Responsabilità intellettuale: dal colophon ai frontespizi
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Responsabilità intellettuale: dal colophon ai frontespizi
LA PUBBLICAZIONE 3 novembre 2011 La grafica La pubblicazione: la stampa Sulla scorta della collana cui è stato assegnato Graphic design Impaginazione del testo Correzione bozze Invio alla stampa Struttura di una casa editrice Editore/publisher (proprietà) Amministratore delegato Direttore editoriale / editorial director Direttore di collana / acquiring editor Direttore letterario / content editor Scouting Agente letterario Scout Redazione Uff. legale Capo-redattore Capo Uff. contratti ufficio tecnico Redattore Uff. diritti (copy/line editor) Grafico esteri Consulente editoriali Lettore Uff. tecnici Illustratore Impaginatore Correttore bozze Fotocompositore (Fotolito/CTP) Diritti sulle immagini e SIAE Stampa Proto Tipografo Legatore Autore/Traduttore Comunicazione e marketing Commerciale Responsabile marketing Direttore commerciale Capo ufficio stampa Agenti Addetti/Segreteria Distributori (magazzini) Gabbie grafiche e formati Sezione aurea (a+b) : a = a : b = b : (a-b) Rapporto 5 a 8 Formato UNI Rapporto 5 a 7 Gabbie grafiche e formati Cataloghi d’arte Tascabili Fuori formato Il modello dei manoscritti: gli incunaboli Manoscritto di Cortona (primi anni del XIV sec.) Codice 1080 di Firenze (1337) di Francesco di ser Nardo da Barberino Digestum novum di Giustiniano MS 219 – Ialia, 1325-50 "Divina Commedia" col commento di Cristoforo Landino (Brescia, Bonino de’ Bonini, 1487) Caratteri: Francesco Griffo per Aldo Manuzio Caratteri tondi per il De Aetna di Pietro Bembo, (Venezia, 1496) Caratteri greci per l’ Aristotele (Venezia, 1495-1498) Caratteri corsivi per il Virgilio (Venezia, 1501) Nuovi Caratteri: Garamond, Baskerville, Bodoni Claude Garamond (1499 - 1561) John Baskerville (1706 -1775) Giambattista Bodoni (1740 – 1813) Caratteri: Serif (con grazie) o sans serif (bastoni) Baskerville Arial Times new Roman Bodoni Garamond Helvetica Franklin Gothic Caratteri e (foglio di) stile: l’uniformazione Caratteri e (foglio di) stile: l’uniformazione Responsabilità intellettuale: dal colophon ai frontespizi Colophon della Biblia Polyglotta (Academia Complutensi: Arnaldi Guillelmi de Brocario, 1514-1517 ) Responsabilità intellettuale: dal colophon ai frontespizi De oboedientia, di G. Pontano (Napoli, Mattia Moravo, 1490) Responsabilità intellettuale: dal colophon ai frontespizi Dal colophon ai frontespizi: l’antiporta Dialogo sopra i due massimi sistemi di Galileo Galilei (Firenze, 1632) Historia di Terni descritta da Francesco Angeloni (Roma: nella stamperia di Andrea Fei, 1646) Dal colophon ai frontespizi: le marche tipografiche Libro di consolato nouamente stampato et ricorretto, nel quale sono scritti capitoli & statuti & buone ordinationi, che li antichi ordinarono per li casi di mercantia & di mare & mercanti & marinari, & patroni di nauilii. - 1539. (Stampato in Vinegia : per Giouanni Padoanno : ad instantia de Giouan Battista Pedrezano, 1539). Dal colophon ai frontespizi: le marche tipografiche I Sessa Aldo Manuzio I Senneton Le marche tipografiche oggi: Einaudi Ereditato dalla rivista «La Cultura» di cui Giulio Einaudi fu l'ultimo editore, prima della soppressione nel 1935. Origine: Paolo Giovio (Dialogo delle imprese militari et amorose, 1574) per "l'impresa" di Girolamo Mattei Romano col motto «Spiritus durissima coquit». Giacomo Manzù nel 1961 per i Quarantun disegni Disegno donato da Picasso a Giulio Einaudi nel 1951 (da un’illustrazione per un'edizione francese delle Storie naturali di Jules Renard.) Nell'ottobre 2000, in occasione della fiera di Francoforte, è stato presentato il nuovo struzzo d'artista realizzato da Giulio Paolini. Responsabilità intellettuale: dal colophon ai frontespizi Responsabilità intellettuale: dal colophon ai frontespizi Dalla responsabilità intellettuale alla captatio del lettore: dai frontespizi ai risvolti di copertina Buonafede Vanti, Gian Lorenzo