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Charles Simic
Charles Simic Sessanta poesie 1 Charles Simic SIXTY POEMS a cura di Andrea Valenti 2 From Unending blues, 1986 3 Da Blues senza fine, 1986 4 TOWARD NIGHTFALL for Don and Jane The weight of tragic events On everyone's back, Just as tragedy In the proper Greek sense Was thought impossible To compose in our day. There were scaffolds, Makeshift stages, Puny figures on them Like small indistinct animals Caught in the headlights Crossing the road way ahead, In the gray twilight That went on hesitating On the verge of a huge Starless autumn night. One could've been in The back of a open truck Hunkering because of The speed and chill. One could've been walking With a sidelong glance At the many troubling shapes The bare trees madeLike those about the shriek, But finding themselves unable To utter a word now. One could've been in One of these mill towns Inside a small dim grocery When the news broke. One would've drawn near the radio With the one many months pregnant Who serves there at that hour. Was there a smell of Spilled blood in the air, Or was it that other, Much finer scent-of fear, The fear of approaching death One met on the empty street? Monsters on movie posters, too, Prominently displayed. 5 VERSO SERA per Don and Jane Il peso degli eventi tragici Nel passato di ognuno di noi, Tragedia Nel vero senso Greco Che si pensava impossibile Da comporre ai giorni nostri. C’erano patiboli, Palchi improvvisati, Gracili figure su di loro Come piccoli animali indistinguibili Colti dalla luce dei fari Mentre attraversano la strada, Nel crepuscolo grigio Che è andato ad esitare Sull’orlo di un’enorme Notte autunnale senza stelle. Uno potrebbe essere stato Sul retro di un camion scoperto Balbettando per La velocità e il brivido. Uno avrebbe potuto camminare Con uno sguardo in tralice Alle molte forme preoccupanti Gli alberi nudi diventatiCome coloro che stanno per gridare di dolore E si ritrovano incapaci Di dire una sola parola. Uno potrebbe essere stato in Una di queste città industriali Dentro un piccolo supermercato Quando la notizia si abbatté. Uno si sarebbe avvicinato alla radio Insieme a colei che in avanzato stato di gravidanza serve lì a quell’ora. C’era un odore nell’aria Di sangue versato O era quel profumo, Molto più fine - di paura, Paura della morte che s’approssima Incontrato lungo la strada vuota? Mostri sui manifesti dei film, pure, Ben visibili. 6 Then, six factory girls, Arm in arm, laughing As if they've been drinking. At the very least, one Could've been one of them: The one with a mouth Painted bright red, Who feels out of sorts, For no reason, very pale, And so, excusing herself, Vanishes where it says: Rooms for rent And immediately goes to bed, fully dressed, only to lie with eyes open, Trembling,despite the covers. It's just a bad chill, She keeps telling herself Not having seen the papers Which the landlord has the dog Bring from the front porch. The old man never learned To read well and so Reads on in that half-whisper, And in that half-light Verging on the dark, About that day's tragedies Which supposedly are not tragedies in the absent of Figures endowed with Classic nobility of soul. 7 Poi, sei operaie, A braccetto, che ridono Come se avessero bevuto. Per lo meno, uno Avrebbe potuto essere uno di loro: Quella con la bocca Dipinta di rosso brillante, Che si sente triste Senza una ragione, è pallida, E così, scusandosi, Svanisce dove si dice: Camere in affitto E va subito a letto, completamente vestita, solo per stendersi con gli occhi aperti, Tremando, nonostante le coperte. É solo una brutta infreddatura, Continua a dirsi tra sé Non avendo veduto i giornali Che ha l’affittacamere, portati Dentro dal cane. Il vecchio non ha mai imparato A leggere bene e allora Legge con quel mezzo bisbiglio, In quella mezza penombra Che volge verso l’oscurità, Di quelle tragedie del giorno Che presumibilmente non sono Tragedie prive Di figure dotate di Classica nobiltà dell’anima. 8 AGAINST WHATEVER IT IS THAT'S ENCROACHING Best of all is to be idle, And especially on a Thursday, And to sip vine while studing the light: The way it ages, yellows, turns ashen And then hesitates forever On the threshold of the night That could be bringing the first frost. It's good to have a woman around just then, and two is even better. Let them whisper to each others and eye you with a smirk. Let them roll up their sleeves and unbutton their shirts a bit As this fine old twilight deserves, And the small schoolboy Who has come home to a room almost dark And now watches wide-eyed The grown-ups raise their glasses to him, The giddy-headed, red-haired woman With eyes tightly shut, As if she were about to cry or sing. 9 CONTRO QUALSIASI COSA STIA SCONFINANDO La cosa migliore è essere pigri, Soprattutto di giovedì, E restarsene a sorseggiare il vino meditando la luce: Il modo come invecchia, ingiallisce, volge al cenere E poi esita per sempre Sulla soglia della notte Che potrebbe portare il primo gelo. È bello avere una donna in giro proprio in quel momento, E due è anche meglio. Lasciale bisbigliare tra di loro E occhieggiarti con un sorrisetto. Lasciale arrotolare le maniche e sbottonare un po’ le camiciette Come merita questo antico crepuscolo, E il piccolo scolaro Tornato a casa nella sua camera quasi buia E ora osserva con gli occhi spalancati Gli adulti che alzano i bicchieri a lui, La donna dai capelli di un rosso vertiginoso Con gli occhi serrati, Come se stesse per piangere o cantare. 10 From The book of gods and devils, 1990 11 Da Il libro di dei e demoni, 1990 12 ST. THOMAS AQUINAS I left parts of myself everywhere The way absent-minded people leave Gloves and umbrellas Whose colours are sad from dispensing so much bad luck. I was on a park bench asleep. It was like the Art of Ancient Egypt. I didn’t wish to bestir myself. I made my long shadow take the evening train. "We give death to a child when we give it a doll" Said the woman who had read Djuna Barnes. We whispered all night. She had travelled to darkest Africa. She had many stories to tell about the jungle. I was already in New York looking for a work. It was raining as in the days of Noah. I stood in many doorways of that great city. Once I asked a man in a tuxedo for a cigarette. He gave me a frightened look and stepped out into the rain. Since "man naturally desires happiness," According to St.Thomas Aquinas, Who gave irrefutable proof of God's existence and purpose, I loaded trucks in the Garment Center. A black man and I stole a woman's red dress. It was of silk; it shimmered. Upon a gloomy night with all our loving ardors on fire, We carried it down the long empty avenue, Each holding one sleeve. The heat was intolerable causing many terrifying human faces To come out of hiding. In the Public Library Reading Room There was a single ceiling fan barely turning. I had the travels of Herman Melville to serve me as a pillow. I was on a ghost ship with its sails fully raised. I could see no land everywhere. The sea and its monsters could not cool me. I followed a saintly-looking nurse into the doctor's office. We edged past people with eyes and ears bandages. "I am a medieval philosopher in exile," I explained to my landlady that night. And, truly, I no longer looked like myself. I wore glasses with a nasty spider crack over one eye. 13 S. TOMMASO D’AQUINO Ho perduto parti di me stesso ovunque Al modo della gente distratta che dimentica Guanti e ombrelli I colori dei quali sono tristi, portano molta sfortuna. Dormivo su una panchina nel parco. Era come l’Arte dell’Antico Egitto. Volevo evitare di agitarmi. Ho lasciato prendere il treno della sera alla mia lunga onbra. “Diamo la morte a un bambino quando gli diamo una bambola” Disse la donna che aveva letto Djuna Barnes. Bisbigliammo tutta la notte. Aveva viaggiato nell’Africa più oscura. Aveva molte storie da raccontare sulla giungla. Ero già a New York per cercare un lavoro. Pioveva come ai giorni di Noè. Sono rimasto di fronte a tante porte di quella grande città. Una volta ho chiesto una sigaretta ad un uomo in smoking. Mi ha guardato sgomento e se n’è andato sotto la pioggia. Siccome “ogni uomo desidera la felicità,” Come afferma San Tommaso d’Aquino, Che ci ha dato la prova irrefutabile dell’esistenza e dello scopo di Dio, Ho caricato camion al Garment Center. E con un nero ho rubato un abito da donna rosso. Era di seta; scintillava. In una notte cupa con tutti i nostri ardori amorosi in fiamme, L’abbiamo portato per il lungo viale vuoto, Tenendolo ognuno per una manica. Il caldo era intollerabile, rendeva terrificanti i volti umani Come usciti da una fustigazione. Nella Sala di Lettura della Biblioteca Pubblica C’era un solo ventilatore a soffitto che ruotava a malapena. Usavo come cuscino i viaggi di Herman Melville. Ero su una nave fantasma con tutte le vele alte. Non potevo vedere terra da nessuna parte. Il mare e i suoi mostri non potevano rinfrescarmi.. Ho seguito un’infermiera che sembrava una santa nell’ufficio del medico. Ci siamo mossi lentamente tra persone con occhi e orecchie bendati. “Sono un filosofo medievale in esilio,” Ho spiegato alla padrona di casa quella notte. E in verità, non ho mai più dato un’occhiata in me stesso. Indossavo occhiali con una brutta crepa a tela di ragno su una lente. 14 I stayed in the movies all day long. A woman in the screen walked trough a bombed city Again and again. She wore army boots. Her legs were long and bare. It was cold wherever she was. She had her back turned to me, but I was in love with her. I expected to find wartime Europe in the exit. It wasn't even snowing! Everyone I met Wore a part of my destiny like a carnival mask. "I'm Bartleby the Scrivener," I told the Italian waiter. "Me too," he replied. And I could see nothing but overflowing ashtrays The human-faced flies where busy examining. 15 Rimanevo nei cinema tutto il giorno. Una donna sullo schermo camminava attraverso la città bombardata Incessantemente. Indossava stivali militari. Le sue gambe erano lunghe e nude. Era freddo ovunque andasse. Mi voltava sempre la schiena, ma ero innamorato di lei. All’uscita mi aspettavo di ritrovarmi in Europa durante la guerra. Nemmeno nevicava! Chiunque incontrassi Indossava una parte del mio destino come una maschera di carnevale. “Sono Bartleby lo Scrivano,” Dissi al cameriere italiano. “Anch’io,” rispose lui. E non ho visto altro che portacenere traboccanti Mosche dai volti umani impegnate a controllare. 16 FACTORY The machines were gone, and so were those who worked them. A single high-backed chair stood like a throne In all that empty space. I was on the floor making myself comfortable For a long night of little sleeping and much thinking. An empty birdcage hung from a steam pipe. In it I kept an apple and a small paring knife. I placed newspaper all around me on the floor So I could jump at the slightest rustle. It was like the scratching of a pen, The silence of the night writing in its diary. Of rats who came to pay me a visit I had the highest opinion. They'd stand on two feet As if about to make a polite request On a matter of great importance. Many other strange things came to pass. Once a naked woman climbed on the chair To reach the apple in the cage. I was on the floor watching her go on the tiptoe, Her hand fluttering in the cage like a bird. On other days, the sun picked through dusty window panes To see what time it was. But there was no clock, Only the knife in the cage, glinting like a mirror, And the chair in the far corner Where someone once sat facing the brick wall. 17 FABBRICA Le macchine non c’erano più, e così tutti coloro che ci lavoravano. Soltanto una scranna si ergeva come un trono In tutto quello spazio vuoto. Ero sul pavimento che cercavo una posizione comoda Per una lunga notte di poco sonno e molti pensieri. Una gabbia vuota era appesa ad un tubo del vapore. In essa ho messo una mela e un piccolo coltello da cucina. Ho sparso giornali sul pavimento tutt’attorno a me Così da poter sobbalzare al minimo fruscio. Sembrava il grattare di una penna, Il silenzio della notte che scriveva sul suo diario. Dei ratti che venivano a farmi visita Avevo la più grande stima. Restavano su due zampe Come se dovessero proporre una cortese richiesta Su una questione di grande importanza. Molte altre strane cose successero. Anche che una donna nuda si arrampicò sulla sedia Per prendere la mela nella gabbia. Io ero sul pavimento che la guardavo, era in punta di piedi, La sua mano svolazzava nella gabbia come un uccellino. Gli altri giorni, il sole frugava tra i vetri polverosi delle finestre Per vedere che ora fosse. Ma non c’erano orologi, Soltanto il coltello nella gabbia, lucente come uno specchio, E la sedia in un angolo lontano Dove qualcuno una volta si era seduto faccia