresco delle stanze in ombra
Con quei soffitti incredibilmente alti,
E qua e là uno specchio acquoso
E la mia faccia pallida e stravolta
A salutarmi e spaventarmi ancora e ancora.
“Tu hai trovato ciò che cercavi,”
Mi aspettavo che qualcuno mi sussurrasse
Ma non c’era nessuno, né lì
Né nella via, che era deserta
In quel caldo mostruoso che partoriva
False memorie e tritoni.
70
THE SECRET
I have my excuse, Mr. Death,
The old note my mother wrote
The day I missed school.
Snow fell. I told her my head hurt
And my chest. The clock struck
The hour. I lay in my father bed
Pretending to be asleep.
Through the windows I could see
The snow-covered roofs. In my mind
I rode a horse: I was in a ship
On a stormy sea. Then I dozed off.
When I woke, the house was still.
Where was my mother?
Had she written the note and left?
I rose and went to searching for her.
In the kitchen our white cat sat
Picking at the bloody head of a fish.
In the bathroom the tub was full,
The mirror and the window fogged over.
When I wiped them, I saw my mother
In her red bathrobe and slippers
Talking to a soldier on the street
While the snow went on falling
And she put a finger
To her lips, and held it there.
71
IL SEGRETO
Ho la mia giustificazione, Sig.ra Morte,
La vecchia nota scritta da mia madre
Il giorno che persi la scuola.
Cadeva la neve. Le dissi dei miei mal di testa
E del petto. L’orologio suonò
L’ora. Rimasi nel letto di mio padre
Fingendo di dormire.
Attraverso le finestre vedevo
I tetti innevati. Nella mia mente
Cavalcavo: ero su una nave
Su un mare in tempesta. Poi mi addormentai.
Quando mi svegliai, la casa c’era ancora.
Dove era mia madre?
Aveva scritto la nota ed era uscita?
Mi alzai e andai a cercarla.
In cucina il nostro gatto bianco seduto
Raccoglieva una testa di pesce sanguinolenta.
In bagno la vasca era piena,
Lo specchio e la finestra appannati.
Quando li pulii, vidi mia madre
Nel suo accappatoio rosso e in pantofole
Che parlava con un soldato in strada
Mentre la neve continuava a cadere
E lei si mise un dito
Sulle labbra, e lo lasciò lì.
72
FROM Walking the black cat, 1996
73
DA Mentre il gatto nero cammina, 1996
74
MIRRORS AT 4 A.M.
You must come to them sideways
In rooms webbed in shadows,
Sneak a view of their emptiness
Without them catching
A glimpse of you in return.
The secret is,
Even the empty bed is a burden to them,
A pretense.
They are more themselves keeping
The company of a blank wall,
The company of time and eternity
Which, begging your pardon,
Cast no image
As they admire themselves in the mirror,
While you stand to the side
Pulling a hanky out
To wipe your brow surreptitiously.
75
SPECCHI ALLE 4 DEL MATTINO
Devi arrivare verso di loro a lato
In stanze tramate d’ombre,
Dare un’occhiata di nascosto al loro vuoto
Senza che loro catturino
Uno scorcio di voi in cambio.
Il segreto è che,
Anche il letto vuoto è un peso per loro,
Un pretesto.
Sono più se stessi
In compagnia di un muro bianco,
In compagnia del tempo e dell’eterno
I quali, chiedo scusa,
Non gettano immagine
Come se ammirassero se stessi allo specchio,
Mentre tu stai a lato
Tirando fuori un fazzoletto
Per asciugarti la fronte di nascosto.
76
CAMEO APPEARANCE
I had a small, non speaking part
In a bloody epic. I was one of the
Bombed and fleeing Humanity.
In the distance our great leader
Crowed like a rooster from a balcony,
Or was it a great actor
Impersonating our great leader?
That's me there, I said to the kiddies.
I'm squeezed between the man
With two bandaged hands raised
And the old woman with her mouth open
Like if she were showing us a tooth
That hurts badly. The hundred times
I rewound the tape, not once
Could they catch sight from me
In that huge gray crowd,
That was like any other gray crowd.
Trot off to bed, I said finally.
I know I was there. One take
Is all they had time for.
We run, and the planes grazed our hair,
And then they were no more
As we stood dazed in the burning city,
But, of course, they didn't film that.
77
CAMEO
Ho avuto una piccola parte muta
In un’epopea sanguinosa. Ero uno dei
Bombardati in fuga dell’Umanità.
In lontananza il nostro grande leader
Cantò come un gallo da un balcone,
O era un grande attore
A impersonare il nostro grande leader?
Quello lì sono io, ho detto ai bambini.
Sono pigiato tra l’uomo
Con entrambe le mani bendate e alzate
E la vecchia con la bocca aperta
Come se ci mostrasse un dente
Che fa malissimo. Le centinaia di volte
Che ho riavvolto il nastro, non una volta
Potevano scorgermi
In quell’immensa folla grigia,
Uguale a tutte le altre folle grigie.
Trottate a letto, Ho detto alla fine.
So che ero lì. Per una ripresa
Era tutto il tempo che avevano.
Correvamo, e gli aerei ci sfiorarono i capelli,
E poi sparirono
Mentre restavamo storditi nella città in fiamme,
Ma, naturalmente, non hanno filmato questo.
78
WHAT THE GYPSIES TOLD MY GRANDMOTHER WHILE SHE WAS
STILL A YOUNG GIRL
War, illness and famine will make you their favorite grandchild.
You'll be like a blind person watching a silent movie.
You'll chop onions and pieces of your heart
into the same hot skillet.
Your children will sleep in a suitcase tied with a rope.
Your husband will kiss your breasts every night
as if they were two gravestones.
Already the crows are grooming themselves
for you and your people.
Your oldest son will lie with flies on his lips
without smiling or lifting his hands.
You'll envy every ant you meet in your life
and every roadside weed.
Your body and soul will sit on separate stoops
chewing the same piece of gum.
Little cutie, are you for sale? the devil will say.
The undertaker will buy a toy for your grandson.
Your mind will be a hornet's nest even on your
deathbed.
You will pray to God but God will hang a sign
that He is not to disturbed.
Question no further, that's all I know.
79
COSA DISSERO A MIA NONNA GLI ZINGARI QUANDO LEI ERA
ANCORA UNA RAGAZZINA
Guerra, malattia e fame faranno di te il loro nipote preferito.
Sarai come un cieco che guarda un film muto.
Taglierai cipolle e pezzi del tuo cuore
nella stessa pentola calda.
I tuoi figli dormiranno in una valigia legata con lo spago.
Tuo marito bacerà i tuoi seni ogni notte
come se fossero due lapidi.
Già i corvi si stanno lisciando le penne
aspettando te e il tuo popolo.
Tuo figlio maggiore starà con le mosche sulle labbra
senza sorridere o con le mani alzate.
Invidierai ogni formica che incontrerai nella tua vita
ed ogni erbaccia ai lati della strada.
Il tuo corpo e la tua anima siederanno su chine diverse
masticando lo stesso pezzo di gomma.
Piccolina sei in vendita? Ti chiederà il diavolo.
Il becchino comprerà un giocattolo per tuo nipote.
La tua mente sarà un vespaio fino al tuo
letto di morte.
