Comments
Description
Transcript
Vedi demo - Mydocebo.com
AIESiL Associazione Italiana Imprese Esperte nella Sicurezza sul Lavoro 1 Protezione da agenti chimici D.Lgs. 81/08 - Titolo IX, Capo I Corso di informazione e formazione Protezione da agenti chimici Introduzione Al pari delle altre attrezzature di lavoro qualsiasi sostanza può provocare danni agli utilizzatori, anche quella ritenuta più innocua, se non viene utilizzata correttamente Protezione da agenti chimici Introduzione Diventa perciò importante, ai fini di una valutazione del rischio, essere consapevoli della delle sostanze che si manipolano corretta Protezione da agenti chimici Introduzione In modo particolare di quelle la cui pericolosità, indipendentemente dalla concentrazione, è legata da una parte alle loro e dall’altra alla suscettibilità del soggetto esposto Protezione da agenti chimici Scheda di sicurezza Tutte le sostanze e i preparati che contengono agenti chimici pericolosi devono essere accompagnate da una scheda che ne riporti i principali componenti e, in sedici punti ben definiti, tutte le possibilità di rischio che possono costituire Protezione da agenti chimici Scheda di sicurezza La scheda costituisce un obbligo per i produttori in base ai D.Lgs. del 03.02.1997 n° 52 e 14.03.2003 n° 65 “Classificazione e disciplina dell’imballaggio e della etichettatura dei preparati pericolosi” in attuazione di Direttive emanate dal Consiglio e dalla Commissione della CE Protezione da agenti chimici Etichettatura rischi che possono derivare dall’uso di sostanze e dai preparati pericolosi sono riportati su un’etichetta presente sul contenitore, integrata da frasi standard, che fornisce informazioni specifiche sui pericoli, sui rischi e consigli di prudenza I Protezione da agenti chimici Etichettatura Simboli di pericolo Consentono di individuare immediatamente i principali pericoli derivanti dall’impiego del prodotto I simboli sono stampati in nero su fondo arancione Frasi di rischio “R” Frasi standard che identificano i rischi specifici derivanti dall’uso del prodotto Sono rappresentate unitamente alla lettera “R” seguita da un numero Consigli di prudenza “S” Frasi standard che identificano il corretto comportamento per l’utilizzo del prodotto Sono rappresentate unitamente alla lettera “S” seguita da un numero Protezione da agenti chimici Etichettatura Simboli di pericolo Prodotti in grado di provocare incendi o esplosioni ESPLOSIVI Solidi, liquidi, pastosi o gelatinosi che, anche senza l'azione dell'ossigeno atmosferico, possono provocare una reazione esotermica con rapida formazione di gas e che, in determinate condizioni di prova, detonano, deflagrano rapidamente o esplodono in seguito a riscaldamento in condizioni di parziale contenimento Protezione da agenti chimici Etichettatura Simboli di pericolo Prodotti in grado di provocare incendi o esplosioni COMBURENTI Prodotti che a contatto con altre sostanze, soprattutto se infiammabili, provocano una forte reazione esotermica ESTREMAMENTE INFIAMMABILI Liquidi con punto di infiammabilità estremamente basso e punto di ebollizione basso e le sostanze ed i preparati gassosi che a temperatura e pressione ambiente sono infiammabili a contatto con l'aria Protezione da agenti chimici Etichettatura Simboli di pericolo Prodotti in grado di provocare incendi o esplosioni FACILMENTE INFIAMMABILI Prodotti che a contatto con l'aria, a temperatura ambiente e senza apporto di energia possono subire innalzamenti termici e da ultimo infiammarsi Solidi che possono facilmente infiammarsi dopo un breve contatto con una sorgente di accensione e che continuano a bruciare o a consumarsi anche dopo il distacco della sorgente di accensione Liquidi il cui punto di infiammabilità è molto basso Prodotti che a contatto con l'acqua o con l'aria umida sprigionano gas facilmente infiammabili in quantità pericolose Non hanno un simbolo specifico INFIAMMABILI Liquidi con un basso punto di infiammabilità Protezione da agenti chimici Etichettatura Simboli di pericolo Prodotti in grado di provocare danni alla salute MOLTO TOSSICI Prodotti che in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in piccolissime quantità possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche TOSSICI Prodotti che in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in piccole quantità possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche Protezione da agenti chimici Etichettatura Simboli di pericolo Prodotti in grado di provocare danni alla salute NOCIVI Prodotti che in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche CORROSIVI Prodotti che a contatto con i tessuti vivi possono esercitare su di essi un'azione distruttiva IRRITANTI Prodotti non corrosivi il cui contatto diretto, prolungato o ripetuto con la pelle e le mucose, può provocare una reazione infiammatoria Protezione da agenti chimici Etichettatura Simboli di pericolo Prodotti in grado di provocare danni alla salute SENSIBILIZZANTI Prodotti che per inalazione o assorbimento cutaneo, possono dar luogo ad una reazione di ipersensibilizzazione per cui una successiva esposizione alla sostanza o al preparato produce reazioni avverse caratteristiche CANCEROGENI (categorie 1 o 2) Prodotti che per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo possono provocare il cancro o aumentarne la frequenza CANCEROGENI (categoria 3) Prodotti che per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo possono provocare il cancro o aumentarne la frequenza Protezione da agenti chimici Etichettatura Simboli di pericolo Prodotti in grado di provocare danni alla salute MUTAGENI (categorie 1 o 2) Prodotti che per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono produrre difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza MUTAGENI (categoria 3 ) Prodotti che per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono produrre difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza TOSSICI PER IL CICLO RIPRODUTTIVO (categorie 1 o 2) Prodotti che per inalazione,ingestione o assorbimento cutaneo,possono provocare o rendere più frequenti effetti nocivi nella prole o danni a carico della funzione o delle capacità riproduttive maschili o femminili Protezione da agenti chimici Etichettatura Simboli di pericolo Prodotti in grado di provocare danni alla salute TOSSICI PER IL CICLO RIPRODUTTIVO (categorie 3) Prodotti che per inalazione,ingestione o assorbimento cutaneo,possono provocare o rendere più frequenti effetti nocivi nella prole o danni a carico della funzione o delle capacità riproduttive maschili o femminili PERICOLOSI PER L'AMBIENTE Prodotti che qualora si diffondano nell'ambiente, presentano o possono presentare rischi immediati o differiti per una o più delle componenti ambientali Protezione da agenti chimici Etichettatura Frasi R 10 R 11 R 12 R 18 R 20 R 21 R 22 R 23 R 34 R 36 R 42 R 43 R 45 R 49 di rischio “R” (Elenco parziale) Infiammabile Facilmente infiammabile Estremamente infiammabile Durante l'uso può formare con aria miscele esplosive e/o infiammabili Nocivo per inalazione Nocivo a contatto con la pelle Nocivo per ingestione Tossico per inalazione Provoca ustioni Irritante per gli occhi Può provocare sensibilizzazione per inalazione Può provocare sensibilizzazione per contatto con cute e mucose Può provocare il cancro Può provocare il cancro per inalazione Protezione da agenti chimici Etichettatura Combinazione di frasi di rischio “R” (Elenco parziale) R 20/21 Nocivo per inalazione e contatto con la pelle R 20/22 Nocivo per inalazione e ingestione R 20/21/22 Nocivo per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione R 23/24/25 Tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione R 26/27/28 