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Indicazioni per il curricolo 2012
RACCOMANDAZIONI
INTORNO
ALLE INDICAZIONI
Damiano Previtali
PREMESSA
Il mandato:
a)Procedere alla revisione delle Indicazioni nazionali per la
scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione per
pervenire, entro il termine del 31 agosto 2012, ad un testo
definitivo
b)Assumere il documento “Indicazioni per il curricolo” di cui
al D.M. 31 luglio 2007 come base per un lavoro di revisione e
consolidamento
c)Imperniare il processo di revisione su un intenso, anche se
necessariamente breve, processo di consultazione delle
scuole
I nodi da sciogliere
1. Finalità ed obiettivi generali
2. Rapporto Indicazioni – Curricolo
3. Traguardi e prescrittività
4. Valutazione
5. Certificazione delle competenze
6. Aree disciplinari / discipline
7. Storia: archi cronologici e senso della disciplina
PRIMA RACCOMANDAZIONE
“In un tempo molto breve, abbiamo vissuto
il passaggio da una società relativamente
stabile a una società caratterizzata
molteplici cambiamenti e discontinuità. […]
Gli ambienti in cui la scuola è immersa
sono più ricchi di stimoli culturali, ma
anche più contraddittori. […]”
[Incipit: Indicazioni per il curricolo]
Studio Università di Berkeley
- Dal 1970 al 2000 (30 a.) abbiamo prodotto una
quantità di informazioni equivalente a quelle prodotte
da tutta l’umanità da quando è nata la scrittura.
- Dal 2001 al 2004 abbiamo prodotto una quantità di
informazioni equivalente al periodo che va dal 1970 al
2000.
- Dal 2004 al 2006 (3 a.) abbiamo prodotto una quantità
di informazioni equivalente a quelle prodotte da tutta
l’umanità da quando è nata la scrittura.
- Dal 2006 ad oggi?
Dov’è la vita che abbiamo perso vivendo?
Dov’è la saggezza che abbiamo perso nella
conoscenza?
Dov’è la conoscenza che abbiamo perso
nell’informazione?
Thomas Stearn Eliot, The Rock
In educazione non si raggiungono risultati
quando la velocità e la tecnica
contano più del tempo necessario e della sostanza
-
L’apprendimento è un’attività lenta
Spesso in educazione meno significa di più
Ogni persona ha bisogno del proprio tempo
Ogni apprendimento ha il momento giusto
Per valorizzare al meglio il tempo è necessario porsi
finalità e priorità
La stessa democrazia ha bisogno del tempo necessario per il
confronto di opinioni, per il dibattito, per la formazione del
consenso … la sua qualità è incompatibile con la fretta.
Ogni persona si trova nella ricorrente necessità di
riorganizzare e reinventare i propri saperi, le proprie
competenze e persino il proprio stesso lavoro. Le tecniche e le
competenze diventano obsolete nel volgere di pochi anni. Per
questo l’obiettivo della scuola non può essere soprattutto
quello di inseguire lo sviluppo di singole tecniche e
competenze; piuttosto, è quello di formare saldamente ogni
persona sul piano cognitivo e culturale, affinché possa
affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli
scenari sociali e professionali, presenti e futuri.
Le trasmissioni standardizzate e normative delle conoscenze,
che comunicano contenuti invarianti pensati per individui
medi, non sono più adeguate.
[Cultura scuola persona. Indicazioni per il curricolo]
La trasformazione:
da quantità a qualità
opportunità di
accesso a scuola
(anni di scolarità, titoli di
studio)
opportunità di
successo
(qualità dell’insegnamento,
livelli di apprendimento)
Il paesaggio educativo è diventato estremamente
complesso.
... La scuola è perciò investita da una domanda che
comprende, insieme, l’apprendimento e “il saper stare al
mondo”. E per potere assolvere al meglio alle sue funzioni
istituzionali, la scuola è da tempo chiamata a occuparsi anche
di altre delicate dimensioni dell’educazione. L’intesa tra
adulti non è più scontata e implica la faticosa costruzione di
un’interazione tra le famiglie e la scuola, cui tocca, ciascuno
con il proprio ruolo, esplicitare e condividere i comuni intenti
educativi.