al muro. 18 SHELLEY for M. Follain Poet of the dead leaves driven like ghosts, Driven like pestilence-stricken multitudes, I read you first One rainy evening in New York City. In my atrocious Slavic accent, Saying the mellifluous verses From a battered, much-stained volume I had bought earlier that day In a second-hand bookstore on Fourth Avenue Run by an initiate of the occult masters. The little money I had being almost spent, I walked the streets, my nose in the book. I sat in a dingy coffee shop With last summer's dead flies on the table. The owner was an ex sailor Who had grown a huge hump on his back While watching the rain, the empty street. He was glad to have me sit and read, He'd refill my cup with a liquid dark as River Styx. Shelley spoke of a mad, blind, dying king; Of rulers who neither see, nor feel, nor know; Of graves from which a glorious phantom may Burst to illumine our tempestuous day. I too felt like a glorious phantom Going to have my dinner In a Chinese restaurant I knew so well. It had three-fingered waiter Who'd bring my soup and rice each night Without ever saying a word. I never saw anyone else there. The kitchen was separated by a curtain Of glass beads which clicked faintly Whenever the front door opened. The front door opened that evening To admit a pale little girl with glasses. The poet spoke of everlasting universe Of things ... of gleams of a remoter world Which visit the soul in sleep... Of a desert peopled by storms alone... The streets were strewn with broken umbrellas 19 SHELLEY per M. Follain Poeta delle foglie morte spinte come fantasmi, Spinte come moltitudini colpite dalla peste, Ti ho letto la prima volta Una sera piovosa a New York City. Nel mio atroce accento Slavo, Pronunciare i versi melliflui Da un volume molto macchiato e malconcio Che avevo comprato in precedenza quel giorno In una libreria di seconda mano nella Quarta Strada Gestita da un iniziato dei maestri occulti. I pochi soldi che avevo andavano esaurendosi, Vagavo per le strade con il naso tra le pagine. Mi sono seduto in uno squallido caffè Con le mosche morte dell’estate scorsa sul tavolo. Il padrone era un ex marinaio Al quale era cresciuta una gobba enorme sulla schiena Mentre guardava la pioggia, la strada vuota. Era felice di avere me seduto a leggere, Mi rimboccava la tazza con un liquido scuro come il fiume Stige. Shelley parlò di un re morente pazzo e cieco; Di governanti che nulla vedono, né sentono, né sanno; Di tombe da cui un fantasma glorioso può Prorompere per illuminare il nostro giorno in tempesta. Anche io mi sentivo come un fantasma glorioso Andando a cenare In un ristorante cinese che conoscevo bene. C’era un cameriere con tre dita Che mi portava la mia zuppa di riso ogni sera Senza mai dire una parola. Non ho mai visto nessuno, lì. La cucina era separata da una tendina Di perline di vetro che tintinnavano debolmente Ogni volta che la porta d’ingresso si apriva. Quella sera la porta d’ingresso si aprì Per lasciare entrare una pallida bambina con gli occhiali. Il poeta parlava dell’eterno universo Delle cose… dei bagliori di un mondo più remoto Che visita l’anima nel sonno… Di un deserto abitato soltanto da tempeste… Le strade erano disseminate di ombrelli rotti 20 Which looked like funeral kites The little Chinese girl might have made. The bars on Mac Dougal street were emptying. There had been a fistfight. A man leaned against a lamppost, arms extended like a crucified, The rain washing the blood off his face. In a dimly lit side street, Where die sidewalk shone like a ballroom mirror At closing time A well-dressed man without any shoes Asked me for money. His eyes shone, he looked triumphant Like a fencing master Who had just struck a mortal blow. How strange it all was... The world's raffle That dark October night... The yellowed volume of poetry With its Splendors and Glooms Which I studied by the light of the storefronts: Drugstores and barbershops, Afraid of my small windowless room Cold as a tomb of an infant emperor. 21 Che sembravano aquiloni funebri Costruiti forse dalla bambina cinese. I bar di via Mac Dougal si stavano svuotando. C’era stata una scazzottata. Un uomo si appoggiò ad un lampione a braccia aperte come un crocifisso, Mentre la pioggia lavava via il sangue dal suo volto. Nella penombra di una stradina laterale, Dove morti marciapiedi risplendevano come uno specchio in una sala da ballo All’ora di chiusura – Un uomo elegante e senza scarpe Mi chiese dei soldi. I suoi occhi rilucevano, sembrava trionfante Come un maestro di scherma Che ha appena inferto un colpo mortale. Che strano fu tutto… La lotteria del mondo Quella scura notte di Ottobre… Il volume ingiallito di poesia Con i suoi splendori e le sue tenebre Che ho studiato alla luce delle vetrine: Drogherie e barbieri, Spaventato dalla mia stanzetta senza finestre Fredda come la tomba di un imperatore fanciullo. 22 THE DEVILS You were "a victim of semi romantic anarchy In its most irrational form." I was "ill at ease in an ambiguous world Desert by Providence." We drank wine And made love in the afternoon. The neighbors’' TVs were tuned on soap operas. The unhappy couples spoke little. There were interminable pauses. Soft organ music. Someone coughing. "It's like Strindberg's Dream play" you said. "What is?" I asked and got no reply. I was watching a spider on the ceiling. It was the kind of St.Veronica ate in her martyrdom. "That woman subsisted on spiders only," I told the janitor when he came to fix the faucet. He wore dirty overalls and a derby hat. Once he had been an inmate of a notorious state institution. "I'm no longer Jesus," he informed us happily. He believed only in devils now. "This building is full of them" he confided. One can see their horns and tails If one caught them in their baths. "He's got Dark Ages on his brain," you said. "Who does?" I asked and got no reply. The spider had the beginnings of a web Over our heads. The world was quiet Except when one of us took a sip of wine. 23 I DEMONI Tu eri “vittima di un’anarchia semiromantica Nella sua forma più irrazionale.” Io ero “a disagio in un mondo ambiguo Disertato dalla Provvidenza. “Abbiamo bevuto vino E fatto l’amore nel pomeriggio. I televisori Dei vicini erano sintonizzati sulle soap operas. Le coppie infelici parlavano poco. C’erano pause interminabili. Leggera musica d’organo. Qualcuno tossiva. “È come il dramma di Strindberg Il sogno” hai detto. “Che cosa?” ho chiesto senza ricevere risposta. Stavo guardando un ragno sul soffitto. Era del tipo mangiato in martirio da Santa Veronica. “Quella donna sopravvisse di soli ragni,” Dissi al portiere venuto a riparare il rubinetto. Indossava una tuta sporca e una bombetta. Un tempo ero detenuto in un noto penitenziario di stato. “Non sono più Gesù Cristo” ci ha informato felicemente. Credeva soltanto nei demoni ora. “Questo palazzo ne è pieno” ci ha confidato. Uno può vedere le loro corna e le code Se restano intrappolati in bagno. “Ha il Medioevo nel cervello” hai detto. “Chi?” ho chiesto senza ricevere risposta. Il ragno ha cominciato a tessere la sua tela Sopra le nostre teste. Il mondo era quieto Tranne quando uno di noi ha preso un sorso di vino. 24 THE WHITE ROOM The obvious is difficult To prove. Many prefer The hidden. I did, too. I listened to the trees. They had a secret Which they were about to Make known to me, And then didn't. Summer came. Each tree On my street had its own Scheherazade. My nights Were a part of their wild Storytelling. We were Entering dark houses, More and more dark houses Hushed and abandoned. There was someone with eyes closed On the upper floors. The thoughts of it, and the wonder, Kept me sleepless. The truth is bald and cold, Said the woman Who always wore white. She didn't leave her room much. The sun pointed to one or two Things that had survived The long night intact, The simplest things, Difficult in their obviousness. They made no noise. It was the kind of day People describe as "perfect." Gods disguising themselves As black hairpins? A hand mirror? A comb with a tooth missing? No! That wasn't it. Just things as they are, Unblinking, lying mute In that bright light, And the trees waiting for the night. 25 LA STANZA BIANCA L’ovvio è difficile Da dimostrare. Molti preferiscono L’oscuro. Anch’io lo preferivo. Ho ascoltato gli alberi. Avevano un segreto Che stavano Per confidarmi, Poi non lo fecero. Venne l’estate. Ciascun albero Sulla mia strada aveva la sua propria Scheherazade. Le mie notti Erano parte della loro selvaggia Narrazione. Stavamo Entrando in case buie, Sempre più case buie Silenti e abbandonate. C’era qualcuno con gli occhi chiusi Ai piani superiori. Il pensiero di questo, e lo stupore, Mi hanno tenuto insonne. La verità è spoglia e fredda, Disse la donna Che vestì sempre di bianco E non lasciò spesso la sua camera. Il sole indicò una o due Cose sopravvissute Alla lunga notte intatte, Le cose più semplici, Difficili nella loro ovvietà. Non hanno fatto rumore. Era il tipo di giornata Che la gente descrive come “perfetta.” Gli dei si stavano travestendo Da nere forcine? Uno specchietto? Un pettine privo di un dente? No! Non era così. Proprio le cose così come sono, Senza battere ciglio, giacendo mute In quella luce radiosa, E gli alberi in attesa della notte. 26 THE BIG WAR We played war during the war, Margaret. Toy soldiers were in big demand, The kind made from clay. The lead ones they melted into bullets, I suppose. You never saw anything as beautiful As those clay regiments! I used to lie on the floor For hours staring them in the eye. I remember them staring back at me in wonder. How strange they must have felt Standing stiffly at attention Before a large, incomprehending creature With a moustache made of milk. In time they broke, or I broke them on purpose. There was wire inside their limbs, Inside their chests, but nothing in their heads! Margaret, I made sure. Nothing at all in the heads... Just an arm, now and then, an officer arm Wielding a saber from a crack In my deaf grandmother's kitchen floor. 27 LA GRANDE GUERRA Giocavamo alla guerra durante la guerra, Margaret. I soldatini erano molto richiesti, Del genere fatto d’argilla. Quelli di piombo li sciolsero nei proiettili, suppongo. Non hai mai visto qualcosa di così bello Come quei reggimenti d’argilla! Me ne stavo sdraiato sul pavimento Per ore fissandoli negli occhi. Ricordo i loro sguardi meravigliati. Quanto si saranno sentiti strani A restare sull’attenti Di fronte ad una grande, incomprensibile creatura Con i baffi fatti di latte. Nel tempo si ruppero, o li ho rotti di proposito. Avevano del filo metallico dentro le membra, Dentro i busti, ma niente nelle loro teste! Margaret, me ne ero accertato. Niente di niente nelle teste… Soltanto un braccio, ora e sempre, un braccio ufficiale Che impugna una sciabola da una fessura Nel pavimento della cucina di mia nonna sorda. 28 PARADISE In a neighborhood once called "Hell's kitchen" Where a beggar claimed to be playing Nero's fiddle While the city burned in midsummer heat; Where a lady barber who called herself Cleopatra Wielded the scissor of fate over my head Threatening to cut off my ears and nose; Where a man and a woman went walked naked In one of the dark side streets at down. I must be dreaming, I told myself. It was like meeting a couple of sphinxes. I expected them to have wings, bodies of lions: Him with his wildly tattooed chest; Her with her huge, dangling breasts. It happened so quickly and so long ago! You know that time just before the day breaks When one yearns to lie down on cool sheets In a room with shades drawn? The hour when the beautiful suicides Lying side by side in the morgue Get up and walk out into the first light. The curtains of cheap hotels flying out of windows Like seagulls, but everything else quiet... Steam rising out of the subway gratings... Bodies glistening with sweet... Madness, and you might even say, paradise! 29 PARADISO In un quartiere un tempo chiamato “Cucina dell’inferno” Dove un barbone diceva di essere la cetra di Nerone Mentre la città bruciava nel calore dell’estate; Dove una donna barbiere che si faceva chiamare Cleopatra Brandendo le forbici del fato sopra la mia testa Minacciava di tagliarmi il naso e le orecchie; Dove un uomo e una donna camminando nudi arrivarono In una delle scure strade laterali di sotto. Sto sognando, mi sono detto. Fu come incontrare una coppia di sfingi. Mi aspettavo che avessero ali, corpi di leoni: Lui con il suo busto selvaggiamente tatuato; Lei con i suoi enormi seni ciondolanti. Successe così in fretta e così tanto tempo fa! Sai quel momento proprio prima che il giorno cada Quando uno anela di sdraiarsi su lenzuola fresche In una stanza tratteggiata dalle ombre? L’ora in cui le belle suicidi Fianco a fianco all’obitorio Si alzano e vanno fuori alle prime luci. Le tende degli hotel economici volano fuori dalle finestre Come gabbiani, ma ogni cosa tuttavia è nella quiete… Il vapore che risale dalle grate della metropolitana… I corpi che luccicano di dolcezza… Follia, e si potrebbe anche dire, paradiso! 