Altamente tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione R 39/23/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed ingestione R 42/43 Può provocare sensibilizzazione per inalazione e contatto con la pelle Protezione da agenti chimici Etichettatura Consigli S1 S2 S9 S 16 S 20 S 21 S 25 S 29 S 33 S 35 di prudenza “S” (Elenco parziale) Conservare sotto chiave Conservare fuori dalla portata dei bambini Conservare il recipiente in luogo ben ventilato Conservare lontano da fiamme e scintille – Non fumare Non mangiare né bere durante l'impiego Non fumare durante l'impiego Evitare il contatto con gli occhi Non gettare i residui nelle fognature Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche Non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con le dovute precauzioni S 36 Usare indumenti protettivi adatti S 46 In caso di ingestione consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l'etichetta Protezione da agenti chimici Etichettatura Combinazione di consigli di prudenza “S” (Elenco parziale) S 3/7/9 Tenere il recipiente ben chiuso in luogo fresco ben ventilato S 3/9 Tenere il recipiente in luogo fresco e ben ventilato S 20/21 Non mangiare, né bere, né fumare durante l'impiego S 24/25 Evitare il contatto con gli occhi e con la pelle Protezione da agenti chimici Penetrazione nell’organismo Inalazione In campo industriale la principale via di penetrazione è quella Se la sostanza è inodore il rischio di intossicazione è particolarmente elevato Protezione da agenti chimici Penetrazione nell’organismo Inalazione Alcune sostanze diventano impercettibili all’olfatto, quando sono presenti ad elevata concentrazione o in caso di prolungata esposizione, quale, ad esempio, il biossido di zolfo (SO2) Protezione da agenti chimici Penetrazione nell’organismo Cutanea In campo industriale anche l’assorbimento per è molto diffuso Protezione da agenti chimici Penetrazione nell’organismo Cutanea Può risultare particolarmente pericoloso, in quanto l’operatore tende a considerare non dannose le sostanze che non hanno effetti locali Esistono tuttavia numerose sostanze che, a seguito di assorbimento cutaneo, hanno effetti sistemici in assenza di quelli locali Protezione da agenti chimici Penetrazione nell’organismo Ingestione L’assorbimento per in campo industriale, non ha una casistica di particolare rappresentatività Protezione da agenti chimici Durata dell’esposizione Elemento molto importante, sia nel caso di eventi incidentali con conseguenze che in caso di esposizione prolungata con effetti di tipo Protezione da agenti chimici Durata dell’esposizione Nella maggior parte dei casi, in campo industriale, le intossicazioni sono dovute ad effetti di tipo cronico Protezione da agenti chimici Sensibilità individuale La dei singoli alle sostanze tossiche è molto varia, per cui il rispetto dei limiti non sempre è sufficiente a tutelare la salute del lavoratore Protezione da agenti chimici Sensibilità individuale E’ perciò molto importante l’effettuazione della atta ad individuare eventuali alterazioni genetiche Protezione da agenti chimici Accumulo Una prolungata esposizione può provocare effetti cronici a causa di accumulo Può verificarsi un accumulo interno di oppure di Protezione da agenti chimici Accumulo L’accumulo interno di sostanza si ha quando il soggetto è esposto per tempi prolungati a di sostanze difficilmente eliminabili dal corpo Protezione da agenti chimici Accumulo Classico esempio è l’accumulo di o nelle ossa, oppure di liposolubili nel tessuto adiposo Protezione da agenti chimici Accumulo L’accumulo di conseguenza può portare alla lenta degradazione di organi vitali, quali Protezione da agenti chimici Interazione Può E’ verificarsi un’interazione importante valutare le condizioni igieniche complessive del luogo di lavoro e non solo i singoli valori limite di concentrazione Protezione da agenti chimici Interazione Reazioni non volute possono produrre elevate quantità di sostanze pericolose Protezione da agenti chimici Interazione L’incendio può anche favorire la volatilizzazione di sostanze tossiche, di norma innocue Ad esempio lo zolfo in caso di incendio si trasforma in biossido di zolfo (SO2) Protezione da agenti chimici Interazione Dall’esame della “Scheda Sicurezza Prodotto” si rilevano le metodologie di intervento più opportune e sicure per intervenire Protezione da agenti chimici Normativa Titolo IX del D.Lgs. 81/08 riguarda la “Protezione da agenti chimici” Gli agenti chimici pericolosi presi in considerazione sono tutti quelli che possono comportare un rischio per la salute e sicurezza dei lavoratori a causa delle loro caratteristiche e del modo in cui sono utilizzati Il Protezione da agenti chimici Normativa Campo di applicazione Il decreto stabilisce i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza che derivano, o possono derivare, dagli effetti di agenti chimici presenti sul luogo di lavoro o come risultato di ogni attività lavorativa che comporti la presenza di agenti chimici Protezione da agenti chimici Normativa Definizioni Agenti chimici Tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attività lavorativa, siano essi prodotti intenzionalmente o no e siano o no immessi sul mercato Protezione da agenti chimici Normativa Definizioni Agenti chimici pericolosi - agenti chimici classificati come sostanze o preparati pericolosi ai sensi della specifica normativa - agenti chimici che, pur non essendo classificati come pericolosi, possono comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro proprietà chimico fisiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul posto di lavoro Sono compresi gli agenti chimici a cui è stato assegnato un “Valore limite di esposizione professionale” Protezione da agenti chimici Normativa Definizioni Attività con presenza di agenti chimici - Ogni attività lavorativa in cui sono utilizzati agenti chimici, o se ne prevede l’utilizzo, in ogni tipo di procedimento, compresi • la produzione • la manipolazione • l’immagazzinamento • il trasporto o l’eliminazione • il trattamento dei rifiuti o che risultino da tale attività lavorativa Protezione da agenti chimici Normativa Definizioni Valore limite di esposizione professionale - Il limite della nel tempo di un agente chimico nell’aria all’interno della zona di respirazione di un lavoratore in relazione ad un determinato periodo di riferimento Protezione da agenti chimici Normativa Definizioni Valore limite di esposizione professionale - Sono previste tre categorie di valori limite di esposizione professionale: - Valore limite per 8 ore Misurato e calcolato rispetto ad un periodo di riferimento di 8 ore - Valore limite “breve termine” Valore limite al di sopra del quale non vi deve essere esposizione riferito ad un periodo di 15 minuti - Valore limite “pelle” Indica la possibilità di assorbimento significativo attraverso la pelle Protezione da agenti chimici Normativa Definizioni Valore limite di esposizione professionale - I valori limite sono riportati nella “Scheda di sicurezza prodotto” che diviene quindi di fondamentale importanza per la valutazione del rischio e le successive misure di prevenzione e protezione Protezione da agenti chimici Normativa Definizioni Valore limite biologico - Il limite della concentrazione del relativo agente, di un suo metabolita, o di un indicatore di effetto, nell’appropriato Protezione da agenti chimici Normativa Definizioni Sorveglianza sanitaria - La valutazione dello stato di salute del singolo lavoratore in funzione dell’esposizione ad agenti chimici sul luogo di lavoro Protezione da agenti chimici Normativa Definizioni Pericolo - La proprietà intrinseca di un agente chimico di poter produrre