[Cultura scuola persona. Indicazioni per il curricolo]
Situazioni vissute come problematiche: mantenere la
disciplina in classe
% di risposte abbastanza/molto problematiche. Serie storica indagini 2008-2009-2010
Φ
Fondazione Giovanni Agnelli
Indagine sui neoassunti
15
Le difficoltà di gestione della classe dipendono
soprattutto da:
% di risposte “abbastanza” + “molto” (2010)
Affievolimento del ruolo ed. famiglia
90
Modelli comportamentali della società
81.1
Perdita di ruolo sociale della scuola
72
Difficoltà dei giovani a gestire i rapporti interpersonali
63.2
Disinteresse degli studenti per le attività proposte dalla scuola
59.2
Scarso prestigio sociale degli insegnanti
58.5
Impreparazione degli insegnanti a gestire le classi di oggi
36
Eterogeneità nelle classi
28.2
Distanza anagrafico-culturale tra docenti e studenti
Φ
Fondazione Giovanni Agnelli
Indagine sui neoassunti
15.4
0
20
40
60
80
100
16
Situazioni vissute come problematiche: far raggiungere
agli studenti livelli soddisfacenti di apprendimento
% di risposte abbastanza/molto problematiche. Serie storica indagini 2008-2009-2010
Φ
Fondazione Giovanni Agnelli
Indagine sui neoassunti
17
Particolare cura è necessario dedicare alla
formazione della classe come gruppo, alla
promozione dei legami cooperativi fra i suoi
componenti, alla gestione degli inevitabili conflitti
indotti dalla socializzazione. La scuola si deve
costruire come luogo accogliente, coinvolgendo in
questo compito gli studenti stessi. Sono, infatti,
importanti le condizioni che favoriscono lo star bene
a scuola, al fine di ottenere la partecipazione più
ampia dei bambini e degli adolescenti a un progetto
educativo condiviso.
[Cultura scuola persona. Indicazioni per il curricolo]
I problemi da assumere
- La conoscenza è in continuo cambiamento
- La conoscenza è ovunque
- Gli alunni sono cambiati
- Le famiglie, la comunità, il lavoro … sono
cambiati
- La scuola ….
SECONDA RACCOMANDAZIONE
Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni
scolastiche, le Indicazioni costituiscono il quadro di riferimento per la
progettazione curricolare affidata alle scuole. Sono un testo aperto,
che la comunità professionale è chiamata ad assumere e a
contestualizzare, elaborando specifiche scelte relative a contenuti,
metodi, organizzazione e valutazione coerenti con i traguardi formativi
previsti dal documento nazionale.
Il curricolo di istituto è espressione della libertà d’insegnamento e
dell’autonomia scolastica e, al tempo stesso, esplicita le scelte della
comunità scolastica e l’identità dell’istituto
[L’organizzazione del curricolo.
Indicazioni per il curricolo]
ORIENTAMENTI
1. Essenzialità
… ricercare l’essenzialità, il fondamento
comune del sapere
… rinunciare ai cataloghi onnicomprensivi
ed enciclopedici dei “programmi”
tradizionali.
Non è opportuno trasformare le sollecitazioni che le
provengono da vari ambiti della società in un
moltiplicarsi di microprogetti che investano gli aspetti
più disparati della vita degli studenti, con l’intento di
definire norme di comportamento specifiche per ogni
situazione. L’obiettivo non è di accompagnare passo
dopo passo lo studente nella quotidianità di tutte le sue
esperienze, bensì di proporre un’educazione che lo
spinga a fare scelte autonome e feconde, quale risultato
di un confronto continuo della sua progettualità con i
valori che orientano la società in cui vive.