30 IN THE LIBRARY for Octavio There is a book called A dictionary of Angels. No one has opened it in fifty years, I know, because when I did, The covers cracked, the pages Crumbled. There I discovered The angels were once as plentiful As species of flies. The sky at dusk Used to be thick with them. You had to wave both arms Just to keep them away. Now the sun is shining Through the tall windows. The library is a quiet place. Angels and gods huddled In dark unopened books. The great secret lies On some shelf Miss Jones Passes every day on her rounds. She's very tall, so she keeps Her head tipped as if listening. The books are whispering. I hear nothing, but she does. 31 NELLA BIBLIOTECA per Octavio C’è un libro dal titolo Un dizionario degli Angeli. Nessuno in cinquant’anni l’ha più aperto, Lo so, perché quando lo feci, La copertina si spaccò, le pagine Si sbriciolarono. Lì ho scoperto Che un tempo gli angeli erano fitti Come mosche. Il cielo al tramonto Era sempre pieno di loro. Dovevi agitare entrambe le braccia Per tenerteli lontani. Ora il sole splende Attraverso le alte finestre. La biblioteca è un posto tranquillo. Angeli e divinità rannicchiati Negli scuri libri non aperti. Il grande segreto giace Su qualche scaffale di Miss Jones L’oltrepassa ogni giorno nei suoi giri. È davvero alta, così tiene La testa inclinata, come in ascolto. I libri stanno sussurrando. Io non sento nulla, ma lei sì. 32 From Hotel Insomnia, 1992 33 Da Hotel Insonnia, 1992 34 THE PRODIGAL Dark morning rain Meant to fall On a prison and a schoolyard, Palling meanwhile On my mother and her old dog. How slow she shuffles now In my father's Sunday shoes. The dog by her side Trembling with each step As he tries to keep up. I am on another corner waiting With my head shaved. My mind hops like a sparrow In the rain. I'm always watching and worrying about her. Everything is a magic ritual, a secret cinema, The way she appears in a window hours later To set the empty bowl And spoon on the table. And then exits So that the day may pass, And the night may fall Into the empty bowl, empty room, empty house, while die rain keeps Knocking at the front door. 35 IL FIGLIOL PRODIGO Scura pioggia del mattino Intenzionata a cadere Su una prigione e un cortile scolastico, Annoiando nel frattempo Mia madre e il suo vecchio cane. Quanto lentamente lei ora si trascina Nelle scarpe della domenica di mio padre. Il cane al suo fianco Che trema ad ogni passo Mentre cerca di restarle dietro. Io sono all’altro angolo che aspetto Con la mia testa rasata. La mia mente saltella come un passero Tra la pioggia. Rimango sempre a guardare e mi preoccupo per lei. Ogni cosa è un rituale magico, Un cinema segreto, Il modo come appare ad una finestra ore dopo Per sistemare la ciotola vuota Ed il cucchiaio sopra il tavolo. E poi esce Perché così il giorno passi, E la notte cada Nella ciotola vuota, La stanza vuota, la casa vuota, Mentre la pioggia morta continua A bussare alla porta. 36 HOTEL INSOMNIA I liked my little hole, Its window facing a brick wall. Next door there was a piano. A few evenings a month A crippled old man came to play "My blue Heaven." Mostly, thought, it was quiet. Each room with its spider in heavy overcoat Catching his fly with a web Of cigarettes smoke and revery. So dark I could not see my face in the shaving mirror. At 5 a.m. the sound of bare feet upstairs. The "Gypsy" fortune-teller, Whose storefront is on the corner, Going to pee after a night of love. Once, too, the sound of a child sobbing. So near it was, I thought For a moment, I was sobbing myself. 37 HOTEL INSONNIA Mi piaceva il mio piccolo buco Con la finestra affacciata a un muro. Alla porta accanto c’era un piano. Qualche sera al mese Un vecchio zoppo veniva a suonare “My blue Heaven.” Per lo più, sembrava tranquillo. Ogni camera con il suo ragno in pesante soprabito A caccia della sua mosca con una tela Di fumo di sigarette e fantasticheria. Così buio Che non riuscivo a vedere il mio volto allo specchio del bagno. Alle cinque del mattino il suono dei piedi scalzi di sopra. La zingara indovina, La cui vetrina era dietro l’angolo, Andava a far pipì dopo una notte d’amore. Una volta, anche, il suono di un pianto infantile. Era così vicino, che pensai Per un momento, di essere io a singhiozzare. 38 THE TIGER In memory of George Oppen In San Francisco, that winter, There was a dark little store Full of sleepy Buddahs. The afternoon I walked in, No one came out to greet me. I stood among the sages As if trying to read their thoughts. One was huge and made of stone. A few were the size of a child's head And had stains the colour of dried blood. There were some no bigger than mice, and they appeared to be listening. "The winds of March, black winds, The gritty winds," the dead poet wrote. At sundown his street was empty Except for my long shadow Open before me like a scissors. There was his house where I told the story Of the Russian soldier, The one who looked Chinese. He lay wounded in my father's bed, And I brought him water and matches. For that he gave me a little tiger Made of ivory. Its mouth was open in anger, but it had no stripes left. There was the night when I colored Its eyes black, its tongue red. My mother held a lamp for me, While worrying about the kind of luck This beast might bring us. The tiger in my hand growled faintly When we were alone in the dark, But when I put my ear to the poet's door That afternoon, I heard nothing. “The winds of March, black winds, The gritty winds,” he once wrote. 39 LA TIGRE In memoria di George Oppen A San Francisco, quell’inverno, C’era un piccolo negozio buio Pieno di Buddha addormentati. Il pomeriggio che camminai lì, Nessuno mi venne a salutare. Rimasi tra quei saggi Come se tentassi di leggere i loro pensieri. Uno era enorme e fatto di pietra. Alcuni avevano la dimensione della testa di un bambino E avevano delle macchie del colore del sangue secco. Ce n’erano alcuni non più grandi dei topi, E sembravano essere in ascolto. “I venti di Marzo, venti neri, I venti grintosi,” scrisse il poeta morto. Al tramonto la sua strada era vuota Eccetto per la mia lunga ombra Aperta di fronte a me come una forbice. C’era la sua casa dove raccontai la storia Del soldato russo, Quello che sembrava cinese. Giaceva ferito sul letto di mio padre, E io gli portai acqua e fiammiferi. Per questo mi regalò una piccola tigre D’avorio. Aveva la bocca aperta e rabbiosa, Ma a sinistra non aveva le strisce. Ci fu la notte in cui colorai Di nero i suoi occhi, di rosso la sua lingua. Mia madre sorreggeva per me una lampada, Mentre si preoccupava del tipo di fortuna Che quella bestia ci avrebbe portato. La tigre nella mia mano ringhiò debolmente Quando restammo soli nel buio, Ma quando accostai l’orecchio alla porta del poeta Quel pomeriggio, non sentii nulla. “I venti di Marzo, venti neri, I venti grintosi,” scrisse un tempo. 40 A BOOK FULL OF PICTURES Father studied theology through the mail And this was exam time. Mother knitted. I sat quietly with a book Full of pictures. Night fell. My hands grew cold touching the faces Of dead kings and queens. There was a black raincoat In the upstairs bedroom Swaying from the ceiling, But what was it doing there? Mother's long needles made quick crosses. They were black Like the inside of my head just then. The pages I turned sounded like wings. "The soul is a bird," he once said. In my book full of pictures A battle raged: lances and swords Made a kind of wintry forest With my heart spiked and bleeding in its branches. 41 UN LIBRO PIENO D’ILLUSTRAZIONI Il padre studiava teologia per corrispondenza E questo era tempo di esami. La madre sferruzzava. Io sedevo tranquillo con un libro Pieno d’illustrazioni. La notte scendeva. Le mie mani si freddavano toccando i volti Di re e regine morti. C’era un nero impermeabile Nella camera al piano di sopra Che oscillava appeso al soffitto, Ma cosa ci faceva lì? I lunghi ferri di mia madre s’incrociavano rapidi. Erano neri Come l’interno della mia testa di allora. Le pagine girate facevano un rumore di ali. “L’anima è un uccello,” disse una volta. Nel mio libro pieno d’illustrazioni Infuriava una battaglia: lance e spade Formavano una foresta invernale Con il mio cuore trafitto e i suoi rami sanguinanti. 42 EVENING WALK You give the appearance of listening To my thoughts, O trees, Bent over the road I am walking On a late summer evening When every one of you is a step staircase The night is slowly descending. The high leaves like my mother's lips Forever trembling, unable to decide, For there's a bit of wind, And it's like hearing voices, Or a mouth full of muffled laughter, A huge dark mouth we can all fit in Suddenly covered by a hand. Everything quiet. Light Of some other evening strolling ahead, Long-ago evening of silk dresses, Bare feet, hair unpinned and falling. Happy heart, what heavy steps you take As if you follow after them in the shadows. The sky at the road's end cloudless and blue. The night birds like children Who won't come to dinner. Lost children in the darkening woods. 43 PASSEGGIATA SERALE Sembra che voi stiate ascoltando I miei pensieri, O alberi, Chini sulla strada che sto percorrendo In una tarda serata estiva Quando ognuno di voi diventa una scala Che la notte lentamente discende. Le foglie alte come le labbra di mia madre Sempre tremanti, incapaci di decidere, Appena c’è un po’ di vento, Ed è come sentir voci, O una bocca piena di risa soffocate, Un’enorme bocca scura dove possiamo stringerci tutti Improvvisamente coperti da una mano. Tutto è quiete. Luce Di qualche altra sera passeggiando prima, Tanto tempo fa serata in abiti di seta, Piedi scalzi, capelli sciolti che scendono. Cuore lieto, che i passi pesanti si intraprendono Come seguendo loro nelle ombre. Il cielo senza nuvole e blu in fondo alla strada. Gli uccelli notturni come bimbi Che non torneranno a cena. Bimbi perduti nei boschi che s’oscurano. 44 ROMANTIC SONNET Evenings of sovereign clarityWine and bread on the table, Mother praying Father naked in bed. Was I that skinny boy stretched out In the field behind the house, His heart cut out with a toy knife? Was I the crow hovering over him? Happiness, you are die bright red lining Of the dark winter coat Grief wears inside out This is about myself when I'm remembering, And your long insomniac's nail, O time, I keep chewing and chewing. 45 SONETTO ROMANTICO Sere di chiarità sovranaVino e pane in tavola, La madre in preghiera Il padre nudo a letto. Ero io quel ragazzo allampanato Nel campo dietro casa, Il suo cuore tagliato via con un coltello giocattolo? Ero io il corvo che svolazzava sopra di lui? Felicità, tu sei la morta brillante fodera rossa Del cappotto scuro Il dolore veste dentro e fuori Questo è quanto ricordo di me stesso, E la tua lunga unghia d’insonnia, O tempo, continuo a masticare e masticare. 46 THE OLD WORLD For Danne and Jeanne I believe in the soul; so far It hasn't made much difference. I remember an afternoon in Sicily. The ruins of some temple. Columns fallen in the grass like naked lovers. The olives and goat cheese tasted delicious And so did the wine With which I toasted the coming night, The darting swallows, The Saracen wind and moon. It got darker. There was something Long before there were words: The evening meal of shepherds... A fleeting whiteness among the trees... Eternity eavesdropping on time. The goddess going to bathe in the sea. She must not be followed. These rocks, these cypress trees, My be her old lovers. Oh to be one of them, the wine whispered to me. 47 IL VECCHIO MONDO Per Danne e Jeanne Io credo nell’anima; finora Non ha fatto molta differenza. Ricordo un pomeriggio in Sicilia. Le rovine di qualche tempio. Colonne cadute nell’erba come nudi amanti. Le olive e il formaggio di capra deliziosi Ed anche il vino Con cui ho brindato al giungere della notte, Alle rondini guizzanti, Al vento e alla luna Saraceni. È diventato più buio. C’era qualcosa Molto prima che ci fossero le parole: La cena dei pastori… Un chiarore fugace tra gli alberi… Eternità intercettata in tempo. La dea va a bagnarsi nel mare. Non deve essere seguita. Queste rocce, questi cipressi, Potrebbero essere i suoi antichi amanti. Oh essere uno di loro, mi sussurrò il vino. 48 COUNTRY FAIR For Hayden Carruth If you didn't see the six-legged dog, It doesn't matter. We did and he mostly lays in the corner. As for the extra legs, One got used to them quickly And thought of other things. Like, what a cold, dark night To be out at the fair. Then the keeper threw a stick And the dog went after it On four legs, the other two flapping behind, Which made one girl shriek with laughter. She was drunk and so was the man Who kept kissing her neck. The dog got the stick and looked back at us. And that was the whole show. 49 FIERA DI PAESE Per Hayden Carruth Se non avete mai visto il cane a sei zampe, Non importa. Noi l’abbiamo visto, per lo più sta fermo in un angolo. Come per le zampe in più, Ci si abitua in fretta, E si pensa ad altre cose. Così, come in una fredda notte buia Si esce per andare in fiera. Poi il custode lanciò un bastone E il cane lo rincorse subito dopo Su quattro zampe, le altre due gli sbattevano dietro, Cosicché una ragazza scoppiò a ridere. Era ubriaca e lo era anche l’uomo Che continuava a baciarle il collo. IL cane prese il bastone e guardò dietro verso di noi. E questo fu tutto lo spettacolo. 