Aiutatemi a riabbracciare Martina prigioniera del padre in Tunisia
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Aiutatemi a riabbracciare Martina prigioniera del padre in Tunisia
DESIO SEREGNO DOMENICA 11 SETTEMBRE 2011 Seregno, sosta selvaggia Minacce ai vigili urbani SOLARO — SEREGNO — «VI MASSACREREMO di telefonate». Sono le minacce che da alcuni giorni stanno arrivando al centralino della Polizia Locale dai residenti di via Firenze che protestano per le soste selvagge sui marciapiedi, sulla segnaletica e sugli spazi riservati ai pedoni. DISPERATA Marzia Tolomeo con la foto della figlia (Newpress) BRIOSCO MANIFESTAZIONE DAVANTI AL CONSOLATO DEL PAESE NORDAFRICANO «Aiutatemi a riabbracciare Martina prigioniera del padre in Tunisia» di SONIA RONCONI — BRIOSCO — MARZIA TOLOMEO, la mamma a cui è stata rapita la figlia Martina di 2 anni lo scorso 29 maggio dal padre tunisino, continua a lottare per poterla riabbracciare. Hassen Abdeljelil, 35 anni, aveva falsificato i documenti, perchè Martina aveva il divieto di espatrio. Ieri è stato organizzato un corteo davanti al consolato tunisino di Milano per sensibilizzare le autorità sul caso. La mamma, i parenti, gli amici e anche diverse persone appartenenti al gruppo di face book “Riportiamola a casa dalla mamma”, che in soli due mesi ha registrato 12.402 iscritti, hanno sfilato con striscioni e cartelli. Ad organizzare la manifestazione è stata Souad Sbai dell’associazione Acmid Donna e dell’osservatorio del diritto italiano e internazionale. L’iniziativa è sostenuta dal vicepresidente del Parlamento europeo, Roberta Angelilli, che è anche mediatore europeo per i casi di sottrazione internazionale di minori. «Presenterò alla Commissione IL CASO Il padre della bambina ha falsificato i documenti necessari all’espatrio europea e al Consiglio un’interrogazione - ha annunciato l’Angelilli - che ho invitato tutti gli eurodeputati italiani a sottoscrivere per chiedere un intervento». La Tunisia non ha firmato la Convenzione dell’Aja del 1980 sulla sottrazione di minori. In Nord Africa 11 SEREGNO Rubati i lampioni all’hotel Umberto I — SEREGNO — RUBATI una ventina di lampioncini che illuminavano i portici dell’Hotel Umberto I di via Dante, in questo periodo chiuso. I residenti nelle case attorno al grande albergo pensavano che l’oscurità fosse dovuto ad un guasto nell’impianto elettrico, poi hanno notato che le grosse bocce in vetro che davano luce alla galleria erano sparite. sono i padri ad esercitare la potestà esclusiva dei figli, le madri non hanno alcun potere in caso di separazione o divorzio. La legge tunisina prevede che la bimba possa stare con la mamma sino ai cinque anni. «In questi tre mesi lunghissimi - spiega Marzia Tolomeo - ci siamo attivati su mille fronti senza risultati. Attraverso la Farnesina con un avvocato tunisino ero riuscita ad ottenere di vedere la mia bambina, sono partita con mio papà per la Tunisia. Non solo il padre di Martina non mi ha fatto vedere mia figlia, ma ha minacciato me e altri venti amici. Ci hanno chiusi in una stanza, mio padre è stato picchiato. Hassen mi ha detto di smetterla di rivolgermi ai media e alle Autorità. Ma lui non è mai esistito, l’ho cresciuta io la bimba. E’ mia figlia. Non mi arrenderò e continuerò a lottare per riaverla». Orti comunali Furto di rame nel magazzino — SOLARO — HANNO LAVORATO con tutta calma, indisturbati, pure con una certa pazienza, per spostare ad una ad una tutte le tegole del perimetro del tetto e spogliare completamente del rame la sede degli orti comunali di via Da Vinci. Ad essere alleggerito è stato l’edificio in muratura adibito a bagni e magazzino all’interno dell’area verde. Saliti con una scala di fortuna, i ladri hanno impilato ordinatamente tutte le tegole rimosse, per poi asportare con facilità le grondaie e i canali pluviali in rame. Già che c’erano, hanno anche scassinato lucchetti e catenacci di tutte le casette in legno utilizzate dai titolari degli orti comunali per il ricovero degli attrezzi di lavoro. Non si sa cosa si aspettassero di trovare, più che vanghe, badili e qualche paio di stivali. Alla fine dalle casette hanno preso poco o nulla. Il danno maggiore resta quello fatto alla struttura comunale. Canali e grondaie asportate, oltre al lavoro necessario per ripristinate, potranno costare al Comune diverse centinaia di euro. Ga.Bass. ••