Viaggio occidentale a S. Giacomo di Galizia, Nostra Signora della Barca e Finis Terrae: Per il Mare Mediterraneo, Oceano, Algarve, Portogallo, Spagna, e Francia / Fatto e descritto dal P.G.L.B.V. da Castel S. Pietro Minore Osservate di S. Francesco Bologna: Costantino Pisarri all’insegna di S. Michele, 1719 Cellini, Benvenuto Vita di B. Cellini orefice e scultore fiorentino / da lui medesimo scritta; nella quale molte curiose particolarità si toccano appartenenti alle arti ed all’istoria del suo tempo, tratta da un ottimo manoscritto Colonia [i.e.Napoli]: per Pietro Martello, 1728 Griselini, Francesco Lettere odeporiche di F. G.: ove i suoi viaggi e le di lui osservazioni spettanti all'istoria naturale, ai costumi di varj popoli, e sopra più altri interessanti oggetti si descrivono Milano, 1780 Pirani di Cento, Giovanni convulsioni (Le) delle signore di bello spirito di quelle che affettan letteratura e dell'altre attaccate dalla dolce passione d'amore malattia di questo secolo; Con l'anatomia di alcuni cuori, e cervelli di esse Venezia: stamperia Graziosi a S. Apollinare, 1789 Dalla responsabilità intellettuale alla captatio del lettore: dai frontespizi ai risvolti di copertina Bianchi, Giovanni Breve storia della vita di Catterina Vizzani romana; Che per ott’anni vestì abito da uomo in qualità di Servidore la quale dopo varj casi essendo infine stata uccisa fu trovata Pulcella nella sezzione del suo Cadavero Venezia: per Simone Occhi, 1744 Chiari, Pietro bella (La) tartara, ossia memorie ed avventure del celebre principe Zingis Condannato a perdere la sua preziosa Vita sopra un Patibolo Venezia: dalle stampe di Antonio Graziosi, 1778 Compagnoni, Giuseppe Corrispondenza segreta sulla vita pubblica, e privata del conte di Cagliostro; Con le sue Avventure e Viaggi in diverse parti del Mondo, e spezialmente in Roma, con l’estratto del suo processo, e Sentenza; e gli arcani della setta degl’illuminati e liberi muratori [Venezia:] a spese dell’autore [presso Antonio Zatta], 1791 Chiari, Pietro Giuocatrice (La) di lotto, o sia Memorie di Madama Tolot / scritte da lei medesima; Colle regole con cui fece al Lotto una fortuna considerabile, e pubblicate dall’abate Pietro Chiari Venezia: Angelo Pasinelli, 1757 Dalla responsabilità intellettuale alla captatio del lettore: dai frontespizi ai risvolti di copertina La Fortelle, Mad. De Vita (La) militare, politica e privata della nobile zittella La Signora d’Eon conosciuta fino all’anno MDCCLXXVII sotto il nome di Cavalier d’Eon, Firenze: a spese di Francesco Pisoni, impresso nella stamperia Allegrini, Pisoni, e Comp., 1779 Pubblicato, sempre nel 1779, anche da Colombani a Venezia come Vita Militare, Politica, e Privata della Signora D' Eon nata in Sciampagna l'anno 1728, o sia Memorie interessanti del Cav. D'Eon, dell'Ordine reale e militare di S. Luig, Capitano veterano de dragoni e dei volontari dell'armata, Aiutante di campo del maresciallo conte di Broglio, Dottore in Ius civile e canonico, Avvocato nel parlamento di Parigi, Censore reale per l'Istoria e per le Belle Lettere, ministro plenipotenziario alla corte di Londra, ecc., ecc.; scoperto femmina l'anno 1777, che vive ora in abito femminile in Francia. Dalla responsabilità intellettuale alla captatio del lettore: dai frontespizi ai risvolti di copertina Dai frontespizi ai risvolti: il prière d’insérer Dai frontespizi ai risvolti: il prière d’insérer 1946-1956: segnalibri di Leo Longanesi per la collana “Grande Biblioteca” Dai frontespizi ai risvolti: attorno alla copertina Anni Quaranta > collana “Corona” di Bompiani > risvolti 1947 > collana “Medusa degli Italiani” di Mondadori > libro sulla II e biografia autore sulla III 1951-58> collana “Gettoni” di Einaudi > risvolti di Vittorini Anni Cinquanta> ricorso alla Quarta di Copertina Il genere del “risvolto” e della “quarta” G. Genette, Soglie “…un primo paragrafo descrittivo il più fattuale possibile, un paragrafo di commento tematico e tecnico, e alla fine un apprezzamento ricco di elogi…” Il