50 From A wedding in hell, 1994 51 Da Un matrimonio all’inferno, 1994 52 PARADISE MOTEL Millions were dead; everybody was innocent. I stayed in my room. The President Spoke of war as of a magic love potion. My eyes were opened in astonishment In a mirror my face appeared to me Like a twice-canceled postage stamp. I lived well, but life was awful. There were so many soldiers that day, So many refugees crowding the roads. Naturally they vanished With a touch of the hand. History licked the corners of its bloody mouth. On the pay channel, a man and a woman Were trading hungry kisses and tearing off Each other's clothes while I looked on With die sound off and the room dark Exept for the screen where the color Had too much red in it, too much pink. 53 MOTEL PARADISO A milioni sono morti; tutti innocenti. Ero nella mia stanza. Il Presidente Parlava della guerra come di un filtro d’amore. I miei occhi erano spalancati per lo stupore La mia faccia allo specchio mi sembrò Un francobollo vidimato due volte. Ho vissuto bene, ma la vita era terribile. C’erano così tanti soldati quel giorno, Così tanti rifugiati che affollavano le strade. Naturalmente svanirono Ad un tocco della mano. La Storia si leccò gli angoli della sua bocca insanguinata. Sul canale a pagamento, un uomo e una donna Si scambiavano baci affamati strappandosi I vestiti l’un l’altro mentre io guardavo Con il volume spento nella stanza buia Eccetto per lo schermo dove il colore Era troppo rosso, troppo rosa. 54 THE CLOCKS OF THE DEAD One night I went to keep the clock company. It had a loud tick after midnight As if it were uncommonly afraid. It's like whistling past a graveyard, I explained. In any case, I told him I understood. Once there were clocks like that In every kitchen in America. Now the factory windows are all broken. The old men on night shift are in Charon's boat The day you stop I said to the clock, The little wheels they keep in reserve Will have rolled away Into many hard-to-find placed. Just thinking about this, I forgot to wind the dock. We woke up in the dark. How quiet the city is, I said. Like the clocks of the dead, my wife replied. Grandmother on the wall, I heard the snows of your childhood Begin to fall. 55 GLI OROLOGI DEI MORTI Una notte sono andato ad osservare l’azienda dell’orologio. Aveva un forte ticchettio dopo mezzanotte Come se ci fosse una paura insolita. É come fischiettare superato un cimitero, Ho chiarito. In ogni caso, gli ho detto di aver capito. Un tempo c’erano orologi di quel genere In ogni cucina americana. Ora la fabbrica ha tutte le finestre rotte. I vecchi del turno di notte sono sulla barca di Caronte Il giorno che ti fermi, ho detto all’orologio, I piccoli ingranaggi che tengono di scorta Saranno rotolati via In qualche posto impossibile da ritrovare. Pensando a questo, ho dimenticato di arieggiare. Ci svegliammo al buio. Quanto è quieta la città, ho detto. Come gli orologi dei morti, ha risposto mia moglie. La nonna al muro, Ho sentito le nevi della tua infanzia Cominciare a cadere. 56 LEAVES Lovers who take pleasure In the company of trees, Who seek diversion after many kisses In each other's arms, Watching the leaves, The way they quiver At the slightest breath of wind, The way they trill, And shudder almost individually, One of them beginning to shake While the others are still quite, Unaccountably, unreasonably – What am I saying? One leaf in a million more fearful, More happy, Than all the others? On this oak tree casting Such deep shade, And my lids closing sleeping With that one leaf twittering Now darkly, now luminously. 57 FOGLIE Gli amanti che si dedicano al piacere In compagnia di alberi, Che cercano una distrazione dopo tanti baci Uno nelle braccia dell’altro, Nel guardare le foglie, Il modo in cui fremono Al minimo soffio di vento, Il modo in cui trillano, E rabbrividiscono anche individualmente… Una di loro comincia a tremare Mentre le altre stanno ancora quiete Inspiegabilmente, irragionevolmente – Che sto dicendo? Una foglia su un milione più spaventata, Più felice, Di tutte le altre? Mentre cade su questa quercia Tale ombra profonda, E le mie palpebre chiudendosi assonnate Al cinguettio di quell’unica foglia Ora cupamente, ora luminosamente. 58 TRANSPORT In the frying pan On the stove I found my love And me naked. Chopped onions Fell on our heads And made us cry. It's like a parade, I told her, confetti When some guy Reaches the moon. "Means of transport," She replied obscurely While we fried. "Means of transport!" 59 TRASPORTO Nella padella Sulla stufa Ho trovato il mio amore E mi ha messo a nudo. Cipolle tritate Caddero sulle nostre teste E ci fecero piangere. É come una parata, Le ho detto, coriandoli Quando qualche ragazzo Raggiunge la luna. “Mezzi di trasporto,” Ha replicato lei oscuramente Mentre friggevamo. “Mezzi di trasporto!” 60 CRAZY ABOUT HER SHRIMP We don't even take time To come up for air. We keep our mouths full and busy Eating bread and cheese And smooching in between. No sooner have we made love Than we are back in the kitchen. While I chop the hot peppers, She wiggles her ass And stirs the shrimp on the stove. How good the wine tastes That has run red Out of a laughing mouth! Down her chin And onto her naked tits. "I'm getting fat," she says. Turning this way and that way Before the mirror. "I'm crazy about her shrimp!" I shout to the gods above. 61 PAZZO DEI SUOI GAMBERETTI Non ci prendiamo nemmeno il tempo Di tirar su il fiato. Teniamo le bocche piene e indaffarate Mangiando pane e formaggio E anche sbaciucchiandoci. Abbiamo finito ora di far l’amore E siamo già tornati in cucina. Mentre trito i peperoncini, Lei dimena il culo E smuove i gamberetti sul fornello. Quant’è buono il sapore del vino Che corre rosso Fuori da una bocca che ride! Lungo il collo Fino alle sue tette nude. “Sto diventando grassa,” dice lei. E si volta di qua e di là Davanti allo specchio. “Vado pazzo per i suoi gamberetti!” Grido agli dei lassù. 62 READING HISTORY for Hans Magnus At times, reading here In the library I'm given a glimpse Of those condemned to death Centuries ago, And of their executioners. I see each pale face before me The way a judge Pronouncing a sentence would, Marveling at the thought That I do not exist yet. With eyes closed I can hear The evening birds. Soon they will be quiet And the final night on earth Will commence In the fullness of its sorrow. How vast, dark and impenetrable Are the early morning skies Of those led to their death In a world from which I'm entirely absent, Where I can still watch Someone's slumped back, Someone who is walking away from me With his hands tied, His graying head still on his shoulders, Someone who In what little remains of his life Knows in some vague way about me, And thinks of me as God, As Devil. 63 LETTURA DELLA STORIA per Hans Magnus A volte, leggendo qui In biblioteca Ho dato un’occhiata A quei condannati a morte Dei secoli passati, E ai loro carnefici. Vedo ogni volto pallido prima di me Il modo in cui un giudice Sta pronunciando il volere di una condanna, Meravigliandomi al pensiero Che prima mi era sconosciuto. Con gli occhi chiusi posso sentire Gli uccelli della sera. Presto si acquieteranno E l’ultima notte in terra Comincerà Nella pienezza del suo dolore. Quanto vasti, scuri e impenetrabili Sono i cieli al primo mattino Di coloro che sono condotti alla loro morte In un mondo dal quale io sono completamente assente, Dove posso ancora guardare Qualcuno che si accasciò, Qualcuno che sta camminando lontano da me Con le mani legate, La sua testa ingrigita ancora sulle spalle, Qualcuno che In quel poco che gli rimane da vivere In qualche vaga maniera mi conosce, E pensa a me come a Dio, Come al Diavolo. 64 EMPIRES My grandmother prophesied the end Of your empires, oh fools! She was ironing. The radio was on. The earth trembled beneath our feet. One of your heroes was giving a speech. "Monster," she called him. There were cheers and gun salutes for the monster. "I could kill him with my bare hands," She announced to me. There was no need to. They were all Going to the devil any day now. "Don't go blabbering with about this to anyone," She warned me. And pulled my ear to make sure I understood. 65 IMPERI Mia nonna profetizzò la fine Dei vostri imperi, o stolti! Stava stirando. La radio era accesa. La terra tremò sotto i nostri piedi. Uno dei vostri eroi stava tenendo un discorso. “Mostro,” lo chiamò lei. Ci furono applausi e salve di cannone per il mostro. “Potrei ucciderlo a mani nude,” Mi annunciò. Non ce n’era bisogno. Se ne stavano tutti Andando al diavolo ogni giorno ora. “Non andare a chiacchierare con nessuno di questo,” Mi ammonì. E mi tirò un orecchio per assicurarsi che avessi capito. 66 MYSTICS Help me to find what I've lost, If it was ever, however briefly, mine, You who may have found it. Old man praying in the privy, Lonely child drawing a secret room And in it a stopped clock. Seek to convey its truth to me By hints and omens. The room in shadows, perhaps the wrong room? The cockroach on the wall, The naked lovers kissing On the TV with the sound off. I could hear the red faucet drip. Or else restore to plain view What is eternally invisible And speaks by being silent. Blue distance to the north, The fire of the evening to the west, Christ himself in pain, panhandling On the altar of the storefront church With a long bloody nail in each palm. In this moment of amazement... Since I do ask for it humbly, Without greed, out of true need. My teeth chattered so loudly, My old dog got up to see what's the matter. Oh divine lassitude, long drawn-out sigh As the vision come and went. 67 MISTICI Aiutami a ritrovare ciò che ho perso, Fosse mai, anche se per poco tempo, mio, Tu che potresti averlo trovato. Un vecchio che prega in una latrina, Un bimbo solo che disegna una stanza segreta E in essa un orologio fermo. Cerca di trasmettermi la sua verità Con accenni e presagi. La stanza in ombra, forse la stanza sbagliata? Lo scarafaggio sul muro, Gli amanti nudi che si baciano In TV senza l’audio. Posso sentire il rosso rubinetto della flebo. Oppure far tornare alla luce Ciò che è eternamente invisibile E parla tacendo. La distanza blu verso nord, Il fuoco della sera a ovest, Cristo stesso nel dolore, che domanda elemosina Sull’altare della chiesa in vetrina Con un lungo chiodo sanguinante in ogni palmo. In questo momento di stupore… Da quando mi chiedo con umiltà, Senza avidità, per vero bisogno. I miei denti battevano così forte, Il mio vecchio cane si alzò per vedere cosa stava accadendo. Oh stanchezza divina, lungo sospiro esalato Come la visione andava e veniva. 68 VIA DEL TRITONE In Rome, on the street with that name, I was walking alone in the sun In the noonday heat, when I saw a house With shutters closed, the sight of which Pained me so much, I could have Been born there, and left inconsolably. The ochre walls, the battered old door I was tempted to push open, and didn't, Knowing already the coolness of the entrance, The garden with the palm tree beyond, And the dark stairs on the left. Shutters closed to cool shadowy rooms With impossibly high ceiling, And here and there a watery mirror And my pale and contorted face To greet me and startle me again and again. "You found what you were to looking for," I expected someone to whisper But there was no one, neither there Nor in the street, which was deserted In that monstrous heat that gives birth To false memories and tritons. 69 VIA DEL TRITONE A Roma, nella strada con quel nome, Camminavo da solo sotto il sole Nel caldo meridiano, quando vidi una casa Con le persiane chiuse, la vista delle quali Mi causò una gran sofferenza, avrei potuto Essere nato lì, ed essermene andato inconsolabile. I muri ocra, il vecchio portone logoro Fui tentato di aprirlo, e non lo feci, Conoscendo già il fresco dell’ingresso, Il giardino e oltre la palma, E le scure scale a sinistra. Persiane chiuse per il fresco delle stanze in ombra Con quei soffitti incredibilmente alti, E qua e là uno specchio acquoso E la mia faccia pallida e stravolta A salutarmi e spaventarmi ancora e ancora. “Tu hai trovato ciò che cercavi,” Mi aspettavo che qualcuno mi sussurrasse Ma non c’era nessuno, né lì Né nella via, che era deserta In quel caldo mostruoso che partoriva False memorie e tritoni. 