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IL DOLCE STIL NOVO

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IL DOLCE STIL NOVO
IL DOLCE STIL NOVO
COSA è IL DOLCE STIL NOVO?
• Il Dolce Stil Novo è una scuola poetica nata a
Bologna fra la fine del Duecento e l’inizio del
Trecento. Il termine fu ricavato dal
ventiquattresimo canto del Purgatorio di Dante
in cui l'autore parla proprio di una nuova poetica
letteraria che sorse a Bologna ed ebbe la sua
massima fioritura nella Firenze del 1300. In
questo canto Dante racconta il suo incontro con
Bonagiunta Orbicciani da Lucca, uno dei
principali esponenti della lirica cortese, e gli
espone la propria poetica stilnovistica.
• Bonagiunta definisce la canzone di Dante
Donne ch'avete intelletto d'amore con
l'espressione 'dolce stil novo',
distinguendola dalla produzione
precedente, come quella del Notaro
(ovvero Jacopo da Lentini), per il diverso
modo di poetare dolce, nuovo e
semplice, libero dall'eccessivo formalismo
stilistico.
I POETI DEL DOLCE STIL NOVO
• L’iniziatore del Dolce Stil Novo fu Guido
Guinizzelli, seguito da un gruppo di poeti
fiorentini e bolognesi composto da Guido
Cavalcanti, Lapo Gianni, Gianni Alfani,
Dino Frescobaldi, Cino da Pistoia e Dante
Alighieri, il rappresentante più insigne di
questa nuova poetica,considerato il padre
della letteratura italiana.
« ”...Ma
dì s'i' veggio qui colui che fore
trasse le nove rime, cominciando
Donne ch'avete intelletto d'amore.”
E io a lui: "I'mi son un che, quando
Amor mi spira, noto, e a quel modo
ch'è ditta dentro vo significando.”
“O frate, issa vegg'io”, diss'elli, “il nodo
che 'l Notaro e Guittone e me ritenne
di qua dal dolce stil novo ch'i’ odo…”»
(Purgatorio XXIV, vv. 49-57)
I POETI SICULO-TOSCANI
I poeti siculo-toscani, come Jacopo da Lentini, erano
molto diversi dagli stilnovisti.
- I primi vivevano presso le corti di re e principi
- I loro componimenti si ispiravano alle liriche dei
trovatori provenzali che giravano di corte in corte,
recitando i loro poemi accompagnandosi con la
musica
- Le loro opere erano fredde imitazioni della letteratura
provenzale
- Cantavano l’amore in modo ripetitivo e distaccato
- La donna amata era una figura lontana, severa,
irraggiungibile, posta su un piedestallo in una
dimensione irreale.
GLI STILNOVISTI
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Essi si definiscono come un gruppo nuovo e libero di “cori gentili” capaci di
vivere e intendere la nobilitante esperienza d’amore.
Fondano la loro superiorità sulla cultura, considerata una conquista
individuale, e vivono nella città che costituisce il luogo del corteggiamento.
L’amore cantato dagli stilnovisti si ispira alla filosofia, specialmente a quella
insegnata all’università di Bologna.
Gli stilnovisti vivevano nei comuni, dove la vita ferveva in ogni suo aspetto,
partecipavano alla politica delle città e alle profonde trasformazioni della
società e della cultura.
Non si limitarono più ad imitare i modelli provenzali, ma seguirono la loro
ispirazione interiore, più vera ed immediata.
Furono innovatori anche in campo linguistico, in quanto la loro poesia si
esprime in un linguaggio più ricco e delicato e in una forma più meditata e
personale, in grado di esprimere meglio i sentimenti dell’uomo nobile e
dell’animo gentile
L’AMORE PER GLI STILNOVISTI
• L’amore è considerato suprema forma di aristocrazia spirituale.
• La vera nobiltà non deriva dal diritto di nascita, bensì risiede
nell’animo
• La donna è rappresentata come una figura angelica
• L’amore non si basa più sul semplice corteggiamento, ma diventa
occasione di elevazione spirituale.
• La donna amata non è rappresentata più come una dama
apprezzata per la sua bellezza, ma come una creatura che sta a
mezzo tra cielo e terra.
• La donna-angelo rappresenta la salvezza spirituale.
• Solamente chi è gentile di cuore, cioè nobile d’animo può aspirare
all’elevazione spirituale. Quindi per poter provare amore bisogna
essere persone colte e di spirito raffinato, non nobili di sangue ma
nobili d’animo.
La rappresentazione della donna
• La donna è idealizzata, rappresentata come una figura eterea, che
emana luce e splendore e la cui bellezza è la proiezione esterna del
valore spirituale, della virtù.
• L’influsso salvifico della donna emana dallo sguardo e dal saluto
che ella, passando per la via, rivolge agli astanti e che è inteso
come apportatore di salute cioè salvezza.
• Il termine provenzale salut aveva un significato ambivalente:
- saluto e salute
- salvezza.
• L’amore penetra attraverso lo sguardo, la freccia del dio d’amore
trafigge gli occhi.
• Amore, cuore, mente, occhi, facoltà dell’anima sono personificati.
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