genere del “risvolto” e della “quarta” Il Seicento italiano non è certo un secolo in cui si possa ragionevolmente sperare d'imbattersi in romanzi divertenti. Eppure, ecco che anche di lí salta fuori un libretto che si presenta all'insegna della comicità dal principio alla fine, e che può ben essere detto italiano per autore e per tema anche se nasce in terra e in lingua di Francia. Diciamo subito che il mondo da cui nasce è quello - quanto mai italiano e quanto mai «d'esportazione» - della Commedia dell'Arte, delle cui bricconesche trovate e dei cui lazzi sembra voler fornire un equivalente narrativo. Scritta da un comico (veronese di nascita, 1654?-1729), Angelo Costantini, famoso Mezzettino a Parigi, La vie de Scaramouche (1695), racconta la vita d'un famoso comico napoletano, Tiberio Fiorilli (1608?-1694), trasformata in un picaresco seguito di episodi buffi. Episodi inventati, s'intende, o meglio di repertorio, ma che ripercorrono, con una fedeltà di fondo, le tappe della carriera dell'attore. Ma tutti i dati sul libro, sul protagonista e sull'autore s'imbrogliano, perché la trama di truffe e ribalderie che sostiene il testo s'estende alla sua genesi controversa, in mezzo alle perpetue beghe tra attori, che Guido Davico Bonino ricostruisce, presentando questa sua scoperta nella traduzione di Mario Bonfantini. La narrazione, secondo i modelli del genere picaresco, da poco trapiantato di Spagna in Francia, va di capitoletto in capitoletto snocciolando un seguito di disavventure e gherminelle da strada maestra e locanda. Si sfiora anche il romanzo d'avventure propriamente detto, con rapide vicissitudini marinare e brigantesche. E non manca qualche autentico sapore documentario nelle sequenze d'una traversata delle Alpi un po' a dorso di mulo, un po' in lettiga, un po' in slitta. Finché Scaramuccia non arriva alla Corte di Francia, ed ecco che sugli scambi di botte e risposte tra la maschera napoletana e il Re Sole in persona si proietta l'ombra di Bertoldo e Re Alboino. Un'«aura di stralunato balletto comico» pervade il libro, la cui elementare narratività non si distacca di molto dagli «scenari» della Commedia delle maschere. O addirittura precorre il susseguirsi di gags delle «comiche finali» cinematografiche: non manca neppure la torta in faccia, cioè un grosso pasticcio che si sfonda sulla testa di Scaramuccia e gli s'adagia attorno al collo «come una bella gorgiera alla spagnola». Italo Calvino Il genere del “risvolto” e della “quarta” Nuova Corona/26 Collana diretta da Maria Corti Le due sceneggiature di Verga che si offrono al lettore rivestono una eccezionale importanza non solo in quanto inedite, ma perché Carla Riccardi, specialista negli studi verghiani a livello internazionale e quindi curatrice ideale, ha voluto chiaramente inquadrare entro il cinema italiano delle origini il lavoro di Verga, teso a usare meccanismi narrativi in funzione del nuovo mezzo, il cinema, e ad elevarlo a forma d'arte. Ecco che il testo Cavalleria rusticana, passato per la sua stessa spettacolare tematica dalla novellistica al teatro, segnò nel 1909 l'inizio del rapporto complesso, a volte drammatico, di Verga col cinema durato sino al 1920 e caratterizzato dalla presa di posizione entro l'area del cinema verista. Il lettore si diletterà a imbattersi, nella ricca Prefazione della curatrice, in particolari momenti della storia del suggestivo cammino del nostro cinema e in altrettanti mirabili momenti della storia dello scrittore alle prese corL le varie questioni tecniche, quella dell'estrazione di funzioni narrative per creare il soggetto filmico e quella del "trattamento" e della vera sceneggiatura o copione. Si vedrà come Verga soffra in quanto troppo innovatore, in anticipo sui tempi e, come tale, violentato dalla regia. Non meno allettante la Postfazione sulle specifiche sceneggiature di Verga, redazioni, riduzioni, interventi stilistici sulle varie sequenze, amori e odii della critica oltre che sul travaglio dell'artista quale risulta dall'epistolario. E