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La cavità orale: funzioni
La cavità orale La cavità orale: funzioni • Introduzione del cibo • Masticazione con: elevazione,abbassamento, protrusione, retropulsione della mandibola • Insalivazione • Assaporamento • Deglutizione La masticazione: funzioni • Triturazione e rammollimento dei cibi • Rottura della parete di cellulosa dei vegetali per liberare le sostanze in essa contenute, utilizzabili dall’organismo • Esposizione della maggiore superficie possibile degli alimenti per favorire l’attacco enzimatico • Aumento dell’idratazione del bolo alimentare per renderlo più permeabile agli enzimi salivari e al bicarbonato che neutralizza le sostanze acide prodotte dai germi ed evita che lo smalto venga danneggiato • Avvio delle secrezioni digestive Le arcate dentarie I denti Controllo della masticazione • Inizia come attività volontaria controllata dalle aree corticali motorie primaria e supplementare • Continua con movimenti ritmici di tipo riflesso controllati da centri situati nella parte inferiore del tronco dell’encefalo • La coordinazione della muscolatura striata di mandibola, labbra, guance, lingua dipende dai nervi cranici (trigemino, facciale, glossofaringeo, vago e ipoglosso) La saliva: funzioni • Umidificazione e lubrificazione del bolo alimentare • Solubilizzazione delle sostanze che stimolano le papille gustative • Parziale digestione dell’amido cotto • Pulizia della bocca per impedire la crescita batterica • Facilitazione della fonazione Ghiandole salivari • Parotidi (sierose) • Sottomascellari (sierose e mucose) • Sottolinguali (mucose e sierose) • Ghiandole della mucosa linguale • Ghiandole sierose linguali (di Ebner) • Ghiandole mucose delle guance, del palato duro e molle, delle pareti del faringe Le ghiandole salivari L’unità secretoria: il salivone L’acino Caratteri fisici • Posm: 140-210 mOsm/L (inferiore a quella plasmatica) • pH: 6,4-7,3 in relazione al variare della CO2 ematica (ipoventilazione = + CO2 nel sangue e nella saliva = + acidità nella saliva; iperventilazione = - CO2 nel sangue e nella saliva = - acidità nella saliva) • Volume secreto (ml/24h): 650 (la velocità di secrezione varia da 0.25 a 5ml/min) • Flusso sanguigno durante la secrezione: pari a dieci volte quello del muscolo in esercizio Principali componenti della saliva mista • • • • • • • • • • • • H2O (oltre il 99,5%) Sodio Potassio Bicarbonati Calcio Fosfati inorganici Ioduri Fluoruri Colesterolo Acido urico Urea Glucosio • Proteine (albumine, mucoproteine) • Glicoproteina legante le IgA (IgA secretorie attive contro i batteri e virus) • Lisozima (muramidasi) • Lattoferrina (previene la crescita batterica) • Amilasi (attacca i legami a-1,4 glicosidici) • Lipasi linguale (Gh. di Ebner) • Callicreina (converte una globulina plasmatica in bradichinina, vasodilatatrice) • Aptocorrina (lega a livello gastrico la Vit. B12 libera) Variazione di osmolarità e concentrazioni ioniche al variare della velocità del flusso La secrezione salivare L’ipotesi dei due stadi Lume I stadio II stadio Principali tipi di salivazione • Spontanea: continua, non necessita di alcun tipo di stimolazione • Innata o non condizionata: secrezione riflessa causata da stimoli orali fisici e/o chimici • Condizionata: secrezione riflessa causata da stimoli extraorali, con l’intervento di strutture soprabulbari Innervazione delle ghiandole salivari maggiori La stimolazione simpatica induce in un primo tempo vasocostrizione,e quindi riduce la secrezione; in un secondo tempo si ha vasodilatazione per aumento di metaboliti vasodilatanti e quindi aumento di secrezione La stimolazione parasimpatica induce vasodilatazione e quindi una secrezione più abbondante e prevalentemente acquosa La stimolazione ormonale è a carico dell’aldosterone, si esercita sui dotti, aumentando il riassorbimento di Sodio e la secrezione di Potassio Effetti della stimolazione parasimpatica sull’apporto ematico alle ghiandole salivari La regolazione della secrezione salivare Ipotalamo Meccanismo d’azione dei neurotrasmettitori Schema del controllo della secrezione salivare La deglutizione orale Questa rappresenta la fase volontaria della deglutizione. Da quando il bolo raggiunge la faringe, il processo diventa automatico e non può essere arrestato. La deglutizione faringea Quando il bolo stimola le aree recettoriali della deglutizione, che circondano l’apertura della faringe, dà origine ad impulsi che raggiungono il tronco encefalico e avviano contrazioni automatiche della muscolatura faringea La deglutizione esofagea Peristalsi esofagea • L’esofago presenta una peristalsi primaria ed una secondaria. • La prima è dovuta ad un riflesso vagale, coinvolge il centro della deglutizione a livello bulbare ed interessa soprattutto la parte superiore dell’esofago. • La seconda è invece un riflesso soprattutto locale, infatti permane anche dopo interruzione dei nervi vaghi ed interessa i 2/3 inferiori dell’esofago. Innervazione esofagea Fibre somatiche Fibre viscerali Rappresentazione schematica del controllo vagale dello sfintere esofageo inferiore Il rilasciamento dello sfintere è associato all’aumento della frequenza di scarica delle fibre vagali inibitorie (FVI) e alla diminuzione di frequenza dei potenziali d’azione delle fibre vagali eccitatorie (FVE) Apertura dello sfintere esofageo inferiore Controllo nervoso della deglutizione centro della deglutizione Nucleo V Nucleo VII Nucleo Ambiguo Nucleo XII Controllo ormonale della deglutizione • Gastrina: esercita un’azione attivante insieme al vago • Colecistochinina, secretina: esercitano un’azione inibente Il vomito Recettori tattili orofaringei Laringe chiusa Cardias aperto Diaframma in posizione inspiratoria Muscolatura addominale in tensione Piloro chiuso Sequenza degli eventi che precedono il vomito • Inspirazione forzata • Spostamento della glottide • Saliva mista ad aria nell’esofago • Distensione dell’esofago • Apnea • Abbassamento del diaframma • Raddrizzamento dell’esofago • Rilasciamento dello stomaco in zona cardiale e contrazione nella regione pilorica • Contrazione della muscolatura addominale • Rilasciamento del cardias • Reflusso del contenuto gastrico nell’esofago Centri del vomito Il vomito si accompagna ad alterazioni del sistema nervoso vegetativo quali: aumento di salivazione aumento della frequenza cardiaca pallore, ecc.