[Cultura scuola persona. Indicazioni per il curricolo]
ORIENTAMENTI
2. Dialogo tra le discipline
Costruire, attraverso il dialogo tra le diverse
discipline, un profilo coerente e unitario
dei processi culturali … sottolineare i
punti fondamentali di convergenza, i nodi
concettuali che richiedono l’intervento
congiunto di più discipline per essere
compresi nella loro reale portata.
Nelle Indicazioni le discipline non sono state
aggregate in aree precostituite per favorire una
maggiore trasversalità e più ampie
interconnessioni. Sul piano organizzativo e
didattico la definizione di aree o di assi funzionali
all’ottimale utilizzazione delle risorse è comunque
rimessa all’autonoma valutazione di ogni scuola.
Aree disciplinari e discipline
ORIENTAMENTI
3. Priorità
Una buona preparazione
in italiano … in matematica … nella lingua
inglese … nelle scienze … .
Accanto … competenze di ordine storico,
geografico … completata e sostenuta da quella
artistica e musicale come da quella corporea
Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della
scuola secondaria di primo grado, vengono fissati i traguardi per lo
sviluppo delle competenze relative ai campi di esperienza ed alle
discipline.
Essi rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti,
indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano a
finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’allievo.
Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono criteri per la
valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione
temporale, sono prescrittivi, impegnando così le istituzione
scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli, a garanzia
dell’unità del sistema nazionale e della qualità del servizio. Le
scuole hanno la libertà e la responsabilità di organizzarsi e di
scegliere l’itinerario più opportuno per consentire agli studenti il
miglior conseguimento dei risultati.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
Gli obiettivi di apprendimento individuano campi del sapere,
conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i
traguardi per lo sviluppo delle competenze. Essi sono utilizzati
dalle scuole e dai docenti nella loro attività di progettazione
didattica, con attenzione alle condizioni di contesto, didattiche e
organizzative mirando ad un insegnamento ricco ed efficace.
Gli obiettivi sono organizzati in nuclei tematici e definiti in
relazione a periodi didattici lunghi: l’intero triennio della scuola
dell’infanzia, l’intero quinquennio della scuola primaria, l’intero
triennio della scuola secondaria di primo grado. Nella scuola
primaria gli obiettivi di italiano, inglese e seconda lingua
comunitaria, storia, geografia, matematica e scienze sono indicati
anche al termine della terza classe.
Obiettivi di apprendimento
Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere
coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle Indicazioni e declinati
nel curricolo.
La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le
azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su
quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di
accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al
miglioramento continuo.
L’Istituto nazionale di valutazione rileva e misura gli apprendimenti con
riferimento ai traguardi e agli obiettivi previsti dalle Indicazioni,
promuovendo, altresì, una cultura della valutazione che scoraggi qualunque
forma di addestramento finalizzata all’esclusivo superamento delle prove.
La promozione, insieme, di autovalutazione, valutazione esterna, processi di
miglioramento e rendicontazione sociale, costituiscono la condizione
decisiva per lo sviluppo della qualità dell’offerta formativa.
Valutazione
ORIENTAMENTI
4. Dotazione di senso
Conoscere non è un processo meccanico,
implica la scoperta di qualcosa che entra
nell’orizzonte di senso della persona che
“vede” , si “accorge”, “prova”, “verifica”,
per capire.
… l’obiettivo della scuola … è quello di
formare saldamente ogni persona sul
piano cognitivo e culturale, affinché possa
affrontare positivamente l’incertezza e la
mutevolezza degli scenari sociali e
professionali, presenti e futuri ...
[Cultura scuola persona. Indicazioni per il curricolo]
TERZA RACCOMANDAZIONE
L’orizzonte di riferimento verso cui tendere è delineato dal quadro
delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite
dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea
(Raccomandazione del 18 dicembre 2006) che sono: 1) comunicazione
nella madrelingua; 2) comunicazione nelle lingue straniere; 3)
competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
4) competenza digitale 5) imparare a imparare; 6) competenze sociali e
civiche; 7) spirito di iniziativa e imprenditorialità; 8) consapevolezza ed
espressione culturale. Queste, sono il punto di arrivo odierno di un
vasto confronto scientifico e culturale sulle competenze utili per la vita
al quale l’Italia ha attivamente partecipato.