Pregherai Dio ma Dio appenderà un cartello
con scritto non disturbare.
Altro non chiedere, questo è tutto ciò che so.
80
LITTLE UNWRITTEN BOOK
Rocky was a regular guy, a loyal friend.
The trouble was he was only a cat.
Let's practice, he'd say, and he'd pounce
On his shadow on the wall.
I have to admit, I didn't learn a thing.
I often sat watching him sleep.
If the birds tried to have a bit of fun in the yard,
He opened one eye.
I even commended him for good behavior.
He was black except for the white gloves he wore.
He played the piano in the parlor
By walking over its keys back and forth.
With exquisite tact he chewed my ear
If I wouldn't get up from my chair.
Then one day he vanished. I called.
I poked in the bushes.
I walked far into the woods.
The mornings were the hardest. I'd put out
A saucer of milk at the back door.
Peekaboo, a bird called out. She knew.
At one time we had ten farmhands working for us.
I'd made a megaphone with my hands and call.
I still do, though it's been years.
Rocky, I cry!
And now the bird is silent too.
81
PICCOLO LIBRO NON SCRITTO
Rocky era un ragazzo normale, un amico leale.
Il problema era che era solo un gatto.
Facciamo pratica, diceva, e balzava
sulla sua ombra sul muro.
Devo ammetterlo, non ho imparato una cosa.
Spesso mi sedevo per guardarlo dormire.
Se gli uccelli provavano a divertirsi un po’ in cortile,
Lui apriva un occhio.
L’ho anche lodato per i suoi buoni modi
Era nero eccetto che per i guanti bianchi che indossava.
Suonava il piano in salotto
Camminando avanti e indietro sui tasti.
Con tatto squisito mi mordicchiava un orecchio
Se non volevo alzarmi dalla mia sedia.
Poi un giorno sparì. Chiamai.
Rovistai tra i cespugli.
Camminai a lungo nei boschi.
Le mattine erano le più dure. Mettevo
Un piattino di latte alla porta sul retro.
Cucù, un uccellino fuori chiamava. Sapeva.
Un tempo avevamo dieci braccianti che lavoravano per noi.
Facevo un megafono con le mani e chiamavo.
Lo faccio ancora, nonostante siano passati anni.
Rocky!, grido.
E ora anche l’uccellino tace.
82
SLAUGHTERHOUSE FLIES
Evenings, they ran their bloody feet
Over died pages of my schoolbooks.
With eyes closed, I can still hear
The trees on our street
Saying their moody farewell to summer,
And someone at home recalling
The weary old cows, hesitating,
At long last growing suspicious
Just as the blade drops down on them.
83
MOSCHE DI MACELLERIA
Per sere, corsero con le loro zampe insanguinate
Sopra le pagine morte dei miei libri di scuola.
Con gli occhi chiusi, posso ancora sentire
Gli alberi sulla nostra strada
Mentre dicono di malumore il loro addio all’estate,
E qualcuno a casa sta ricordando
Le vecchie mucche stanche che esitano
A lungo sul loro ultimo crescente sospetto
Proprio mentre la lama cala su di loro.
84
AN ADDRESS WITH EXCLAMATION POINTS
I accused History of gluttony;
Happiness of anorexia!
Oh History, cruel and mystical,
You ate Russia as if it were
A pot of white beans cooked with
Sausage, smoked ribs and ham hocks!
O Happiness, whose every miserly second
Is brimming with eternity!
You sat over a dish of vanilla custard
Without ever touching it!
The silent heavens were peeved!
They made the fair skies at sunset
Flash their teeth and burp from time to time,
Till our wedding pictures slid off the wall.
The kitchen is closed, the waiters shouted!
No more vineyard snails in garlic butter!
No more ox tripe fried in onions!
We have only tears of happiness left!
85
UN INDIRIZZO CON PUNTI ESCLAMATIVI
Ho accusato la Storia di essere ingorda;
Felicità dell’anoressia!
Oh Storia, crudele e mistica,
Hai mangiato la Russia come se fosse
Una pentola di fagioli bianchi cucinati con
Salsiccia, costine affumicate e stinco di maiale!
Oh felicità, ogni tuo avaro istante
Trabocca nell’eterno!
Ti sei seduta su un piatto di crema alla vaniglia
Senza mai toccarla!
I cieli silenti erano irritati!
Hanno fatto gli onesti cieli al tramonto
Un lampeggiar di denti e talvolta un rutto,
Finché le nostre foto di matrimonio caddero giù dal muro.
La cucina è chiusa, gridano i camerieri!
Non più lumache di vigna in burro all’aglio!
Non più trippa di bue fritta con cipolle!
Abbiamo soltanto lacrime di felicità andata!
86
ENTERTAINING THE CANARY
Yellow feathers,
Is it true
You chirp to the cop
On the beat?
Desist. Turn your
Nervous gaze
At the open bathroom door
Where I'm soaping
My love's back
And putting my chin on her shoulder
So I can do the same for her
Breasts and crotch.
Sing. Flutter your wings
As if you are applauding,
Or I'll throw her black slip
Over your gilded cage.
87
INTRATTENENDO IL CANARINO
Piume gialle,
È vero
Che tu cinguetti a tempo
Per il poliziotto?
Smettila. Volta il tuo
Sguardo nervoso
Verso la porta aperta del bagno
Dove sto insaponando
La schiena del mio amore
E, appoggiando il mento alla sua spalla,
Posso fare lo stesso per i suoi
Seni e per l’inguine.
Canta. Frulla le tue ali
Come se stessi applaudendo,
Altrimenti butto la sua sottoveste nera
Sopra la tua gabbia dorata.
88
GHOSTS
It's Mr.Brown looking much better
Than he did in the morgue.
He's brought me a huge carp
In a bloodstained newspaper.
What an odd visit.
I haven't thought of him in years.
Linda is with him and so is Sue.
Two pale and elegant fading memories
Holding each other by the hand.
Even their lipstick is fresh
Despite all the scientific proofs
To the contrary.
Is Linda going to cook the fish?
She turns and gazes in the direction
Of the kitchen while Sue
Continues to watch me mournfully.
I don't believe any of it,
And still I'm scared stiff.
I know of no way to respond,
So I do nothing.
The windows are open. The air’s thick
With the scent of magnolias.
Drops of evening rain are dripping
From the dark and heavy leaves.
I take a deep breath; I close my eyes.
Dear specters, I don't even believe
You are here, so how is it
You are making me comprehend
Things I would rather not know just yet?
It's the way you stare past me
At what must already be my own ghost,
Before taking your leave,
As unexpectedly as you came in,
Without one of us breaking the silent.
89
SPETTRI
È Mr.Brown ed ha un aspetto migliore
Di quando era nella camera mortuaria.
Mi ha portato una carpa enorme
In un giornale insanguinato.
Che strana visita.
Non ho pensato a lui per anni.
C’è Linda con lui ed anche Sue.
Due pallide ed eleganti memorie sbiadite
Che si tengono per mano.
Addirittura il loro rossetto è fresco
Nonostante tutte le prove scientifiche
Contrarie.
Linda sta andando a cucinare il pesce?
Si volta, lo sguardo fisso in direzione
Della cucina, mentre Sue
Continua ad osservarmi tristemente.