70 THE SECRET I have my excuse, Mr. Death, The old note my mother wrote The day I missed school. Snow fell. I told her my head hurt And my chest. The clock struck The hour. I lay in my father bed Pretending to be asleep. Through the windows I could see The snow-covered roofs. In my mind I rode a horse: I was in a ship On a stormy sea. Then I dozed off. When I woke, the house was still. Where was my mother? Had she written the note and left? I rose and went to searching for her. In the kitchen our white cat sat Picking at the bloody head of a fish. In the bathroom the tub was full, The mirror and the window fogged over. When I wiped them, I saw my mother In her red bathrobe and slippers Talking to a soldier on the street While the snow went on falling And she put a finger To her lips, and held it there. 71 IL SEGRETO Ho la mia giustificazione, Sig.ra Morte, La vecchia nota scritta da mia madre Il giorno che persi la scuola. Cadeva la neve. Le dissi dei miei mal di testa E del petto. L’orologio suonò L’ora. Rimasi nel letto di mio padre Fingendo di dormire. Attraverso le finestre vedevo I tetti innevati. Nella mia mente Cavalcavo: ero su una nave Su un mare in tempesta. Poi mi addormentai. Quando mi svegliai, la casa c’era ancora. Dove era mia madre? Aveva scritto la nota ed era uscita? Mi alzai e andai a cercarla. In cucina il nostro gatto bianco seduto Raccoglieva una testa di pesce sanguinolenta. In bagno la vasca era piena, Lo specchio e la finestra appannati. Quando li pulii, vidi mia madre Nel suo accappatoio rosso e in pantofole Che parlava con un soldato in strada Mentre la neve continuava a cadere E lei si mise un dito Sulle labbra, e lo lasciò lì. 72 FROM Walking the black cat, 1996 73 DA Mentre il gatto nero cammina, 1996 74 MIRRORS AT 4 A.M. You must come to them sideways In rooms webbed in shadows, Sneak a view of their emptiness Without them catching A glimpse of you in return. The secret is, Even the empty bed is a burden to them, A pretense. They are more themselves keeping The company of a blank wall, The company of time and eternity Which, begging your pardon, Cast no image As they admire themselves in the mirror, While you stand to the side Pulling a hanky out To wipe your brow surreptitiously. 75 SPECCHI ALLE 4 DEL MATTINO Devi arrivare verso di loro a lato In stanze tramate d’ombre, Dare un’occhiata di nascosto al loro vuoto Senza che loro catturino Uno scorcio di voi in cambio. Il segreto è che, Anche il letto vuoto è un peso per loro, Un pretesto. Sono più se stessi In compagnia di un muro bianco, In compagnia del tempo e dell’eterno I quali, chiedo scusa, Non gettano immagine Come se ammirassero se stessi allo specchio, Mentre tu stai a lato Tirando fuori un fazzoletto Per asciugarti la fronte di nascosto. 76 CAMEO APPEARANCE I had a small, non speaking part In a bloody epic. I was one of the Bombed and fleeing Humanity. In the distance our great leader Crowed like a rooster from a balcony, Or was it a great actor Impersonating our great leader? That's me there, I said to the kiddies. I'm squeezed between the man With two bandaged hands raised And the old woman with her mouth open Like if she were showing us a tooth That hurts badly. The hundred times I rewound the tape, not once Could they catch sight from me In that huge gray crowd, That was like any other gray crowd. Trot off to bed, I said finally. I know I was there. One take Is all they had time for. We run, and the planes grazed our hair, And then they were no more As we stood dazed in the burning city, But, of course, they didn't film that. 77 CAMEO Ho avuto una piccola parte muta In un’epopea sanguinosa. Ero uno dei Bombardati in fuga dell’Umanità. In lontananza il nostro grande leader Cantò come un gallo da un balcone, O era un grande attore A impersonare il nostro grande leader? Quello lì sono io, ho detto ai bambini. Sono pigiato tra l’uomo Con entrambe le mani bendate e alzate E la vecchia con la bocca aperta Come se ci mostrasse un dente Che fa malissimo. Le centinaia di volte Che ho riavvolto il nastro, non una volta Potevano scorgermi In quell’immensa folla grigia, Uguale a tutte le altre folle grigie. Trottate a letto, Ho detto alla fine. So che ero lì. Per una ripresa Era tutto il tempo che avevano. Correvamo, e gli aerei ci sfiorarono i capelli, E poi sparirono Mentre restavamo storditi nella città in fiamme, Ma, naturalmente, non hanno filmato questo. 78 WHAT THE GYPSIES TOLD MY GRANDMOTHER WHILE SHE WAS STILL A YOUNG GIRL War, illness and famine will make you their favorite grandchild. You'll be like a blind person watching a silent movie. You'll chop onions and pieces of your heart into the same hot skillet. Your children will sleep in a suitcase tied with a rope. Your husband will kiss your breasts every night as if they were two gravestones. Already the crows are grooming themselves for you and your people. Your oldest son will lie with flies on his lips without smiling or lifting his hands. You'll envy every ant you meet in your life and every roadside weed. Your body and soul will sit on separate stoops chewing the same piece of gum. Little cutie, are you for sale? the devil will say. The undertaker will buy a toy for your grandson. Your mind will be a hornet's nest even on your deathbed. You will pray to God but God will hang a sign that He is not to disturbed. Question no further, that's all I know. 79 COSA DISSERO A MIA NONNA GLI ZINGARI QUANDO LEI ERA ANCORA UNA RAGAZZINA Guerra, malattia e fame faranno di te il loro nipote preferito. Sarai come un cieco che guarda un film muto. Taglierai cipolle e pezzi del tuo cuore nella stessa pentola calda. I tuoi figli dormiranno in una valigia legata con lo spago. Tuo marito bacerà i tuoi seni ogni notte come se fossero due lapidi. Già i corvi si stanno lisciando le penne aspettando te e il tuo popolo. Tuo figlio maggiore starà con le mosche sulle labbra senza sorridere o con le mani alzate. Invidierai ogni formica che incontrerai nella tua vita ed ogni erbaccia ai lati della strada. Il tuo corpo e la tua anima siederanno su chine diverse masticando lo stesso pezzo di gomma. Piccolina sei in vendita? Ti chiederà il diavolo. Il becchino comprerà un giocattolo per tuo nipote. La tua mente sarà un vespaio fino al tuo letto di morte. Pregherai Dio ma Dio appenderà un cartello con scritto non disturbare. Altro non chiedere, questo è tutto ciò che so. 80 LITTLE UNWRITTEN BOOK Rocky was a regular guy, a loyal friend. The trouble was he was only a cat. Let's practice, he'd say, and he'd pounce On his shadow on the wall. I have to admit, I didn't learn a thing. I often sat watching him sleep. If the birds tried to have a bit of fun in the yard, He opened one eye. I even commended him for good behavior. He was black except for the white gloves he wore. He played the piano in the parlor By walking over its keys back and forth. With exquisite tact he chewed my ear If I wouldn't get up from my chair. Then one day he vanished. I called. I poked in the bushes. I walked far into the woods. The mornings were the hardest. I'd put out A saucer of milk at the back door. Peekaboo, a bird called out. She knew. At one time we had ten farmhands working for us. I'd made a megaphone with my hands and call. I still do, though it's been years. Rocky, I cry! And now the bird is silent too. 81 PICCOLO LIBRO NON SCRITTO Rocky era un ragazzo normale, un amico leale. Il problema era che era solo un gatto. Facciamo pratica, diceva, e balzava sulla sua ombra sul muro. Devo ammetterlo, non ho imparato una cosa. Spesso mi sedevo per guardarlo dormire. Se gli uccelli provavano a divertirsi un po’ in cortile, Lui apriva un occhio. L’ho anche lodato per i suoi buoni modi Era nero eccetto che per i guanti bianchi che indossava. Suonava il piano in salotto Camminando avanti e indietro sui tasti. Con tatto squisito mi mordicchiava un orecchio Se non volevo alzarmi dalla mia sedia. Poi un giorno sparì. Chiamai. Rovistai tra i cespugli. Camminai a lungo nei boschi. Le mattine erano le più dure. Mettevo Un piattino di latte alla porta sul retro. Cucù, un uccellino fuori chiamava. Sapeva. Un tempo avevamo dieci braccianti che lavoravano per noi. Facevo un megafono con le mani e chiamavo. Lo faccio ancora, nonostante siano passati anni. Rocky!, grido. E ora anche l’uccellino tace. 82 SLAUGHTERHOUSE FLIES Evenings, they ran their bloody feet Over died pages of my schoolbooks. With eyes closed, I can still hear The trees on our street Saying their moody farewell to summer, And someone at home recalling The weary old cows, hesitating, At long last growing suspicious Just as the blade drops down on them. 83 MOSCHE DI MACELLERIA Per sere, corsero con le loro zampe insanguinate Sopra le pagine morte dei miei libri di scuola. Con gli occhi chiusi, posso ancora sentire Gli alberi sulla nostra strada Mentre dicono di malumore il loro addio all’estate, E qualcuno a casa sta ricordando Le vecchie mucche stanche che esitano A lungo sul loro ultimo crescente sospetto Proprio mentre la lama cala su di loro. 84 AN ADDRESS WITH EXCLAMATION POINTS I accused History of gluttony; Happiness of anorexia! Oh History, cruel and mystical, You ate Russia as if it were A pot of white beans cooked with Sausage, smoked ribs and ham hocks! O Happiness, whose every miserly second Is brimming with eternity! You sat over a dish of vanilla custard Without ever touching it! The silent heavens were peeved! They made the fair skies at sunset Flash their teeth and burp from time to time, Till our wedding pictures slid off the wall. The kitchen is closed, the waiters shouted! No more vineyard snails in garlic butter! No more ox tripe fried in onions! We have only tears of happiness left! 85 UN INDIRIZZO CON PUNTI ESCLAMATIVI Ho accusato la Storia di essere ingorda; Felicità dell’anoressia! Oh Storia, crudele e mistica, Hai mangiato la Russia come se fosse Una pentola di fagioli bianchi cucinati con Salsiccia, costine affumicate e stinco di maiale! Oh felicità, ogni tuo avaro istante Trabocca nell’eterno! Ti sei seduta su un piatto di crema alla vaniglia Senza mai toccarla! I cieli silenti erano irritati! Hanno fatto gli onesti cieli al tramonto Un lampeggiar di denti e talvolta un rutto, Finché le nostre foto di matrimonio caddero giù dal muro. La cucina è chiusa, gridano i camerieri! Non più lumache di vigna in burro all’aglio! Non più trippa di bue fritta con cipolle! Abbiamo soltanto lacrime di felicità andata! 86 ENTERTAINING THE CANARY Yellow feathers, Is it true You chirp to the cop On the beat? Desist. Turn your Nervous gaze At the open bathroom door Where I'm soaping My love's back And putting my chin on her shoulder So I can do the same for her Breasts and crotch. Sing. Flutter your wings As if you are applauding, Or I'll throw her black slip Over your gilded cage. 87 INTRATTENENDO IL CANARINO Piume gialle, È vero Che tu cinguetti a tempo Per il poliziotto? Smettila. Volta il tuo Sguardo nervoso Verso la porta aperta del bagno Dove sto insaponando La schiena del mio amore E, appoggiando il mento alla sua spalla, Posso fare lo stesso per i suoi Seni e per l’inguine. Canta. Frulla le tue ali Come se stessi applaudendo, Altrimenti butto la sua sottoveste nera Sopra la tua gabbia dorata. 88 GHOSTS It's Mr.Brown looking much better Than he did in the morgue. He's brought me a huge carp In a bloodstained newspaper. What an odd visit. I haven't thought of him in years. Linda is with him and so is Sue. Two pale and elegant fading memories Holding each other by the hand. Even their lipstick is fresh Despite all the scientific proofs To the contrary. Is Linda going to cook the fish? She turns and gazes in the direction Of the kitchen while Sue Continues to watch me mournfully. I don't believe any of it, And still I'm scared stiff. I know of no way to respond, So I do nothing. The windows are open. The air’s thick With the scent of magnolias. Drops of evening rain are dripping From the dark and heavy leaves. I take a deep breath; I close my eyes. Dear specters, I don't even believe You are here, so how is it You are making me comprehend Things I would rather not know just yet? It's the way you stare past me At what must already be my own ghost, Before taking your leave, As unexpectedly as you came in, Without one of us breaking the silent. 