Protezione da agenti chimici Normativa Definizioni Rischio - La probabilità che si raggiunga il nelle condizioni di utilizzazione o esposizione Protezione da agenti chimici Normativa Valutazione dei rischi Il datore di lavoro determina, preliminarmente, l’eventuale presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro e valuta anche i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori derivanti dalla presenza di tali agenti Protezione da agenti chimici Normativa Valutazione dei rischi Il datore di lavoro deve prendere in considerazione: - le loro proprietà pericolose - le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal responsabile dell’immissione sul mercato tramite la relativa “Scheda di sicurezza” predisposta ai sensi della vigente normativa - il livello, il tipo e la durata dell’esposizione Protezione da agenti chimici Normativa Valutazione dei rischi Il datore di lavoro deve prendere in considerazione: - le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti, compresa la quantità degli stessi - i “Valori limite di esposizione professionale” o i “Valori limite biologici” - gli effetti delle misure preventive e protettive adottate o da adottare - se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria già intraprese Protezione da agenti chimici Normativa Valutazione dei rischi Nella valutazione dei rischi il datore di lavoro indica le misure adottate per la prevenzione dei rischi e, ove applicabili, le misure di protezione e prevenzione Protezione da agenti chimici Normativa Valutazione dei rischi La valutazione deve includere le attività, ivi compresa la e la per le quali è prevedibile la possibilità di notevole esposizione o che possono provocare effetti nocivi per la salute e la sicurezza, anche dopo che sono state adottate tutte le misure tecniche Protezione da agenti chimici Normativa Valutazione dei rischi Nel caso di attività lavorative che comportano l’esposizione a più agenti chimici pericolosi, i rischi sono valutati in base al rischio che comporta la combinazione di tutti i suddetti agenti chimici Protezione da agenti chimici Normativa Valutazione dei rischi Il responsabile dell’immissione sul mercato di agenti chimici pericolosi è tenuto a fornire al datore di lavoro acquirente tutte le informazioni necessarie per la completa valutazione del rischio Protezione da agenti chimici Normativa Valutazione dei rischi La valutazione del rischio può includere la giustificazione che la natura e l’entità dei rischi connessi con gli agenti chimici pericolosi rendano non necessaria un’ulteriore valutazione maggiormente dettagliata dei rischi Protezione da agenti chimici Normativa Valutazione dei rischi Se una nuova attività comporta la presenza di agenti chimici pericolosi, la valutazione dei rischi che essa presenta e l’attuazione delle misure di prevenzione sono predisposte preventivamente Tale attività potrà iniziare solo dopo che si sia proceduto alla valutazione dei rischi che essa presenta ed all’attuazione delle misure di prevenzione Protezione da agenti chimici Normativa Valutazione dei rischi Il datore di lavoro aggiorna periodicamente la valutazione e, comunque, in occasione di notevoli mutamenti che potrebbero averla resa superata ovvero quando i risultati della sorveglianza medica ne mostrino la necessità Protezione da agenti chimici Normativa Prevenzione dei rischi Misure e principi generali Devono essere eliminati, o ridotti al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi mediante le seguenti misure: - progettazione e organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro - fornitura di attrezzature idonee per il lavoro specifico e relative procedure di manutenzione - riduzione al minimo del numero di lavoratori che sono o potrebbero essere esposti - riduzione al minimo della durata e dell’intensità dell’esposizione Protezione da agenti chimici Normativa Prevenzione dei rischi Misure e principi generali Devono essere eliminati, o ridotti al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi mediante le seguenti misure: - misure igieniche adeguate - riduzione al minimo delle quantità di agenti presenti sul luogo di lavoro in funzione delle necessità di lavorazione - metodi di lavoro appropriati comprese le disposizione che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell’immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi nonché dei rifiuti che contengono detti agenti chimici Protezione da agenti chimici Normativa Prevenzione dei rischi Misure e principi generali Se i risultati della valutazione dei rischi dimostrano che, in relazione al tipo ed alle quantità di un agente chimico pericoloso ed alle modalità e frequenza di esposizione a tale agente presente sul luogo di lavoro, vi è solo un rischio e dei lavoratori, non si applicano ulteriori misure di prevenzione Protezione da agenti chimici Normativa Prevenzione dei rischi Misure specifiche Sulla base dell’attività e della valutazione dei rischi, il datore di lavoro provvede affinché il rischio sia eliminato o ridotto mediante la sostituzione con altri agenti o processi che non sono o sono meno pericolosi Protezione da agenti chimici Normativa Prevenzione dei rischi Misure specifiche Qualora la natura dell’attività non consenta di eliminare il rischio attraverso la sostituzione il datore di lavoro garantisce che il rischio sia ridotto mediante l’applicazione di adeguate misure Protezione da agenti chimici Normativa Prevenzione dei rischi Misure specifiche In ordine di priorità tali misure sono: Progettazione di appropriati processi lavorativi e controlli tecnici, nonché uso di attrezzature e materiali adeguati Appropriate misure organizzative e di protezione collettive alla fonte del rischio Misure di protezione individuali, compresi i DPI, qualora non si riesca a prevenire con altri mezzi Sorveglianza sanitaria dei lavoratori attuata secondo le modalità stabilite dalla normativa Protezione da agenti chimici Normativa Prevenzione dei rischi Misure specifiche Il datore di lavoro, se non dimostra con altri mezzi il conseguimento di un adeguato livello di prevenzione e protezione, periodicamente ed ogni qualvolta sono modificate le condizioni che possono influire sull’esposizione, provvede ad effettuare le misurazioni degli agenti che possono presentare un rischio per la salute con metodiche standardizzate Protezione da agenti chimici Normativa Prevenzione dei rischi Misure specifiche Qualora sia stato superato un valore limite di esposizione professionale il datore di lavoro identifica e rimuove le cause dell’evento, adottando immediatamente le misure appropriate di prevenzione e protezione Protezione da agenti chimici Normativa Prevenzione dei rischi Misure specifiche I risultati delle misurazioni sono allegati ai documenti di valutazione dei rischi e resi noti ai Rappresentanti per la sicurezza Il datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzative adeguate alla natura delle operazioni, compresi: - l’immagazzinamento - la manipolazione - l’isolamento di agenti chimici incompatibili tra di loro Protezione da agenti chimici Normativa Prevenzione dei rischi Misure specifiche In particolare il datore di lavoro previene sul luogo di lavoro la presenza di concentrazioni pericolose di sostanze infiammabili o quantità pericolose di sostanze chimicamente instabili Protezione da agenti chimici Normativa Prevenzione dei rischi Misure specifiche Se l’attività lavorativa prevede sul luogo di lavoro la presenza di concentrazioni pericolose di sostanze infiammabili o quantità pericolose di sostanze chimicamente instabili, il datore di lavoro deve: - evitare la presenza di fonti di accensione - evitare che si creino condizioni tali da