Non credo a tutto ciò
E sono tuttora terrorizzato.
Non so come reagire,
Così resto fermo.
Le finestre sono aperte. L’aria è pregna
Del profumo di magnolia.
Gocciola la pioggia serale
Dalle pesanti foglie scure.
Faccio un respiro profondo; chiudo gli occhi.
Cari spettri, neanche ci credo
Che voi siate qui, quindi come mai
Volete farmi comprendere
Cose che preferirei ancora non conoscere?
È il modo in cui fissate oltre me
A ciò che è già il mio fantasma,
Prima di congedarvi,
Come inaspettatamente siete venuti,
Senza che nessuno di noi abbia interrotto il silenzio.
90
AT THE COOKOUT
The wives of my friends
Have the air
Of have sharing a secret.
Their eyes are lowered
But when we ask them
Why
They only glance at each other
And smile,
Which only increases our desire
To know...
Something they did
Long ago,
Heedless of the consequences,
That left
Such a lingering sweetness?
Is that the explanation
For the way
They rest their chin
In the palms of their hands,
Their eyes closed
In the summer heat?
Come tell us,
Or give us a hint.
Trace a word or just a single letter
In the wine
Spilled on the table.
No reply. Both of them
Lovey-dovey
With the waning sunlight
And the evening breeze
On their faces.
The husband drinking
And saying nothing,
Dazed and mystified as they are
By their wifes' power
To give
And take away happiness,
As if their heads
Were crawling with snakes.
91
AL PRANZO ALL’APERTO
Le mogli dei miei amici
Hanno l’aria
Di condividere un segreto.
I loro occhi sono sfuggenti
Ma quando le chiediamo
Il perchè
Loro si guardano l’un l’altra
E sorridono,
Facendo soltanto crescere il nostro desiderio
Di sapere…
Hanno combinato qualcosa
Tanto tempo fa,
Incuranti delle conseguenze,
Che ha lasciato
Tanta persistente dolcezza?
È questa la spiegazione
Per il modo
In cui appoggiano i loro menti
Sui palmi delle loro mani,
Tenendo gli occhi chiusi
Nel caldo estivo?
Su, spiegate,
O dateci una traccia.
Tracciate una parola o una singola lettera
Nel vino
Versato sulla tavola.
Nessuna risposta. Due
Piccioncini
Con la luce del tramonto
E la brezza della sera
Sui loro volti.
Mentre i mariti bevono
In silenzio
Storditi e disorientati come sono
Dal potere delle loro mogli
Di dare
E portar via la felicità,
Come se le loro teste
Stessero strisciando con i serpenti.
92
CLUB MIDNIGHT
Are you the sole owner of a seedy nightclub?
Are you the its sole customer, sole bartender,
Sole waiter prowling around the empty tables?
Do you put on wee-our girlie shows
With dead stars of black-and-white films?
Is your office upstairs over the neon lights,
Or down deep in the rat cellar?
Are bearded russian thinkers your silent partners?
Do you have a doorman by the name of Dostojevski?
Is Fu Manchu coming tonight?
Is Miss Emily Dickinson?
Do you happen to have an immortal soul?
Do you have a sneaky suspicion that you have none?
Is that why you flip a white pair of dice,
In the dark, long after the joint closes?
93
CLUB DI MEZZANOTTE
Sei tu l’unico proprietario di uno squallido night club?
Sei tu il suo unico cliente, l’unico barista,
L’unico cameriere che s’aggira tra i tavoli deserti?
Organizzi tu gli spettacoli delle ore piccole
Con le star morte dei film in bianco e nero?
Il tuo ufficio è su in alto, sopra le luci al neon,
O di sotto, nella cantina con i topi?
Tuoi muti compagni sono i barbuti pensatori russi?
Hai un portiere di nome Dostojevski?
Sta venendo questa sera Fu Manchu?
E Emily Dickinson?
Ti capita di avere un’anima immortale?
Ti viene il sospetto subdolo di non averla?
È per questo che lanci un paio di dadi bianchi,
Nel buio, molto dopo la chiusura?
94
PASTORAL HARPSICHORD
A house with screened-in porch
On the road to nowhere.
The missus topless because of the heat,
A bag of frito banditos in her lap.
President Bush on TV
Watching her every bite.
Poor reception, that's the one
Advantage that we have here,
I said to the mutt lying at my feets
And sighing in sympathy.
On another channel the preacher
Came chaperoned by his ghosts
When he shut his eyes full of tears
To pray for dollars.
"Bring me another beer," I said to her ladyship,
And when she wouldn't oblige,
I went out to make a chamber music
Against the sunflowers in the yard.
95
CLAVICEMBALO PASTORALE
Una casa con un portico che dà
Sulla strada verso il nulla.
La signora a seno nudo per il caldo,
Con le patatine fritte in grembo.
Il Presidente Bush in televisione
La osserva ad ogni boccone.
Poca ricezione, l’unico
Vantaggio che abbiamo qui,
Ho detto al bastardino accucciato ai miei piedi
Che sospira solidale.
Su un altro canale il predicatore
Giunto scortato dai suoi spiriti
Chiuse gli occhi pieni di lacrime
Per pregare a pagamento.
“Portami un’altra birra,” Ho detto a sua signoria,
E quando lei non vorrebbe sentirsi in obbligo,
Me ne sono andato a fare musica da camera
Ai girasoli in cortile.
96
HAVE YOU MET MISS JONES?
I have. At a funeral
Pulling down her skirt to cover her knees
While inadvertently
Showing us her cleavage
Down to the tips of her nipples.
A stranger, wobbly on her heels,
Negotiating the exit
While the assembled mourners
Watched her rear end
With visible interest.
Presidential hopefuls
Will continue to lie to American people
As we sit here bereaved.
New hatred will sweep the globe
Faster than hurricanes.
Sewer rats will sniff around
Lit cash machines
While her beauty lives on.
Miss Jones, you'll be safe
With the insomniacs, toasted
Where they pour wine from a bottle
Wrapped in a white napkin,
Eat lamb sausage with pan-fried potatoes
And grow misty-eyed recalling
The way you trotted past the open coffin,
Past our dear friend
Starting his long siesta.
A cute little number an old man said,
But who was she?
Miss Jones, the guest book told us.
97
HAI INCONTRATO MISS JONES?
Sì. Ad un funerale
Mentre tirava giù la gonna per cercare di coprirsi le ginocchia
E inavvertitamente
Ci mostrava la scollatura
Giù fino alle punte dei capezzoli.
Un’estranea traballante sui suoi tacchi,
In cerca dell’uscita
Mentre l’assemblea addolorata
Guardava il suo posteriore
Con visibile interesse.
Aspiranti alla Presidenza
Continueranno a mentire al popolo americano
Mentre noi sediamo qui in lutto.
Nuovo odio spazzerà il mondo
Più veloce degli uragani.
Topi di fogna annuseranno in giro
I bancomat
Mentre la sua bellezza vive.
Miss Jones, tu sarai salva
Tra gli insonni, assaggiato
Il vino di una bottiglia
Avvolta in un bianco tovagliolo,
Mangiata salsiccia d’agnello con patate in padella
E venute le lacrime agli occhi rievocando
Il modo in cui trottavi oltre la bara aperta,
Oltre il nostro caro amico
Che s’avviava al suo lungo pisolino.