[Finalità generali. Indicazioni per il curricolo]
Nella nuova scuola …
“Nella nuova scuola media i problemi partiranno - da
considerazioni di carattere concreto - . Difatti la Carla
quest’anno alla licenza ha avuto un problema
moderno a base di caldaie:
- Una caldaia ha la forma di una semisfera
sovrapposta … ”
Scuola di Barbina: Lettera a una professoressa. Ed. Libreria Editrice
Fiorentina 1996, pag. 25.
I saperi
Le discipline, così come noi le conosciamo, sono state
storicamente separate l’una dall’altra da confini
convenzionali che non hanno alcun riscontro con
l’unitarietà tipica dei processi di apprendimento.
Ogni persona, a scuola come nella vita, impara infatti
attingendo liberamente dalla sua esperienza, dalle
conoscenze o dalle discipline, elaborandole con
un’attività continua e autonoma.
[L’organizzazione del curricolo: Aree disciplinari e discipline.
Indicazioni per il curricolo]
PROVA NAZIONALE DI MATEMATICA
Scuola secondaria di I grado classe III
D20.
Il Signor Carlo scende dal tram all’incrocio di via Pietro Micca con via
Antonio Giuseppe Bertola (nella mappa che vedi qui sotto il punto è contrassegnato
da un asterisco).
Ischia 2010
Damiano Previtali
35
Percorre 200 metri di via Bertola e all’incrocio con via 20 Settembre svolta a sinistra;
dopo aver camminato per 150 metri, raggiunge l’incrocio con via Pietro Micca. Da lì
decide di tornare al punto di partenza per via Pietro Micca. Quanti metri all’incirca
percorre al ritorno?
□
A.
200 m
□
B.
250 m
□
C.
350 m
□
D.
600 m
Ischia 2010
Damiano Previtali
36
L’allievo
Allievo “diligente”
Allievo “competente”
Risorse
cognitive
Lettura; comprensione; relazioni
spaziali; orientamento; riconoscimento
figure; teorema di Pitagora; calcolo
mentale; stime; quadrato e radice
quadrata.
Lettura; comprensione; relazioni spaziali;
orientamento; riconoscimento figure; teorema
di Pitagora; calcolo mentale; stime; quadrato e
radice quadrata.
Euristiche
Si chiede: -Quando abbiamo fatto
queste cose a scuola?-
Legge la situazione e si chiede: - Come
“trasformo” le cose che conosco in questa
situazione nuova?
Controllo
Non trova soluzione. Panico. Rinuncia
a risolvere il problema (Non lo
abbiamo trattato a scuola!)
Belief
system
Le discipline sono chiuse - “edite”
La trasformazione non porta ad una soluzione,
si applica, cerca trasformazioni alternative e
innovative (il desiderio della scoperta)
Interdisciplinarietà ed apertura “all’inedito”
Ischia 2010
Damiano Previtali
Un modello di PROBLEM SOLVING matematico (Schoenfeld)
37
“Le capacità non-cognitive”
- perseveranza,
- motivazione,
- gestione del rischio,
- stima di sé,
- capacità di autocontrollo,
- coscienziosità e comportamento lungimirante
James J. Heckman 2008, Nobel in Economic Sciences nel 2000
Un progetto educativo per la scuola del
ventunesimo secolo è fatto di
“quattro pilastri:
imparare a essere,
imparare a conoscere,
imparare a fare,
imparare a vivere insieme”
(Jacques Delors: Nell'educazione un tesoro,1999)
Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti
sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute
in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in
autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della
propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le
sue dimensioni.
Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza
gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per
riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e
religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i
sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in
modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri
per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali
opinioni e sensibilità.
[Finalità generali: profilo delle competenze al termine del primo ciclo.
Indicazioni per il curricolo]
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