provocare effetti fisici dannosi a causa di sostanze o miscele di sostanze chimicamente instabili - limitare, attuando le misure procedurali ed organizzative previste dalla vigente normativa, gli effetti dannosi alla salute e alla sicurezza in caso di incendio o esplosione Protezione da agenti chimici Normativa Prevenzione dei rischi Misure specifiche Il datore di lavoro mette a disposizione attrezzature di lavoro ed adotta sistemi di protezione collettiva ed individuale in conformità alle disposizioni legislative vigenti, in particolare per quanto riguarda l’uso dei suddetti mezzi in atmosfere potenzialmente esplosive Protezione da agenti chimici Normativa Prevenzione dei rischi Misure specifiche Il datore di lavoro adotta misure per assicurare un sufficiente controllo di: - impianti - apparecchi - macchinari anche mettendo a disposizione sistemi e dispositivi finalizzati alla limitazione del rischio di esplosione o dispositivi per limitare la pressione delle esplosioni Protezione da agenti chimici Normativa Prevenzione dei rischi Misure specifiche Il datore di lavoro informa i lavoratori del superamento dei valori limite di esposizione professionale, delle cause dell’evento e delle misure di prevenzione e protezione adottate e ne dà comunicazione all’organo di vigilanza Protezione da agenti chimici Normativa Incidenti o emergenze Disposizioni Per la protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori in caso di incidenti o di emergenze derivanti dalla presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro, il datore di lavoro predispone procedure di intervento adeguate Tali misure comprendono esercitazioni di sicurezza da effettuarsi a intervalli regolari e la messa a disposizione di appropriati mezzi di pronto soccorso Protezione da agenti chimici Normativa Incidenti o emergenze Disposizioni Nel caso di incidenti o di emergenza, il datore di lavoro adotta immediatamente misure dirette ad attenuare gli effetti ed in particolare di: - assistenza - evacuazione - soccorso e ne informa i lavoratori. Inoltre adotta misure adeguate per porre rimedio alla situazione quanto prima Protezione da agenti chimici Normativa Incidenti o emergenze Disposizioni Ai lavoratori cui è consentito operare nell’area colpita od a quelli indispensabili all’effettuazione delle riparazioni e delle attività necessarie, sono forniti: - indumenti protettivi - dispositivi di protezione individuale - idonee attrezzature di intervento che devono essere utilizzate sino a quando persiste la condizione anomala Protezione da agenti chimici Normativa Incidenti o emergenze Disposizioni Il datore di lavoro adotta le misure necessarie per approntare sistemi d’allarme e altri sistemi di comunicazione necessari per segnalare l’incidente o l’emergenza Protezione da agenti chimici Normativa Incidenti o emergenze Disposizioni Le misure di emergenza devono essere contenute nel “Piano di emergenza” In particolare vi vanno inserite informazioni preliminari su: - attività pericolose agenti chimici pericolosi misure per l’identificazione dei rischi precauzioni e procedure in modo che servizi competenti possano mettere a punto le proprie procedure e misure precauzionali Piano di emergenza Protezione da agenti chimici Normativa Incidenti o emergenze Disposizioni Il Piano di emergenza deve contenere qualunque altra informazione disponibile sui rischi specifici derivanti o che possono derivare dal verificarsi di incidenti o situazioni di emergenza In caso di incidenti o di emergenza i soggetti non protetti devono immediatamente abbandonare la zona interessata Piano di emergenza Protezione da agenti chimici Normativa Informazione e formazione Il datore di lavoro garantisce che i lavoratori o i loro rappresentanti dispongano di: - dati ottenuti attraverso la valutazione del rischio e ulteriori informazioni ogni qualvolta modifiche importanti sul luogo di lavoro ne determinino un cambiamento - informazioni sugli agenti chimici pericolosi presenti sul luogo di lavoro, quali: • l’identità degli agenti • i rischi per la sicurezza e la salute • i relativi valori limite di esposizione professionale • altre disposizioni normative relative agli agenti Protezione da agenti chimici Normativa Informazione e formazione Il datore di lavoro garantisce che i lavoratori o i loro rappresentanti dispongano di: - formazione ed informazioni su precauzioni ed azioni adeguate da intraprendere per proteggere loro stessi ed altri lavoratori sul luogo di lavoro - accesso ad ogni “Scheda dei dati di sicurezza” messa a disposizione dal responsabile dell’immissione sul mercato Piano di emergenza Protezione da agenti chimici Normativa Informazione e formazione Il datore di lavoro assicura che le informazioni siano: - fornite in modo adeguato al risultato della valutazione del rischio. Le informazioni possono essere costituite da comunicazioni orali o dalla formazione e dall’addestramento individuali con il supporto di informazioni scritte, a seconda della natura e del grado di rischio rilevato - aggiornate per tener conto del cambiamento delle circostanze Piano di emergenza Protezione da agenti chimici Normativa Informazione e formazione Il datore di lavoro provvede affinché la natura del contenuto dei contenitori e delle condutture per gli agenti chimici pericolosi, utilizzati durante il lavoro e gli eventuali rischi, siano contrassegnati da segnali di sicurezza in base a quanto disposto dal Titolo V del D.Lgs. 81/08 Piano di emergenza Protezione da agenti chimici Normativa Informazione e formazione I responsabili dell’immissione sul mercato devono trasmettere ai Datori di lavoro tutte le informazioni concernenti gli agenti chimici pericolosi prodotti o forniti Piano di emergenza Protezione da agenti chimici Normativa Sorveglianza sanitaria La sorveglianza sanitaria si applica ai lavoratori esposti agli agenti chimici pericolosi per la salute classificati come: - molto tossici tossici nocivi sensibilizzanti corrosivi irritanti tossici per il ciclo riproduttivo cancerogeni e mutageni di categoria 3 Piano di emergenza Protezione da agenti chimici Normativa Sorveglianza sanitaria La sorveglianza sanitaria viene effettuata: - prima di adibire il lavoratore alla mansione che comporta l’esposizione - periodicamente, di norma una volta l’anno o con periodicità diversa decisa dal Medico competente con adeguata motivazione, riportata nel documento di valutazione dei rischi, e resa nota ai Rappresentanti per la sicurezza, in funzione della valutazione del rischio e dei risultati della sorveglianza sanitaria - all’atto della cessazione del rapporto di lavoro, fornendo al lavoratore le eventuali indicazioni relative alle prescrizioni mediche da osservare Piano di emergenza Protezione da agenti chimici Normativa Sorveglianza sanitaria Il monitoraggio biologico è obbligatorio per i lavoratori esposti agli agenti per i quali è fissato un limite biologico. Dei risultati di tale monitoraggio viene informato il lavoratore interessato I risultati di tale monitoraggio, in forma anonima, vengono allegati al documento di valutazione dei rischi e comunicati al Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza Piano di emergenza Protezione da agenti chimici Normativa Sorveglianza sanitaria Il datore di lavoro, su conforme parere del Medico competente, adotta misure preventive e protettive particolari per singoli lavoratori sulla base delle risultanze degli esami clinici e biologici effettuati. Le misure possono comprendere l’allontanamento del lavoratore Piano di emergenza Protezione da agenti chimici Normativa Sorveglianza sanitaria Qualora si evidenzi, in un lavoratore o in un gruppo di lavoratori, esposti in maniera analoga ad uno stesso