Un simpatico piccolo numero, disse un vecchio,
Ma chi era?
Miss Jones, ci ha detto il libro degli ospiti.
98
From Jackstraws, 1999
99
Da Sollevar pagliuzze, 1999
100
THE SOUL HAX MANY BRIDES
In India I was greatly taken up
With a fly in a temple
Which gave me the distinct feeling
It was possible, just possible,
That we had met before.
Was it in Mexico City?
Climbing the blood-spotted, yellow legs
Of the crucified Christ
While his eyes grew larger and larger.
"May God set you on the highest throne
On his invisible Kingdom,"
A blind beggar said to me in English.
He knew what I saw.
At the saloon where Pancho Villa
Fired his revolvers at the ceiling,
On the bare ass of a naked nymph
Stepping out of a lake in a painting,
And now shamelessly crawling up
One of Buddha's nostrils,
Whose smile got even more secretive,
Even more squint-eyed.
101
L’ANIMA HA MOLTE SPOSE
In India rimasi molto attratto
Da una mosca in un tempio
Che mi dava la netta sensazione
Che fosse possibile, soltanto possibile,
Di esserci già incontrati prima.
Fu a Città del Messico?
Risalendo le gambe gialle, macchiate di sangue
Del Cristo crocifisso
Mentre i suoi occhi diventavano sempre più grandi.
“Dio può metterti sul trono più alto
Nel suo Regno invisibile,”
Mi ha detto un mendicante cieco in inglese.
Sapeva ciò che avevo visto.
Nel salone dove Pancho Villa
Scaricò le sue pistole al soffitto,
Sul culo scoperto di una ninfa nuda
Che veniva fuori da un lago in un dipinto,
E ora senza vergogna avanzava lentamente
Verso una narice di Buddha,
Il cui sorriso era diventato ancora più segreto,
Ancora più strabico.
102
MUMMY’S CURSE
Befriending an eccentric young woman,
The sole resident of a secluded Victorian mansion.
She takes long walks in the evening rain,
And so do I, with my hair full of dead leaves.
In her former life, she was a opera singer.
She remembers the rich Neapolitan pastries,
Points to a bit of fresh whipped cream
Still left in the corner of her lower lip.
Tells me she dragged a wooden cross once
Through a leper town somewhere in India.
I was born in Copenhagen, I confide in turn.
My father was a successful mortician.
My mother never lifted her nose out of a book
Arthur Schopenhauer ruined our happy home.
Since then, a day doesn't go by without me
Sticking a loaded revolver inside my mouth.
She had walked ahead of me and had turned
Like a lion tamer, towering with a whip in hand.
Luckily, in that moment, the mummy sped by
On a bicycle carrying someone's pizza order
And cursing the mist and the potholes.
103
LA MALEDIZIONE DELLA MUMMIA
Amicizia con un’eccentrica donna giovane,
Unica residente di un appartato palazzo vittoriano.
Lei fa lunghe passeggiate di sera sotto la pioggia,
E così io, con i miei capelli pieni di foglie morte.
Nella sua vita precedente, era una cantante d’opera.
Si ricorda delle ricche paste napoletane,
Indica un po’ di panna fresca
Rimasta ad un angolo del suo labbro inferiore.
Mi racconta di aver trascinato una croce di legno, una volta
Attraverso una città di lebbrosi da qualche parte in India.
Sono nato a Copenaghen, confido a mia volta.
Mio padre era un affermato impresario delle pompe funebri.
Mia madre non ha mai alzato il naso da un libro
Arthur Schopenhauer rovinò la felicità di casa nostra.
Da allora, non passa giorno senza
Che mi ficchi in bocca una pistola carica.
Aveva camminato di fronte a me e si era trasformata
In una domatrice di leoni, innalzandosi con una frusta in mano.
Per fortuna in quel momento passò la mummia
In bicicletta, portava un ordine di pizza per qualcuno
E malediceva la nebbia e le buche.
104
THE TOY
The brightly painted horse
Had a boy's face
And four small wheels
Under his feet,
Plus a long string
To pull him this way and that
Across the floor,
Should you care to.
A string in waiting
That slipped away
With many wiles
From each and every try.
###
Knock and they'll answer,
My mother told me,
So I climbed the four flights
And went in unannounced.
And found the small toy horse
For the taking
In the ensuing emptiness
And the fading daylight
That still gives me a shudder
As if I held in my hand
The key to mysteries.
###
Where is the Lost and Found
And the quiet entry.
The undeveloped film
Of the few clear moments
Of our blurred lives.
Where is the drop of blood
And the tiny nail
That pricked my finger
As I bent down to touch the toy,
And caught its eye?
###
Wintry light,
My memories are
Steep stairwells
105
IL GIOCATTOLO
Il cavallo dipinto a colori vivaci
Aveva la faccia di un ragazzo
E quattro piccole rotelle
Sotto i suoi zoccoli,
In più, una lunga cordicella
Per spingerlo di qua e di là
Sul pavimento,
Se ne avevi voglia.
Una cordicella in attesa
Che scivolava via
Con mille astuzie
Ad ogni tentativo.
###
Bussa e ti sarà risposto,
Mi disse mia madre,
Così ho fatto scalo per i quattro voli
E giunsi senza preavviso.
E afferrai il piccolo cavallo giocattolo
Per la presa
Nel vuoto conseguente
E la luce del tramonto
Che ancora mi fa rabbrividire
Come se avessi nella mia mano
La chiave dei misteri.
###
Dov’è il Perduto e il Ritrovato
E il quieto accesso.
Il film non sviluppato
Di quei rari limpidi momenti
Delle nostre esistenze confuse.
Dov’è la goccia di sangue
E il piccolo chiodo
Che punse il mio dito
Mentre mi chinavo a toccare il giocattolo,
E catturavo il suo sguardo?
###
Luce invernale,
I miei ricordi sono
Scale ripide
106
In dusty buildings
On dead end streets,
Where I talk to the walls
And closed doors
As if they understood me.
###
The wooden toy sitting pretty.
No, quieter than that.
Like the sound of eyebrows
Raised by a villain
In a silent movie.
Pss someone said behind my back.
107
Di palazzo polverosi
In vicoli ciechi,
Dove io parlavo ai muri
E alle porte chiuse
Come se mi capissero.
###
Il giocattolo di legno siede grazioso.
Nulla più quieto di quello.
Simile al suono delle sopracciglia
Sollevate dal furfante
In un film muto.
Pss qualcuno ha detto alle mie spalle.
108
From Night Picnic, 2001
109
Da Picnic notturno, 2001
110
UNMADE BEDS
They like shady rooms,
Peeling wallpaper,
Cracks on the ceiling,
Flies on the pillow.
If you are tempted to lie down,
Don't be surprised,
You won't mind the dirty sheets.
The rasp of rusty springs
As you make yourself comfy.
The room is a darkened movie theater
Where a grainy,
Black and white film is being shown.
A blur of disrobed bodies
In the moment of sweet indolence
That follows lovemaking,
When the meanest of hearts
Comes to believe
Happiness can last forever.