89 SPETTRI È Mr.Brown ed ha un aspetto migliore Di quando era nella camera mortuaria. Mi ha portato una carpa enorme In un giornale insanguinato. Che strana visita. Non ho pensato a lui per anni. C’è Linda con lui ed anche Sue. Due pallide ed eleganti memorie sbiadite Che si tengono per mano. Addirittura il loro rossetto è fresco Nonostante tutte le prove scientifiche Contrarie. Linda sta andando a cucinare il pesce? Si volta, lo sguardo fisso in direzione Della cucina, mentre Sue Continua ad osservarmi tristemente. Non credo a tutto ciò E sono tuttora terrorizzato. Non so come reagire, Così resto fermo. Le finestre sono aperte. L’aria è pregna Del profumo di magnolia. Gocciola la pioggia serale Dalle pesanti foglie scure. Faccio un respiro profondo; chiudo gli occhi. Cari spettri, neanche ci credo Che voi siate qui, quindi come mai Volete farmi comprendere Cose che preferirei ancora non conoscere? È il modo in cui fissate oltre me A ciò che è già il mio fantasma, Prima di congedarvi, Come inaspettatamente siete venuti, Senza che nessuno di noi abbia interrotto il silenzio. 90 AT THE COOKOUT The wives of my friends Have the air Of have sharing a secret. Their eyes are lowered But when we ask them Why They only glance at each other And smile, Which only increases our desire To know... Something they did Long ago, Heedless of the consequences, That left Such a lingering sweetness? Is that the explanation For the way They rest their chin In the palms of their hands, Their eyes closed In the summer heat? Come tell us, Or give us a hint. Trace a word or just a single letter In the wine Spilled on the table. No reply. Both of them Lovey-dovey With the waning sunlight And the evening breeze On their faces. The husband drinking And saying nothing, Dazed and mystified as they are By their wifes' power To give And take away happiness, As if their heads Were crawling with snakes. 91 AL PRANZO ALL’APERTO Le mogli dei miei amici Hanno l’aria Di condividere un segreto. I loro occhi sono sfuggenti Ma quando le chiediamo Il perchè Loro si guardano l’un l’altra E sorridono, Facendo soltanto crescere il nostro desiderio Di sapere… Hanno combinato qualcosa Tanto tempo fa, Incuranti delle conseguenze, Che ha lasciato Tanta persistente dolcezza? È questa la spiegazione Per il modo In cui appoggiano i loro menti Sui palmi delle loro mani, Tenendo gli occhi chiusi Nel caldo estivo? Su, spiegate, O dateci una traccia. Tracciate una parola o una singola lettera Nel vino Versato sulla tavola. Nessuna risposta. Due Piccioncini Con la luce del tramonto E la brezza della sera Sui loro volti. Mentre i mariti bevono In silenzio Storditi e disorientati come sono Dal potere delle loro mogli Di dare E portar via la felicità, Come se le loro teste Stessero strisciando con i serpenti. 92 CLUB MIDNIGHT Are you the sole owner of a seedy nightclub? Are you the its sole customer, sole bartender, Sole waiter prowling around the empty tables? Do you put on wee-our girlie shows With dead stars of black-and-white films? Is your office upstairs over the neon lights, Or down deep in the rat cellar? Are bearded russian thinkers your silent partners? Do you have a doorman by the name of Dostojevski? Is Fu Manchu coming tonight? Is Miss Emily Dickinson? Do you happen to have an immortal soul? Do you have a sneaky suspicion that you have none? Is that why you flip a white pair of dice, In the dark, long after the joint closes? 93 CLUB DI MEZZANOTTE Sei tu l’unico proprietario di uno squallido night club? Sei tu il suo unico cliente, l’unico barista, L’unico cameriere che s’aggira tra i tavoli deserti? Organizzi tu gli spettacoli delle ore piccole Con le star morte dei film in bianco e nero? Il tuo ufficio è su in alto, sopra le luci al neon, O di sotto, nella cantina con i topi? Tuoi muti compagni sono i barbuti pensatori russi? Hai un portiere di nome Dostojevski? Sta venendo questa sera Fu Manchu? E Emily Dickinson? Ti capita di avere un’anima immortale? Ti viene il sospetto subdolo di non averla? È per questo che lanci un paio di dadi bianchi, Nel buio, molto dopo la chiusura? 94 PASTORAL HARPSICHORD A house with screened-in porch On the road to nowhere. The missus topless because of the heat, A bag of frito banditos in her lap. President Bush on TV Watching her every bite. Poor reception, that's the one Advantage that we have here, I said to the mutt lying at my feets And sighing in sympathy. On another channel the preacher Came chaperoned by his ghosts When he shut his eyes full of tears To pray for dollars. "Bring me another beer," I said to her ladyship, And when she wouldn't oblige, I went out to make a chamber music Against the sunflowers in the yard. 95 CLAVICEMBALO PASTORALE Una casa con un portico che dà Sulla strada verso il nulla. La signora a seno nudo per il caldo, Con le patatine fritte in grembo. Il Presidente Bush in televisione La osserva ad ogni boccone. Poca ricezione, l’unico Vantaggio che abbiamo qui, Ho detto al bastardino accucciato ai miei piedi Che sospira solidale. Su un altro canale il predicatore Giunto scortato dai suoi spiriti Chiuse gli occhi pieni di lacrime Per pregare a pagamento. “Portami un’altra birra,” Ho detto a sua signoria, E quando lei non vorrebbe sentirsi in obbligo, Me ne sono andato a fare musica da camera Ai girasoli in cortile. 96 HAVE YOU MET MISS JONES? I have. At a funeral Pulling down her skirt to cover her knees While inadvertently Showing us her cleavage Down to the tips of her nipples. A stranger, wobbly on her heels, Negotiating the exit While the assembled mourners Watched her rear end With visible interest. Presidential hopefuls Will continue to lie to American people As we sit here bereaved. New hatred will sweep the globe Faster than hurricanes. Sewer rats will sniff around Lit cash machines While her beauty lives on. Miss Jones, you'll be safe With the insomniacs, toasted Where they pour wine from a bottle Wrapped in a white napkin, Eat lamb sausage with pan-fried potatoes And grow misty-eyed recalling The way you trotted past the open coffin, Past our dear friend Starting his long siesta. A cute little number an old man said, But who was she? Miss Jones, the guest book told us. 97 HAI INCONTRATO MISS JONES? Sì. Ad un funerale Mentre tirava giù la gonna per cercare di coprirsi le ginocchia E inavvertitamente Ci mostrava la scollatura Giù fino alle punte dei capezzoli. Un’estranea traballante sui suoi tacchi, In cerca dell’uscita Mentre l’assemblea addolorata Guardava il suo posteriore Con visibile interesse. Aspiranti alla Presidenza Continueranno a mentire al popolo americano Mentre noi sediamo qui in lutto. Nuovo odio spazzerà il mondo Più veloce degli uragani. Topi di fogna annuseranno in giro I bancomat Mentre la sua bellezza vive. Miss Jones, tu sarai salva Tra gli insonni, assaggiato Il vino di una bottiglia Avvolta in un bianco tovagliolo, Mangiata salsiccia d’agnello con patate in padella E venute le lacrime agli occhi rievocando Il modo in cui trottavi oltre la bara aperta, Oltre il nostro caro amico Che s’avviava al suo lungo pisolino. Un simpatico piccolo numero, disse un vecchio, Ma chi era? Miss Jones, ci ha detto il libro degli ospiti. 98 From Jackstraws, 1999 99 Da Sollevar pagliuzze, 1999 100 THE SOUL HAX MANY BRIDES In India I was greatly taken up With a fly in a temple Which gave me the distinct feeling It was possible, just possible, That we had met before. Was it in Mexico City? Climbing the blood-spotted, yellow legs Of the crucified Christ While his eyes grew larger and larger. "May God set you on the highest throne On his invisible Kingdom," A blind beggar said to me in English. He knew what I saw. At the saloon where Pancho Villa Fired his revolvers at the ceiling, On the bare ass of a naked nymph Stepping out of a lake in a painting, And now shamelessly crawling up One of Buddha's nostrils, Whose smile got even more secretive, Even more squint-eyed. 101 L’ANIMA HA MOLTE SPOSE In India rimasi molto attratto Da una mosca in un tempio Che mi dava la netta sensazione Che fosse possibile, soltanto possibile, Di esserci già incontrati prima. Fu a Città del Messico? Risalendo le gambe gialle, macchiate di sangue Del Cristo crocifisso Mentre i suoi occhi diventavano sempre più grandi. “Dio può metterti sul trono più alto Nel suo Regno invisibile,” Mi ha detto un mendicante cieco in inglese. Sapeva ciò che avevo visto. Nel salone dove Pancho Villa Scaricò le sue pistole al soffitto, Sul culo scoperto di una ninfa nuda Che veniva fuori da un lago in un dipinto, E ora senza vergogna avanzava lentamente Verso una narice di Buddha, Il cui sorriso era diventato ancora più segreto, Ancora più strabico. 102 MUMMY’S CURSE Befriending an eccentric young woman, The sole resident of a secluded Victorian mansion. She takes long walks in the evening rain, And so do I, with my hair full of dead leaves. In her former life, she was a opera singer. She remembers the rich Neapolitan pastries, Points to a bit of fresh whipped cream Still left in the corner of her lower lip. Tells me she dragged a wooden cross once Through a leper town somewhere in India. I was born in Copenhagen, I confide in turn. My father was a successful mortician. My mother never lifted her nose out of a book Arthur Schopenhauer ruined our happy home. Since then, a day doesn't go by without me Sticking a loaded revolver inside my mouth. She had walked ahead of me and had turned Like a lion tamer, towering with a whip in hand. Luckily, in that moment, the mummy sped by On a bicycle carrying someone's pizza order And cursing the mist and the potholes. 103 LA MALEDIZIONE DELLA MUMMIA Amicizia con un’eccentrica donna giovane, Unica residente di un appartato palazzo vittoriano. Lei fa lunghe passeggiate di sera sotto la pioggia, E così io, con i miei capelli pieni di foglie morte. Nella sua vita precedente, era una cantante d’opera. Si ricorda delle ricche paste napoletane, Indica un po’ di panna fresca Rimasta ad un angolo del suo labbro inferiore. Mi racconta di aver trascinato una croce di legno, una volta Attraverso una città di lebbrosi da qualche parte in India. Sono nato a Copenaghen, confido a mia volta. Mio padre era un affermato impresario delle pompe funebri. Mia madre non ha mai alzato il naso da un libro Arthur Schopenhauer rovinò la felicità di casa nostra. Da allora, non passa giorno senza Che mi ficchi in bocca una pistola carica. Aveva camminato di fronte a me e si era trasformata In una domatrice di leoni, innalzandosi con una frusta in mano. Per fortuna in quel momento passò la mummia In bicicletta, portava un ordine di pizza per qualcuno E malediceva la nebbia e le buche. 104 THE TOY The brightly painted horse Had a boy's face And four small wheels Under his feet, Plus a long string To pull him this way and that Across the floor, Should you care to. A string in waiting That slipped away With many wiles From each and every try. ### Knock and they'll answer, My mother told me, So I climbed the four flights And went in unannounced. And found the small toy horse For the taking In the ensuing emptiness And the fading daylight That still gives me a shudder As if I held in my hand The key to mysteries. ### Where is the Lost and Found And the quiet entry. The undeveloped film Of the few clear moments Of our blurred lives. Where is the drop of blood And the tiny nail That pricked my finger As I bent down to touch the toy, And caught its eye? ### Wintry light, My memories are Steep stairwells 105 IL GIOCATTOLO Il cavallo dipinto a colori vivaci Aveva la faccia di un ragazzo E quattro piccole rotelle Sotto i suoi zoccoli, In più, una lunga cordicella Per spingerlo di qua e di là Sul pavimento, Se ne avevi voglia. Una cordicella in attesa Che scivolava via Con mille astuzie Ad ogni tentativo. ### Bussa e ti sarà risposto, Mi disse mia madre, Così ho fatto scalo per i quattro voli E giunsi senza preavviso. E afferrai il piccolo cavallo giocattolo Per la presa Nel vuoto conseguente E la luce del tramonto Che ancora mi fa rabbrividire Come se avessi nella mia mano La chiave dei misteri. ### Dov’è il Perduto e il Ritrovato E il quieto accesso. Il film non sviluppato Di quei rari limpidi momenti Delle nostre esistenze confuse. Dov’è la goccia di sangue E il piccolo chiodo Che punse il mio dito Mentre mi chinavo a toccare il giocattolo, E catturavo il suo sguardo? ### Luce invernale, I miei ricordi sono Scale ripide 106 In dusty buildings On dead end streets, Where I talk to the walls And closed doors As if they understood me. ### The wooden toy sitting pretty. No, quieter than that. Like the sound of eyebrows Raised by a villain In a silent movie. Pss someone said behind my back. 107 Di palazzo polverosi In vicoli ciechi, Dove io parlavo ai muri E alle porte chiuse Come se mi capissero. ### Il giocattolo di legno siede grazioso. Nulla più quieto di quello. Simile al suono delle sopracciglia Sollevate dal furfante In un film muto. Pss qualcuno ha detto alle mie spalle. 