agente, l’esistenza di effetti pregiudizievoli per la salute imputabili a tale esposizione o il superamento di un valore limite biologico, il Medico competente informa individualmente i lavoratori interessati ed il datore di lavoro Piano di emergenza Protezione da agenti chimici Normativa Sorveglianza sanitaria Il datore di lavoro, in caso di superamento di un valore del limite biologico o di effetti pregiudizievoli per la salute, deve: - sottoporre a revisione la valutazione dei rischi - sottoporre a revisione le misure predisposte per eliminare o ridurre i rischi - attuare misure necessarie per eliminare o ridurre il rischio tenendo conto del parere del Medico competente - fare effettuare una visita medica straordinaria per tutti gli altri lavoratori che hanno subito un’esposizione simile Piano di emergenza Protezione da agenti chimici Normativa Cartella sanitaria e di rischio Il Medico competente, per ciascuno dei lavoratori esposti, istituisce ed aggiorna una cartella sanitaria e di rischio custodita presso l’azienda e fornisce al lavoratore interessato tutte le informazioni sul significato e sui risultati degli accertamenti sanitari Cartella sanitaria e di rischio Piano di emergenza Protezione da agenti chimici Normativa Cartella sanitaria e di rischio Nella cartella di rischio sono, tra l’altro, indicati i livelli di esposizione professionale individuali forniti dal Servizio di prevenzione e protezione Su richiesta, è fornita agli organi di vigilanza copia della cartella sanitaria e di rischio Cartella sanitaria e di rischio Piano di emergenza Protezione da agenti chimici Appendice Interazione Trasformazione di sostanze in situazioni particolari Sostanza Situazione pericolosa Azoto Usato in operazioni flussaggio e bonifica di Vapore acqueo Usato in flussaggio di Polveri combustibili (carbone, farine vegetali) Operazioni di carico/scarico, in sospensione in aria operazioni Sostanze combustibili in massa o termicamente Depositi o stive isolata Causa del pericolo Atmosfere asfittiche: incolore e inodore Può condensare rapi-damente dando luogo a depressioni interne ai recipienti Possibilità di esplosione Pianodella di Incendio improvviso emergenza massa esposta all’aria causata da lento accumulo di calore Protezione da agenti chimici Appendice Interazione Trasformazione di sostanze in situazioni particolari Sostanza Situazione pericolosa Causa del pericolo Plastiche Durante un incendio o un riscaldamento intenso Sviluppo di sostanze tossiche Mezzi estinguenti (CO2, Halon) Durante un incendio Creazione di ambienti asfissianti Materiali scarsamente In contatto con sostanze Possibilità di innesco a pericolose comburenti infiammabili temperatura ordinaria Piano di emergenza Protezione da agenti chimici Appendice Valori limite di esposizione professionale VALORI LIMITE NOME AGENTE 8 ore (1) mg/m3 (4) ppm (5) Breve Termine (2) mg/m3 (4) NOTAZIONE (3) ppm (5) Dietilene 308 100 616 200 - Acetone 1210 500 - - - Cloroformio 10 2 - - Tricloroetano 1.1.1 555 100 1110 200 - Etilammina 9,4 5 - - - Diclorometano 1.1 412 100 - - Pelle Pelle 1. Misurato e calcolato rispetto ad un periodo di riferimento di 8 ore 2. Valore al di sopra del quale non vi deve essere esposizione e si riferisce ad un periodo di 15 minuti se non diversamente specificato Piano di emergenza 3. La notazione “Pelle” attribuita ai valori limite di esposizione indica la possibilità di assorbimento significativo attraverso la pelle 4. mg/m3 milligrammi per metro cubo di aria a 20°C e 101,3 KPa 5. ppm parti per milione di aria (ml/m3) Protezione da agenti chimici Appendice Valori limite di esposizione professionale VALORI LIMITE NOME AGENTE 8 ore (1) mg/m3 (4) ppm (5) Breve Termine (2) mg/m3 (4) NOTAZIONE (3) ppm (5) Fosgene 0,08 0,02 0,4 0,1 - Clorodifluorometano 3600 1000 - - - Butanone 600 200 900 300 - Acido propionico 31 10 62 20 - o-Xilene 221 50 442 100 Pelle Diclorobenzene 1.2 122 20 306 50 Pelle 1. Misurato e calcolato rispetto ad un periodo di riferimento di 8 ore 2. Valore al di sopra del quale non vi deve essere esposizione e si riferisce ad un periodo di 15 minuti se non diversamente specificato Piano di emergenza 3. La notazione “Pelle” attribuita ai valori limite di esposizione indica la possibilità di assorbimento significativo attraverso la pelle 4. mg/m3 milligrammi per metro cubo di aria a 20°C e 101,3 KPa 5. ppm parti per milione di aria (ml/m3) Protezione da agenti chimici Appendice Valori limite di esposizione professionale VALORI LIMITE NOME AGENTE 8 ore (1) mg/m3 (4) ppm (5) Breve Termine (2) mg/m3 (4) NOTAZIONE (3) ppm (5) 1.2.4 - Trimetilbenzene 100 20 - - - Cumene 100 20 250 50 Fenilpropene, 2 246 50 492 100 Etilbenzene 442 100 884 200 e-Caprolattame (polvere e vapore) 10 - 40 - - Eptan-3-one 95 20 - - - Pelle Pelle 1. Misurato e calcolato rispetto ad un periodo di riferimento di 8 ore 2. Valore al di sopra del quale non vi deve essere esposizione e si riferisce ad un periodo di 15 minuti se non diversamente specificato Piano di emergenza 3. La notazione “Pelle” attribuita ai valori limite di esposizione indica la possibilità di assorbimento significativo attraverso la pelle 4. mg/m3 milligrammi per metro cubo di aria a 20°C e 101,3 KPa 5. ppm parti per milione di aria (ml/m3) Protezione da agenti chimici Appendice Valori limite di esposizione professionale VALORI LIMITE NOME AGENTE 8 ore (1) mg/m3 (4) ppm (5) Breve Termine (2) mg/m3 (4) NOTAZIONE (3) ppm (5) p-Xilene 221 50 442 100 Pelle Diclorobenzene, 1.4- 122 20 306 50 Alcole allilico 4,8 2 12,1 5 Pelle Etilen glicol 52 20 104 40 Pelle Metossipropanolo-2,1- 375 100 568 150 Pelle Metilpentan-2-one, 4 - 83 20 208 50 - - 1. Misurato e calcolato rispetto ad un periodo di riferimento di 8 ore 2. Valore al di sopra del quale non vi deve essere esposizione e si riferisce ad un periodo di 15 minuti se non diversamente specificato Piano di emergenza 3. La notazione “Pelle” attribuita ai valori limite di esposizione indica la possibilità di assorbimento significativo attraverso la pelle 4. mg/m3 milligrammi per metro cubo di aria a 20°C e 101,3 KPa 5. ppm parti per milione di aria (ml/m3) Protezione da agenti chimici Appendice Valori limite di esposizione professionale VALORI LIMITE NOME AGENTE 8 ore (1) mg/m3 (4) ppm (5) Breve Termine (2) mg/m3 (4) NOTAZIONE (3) ppm (5) m-Xilene 221 50 442 100 Pelle 2-Metossi-1-metiletilacetato 275 50 550 100 Pelle Mesitilene (1,3,5-trimetilbenzene) 100 20 - - - Clorobenzene 47 10 94 20 - Cicloesanone 40,8 10 81,6 20 - Fenolo 7,8 2 - - Pelle 1. Misurato e calcolato rispetto ad un periodo di riferimento di 8 ore 2. Valore al di sopra del quale non vi deve essere esposizione e si riferisce ad un periodo di 15 minuti se non diversamente specificato Piano di emergenza 3. La notazione “Pelle” attribuita ai valori limite di esposizione indica la possibilità di assorbimento significativo attraverso la pelle 4. mg/m3 milligrammi per metro cubo di aria a 20°C e 101,3 KPa 5. ppm parti per milione di aria (ml/m3) Protezione da agenti chimici Appendice Valori limite di esposizione professionale VALORI LIMITE NOME AGENTE 8 ore (1) mg/m3 (4) ppm (5) Breve Termine (2) mg/m3 (4) NOTAZIONE (3) ppm (5) Tetraidrofurano 150 50 300 100 Pelle 5-Metilexan-2-one 95 20 - - Eptano-2-one 238 50 475 100 Piperazina (polvere e vapore) 0,1 - 0,3 - Butossietanolo,2- 98 20 246 50 Pelle 2-Butossietilacetato 133 20 333 50 Pelle Pelle - 1. Misurato e calcolato rispetto ad un periodo di riferimento di 8 ore 2. Valore al di sopra del quale non vi deve essere esposizione e si riferisce ad un periodo di 15 minuti se non diversamente specificato Piano di emergenza 3. La notazione “Pelle” attribuita ai valori limite di esposizione indica la