111
LETTI SFATTI
A loro piacciono le camere nell’ombra,
La carta da parati scrostata,
Le crepe sul soffitto,
Le mosche sul cuscino.
Se sei tentato di sdraiarti,
Non sorprenderti,
Non ti dispiaceranno le lenzuola lerce.
Come ti fa sentire a tuo agio
La raspa delle molle arrugginite.
La camera è un cinema scuro
Dove uno sgranato
Film in bianco e nero inizia.
Una sfocatura di corpi svestiti
Nel momento della dolce indolenza
Che segue l’amore,
Quando il più vile dei cuori
Arriva a credere
Che la felicità può essere eterna.
112
THE ONE TO WORRY ABOUT
I failed miserably at imagining nothing.
Something always came to keep me company:
A small nameless bug crossing the table,
The memory of my mother, the ringing in my ear.
I was distracted and perplexed.
A hole is invariably a hole in something.
About seven this morning, a lone beggar
Waited for me with his small, sickly dog,
Whose eyes grew bigger on seeing me.
There goes, the eyes said, that nice man
To whom (appearances to the contrary)
Nothing in this whole wide world is sacred.
I was still a trifle upset entering the bakery
When an unknown woman stepped out
Of the back to wait on me dressed for a night
On the town in a low-cut, tight-fitting black dress.
Her face was solemn, her eyes averted,
While she placed a muffin in my hand,
As if all along she knew what I was thinking.
113
LA COSA DI CUI PREOCCUPARSI
Ho fallito miseramente nell’immaginare il nulla.
Qualcosa veniva sempre a farmi compagnia:
Un piccolo insetto ignoto che attraversa il tavolo,
La memoria di mia madre, il suono nel mio orecchio.
Rimango distratto, perplesso.
Un buco è sempre un buco in qualcosa.
Verso le sette, stamattina, un barbone solitario
Mi ha aspettato con il suo piccolo cane malaticcio,
I cui occhi, guardandomi, s’ingrandivano,
sembravano dirmi che non era possibile
per un bell’uomo (contrarie apparenze)
non trovare qualcosa di sacro in tutto il vasto mondo.
Ancora un po’ sconvolto, sono entrato in panetteria
Quando una sconosciuta uscì dal retro
Per venirmi incontro vestita per una serata
In città, in un lungo, aderente abito nero da sera.
Con il viso solenne, volse i suoi occhi,
Mentre mi metteva in mano una focaccina
Come se da sempre conoscesse i miei pensieri.
114
SUNDAY PAPERS
The butchery of innocents
Never stops. That is about all
We can ever be sure of, love,
Even more sure than of this roast
You are bringing out from the oven.
It's Sunday. The congregation
Files slowly out of the church
Across the street. A good many
Carry bibles in their hands.
It's the vague desire for truth
And the mighty fear of it
That makes them turn up
Despite the glorious spring weather.
In the hallway, the old mutt
Just now had the honesty
To growl at his own image in the mirror,
Before lumbering off to the kitchen
Where the lamb roast sat
In your outstretched hands
Smelling of garlic and rosemary.
115
GIORNALI DELLA DOMENICA
La strage degli innocenti
Non si ferma mai. E di questo
Possiamo proprio essere sicuri, amore,
ancora più sicuri di questo arrosto
Che stai tirando fuori dal forno.
È domenica. La congregazione
Marcia in fila lenta fuori dalla chiesa
Di là dalla strada. Un buon numero
Di bibbie nelle loro mani.
È il vago desiderio di verità
E la potente paura di essa
Che li fa alzare, nonostante
Il glorioso clima primaverile.
Nel corridoio, il vecchio bastardino
Solo ora ha avuto l’onestà
Di ringhiare alla propria immagine allo specchio,
prima di sbucare pesantemente dalla cucina
dove l’agnello arrosto è posato
sulle tue mani tese
e profuma di aglio e rosmarino.
116
THE ALTAR
The plastic statue of the Virgin
On top of a bedroom dresser
With a blackened mirror
From a bad-dream grooming salon.
Two pebbles from the grave of a rock star,
A small, grinning windup monkey,
A bronze Egyptian coin
And a red movie-ticket stub.
A splotch of sunlight on the framed
Communion photograph of a boy
With the eyes of someone
Who will drown in a lake real soon.
An altar dignifying the god of chance.
What is beautiful, it cautions,
Is found accidentally and not sought after.
What is beautiful is easily lost.
117
L’ALTARE
La statua di plastica della vergine
Sopra il comò in camera
Con lo specchio annerito
Venuto dal brutto sogno di un salone.
Due ciottoli dalla tomba di una rock star,
Una sorridente scimmietta a carica,
Una moneta egiziana di bronzo
E il talloncino rosso di un biglietto del cinema.
Una macchia di luce sulla cornice,
fotografia della comunione di un giovane
con gli occhi di qualcuno
che annegherà molto presto in un lago.
Un altare che nobilita il dio del caso.
Ciò che è bello, fa attenzione,
si trova per caso, non se lo cerchi.
Ciò che è bello si perde facilmente.
118
MY FATHER ATTRIBUTED IMMORTALITY TO WAITERS
(To Derek Walcott)
For surely, there is no difficulty in understanding
The unreality of an occasional customer
Such as ourselves seated at one of the many tables
As pale as the cloth that covers them.
Time in its augmentations and diminutions
Does not concern these two in the least.
They stand side by side facing the street,
Wearing identical white jackets and fixed smiles,
Ready to incline their heads in welcome
Should one of us come through the door
After reading the high-priced menu on this street
Of many hunched figures and raised collars.
119
MIO PADRE ATTRIBUÌ L’IMMORTALITÀ AI CAMERIERI
(A Derek Walcott)
Perché di sicuro, non c’è difficoltà a comprendere
L’irrealtà di un cliente occasionale
Come noi stessi, seduti ad uno dei tanti tavoli
Pallidi come la stoffa che li copre.
Il tempo nel suo accrescersi e diminuire
Non riguarda meno questi due.
Restano, fianco a fianco, di fronte alla strada
Indossando identiche giacche bianche e sorrisi fissi,
Pronti ad inclinar la testa in segno di benvenuto
Appena uno di noi attraversa la porta
Dopo aver letto i menù e i prezzi in questa strada
Di figure ingobbite e colletti rialzati.
120
THE LIVES OF THE ALCHEMISTS
The great labour was always to efface oneself,
Reappear as something entirely different:
The pillow of a young woman in love,
A ball of lint pretending to be a spider.
Black boredoms of rainy country nights
Thumbing the writings of illustrious adepts
Offering advice on how to proceed with the transmutation
Of a figment of time into eternity.
The true master, one of them counseled,
needs a hundred years to perfect his art.
In the meantime, the small arcane of the frying pan,
The smell of olive oil and garlic wafting
From room to empty room, the black cat
Rubbing herself against your bare leg
While you shuffle toward the distant light
And the tinkle of glasses in the kitchen.
121
LE VITE DEGLI ALCHIMISTI
Il grande lavoro è stato sempre cancellare se stessi,
Riapparire come qualcosa di totalmente diverso:
Il cuscino di una giovane donna innamorata,
Una batuffolo di garza che finge di essere un ragno.