108 From Night Picnic, 2001 109 Da Picnic notturno, 2001 110 UNMADE BEDS They like shady rooms, Peeling wallpaper, Cracks on the ceiling, Flies on the pillow. If you are tempted to lie down, Don't be surprised, You won't mind the dirty sheets. The rasp of rusty springs As you make yourself comfy. The room is a darkened movie theater Where a grainy, Black and white film is being shown. A blur of disrobed bodies In the moment of sweet indolence That follows lovemaking, When the meanest of hearts Comes to believe Happiness can last forever. 111 LETTI SFATTI A loro piacciono le camere nell’ombra, La carta da parati scrostata, Le crepe sul soffitto, Le mosche sul cuscino. Se sei tentato di sdraiarti, Non sorprenderti, Non ti dispiaceranno le lenzuola lerce. Come ti fa sentire a tuo agio La raspa delle molle arrugginite. La camera è un cinema scuro Dove uno sgranato Film in bianco e nero inizia. Una sfocatura di corpi svestiti Nel momento della dolce indolenza Che segue l’amore, Quando il più vile dei cuori Arriva a credere Che la felicità può essere eterna. 112 THE ONE TO WORRY ABOUT I failed miserably at imagining nothing. Something always came to keep me company: A small nameless bug crossing the table, The memory of my mother, the ringing in my ear. I was distracted and perplexed. A hole is invariably a hole in something. About seven this morning, a lone beggar Waited for me with his small, sickly dog, Whose eyes grew bigger on seeing me. There goes, the eyes said, that nice man To whom (appearances to the contrary) Nothing in this whole wide world is sacred. I was still a trifle upset entering the bakery When an unknown woman stepped out Of the back to wait on me dressed for a night On the town in a low-cut, tight-fitting black dress. Her face was solemn, her eyes averted, While she placed a muffin in my hand, As if all along she knew what I was thinking. 113 LA COSA DI CUI PREOCCUPARSI Ho fallito miseramente nell’immaginare il nulla. Qualcosa veniva sempre a farmi compagnia: Un piccolo insetto ignoto che attraversa il tavolo, La memoria di mia madre, il suono nel mio orecchio. Rimango distratto, perplesso. Un buco è sempre un buco in qualcosa. Verso le sette, stamattina, un barbone solitario Mi ha aspettato con il suo piccolo cane malaticcio, I cui occhi, guardandomi, s’ingrandivano, sembravano dirmi che non era possibile per un bell’uomo (contrarie apparenze) non trovare qualcosa di sacro in tutto il vasto mondo. Ancora un po’ sconvolto, sono entrato in panetteria Quando una sconosciuta uscì dal retro Per venirmi incontro vestita per una serata In città, in un lungo, aderente abito nero da sera. Con il viso solenne, volse i suoi occhi, Mentre mi metteva in mano una focaccina Come se da sempre conoscesse i miei pensieri. 114 SUNDAY PAPERS The butchery of innocents Never stops. That is about all We can ever be sure of, love, Even more sure than of this roast You are bringing out from the oven. It's Sunday. The congregation Files slowly out of the church Across the street. A good many Carry bibles in their hands. It's the vague desire for truth And the mighty fear of it That makes them turn up Despite the glorious spring weather. In the hallway, the old mutt Just now had the honesty To growl at his own image in the mirror, Before lumbering off to the kitchen Where the lamb roast sat In your outstretched hands Smelling of garlic and rosemary. 115 GIORNALI DELLA DOMENICA La strage degli innocenti Non si ferma mai. E di questo Possiamo proprio essere sicuri, amore, ancora più sicuri di questo arrosto Che stai tirando fuori dal forno. È domenica. La congregazione Marcia in fila lenta fuori dalla chiesa Di là dalla strada. Un buon numero Di bibbie nelle loro mani. È il vago desiderio di verità E la potente paura di essa Che li fa alzare, nonostante Il glorioso clima primaverile. Nel corridoio, il vecchio bastardino Solo ora ha avuto l’onestà Di ringhiare alla propria immagine allo specchio, prima di sbucare pesantemente dalla cucina dove l’agnello arrosto è posato sulle tue mani tese e profuma di aglio e rosmarino. 116 THE ALTAR The plastic statue of the Virgin On top of a bedroom dresser With a blackened mirror From a bad-dream grooming salon. Two pebbles from the grave of a rock star, A small, grinning windup monkey, A bronze Egyptian coin And a red movie-ticket stub. A splotch of sunlight on the framed Communion photograph of a boy With the eyes of someone Who will drown in a lake real soon. An altar dignifying the god of chance. What is beautiful, it cautions, Is found accidentally and not sought after. What is beautiful is easily lost. 117 L’ALTARE La statua di plastica della vergine Sopra il comò in camera Con lo specchio annerito Venuto dal brutto sogno di un salone. Due ciottoli dalla tomba di una rock star, Una sorridente scimmietta a carica, Una moneta egiziana di bronzo E il talloncino rosso di un biglietto del cinema. Una macchia di luce sulla cornice, fotografia della comunione di un giovane con gli occhi di qualcuno che annegherà molto presto in un lago. Un altare che nobilita il dio del caso. Ciò che è bello, fa attenzione, si trova per caso, non se lo cerchi. Ciò che è bello si perde facilmente. 118 MY FATHER ATTRIBUTED IMMORTALITY TO WAITERS (To Derek Walcott) For surely, there is no difficulty in understanding The unreality of an occasional customer Such as ourselves seated at one of the many tables As pale as the cloth that covers them. Time in its augmentations and diminutions Does not concern these two in the least. They stand side by side facing the street, Wearing identical white jackets and fixed smiles, Ready to incline their heads in welcome Should one of us come through the door After reading the high-priced menu on this street Of many hunched figures and raised collars. 119 MIO PADRE ATTRIBUÌ L’IMMORTALITÀ AI CAMERIERI (A Derek Walcott) Perché di sicuro, non c’è difficoltà a comprendere L’irrealtà di un cliente occasionale Come noi stessi, seduti ad uno dei tanti tavoli Pallidi come la stoffa che li copre. Il tempo nel suo accrescersi e diminuire Non riguarda meno questi due. Restano, fianco a fianco, di fronte alla strada Indossando identiche giacche bianche e sorrisi fissi, Pronti ad inclinar la testa in segno di benvenuto Appena uno di noi attraversa la porta Dopo aver letto i menù e i prezzi in questa strada Di figure ingobbite e colletti rialzati. 120 THE LIVES OF THE ALCHEMISTS The great labour was always to efface oneself, Reappear as something entirely different: The pillow of a young woman in love, A ball of lint pretending to be a spider. Black boredoms of rainy country nights Thumbing the writings of illustrious adepts Offering advice on how to proceed with the transmutation Of a figment of time into eternity. The true master, one of them counseled, needs a hundred years to perfect his art. In the meantime, the small arcane of the frying pan, The smell of olive oil and garlic wafting From room to empty room, the black cat Rubbing herself against your bare leg While you shuffle toward the distant light And the tinkle of glasses in the kitchen. 121 LE VITE DEGLI ALCHIMISTI Il grande lavoro è stato sempre cancellare se stessi, Riapparire come qualcosa di totalmente diverso: Il cuscino di una giovane donna innamorata, Una batuffolo di garza che finge di essere un ragno. Nero tedio delle notti piovose in paese, Sfogliando gli scritti di adepti illustri, Offrendo consigli su come procedere con la trasmutazione Di un frutto del tempo nell’eternità. Il vero maestro, uno di loro consigliava, ha bisogno di un secolo per perfezionare la sua arte. Nel frattempo, il piccolo arcano della padella, L’odore d’olio d’oliva che si diffonde Da stanza a stanza vuota, il gatto nero Che si strofina contro la tua gamba nuda Mentre ti trascini a stento verso la luce lontana E il tintinnio dei bicchieri in cucina. 122 From The voice at 3.00 a.m., 2003 123 Da La voce alle tre del mattino, 2003 124 GRAYHEADED SCHOOLCHILDREN Old men have bad dreams So they sleep little. They walk on bare feet Without turning on the light, Or they stand leaning On gloomy furniture Listening to their hearts beat. The one window across the room Is black like a blackboard. Every old man is alone In this classroom, squinting At that fine chalk line That divides being-here From being-here-no-more. No matter. It was a glass of water They were going to get, But not just yet. They listen for mice in the wall, A car passing on the street, Their dead fathers shuffling past them On their way to the kitchen. 125 SCOLARI CON LA TESTA GRIGIA I vecchi fanno brutti sogni, Per questo dormono poco. Camminano scalzi Senza accendere la luce, O si alzano appoggiandosi Ai loro tetri mobili, Ascoltando il battito dei loro cuori. L’unica finestra, all’altro lato della stanza È nera come una lavagna. Ogni anziano è solo In questa classe, mentre sforza lo sguardo Su quella sottile linea di gesso Che divide l’essere-qui Dal non-essere-più-qui. Non importa. Era un bicchier d’acqua Stavano per arrivare, Ma non ancora. Restano in ascolto dei topi nel muro, Di un’auto che passa per la via, Dei padri morti che si trascinano davanti a loro Quando vanno in cucina. 126 SERVING TIME Another dreary day in time's invisible Penitentiary, making licence plates With lot of zeros walking lockstep counterClockwise in the exercise yard or watching The lights dim when some poor fellow, who could as well be me, gets fried. Here on death row, I read a lot of books. First it was law, as you'd expect. Then came history, ancient and modern. Finally philosophy-all that being and nothingness stuff. The more I read, the less I understand. Still, other inmates call me professor. Did I mention that we had no guards? It's a closed book who locks and unlocks the cell doors for us. Even the execution we carry out By ourselves, attaching the wires, Playing warden, playing chaplain All because a little voice in our head Whispers something about our last appeal Being denied by God himself. The others hear nothing, of course, But that typically, you may as well face it, Is how time runs things around here. 127 MOMENTO DEL SERVIRE Un altro giorno triste nel tempo invisibile In penitenziario, diventando targhe Piene di zeri, camminando in senso Antiorario in cortile, o guardando Le luci smorzarsi quando un poveraccio, Che potrei essere anche io, viene fritto. Qui, nel braccio della morte, ho letto molto. Prima testi di legge, come ci si aspetterebbe. Poi è arrivata la storia, antica e moderna. Infine la filosofia, con tutta quella roba dell’essere e del nulla. Più leggo, meno capisco. Ancora, altri detenuti mi chiamano professore. Ho già detto che non avevamo guardie? C’è un libro chiuso che blocca E sblocca le porte delle celle per noi. Anche l’esecuzione la svolgiamo Da noi stessi, collegando i fili, Interpretando la guardia, interpretando il cappellano Tutto perché una vocina nella nostra testa Sussurra qualcosa circa il nostro ultimo appello Negato da Dio stesso. Gli altri non sentono più nulla, naturalmente, Ma questo, certo, si può anche affrontare, Per come il tempo scorre da queste parti. 128 LATE SEPTEMBER The mail truck goes down the coast Carrying a single letter. At the end of a long pier The bored seagull lifts a leg now and then And forgets to put it down. There is a menace in the air Of tragedy in the making. Last night you thought you heard television In the house next door. You were sure it was some new Horror they were reporting, So you went out to find out. Barefoot, wearing just shorts. It was only the sea sounding weary After so many lifetimes Of pretending to be rushing off somewhere And never getting anywhere. This morning, it felt like sunday. The heavens did their part By casting no shadow along the boardwalk Or the row of vacant cottages, Among them a small church With a dozen gray tombstones huddled closed As if they, too, have the shivers. 129 FINE SETTEMBRE Il camion postale scende verso la costa Portando una singola lettera. Al termine di un lungo molo Il gabbiano annoiato solleva una zampa ora e poi Dimentica di riabbassarla. C’è una minaccia nell’aria Della tragedia che sta per giungere. Ieri sera pensavi di aver sentito la televisione Nella casa accanto alla nostra. Eri sicura che fosse un nuovo Orrore che stavano riportando, Così sei andata fuori per scoprirlo. Scalza, indossando solo i pantaloncini. Era soltanto il mare che suonava stanco, Dopo così tante vite A fingere di essere in corsa verso un altrove E non arrivando mai. Questa mattina sembrava domenica. I cieli hanno fatto la loro parte Gettando ombra lungo la passeggiata O la fila di case vuote, Con in mezzo una piccola chiesa Dove una dozzina di lapidi grigie rannicchiate Sembravano avere, anche loro, i brividi. 