possibilità di assorbimento significativo attraverso la pelle 4. mg/m3 milligrammi per metro cubo di aria a 20°C e 101,3 KPa 5. ppm parti per milione di aria (ml/m3) Protezione da agenti chimici Appendice Valori limite di esposizione professionale VALORI LIMITE NOME AGENTE 8 ore (1) mg/m3 (4) ppm (5) Breve Termine (2) mg/m3 (4) NOTAZIONE (3) ppm (5) Etere dimetilico 1920 1000 - - - 1,2,4-Triclorobenzene 15,1 2 37,8 5 Pelle Trietilammina 8,4 2 12,6 3 Pelle Acetato di isopentile 270 50 540 100 - Dimetilammina 3,8 2 9,4 5 - N,N-Dimetilacetammide 36 10 72 20 Pelle 1. Misurato e calcolato rispetto ad un periodo di riferimento di 8 ore 2. Valore al di sopra del quale non vi deve essere esposizione e si riferisce ad un periodo di 15 minuti se non diversamente specificato Piano di emergenza 3. La notazione “Pelle” attribuita ai valori limite di esposizione indica la possibilità di assorbimento significativo attraverso la pelle 4. mg/m3 milligrammi per metro cubo di aria a 20°C e 101,3 KPa 5. ppm parti per milione di aria (ml/m3) Protezione da agenti chimici Appendice Valori limite di esposizione professionale VALORI LIMITE NOME AGENTE 8 ore (1) mg/m3 (4) ppm (5) Breve Termine (2) mg/m3 (4) NOTAZIONE (3) ppm (5) Acrilato di n-butile 11 2 53 10 - Eptano,n- 2085 500 - - - 1,2,3-Trimetilbenzene 100 20 - - - 5-Metileptano-3-one 53 10 107 20 - Acetato di 1-metilbutile 270 50 540 100 - Acetato di pentile 270 50 540 100 - 1. Misurato e calcolato rispetto ad un periodo di riferimento di 8 ore 2. Valore al di sopra del quale non vi deve essere esposizione e si riferisce ad un periodo di 15 minuti se non diversamente specificato Piano di emergenza 3. La notazione “Pelle” attribuita ai valori limite di esposizione indica la possibilità di assorbimento significativo attraverso la pelle 4. mg/m3 milligrammi per metro cubo di aria a 20°C e 101,3 KPa 5. ppm parti per milione di aria (ml/m3) Protezione da agenti chimici Appendice Valori limite di esposizione professionale VALORI LIMITE NOME AGENTE 8 ore (1) mg/m3 (4) ppm (5) Breve Termine (2) mg/m3 (4) NOTAZIONE (3) ppm (5) Acrilato di 3-amile 270 50 540 100 - Acetato di terz-amile 270 50 540 100 - Xilene, isomeri misti, puro 221 50 442 100 Sulfotep 0,1 - - - - Acido fluridrico 1,5 1,8 2,5 3 - Argento, metallico 0,1 - - - - Pelle 1. Misurato e calcolato rispetto ad un periodo di riferimento di 8 ore 2. Valore al di sopra del quale non vi deve essere esposizione e si riferisce ad un periodo di 15 minuti se non diversamente specificato Piano di emergenza 3. La notazione “Pelle” attribuita ai valori limite di esposizione indica la possibilità di assorbimento significativo attraverso la pelle 4. mg/m3 milligrammi per metro cubo di aria a 20°C e 101,3 KPa 5. ppm parti per milione di aria (ml/m3) Protezione da agenti chimici Appendice Valori limite di esposizione professionale VALORI LIMITE NOME AGENTE 8 ore (1) mg/m3 (4) ppm (5) Breve Termine (2) mg/m3 (4) NOTAZIONE (3) ppm (5) Acido cloridrico 8 5 15 10 - Acido ortofosforico 1 - 2 - - Ammoniaca anidra 14 20 36 50 - Fluoro 1,58 1 3,16 2 - Seleniuro di idrogeno 0,07 0,02 0,17 0,05 - Acido bromidrico - - 6,7 2 - 1. Misurato e calcolato rispetto ad un periodo di riferimento di 8 ore 2. Valore al di sopra del quale non vi deve essere esposizione e si riferisce ad un periodo di 15 minuti se non diversamente specificato Piano di emergenza 3. La notazione “Pelle” attribuita ai valori limite di esposizione indica la possibilità di assorbimento significativo attraverso la pelle 4. mg/m3 milligrammi per metro cubo di aria a 20°C e 101,3 KPa 5. ppm parti per milione di aria (ml/m3) Protezione da agenti chimici Appendice Valori limite di esposizione professionale VALORI LIMITE NOME AGENTE 8 ore (1) mg/m3 (4) ppm (5) Breve Termine (2) mg/m3 (4) NOTAZIONE (3) ppm (5) Azoturo di sodio 0,1 - 0,3 - Pelle (2-Metossimetiletoss)-propanolo 308 50 - - Pelle Fluoruri inorganici 2,5 - - - - Fluoro 1,58 1 3,16 2 - Piombo inorganico e suoi composti 0,15 1. Misurato e calcolato rispetto ad un periodo di riferimento di 8 ore 2. Valore al di sopra del quale non vi deve essere esposizione e si riferisce ad un periodo di 15 minuti se non diversamente specificato Piano di emergenza 3. La notazione “Pelle” attribuita ai valori limite di esposizione indica la possibilità di assorbimento significativo attraverso la pelle 4. mg/m3 milligrammi per metro cubo di aria a 20°C e 101,3 KPa 5. ppm parti per milione di aria (ml/m3) Protezione da agenti chimici Appendice Valori limite biologici obbligatori e procedure di sorveglianza sanitaria Piombo e suoi composti ionici Il monitoraggio biologico comprende la misurazione di piombo nel sangue (PbB) con l’ausilio della spettroscopia ad assorbimento atomico o di un metodo che dia risultati equivalenti. Il valore limite biologico è il seguente: 60 mg Pb/100 ml di sangue Per le lavoratrici in età fertile il riscontro di valori di piombemia superiori a 40 μg di Pb/100 ml di sangue Piano di comporta, comunque allontanamento dall’esposizione emergenza Protezione da agenti chimici Appendice Valori limite biologici obbligatori e procedure di sorveglianza sanitaria Piombo e suoi composti ionici La sorveglianza sanitaria si effettua quando: - l’esposizione a una concentrazione di piombo nell’aria, espressa come media ponderata nel tempo su 40 ore alla settimana, è superiore a 0,075 mg/m3 - nei singoli lavoratori è riscontrato un contenuto di piombo nel sangue superiore a 40 mg Pb/100 ml di sangue Piano di emergenza DPI Categoria 3 Tutti i dispositivi di protezione delle vie respiratorie sono di categoria 3 in quanto proteggono contro danni irreversibili e tali da non essere immediatamente percettibili dall’operatore. Per tale categoria di prodotti il costruttore deve: • Attestarne la conformità mediante dichiarazione scritta • Sottoporre il prodotto ad un esame da parte di un Organismo Notificato • Essere certificato ISO 9000 AIESiL 109 DPI Caratteristiche Ogni DPI, per soddisfare appieno il suo scopo, deve essere: Facile da usare Facile da pulire In grado di smaltire il calore e l’umidità In grado di non irritare la pelle Scelto in base alle esigenze del lavoratore Introdotto in azienda , con necessaria informazione sul suo utilizzo AIESiL 110 DPI Guanti Come per tutti i dispositivi di protezione individuale, anche i guanti devono essere certificati secondo il D.Lgs 475/92, quindi sono soggetti alla marcatura CE. Ciascun guanto di protezione deve essere marcato con le seguenti informazioni : a) b) c) d) AIESiL Nome, marchio o altro mezzo di identificazione del fabbricante Designazione del guanto ( nome commerciale o codice ). Indicazione della taglia. Se necessario, marcatura con data di obdolescenza. 