Nero tedio delle notti piovose in paese,
Sfogliando gli scritti di adepti illustri,
Offrendo consigli su come procedere con la trasmutazione
Di un frutto del tempo nell’eternità.
Il vero maestro, uno di loro consigliava,
ha bisogno di un secolo per perfezionare la sua arte.
Nel frattempo, il piccolo arcano della padella,
L’odore d’olio d’oliva che si diffonde
Da stanza a stanza vuota, il gatto nero
Che si strofina contro la tua gamba nuda
Mentre ti trascini a stento verso la luce lontana
E il tintinnio dei bicchieri in cucina.
122
From The voice at 3.00 a.m., 2003
123
Da La voce alle tre del mattino, 2003
124
GRAYHEADED SCHOOLCHILDREN
Old men have bad dreams
So they sleep little.
They walk on bare feet
Without turning on the light,
Or they stand leaning
On gloomy furniture
Listening to their hearts beat.
The one window across the room
Is black like a blackboard.
Every old man is alone
In this classroom, squinting
At that fine chalk line
That divides being-here
From being-here-no-more.
No matter. It was a glass of water
They were going to get,
But not just yet.
They listen for mice in the wall,
A car passing on the street,
Their dead fathers shuffling past them
On their way to the kitchen.
125
SCOLARI CON LA TESTA GRIGIA
I vecchi fanno brutti sogni,
Per questo dormono poco.
Camminano scalzi
Senza accendere la luce,
O si alzano appoggiandosi
Ai loro tetri mobili,
Ascoltando il battito dei loro cuori.
L’unica finestra, all’altro lato della stanza
È nera come una lavagna.
Ogni anziano è solo
In questa classe, mentre sforza lo sguardo
Su quella sottile linea di gesso
Che divide l’essere-qui
Dal non-essere-più-qui.
Non importa. Era un bicchier d’acqua
Stavano per arrivare,
Ma non ancora.
Restano in ascolto dei topi nel muro,
Di un’auto che passa per la via,
Dei padri morti che si trascinano davanti a loro
Quando vanno in cucina.
126
SERVING TIME
Another dreary day in time's invisible
Penitentiary, making licence plates
With lot of zeros walking lockstep counterClockwise in the exercise yard or watching
The lights dim when some poor fellow,
who could as well be me, gets fried.
Here on death row, I read a lot of books.
First it was law, as you'd expect.
Then came history, ancient and modern.
Finally philosophy-all that being and nothingness stuff.
The more I read, the less I understand.
Still, other inmates call me professor.
Did I mention that we had no guards?
It's a closed book who locks
and unlocks the cell doors for us.
Even the execution we carry out
By ourselves, attaching the wires,
Playing warden, playing chaplain
All because a little voice in our head
Whispers something about our last appeal
Being denied by God himself.
The others hear nothing, of course,
But that typically, you may as well face it,
Is how time runs things around here.
127
MOMENTO DEL SERVIRE
Un altro giorno triste nel tempo invisibile
In penitenziario, diventando targhe
Piene di zeri, camminando in senso
Antiorario in cortile, o guardando
Le luci smorzarsi quando un poveraccio,
Che potrei essere anche io, viene fritto.
Qui, nel braccio della morte, ho letto molto.
Prima testi di legge, come ci si aspetterebbe.
Poi è arrivata la storia, antica e moderna.
Infine la filosofia, con tutta quella roba dell’essere e del nulla.
Più leggo, meno capisco.
Ancora, altri detenuti mi chiamano professore.
Ho già detto che non avevamo guardie?
C’è un libro chiuso che blocca
E sblocca le porte delle celle per noi.
Anche l’esecuzione la svolgiamo
Da noi stessi, collegando i fili,
Interpretando la guardia, interpretando il cappellano
Tutto perché una vocina nella nostra testa
Sussurra qualcosa circa il nostro ultimo appello
Negato da Dio stesso.
Gli altri non sentono più nulla, naturalmente,
Ma questo, certo, si può anche affrontare,
Per come il tempo scorre da queste parti.
128
LATE SEPTEMBER
The mail truck goes down the coast
Carrying a single letter.
At the end of a long pier
The bored seagull lifts a leg now and then
And forgets to put it down.
There is a menace in the air
Of tragedy in the making.
Last night you thought you heard television
In the house next door.
You were sure it was some new
Horror they were reporting,
So you went out to find out.
Barefoot, wearing just shorts.
It was only the sea sounding weary
After so many lifetimes
Of pretending to be rushing off somewhere
And never getting anywhere.
This morning, it felt like sunday.
The heavens did their part
By casting no shadow along the boardwalk
Or the row of vacant cottages,
Among them a small church
With a dozen gray tombstones huddled closed
As if they, too, have the shivers.
129
FINE SETTEMBRE
Il camion postale scende verso la costa
Portando una singola lettera.
Al termine di un lungo molo
Il gabbiano annoiato solleva una zampa ora e poi
Dimentica di riabbassarla.
C’è una minaccia nell’aria
Della tragedia che sta per giungere.
Ieri sera pensavi di aver sentito la televisione
Nella casa accanto alla nostra.
Eri sicura che fosse un nuovo
Orrore che stavano riportando,
Così sei andata fuori per scoprirlo.
Scalza, indossando solo i pantaloncini.
Era soltanto il mare che suonava stanco,
Dopo così tante vite
A fingere di essere in corsa verso un altrove
E non arrivando mai.
Questa mattina sembrava domenica.
I cieli hanno fatto la loro parte
Gettando ombra lungo la passeggiata
O la fila di case vuote,
Con in mezzo una piccola chiesa
Dove una dozzina di lapidi grigie rannicchiate
Sembravano avere, anche loro, i brividi.
130
From My noiseless entourage, 2005
131
Da La mia cerchia silenziosa, 2005
132
SELF-PORTRAIT IN BED
For imaginary visitors, I had a chair
Made of cane I found in the trash.
There was a hole where its seat was
And its legs were wobbly
But it still gave a dignified appearance.
I myself never set in it, though
With the help of a pillow one could do that
Carefully, with knees drawn together
The way she did once,
Leaning back to laugh at her discomfort.
The lamp on the night table
Did what it could to bestow
An air of mystery to the room.
There was a mirror, too, that made
Everything waver as in a fishbowl
If I happened to look that way,
Red-nosed, about to sneeze,
with a thick wool cap pulled over my ears,
Reading some Russian in bed,
Worrying about my soul, I'm sure.
133
AUTORITRATTO A LETTO
Per i visitatori immaginari, avevo una sedia
Fatta di canna che ho trovato nella spazzatura.
Era una sedia ormai sfondata
E le sue gambe erano traballanti
Ma ciò le conferiva ancora un aspetto dignitoso.
Io stesso non mi ci sono mai seduto, anche se
Con l’aiuto di un cuscino si potrebbe fare
Prestando attenzione, con le ginocchia tese
Così come fece lei una volta,
Appoggiandosi dietro e ridendo per la scomodità.
La lampada sul comodino
Ha fatto tutto ciò che poteva per dare
Un alone di mistero alla stanza.
C’era anche uno specchio che ha fatto
Vacillare ogni cosa come in un acquario
Quando mi è capitato di guardare in quella direzione,
Con il naso arrossato dagli starnuti,
Con un berretto di lana spessa calzato sulle orecchie
Mentre leggevo un po’ di russo a letto,
Preoccupandomi della mia anima, ne sono sicuro.