non parliamo della precisa documentazione filologica negli Apparati e Nota ai testi, cosa rara in Italia nella stampa di sceneggiature, sicché si vorrebbe sperare che questa ricerca operi da modello e stimolo per i futuri prodotti di storia del cinema nel nostro Paese. M.C Il genere del “risvolto” e della “quarta” Il libretto che qui si presenta è, propriamente, un trattatello, un manualetto teoricopratico; e, come tale, ben si sarebbe schierato a fianco di un Dizionarietto del vinattiere di Borgogna, e di un Manuale del floricultore: testi, insomma, nati da lunga e affettuosa frequentazione della materia, compilati con diligente pietas da studiosi di provincia, socievoli misantropi, mitemente fanatici ed astratti; e segretamente dedicati alle anime fraterne, appunto ai capziosi delibatori, ai visionari botanici o, come in questo caso, ai rari ma costanti cultori della levitazione discenditiva. L'autore, umile pedagogo, ambisce alla didattica gloria di aver, se non colmato, almeno indicato una lacuna della recente manualistica pratica; parendogli cosa stravagante, che, tra tanti completi e dilettosi do it yourself, quello appunto si sia trascurato, che ha attinenza con la propria morte, variamente intesa. Come usa, e non senza peritosa compunzione, si additano qui taluni modesti pregi del volumetto, che forse lo differenziano da altri consimili trattati, anche più solenni: la definizione di concetti dati troppo spesso per noti, come balistica interna ed esterna, angosciastico, adediretto; l'aver proposto una nuova, e a nostro avviso, pratica e maneggevole classificazione delle angosce; arricchita, inoltre, di un Inserto sugli addii, che a noi pare non infima novità della opericciuola; l'inclusione nel discorso di cervi e amebe, a sottolineare il carattere più che semplicemente umanistico dell'impostazione; e, soprattutto, aver raccolto e presentato alcune diligenti e non esigue documentazioni, non senza abbozzo di commento, che consentiranno di verificare le enunciazioni della parte teoretica; giacché il libro si divide appunto in due parti, che potremmo denominare Morfologia ed Esercizi. E se taluno troverà codesti documenti inconditi e affatto notarili, non dimentichi che il loro pregio è da ricercare nella minuziosa, accanita fedeltà al vero; e pertanto, essi vengono qui proposti come esempi di quel realismo, moralmente e socialmente significativo, di cui il raccoglitore vuol essere ossequioso seguace. GIORGIO MANGANELLI Copertine: sperimentazioni sui materiali Copertine: Munari e la sperimentazione sulle forme Copertine: il codice colore Collana Grandi Libri Garzanti Copertine: nuove copertine per nuovi pubblici Copertine: nuove copertine per pubblici diversi copertine di Damir Jellici e Gianluigi Toccafondo per Fandango, 2005 Titoli: descrivere o alludere? Prime impressioni di Jane Austen Orgoglio e pregiudizio Il cuoco di mare di Robert Louis Stevenson L'isola del tesoro La balena di Herman Melville Moby Dick Giuda: una storia di Cristo di Lew Wallace Ben Hur L'ultimo uomo d'Europa di George Orwell 1984 II regno vicino al mare di Vladimir Nabokov Lolita Prima di questa rabbia di Arthur Hailey Radici Gli uccelli e le api di Woody Allen Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso (ma non avete mai osato chiedere)... Pansy di Margaret Mitchell Tote the weary load Domani è un altro giorno John Thomas e Lady Jane di David Herbert Lawrence L'amante di Lady Chatterley L’abbazia del delitto di Umberto Eco Il nome della rosa Adso da Melk Via col vento Titoli: descrivere o alludere? Titoli: traduzione bella e infedele? The catcher in the rye di David Salinger Vita da uomo, 1952 Il giovane Holden, 1961 L’attrapecoeurs The evolution man di Roy Lewis Il più grande uomo scimmia del Pleistocene The daydreamer di Ian McEwan L’inventore di sogni No et moi di Delphine de Vigan Gli effetti secondari dei sogni To kill a mockingbird di Harper Lee Il buio oltre la siepe Titoli: traduzione bella e infedele? Titoli: traduzione bella e infedele?