111 DPI Guanti Inoltre, a seguito di ogni guanto immesso sul mercato, dovranno essere messe a disposizione le seguenti informazioni: • • • • • Ove applicabile, i pittogrammi che indicano le categorie di pericolo, seguite dai livelli di prestazione. Deve essere fornita una spiegazione generale per aiutare la comprensione dei livelli di prestazione relativi. Quando la protezione è limitata a una parte soltanto della mano, questo deve essere dichiarato. Una lista delle sostanze contenute nel guanto, della quale sia nota la proprietà di provocare allergie. Istruzioni per l’uso, per la manutenzione e conservazione riferimenti ad accessori e pezzi di ricambio e tipo di imballaggio adatto per il trasporto. AIESiL 112 DPI Guanti In base alla tipologia di rischio cui deve proteggere un guanto, vengono eseguite, dal costruttore, delle prove di resistenza e vengono definiti i relativi livelli di protezione, in particolare: • per la protezione da rischi chimici il guanto deve essere scelto in base all’indice di degradazione ( a contatto con la sostanza manipolata ) ed in base alla prova di permeazione ( passaggio dell’inquinante attraverso il dispositivo ); gli indici di permeazione sono 6, riportati nella tabella sottostante. INDICE TEMPO AIESiL X NON MISURAT O 0 1 2 3 4 5 6 <10 >10 >30 >60 >120 >240 >480 113 DPI Guanti SCELTA DEL MATERIALE MATERIE PRIME/ CARATTERISTICHE PUNTI FORTI PRECAUZIONI D’USO AIESiL LATTICE NATURALE NEOPRENE NITRILE ECCELLENTE FLESSIBILITA’ ALLO STRAPPO OTTIMA RESISTENZA ALL’ABRASIONE E ALLA PERFORAZIONE . OTTIMA RESISTENZA AI DERIVATI DA IDROCARBURI BUONA RESISTENZA AGLI ACIDI E ALLE BASI BUONA RESISTENZA A NUMEROSI ACIDI E CHETONI. RESISTENZA CHIMICA POLIVALENTE: ACIDI, SOLVENTI. BUONA RESISTENZA ALLA LUCE SOLARE E ALL’OZONO EVITARE IL CONTATTO CON OLII, GRASSI E DERIVATI DA IDROCARBURI EVITARE IL CONTATTO CON OLI, GRASSI E DERIVATI DA IDROCARBURI EVITARE IL CONTATTO CON SOLVENTI CONTENENTI CHETONI, CON ACIDI OSSIDANTI E CON PRODOTTI ORGANICI AZOTATI DEBOLE RESISTENZA MECCANICA. EVITARE IL CONTATTO CON SOLVENTI CONTENENTI CHETONI E CON SOLVENTI AROMATICI PVC 114 DPI Occhiali I casi in cui debbano essere usati i dispositivi di protezione degli occhi, in genere, sono: - Rischi meccanici - Rischi ottici - Rischi chimici I principali rischi da cui proteggersi sono: • proiezioni di piccoli oggetti, schegge, trucioli, durante le operazioni di saldatura, molatura, tranciatura. • Proiezione di prodotti chimici durante la manipolazione di acidi, detergenti, oli, solventi, ecc... • Proiezione di materiale fuso per lavori in prossimità di masse incandescenti. • Esposizione a calore radiante ed a radiazioni luminose. AIESiL 115 DPI Occhiali Come per tutti i dispositivi di protezione, anche gli occhiali devono essere certificati secondo il D.Lgs 475/92, quindi sono soggette alla marcatura CE. Tutti i dispositivi di protezione degli occhiali sono DPI di seconda categoria, pertanto devono essere conformi alle normative ed alle direttive europee; in particolare un elemento portante del dispositivo deve riportare : • • Identificazione del fabbricante. Numero della pertinente norma europea EN, (ad es. EN 166 se occhiali con lenti incolori). • Le lenti e le lastrine devono essere marcate indelebilmente secondo l’utilizzo cui sono destinate. In generale, devono riportare l’identificazione del fabbricante, la classe ottica 1/2/3, il marchio CE ed il numero dell’organismo notificato che lo ha rilasciato. AIESiL 116 DPI Occhiali I principali dispositivi di protezione degli occhi sono: - AIESiL Occhiali a stanghetta con o senza protezione laterale. Occhiale a mascherina ad elastico Visiere a casco Schermi a mano Maschere a casco 117 DPI Occhiali Protezione contro polvere e liquidi Occhiale a mascherina con lente incolore, con un sistema di areazione tale da non permettere la penetrazione nella zona degli occhi di polvere e/o liquidi. AIESiL 118 DPI Vestiario Durante le lavorazioni all’aperto, che espongono l’addetto ad agenti atmosferici, è necessario utilizzare vestiario antipioggia ed antivento ed in alcuni casi, anche stivali di gomma; Per tali capi, non vengono richieste particolari caratteristiche di protezione, considerando che i rischi sono valutabili di lieve entità. AIESiL 119 A.P.V.R. PER INDIVIDUARE IL GIUSTO DISPOSITIVO BISOGNA CHIEDERSI: C’E’ SUFFICIENTE OSSIGENO? ARIA + INQUINANTE Si ← 02 > 17% → No DISPOSITIVI A FILTRO RESPIRATORI ISOLANTI ↓ - ANTIPOLVERE - ANTIGAS - COMBINATI AIESiL ↓ - AUTONOMI - NON AUTONOMI 120 A.P.V.R. QUALI SONO LE DIFFERENZE ? DISPOSITIVI A FILTRO Sono dispositivi che consentono di respirare l’aria ambiente debitamente filtrata. ⇩ - FACCIALI FILTRANTI - SEMIMASCHERE CON FILTRO ESTERNA - MASCHERE INTERE CON FILTRO AIESiL RESPIRATORI ISOLANTI Sono dispositivi che consentono di respirare aria proveniente da una sorgente incontaminata. ⇩ - AUTORESPIRATORI CON BOMBOLA - RESPIRATORI CON ADD.ARIA 121 A.P.V.R. D.P.I. isolanti AUTORESPIRATORI CON BOMBOLA • • • • • • Sono ingombranti Sono dotati di bombola portatile Sono riutilizzabili Non sono dotati di filtri, pertanto si respira aria pulita Hanno limitata autonomia Devono essere sottoposti a scrupolosi interventi di manutenzione periodica con sostituzione delle membrane AIESiL 122 A.P.V.R. D.P.I. isolanti RESPIRATORI CON ADD. ARIA ESTERNA • L’aria viene prelevata da un ambiente non inquinato • L’aria viene filtrata ed essiccata • L’operatore viene messo in grado di gestire la pressione dell’aria • L’autonomia è illimitata AIESiL 123 A.P.V.R. D.P.I. isolanti FACCIALI FILTRANTI • • • • • • • AIESiL Sono di vario tipo e forma Sono dotati di 4 elastici Sono in tessuto non tessuto Non sono riutilizzabili Hanno la valvola di esalazione ( per alte protezioni ) Sono leggeri Sono sagomabili al volto dell’operatore 124 A.P.V.R. D.P.I. isolanti SEMIMASCHERE • • • • • • • AIESiL Sono di vario tipo e forma Sono dotati di 4 elastici Sono in materiale gommoso In genere, sono riutilizzabili ( alcuni tipi non lo sono ) Sono dotate di filtri sostituibili una volta esauriti Sono dotate di valvole di esalazione Sono abbastanza leggere ( dipende dal tipo e marca ) 125 A.P.V.R. D.P.I. isolanti FACCIALI COMPLETI • • • • • • AIESiL Sono di vario tipo e forma Esistono con vari tipi di visiera La respirazione diventa faticosa con l’intasamento dei filtri Sono dotate di filtri sostituibili una volta esauriti Sono tutte dotate di valvole di esalazione La visiera è realizzata con vetro di sicurezza 126 A.P.V.R. D.P.I. isolanti RESPIRATORI A VENTILAZIONE ASSISTITA • Sono di vario tipo e forma • L’aria filtrata ed immessa nel facciale dal motore elettrico ( a batteria ) allacciato alla cinta • La respirazione non è faticosa • Sono dotati di filtri sostituibili • I motori sono dotati di allarmi acustici di segnalazione in caso di intasamento e/o esaurimento batterie AIESiL 127 A.P.V.R. D.P.I. isolanti RESPIRATORI A VENTILAZIONE ASSISTITA • L’aria affluisce attraverso un tubo corrugato che consente libertà nei movimenti • Prima si indossare i DPI, si deve testare l’erogatore il quale deve assicurare un flusso di 200L/min • Deve essere tenuto un registro nel quale annotare le date di scadenza/sostituzione delle valvole e le prove di funzionamento del motore. AIESiL 128 A.P.V.R. Le tre tipologie di filtro POLVERI Servono per trattenere le particelle solide sospese nell’aria ambiente; il grado di protezione del filtro deve essere scelto in base al livello di inquinamento stimato o conosciuto. I filtri per polveri sono contaddistinti da una fascia di colore bianco AIESiL 129 A.P.V.R. Le tre tipologie di filtro GAS Servono per assorbire gli inquinanti presenti sotto forma di GAS e/o VAPORI; il grado di protezione del filtro deve essere scelto in base al livello di inquinamento stimato o conosciuto. I filtri per gas- vapori sono contraddistinti, a seconda del gas o vapore, da diverse colorazioni AIESiL 130 A.P.V.R. Le tre tipologie di filtro COMBINATI Sono utilizzati in ambienti di lavoro con presenza di POLVERE E GAS O VAPORI; Il filtro va scelto verificando singolarmente le concentrazioni di polveri e gas o vapore. I filtri combinati sono contrddistinti da una fascia bianca ed una colorata ( in base al gas o vapore scelto ) AIESiL 131 A.P.V.R. Le tre tipologie di filtro POLVERI GAS - VAPORI COMBINATI Pulizie generiche Lavori con solventi Saldatura Smerigliatura Sgrassaggio Alcuni tipi di verniciatura Levigatura Verniciatura Applicazione resine Rimozione amianto Incollaggio Carteggiatura Applicazione guaine isolanti Fresatura AIESiL 132 A.P.V.R. Sigle e colori TIPO COLORE PROTEZIONE P POLVERI A VAPORI ORGANICI E ANIDRIDE SOLFOROSA K AMMONIACA B VAPORI ACIDI AIESiL 133 A.P.V.R. Simbologia Scopriamo il