134
TO DREAMS
I'm still living at all the old addresses
Wearing dark glasses even indoors,
on the hush-hush sharing my bed
With phantoms, visiting the kitchen
After midnight to check the faucet.
I'm late for school, and when I get there
No one seems to recognize me.
I'm disowned, sequestered and withdrawn.
These small shops open only at night
Where I make my unobtrusive purchases,
These backdoor movie houses in seedy neighborhoods
Still showing grainy films of my life.
The hero always full of extravagant hope
Losing it all in the end? -whatever it wasThen walking out into the cold, disbelieving light
Waiting close-lipped at the exit.
135
AI SOGNI
Sto vivendo ancora a tutti i vecchi indirizzi
Indossando occhiali scuri anche al chiuso
Condividendo in gran segreto il mio letto
Con i fantasmi, visitando la cucina
Dopo la mezzanotte per controllare il rubinetto.
Sono in ritardo per la scuola, e quando sono lì
Nessuno sembra riconoscermi.
Mi sento esiliato, sequestrato e appartato.
Questi piccoli negozi aperti soltanto di notte
Dove faccio i miei acquisti discreti,
Queste case cinematografiche clandestine in quartieri malfamati
Che mostrano ancora pellicole sgranate della mia esistenza.
L’eroe sempre colmo di speranza stravagante
Perdendo tutto alla fine? –qualsiasi cosa fossePoi fuori a piedi, nella fredda luce incredula
Aspettando all’uscita con le labbra serrate.
136
MY NOISELESS ENTOURAGE
We were never formally introduced.
I had no idea of their number.
It was like a discreet entourage
Of home-grown angels and demons
All of whom I had met before
And had since largely forgotten.
In time of danger, they made themselves scarce.
Where did they all vanish to?
I asked some felon one night
While he held a knife to my throat,
But he was spooked too,
Letting me go without a word.
It was disconcerting, downright frightening
To be reminded of one's solitude,
Like opening a children's bookwith nothing better to do- reading about stars,
How they can afford to spend centuries
Traveling our way on a glint of light.
137
IL MIO SILENZIOSO ENTOURAGE
Non siamo mai stati presentati formalmente.
Non avevo idea di quanti fossero.
Era come un entourage discreto
Di angeli e demoni nostrani
Che avevo già conosciuto
E che avevo in gran parte dimenticati.
Nel momento del pericolo, loro scarseggiano.
Dove sono svaniti tutti?
Ho domandato una notte a un criminale
Mentre mi teneva un coltello alla gola,
Ma era troppo spaventato,
E mi lasciò andare senza una parola.
Era sconcertante, decisamente spaventoso
Essere ricordati per la propria solitudine,
Come aprire un libro per bambiniNon avendo di meglio da fare- e leggere delle stelle,
Come possano permettersi di perdere secoli
A seguire la nostra direzione su un lampo di luce.
138
DESCRIPTION OF A LOST THING
It never had a name,
Nor do I remember how I found it.
I carried it in my pocket
Like a lost button
Except it wasn't a button.
Horror movies,
All-night cafeterias,
Dark barrooms
And pool halls,
On rain-slicked street.
It led a quiet, unremarkable existence
Like a shadow in a dream,
An angel on a pin,
And then it vanished.
The years passed with their row
Of nameless stations,
Till somebody told me this is it!
And fool that I was,
I got off on an empty platform
With no town in sight.
139
DESCRIZIONE DI UN OGGETTO PERDUTO
Non ha mai avuto un nome,
Né mi ricordo come l’ho trovato.
L’ho portato in tasca
Come un bottone perduto
Ma non era un bottone.
I cinema horror,
Le tavole calde notturne,
I bar al buio
E le sale da biliardo,
Sulle strade impomatate di pioggia.
Ha portato una tranquilla esistenza insignificante
Come un’ombra in un sogno,
Un angelo su uno spillo,
E poi è svanito.
Gli anni sono passati con la loro fila
Di stazioni senza nome,
Finché qualcuno mi ha detto è questo!
E sciocco che ero,
Scesi su una piattaforma vuota
Con nessuna città in vista.
140
MY TURN TO CONFESS
A dog trying to write a poem on why he barks,
That's me, dear reader!
They were about to kick me out of the library
But I warned them,
My master is invisible and all power-full.
Still, they kept dragging me out by the tail.
In die park the birds spoke freely of their own vexations.
On a bench, I saw an old woman
Cutting her white curly hair with imaginary scissors
While staring into a small pocket mirror.
I didn't say anything then,
But that night I lay slumped on the floor
Chewing on a pencil,
Sighing from time to time,
Growling, too, to something out there
I could not bring myself to name.
141
IL TURNO DELLA MIA CONFESSIONE
Un cane che tenta di scrivere una poesia sul perché abbaia,
Sono io, caro lettore!
Stavano per buttarmi fuori dalla biblioteca
Ma li ho avvisati,
Il mio padrone è invisibile e pieno di poteri.
Eppure hanno continuato a trascinarmi fuori per la coda.
Nel parco morto gli uccelli parlavano liberamente delle vessazioni subite.
Su una panchina, ho visto una donna anziana
Tagliare i suoi bianchi riccioli con forbici immaginarie
Mentre si fissava in un piccolo specchio da tasca.
Non dissi più nulla,
Ma quella notte rimasi accasciato sul pavimento
Masticando una matita,
Sospirando, di tanto in tanto,
Ringhiando, pure, a qualcosa fuori
Non riuscivo a decidermi per un nome.
142
IN THE PLANETARIUM
Never-yet-equaled, wide-screen blockbuster
That grew more and more muddled
After a spectacular opening shot.
The pace, even for the most patient
Killingly slow despite the promise
Of a show-stopping, eye-popping ending:
The sudden shrivelling of the whole
To its teensy starting point, erasing allIncluding this bag of pop corn we are sharing.
Yes, an intriguing but finally irritating
Puzzle with no answer forthcoming tonight
From the large cast of stars and galaxies
In what may be called a prodigious
expenditure of time, money and talent.
"Let's get the fuck out of here", I said
Just as her upraised eyes grew moist
And she confided to me, much to loudly,
"I have never seen anything so beautiful".
143
NEL PLANETARIO
Ineguagliato, campione d’incassi su grande schermo
Che cresceva sempre più disordinato
Dopo uno spettacolare lancio d’esordio.
Il ritmo, anche per il più paziente
Mortalmente lento, nonostante la promessa
Di un intervallo e di un finale esplosivo:
L’improvviso avvizzimento di tutto
Per il suo punto d’inizio adolescenziale, cancellando tutto
Compreso questo nostro sacchetto di pop corn.
Sì, un intrigante ma alla fine irritante
Puzzle che per stasera non ha risposte imminenti
Dal grande cast di stelle e galassie
In quello che potrebbe esser chiamato un prodigioso
Dispendio di tempo, denaro e talento.
“Andiamocene da questo cazzo di posto” Ho detto
Appena i suoi occhi all’insù s’inumidirono
E lei mi ha confidato, a voce alta,
“Non avevo mai visto niente di così splendido”
144
PIGEONS AT DAWN
Extraordinary efforts are being made
To hide things from us, my friends.