130 From My noiseless entourage, 2005 131 Da La mia cerchia silenziosa, 2005 132 SELF-PORTRAIT IN BED For imaginary visitors, I had a chair Made of cane I found in the trash. There was a hole where its seat was And its legs were wobbly But it still gave a dignified appearance. I myself never set in it, though With the help of a pillow one could do that Carefully, with knees drawn together The way she did once, Leaning back to laugh at her discomfort. The lamp on the night table Did what it could to bestow An air of mystery to the room. There was a mirror, too, that made Everything waver as in a fishbowl If I happened to look that way, Red-nosed, about to sneeze, with a thick wool cap pulled over my ears, Reading some Russian in bed, Worrying about my soul, I'm sure. 133 AUTORITRATTO A LETTO Per i visitatori immaginari, avevo una sedia Fatta di canna che ho trovato nella spazzatura. Era una sedia ormai sfondata E le sue gambe erano traballanti Ma ciò le conferiva ancora un aspetto dignitoso. Io stesso non mi ci sono mai seduto, anche se Con l’aiuto di un cuscino si potrebbe fare Prestando attenzione, con le ginocchia tese Così come fece lei una volta, Appoggiandosi dietro e ridendo per la scomodità. La lampada sul comodino Ha fatto tutto ciò che poteva per dare Un alone di mistero alla stanza. C’era anche uno specchio che ha fatto Vacillare ogni cosa come in un acquario Quando mi è capitato di guardare in quella direzione, Con il naso arrossato dagli starnuti, Con un berretto di lana spessa calzato sulle orecchie Mentre leggevo un po’ di russo a letto, Preoccupandomi della mia anima, ne sono sicuro. 134 TO DREAMS I'm still living at all the old addresses Wearing dark glasses even indoors, on the hush-hush sharing my bed With phantoms, visiting the kitchen After midnight to check the faucet. I'm late for school, and when I get there No one seems to recognize me. I'm disowned, sequestered and withdrawn. These small shops open only at night Where I make my unobtrusive purchases, These backdoor movie houses in seedy neighborhoods Still showing grainy films of my life. The hero always full of extravagant hope Losing it all in the end? -whatever it wasThen walking out into the cold, disbelieving light Waiting close-lipped at the exit. 135 AI SOGNI Sto vivendo ancora a tutti i vecchi indirizzi Indossando occhiali scuri anche al chiuso Condividendo in gran segreto il mio letto Con i fantasmi, visitando la cucina Dopo la mezzanotte per controllare il rubinetto. Sono in ritardo per la scuola, e quando sono lì Nessuno sembra riconoscermi. Mi sento esiliato, sequestrato e appartato. Questi piccoli negozi aperti soltanto di notte Dove faccio i miei acquisti discreti, Queste case cinematografiche clandestine in quartieri malfamati Che mostrano ancora pellicole sgranate della mia esistenza. L’eroe sempre colmo di speranza stravagante Perdendo tutto alla fine? –qualsiasi cosa fossePoi fuori a piedi, nella fredda luce incredula Aspettando all’uscita con le labbra serrate. 136 MY NOISELESS ENTOURAGE We were never formally introduced. I had no idea of their number. It was like a discreet entourage Of home-grown angels and demons All of whom I had met before And had since largely forgotten. In time of danger, they made themselves scarce. Where did they all vanish to? I asked some felon one night While he held a knife to my throat, But he was spooked too, Letting me go without a word. It was disconcerting, downright frightening To be reminded of one's solitude, Like opening a children's bookwith nothing better to do- reading about stars, How they can afford to spend centuries Traveling our way on a glint of light. 137 IL MIO SILENZIOSO ENTOURAGE Non siamo mai stati presentati formalmente. Non avevo idea di quanti fossero. Era come un entourage discreto Di angeli e demoni nostrani Che avevo già conosciuto E che avevo in gran parte dimenticati. Nel momento del pericolo, loro scarseggiano. Dove sono svaniti tutti? Ho domandato una notte a un criminale Mentre mi teneva un coltello alla gola, Ma era troppo spaventato, E mi lasciò andare senza una parola. Era sconcertante, decisamente spaventoso Essere ricordati per la propria solitudine, Come aprire un libro per bambiniNon avendo di meglio da fare- e leggere delle stelle, Come possano permettersi di perdere secoli A seguire la nostra direzione su un lampo di luce. 138 DESCRIPTION OF A LOST THING It never had a name, Nor do I remember how I found it. I carried it in my pocket Like a lost button Except it wasn't a button. Horror movies, All-night cafeterias, Dark barrooms And pool halls, On rain-slicked street. It led a quiet, unremarkable existence Like a shadow in a dream, An angel on a pin, And then it vanished. The years passed with their row Of nameless stations, Till somebody told me this is it! And fool that I was, I got off on an empty platform With no town in sight. 139 DESCRIZIONE DI UN OGGETTO PERDUTO Non ha mai avuto un nome, Né mi ricordo come l’ho trovato. L’ho portato in tasca Come un bottone perduto Ma non era un bottone. I cinema horror, Le tavole calde notturne, I bar al buio E le sale da biliardo, Sulle strade impomatate di pioggia. Ha portato una tranquilla esistenza insignificante Come un’ombra in un sogno, Un angelo su uno spillo, E poi è svanito. Gli anni sono passati con la loro fila Di stazioni senza nome, Finché qualcuno mi ha detto è questo! E sciocco che ero, Scesi su una piattaforma vuota Con nessuna città in vista. 140 MY TURN TO CONFESS A dog trying to write a poem on why he barks, That's me, dear reader! They were about to kick me out of the library But I warned them, My master is invisible and all power-full. Still, they kept dragging me out by the tail. In die park the birds spoke freely of their own vexations. On a bench, I saw an old woman Cutting her white curly hair with imaginary scissors While staring into a small pocket mirror. I didn't say anything then, But that night I lay slumped on the floor Chewing on a pencil, Sighing from time to time, Growling, too, to something out there I could not bring myself to name. 141 IL TURNO DELLA MIA CONFESSIONE Un cane che tenta di scrivere una poesia sul perché abbaia, Sono io, caro lettore! Stavano per buttarmi fuori dalla biblioteca Ma li ho avvisati, Il mio padrone è invisibile e pieno di poteri. Eppure hanno continuato a trascinarmi fuori per la coda. Nel parco morto gli uccelli parlavano liberamente delle vessazioni subite. Su una panchina, ho visto una donna anziana Tagliare i suoi bianchi riccioli con forbici immaginarie Mentre si fissava in un piccolo specchio da tasca. Non dissi più nulla, Ma quella notte rimasi accasciato sul pavimento Masticando una matita, Sospirando, di tanto in tanto, Ringhiando, pure, a qualcosa fuori Non riuscivo a decidermi per un nome. 142 IN THE PLANETARIUM Never-yet-equaled, wide-screen blockbuster That grew more and more muddled After a spectacular opening shot. The pace, even for the most patient Killingly slow despite the promise Of a show-stopping, eye-popping ending: The sudden shrivelling of the whole To its teensy starting point, erasing allIncluding this bag of pop corn we are sharing. Yes, an intriguing but finally irritating Puzzle with no answer forthcoming tonight From the large cast of stars and galaxies In what may be called a prodigious expenditure of time, money and talent. "Let's get the fuck out of here", I said Just as her upraised eyes grew moist And she confided to me, much to loudly, "I have never seen anything so beautiful". 143 NEL PLANETARIO Ineguagliato, campione d’incassi su grande schermo Che cresceva sempre più disordinato Dopo uno spettacolare lancio d’esordio. Il ritmo, anche per il più paziente Mortalmente lento, nonostante la promessa Di un intervallo e di un finale esplosivo: L’improvviso avvizzimento di tutto Per il suo punto d’inizio adolescenziale, cancellando tutto Compreso questo nostro sacchetto di pop corn. Sì, un intrigante ma alla fine irritante Puzzle che per stasera non ha risposte imminenti Dal grande cast di stelle e galassie In quello che potrebbe esser chiamato un prodigioso Dispendio di tempo, denaro e talento. “Andiamocene da questo cazzo di posto” Ho detto Appena i suoi occhi all’insù s’inumidirono E lei mi ha confidato, a voce alta, “Non avevo mai visto niente di così splendido” 144 PIGEONS AT DAWN Extraordinary efforts are being made To hide things from us, my friends. Some stay up into the wee hours To search their souls. Others undress each others in darkened rooms. The creaky old elevator Took us down to the icy cellar first To show us a mop and a bucket Before it deigned to ascend again With a sigh of exasperation. Under the vast, early-dawn sky The city lay silent before us. Everything on hold: Rooftops and water towers, Clouds and wisps of white smoke. We must be patient, we told ourselves, See if the pigeons will coo now For the one who comes to her window To feed them angel cake, All but invisible, but for her slender arm. 145 PICCIONI ALL’ALBA Straordinari sforzi sono stati compiuti Per nasconderci le cose, amici miei. Alcuni restano alzati fino alle ore piccole A cercar la loro anima. Altri si spogliano l’un l’altro in stanze buie. Il vecchio ascensore scricchiolante Ci ha portato fino alla cantina gelida Per mostrarci una scopa e un secchio Prima di degnarsi di salire ancora Con un sospiro di esasperazione. Sotto il vasto cielo precoce dell’alba La città giaceva in silenzio di fronte a noi. Tutto restava in attesa: Tetti e torri d’acqua, Nuvole e sbuffi di fumo bianco. Dobbiamo essere pazienti, ci siamo detti, Controllare se i piccioni ora tubano A chi viene alla finestra Per dare loro la torta degli angeli Quasi invisibile, tanto esile è il suo braccio. 146 INDICE From Unending blues, 1986 Da Blues senza fine, 1986 TOWARD NIGHTFALL VERSO SERA pag. 5 AGAINST WHATEVER IT IS THAT'S ENCROACHING CONTRO QUALSIASI COSA STIA SCONFINANDO pag. 9 From The book of gods and devils, 1990 Da Il libro di dei e demoni, 1990 ST. THOMAS AQUINAS pag.13 S. TOMMASO D’AQUINO FACTORY pag.17 FABBRICA SHELLEY pag.19 SHELLEY THE DEVILS pag.23 I DEMONI THE WHITE ROOM pag.25 LA STANZA BIANCA THE BIG WAR pag.27 LA GRANDE GUERRA PARADISE pag.29 PARADISO IN THE LIBRARY pag.31 NELLA BIBLIOTECA From Hotel Insomnia, 1992 Da Hotel Insonnia, 1992 THE PRODIGAL pag.35 IL FIGLIOL PRODIGO HOTEL INSOMNIA pag.37 HOTEL INSONNIA THE TIGER pag.39 LA TIGRE A BOOK FULL OF PICTURES pag.41 UN LIBRO PIENO D’ILLUSTRAZIONI EVENING WALK pag.43 PASSEGGIATA SERALE ROMANTIC SONNET pag.45 SONETTO ROMANTICO 147 THE OLD WORLD pag.47 IL VECCHIO MONDO COUNTRY FAIR pag.49 FIERA DI PAESE From A wedding in hell, 1994 Da Un matrimonio all’inferno, 1994 PARADISE MOTEL pag.53 MOTEL PARADISO THE CLOCKS OF THE DEAD pag.55 GLI OROLOGI DEI MORTI LEAVES pag.57 FOGLIE Pag71 TRANSPORT pag.59 TRASPORTO CRAZY ABOUT HER SHRIMP pag.61 PAZZO DEI SUOI GAMBERETTI READING HISTORY pag.63 LETTURA DELLA STORIA EMPIRES pag.65 IMPERI MYSTICS pag.67 MISTICI VIA DEL TRITONE pag.69 VIA DEL TRITONE THE SECRET pag.71 IL SEGRETO FROM Walking the black cat, 1996 DA Mentre il gatto nero cammina, 1996 MIRRORS AT 4 A.M. pag.75 SPECCHI ALLE 4 DEL MATTINO CAMEO APPEARANCE pag.77 CAMEO WHAT THE GYPSIES TOLD MY GRANDMOTHER WHILE SHE WAS STILL A YOUNG GIRL pag.79 COSA DISSERO A MIA NONNA GLI ZINGARI QUANDO LEI ERA ANCORA UNA RAGAZZINA LITTLE UNWRITTEN BOOK pag.81 PICCOLO LIBRO NON SCRITTO SLAUGHTERHOUSE FLIES pag.83 MOSCHE DI MACELLERIA AN ADDRESS WITH EXCLAMATION POINTS pag.85 148 UN INDIRIZZO CON PUNTI ESCLAMATIVI ENTERTAINING THE CANARY pag.87 INTRATTENENDO IL CANARINO GHOSTS pag.89 SPETTRI AT THE COOKOUT pag.91 AL PRANZO ALL’APERTO CLUB MIDNIGHT pag.93 CLUB DI MEZZANOTTE PASTORAL HARPSICHORD pag.95 CLAVICEMBALO PASTORALE HAVE YOU MET MISS JONES? Pag.97 HAI INCONTRATO MISS JONES? From Jackstraws, 1999 Da Sollevar pagliuzze, 1999 THE SOUL HAX MANY BRIDES pag.101 L’ANIMA HA MOLTE SPOSE MUMMY’S CURSE pag.103 LA MALEDIZIONE DELLA MUMMIA THE TOY pag.105 IL GIOCATTOLO From Night Picnic, 2001 Da Picnic notturno, 2001 UNMADE BEDS pag.111 LETTI SFATTI THE ONE TO WORRY ABOUT pag.113 LA COSA DI CUI PREOCCUPARSI SUNDAY PAPERS pag.115 GIORNALI DELLA DOMENICA THE ALTAR pag.117 L’ALTARE MY FATHER ATTRIBUTED IMMORTALITY TO WAITERS pag.119 MIO PADRE ATTRIBUÌ L’IMMORTALITÀ AI CAMERIERI THE LIVES OF THE ALCHEMISTS pag.121 LE VITE DEGLI ALCHIMISTI From The voice at 3.00 a.m., 2003 Da La voce alle tre del mattino, 2003 GRAYHEADED SCHOOLCHILDREN pag.125 149 SCOLARI CON LA TESTA GRIGIA SERVING TIME pag.127 MOMENTO DEL SERVIRE LATE SEPTEMBER pag.129 FINE SETTEMBRE From My noiseless entourage, 2005 Da La mia cerchia silenziosa, 2005 SELF-PORTRAIT IN BED pag.133 AUTORITRATTO A LETTO TO DREAMS pag.135 AI SOGNI MY NOISELESS ENTOURAGE pag.137 IL MIO SILENZIOSO ENTOURAGE DESCRIPTION OF A LOST THING pag.139 DESCRIZIONE DI UN OGGETTO PERDUTO MY TURN TO CONFESS pag.141 IL TURNO DELLA MIA CONFESSIONE IN THE PLANETARIUM pag.143 NEL PLANETARIO PIGEONS AT DAWN pag.145 PICCIONI ALL’ALBA 150