significato della simbologia OBBLIGATORIA presente su tutti i dispositivi di protezione CE : marcatura di fiferimento alle norme europee EN XXX : normativa europea specifica ( 149 nel caso di facciali filtranti ) FFP1 : Oppure FFP2/FFP3, livello di protezioni alle polveri per facciali filtranti 00xx: indicazione dell’Organismo notificato che ha eseguito le prove AIESiL 134 AIESiL 135 A.P.V.R. Cosa fare o non fare FARE NON FARE • Sostituire il filtro quando la respirazione diventa difficoltosa • Utilizzare il filtro dopo molto tempo dal • Sostituire la facciale filtrante al massimo ogni 8 ore • Soffiarlo con aria compressa ( si neutralizza la carica elettrostatica ) • Una volta usato gettarlo nei contenitori appositi • Batterlo, lavarlo, grattarlo • Non scambiarlo con gli altri dopo l’uso • Controllare la data di scadenza AIESiL primo utilizzo. • Bucarlo o modificarne la conformazione •Posarlo in posti polverosi o sporchi 136 AIESiL 137 A.P.V.R. Cosa fare o non fare FARE • Sostituire il filtro quando avverti l’odore della sostanza inquinante • Scegliere accuratamente il filtro in base all’inquinante presente • Una volta usato gettarlo nei contenitori appositi NON FARE • Depositarlo in ambienti umidi • Utilizzare il filtro dopo molto tempo dal primo utilizzo • Bucarlo o modificarne la conformazione • Non scambiarlo con gli altri dopo l’uso • Controllare la data di scadenza AIESiL 138 A.P.V.R. Filtri combinanti • Sostituire il filtro quando la respirazione diventa difficoltosa oppure quando avverti l’odore della sostanza inquinante. • Scegliere accuratamente il filtro in base all’inquinante presente e al livello di concentrazione stimato. • Nel caso venga utilizzata una semimaschera oppure un pieno a due filtri facciale a due filtri , entrambi devono essere del tipo combinato ( è sbagliato installarne uno per polveri ed uno per i vapori –solventi ). • In caso di incertezza nella scelta del filtro, chiedi al tuo Responsabile della Sicurezza. AIESiL 139 A.P.V.R. Come usare i D.P.I. ALCUNE IMPORTANTI REGOLE • Essere sempre sbardati consente una buona tenuta del respiratore sul viso. • Regolare bene gli elastici affinchè la maschera o il facciale siano ben stretti. • Indossare correttamente il dispositivo come indicato. • Leggere le istruzioni contenute nella confezione o nella scatola prima dell’utilizzo. • Eseguire sempre le prove di tenuta prima di entrare nella zona contaminata. AIESiL 140 A.P.V.R. Classi di protezione dei filtri antipolvere CLASSE LIV. PROT SIMBOLI FILTRI FACC.FILTRAN TI 1 78% P1 FFP1 2 92% P2 FFP2 3 98% P3 FFP3 Il livello di protezione aumenta con l’aumentare del numero di strati dei filtri, ma non arriva mai al 100%. >è il liv.di protezione e > è la fatica respiratoria, quindi si sceglie il filtro adatto Il filtro (es.P1) offre lo stesso livello di protezione di un facciale filtrante (es.FFP1). AIESiL 14 1 A.P.V.R. Classi di protezione dei filtri gas/vapore CLASSE LIV.PROT CONCENTRAZIONE MASSIMA 1 100% 1000 ppm 2 100% 5000 ppm 3 100% 10000 ppm Ciò che differenzia le tre classi, è la capacità, cioè la quantità di contaminante che il filtro è in grado di assorbire e quindi la sua durata. L’efficienza filtrante è considerabile pari a 100% AIESiL 14 2 AIESiL 143 AIESiL 144 A.P.V.R. Termini POLVERE: nasce dalla frantumazione di materiali solidi; ad esempio durante la martellatura, smerigliatura, fregiatura, ecc. FUMO: si forma quando si fonde o si vaporizza un metallo ed immediatamente dopo si raffredda. Vengono così a crearsi particelle fini che rimangono nell’aria. NEBBIA: piccole goccioline liquide generate da operazioni a spruzzo. GAS: sostanze aereiformi a temperatura ambiente, che possono diffondersi rapidamente anche a grande distanza dalla loro sorgente. VAPORE: forma gassosa di materiali che solitamente si trovano allo stato liquido a temperatura ambiente. Si formano quando queste sostanze evaporano. AIESiL 145 A.P.V.R. Il rischio Cosa può succedervi in caso di polvere / fumo /nebbia? Polvere, fumo e nebbia possono irritare il naso. La gola e le vie respiratorie superiori in genere. Alcune particelle, a seconda delle dimensioni e del tipo, possono passare ai polmoni, dove producono danni al tessuto polmonare e malattie gravi. Cosa può succedervi in caso di contatto con gas e vapori? Possono introdursi rapidamente nei polmoni, trasferendosi poi nella circolazione del sangue, causando danni al cervello e ad altri organi. Talvolta i danni possono essere irreversibili. AIESiL 146 A.P.V.R. Significato delle sigle UNI Ente Nazionale di Unificazione CEN Comitato Europeo di Normazione ISO International Standard Organization ( Organismo di normazione internazionale ) AIESiL 147 A.P.V.R. Scelte del D.P.I. RESPIRATORE ANTIPOLVERE FPO FACCIALE FILTRANTE FFP1 SEMIMASCHERA + P1 4 FACCIALE FILTRANTE FFP2 SEMIMASCHERA + P2 10 FACCIALE FILTRANTE FFP3 SEMIMASCHERA + P3 30 Fattori di Protezione Operativi, come descritti dalla norma UNI 10720 AIESiL 148 AIESiL 149 AIESiL 150 A.P.V.R. Rischi ... Se non usiamo i D.P.I., cosa rischiamo ? • Di ammalarci • Di pagare contravvenzioni per la violazione degli articoli 59 / 256 del D.Lgs 81/2008 impartite direttamente dall’Organismo di vigilanza, oppure quelle previste dal Sistema di Gestione della Sicurezza interno. AIESiL 151 AIESiL 152 AIESiL 153 AIESiL 154 AIESiL 155 AIESiL 156 AIESiL 157 AIESiL 158 AIESiL 159 AIESiL 160 AIESiL 161 AIESiL 162 AIESiL 163 AIESiL 164 AIESiL 165 AIESiL 166 AIESiL 167 Metodologia di valutazione Generalità VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO ALGORITMO ↲ ↳ MISURA DELL’AGENTE ENTRAMBE In alternativa alla misurazione dell’agente chimico è possibile e largamente praticato, l’uso di sistemi di valutazione del rischio basati su relazioni matematiche denominate “ algoritmi “ AIESiL 168 Metodologia di valutazione Definizione del rischio per la salute In tale modello, il rischio R è il prodotto del pericolo P per l’esposizione E ( Hazard x Exposure ). R=PXE AIESiL 169 Metodologia di valutazione Definizione del pericolo PERICOLO = viene assegnato in base alla classificazione della sostanza/preparato a seconda delle frasi R indicate sulla scheda di sicurezza. Ad ogni frase R è assegnato un punteggio prestabilito. Il pericolo P rappresenta quindi la potenziale pericolosità di una sostanza, indipendentemente dai livelli a cui le persone sono esposte. AIESiL 170 AIESiL 171 Metodologia di valutazione Definizione di esposizione ESPOSIZIONE: rappresenta il livello di esposizione dei soggetti nella specifica attività lavorativa. ↲ ↳CUTANEA INALATORIA O ENTRAMBE In questo caso si calcolerà il rischio CUMULATIVO AIESiL 172 Metodologia di valutazione Esposizione inalatoria Il calcolo dell’esposizione inalatoria prevede l’uso dei seguenti parametri: 1. 2. 3. 4. 5. Proprietà chimico-fisico Quantità in uso Tipologia d’uso Tipologia di controllo Tempo di esposizione E tiene, inoltre in considerazione la distanza (d) del lavoratore dalla sorgente. AIESiL 173 AIESiL 174 AIESiL 175 AIESiL 176 AIESiL 177 AIESiL 178 AIESiL 179 AIESiL 180 Metodologia di valutazione Agenti chimici prodotti da attività lavorative Dopo aver scelto l’entità dell’emissione, per attribuire il punteggio P, è necessario identificare gli agenti chimici che si sviluppano, assegnare la rispettiva classificazione ( molto tossico, tossico, nocivo, irritante per l’inalazione ) ed utilizzare, per il calcolo di R, il valore di P più elevato. Per l’attribuzione del valore di Einal, occorre utilizzare un sistema di matrici modificato. AIESiL 181 AIESiL 182 AIESiL 183 Metodologia di valutazione Agenti chimici, prodotti da attività lavorative IL RISCHIO CHIMICO VIENE CALCOLATO COME SEGUE: R INAL = P AIESiL X E INAL 184 AIESiL 185