Some stay up into the wee hours
To search their souls.
Others undress each others in darkened rooms.
The creaky old elevator
Took us down to the icy cellar first
To show us a mop and a bucket
Before it deigned to ascend again
With a sigh of exasperation.
Under the vast, early-dawn sky
The city lay silent before us.
Everything on hold:
Rooftops and water towers,
Clouds and wisps of white smoke.
We must be patient, we told ourselves,
See if the pigeons will coo now
For the one who comes to her window
To feed them angel cake,
All but invisible, but for her slender arm.
145
PICCIONI ALL’ALBA
Straordinari sforzi sono stati compiuti
Per nasconderci le cose, amici miei.
Alcuni restano alzati fino alle ore piccole
A cercar la loro anima.
Altri si spogliano l’un l’altro in stanze buie.
Il vecchio ascensore scricchiolante
Ci ha portato fino alla cantina gelida
Per mostrarci una scopa e un secchio
Prima di degnarsi di salire ancora
Con un sospiro di esasperazione.
Sotto il vasto cielo precoce dell’alba
La città giaceva in silenzio di fronte a noi.
Tutto restava in attesa:
Tetti e torri d’acqua,
Nuvole e sbuffi di fumo bianco.
Dobbiamo essere pazienti, ci siamo detti,
Controllare se i piccioni ora tubano
A chi viene alla finestra
Per dare loro la torta degli angeli
Quasi invisibile, tanto esile è il suo braccio.
146
INDICE
From Unending blues, 1986
Da Blues senza fine, 1986
TOWARD NIGHTFALL
VERSO SERA
pag. 5
AGAINST WHATEVER IT IS THAT'S ENCROACHING
CONTRO QUALSIASI COSA STIA SCONFINANDO
pag. 9
From The book of gods and devils, 1990
Da Il libro di dei e demoni, 1990
ST. THOMAS AQUINAS pag.13
S. TOMMASO D’AQUINO
FACTORY pag.17
FABBRICA
SHELLEY pag.19
SHELLEY
THE DEVILS pag.23
I DEMONI
THE WHITE ROOM pag.25
LA STANZA BIANCA
THE BIG WAR
pag.27
LA GRANDE GUERRA
PARADISE pag.29
PARADISO
IN THE LIBRARY pag.31
NELLA BIBLIOTECA
From Hotel Insomnia, 1992
Da Hotel Insonnia, 1992
THE PRODIGAL
pag.35
IL FIGLIOL PRODIGO
HOTEL INSOMNIA pag.37
HOTEL INSONNIA
THE TIGER pag.39
LA TIGRE
A BOOK FULL OF PICTURES
pag.41
UN LIBRO PIENO D’ILLUSTRAZIONI
EVENING WALK
pag.43
PASSEGGIATA SERALE
ROMANTIC SONNET
pag.45
SONETTO ROMANTICO
147
THE OLD WORLD
pag.47
IL VECCHIO MONDO
COUNTRY FAIR pag.49
FIERA DI PAESE
From A wedding in hell, 1994
Da Un matrimonio all’inferno, 1994
PARADISE MOTEL pag.53
MOTEL PARADISO
THE CLOCKS OF THE DEAD pag.55
GLI OROLOGI DEI MORTI
LEAVES pag.57
FOGLIE
Pag71
TRANSPORT pag.59
TRASPORTO
CRAZY ABOUT HER SHRIMP
pag.61
PAZZO DEI SUOI GAMBERETTI
READING HISTORY
pag.63
LETTURA DELLA STORIA
EMPIRES pag.65
IMPERI
MYSTICS pag.67
MISTICI
VIA DEL TRITONE pag.69
VIA DEL TRITONE
THE SECRET pag.71
IL SEGRETO
FROM Walking the black cat, 1996
DA Mentre il gatto nero cammina, 1996
MIRRORS AT 4 A.M.
pag.75
SPECCHI ALLE 4 DEL MATTINO
CAMEO APPEARANCE pag.77
CAMEO
WHAT THE GYPSIES TOLD MY GRANDMOTHER WHILE SHE WAS STILL A YOUNG GIRL
pag.79
COSA DISSERO A MIA NONNA GLI ZINGARI QUANDO LEI ERA ANCORA UNA RAGAZZINA
LITTLE UNWRITTEN BOOK
pag.81
PICCOLO LIBRO NON SCRITTO
SLAUGHTERHOUSE FLIES pag.83
MOSCHE DI MACELLERIA
AN ADDRESS WITH EXCLAMATION POINTS
pag.85
148
UN INDIRIZZO CON PUNTI ESCLAMATIVI
ENTERTAINING THE CANARY pag.87
INTRATTENENDO IL CANARINO
GHOSTS pag.89
SPETTRI
AT THE COOKOUT
pag.91
AL PRANZO ALL’APERTO
CLUB MIDNIGHT
pag.93
CLUB DI MEZZANOTTE
PASTORAL HARPSICHORD pag.95
CLAVICEMBALO PASTORALE
HAVE YOU MET MISS JONES? Pag.97
HAI INCONTRATO MISS JONES?
From Jackstraws, 1999
Da Sollevar pagliuzze, 1999
THE SOUL HAX MANY BRIDES pag.101
L’ANIMA HA MOLTE SPOSE
MUMMY’S CURSE
pag.103
LA MALEDIZIONE DELLA MUMMIA
THE TOY
pag.105
IL GIOCATTOLO
From Night Picnic, 2001
Da Picnic notturno, 2001
UNMADE BEDS pag.111
LETTI SFATTI
THE ONE TO WORRY ABOUT
pag.113
LA COSA DI CUI PREOCCUPARSI
SUNDAY PAPERS
pag.115
GIORNALI DELLA DOMENICA
THE ALTAR pag.117
L’ALTARE
MY FATHER ATTRIBUTED IMMORTALITY TO WAITERS pag.119
MIO PADRE ATTRIBUÌ L’IMMORTALITÀ AI CAMERIERI
THE LIVES OF THE ALCHEMISTS pag.121
LE VITE DEGLI ALCHIMISTI
From The voice at 3.00 a.m., 2003
Da La voce alle tre del mattino, 2003
GRAYHEADED SCHOOLCHILDREN pag.125
149
SCOLARI CON LA TESTA GRIGIA
SERVING TIME
pag.127
MOMENTO DEL SERVIRE
LATE SEPTEMBER pag.129
FINE SETTEMBRE
From My noiseless entourage, 2005
Da La mia cerchia silenziosa, 2005
SELF-PORTRAIT IN BED pag.133
AUTORITRATTO A LETTO
TO DREAMS pag.135
AI SOGNI
MY NOISELESS ENTOURAGE
pag.137
IL MIO SILENZIOSO ENTOURAGE
DESCRIPTION OF A LOST THING
pag.139
DESCRIZIONE DI UN OGGETTO PERDUTO
MY TURN TO CONFESS
pag.141
IL TURNO DELLA MIA CONFESSIONE
IN THE PLANETARIUM pag.143
NEL PLANETARIO
PIGEONS AT DAWN pag.145
PICCIONI ALL’ALBA
150
Fly UP